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Preti pedofili e malversazioni nella diocesi di Savona, Ratzinger e Vescovi sotto accusa. Spretati don Nello Giraudo e don Giorgio Barbacini.

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www.inviatospeciale.com/2010/11/chiesa-e-pedofilia-a-savona/

Chiesa e pedofilia a Savona
Autore: redazione. Data: venerdì, 26 novembre 2010Commenti (0)

Ieri le ”Vittime di pedofilia nel savonese” hanno affisso un manifesto di accusa contro Vittorio Lupi, vescovo della città e contro la curia, che non sarebbero intervenuti per denunciare alcuni casi molestie nei confronti di minori.

A Savona un brutto affare potrebbe diventare un tornado. Un gruppo di persone, ingegneri, assistenti sociali, medici, oggi adulti, ha raccontato di aver subito abusi quando da ragazzi frequentavano la parrocchia. A distanza di vent’anni alcuni di loro, tra cui tre persone che all’epoca dei fatti avevano tra i 10 e i 14 anni, hanno sostenuto: “Soltanto anni dopo abbiamo capito quello che avevamo subito. Ci sembravano normali gesti d’affetto. Eravamo soli, accettavamo di partecipare a quelle gite. Eravamo felici, poi di notte gli abusi. C’era il prete che si stringeva a noi di notte, si infilava nel letto, e dormivamo insieme. Prima ci toccava”.

Il responsabile delle presunte violenze era, secondo i testimoni che hanno denunciato i fatti alla magistratura, Franco Briano, ex contabile e animatore della parrocchia di San Dalmazio a Lavagnola, ora indagato per violenza sessuale. La vicenda si sta svilppando da tempo ed il sospettato è un postino in pensione di 63 anni, collaboratore di don Giovanni Lupino, che è tra gli accusatori. L’uomo ha ammesso di aver molestato diversi bambini almeno fino al 1996, quando in qualità di volontario organizzava gite e campeggi per la parrocchia di San Dalmazio a Lavagnola.

Briano è stato ascoltato in procura e deve rispondere di violenza sessuale. L’ indagine sul postino, però, è solo un fascicolo di un dossier più ampio che avrebbe come principale indagato l’ ex sacerdote di Spotorno Nello Giraudo e forse altri religiosi o educatori.

I due sarebbero stati responsabili nello stesso gruppo di scout ed i testimoni di accusa sarebbero almeno sei. Tra le persone sentite dagli inquirenti anche lo stesso don Lupino che si è recato in procura, dopo aver raccolto alcune testimonianze dei suoi parrocchiani.

Le vittime sono ex ragazzi di Savona e molti di loro ormai vivono altrove. Qualcuno, tuttavia è tornato in parrocchia per svolgere attività di solidarietà. Oggi sono adulti di 35 o 40 anni ed ad un certo punto, dopo essersi ritrovati, hanno chiesto un appuntamento con il pubblico ministero. Sembra abbiano indicato anche i nomi di altri loro coetanei rimasti fino ad ora in silenzio. Il dossier è vaglio della Procura. Le indagini della squadra mobile della Questura starebbero verificando le testimonianze di ex seminaristi, tra cui un assistente sociale.

Intanto nei giorni scorsi Don Carlo Rebagliati, ex economo della Diocesi di Savona ed ora parroco di Noli, ha detto: “Non sono solo i miei problemi di salute ad avermi consigliato a rinunciare all’importante ruolo che avevo in Diocesi, ma ero giunto a provare disgusto verso una situazione confusa in cui intuivo l’esistenza di troppi casi di pedofilia”
 
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Ordinanza del sindaco di Savona per oscurare i manifesti.

Vergogna!
 
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Savona, ordinanza di Berruti blocca i manifesti denuncia di Zanardi
Zanardi manifesti contro curia


Savona. Occhi puntati su Francesco Zanardi le cui iniziative non passano di certo inosservate e che quasi ogni volta finiscono per far discutere. A finire nell’occhio del ciclone oggi i manifesti che sono stati affissi in tutta la provincia contro la curia savonese e il vescovo Lupi.

Nella diatriba che va avanti ormai da parecchie settimane tra Zanardi e il mondo della chiesa savonese colpevole a detta di Zanardi di coprire episodi di pedofilia, è intervenuto anche il primo cittadino di Savona Federico Berruti che secondo indiscrezioni avrebbe duramente “bacchettato” l’ufficio affissioni del Comune per aver lasciato passare i manifesti contro il Vescovo Lupi e non averli bloccati in tempo. Berruti dopo la sfuriata al personale comunale ha emesso un’ordinanza per far ritirare e oscurare tutte le affissioni incriminate, colpevoli si legge nell’ordinanza di “offendere la morale e la tranquillità pubblica nonchè la dignità dei cittadini coinvolti”.

Tra i provvedimenti presi dal sindaco anche la revoca della sala Rossa in cui Zanardi avrebbe dovuto tenere un incontro pubblico sabato 27 novembre alle ore 15 “per far ascoltare – dice Zanardi – i file audio relativi a registrazioni di alcune dichiarazioni di sacerdoti, i quali ammettono le loro gravissime colpe”.

Nell’ordinanza si legge che la Sala è stata revocata in quanto “la manifestazione non si configura più di carattere culturale, economico, politico ai sensi dell’articolo 2 del regolamento per la concessione in uso temporaneo del comune”.

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www.ivg.it/2010/11/savona-ordinanza...cia-di-zanardi/
 
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Dalla pagina facebook di Francesco Zanardi

Ordinanze liberticide. Siamo uno stato laico !!!!!
pubblicata da Francesco Zanardi il giorno venerdì 26 novembre 2010 alle ore 17.01

Ordinanze liberticide.

Agli organi di stampa

E per conoscenza:

Al Presidente della Repubblica

Al Parlamento della Repubblica

Al presidente della Regione Liguria

Al presidente della Provincia di Savona

Comunicato Stampa

L’amministrazione Comunale di Savona, nella persona del Sindaco Federico Berruti, ha emesso, a tamburo battente, una ordinanza , n. 71 del 26 novembre 2010, con cui ha fatto eseguire l’oscuramento dei manifesti anti – pedofilia sul territorio del Comune di Savona, inoltre sempre con una grande efficienza ha revocato la concessione della sala rossa con comunicazione protocollata n. 57565. Non abbiamo mai assistito ad una raffica di provvedimenti liberticidi nei confronti della libertà di espressione individuale e collettiva, tenendo conto del fatto che i manifesti e l’incontro avevano come tema la lotta e il contrasto alla pedofilia e riportavano nomi di persona già citati in sentenze definitive e articoli, numerosissimi, e programmi televisivi mai smentiti da nessuno. Il Sindaco dovrebbe sapere che la Costituzione, nell’art. 21, sancisce e che testualmente afferma :

Art. 21 cost: “La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili. In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo di ogni effetto.”

Molti cittadini , sono rimasti stupiti delle ordinanze che di fatto vanno a tangere in modo incomprensibile ed autoritario la libertà di espressione e di informazione, in una città che oltre ad essere medaglia d’oro della Resistenza e che pertanto ha sofferto la mora del fascismo come dittatura in tutti i settori della vita sociale.

La città inoltre è un laboratorio dove decine di pedofili hanno scelto di agire al coperto di inconfessabili collusioni e connivenze.

Ci auguriamo che il Sindaco abbia un soprassalto di coscienza e capisca il danno che ha fatto a centinaia di ragazzini e alle loro famiglie, impedendo ad un democratico consesso di cittadini di avere luogo.

Comprendiamo che all’interno della giunta del Sindaco Berruti, si siano creati dei mal di pancia a causa di queste iniziative anti pedofilia, forse esiste un conflitto di interessi, a causa di alcune parentele con persone inquisite dalla Procura di Savona. Se questo è il motivo di questo oscuramento, ne siamo veramente dispiaciuti e delusi, visto che il Sindaco appartiene ad uno schieramento che dice di essere progressista a parole e poco nei fatti.

Francesco Zanardi, Alessandro Pennestri, Roberto Nicolick

www.ivg.it/2010/11/savona-manifesti...-dellordinanza/

Articolo n° 120324 del 26 novembre 2010 delle ore 15:18

Savona, manifesti Zanardi: il sindaco Berruti spiega il perchè dell’ordinanza
Federico Berruti, sindaco Savona

Savona. “Sono assolutamente convinto dell’ordinanza e di questa decisione. Non voglio nascondermi dietro ad un dito e non temo le polemiche, anche perchè il provvedimento sarebbe stato adottato anche per un’altra situazione; infatti non entro nel merito della vicenda Zanardi, bensì in quello delle pubbliche affissioni che in questo caso conteneva contenuti impropri”. Così il sindaco di Savona Federico Berruti commenta l’ordinanza per far ritirare i manifesti contro la Curia che sono stati affissi per Savona da Francesco Zanardi, il grande accusatore della Chiesa savonese colpevole di aver coperto reati di pedofilia.

“Siamo di fronte ad un problema di civiltà e di stato di diritto in quanto non si possono utilizzare le pubbliche affissioni come surrogato di un banco d’accusa, una discussione che deve avere sviluppo nelle sedi opportune” prosegue il primo cittadino savonese. Berruti non smentisce di aver “bacchettato” gli uffici comunali competenti per le affissioni, che non hanno sottoposto il contenuto dei manifesti all’attenzione dell’amministrazione.

“Credo che serva una modifica del regolamento comunale che nel caso specifico di contenuti quantomeno dubbi possa attuare una procedura di verifica prima dell’affissione per la città” ha concluso il sindaco savonese.


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www.savonanews.it/2010/11/27/leggi-...mpiero-bof.html

sabato 27 novembre, 11:28
Savona: Francesco Zanardi risponde alla lettera di Giampiero Bof


"Leggo con attenzione la lettera del “teologo” Giampiero Bof, ne rilevo il carattere parziale e lo scarso rilievo fattuale" dice Zanardi

"Leggo con attenzione la lettera del “teologo” Giampiero Bof, ne rilevo il carattere parziale e lo scarso rilievo fattuale. Questa lettera involuta e poco chiara non porta alcun fattivo contributo alla mia azione di contrasto ala pedofilia a Savona, anzi sembra un tentativo di delegittimare tutti i miei anni di contrasto a questo terribile fenomeno.

Per dovere di cronaca , informo ulteriormente una volta di più Don Bof che in questi anni ho consegnato alla Magistratura una mole impressionante di materiale e per completezza informativa, allego alla presente due files audio, come ha definito Don Bof “rubati”, relativi a reati gravissimi di pedofilia commessi da un all’epoca sacerdote, attualmente laico?, inquisito dalla procura di Savona.

Inoltre, tanto per chiarire, qualifico la lettera di Don Bof come un tentativo di riaccreditarsi presso la Diocesi visto che per anni ne era stato marginalizzato, per motivi che non conosco.

Quando Don Bof scrive che solo io avrei affermato la colpevolezza di Nello Giraudo è una perfetta anima candida, a smentita delle sue profonde inesattezze, divulgo in allegato uno stralcio di conversazione registrata tra il sottoscritto e Don Bof e Don Rebagliati, da cui si evince chiaramente la perfetta consapevolezza di questi due sacerdoti dei fatti di pedofilia, risalenti addirittura agli anni 80.

Le registrazioni, che a smentita delle dichiarazioni di Don Bof, non sono assolutamente in vendita , sono una mole impressionante di materiale probante sui fatti di pedofilia che dimostrano come moltissimi sacerdoti, oltre a Bof, fossero perfettamente a conoscenza di quello che accadeva adecine di minori.

Queste registrazioni sono a disposizione di chiunque voglia essere messo al corrente di ciò che ha bollito in pentola per anni a Savona e provincia e che il clero immoralmente si ostina a non vedere. A coprire e a rimuovere"

Francesco Zanardi

http://www.ivg.it/2010/11/savona-zanardi-r...anti-al-comune/

Articolo n° 120537 del 27 novembre 2010 delle ore 11:33

Savona, Zanardi rilancia: “raduno” delle vittime di pedofilia davanti al Comune


Savona. Dopo l’ordinanza del sindaco Berruti che ha bloccato l’affissione a Savona dei manifesti denuncia contro la Curia savonese per aver coperto reati di pedofilia avvenuti nelle parrocchie, Francesco Zanardi prosegue la sua battaglia e rilancia le sue accuse rivolte alla Diocesi.

“Le vittime della pedofilia si riuniranno malgrado la censura oggi alle ore 15 in piazza Sisto – scrive Zanardi in una nota -. Diverse le telefonate giunte da parte dei cittadini sconcertati per l’inspiegabile revoca da parte del sindaco Berruti. Durante l’incontro faremo ascoltare pubblicamente la confessione del prete pedofilo Giraudo e una registrazione ambientale che smentisce le dichiarazioni molto azzardate di Giampiero Bof” conclude Zanardi.
 
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www.ivg.it/2010/11/savona-pedofilia...rlo-rebagliati/

Articolo n° 120481 del 27 novembre 2010 delle ore 08:18

Savona, pedofilia: indagato dalla Procura Don Carlo Rebagliati


Savona. Don Carlo Rebagliati, 60 anni, ex economo della Diocesi e “fiancheggiatore” di Francesco Zanardi nelle accuse di pedofilia ai religiosi savonesi, è indagato dalla Procura di Savona. Secondo quanto appreso nel mirino degli organi inquirenti un presunto rapporto sessuale avuto con un maggiorenne in cambio di favori. Il sacerdote è stato interrogato per oltre un’ora al sesto Piano di Palazzo di Giustizia dal sostituto procuratore G.B. Ferro, alla presenza del suo avvocato Tiziano Gandolfo e degli ufficiali della compagnia carabinieri di Savona che stanno conducendo un’indagine sul sacerdote.

Rebagliati era già stato ascoltato nel maggio scorso come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta su don Nello Giraudo, ex cappellano del carcere, indicato da Zanardi come il prete che lo aveva costretto a rapporti sessuali quando frequentava la parrocchia di Spotorno.
 
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www.savonanews.it/2010/11/27/leggi-...rebagliati.html

sabato 27 novembre, 13:25
Savona: indagato per induzione della prostituzione Don Carlo Rebagliati
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Il sacerdote però nega ogni addebito

Prima un prete e un collaboratore della parrocchia indagati di pedofilia. Ora l’ex economo della Curia indagato di induzione della prostituzione. Scoppia lo scandalo pedofilia nella Diocesi di Savona/Noli retta dal vescovo Vittorio Lupi dopo le rivelazioni di Francesco Zanardi, ex dipendente della stessa Diocesi, oggi quarantenne, che aveva denunciato di essere stato molestato da un sacerdote quando era ragazzino. Il primo a finire sotto inchiesta, nei primi mesi del 2010, e’ stato don Nello Giraudo, ex parroco di Spotorno, che avrebbe molestato, oltre a Zanardi, anche altri parrocchiani. Quindi in piena estate Franco Briano, ex postino e collaboratore della parrocchia di San Dalmazio a Lavagnola-Savona, che ha poi ammesso di aver molestato diversi bambini almeno fino al 1996, quando in qualità di volontario organizzava gite e campi solari. L’indagine su Briano e Nello Giraudo si e’ ora allargata anche al ‘grande accusatore’ don Carlo Rebagliati, ex economo della Diocesi di Savona. Era stato lui a sostenere le tesi di Zanardi che aveva accusato ben cinque vescovi della Diocesi locale di essere rimasti in silenzio su tutti i casi di pedofilia scoppiati molti anni fa. ‘Non sono solo i miei problemi di salute ad avermi consigliato a rinunciare all’importante ruolo che avevo in Diocesi, ma ero giunto a provare disgusto verso una situazione confusa in cui intuivo l’esistenza di troppi casi di pedofilia’ aveva detto mesi fa Rebagliati che ora e’ indagato di induzione alla prostituzione. Nel suo caso la pedofilia, e’ bene precisarlo, almeno per il momento non c’entra. In cambio di alcuni lavori in parrocchia offerti ad un maggiorenne, e quindi dietro un compenso di denaro, l’uomo sarebbe stato molestato sessualmente dal prete. Il sacerdote, interrogato nella serata di ieri dal pubblico ministero Giovanni Battista Ferro a Palazzo di Giustizia, ha pero’ negato ogni addebito. L’inchiesta, che vede al lavoro i carabinieri della compagnia di Savona, pero’ e’ solamente agli inizi e potrebbe ora riservare altri sviluppi. Dal canto suo Zanardi ha dichiarato di essere in possesso di files audio scottanti, registrazioni che provano fatti di pedofilia e che dimostrano come moltissimi sacerdoti savonesi fossero perfettamente a conoscenza di quello che accadeva a decine di minori oggi quarantenni come lui: ingegneri, assistenti sociali, medici. Questo pomeriggio Francesco Zanardi, insieme alle vittime della pedofilia, ha manifestato in piazza Sisto davanti al Comune dopo che il sindaco Federico Berruti ha deciso di eliminare in tutta la citta’ decine di manifesti con i quali l’Associazione vittime della pedofilia veniva denunciato che la Diocesi ha taciuto di fronte a questi gravi episodi che vedevano coinvolti preti e collaboratori e soprattutto minorenni che frequentavano le parrocchie.

Edited by GalileoGalilei - 15/12/2010, 09:58
 
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www.ivg.it/2010/11/savona-zanardi-i...o-alla-censura/

Articolo n° 120637 del 27 novembre 2010 delle ore 18:08

Savona, Zanardi in piazza Sisto per denunciare i pedofili e dire no alla censura (foto)
Zanardi sit in piazza Sisto


Savona. Non ha potuto, come avrebbe voluto, parlare di pedofilia nella Sala Rossa del Comune di Savona. Francesco Zanardi, ancora una volta, non si è però arreso e ha voluto essere presente lo stesso, davanti a Palazzo Sisto, per portare avanti la sua battaglia. Dopo che un’ordinanza del sindaco ha fatto rimuovere i manifesti di denuncia di Zanardi dai muri della città, l’omosessuale savonese se li è “attaccati” addosso nel vero senso della parola mostrandoli a tutti i cittadini che passavano dalle parti di piazza Sisto.

Zanardi ha indossato i panni dell’uomo “sandwich” e ha mostrato, da un lato, il manifesto che è stato fatto rimuovere, dall’altro un cartello con scritto: “Almeno una cosa buona l’abbiamo fatta, Briano a Lavagnola non c’è più”. Il grande accusatore della diocesi, in piazza, si è reso disponibile a fornire informazioni e a raccontare la “sua” verità sui casi di pedofilia nella diocesi di Savona. L’omosessuale savonese ha voluto, attraverso questo “flash mob contro l’ipocrisia” protestare contro la decisione del sindaco che, a suo giudizio, ha voluto censurarlo

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view post Posted on 27/11/2010, 18:47
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Dalla pagina facebook di Francesco Zanardi

Stuprato l’articolo 21 della oramai deceduta costituzione italiana.

pubblicata da Francesco Zanardi il giorno sabato 27 novembre 2010 alle ore 18.43

Oggi dopo l’intervista al TG3 con un po di ritardo siamo arrivati in piazza Sisto IV, sede del Comune di Savona, ad attenderci molta più gente di quella che ci aspettavamo, tanti cittadini savonesi, cattolici e credenti arrabbiati, indignati. Molti non si sono avvicinati ma leggevano da lontano i cartelloni che Pennestri ed io avevamo appesi tipo sandwich, tra noi anche i genitori di Alessandro e di altre vittime, difficile trattenere le lacrime. Domani sarò ospite a Pavia presso la comunità per minori Piccolo Alan, da molto voglio andare ma purtroppo il tempo e le poche risorse economiche mi costringono a rimandare, anche li tante vittime, vittime dell’indifferenza e dell’ipocrisia di molti, di quelli che sentenziano, giudicano ma non producono nulla per migliorare la società nella quale viviamo.

Ringraziamo i cittadini savonesi che sono intervenuti oggi abbattendo il muro dell’ipocrisia savonese, tutti coloro che ci anno ugualmente sostenuti con SMS ed e-mail, l’associazione Piccolo Alan nella persona Alberto Sala, la sezione UAAR di Savona nella persona di Francesca Marzadori, l’associazione Radicale Certi Diritti nella persona di Sergio Rovasio, Italia Dei Valori IDV nella persona di Vincenzina Ascanio, le vittime dell’istituto Antonio Provolo di Verona, l’associazione nazionale A.N.N.A. no AIDS Onlus.



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Alessandro Baoli
view post Posted on 30/11/2010, 20:51




http://www.uaar.it/news/2010/11/29/la-diff...filia-a-savona/

La difficoltà di parlare di pedofilia a Savona

Con l’inchiesta che, circa un anno fa, ha coinvolto il sacerdote di Alassio don Luciano Massaferro sospettato di essere pedofilo, a Savona e provincia si sono estese le indagini e molte vittime hanno cominciato a parlare. ll 25 novembre l’associazione “Le vittime di pedofilia nel savonese” ha fatto affiggere a Savona e provincia, un manifesto che in modo esplicito accusava i vertici della curia savonese per l’omissione di sorveglianza e anche per l’incauta assegnazione a preti sospettati di pedofilia di comunità per minori in difficoltà, oltre che per gli atteggiamenti omertosi. I pedofili sarebbero alcuni sacerdoti e, secondo fatti recentemente emersi, anche laici attivi nelle parrocchie. Potrebbe anche essere stato favorito il soggiorno di un prete pedofilo inglese, recentemente scomparso, che era fuggito dal suo paese quando era libero su cauzione e in attesa di processo. Nel manifesto si invitava la curia savonese a uscire allo scoperto e, provocatoriamente, a sporgere eventuale querela contro gli estensori del manifesto. La speranza era quella di costringere la curia ad ammettere pubblicamente di essere stata al corrente delle situazioni che per anni hanno interessato ambienti giovanili cattolici, cioè degli abusi sessuali subiti da ragazzini da parte di sacerdoti che in qualche caso sono anche stati condannati in via definitiva o hanno ammmesso gli abusi. L’iniziativa serviva a sensibilizzare la cittadinanza che avrebbe potuto approfondire gli eventi nel corso di un incontro pubblico previsto per sabato 27 in cui il coordinatore del movimento, Francesco Zanardi, insieme alle associazioni con lui solidali intendeva rendere pubbliche alcune registrazioni audio che potevano dimostrare come la curia effettivamente fosse a conoscenza dei fatti ed anche alcune responsabiltà dirette.
L’incontro è poi stato annullato perchè il sindaco di Savona, Federico Berruti, che già in altre situazioni si e dimostrato compiacente con le gerarchie cattoliche più che sensibile ai problemi dei suoi concittadini, ha prima oscurato i manifesti e poi revocato la concessione della sala comunale in cui avrebbe dovuto tenersi l’incontro. Si è tenuto invece un sit in davanti al palazzo del comune con la partecipazione di alcune vittime ora adulte con le loro famiglie e alcuni cittadini solidali.

Francesca Marzadori, referente UAAR di Savona

 
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view post Posted on 2/12/2010, 18:58
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www.radiosavonasound.it/index.php?o...onaca&Itemid=67

Savona, proseguono indagini su caso di don Rebagliati

Scritto da Antonio | 01 Dicembre 2010

SAVONA Continuano le indagini dei carabinieri sulla vicenda di don Carlo Rebagliati, il parroco di Noli, finito sotto inchiesta per una presunta storia di rapporti sessuali che un quarantatreenne avrebbe avuto con lui in cambio di favori. Il sacerdote è accusato di induzione alla prostituzione. I militari stanno scavando nel passato dell'ex economo della Diocesi e negli ultimi giorni hanno interrogato numerose persone a lui vicine. L'obiettivo è trovare conferme alla denuncia del quarantatreenne.
 
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view post Posted on 6/12/2010, 15:49
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www.ivg.it/2010/12/savona-zanardi-%...festi%E2%80%9D/


Articolo n° 122601 del 06 dicembre 2010 delle ore 15:23
Savona, Zanardi: “Presenterò un esposto contro l’ordinzanza di Berruti per l’oscuramento dei manifesti”
Francesco Zanardi


Savona. Nella lista nera di Francesco Zanardi oltre alla diocesi savonese si è aggiunto anche il sindaco di Savona Federico Berruti, reo di aver emesso un’ordinanza lampo che ha bloccato nelle scorse settimane i manifesti di Zanardi contro il Vescovo Lupi.

“Oggi è stato redatto l’esposto che verrà depositato presso la Procura della Repubblica domani per verificare la legittimità del provvedimento emesso dal Sindaco di Savona Federico che ha portato all’oscuramento dei manifesti firmati da me, da Roberto Nicolick e Alessandro Pennestri” scrive Zanardi.

“I manifesti – sottolinea Zanardi – erano stati sottoposti in data di affissione alle autorità civili competenti che però non produssero alcuna motivazione per arrivare all’oscuramento. Inoltre la ditta ICA responsabile delle affissioni non ha ricevuto alcuna limitazione nella valutazione delle affissioni comunali”.

“Verranno inoltre depositati presso la Procura della Repubblica, sempre domani, altri due esposti di denuncia contro il clero savonese fornendo a nostro sostegno una serie di testimonianze e di registrazioni audio non ancora esaminate dai magistrati. Nei prossimi giorni consegneremo al Vescovo Lupi la petizione di firme raccolta, nella quale si chiedono le dimissioni del Monsignore”conclude Francesco Zanardi.

http://webcache.googleusercontent.com/sear...t&ct=clnk&gl=it

Articolo n° 122388 del 05 dicembre 2010 delle ore 16:23
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Volantinaggio “anti-pedofilia”, scontro Zanardi-Berruti
Francesco Zanardi
FLASH24news

Savona. Oggi pomeriggio Francesco Zanardi accompagnato dal suo compagno Manuel, da Roberto Nicolick, Alessandro Pennestri, con altri volontari, ha effettuato un volantinaggio in pieno centro di Savona per protestare contro quello che definisce “l’oscuramento arbitrario dei suoi manifesti anti pedofilia, attuato dal Sindaco di Savona Federico Berruti”. Ne sono stati distribuiti circa 5000.

“Tutti i cittadini hanno nella stragrande maggioranza ricevuto i volantini e li hanno letti con un atteggiamento maturo e civile – dice Zanardi -. Non allo stesso modo si è comportato il sindaco di Savona che non ha manifestato equilibrio e buona educazione. Infatti, sono andato in Piazza Sisto, di fronte al Palazzo Comunale, dove Berruti era per accendere le luci dell’albero di Natale del Comune. Dopo averlo salutato, gli ho consegnato un volantino. La reazione del sindaco è stata intollerante e di assoluta chiusura al dialogo e al civile confronto: con un sorriso beffardo, il primo cittadino di Savona ha appallottolato il volantino senza neppure degnarlo di un’occhiata. Berruti dovrebbe essere il sindaco di tutti i Savonesi, anche il mio. Perché si comporta con questa arroganza? Perché non si degna di leggere il volantino? Perché ha questo atteggiamento poco progressista e molto vicino ad un comportamento squadristico? Chi vuole proteggere?”.
 
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view post Posted on 8/12/2010, 15:10
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Dalla pagina facebbok di Francesco Zanardi l'immagine di don Giraudo

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http://www.ilsecoloxix.it/p/savona/2010/12...nta_preti.shtml

Inquietanti scenari
Inchiesta sui preti, spunta l’Aids
15 dicembre 2010
| Alberto Parodi

Preti coinvolti in giri di prostituzione omosessuale, e sullo sfondo lo spettro e l’angoscia dell’Aids che si materializza nei verbali degli interrogatori di magistrati e carabinieri che indagano in Procura. Un’inchiesta partita in sordina nei mesi scorsi e che invece è arrivata di recente a risultanti sconvolgenti.

Prima la denuncia, quest’estate. L’indagine parte per violazione della legge Merlin (istigazione alla prostituzione) e va avanti, sempre più choccante, con due ulteriori e recenti interrogatori. Sono state convocate al mattino presto in Procura, due giorni fa, come persone informate sui fatti. Sono le presunte “vittime” di don Carlo Rebagliati, parroco di Noli, già economo e responsabile del patrimonio culturale e artistico della diocesi di Savona. Vittime indicate da G.C., tossicodipendente di 40 anni, che aveva denunciato ai carabinieri le richieste di rapporti sessuali da parte del prete in cambio della concessione di piccoli lavoretti remunerati in canonica. Una denuncia ritenuta “attendibile” da chi indaga, dopo che nell’ufficio del sostituto procuratore Giovanni Battista Ferro alla presenza di due militari del nucleo operativo del comando provinciale, chi l’ha firmata a ripetuto le sue accuse.

Una storia tutta da chiarire, dopo un interrogatorio fiume in cui G.C. è entrato e uscito fuori dall’ufficio del pm più volte per riflettere e raccontare le sue accuse e le sue angosce. In Procura poi due giorni fa sono state sentite altre due persone. Anche loro quarantenni e soprattutto anche loro ospitati da don Carlo nella canonica di Noli dove lavorano come manovali. Si tratta di due extracomunitari, uno egiziano, sposato, residente con la famiglia a Cairo, e l’altro marocchino che vive da solo, con la moglie nel paese natio. Massimo riserbo su quanto hanno dichiarato, ma da quanto trapelato non avrebbero riferito di essere stati costretti a prostituirsi con il sacerdote indagato in cambio di lavoro.

Chi indaga sta cercando di appurare se la descrizione di una vita parrocchiale ritenuta ambigua sia stata artefatta per vendetta nei confronti dell’anziano sacerdote. Don Carlo, assistito dal suo avvocato Tiziano Gandolfo, ha spiegato come nell’agosto scorso gli fu rubato un assegno con matrice dalla parrocchia. «Denunciai per furto chi cercò di incassarlo per 15 mila euro e che adesso mi accusa», ha spiegato a sua volta tramite il legale. I carabinieri con il pm Ferro nel cercare riscontri alle accuse contenute nella denuncia si sono trovati davanti a casi inquietanti.

In un nuovo filone d’inchiesta si è concretizzato, nei verbali di alcuni interrogatori, anche lo spettro dell’Aids. La Procura ha messo insieme diverse testimonianze, ascoltando in questi mesi persone coinvolte a vario titolo nelle indagini sulla Curia, che raccontano di soggetti consapevoli di essere malati di Aids e di aver avuto rapporti sessuali non protetti con altri uomini che adesso vivono nel terrore di aver contratto il virus Hiv.

Uno scenario inedito e inquietante, di cui finora non si conoscono però i contorni precisi.

http://www.radiosavonasound.it/index.php?o...onaca&Itemid=67

Savona, sfruttamento della prostituzione: nei guai don Rebagliati

Scritto da Antonio | 15 Dicembre 2010
Posted in Cronaca Savona e Provincia

SAVONA – Dopo essere stato per anni il fustigatore di preti pedofili della diocesi, il parroco di Noli, don Carlo Rebagliati, già economo della diocesi è passato dall'altra parte della barricata. Nei giorni scorsi, infatti, è stato iscritto nel registro degli indagati da parte del Pm Giovanni Battista Ferro. Le accuse nei suoi confronti sono di sfruttamento della prostituzione e di violazione della legge Merlin. La Procura ha aperto anche un filone di inchiesta per una storia di rapporti non protetti e rischio Aids.
 
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