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Preti pedofili e malversazioni nella diocesi di Savona, Ratzinger e Vescovi sotto accusa. Spretati don Nello Giraudo e don Giorgio Barbacini.

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GalileoGalilei
view post Posted on 20/2/2012, 10:50 by: GalileoGalilei
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Abusi sessuali nascosti dal clero, Zanardi presenta nuovi atti sul caso Lafranconi






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Francesco Zanardi, l’accusatore del vescovo Dante Lafranconi, è stato intervistato oggi da una televisione statunitense, Vatican Crime, con circa un’ora di trasmissione in 39 Paesi. Il Procuratore di Savona ha chiesto l’archiviazione per prescrizione della denuncia al vescovo di Cremona: una richiesta che potrebbe tradursi in realtà entro i dieci giorni previsti, cioè domenica 19, quindi lunedì 20. E Francesco Zanardi (Democrazia Atea), a propria volta vittima di violenza da parte di un sacerdote, intende presentare con il proprio legale l’atto di opposizione all’archiviazione, consegnando nuovi documenti alla Procura di Savona. Una vicenda che interessa Cremona, anche perché lo stesso Zanardi ha presentato un esposto alla Procura di Cremona, chiedendo di verificare la situazione nella nostra diocesi, se cioè sono stati nascosti abusi sessuali commessi eventualmente dal clero. L’ufficio comunicazione della diocesi ha risposto che si tratta solo di “illazioni senza fondamento che non meritano credito né pubblicità”. Ci si può chiedere perché allora non ha denunciato Zanardi per diffamazione.

Il leader di Democrazia Atea spiega che “ci sono dichiarazioni degli anni Ottanta da parte del Prefetto della dottrina della fede, che dimostrano che il Vaticano era informato sin dal 1980 della denuncia per abuso di minori presentata ai carabinieri contro don Giraudo. Il quale nel 2002 manifestava la propria situazione al vicario generale della diocesi di Savona e Noli. Dante Lafranconi – continua Zanardi – come dicono le carte è rimasto responsabile della diocesi ligure fino al 2003, anche se è diventato vescovo di Cremona nel 2001. Il predecessore del vescovo Lafranconi, monsignor Calcagno, segnalava nel 2003 il caso alla Congregazione per la tutela della retta dottrina della fede”, ovvero all’organo che deriva le sue origini dalla medievale Inquisizione, poi Sant’Uffizio, di cui fu responsabile lo stesso Benedetto XVI.

Altro particolare: “L’unico scritto che afferma che don Giraudo si ridusse per propria volontà allo stato laicale è del marzo 2010: una scelta sua, mentre il vescovo di Savona raccontava che quel prete era stato ridotto allo stato laicale”.

E’ poi del 29 marzo 2010 la lettera in cui il Prefetto del Vaticano scrive: “Mi riferisco al caso di don Giraudo che fu denunciato nel 1980 per abuso di minori e che il 4 aprile del 2006 egli (il vescovo, ndr) fu invitato ad avvicinare il chierico per chiedergli se volesse domandare al Santo Padre di attivare un processo penale amministrativo, secondo il diritto canonico, ex. can. 1720, oppure rinunciare spontaneamente all’abito ecclesiastico”.

La Congregazione per la tutela della retta dottrina, cioè l’ex Sant’Uffizio, risponde quindi, ma dal 2006 “non è accaduto nulla, nessun atto della Chiesa, perché don Giraudo ha abbandonato l’abito spontaneamente”.

Dunque il caso Lafranconi, che “non è stato battuto dall’Ansa, ma è passato sulla stampa estera”, secondo Zanardi non dovrebbe finire in prescrizione, dato che ci sarebbero elementi che risalgono agli anni Duemila. “Toccherà alla magistratura decidere, noi presentiamo fatti nuovi”.

Monsignor Lafranconi, che nel frattempo è tornato dal viaggio in India, avrebbe seguito la direttiva interna alla Chiesa nota come Crimen sollicitationis, che prescriveva di coprire i casi di molestie sessuali di cui fossero responsabili i sacerdoti. Il Vaticano si è sempre difeso sostenendo che tale direttiva non era stata tradotta bene: “Resta il fatto – insiste Zanardi – che i comportamenti sono stati proprio quelli: sono stati coperti dei reati, affermo io, che sono una vittima, come altri, che hanno presentato denuncia”. E in proposito Francesco Zanardi invita i cittadini della provincia di Cremona, se è il caso, a non tacere, a denunciare eventuali casi di abuso, molestie o violenze che siano: “Faccio un appello, chi ha subito abusi o altri reati da parte di un sacerdote, lo denunci. Gli occhi e le orecchie della magistratura sono le forze dell’ordine, andate quindi in Procura o dai carabinieri o dalla polizia se siete vittime di abusi e denunciate senza vergogna. Chi deve vergognarsi sono i responsabili, non le vittime. Anche se i fatti sono prescritti è importante denunciare, altrimenti il magistrato non sa nulla e non può fare nulla, e restano solo le chiacchiere”.

Democrazia Atea è particolarmente attiva nel segnalare e denunciare casi di pedofilia e abusi sessuali nel clero. L’ultimo caso è quello di un sacerdote denunciato ma ancora libero di dir messa a Pietra Ligure. La speranza è che la Chiesa, come affermato e prescritto da Papa Joseph Ratzinger, collabori con la magistratura e invece di trasferire preti responsabili di pedofilia o molestie o altri reati sessuali, li denunci.

http://cremonademocratica.wordpress.com/20...ime-ci-ascolti/

Pedofilia nel clero, lettera aperta al vescovo: “Siamo vittime, ci ascolti”






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E’ Francesco Zanardi della rete l’Abuso a indirizzare a S.E. Mons. Dante Lafranconi, vescovo di Cremona, una lettera aperta che vuol essere un invito a una svolta, dopo tante sofferenze patite dalle vittime che hanno presentato denuncia, e dopo le condanne di due sacerdoti della diocesi di Savona. Il caso del vescovo di Cremona può finire in prescrizione proprio domani, a meno che la Procura di Savona non consideri decisivi per prorogare le indagini (il vescovo Dante Lafranconi è nel registro degli indagati), i documenti presentati dallo stesso Francesco Zanardi con il proprio legale. Gli ultimi episodi si riferiscono al 2003, quando monsignor Lafranconi risulta ancora responsabile della diocesi di Savona e Noli, per quanto già nominato a capo della diocesi cremonese. In questo caso, se prevarrà l’ipotesi dell’accusa, il vescovo sarà ancora sotto indagine per non aver segnalato casi di pedofilia e abusi sessuali da parte di sacerdoti. E’ stata la Procura a chiedere l’archiviazione per prescrizione. Ieri è stata presentata una nuova denuncia da parte di una vittima di don Giraudo, uno dei sacerdoti “coperti” dal silenzio di Dante Lafranconi. Sono tutte ipotesi di reato, elementi tratti dalle denunce presentate ai carabinieri e alla Procura di Savona, corredati da ampia documentazione, che comprende anche testimonianze di sacerdoti. Ma prima del pronunciamento della Procura, vanno considerate solo come ipotesi di reato. La prescrizione, nota Zanardi, non equivale comunque all’innocenza. Ecco il testo, dove il dolore parla con accenti laceranti (Francesco, ma emerge un tono diverso. Amaro, sofferente, che chiede al vescovo di tenere in considerazione le vittime, perché emerga umanità in questa tremenda storia piena di dolore.

Eminenza Reverendissima, sono Francesco Zanardi e le scrivo a nome delle vittime savonesi di preti pedofili; come lei sa bene, anche io sono una di loro. Avrei fatto volentieri a meno di scriverle, l’ho fatto molte volte in questi anni ma non ha mai risposto, scriverle dopo che la sua consapevole irresponsabilità ha distrutto tante vite e quelle delle loro famiglie, è poco utile. Qualche giorno fa la Rete L’ABUSO di cui sono il portavoce ha acquisito dalla Procura della Repubblica l’intero fascicolo. Emergono 32 anni di crimine organizzato a danno di minori, omertà, consapevoli e calcolati insabbiamenti e omissioni, anche quelli più sciagurati che avvennero proprio quando lei era Vescovo di Savona e Noli. A confermare le coperture
omertose dei Vescovi savonesi non è solo la magistratura e le vittime, ma una lettera che proviene dalle autorità vaticane nella quale si conferma che la chiesa era al corrente dagli anni 80, a seguito di una denuncia a Nello Giraudo per atti di pedofilia. Per me, solo una conferma, in quanto Giraudo nell’81 già abusava di me, ma mi viene da chiedermi, alla luce di questi fatti e di quello che i Vescovi sapevano, come sia possibile che lei lo abbia mandato prima a dirigere la colonia estiva di Padre Cocchi, frequentata esclusivamente da minorenni, e dopo ancora gli consentì l’apertura della comunità per minori in difficoltà “La Lanterna”. Non ha avuto qualche sentore che fosse un po’ azzardato?
Direi che questo tipo di sentore lei non lo abbia mai avuto, lo dimostra il fatto che fece aprire anche ad un altro prete pedofilo una comunità per minori la “Migrantes”, il prete si chiamava Giorgio Barbacini condannato a tre anni e sei mesi nel 2004, credo se lo ricordi, la chiacchierata comunità era nel Palazzo dei Canonici proprio adiacente alla Curia.
Sarò sincero, apprendo dai giornali del Cremonese le lamentele sue e dei suoi collaboratori che mi lasciano piuttosto indisposto, Monsignore, perché sono testimone che Lei non ha mosso un dito, non solo nei confronti delle vittime, ma nemmeno per affrontare il problema e ora si lamenta perché decine di vittime e le loro famiglie chiedono giustizia deturpando la sua immagine. Se posso esprimere la mia opinione su che cosa accade a Cremona, credo che i parrocchiani facciano bene a ritirare i propri figli dalla cresima, credo che farebbero anche bene a non mandarli più in parrocchia. Con questo non voglio assolutamente dire che tutti i preti siano pedofili, ma non si può ignorare che la casta ecclesiastica impone al sacerdote di denunciare casi di pedofilia al proprio Vescovo, e quando come nel suo caso il Vescovo insabbia, purtroppo il pedofilo, che sia un prete o un laico che lavora in parrocchia resta a piede libero certo
che la chiesa per evitare lo scandalo non lo denuncia, al massimo lo allontana. Purtroppo da parte sua non c’è mai alcun cenno alle vittime, anzi le denigra ancora dicendo che sono tutte menzogne. Forse si salverà grazie alla prescrizione, e sono certo che un uomo come lei saprà conciliare anche la coscienza, con la prescrizione, qualche avemaria, un padre nostro e si ricomincia da capo.

Cordialmente
Francesco Zanardi
Rete L’ABUSO
 
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186 replies since 16/3/2010, 08:42   14561 views
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