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Curia di Bolzano: "denunciate a noi i preti pedofili". E perché non ai magistrati?, Trucchetto per controllare le vittime

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view post Posted on 10/3/2010, 17:14
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Vogliono controllare le vittime.

La curia di Bolzano ha sempre difeso a spada tratta due suoi preti condannati per pedofilia, don Hansjoerg Rigger e don Giorgio Carli


www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://..._1268233970.htm

PEDOFILIA CLERICALE
LA CURIA DI BOLZANO INVITA A SEGNALARE GLI ABUSI SUL WEB

PEDOFILIA: CURIA BOLZANO INVITA A SEGNALARE ABUSI SU WEB
TESTIMONE, MALTRATTAMENTI IN COLLEGIO RELIGIOSO NEGLI ANNI '50

(ANSA) - BOLZANO, 10 MAR - Sull'onda dello sconcerto suscitato nei Paesi dell'area tedesca su presente violenze nell'ambito ecclesiastico, in Alto Adige spuntano testimoni su episodi di maltrattamenti avvenuti negli anni '50 in un collegio religioso. E, la Curia sul suo sito internet ha offerto la possibilita' di inviare segnalazioni.
La Rai di lingua tedesca ha diffuso stamani affermazioni fatte da Luis Benedikter, insegnante e uomo di spettacolo altoatesino, che ha parlato di un clima di intimidazione in un collegio religioso negli anni '50. Benedikter - ha detto la Rai - ha raccontato episodi vissuti quando aveva dai 12 ai 15 anni, con il direttore del coro ''che ripetutamente puniva i ragazzi con una frusta, colpendoli alle mani o al viso''. ''C'era - ha detto Benedikter - un'atmosfera ''di cruda violenza, di maltrattamento fisico e di annientamento psicologico''. Sulla vicenda i Verdi altoatesini hanno presentato un'interrogazione in consiglio provinciale, chiedendo alla giunta di istituire un'agenzia per monitorare la situazione. E la Curia ha indicato sul suo sito web un indirizzo e-mail a cui inviare eventuali segnalazioni: ''Ogni segnalazione - e' stato assicurato - viene presa in considerazione subito e verificata, perche' la protezione per i possibili soggetti interessati ha la massima priorita'''.(ANSA).


Mercoledì 10 Marzo,2010 Ore: 15:55

www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://..._1268233970.htm

Ogni abuso è uno di troppo versione testuale
La Diocesi è profondamente rammaricato e condanna ogni tipo di abuso.
La Chiesa desidera chiarire in modo sincero questi fatti, poiché le vittime ne hanno il diritto.
Per questo motivo la Diocesiintende tra l’altro vuole creare sul sito internet diocesano un forum in cui vengano esaminate eventuali segnalazioni di abusi. In questo modo si vuole assicurare che ogni segnalazione venga subito presa in considerazione e verificata, perché la protezione delle eventuali vittime ha la massima priorità.
Eventuali abusi verranno immediatamente esaminati dal responsabile diocesano per presunte molestie, il Vicario Generale Josef Matzneller.
Allo stesso tempo la Diocesi s’impegna nel campo della prevenzione nelle Istituzioni diocesane a promuovere una cultura dell’attenzione e un’educazione in cui si ponga al centro il rafforzamento della personalità di ogni bambino e di ogni giovane.


Responsabile diocesano per presunte molestie
Il Vicario Generale Josef Matzneller come responsabile diocesano per presunte molestie ha il compito di esaminare tutti i presunti casi di molestie e di abusi sessuali all’interno della Chiesa Cattolica.
Inoltre, dopo aver chiarito le varie posizioni ha il compito di sostenere le vittime e di prendere provvedimenti contro i responsabili. Si devono chiarire le conseguenze legali e all’interno della Chiesa e si devono trarne quindi le giuste conseguenze.
E-Mail: [email protected]


http://altoadige.gelocal.it/dettaglio/mole...-e-mail/1884544

LA CHIESA IN ALLARME
Molestie subite da religiosi: la Curia di Bolzano invita a segnalarle via e-mail
Sul sito della Diocesi creato un indirizzo per raccogliere le testimonianze. E un artista altoatesino racconta di violenze subite in un istituto religioso negli anni Cinquanta
BOLZANO. Sull'onda dello sconcerto suscitato nei Paesi dell'area tedesca su presunte violenze nell'ambito ecclesiastico, in Alto Adige la Curia di Bolzano e Bressanone sul suo sito internet ha offerto la possibilità ai fedeli di inviare segnalazioni su eventuali episodi di abusi, attraverso un indirizzo e-mail dedicato.

Cliccando sulla voce "Presunte molesie da parte di sacerdoti" si accede a una pagina di dettaglio nella quale, si legge, "vengono annotate ed esaminate eventuali segnalazioni di presunti molestie o abusi.

Si vuole assicurare _ precisa la Diocesi _ che ogni segnalazione viene presa in considerazione subito e verificata, perché la protezione per i possibili soggetti interessati ha la massima priorità.
Il Vicario generale è sempre disponibile a incontrare i soggetti interessati e i loro familiari per chiarire le varie posizioni".

Viene poi indicato l'indirizzo e-mail al quale mandare la segnalazione: [email protected]

Nel frattempo la Rai di lingua tedesca ha diffuso stamani affermazioni fatte da Luis Benedikter, insegnante e uomo di spettacolo altoatesino, che ha parlato di un clima di intimidazione in un collegio religioso altoatesino negli anni '50.

Benedikter - ha detto la Rai - ha raccontato episodi vissuti quando aveva dai 12 ai 15 anni, con il direttore del coro ''che ripetutamente puniva i ragazzi con una frusta, colpendoli alle mani o al viso''. ''C'era - ha detto Benedikter - un'atmosfera ''di cruda violenza, di maltrattamento fisico e di annientamento psicologico''.

Sulla vicenda i Verdi altoatesini hanno presentato un'interrogazione in consiglio provinciale, chiedendo alla giunta di istituire un'agenzia per monitorare la situazione.
(10 marzo 2010)

Edited by GalileoGalilei - 10/3/2010, 17:43
 
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Mi domando se a Bolzano la giustizia è viva o affoga nella melma maleodorante della curia.
Come può essere inerme a queste dichiarazioni? Due sono le possibilità: o la curia è così temuta che tutti hanno paura di ritorsioni o vendette trasversali, oppure la giustizia non conta assolutamente nulla e la curia con prepotenza si appropria della parola per decidere a chi denunciare gli abusi. Ridicolo, ohhhhhh, ma che fate a Bolzano? Dormite? Dategli fuoco, al vescovo e alla curia. Radetela al suolo con tre o quattro candelotti.
 
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http://stage7.presstoday.com/_Standard/Articles/19343229

Alto Adige

Data: 12/03/2010

Rispoli al vescovo: segnalateci gli abusi
Il procuratore: «Apprezzo l’operazione trasparenza ma non si dimentichi la Procura»


Per il caso don Carli la Curia difese in aula quanto previsto dal diritto canonico in vigore


BOLZANO. La Chiesa non può pensare di gestire in proprio le eventuali denunce di violenze compiute nel passato anche in Alto Adige. E’, nella sostanza, la puntualizzazione fatta ieri dal procuratore capo Guido Rispoli dopo aver avuto notizia dell’operazione trasparenza avviata dal vescovo Karl Golser. «Auspico - ha detto il procuratore - che eventuali notizie di reato vengano girate tempestivamente alla Procura».
Ieri mattina su questo tema il procuratore ha anche avuto un incontro con il sostituto Donatella Marchesini. Si tratta del magistrato che condusse l’inchiesta penale a carico di don Giorgio Carli, il sacerdote bolzanino finito sotto processo a distanza di 15 anni dalle presunte violenze sessuali ai danni di una parrocchiana che all’epoca dei fatti aveva appena otto anni. Nel corso di quel processo era stato chiamato a deporre anche l’allora vescovo Wilhelm Egger che aveva difeso il diritto della Chiesa a trattare determinate segnalazioni secondo le proprie regole e le proprie gerarchie. L’allora procuratore Cuno Tarfusser aveva contestato, nei fatti, questo tipo di logica. Nel processo a don Giorgio era sostanzialmente emerso che la Chiesa avrebbe evitato di approfondire (all’epoca dei fatti) le accuse al sacerdote bolzanino per una «ragione di Stato».
Nel corso dell’udienza davanti al tribunale, l’allora vescovo Egger confermò che nel caso don Carli la Chiesa si mosse secondo il proprio ordinamento (che trova riscontro nel diritto canonico) non avendo alcun obbligo né nei confronti della presunta parte lesa né nei confronti dell’autorità civile, cioè la magistratura.
Questo perchè il protocollo prevede il diritto di adire la Congregazione per la Fede, dunque per aprire una sorta di inchiesta interna parallela a quella civile della magistratura. Proprio dall’analisi del diritto canonico, più volte richiamato in aula, emerse piano piano la logica con cui la Chiesa si mosse per il caso don Carli e cioè la tutela della comunità ed il rispetto dell’accusato con l’obiettivo di tutelare la buona fama dei sacerdoti («la vita di un religioso dev’essere d’esempio») nell’interesse della Comunità dei fedeli.
Ora nel pieno della bufera tedesca per il caso Ratisbona, l’operazione trasparenza voluta dal nuovo vescovo rischia di dover fare i conti anche con la richiesta della magistratura di essere sempre considerata punto di riferimento in caso di segnalazioni di casi di violenze o abusi del passato. «Da parte mia c’è massimo apprezzamento per l’iniziativa del vescovo - ha detto ieri il procuratore Rispoli - ma evidenzio che sarebbe opportuno che in caso di segnalazioni di violenze o abusi, queste vengano immediatamente girate alla magistratura prima ancora degli eventuali accertamenti interni della Chiesa. Questo per salvaguardare la necessità della magistratura di acquisire eventuali elementi probatori». (ma.be.)

© R

http://ricerca.gelocal.it/altoadige/archiv...Z4PO_AZ402.html

Matzneller è l incaricato della curia

Alto Adige — 11 marzo 2010 pagina 14 sezione: CRONACA
BOLZANO. Da ieri la diocesi ha attivato una nuova casella di posta elettronica cui è possibile inviare le segnalazioni di eventuali abusi commessi da sacerdoti: [email protected]. Il vicario generale Josef Matzneller è il responsabile diocesano dell’esame di «tutti i presunti casi di molestie e di abusi sessuali all’interno della Chiesa Cattolica». Il documento «Ogni abuso è uno di troppo», pubblicato ieri sul sito della diocesi, spiega la procedura. Il vicario «dopo avere chiarito le varie posizioni, ha il compito di sostenere le vittime e di prendere provvedimenti contro i responsabili. Si devono chiarire le conseguenze legali e all’interno della Chiesa si devono trarne quindi le giuste conseguenze». Il documento resterà in apertura della homepage per alcune settimane, poi sotto la voce «suggerimenti» resterà lo spazio dedicato alle segnalazioni di abusi, inserito nel sito da oltre cinque anni.

http://ricerca.gelocal.it/altoadige/archiv...Z4PO_AZ403.html

Il vescovo: «Denunciate gli abusi»

Alto Adige — 11 marzo 2010 pagina 14 sezione: CRONACA
BOLZANO. Operazione trasparenza del vescovo Karl Golser sugli abusi commessi da sacerdoti. Nel pieno della bufera tedesca, la diocesi ha deciso di invitare pubblicamente le eventuali vittime a farsi avanti, segnalando cosa è accaduto. Il vicario generale Josef Matzneller, responsabile diocesano per le presunte molestie, spiega con poche parole la scelta di affrontare così direttamente il tema più devastante per la Chiesa: «Non vogliamo reagire alle situazioni, ma affrontarle». Ecco allora la presa di posizione pubblicata ieri: «La Diocesi condanna ogni tipo di abuso». C’è il riconoscimento che le vittime «hanno il diritto» che i fatti vengano accertati. C’è l’impegno a prendere provvedimenti contro i responsabili». E perfino una casella di posta elettronica dedicata: [email protected]. Proprio ieri alla radio Rai di lingua tedesca l’attore Luis Benedikter, ex ospite del convitto dell’ordine agostiniano all’abbazia di Novacella, ha dichiarato di essere stato testimone da ragazzo di percosse crudeli contro altri studenti. Fatti che sarebbero avvenuti tra gli anni Cinquanta e Sessanta, denunciati pubblicamente solo ora. E’ proprio questo il fenomeno che sta sconvolgendo la Chiesa, oggi in Europa dopo gli Usa: violenze che emergono a distanza di decenni. La Chiesa è accusata di avere ignorato o coperto le violenze sessuali e fisiche commesse da sacerdoti e suore. Fino alle ammissioni e alla richiesta di perdono. La Diocesi ha deciso di gestire questo fenomeno con la massima trasparenza e si è affidata al sito internet. Da ieri lo spazio principale della homepage della diocesi è occupato dall’annuncio che verrà aperto sul web un forum in cui possono essere inserite le segnalazioni dei presunti abusi. In realtà già da alcuni anni, ancora ai tempi del vescovo Egger, alla voce «suggerimenti» del sito, si trova il capitolo «Presunte molestie da parte di sacerdoti», in cui viene chiarito che le segnalazioni vengono subito esaminate. La notizia di ieri è che questo diventa il «tema» principale della homepage per alcune settimane, con un documento. Il testo è dominato dalla fotografia in penombra di una galleria. Sensazione di paura e pericolo. Il titolo è più che esplicito: «Ogni abuso è uno di troppo». Questo il testo: «La Diocesi è profondamente rammaricata e condanna ogni tipo di abuso. La Chiesa desidera chiarire in modo sincero questi fatti, poiché le vittime ne hanno il diritto. Per questo motivo la diocesi intende tra l’altro creare sul sito internet diocesano un forum in cui vengano esaminate eventuali segnalazioni di abusi. In questo modo si vuole assicurare che ogni segnalazione venga subito presa in considerazione e verificata, perché la protezione delle eventuali vittime ha la massima priorità. Eventuali abusi verranno immediatamente esaminati dal responsabile diocesano per presunte molestie, il vicario generale Josef Matzneller. Allo stesso tempo la Diocesi s’impegna nel campo della prevenzione nelle istituzioni diocesane a promuovere una cultura dell’attenzione e un’educazione in cui si ponga al centro il rafforzamento della personalità di ogni bambino e di ogni giovane». Francesca Gonzato



http://ricerca.gelocal.it/altoadige/archiv...Z4PO_AZ401.html

I Verdi: bravo Golser, un esempio

Alto Adige — 11 marzo 2010 pagina 14 sezione: CRONACA
BOLZANO. La Chiesa altoatesina promette di analizzare con scrupolo le segnalazioni di abusi commessi da sacerdoti. I Verdi plaudono alla linea di trasparenza sancita ieri dal vescovo Karl Golser con il documento pubblicato sul sito internet della Diocesi. Ma non solo. I consiglieri Hans Heiss e Riccardo Dello Sbarba hanno depositato una interrogazione in consiglio provinciale in cui chiedono se la giunta è a conoscenza di casi di molestie avvenuti in scuole e collegi cattolici. Secondo i Verdi è auspicabile che venga istituita una agenzia, che possa diventare un punto di riferimento per le vittime di abusi e allo stesso tempo un centro di monitoraggio. Così Dello Sbarba commenta l’invito della diocesi perché vengano segnalati eventuali episodi: «Bravissimo il nostro vescovo Karl Golser. Un esempio, rispetto a quanto accade in Germania tra omertà, silenzi e tentativi di coprire».
 
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www.ansa.it/web/notizie/regioni/tre...1732873558.html


Pedofilia: studente denuncia, abusi in convento anni '60
Crescono le segnalazioni, 33 in Tirolo
12 marzo, 11:16

(ANSA) - BOLZANO, 12 MAR - Abusi sessuali nei confronti di un ragazzino di 15 anni in un convento bolzanino negli anni '60. La vicenda viene raccontata oggi sul giornale di Bolzano Tageszeitung, mentre la Curia in apertura del suo sito web afferma ''ogni abuso è uno di troppo" e indica l'email [email protected] per eventuali segnalazioni. La vicina diocesi di Innsbruck, intanto, ha fatto sapere alla agenzia di stampa Apa che sono 33 i casi di abusi segnalati dal 1995, 15 di questi soltanto negli ultimi due giorni. (ANSA).

www.gazzettino.it/articolo.php?id=94387&sez=NORDEST

Bolzano. "A 15 anni costretto a fare
sesso coi frati in cambio di spiccioli"

Racconto choc di un uomo sulle pagine del Tageszeitung
La vicenda, in un convento locale, risalirebbe agli anni '60

BOLZANO (12 marzo) - A 15 anni costretto dai frati di un convento bolzanino a sesso in cambio di piccole somme di denaro: racconto choc di un uomo sul quotidiano Tageszeitung. La vicenda risalirebbe agli anni '60 ed è stata pubblicata proprio nel giorno in cui la Curia, in apertura del suo sito web, afferma: «Ogni abuso è uno di troppo» e indica l'email [email protected] per eventuali segnalazioni.

Cresce lo sconcerto nell'area tedesca per i casi di abusi che vengono alla luce e l'Alto Adige, assieme al vicino Tirolo in Austria non vi si sottrae. Tageszeitung pubblica un'intera pagina con la vicenda dell'altoatesino, costretto dai frati - afferma - a prestazioni sessuali in cambio di piccole somme di denaro.

Lo scandalo dei religiosi-pedofili sembra infuocarsi sempre di più. Intanto la diocesi di Innsbruck ha fatto sapere alla agenzia di stampa Apa che sono 33 i casi di abusi segnalati dal1995, 15 di questi soltanto negli ultimi due giorni.

www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo476290.shtml

12/3/2010
Segnalati abusi in conventi Bolzano
Una vittima parla alla stampa locale

Negli anni Sessanta un ragazzino, all'epoca 15enne, fu vittima di abusi sessuali in un convento di Bolzano. Il ragazzino, secondo quanto racconta il Tageszeitung, giornale di Bolzano in lingua tedesca, veniva costretto dai frati a prestazioni sessuali in cambio di piccole somme di denaro. Vicenda simile quella riportata dal Dolomiten, cui un altro altoatesino ha raccontato di aver subito costrizioni nel convento di Novacella.
 
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perchè non organizziamo spedizioni punitive. Credo che oggi, con le leggi che abbiamo e le sentenze sempre a loro favore, non si possa giungere a conclusioni gratificanti per le vittime. Tutte le vittime restano con l'amaro in bocca. Quindi se questi soggetti si vedono arrivare bande che fanno i lavoretti puliti puliti, almeno diamo la meritata ricompensa a queste povere vittime.
 
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promesse di streghe e fattucchieri. Ma chi ci crede a questi palloni gonfiati di menzogne ?
 
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www.ilmessaggero.it/articolo_app.ph...&npl=&desc_sez=

Ex studente: abusi nella sacrestia di un convento di Bolzano
[Aumenta la dimensione del testo] [Diminuisci la dimensione del testo]

BOLZANO (13 marzo) - Ripetuti abusi, addirittura in sacrestia, da parte di cinque frati di un convento bolzanino negli anni '60: un altoatesino ribadisce in un lungo articolo sul quotidiano Tageszeitung le accuse sollevate ieri in una intervista con il giornale di lingua tedesca
L'uomo, che resta anonimo, descrive le violenze subite all'età di 13-14 anni durante un soggiorno estivo nel convento senza entrare nei dettagli. Gli abusi - così l'altoatesino - sarebbero avvenuti «una volta nei vigneti, l'altra in cantina e poi in stanza». Sarebbe anche stato portato da un frate in sacrestia, dopo averlo aiutato ad allestire la chiesa per un matrimonio. La presunta vittima spiega «di non aver mai avuto il coraggio di denunciare i fatti». «Solo ora, che in mezza Europa si parla di violenze sessuali commesse da uomini di chiesa, oso uscire dalle tenebre», scrive. L'uomo afferma di essere omosessuale. «Chi sa - aggiunge - se senza gli abusi subiti da ragazzino avrei avuto una vita eterosessuale».

www.ansa.it/web/notizie/regioni/tre...1732990639.html


Pedofilia: ex studente, abusi in sacrestia convento Bolzano
I fatti sarebbero avvenuti negli anni '60

13 marzo, 12:00

(ANSA) - BOLZANO, 13 MAR - Ripetuti abusi, addirittura in sacrestia, da parte di cinque frati di un convento bolzanino negli anni '60: un altoatesino ribadisce sulla Tageszeitung le accuse sollevate ieri in una intervista con il giornale. L'uomo, che resta anonimo, descrive le violenze subite all'eta' di 13-14 anni durante un soggiorno estivo nel convento. Gli abusi sarebbero avvenuti ''nei vigneti, in cantina e in stanza''. Sarebbe anche stato portato da un frate in sacrestia, dopo averlo aiutato ad allestire la chiesa per un matrimonio. (ANSA).
 
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http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...Z6PO_AZ601.html

Molestie, molte segnalazioni alla Curia

Alto Adige — 14 marzo 2010 pagina 17 sezione: CRONACA
BOLZANO. Piovono le segnalazioni alla curia riguardo alle molestie subìte da parte di religiosi. Dopo il caso emerso nei giorni scorsi, l’Alto Adige ha avuto notizia di altre due denunce. E la diocesi ammette: «Naturalmente abbiamo ricevuto numerose e-mail; ora contatteremo i molestati per aiutarli». Prima testimonianza raccolta ieri dall’Alto Adige, dopo che l’interessato aveva spedito una e-mail alla curia: «Ho frequentato l’istituto bolzanino [...] nella prima metà degli anni Settanta. Tre anni di scuole medie in tutto, dal 1972 al 1975. In quel periodo sono stati ben due gli insegnanti, due religiosi, che sono stati allontanati per molestie o abusi di tipo sessuale. Un insegnante di ginnastica mandato poi a fare il cappellano militare a Verona e un insegnante di italiano e geografia. Il secondo caso mi è noto nei minimi dettagli, perché la vittima fu mio cugino». Secondo caso segnalato, prima alla curia, poi al nostro giornale: «Era il 1944, ero sfollato a Nova Ponente per via dei bombardamenti. Avevo nove anni. Il cooperatore del vicario mi dava lezioni di latino, e almeno due volte mi toccò nelle parti intime. Altre due volte mi propose di andare oltre, ma io rifiutai. Anche mio fratello, tredici anni più giovane di me, ebbe la sua razione quando frequentava le medie in un noto istituto religioso bolzanino». Ovviamente le testimonianze qui vengono citate in forma anonima, ma sono state presentate da due noti professionisti bolzanini, il secondo dei quali è oggi in pensione. Prima in Italia, la curia altoatesina guidata dal vescovo Karl Golser ha deciso di attivarsi via web per un’operazione trasparenza senza precedenti. Che pare stia dando i suoi primi frutti. La richiesta di denuncia via posta elettronica per i presunti abusi subìti, lanciata soltanto pochi giorni or sono, è stata raccolta da molti. «Naturalmente abbiamo ricevuto numerose segnalazioni, era prevedibile», precisa il portavoce della curia Martin Pezzei, che però preferisce non specificare la quantità. «Non ci interessano le statistiche, li consideriamo tutti come dei casi singoli, da trattare separatamente». Gli abusi segnalati verranno analizzati singolarmente e il responsabile diocesano, il vicario generale Josef Matzneller, «si premurerà di contattare singolarmente tutte le persone che ci scrivono. La nostra unica preoccupazione è di trovare il modo di supportarle, perché chi ha subìto episodi così brutti ha il diritto di essere aiutato». I due casi qui citati risalgono però ai decenni passati. «È corretto fare chiarezza, ma bisogna stare attenti, perché si potrebbe accusare chi magari non può più difendersi, perché è morto», ammonisce il parroco dei Tre Santi don Jimmy Baldo. Ma la curia, come conclude Pezzei, «considererà tutte le segnalazioni che, sicuramente, riguarderanno per lo più il passato. Perché chi ha subìto certe molestie ha bisogno di anni, a volte di decenni, per trovare il coraggio di parlare. L’importante, per la diocesi, è fare chiarezza, e muoversi attivamente per supportare le vittime».

- Davide Pasquali
 
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http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://..._1268748542.htm

I racconti-appello dopo l'iniziativa del vescovo Karl Golser.
Una vittima: abusi prima su di me, dopo su mio fratello e su altri ragazzini
«Quel prete e le molestie durate tredici anni»
Bolzano, le segnalazioni e-mail alla Curia
Di Giuseppe Sarcina Corriere della Sera 16 marzo 2010
DAL NOSTRO INVIATO BOLZANO — Le prime e-mail «anti-pedofilia» sono arrivate sabato scorso, nella casella di posta elettronica appena aperta dalla Curia di Bolzano («[email protected]»). Un lungo messaggio scritto da un professionista, ora in pensione. Più che una denuncia è un racconto-appello al vescovo Karl Golser e al suo vicario Josef Matzneller, incaricato di seguire questo particolare dossier. La vicenda risale molto indietro, agli anni della guerra, e ripercorre la storia di un ragazzine sfollato con la sua famiglia a Nova Ponente, un paese a 30 chilometri dalle bombe di Bolzano. Il protagonista di allora vive ancora in città e accetta di parlarne, ma a condizione di mantenere l'anonimato. «Ho raccontato nei dettagli le molestie che ho subito tanti anni fa da parte di un giovane sacerdote, sulla trentina, biondo e molto dinamico. Mi toccava sui pantaloncini, cercava di baciarmi, mi chiedeva di accarezzarlo. Insomma un classico. Non era violento, ma il suo comportamento era chiaramente inaccettabile. Ne sono disgustato ancora adesso. So con certezza che ha continuato a insidiare i ragazzini, specie gli studenti della scuola media: c'è passato anche mio fratello, tredici anni dopo di me. Ma oggi, dopo tanto tempo, quello che mi interessa è cogliere l'opportunità offerta dal vescovo e offrire un contributo per un'operazione trasparenza che è arrivata con grande ritardo, ma che comunque, finalmente, è arrivata». Per il momento Matzneller non ha ancora risposto alle e-mail. In questi giorni fa sapere di essere molto impegnato e di confermare le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi al Corriere. Nelle palazzine della Curia, alle spalle del Duomo, c'è solo il presidio del portavoce Martin Pezzei. Risponde a scatti, anzi farebbe volentieri a meno delle domande suscitate da un'iniziativa che non ha precedenti, a sentire gli esperti, nella storia recente della Chiesa cattolica in Italia. Tra l'altro la gestione un po' approssimativa della comunicazione ha già provocato un mezzo pasticcio in città. Domenica scorsa un quotidiano locale aveva titolato: «Molestie, molte segnalazioni alla Curia», e ora il portavoce è costretto a inseguire, a precisare che «nessuno ha detto che sono molte», che lui non può e non vuole «dare numeri», perché «ogni abuso è di troppo», come recita lo slogan diffuso via Internet. In realtà i vertici della Diocesi vogliono misurare i passi con grande cautela. L'invito a denunciare molestie sessuali e comportamenti scorretti esisteva già da qualche anno sul sito della Curia. Ma era praticamente invisibile, relegato nelle ultime schermate, quasi nei titoli di coda. È stato il vescovo Golser a ordinare di collocarlo, con grande rilievo grafico, nella prima pagina del sito. L'iniziativa anti-pedofilia fa parte di una più ampia campagna di apertura in una Diocesi (Bolzano-Bressano-ne) di 400 mila abitanti solcata dal bilinguismo italo-tedesco, ma ora disorientata soprattutto dall'impatto dell'immigrazione (nord-africani e molti cinesi). Golser, da neanche un anno al vertice della Curia, segue con grande attenzione tutto ciò che si muove in Austria e Germania (qualcosa di più che buoni vicini di casa), dove da anni il tema della pedofilia nella Chiesa viene dibattuto apertamente sui siti di parrocchie e vescovadi. Naturalmente sono state fondamentali anche le raccomandazioni del Papa (tedesco) Joseph Ratzinger rivolte a tutte le Comunità ecclesiali. Nei prossimi giorni la Curia si muoverà su due piani, il vescovo terrà alto il profilo, perché ormai Bolzano può diventare un modello per le altre diocesi italiane. Monsignor Golser insisterà, dunque, sull'aspetto «pastorale», riassorbendo l'azione di contrasto agli abusi sessuali nel grande capitolo della «riconciliazione tra gli uomini e con Dio». Domenica scorsa, 14 marzo, ha già colto l'occasione della «Giornata del seminario» a Bressanone per mettere in guardia seminaristi e studenti, citando apertamente l'insidia delle molestie sessuali. Matzneller, invece, agirà con la massima discrezione, ma senza cestinare alcuna e-mail, alcuna telefonata. In una prima fase il vicario ricostruirà i fatti denunciati, accertandosi che non vi siano gli estremi per una denuncia penale. Poi contatterà le «vittime», confronterà le loro versioni con i dati raccolti e, infine, se sarà il caso, interverrà con un provvedimento disciplinare a carico dei preti colpevoli. «Io spero che facciano sul serio - dice ancora il firmatario della prima denuncia - ho scritto al vescovo che non basta trasferire un sacerdote da una parrocchia all'altra. Lo dico sulla base della mia esperienza: significherebbe solo spostare un grave problema da una comunità all'altra».
 
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http://altoadige.gelocal.it/dettaglio/pret...vittime/1890926

Preti pedofili, il vescovo di Bolzano chiede scusa alle vittime

In un intervento sul sito della curia monsignor Karl Golser condanna "questi atti particolarmente vergognosi" e si augura che la Chiesa "proceda sulla via della verità della giustizia e del sostegno caritatevole"

BOLZANO. "A nome della nostra Chiesa posso soltanto esprimere il mio più sincero rammarico e soprattutto chiedere perdono a nome dei colpevoli alle vittime".

Lo dice il vescovo di Bolzano e Bressanone, Karl Golser (nella foto) dopo alcune segnalazioni di abusi venute a galla in Alto Adige negli ultimi giorni, anche grazie all'iniziativa della Curia, che ha messo a disposizione un indirizzo e-mail sul proprio sito per segnalare gli abusi subiti

"Le segnalazioni di abusi sessuali, così come di forme di violenza in strutture ecclesiali - dice il vescovo in un intervento sul sito web della Curia, anticipato dal giornale in lingua tedesca Dolomiten - scuotono la nostra Chiesa e provocano una grande incertezza.

Abusi sessuali e forme di violenza sono un grande reato soprattutto quando riguardano bambini e giovani. Questi atti sono particolarmente vergognosi, poiché la Chiesa si presenta con elevate esigenze morali.

A nome della nostra Chiesa posso soltanto esprimere il mio più sincero rammarico e soprattutto chiedere perdono a nome dei colpevoli alle vittime. Intendiamo offrire sostegno alle vittime, perchè esse possano rielaborare le loro esperienze traumatiche".
"Ho la ferma speranza - conclude Golser - che la nostra Chiesa proceda sulla via della verità, della giustizia e del sostegno caritatevole sia per le vittime che per i colpevoli e che si conservi un clima di fiducia".
(18 marzo 2010)
 
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Pedofilia, il vescovo di Bolzano apre sul celibato dei preti: "Non è un dogma"
La posizione di Golser espressa in televisione nell'intervista con Lilli Gruber su La7. E sugli abusi sessuali ci sarà un vertice con il procuratore Rispoli
di Gianfranco Piccoli
BOLZANO. «Il celibato? Un grande valore e una grande disciplina, ma non è un dogma: se ne può parlare».
Lo ha detto il vescovo di Bolzano-Bressanone Karl Golser, ospite su La 7 della giornalista altoatesina Lilli Gruber, conduttrice di Otto e mezzo. Secondo Golser, dunque, i tempi sono maturi per discutere il celibato sacerdotale. Quest’obbligo è dettato da una norma del Diritto Canonico che affonda le radici nell’XI secolo, ma non è un dogma di fede: in teoria può essere modificata. Infatti, lo stesso obbligo non è previsto per le chiese di rito orientale, che hanno una struttura normativa differente rispetto alle chiese latine.
Il dibattito sul celibato sacerdotale è esploso con lo scandalo della pedofilia. E’ stato soprattutto il teologo svizzero Hans Kung, con una serie di riflessioni pubblicate anche su Repubblica, a spingere su questo tasto. Amico negli anni della gioventù di Ratzinger, Kung è stato successivamente allontanato dall’i nsegnamento della teologica cattolica proprio per le sue posizioni ritenute dalla Chiesa troppo «progressiste». L’accostamento tra pedofilia e celibato è un’equazione che è stata però respinta con forza dalla Chiesa («il problema nella società tocca indifferentemente celibi e sposati») e a metà marzo papa Benedetto XVI è intervenuto ribadendo la «sacralità» del celibato sacerdotale. Parole che qualcuno ha interpreato come una netta chiusura.
Golser, che in passato ha collaborato con il Papa, non è nuovo ad interventi che si smarcano da quello che è comunemente ritenuto il pensiero dominante all’interno delle istituzioni ecclesiastiche. Aveva stupito, ad esempio, alla vigilia della nomina a capo della chiesa altoatesina, la sua apertura sulla tutela giuridica degli omosessuali, pur ribadendo un «no» deciso all’unione matrimoniale per i gay. Ora questa uscita sul celibato sacerdotale, che senz’a ltro farà discutere. Quella di Golser è una voce ascoltata: non va dimenticato che è presidente dell’Associazione dei teologi moralisti italiani. Da notare che un pensiero analogo a quello espresso ieri sera da Golser in tv è stato manifestato recentemente da Carlo Maria Martini, cardinale emerito di Milano e «pulpito» autorevole della Chiesa.

Tornando alla pedofilia, alla Gruber Golser ha detto che «solo adesso la Chiesa Cattolica ha la conoscenza vera e propria che la pedofilia non può essere guarita. Prima si pensava che un sacerdote, se riconosceva di aver sbagliato ed era disposto a fare una terapia, potesse essere inserito in un’altra struttura pastorale. Oggi si sa che non è così e anche la Chiesa chiede la loro rimozione». Quanto ai casi dei sacerdoti omosessuali, Golser ha precisato: «Bisogna distinguere tra pedofilia e omosessualità, che invece non è una malattia. Per l’esercizio del sacerdozio, ciò che vale per eterosessuali vale anche per gli omosessuali, ovvero la capacità di vivere secondo le regole della Chiesa».
Il vescovo ha anche annunciato che lunedì prossimo incontrerà il procuratore Capo della repubblica di Bolzano, Guido Rispoli. Un incontro che nasce dall’iniziativa avviata dalla Diocesi per raccogliere on-line le segnalazioni delle vittime (vere o presunte) di abusi sessuali da parte di rappresentanti della Chiesa cattolica in Alto Adige.
La Procura ha apprezzato la scelta della Diocesi, ma anche ricordato che eventuali abusi vanno immediatamente segnalati alla magistratura, a meno che non ci si trovi di fronte ad episodi che palesemente sono caduti in prescrizione. «Fino ad ora ho riscontrato cinque-sei casi veri di abusi, su una cinquantina di segnalazioni pervenute sul nostro sito - ha detto il vescovo a La 7 - si tratta di vicende drammatiche risalenti a 30-40-50 anni fa, su cui le vittime oggi hanno bisogno di esprimersi». I tempi indicati da Golser, fanno ritenere che non ci saranno segnalazioni che potranno tradursi in inchieste.
Rispoli ieri ha ribadito di apprezzare non poco l’atteggiamento di collaborazione della curia altoatesina: «Una volontà di dialogo che il vescovo Golser ha già dimostrato in passato», ha aggiunto il procuratore. I tempi del grande freddo scoppiato durante il caso don Carli sembrano davvero lontani
(10 aprile 2010)

 
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view post Posted on 20/4/2010, 11:28
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Preti pedofili, il vescovo di Bolzano in procura: "Segnalati 50 casi alla Diocesi"
Colloquio tra Karl Golser e il procuratore Guido Rispoli: molti fatti sono ormai prescritti ma si farà comunque piena luce sulle accuse
BOLZANO. Il tema degli abusi sessuali nelle istituzioni ecclesiali è stato affrontato a Bolzano in un incontro tra il procuratore capo Guido Rispoli ed il vescovo diocesano Karl Golser, dopo alcuni casi venuti alla luce di recente con il responsabile laico dei chierichetti di Bressanone arrestato nei giorni scorsi con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di alcuni ragazzini.

''Nelle ultime settimane - ha detto il vescovo - sono arrivate circa cinquanta mail alla diocesi e un numero esiguo di segnalazioni mette a tema abusi sessuali su minorenni da parte di sacerdoti''.

Alcuni episodi di abusi erano stati segnalati nei mesi scorsi sulla stampa di lingua tedesca, tanto che il vescovo aveva promosso un indirizzo e-mail sul sito della Curia per raccogliere segnalazioni e prendere gli opportuni provvedimenti.

''La Diocesi - ha detto Golser - si impegna a esaminare i presunti fatti accaduti in passato ed a fare piena luce sulle accuse. Si pone dalla parte delle vittime e mediante diverse iniziative contribuisce a creare un clima di dialogo''.

''I casi segnalati - si legge in una nota della Curia - risalgono a molto tempo fa. Anche se questi casi sono caduti in prescrizione, tuttavia le vittime hanno il diritto di essere ascoltate e insieme bisogna cercare la via per rielaborare tali esperienze traumatiche''.

Nel colloquio sono state fornite informazioni ''nel caso che vi dovessero essere in futuro accuse fondate di abusi sessuali all'interno della Chiesa'', si legge nella nota. Golser ha tra l'altro auspicato una campagna di prevenzione nell'ambito della formazione dei religiosi.
(20 aprile 2010)
 
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view post Posted on 13/6/2022, 16:24

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INCHIESTA SOSTENUTA DAI LETTORI / LA VIOLENZA NELLA CHIESA ITALIANA
Bolzano, i primi a indagare ma anche i primi a insabbiare

FEDERICA TOURN
13 giugno 2022 • 14:38
Aggiornato, 13 giugno 2022 • 14:46
Ottanta casi di abuso sono stati accertati dal centro di ascolto della diocesi di Bolzano-Bressanone per un arco di tempo che va dal 1945-50 fino agli anni '90, secondo un report dell’apposito Centro diocesano.
«Un dato che rappresenta soltanto la punta dell'iceberg rispetto a un fenomeno che la Chiesa ha trascurato per decenni e che si potrebbe tranquillamente moltiplicare per dieci», afferma il responsabile, il sacerdote Gottfried Ugolini.
Bolzano-Bressanone è stata la prima diocesi italiana, già nel 2010, a dotarsi di uno sportello per le vittime della pedofilia nella Chiesa. Ma anche in Alto Adige prevale la voglia della Chiesa di proteggere anzitutto se stessa.
 
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