Laici Libertari Anticlericali Forum

Abusi sessuali. Archiviazione per don Stefano Rocca. Mancano querele, Prete conferma: "Rapporti consenzienti"

« Older   Newer »
  Share  
GalileoGalilei
view post Posted on 2/4/2010, 18:22 by: GalileoGalilei
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


Brevemente. Giuseppe Basile, consigliere provinciale dell'Italia dei Valori, viene ucciso il 15 giugno 2008 a Ugento (Lecce). Il prete di Ugento don Stefano Rocca si spende molto meditaticamente, invitando chi sa a denunciare gli assassini del politico.

Dopo più di un anno, nel novembre 2009, vengono arrestati gli assassini. Il movente pare essere di natura personale e non politico come ipotizzato in un primo tempo.

Nel frattempo, nel settembre 2009 don Rocca era stato trasferito da Ugento.

Un testimone spiega l'attività di don Rocca come precostituita a trovare un alibi per far passare il suo trasferimento per abusi sessuali come conseguenza della sua attività di indagine e denuncia sul caso Basile.

www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM...9&IDCategoria=1

Ugento, abusi
nell'oratorio?
Verità negli omissis
UGENTO - C’è un’inchiesta sulle presunte molestie avvenute nell’oratorio. Il fascicolo è sul tavolo del sostituto procuratore Stefania Mininni. Ed è stato aperto sulla scorta delle dichiarazioni rese da alcuni giovani sentiti dagli inquirenti nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Peppino Basile. Nel fascicolo sono confluite anche le lettere riguardanti don Stefano Rocca, nelle quali sono contenute accuse nei confronti del sacerdote, tirato in ballo per aver riservato «attenzioni particolari » nei confronti di alcuni ragazzi.

Una raffica di omissis copre il contenuto dei verbali che sono stati tirati fuori dalla Procura dei minorenni dopo la richiesta di giudizio immediato per Colitti junior, accusato di aver ucciso Peppino Basile insieme con il nonno. Omissis che «trattengono» verità non ancora consacrate dalle prove. I verbali contengono le dichiarazioni di giovani che hanno frequentato l’oratorio della parrocchia di San Giovanni Bosco di Ugento come responsabili dell’Azione Cattolica, come animatori del gruppo scout, come catechisti. Sono stati ascoltati alla fine del mese di gennaio dal sostituto Simona Filoni della Procura presso il Tribunale dei min orenni.

Fra i verbali «sdoganati» dalla Procura c’è anche quello di un trentenne che ad una domanda del magistrato («Come mai don Stefano Rocca inzialmente si è attivato tanto affinchè si assicurassero gli assassini di Peppino Basile e poi, una volta arrestati gli autori, ha interrotto ogni campagna relativa al delitto Basile?) risponde così: «Credo che tutta la sua condotta sia stata finalizzata a precostituirsi un alibi... Riguardo alla condotta tenuta prima e dopo il delitto ritengo che lui abbia agito così perché ... omissis... avrebbe potuto gridare ai quattro venti che era stato mandato via da Ugento per le sue campagne a favore della giustizia e della verità nel delitto Basile».

Fra i giovani che sono stati sentiti dal magistrato vi sono anche quelli che compaiono nella lettera fatta pervenire alla Procura nella quale si fa riferimento ad alcuni episodi che sarebbero avvenuti nell’oratorio, in cui tre ragazzi avrebbero subito atti sessuali. Alla raffica di omissis sono scampate solo le dichiarazioni relative ai rapporti fra don Stefano e i Colitti e fra il sacerdote e Peppino Basile, ritenute utili per l’indagine sull’omicidio.

In particolare un 34enne di Ugento ha ricordato che «nel 2003 non correva buon sangue fra Basile e don Stefano. Il sacerdote non perdeva occasione di punzecchiarlo. Attribuivo le battute alla vita sregolata che conduceva Basile e, di conseguenza, pensavo che Don Stefano lo criticasse proprio per questo. Però rimasi colpito una volta in cui Basile, mentre stava lavorando, aggredì verbalmente Don Stefano dicendogli: “togliti quell’abito che ti confesso io”, senza aggiungere altro». [g.lat.]

Ora alcuni testimoni indicano l'attività finalizzata

www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=19068

[27/02/2010]
ACCUSE INFAMANTI DI PEDOFILIA AL PRETE: LUI DENUNCIA
Don Stefano Rocca di Ugento ha ricevuto alcune missive con scritte contro di lui, poco dopo essere stato ascoltato in Procura sul caso dell'omicidio Basile. Tramite il suo legale ha sporto denuncia
caricamento in corso

UGENTO - Ultimo clamoroso colpo di scena ad Ugento. Accuse di pedofilia e di omosessualità sono state rivolte, tramite una missiva anonima al parroco Don Stefano Rocca, sempre in prima fila quando si trattava di invitare la collettività a rompere il silenzio sull’omicidio di Peppino Basile. Questa mattina il parroco ha trovato all’interno della cassetta postale della chiesa un plico anonimo. Al suo interno vi erano delle fotocopie di alcuni fogli di giornale. Si trattava di un articolo del periodico “Panorama” del giugno scorso, riguardante un richiamo del Papa riguardo gli scandali che hanno visto coinvolti preti per abusi, pedofilia, omosessualità e concubinato.

A margine una scritta in stampatello “Vale anche per te… don Stefano Rocca”. Un altro servizio è stato preso dal quotidiano “Il Giornale”, dove Sua Santità afferma che i gay non possono prendere i voti. Anche qui, un’altra scritta inquietante “Noi ragazzi non abbiamo dimenticato!!!! Sconterai le tue malefatte!”. Angosciato, la prima cosa che ha fatto don Stefano è stata presentarsi insieme al suo legale, l’avvocato Silvio Caroli, presso la caserma dei carabinieri di Taurisano per sporgere denuncia. C’è però una circostanza che lascia pensare: la busta è stata spedita giovedì scorso, cioè un giorno prima che il parroco venisse ascoltato dai pubblici ministeri Simona Filoni e Giovanni De Palma, che stanno indagando sull’omicidio Basile.

Ieri don Stefano è stato interrogato per cinque ore dagli inquirenti, che hanno cercato ulteriori conferme relative all’ipotesi accusatoria, chiarendo anche alcune circostanze addotte dalla difesa. Può darsi che si tratti due episodi senza alcun collegamento, ma a priori non si può escludere neanche il contrario. Saranno le indagini a stabilirlo. Non è la prima volta che don Stefano viene preso di mira, nel corso delle indagini per l’omicidio è stato raggiunto addirittura da minacce di morte. Anche dopo l’arresto dei Colitti, nonno e nipote, ritenuti presunti assassini dell’ex consigliere provinciale, i colpi di scena ad Ugento continuano senza sosta.

Edited by GalileoGalilei - 8/10/2010, 21:24
 
Web  Top
7 replies since 2/4/2010, 18:18   2416 views
  Share