Laici Libertari Anticlericali Forum

Milazzo. Don Domenico Siracusa proprietario di casa d'appuntamento, Ragazze dai 20 ai 30 anni. Assolto per favoreggiamento della prostituzione

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 26/4/2016, 11:05
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


A processo per favoreggiamento della prostituzione. Pubblicità sui giornali

prostituta_sesso-750x400

www.oggimilazzo.it/2016/04/26/la-ca...o-un-sacerdote/

La casa a luci rosse di Milazzo? L’appartamento sarebbe di un sacerdote
26 aprile 2016 1597

ESCLUSIVA. Sarebbero di proprietà di un sacerdote e di una dipendente comunale le due case d’appuntamento sequestrate la settimana scorsa dagli agenti del commissariato di polizia di Milazzo, guidato dal vice questore Antonio Rugolo. All’interno dei due appartamenti, entrambi in un popoloso condominio di via Spiaggia di Ponente, operavano da mesi una decina di donne provenienti dall’America latina che si alternavano nell’offrire prestazioni sessuali a clienti che provenivano da tutto l’hinterland. I prezzi erano “popolari”: tra le 50 e le 70 euro. Troppo “passeggio” – giorno e notte – per passare inosservati. Ogni donna, infatti, riusciva ad incassare anche 500 euro al giorno.

Una situazione che avrebbe portato all’esasperazione i condomini che – a quanto pare – avevano più volte avvertito, sia il sacerdote che la donna, delle pratiche che avvenivano all’interno dei propri locali. L’attività, però, non sarebbe mai cessata. Secondo gli inquirenti gli appartamenti venivano affittati (o sub affittati) mensilmente a somme al di sopra dei prezzi di mercato e, secondo una nota della questura, non interamente dichiarati.

Il sacerdote, originario di un centro limitrofo, ma residente da anni a Milazzo, è stato denunciato assieme alla dipendente comunale (in quanto proprietari degli immobili) e ad una donna extracomunitaria che avrebbe coordinato le ragazze tra i 20 e i 30 anni che si prostituivano e che pubblicizzavano anche su giornali e siti specializzati le proprie prestazioni hot.

Gli appartamenti si trovano (in piani diversi). I condomini spesso venivano disturbati, notte e giorno, dai clienti alla ricerca di sesso a pagamento che spesso suonavano al campanello sbagliato o, addirittura, “importunavano” nelle scale le donne che vivevano nel palazzo ma erano estranee alla casa d’appuntamento. Situazione che ha portato alla “rivolta” con tanto di denunce e la relativa collaborazione con le forze dell’ordine per porre fine all’incubo. All’interno degli appartamenti sono stati trovati “oggetti del mestiere” così da soddisfare le richieste di ogni cliente, oltre ad un migliaio di profilattici.

Edited by pincopallino1 - 18/12/2022, 19:02
 
Web  Top
view post Posted on 28/4/2016, 17:19
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://www.oggimilazzo.it/2016/04/28/prost...euro-sacerdote/

Prostituzione a Milazzo, affitti da tremila euro per un sacerdote
28 aprile 2016 2 Commenti 6687


6
L'avvocato Diego Lanza
L’avvocato Diego Lanza
I DETTAGLI. Tremila euro complessivi. E’ questa la somma che avrebbe incassato il sacerdote D.S., 82 anni, dall’affitto dei due appartamenti confinanti nel condominio di via Spiaggia di Ponente, 6. Un prezzo ritenuto, evidentemente, sospetto dagli inquirenti che hanno sequestrato gli immobili applicando i sigilli tramite gli agenti del commissariato di polizia di Milazzo. All’interno – secondo l’accusa – operavano delle giovani donne sudamericane che si prostituivano con cifre tra i 50 e i 70 euro. A ricevere l’informazione di garanzia, oltre al prete, una dipendente comunale R.F., 65 anni, che affittava nello stesso palazzo un altro appartamento utilizzato per identico scopo, e una donna brasiliana, P.M.D.P, 35 anni, residente a Catania che ufficialmente era la locataria di uno degli immobili del sacerdote. Secondo le indagini una sorta di maitresse. Il contratto di affitto da 1500 euro netti, della durata di 15 mesi, sarebbe scaduto a luglio. Stessa scadenza per l’altro immobile affittato dall’anziano prelato alla stessa cifra ad una altra connazionale. I locali, a sua volta – in base alle risultanze delle indagini – venivano sub-affittati a ragazze provenienti, principalmente dalla Colombia e da Cuba, che ruotavano periodicamente. L’ipotesi di reato, per tutti e tre, è quello di «avere concesso gli immobili ammobiliati con lo scopo di esercizio di una casa di prostituzione, e comunque vi tolleravano abitualmente la presenza di una o più persone che, all’interno dei locali, si davano alla prostituzione».

Il sopralluogo all’interno delle case di appartamento sarebbe avvenuto lo scorso febbraio, all’interno sarebbero state trovate donne in atteggiamenti inequivocabili. Il sequestro è stato disposto dalla procura di Barcellona solo la scorsa settimana.

Il sostituto procuratore Federica Paiola, titolare dell’indagine, “in considerazione dello stile di vita, senza fissa dimora” ha chiesto al Gip di procedere al cosiddetto incidente probatorio delle cinque donne straniere che avrebbero operato all’interno. In poche parole si sarebbe dovuto acquisire le testimonianze per cristalizzarne le dichiarazioni da utilizzare in dibattimento per dimostrare le responsabilità dei tre indagati. Ma il gip Salvatore Pugliese, ieri, l’ha negato. A quanto pare le ragazze, non essendo destinatarie di alcun tipo di provvedimento, avrebbero già fatto perdere le tracce.

Impegnati nella difesa degli imputati gli avvocati Diego Lanza, Andrea Calderone, Giuseppe Currò (questi ultimi due d’ufficio).

www.diocesimessina.it/Annuario/presbiteri.htm#S

SIRACUSA Domenico
nato a Barcellona P. G. (ME) il 23 dicembre 1933
ordinato a Messina Il 29 luglio 1956
cappellano della Chiesa di Gesù e Maria - dei Cappuccini e delle Anime del Purgatorio
Recapito: via Spiaggia di Ponente 8 - 98057 Milazzo (ME)
Telefono: 339.6383881
 
Web  Top
view post Posted on 30/4/2016, 08:16
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://meridionews.it/articolo/42990/milaz...stava-la-mafia/

Milazzo, il prete che affittava le camere alle prostitute
«Buttarle fuori? Magari dietro di loro ci stava la mafia»
SALVO CATALANO 30 APRILE 2016
CRONACA – Don Domenico ha 82 anni ed è finito al centro delle cronache per avere come inquiline due sudamericane che vendevano il proprio corpo. «L'affitto era regolare e poi mi hanno detto che non è reato». E dà un'altra versione dei fatti: «Una donna ha avuto il sospetto che il marito fosse un cliente»

«Mi hanno buttato una manata di fango, il prete magnaccia dicono, mi hanno sporcizzato, ma l'affitto a quelle due ragazze era regolare, non potevo mica buttarle fuori di casa». Don Domenico ha 82 anni e, da quando è in pensione, è tornato a vivere nella sua città, Milazzo. Nello stesso palazzo dove ha affittato due appartamenti a quelle che si sono rivelate due prostitute sudamericane. La polizia qualche giorno fa ha sequestrato gli immobili, su disposizione del gip Salvatore Pugliese che ha accolto la richiesta della procura di Messina. Insieme a lui, è stata colpita dal provvedimento cautelare anche un'altra proprietaria, una dipendente del Comune.

Il prelato ammette di sapere dell'attività delle ragazze. «L'ho capito poco dopo aver affittato gli appartamenti - racconta a MeridioNews - tutto regolare, 300 euro al mese, un prezzo di mercato per un appartamento sul mare, checché ne dica la magistratura. E menomale che mi hanno versato sempre l'affitto sulla carta postepay, posso dimostrarlo, non ho sfruttato nessuno». A sollevare il caso sarebbero stati altri inquilini del palazzo. «Sono venuti da me a lamentarsi - spiega il sacerdote -, io sono andato a bussare alla porta delle ragazze, gliel'ho detto, ma mi hanno risposto che esercitare la prostituzione liberamente non è reato. Ai condomini non ho potuto far altro che chiedere di avere pazienza e che, a fine contratto, le avrei mandate via».

Una tolleranza che ha spinto qualcuno, insoddisfatto dalla reazione del sacerdote, a chiamare la polizia. Secondo quanto racconta il prete, gli agenti hanno effettuato un sopralluogo a settembre. «Sono venuti per chiedermi se ero il proprietario degli appartamenti e mi hanno detto che mi avrebbero chiamato, ma non ho ricevuto alcuna telefonata, alla fine mi sono ritrovato accusato e infangato. Ma cosa avrei dovuto fare? Buttarle fuori con la forza? E se poi dietro di loro ci fosse stata la mafia?».

La domanda è lecita: davanti al dubbio che qualcuno sfruttasse le ragazze, perché non ha denunciato? «Se la polizia viene e non fa niente, perché ci dovrei pensare io?», ribatte l'anziano. Che ha una ricostruzione precisa di quanto successo. «La verità è che gli altri inquilini sono stati convinti da una donna che ha avuto il sospetto che il marito frequentasse queste ragazze - confida il prelato -. Non è affatto vero che c'era un gran via vai notturno. Una volta ho incontrato una di loro per strada, le ho chiesto come andava e - conclude - mi ha risposto: "Nada nada, oggi neanche un centesimo"».
 
Web  Top
view post Posted on 30/4/2016, 14:22
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://ildiariometropolitano.it/slideshow/...-magnaccia.html

Si difende Don Siracusa. "Non sono un magnaccia"

Pubblicato: 30 Aprile 2016

Padre Siracusa, 82 anni, svela il nome del prete affittuario delle due case che, in Via Spiaggia di Ponente. " Sono io e sono stanco di essere indicato come Magnaccia. Nessun tipo di rapporto con le ragazze che abitavano le case se non quello di percepire, tramite Postpay, i soldi dell'affitto." Non è ipocrita Padre Siracusa ed ammette che sapeva che in quegli appartamenti si svolgeva il più antico mestiere del mondo. Aveva chiesto , in un colloquio con le ragazze, di sciogliere il contratto. La risposta era stata che non creavano danni a nessuno e che il loro mestiere era normale. Chiedevano di aspettare fino alla fine del contratto. Lo sapevano anche gli inquilini che avevano sollecitato l'intervento del Parroco. Padre Siracusa li aveva assicurati che alla scadenza del contratto non avrebbe più rinnovato. Roba di qualche mese ancora. Nessun via vai notturno ma la denuncia è scattata, stando alle parole dle Parrocco, perchè un'anziana signora del piano superiore aveva il sospetto che il marito fosse diventato cliente delle sudamericane. La gelosia quindi, e non il disturbo o lo sgomento, alla base della denuncia. Padre Siracusa conclude dicendo " Se non facevano niente le forze dell'ordine, cosa avrei dovuto fare io?." Una sorta di Bocca di Rosa in chiave moderna, con il parrocco, i paesani e le donne gelose dei loro mariti. Intanto la Procura non ha disposto il sequestro dei due appartamenti di Via Spiaggia di Ponente.
 
Web  Top
view post Posted on 6/5/2016, 09:31
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://www.oggimilazzo.it/2016/05/06/prost...egata-comunale/

Prostituzione a Milazzo, Procura chiede arresto per il sacerdote e l’impiegata comunale
6 maggio 2016 221


La procura di Barcellona insiste nel chiedere l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per due dei tre indagati accusati di sfruttamento della prostituzione. Il pm Federica Paiola ha infatti presentato appello al Tribunale del riesame per chiedere l’applicazione degli arresti domiciliari per l’anziano ex arciprete di Pozzo di Gotto, padre D.S., 82 anni di Barcellona, proprietario di due miniappartamenti, e per la proprietaria del terzo immobile, l’impiegata comunale R. R. F., 64 anni di Milazzo. L’udienza si terrà il 16 maggio. A renderlo noto la Gazzetta del Sud di stamani.

La vicenda è legata all’affitto di tre appartamenti a delle ragazze colombiane e cubane che si prostituivano nella palazzina di via Spiaggia di Ponente 6. Lo stesso magistrato inquirente aveva già chiesto l’arresto dei due indagati nella fase delle indagini che hanno portato alla scoperta del giro di prostituzione che avveniva a Milazzo fin dal gennaio del 2015, quando ebbe inizio il rapporto di locazione dei tre appartamenti affittati da una giovane donna brasiliana P.M.L.P., 35 anni, che risiede a Catania. Una sorta di tenutaria che a sua volta aveva subaffittato le tre unità immobiliari a cinque prostitute, quattro colombiane e una cubana. Arresto che era stato poi rigettato dal gip Salvatore Pugliese, il quale aveva solo sottoposto a sequestro le tre unità immobiliari. Adesso la Procura insiste.

Il sacerdote in una intervista rilasciata a Meridionews aveva ammesso di sapere che le ragazze esercitavano all’interno ma solo dopo avere firmato il contratto di affitto e di non avere fatto nulla poichè attendeva un intervento della polizia di Milazzo che stava effettuando una indagine sulla scorta di denunce dei condomini della palazzini stanchi del continuo via vai di clienti. «Se la polizia viene e non fa niente, perché ci dovrei pensare io – ha spiegato al giornale online catanese – La verità è che gli altri inquilini sono stati convinti da una donna che ha avuto il sospetto che il marito frequentasse queste ragazze – confida il prelato -. Non è affatto vero che c’era un gran via vai notturno. Una volta ho incontrato una di loro per strada, le ho chiesto come andava e – conclude – mi ha risposto: “Nada nada, oggi neanche un centesimo”». Tra le ipotesi di reato imputato al prete anche quello di avere incassato somme superiori rispetto al costo dell’affitto concordato e riportato nel contratto.
 
Web  Top
view post Posted on 6/5/2016, 09:42
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


prostituta_sesso-750x400

http://www.oggimilazzo.it/2016/05/06/prost...egata-comunale/

La casa a luci rosse di Milazzo? L’appartamento sarebbe di un sacerdote
26 aprile 2016 1597


0
ESCLUSIVA. Sarebbero di proprietà di un sacerdote e di una dipendente comunale le due case d’appuntamento sequestrate la settimana scorsa dagli agenti del commissariato di polizia di Milazzo, guidato dal vice questore Antonio Rugolo. All’interno dei due appartamenti, entrambi in un popoloso condominio di via Spiaggia di Ponente, operavano da mesi una decina di donne provenienti dall’America latina che si alternavano nell’offrire prestazioni sessuali a clienti che provenivano da tutto l’hinterland. I prezzi erano “popolari”: tra le 50 e le 70 euro. Troppo “passeggio” – giorno e notte – per passare inosservati. Ogni donna, infatti, riusciva ad incassare anche 500 euro al giorno.

Una situazione che avrebbe portato all’esasperazione i condomini che – a quanto pare – avevano più volte avvertito, sia il sacerdote che la donna, delle pratiche che avvenivano all’interno dei propri locali. L’attività, però, non sarebbe mai cessata. Secondo gli inquirenti gli appartamenti venivano affittati (o sub affittati) mensilmente a somme al di sopra dei prezzi di mercato e, secondo una nota della questura, non interamente dichiarati.

Il sacerdote, originario di un centro limitrofo, ma residente da anni a Milazzo, è stato denunciato assieme alla dipendente comunale (in quanto proprietari degli immobili) e ad una donna extracomunitaria che avrebbe coordinato le ragazze tra i 20 e i 30 anni che si prostituivano e che pubblicizzavano anche su giornali e siti specializzati le proprie prestazioni hot.

Gli appartamenti si trovano (in piani diversi). I condomini spesso venivano disturbati, notte e giorno, dai clienti alla ricerca di sesso a pagamento che spesso suonavano al campanello sbagliato o, addirittura, “importunavano” nelle scale le donne che vivevano nel palazzo ma erano estranee alla casa d’appuntamento. Situazione che ha portato alla “rivolta” con tanto di denunce e la relativa collaborazione con le forze dell’ordine per porre fine all’incubo. All’interno degli appartamenti sono stati trovati “oggetti del mestiere” così da soddisfare le richieste di ogni cliente, oltre ad un migliaio di profilattici.
 
Web  Top
benedetto Nicotra1
view post Posted on 11/5/2016, 07:09




Quando al sacerdote manca l'amore verso il Dio che lo ha scelto, con la preghiera diventa lo strumento più orribile che il demonio possa avere per il male. Dio ci perdoni sempre per questo male che consciamente o inconsciamente facciamo verso il prossimo ma soprattutto verso di lui.
 
Top
view post Posted on 17/6/2016, 11:19
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://www.24live.it/127343-prostituzione-...ndente-comunale

Prostituzione a Milazzo: anche il Tribunale del Riesame nega gli arresti al prete e alla dipendente comunale

Autore: Cristina Saja. Pubblicato il 17 giugno 2016. Inserito in Attualità, Cronaca, Provincia.




Anche il Tribunale del Riesame ha negato la misura cautelare personale nei confronti del prete 82enne, Domenico Siracusa, e della dipendente comunale Rosaria Rita Felice, 65enne, accusati di sfruttamento della prostituzione e proprietari degli immobili in cui si consumava la proficua attività di meretricio, portata alla luce dagli inquirenti lo scorso aprile.

Dopo il sequestro preventivo di due appartamenti in zona Spiaggia di Ponente a Milazzo, disposto dal GIP presso il Tribunale di Barcellona P.G., Dr Salvatore Pugliese, ed il rigetto della richiesta per l’applicazione della misura cautelare personale nei confronti dei proprietari degli immobili, all’udienza del 5 maggio scorso il PM, Dr.ssa Federica Paiola, ha impugnato il provvedimento del GIP davanti al Tribunale del Riesame per ottenere gli arresti domiciliari nei confronti di Siracusa e Felice. Ma, il collegio giudicante con il Presidente Genovese, a latere Smedile e Di Dio Datola, con un provvedimento emesso lo scorso 15 giugno, ha nuovamente negato l’applicazione della misura cautelare personale. La produzione difensiva avrebbe, infatti, secondo i giudici del riesame, adeguatamente comprovato che non sussistono esigenze cautelari, in quanto gli altri immobili di cui risultano proprietari il Siracusa e la Felice sono occupati da famiglie e persone estranee all’ipotesi di prostituzione. Questa sarebbe stata la motivazione di rigetto che ha, in toto, accolto la tesi difensiva degli avvocati Benedetto Calpona e Sebastiano Campanella per il Siracusa Domenico e Maura Milioti per Felice Rosaria Rita.

La vicenda nasce dalle indagini condotte dal Commissariato di Polizia di Milazzo, coordinate dalla Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, che hanno permesso l’identificazione dei proprietari degli immobili, siti all’interno di uno stesso stabile ma su piani diversi, e di una terza persona, una donna brasiliana, alla quale davano in locazione o subaffittavano gli appartamenti, percependo canoni mensili ben più alti rispetto l’attuale valore di mercato e soprattutto rispetto quanto dichiarato. Con un meccanismo ben rodato, le prostitute, tutte giovani donne provenienti dall’America Latina, contattavano gli indagati che poi si adoperavano per collocarle nello stabile, divenuto ormai scenario di un continuo andirivieni a qualsiasi ora del giorno e della notte. Il prezzo per casa variava ed era possibile affittarla mensilmente o anche settimanalmente all’occorrenza. Luce e gas erano extra. Il tutto veniva versato per lo più brevi manu e in contanti. L’attività di meretricio era poi pubblicizzata online e con annunci su quotidiani.
 
Web  Top
view post Posted on 20/1/2017, 19:21
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://www.oggimilazzo.it/2017/01/20/milaz...-del-sacerdote/

HomeGestione paginaApertura



Milazzo a luci rosse, rimangono sequestrate le case del sacerdote
20 gennaio 2017 1622


Non solo gli appartamenti trasformati in case a luci rosse rimangono sequestrati ma dovrà pagare anche 2000 euro alla Cassa delle ammende. La Terza sezione della Cassazione presieduta da Elisabetta Rosi ha rigettato il ricorso presentato dal sacerdote mamertino Domenico Siracusa, 83 anni. Si era rivolto alla suprema corte per impugnare il provvedimento del Tribunale della Libertà di Messina che a sua volta confermava al prelato il sequestro preventivo dei beni nell’ambito di una operazione che ha portato alla chiusura di due “case del piacere” in via Spiaggia di Ponente.

Il sacerdote, è bene chiarirlo, non aveva un ruolo attivo nella gestione. Anche se, secondo le accuse, era a conoscenza dei movimenti sospetti che avvenivano nei locali visto che i condomini lo avevano sollecitato più volte a prendere provvedimenti.

Dunque, perché gli appartamenti rimangono sequestrati? La sentenza 1773/2016, resa di dominio pubblico nei giorni scorsi grazie al quotidiano Il Sole 24 ore, è controversa. La terza sezione presieduta dal giudice conferma, infatti, «la locazione a prezzi di mercato di un appartamento a una prostituta, pur nella consapevolezza dell’”attivita’” della stessa, non integra di per se’ il reato di favoreggiamento della prostituzione, in considerazione del fatto che mettere a disposizione un appartamento non rappresenta una evidente collaborazione nel meretricio. Al contrario – sottolineano i giudici – il reato appare configurabile quando, oltre alla disponibilità dei locali ed alla consapevolezza in merito all’attività svolta all’interno degli stessi, si forniscono altri benefit che, effettivamente, favoriscono l’esercizio della prostituzione come inserzioni pubblicitarie, fornitura di profilattici, ricezione di clienti o accoglienza».

E a questo punto le motivazioni entrano nel merito della vicenda sollevata dal ricorrente, don Siracusa. Alcune motivazioni tecniche vengono rigettate poiché «non sindacabili in questa sede» ma poi si scrive che «l’ordinanza evidenzia alcune circostanze di fatto che permettono di differenziare il caso concreto: il fatto che nessuno – tanto meno la conduttrice formale – abitasse stabilmente negli appartamenti, in cui dimoravano esclusivamente prostitute “di passaggio”, destinate ad operare in loco per pochi giorni per poi essere sostituite da altre; la consapevolezza da parte dell’indagato della destinazione degli appartamenti ad uso esclusivo e stabile dell’esercizio della prostituzione; infine, la prestazione di un “servizio aggiuntivo”, costituito dall’accoglienza di una delle prostitute, cui Siracusa aveva consegnato le chiavi dell’appartamento e dalla quale aveva ricevuto direttamente un “canone di locazione” del tutto differente da quello concordato con la formale conduttrice».

Naturalmente si tratta di accuse che devono essere ancora oggetto di una sentenza del tribunale penale. Saranno vagliate dal Gup il prossimo 8 febbraio le posizioni dei quattro indagati. Oltre al sacerdote difeso dagli avvocati Bendetto Calpona e Sebastiano Campanella, sono coinvolti Rosaria Rita Filice, 65 anni, difesa dagli avvocati Davide Formica e Maura Milioti; la brasiliana Patricia Madalena Da Paz, 35 anni, difesa dall’avvocato Diego Lanza; la barcellonese Giuseppina Lembo, 39 anni, difesa dall’avvocato Giorgio Leotti.

Il giudice dovrà stabilire l’eventuale rinvio a giudizio dei quattro imputati che dovranno rispondere – a vario titolo – di sfruttamento della prostituzione. Siracusa e Filice in qualità di proprietari degli immobili nei quali si praticava sesso a pagamento; Da Paz nella qualità di locataria e sublocataria; Lembo in quanto accusata di intermediaria che riscuoteva anche i canoni di locazione di un appartamento di Filice.

Il caso scoppiò ad aprile dell’anno scorso quando gli agenti del commissariato di polizia fecero irruzione nelle abitazioni sequestrando gli immobili di via Spiaggia di Ponente. A denunciare la presenza delle case del piacere, popolate da giovani donne sud americane, i condomini esasperati dalla situazione e dal continuo via vai.

Condividi questo articolo...Share on FacebookTweet about this on TwitterShare on Google+Print this pageEmail this to someone
 
Web  Top
view post Posted on 29/6/2017, 13:47

Group:
Administrator
Posts:
8,010

Status:


http://www.gazzettadelsud.it/news/sicilia/...-due-donne.html

MILAZZO
Prostituzione, rinviati a giudizio un prete e
due donne
Secondo l'accusa, il prelato avrebbe afttato
due case a una brasiliana
che gestiva il giro di prostituzione
29/06/2017
Un prete e due donne sono stati rinviati a giudizio per favoreggiamento della prostituzione
di ragazze colombiane, cubane e marocchine che esercitavano l'attività a Milazzo, nel
Messinese. Il provvedimento è del Gup Fabio Gugliotta, su richiesta del pm Federica Paiola.
Davanti al Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, il prossimo 9 ottobre, dovranno
comparire: l'ex arciprete di Pozzo di Gotto, padre Domenico Siracusa, 82 anni, proprietario
di due miniappartamenti in cui si esercitava la prostituzione; la brasiliana Patricia
Madalena La Paz, 35 anni, intestataria del contratto d'aftto
dei due immobili del sacerdote,
concessi poi in sub aftto
alle "colleghe".
Padre Siracusa ha sostenuto di non sapere dell'uso reale dei suoi due miniappartamenti. Tra
gli imputati anche Giuseppina Lembo, 38 anni, che, secondo l'accusa, avrebbe svolto un
ruolo di intermediaria per la locazione e per la riscossione dei relativi canoni dell'immobile
di proprietà della milazzese Rosaria Rita Filice, 64 anni, ex impiegata del Comune di Milazzo
che lo scorso 19 aprile è stata condannata a due anni di reclusione e ad una multa di 400
euro.
 
Top
view post Posted on 29/6/2017, 14:05

Group:
Administrator
Posts:
8,010

Status:


http://www.24live.it/145989-giudizio-favor...prete-due-donne

A giudizio per favoreggiamento della prostituzione un prete e due donne

Autore: redazione. Pubblicato il 29 giugno 2017. Inserito in Attualità.

Dovranno presentarsi il prossimo 9 ottobre davanti ai giudici del Tribunale di Barcellona l’ex arciprete di Pozzo di Gotto e due donne, una brasiliana e una barcellonese. Per i tre, al centro di una vicenda balzata agli onori della cronaca l’estate scorsa, l’accusa è di favoreggiamento della prostituzione. A disporre il rinvio a giudizio è stato il Gup Fabio Gugliotta su richiesta del pm Federica Paiola.

I tre sarebbero coinvolti a vario titolo in un giro di prostituzione che vedeva coinvolte ragazze colombiane, marocchine e cubane: il prete, in quanto proprietario dei due miniappartamenti ubicati sulla litoranea di Ponente a Milazzo e trasformati in case di appuntamento, la donna brasiliana come intestataria del contratto d’affitto, mentre la trentottenne barcellonese sarebbe accusata di aver fatto da intermediaria per la locazione e per la riscossione dei canoni d’affitto. Ai tre si contesta la violazione della legge Merlin n. 75 del 1958, che abolì la regolamentazione della prostituzione, chiudendo le case di tolleranza e introducendo i reati di sfruttamento, induzione e favoreggiamento della prostituzione.

http://messina.gds.it/2017/06/29/un-prete-...milazzo_688235/

Un prete e due donne a processo per prostituzione a Milazzo
29 Giugno 2017
prostituzione messina, Messina, Cronaca
MESSINA. Un prete e due donne sono stati rinviati a giudizio per favoreggiamento della prostituzione di ragazze colombiane, cubane e marocchine che esercitavano l'attività a Milazzo, nel Messinese.
Il provvedimento, come riporta la Gazzetta del Sud, è del Gup Fabio Gugliotta, su richiesta del pm Federica Paiola. Davanti al Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, il prossimo 9 ottobre, dovranno comparire: l'ex arciprete di Pozzo di Gotto, padre Domenico Siracusa, 82 anni, proprietario di due miniappartamenti in cui si esercitava la prostituzione; la brasiliana Patricia Madalena La Paz, 35 anni, intestataria del contratto d'affitto dei due immobili del sacerdote, concessi poi in sub affitto alle "colleghe".
Padre Siracusa ha sostenuto di non sapere dell'uso reale dei suoi due miniappartamenti. Tra gli imputati anche Giuseppina Lembo, 38 anni, che, secondo l'accusa, avrebbe svolto un ruolo di intermediaria per la locazione e per la riscossione dei relativi canoni dell'immobile di proprietà della milazzese Rosaria Rita Filice, 64 anni, ex impiegata del Comune di Milazzo che lo scorso 19 aprile è stata condannata a due anni di reclusione e ad una multa di 400 euro.
 
Top
view post Posted on 24/2/2021, 17:04

Group:
Administrator
Posts:
2,296

Status:


https://24live.it/2021/02/24/prostituzione...dente-comunale/

24 Febbraio 2021
Prostituzione a Milazzo: assolta “perchè il fatto non sussiste” la dipendente comunale
A cura di Cristina Saja - Cronaca, In evidenza


Favoreggiamento e sfruttamento dell’attività di prostituzione, i reati che erano stati contestati a Rosaria Rita Filice, dipendente comunale del comune mamertino, in quanto proprietaria di un immobile in locazione, ubicato nei pressi della spiaggia di Ponente a Milazzo. Proprio quello e altri due appartamenti di proprietà erano stati nel mirino delle indagini del Commissariato di Polizia di Milazzo che, nello scorso 2016 avevano portato al rinvio a giudizio l’ex parroco Domenico Siracusa, la brasiliana Patricia Madalena La Paz, Giuseppina Lembo e alla condanna a due anni di reclusione e al pagamento di una multa di 400 euro di Rosaria Rita Felice.

Ieri, la sentenza che ha completamente riformato l’esito della vicenda, assolvendo “perchè il fatto non sussiste” la Filice.

I fatti
Un viavai di uomini che si intrattenevano con delle prostitute sudamericane era stato il campanello d’allarme che aveva indotto gli inquirenti a soffermarsi sulle attività che avvenivano all’interno dei tre appartamenti ubicati a Ponente. Scoperto il giro di prostituzione, identificati i proprietari degli immobili, si ricostruiva la vicenda secondo la quale i proprietari davano in locazione o subaffittavano gli appartamenti percependo canoni mensili ben più alti rispetto l’attuale valore di mercato e soprattutto rispetto quanto dichiarato. Con un meccanismo ben rodato, le prostitute, tutte giovani donne provenienti dall’America Latina, li contattavano e venivano collocate nello stabile, divenuto ormai scenario di un continuo andirivieni a qualsiasi ora del giorno e della notte. Il prezzo per casa variava ed era possibile affittarla mensilmente o anche settimanalmente all’occorrenza. Luce e gas erano extra. Il tutto veniva versato per lo più brevi manu e in contanti. L’attività di meretricio era poi pubblicizzata online e con annunci su quotidiani.


La vicenda giudiziaria di Rosaria Rita Filice
Sulla base delle premesse convinzioni degli inquirenti, a Rosaria Rita Filice e agli altri imputati è stata contesta la violazione della legge Merlin n. 75 del 1958, che abolì la regolamentazione della prostituzione, chiudendo le case di tolleranza e introducendo i reati di sfruttamento, induzione e favoreggiamento della prostituzione. La Filice, a differenza degli altri, ha optato per il rito abbreviato. Il GUP di primo grado, Dr Gugliotta, aveva quindi emesso sentenza di condanna nei suoi confronti, disponendo anche la confisca dell’appartamento, confermata dalla Corte d’Appello di Messina. La sentenza in secondo grado è stata appellata con ricorso in Cassazione. La Suprema Corte ha annullato con rinvio sia in merito alla responsabilità del reato che sulla disposta confisca.

Le motivazioni che hanno portato la Corte Suprema ad annullare con rinvio
Sono stati negati i presupposti di favoreggiamento e di sfruttamento della prostituzione in capo alla Filice, “poichè – si legge in sentenza – l’immobile era stato locato a cura di un’intermediaria a prezzo di mercato“. Stima del cespite, contratti di locazione, durata della locazione sono stati gli elementi a supporto valutati dai Giudici della Cassazione che hanno quindi “negato il favoreggiamento, essendosi la Filice limitata alla mera locazione e non intendendo agevolare la prostituzione”. Secondo la Corte, “non era stato dimostrato l’asservimento dell’appartamento all’attività di prostituzione“.

Da quella sentenza della Corte di Appello che ha condannato la Filice, non risultava chiaro dalle motivazioni “se il canone praticato fosse o meno maggiorato in ragione dell’attività svolta nell’appartamento. I Giudici di merito – puntualizza la Corte – non hanno dato la dovuta evidenza al confronto del canone di mercato con il canone percepito in precedenti locazioni ed in quelle oggetto della presente imputazione“. A supporto di quanto evidenziato dalla Corte, anche in questo caso, diversi elementi quali: le oscillazioni del mercato, le contingenze temporali, la maggiore o minore lunghezza della locazione, il numero di occupanti: In merito, non ci si era concentrati su tale profilo. Secondo la Cassazione, invece, i Giudici avrebbero dovuto “verificare se effettivamente vi sia stata una maggiorazione del canone dovuta alla consapevolezza dell’esercizio del meretricio da parte delle inquiline“.

Inoltre, ai fini della confisca dell’appartamento, è stato rilevato dalla Cassazione che in passato l’appartamento era stato locato a diversi soggetti, “anche non esercenti l’attività di meretricio“. Un’ultima circostanza evidente “poichè – si legge in sentenza di annullamento con rinvio – è richiesta la valutazione molto rigorosa della destinazione del bene, avuto riguardo anche al pericolo di reiterazione della condotta criminosa”.

L’epilogo
Ieri mattina, innanzi alla Corte d’Appello di Reggio Calabria, II sezione, si è discusso il giudizio di rinvio e, all’esito, la Corte ha disposto l’assoluzione dell’imputata “perchè il fatto non sussiste” e la conseguenziale revoca della confisca con la restituzione dell’immobile all’avente diritto, riformando totalmente la sentenza.

I difensori della donna sono gli avvocati Tommaso Calderone e Sebastiano Campanella, subentrati dopo la condanna della Filice in primo grado.
 
Top
view post Posted on 18/12/2022, 19:04

Group:
Administrator
Posts:
2,296

Status:


https://messina.gazzettadelsud.it/articoli...1-9870ad97d456/

LA SENTENZA
Barcellona, si sgonfia inchiesta anti-prostituzione: assolto l’ex arciprete di Pozzo di Gotto
di Leonardo Orlando — 18 Dicembre 2022
Messin
Don Domenico Siracusa
Tutti assolti dal Tribunale di Barcellona con la formula più ampia l’ex arciprete, assieme a due donne, inizialmente accusati di favoreggiamento della prostituzione di ragazze colombiane, cubane e marocchine, che avevano preso in affitto tre appartamenti di una palazzina di via Spiaggia di Ponente a Milazzo, nei quali esercitavano attività di meretricio fino al 2016 quando poco prima della primavera di quell'anno scattò il blitz della polizia che poi generò il procedimento giudiziario che si è concluso venerdì sera. I giudici, presidente Antonino Orifici, Noemi Genovese e Mariacristina Polimeni, hanno assolto, perché «il fatto non sussiste», l’ex arciprete di Pozzo di Gotto, padre Domenico Siracusa di Barcellona, il quale compirà 89 anni il prossimo 23 dicembre, proprietario di due mini appartamenti concessi in affitto con regolare contratto e con canone che nel processo è stato ritenuto congruo e non eccessivo per come invece era stato evidenziato nel corso delle indagini, nei cui locali – all’insaputa del sacerdote così come emerso durante il dibattimento – si esercitava attività di prostituzione; assolta anche la brasiliana Patricia Madalena La Paz, 41 anni che risiedeva a Milazzo, trasferitasi a Catania, intestataria del contratto d’affitto dei locali di proprietà del parroco, dati in subaffitto alle “colleghe” straniere subentrate nei due immobili di Ponente. Assolta «per non aver commesso il fatto» anche Giuseppina Lembo, 45 anni, di Barcellona che all’epoca lavorava in una rosticceria di Milazzo. Quest’ultima accusata di aver fatto da intermediaria per la locazione e riscossione dei canoni di locazione di un terzo immobile di proprietà della milazzese Rosaria Rita Filice, ex impiegata del Comune di Milazzo: giudicata in precedenza con separato giudizio, è stata già assolta con sentenza definitiva.
 
Top
12 replies since 26/4/2016, 11:05   50953 views
  Share