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Prete violenta bimbo in seminario. Patteggia 2 anni e 6 mesi e gli danno la parrocchia., Don Bruno Puleo abusa di 12enne ad Agrigento e se ne va a Labico (RM) in processione col vescovo. Curia di Agrigento chiede 200.000 € di danni alla vittima: "lesione dell'immagine"

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view post Posted on 16/12/2006, 08:24
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Don Bruno Puleo abusa di 12enne ad Agrigento e se ne va a Labico (RM) in processione col vescovo. La Curia chiede 200.000 € di danni alla vittima: "lesione dell'immagine"

Prete violenta bimbo in seminario. Patteggia 2 anni e 6 mesi e gli danno la parrocchia.

IMG_1482
Il vescovo di Palestrina mons Domenico Sigalini, che ha accolto don Puleo in diocesi e ci è andato insieme in processione.

Dal giornale cattolico Korazym


www.korazym.org/news1.asp?Id=20528


Pedofilia e Chiesa: uno scandalo anche in tv

di ---/ 16/12/2006

La storia di un ex seminarista vittima a 12 anni di abusi sessuali da parte di un sacerdote: lui denuncia tutto e la Curia gli chiede 200mila euro di danni. Ieri su Raitre, nel giorno del richiamo – in Vaticano – alla lotta contro questi abomini.


LA STORIA DI AGRIGENTO – La giornata iniziata presto con la predica in Vaticano finisce tardi di fronte alla televisione: diretta per “Mi manda Raitre”, la storica trasmissione del terzo canale di stato che racconta da anni di raggiri, truffe, imbrogli e storie di ordinaria follia. Di fronte alle telecamere c’è stavolta un giovane ragazzo siciliano: si chiama Marco Marchese e dodici anni fa è entrato in seminario, ad Agrigento. Trovandoci anni di abusi sessuali ad opera di un diacono poi diventato sacerdote. Racconta come “don Bruno”, un giorno di dicembre del 1994 (Marco aveva dodici anni) lo fece accomodare nella sua stanza, abusando di lui. “La mia prima esperienza sessuale”. “Mi diceva che la nostra era un’amicizia particolare, e di non parlarne con nessuno: credevo fosse qualcosa di divino”. Un rapporto che continua anche a distanza, ancora fino ai sedici anni di Marco: don Bruno è nel frattempo diventato sacerdote e ha lasciato il seminario minore, vedendosi affidata una parrocchia. Finisce davvero tutto quando Marco si confronta con un assistente e scopre la gravità di quanto accaduto: il consiglio che riceve è quello di parlare della cosa al vice-rettore e al rettore. “Lo feci, perché a me non interessava fare del male a quell'uomo, ma fare in modo che nessun altro ragazzo dovesse più soffrire quello che io avevo sofferto”.

Il vice-rettore ascolta il racconto di Marco, promette di parlarne con il rettore per le dovute decisioni, invita il ragazzo a tacere e a tener la cosa per sé. Tempo dopo, anche il rettore ascolta il racconto di Marco, assicura di esserne stato messo al corrente, promette di parlarne con il vescovo per le dovute decisioni e nel frattempo invita il ragazzo a tacere e a tener la cosa per sé. Non accade nulla: don Bruno è ancora là, al suo posto in parrocchia, fra i bambini e i ragazzi. Marco riesce a parlarne direttamente con il vescovo, mons. Carmelo Ferraro. “Gli confidai la mia paura che don Bruno potesse continuare a fare del male ad altri ragazzi; aggiunsi anche che quel sacerdote andava aiutato”. Arrivò la rassicurazione che ci avrebbe pensato lui, e l’invito a stare tranquillo. Ma l’unica cosa che succede è che don Bruno bussa alla porta di Marco: proprio il vescovo ce lo aveva mandato, per chiedere scusa. “Non lo fa, anzi mi rimprovera perché avevo fatto perdere al vescovo la fiducia in lui”. Del racconto della vicenda è reso partecipe anche il parroco di Marco: “Mi disse che quella storia era acqua passata. Ormai sono anni che è successa, tu stai tranquillo, fatti la tua vita, chiudiamola qui”.

Marco esce dal seminario nel 2000: non diventerà sacerdote. Non è la sua strada. Si confida con i genitori riguardo agli abusi del passato, e mentre don Bruno continua tranquillamente a fare il parroco ecco che la vicenda diventa pubblica: stavolta il racconto di Marco è davanti alla magistratura. Si apre un’inchiesta: sono ascoltate tutte le parti in causa ed è accertato che Marco non fu il solo. Altri sei ragazzi subirono violenze. I timori del giovane erano fondati. Non si arriva al processo perché don Bruno patteggia una pena di due anni e sei mesi di reclusione.

Non finisce qui. Marco scrive al vescovo tutta la sua delusione per il modo indifferente con il quale la sua vicenda è stata trattata, per la responsabilità morale della quale il presule si è macchiato nel non prendere adeguati provvedimenti volti ad allontanare don Bruno da bambini e ragazzi in pericolo. E, di fronte agli anni di abusi subiti, chiede in solido all’autore dei crimini, al seminario e alla curia di Agrigento un risarcimento in sede civile di 65mila euro. “Nessuna somma di danaro potrà risarcirmi dei pianti e dei dolori subiti, ma questo tipo di segnale nei confronti di chi ha mostrato solo indifferenza, sapendo e tacendo, andava compiuto”.

La risposta della Curia di Agrigento è sbalorditiva: contro-citazione. La Curia chiede a Marco, ex seminarista vittima di abusi sessuali, 200mila euro per averne leso l’onorabilità, l’immagine, il prestigio. Ai fatti “presuntivamente e asseritamene accaduti nel 1994” la Curia “è totalmente estranea” - dicono i legali - e di fronte a tale affronto non si poteva non rispondere sullo stesso terreno.

Secondo la Curia agrigentina, dunque, Marco Marchese - ex seminarista, per anni vittima di abusi sessuali da parte di un diacono poi divenuto sacerdote - deve sborsare 200mila euro per aver infangato l’onore e la reputazione della diocesi. Deve pagare per non aver taciuto e per aver cercato di evitare che quei crimini si ripetessero. Non c’è davvero limite al peggio.

Edited by pincopallino1 - 8/12/2020, 19:30
 
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view post Posted on 16/12/2006, 09:24
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http://www.ildialogo.org/Ratzinger/pedofiliachiese.htm

Pedofilia nella Chiesa Cattolica Italiana
Eccellenza, lei sapeva e taceva.

di Marco Marchese
(ex seminarista del seminario di Agrigento)

Ragazzo abusato in seminario scrive al vescovo di Agrigento.
Da ADISTA n. 54 del 17-7-2004


DOC-1539. AGRIGENTO-ADISTA. Un prete abusa di lui, dodicenne, sessualmente. Nel seminario arcivescovile di Agrigento che si trova nella vicinissima Favara. Per quattro anni. Prende coraggio Marco Marchese e racconta le sue sofferenze al vescovo, mons. Carmelo Ferraro di Agrigento. Vuole che nessun altro bambino o ragazzo debba patire quello che lui ha patito. Quel prete, don Bruno Puleo, è malato, sostiene Marco; lo faccia curare, chiede al vescovo, perché non possa più fare del male. Lo tranquillizza il vescovo: "ci penso io". Ma l’unica cosa che fa è ’obbligare’ il reo a chiedere scusa all’offeso. E nulla più. Altri sette ragazzi, si viene a sapere poi, hanno subìto le attenzioni e le carezze morbose di don Puleo.
Raccontiamo tutta la vicenda nel numero blu allegato, in un’intervista a Marco Marchese. Qui di seguito, invece, la lettera che Marco ha inviato l’8 luglio al vescovo Ferraro.


Scrivo a lei, Eccellenza reverendissima monsignor Carmelo Ferraro, arcivescovo metropolita della Chiesa Agrigentina.
Scrivo proprio a lei che, una sera di novembre del 2000, ha ascoltato, quasi con indifferenza, il mio racconto. Forse lei non immagina nemmeno quanto mi sia costato, in quell’occasione, rivivere i momenti più brutti della mia vita.
Ma a lei che importa?
Scrivo a lei perché sono addolorato e profondamente amareggiato dal suo silenzio. Non per lei, di cui m’importa ben poco, ma per questa povera Chiesa, che si ritrova ad essere guidata da una persona che non ha saputo dirigere il gregge affidatogli, soprattutto i piccoli e gli indifesi.
Monsignor Wilton Gregory, presidente dei vescovi americani ha detto (la Repubblica, 21 febbraio 2002): "Ciò che abbiamo fatto o non abbiamo fatto ha contribuito all’abuso sessuale di bambini e giovani da parte del clero e di persone all’interno della Chiesa". Forse si starà chiedendo cosa ha a che fare tutto ciò con lei, si chiederà cosa ha fatto o non ha fatto ed io le voglio subito venire in aiuto. Lei era tenuto come tutti i vescovi diocesani ad informare tempestivamente la Congregazione Vaticana per la Dottrina della Fede delle eventuali accuse di pedofilia contro sacerdoti cattolici. Non sono io a dirlo, ma due documenti tratti dagli Acta Apostolicae Sedis, gazzetta ufficiale della Santa Sede, secondo cui i presuli debbono svolgere indagini nel caso vi sia anche solo il sospetto di pedofilia nei confronti di preti! Lei cosa ha fatto? Mi chiedo: perché lei, venuto a conoscenza di fatti sì gravi non ha preso alcun provvedimento seguendo il monito della Santa Sede? Cosa voleva che accadesse? Che io ritrattassi? Voleva forse recuperare il colpevole? E come? Facendo finta di niente? Lasciando il prete al suo posto, in mezzo alla gente, ai giovani e ai bambini per oltre un anno e mezzo? O voleva forse salvare l’onorabilità dell’istituzione? La piaga all’interno della Chiesa aumenta sempre più, nonostante la Chiesa abbia elaborato strumenti d’intervento a livello locale e universale senza riuscire a utilizzarli! E lo sa perché? Perché chi dovrebbe farlo tace, per paura o meno, si nasconde dietro al silenzio, portando ad una rovina ancora più grande e sono sicuro che se non avessi denunciato il fatto alla Procura, lei se ne starebbe ancora con le mani in mano.
Mi chiedo, però, come mai, in occasione dell’attentato alla chiesa madre di Favara, in particolare per l’incendio del portone principale, lei (Il Giornale di Sicilia, maggio 2000, cronaca di Agrigento) definì il silenzio di chi sapeva come connivenza. E il suo silenzio attorno alla mia vicenda? Come bisogna definirlo? E mi viene da pensare che altre vicende simili alla mia siano state taciute, sotterrate nel silenzio! E chissà quante! Cosa sarebbe stato se non avessi raccontato a nessuno quanto successomi all’età di dodici anni in seminario a Favara? Glielo dico io: avrei continuato a soffrire in silenzio senza però l’amara delusione di vedere le persone che mi hanno ascoltato rimanere con le mani in mano; non avrei richiamato alla mente una vicenda che per me andava cancellata, che per me era troppo pesante. Non avrei avuto la grande delusione di aver accanto persone ipocrite, conniventi e mi fermo qui.
Si ricorda quando nella stessa occasione del portone bruciato ha decretato un anno di preghiera in riparazione del sacrilegio compiuto? Un anno di preghiera, un rosario perpetuo, recitato ventiquattro ore su ventiquattro, perché "tutti siamo responsabili di tutti", così si leggeva sul giornale.
Le chiedo allora: quanto bisogna pregare per una infanzia bruciata, per un cuore che per sei anni non ha smesso di piangere in silenzio? Bruciare l’infanzia di un ragazzo non è più di un sacrilegio? E quanti rosari perpetui bisogna recitare per i mangia-bambini? E per quelle persone che pur sapendo, compreso lei, hanno fatto finta di niente? Non le viene in mente, al riguardo, la parabola del buon samaritano e soprattutto quelle persone, sacerdote e levita, che vedendo passarono oltre? Lei chi si sente di essere tra queste persone? Forse il buon samaritano? Ad essere sincero non mi importa nulla di quello che si sente. Mi importa dei bambini! Le ho raccontato di me, rivivendo per l’ennesima volta quello che lei, evidentemente, non può capire, quello che non ho mai saputo dimenticare e le chiedo: cosa ha fatto? Mi risuonano ancora le parole da lei pronunciate in occasione dell’abbattimento di alcune abitazioni abusive presso la Valle dei Templi: "Il Vangelo è passione d’amore per la verità. Quando è la dignità di un popolo ad essere compromessa, allora non posso tacere" (Il Giornale di Sicilia, 2 febbraio 2000, cronaca di Agrigento). Sicuramente tra i suoi tanti impegni ad alzare la voce in difesa dei deboli e in difesa della verità, non ha potuto leggere bene la lettera inviata dal santo Padre ai sacerdoti il giovedì santo, laddove affermava la vicinanza a coloro che hanno dovuto subire le conseguenze dei peccati dovuti al tradimento di preti ai loro voti e lo sforzo di rispondere secondo verità e giustizia ad ogni penosa situazione.
Ricordi bene che la dignità umana e la sacralità dei bambini vengono prima di ogni cosa! È questo cui la Chiesa mi ha insegnato a credere, ma evidentemente crediamo o abbiamo conosciuto un Dio diverso. Sì, perché se lei credesse nello stesso mio Dio, Padre, che ama e consola gli afflitti, Figlio, che si fa voce degli ultimi e dei più deboli, e Spirito Santo, che infonde forza e coraggio per sostenere la verità e la giustizia, ne avrebbe lo stesso timore che ne ho io! Avrebbe timore di questo Dio che dice: "Chiunque scandalizza uno solo di questi più piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo un macina d’asino e fosse gettato negli abissi del mare"; "chi accoglie anche uno solo di questi più piccoli in nome mio, accoglie me"; "i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre" (e gridano vendetta agli occhi di Dio). Ne parla tanto il Vangelo che lei instancabilmente annuncia, ma evidentemente del Vangelo si ricorda solo quello che fa più comodo!
Sono convinto che per fare certe scelte e affrontare certi problemi che magari comportano dei rischi per la propria immagine o la mettono in gioco, ci vuole molto coraggio. Penso altresì che, per chi ha un po’ di coscienza e di fede, ci vorrà molto più coraggio nel presentarsi dinanzi a Dio che, preti o meno, ci chiederà conto di tutto. Dov’è la sua coscienza? Forse non faccio parte anche io come tanti altri ragazzi (i cui pianti, le cui sofferenze le dovranno pesare) del gregge che è affidato proprio a lei da Dio e dalla Chiesa? Non è lei che se ne deve prendere cura e non è a lei che Dio ne chiederà conto? Forse lei è immune al giudizio di Dio e degli uomini?
Tra le poche persone che mi hanno sostenuto nella mia vicenda vi è il Santo Padre che continua a darmi speranza. Egli che ha rifiutato categoricamente gli infingimenti, le omertà, le complicità. Il papa non ha taciuto!
Mi ritornano alla mente le parole del cardinale Ersilio Tonini secondo cui è meglio avere dieci sacerdoti in meno che averne uno sbagliato. La pedofilia e l’omosessualità vanno affrontati tempestivamente e con fermezza! (Jesus, luglio 2002). Disse altresì che i rettori dei seminari e i direttori spirituali non possono permettersi di lasciar correre!
Non è a lei che la Chiesa chiede e impone di accertare l’integrità dei seminaristi e di quanti si accostano all’ordine sacro? Non è lei che ha ordinato quel giovane prete? Non è stato lei a decidere quali giovani seminaristi dovevano essere assistenti dei ragazzi del seminario di Favara?
Lo sa perché le ho raccontato di me quella sera di novembre? Perché credevo in lei, credevo che lei, quale pastore di questo gregge e difensore dei più piccoli e più deboli, avrebbe ascoltato il mio grido e avrebbe impedito altre "carneficine" di bambini e di sogni!
Concludo, Eccellenza, rinnovando la mia fiducia nella Chiesa di Cristo e a sua Santità Giovanni Paolo II che, rivolto ai giovani riuniti a Toronto, ha avuto il coraggio, ancora una volta, di dire: "Mi vergogno per i preti pedofili e per chi ha coperto con il silenzio questi abomini".
Possano queste parole risvegliare la sua coscienza, assopita in un torpore durato troppo a lungo.
Marco Marchese
(ex seminarista del seminario di Agrigento)



Mercoledì, 14 luglio 2004
 
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pippo777
view post Posted on 16/12/2006, 09:37




dopo il danno le minacce........per farlo star zitto........
vergogna
 
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Riccardo87
view post Posted on 16/12/2006, 09:43




Se scrivo mi trovo l'ordine di comparizione a casa....quindi evitiamo...

A)Spero che in carcere facciano un po' di giustizia col pedofilo.

B)Spero che la natura faccia un po' di giustizia col vescovo.
 
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view post Posted on 16/12/2006, 09:50
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In carcere non faranno alcuna giustizia.

Don Bruno (il cognome non si sa), il prete pedofilo, se l'è cavata con 2 anni e mezzo col patteggiamento e in carcere non finrà mai. Ora, più di pima, amministra una parrocchia, libero di avvicinare centinaia di bambini e ragazzini.

Siamo all'opposto delgli USA, dove le diocesi stanno sborsando centinaia di milioni di $ di risarcimento alle vittime dei preti pedofili. In USA il 4% dei preti è stato smascherato e quasi tutti sono stati condannati.

Mica come in italia che tutto finisce a tarallucci e vino e le vittime rischiano anche di dover pagare i risarcimenti al vescovo.

Siamo un paese maledetto.

Edited by GalileoGalilei - 16/12/2006, 11:41
 
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Riccardo87
view post Posted on 16/12/2006, 10:02




Che schifo....:(

Spero che il prossimo che toccherà non andrà a denunciarlo subito....ma porti direttamente il padre con un gruppo di amici .....

 
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Liberalix
view post Posted on 16/12/2006, 10:25




ho visto il caso a mi manda rai3...è stato detto più volte dal conduttore e dal prof. Ruffolo che si tratta di casi isolati...di pecore nere nel gregge....e che la chiesa cattolica sta severamente condannando questi episodi..."la chiesa dice basta!"

ma chi ci crede?!?
 
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Riccardo87
view post Posted on 16/12/2006, 10:41




No questo è vero....la chiesa dice basta....il problema che lo dice soltanto....i fatti sono altri.....

Come la ragazza che ti dice "Ti amo, sei la mia vita" e poi scopa con altri 8 :D
 
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Ashmael
view post Posted on 16/12/2006, 10:44




Ditemi che differenza c'è a questo punto tra la Chiesa e la mafia.
 
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Liberalix
view post Posted on 16/12/2006, 10:54




CITAZIONE (Ashmael @ 16/12/2006, 10:44)
Ditemi che differenza c'è a questo punto tra la Chiesa e la mafia.

nessuna...don di qua e don di la...
 
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Liberalix
view post Posted on 16/12/2006, 18:47




ottimo l'ascolto della puntata, 2.990.000 spettatori pari al 12,15% di share...di solito fa il 9%...
 
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view post Posted on 16/12/2006, 21:54
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Il prete pedofilo che ha violentato Marchese, che ha patteggiato una condanna a 2 anni e 6 mesi si chiama don Bruno Puleo, parroco della chiesa di Sant'Anna, frazione del comune di Agrigento

http://www.associazioneprometeo.org/testim...riadiMarco.aspx


http://www.diocesiag.it/enti_persone/enti_persone.htm#

PULEO BRUNO

nato in S.Stefano di Quisquina 06-01-1970, ordinato 08-09-1995


 
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dirk58
view post Posted on 19/12/2006, 21:47




Questo da dare in risposta alla moltissima gente che dice che la CHIESA non ha nessuna ingerenza di nessun tipo con lo STATO!!!hanno avuto 2000anni per seminare le loro radici,Con i Rcchi,nella legge,con le minaccie di vario tipo col popolo, COMANDANO! E chi comanda comanda anche la legge .....
 
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view post Posted on 20/12/2006, 23:28
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Finalmente anche la stampa locale comincia ad inrteressarsi del caso del vescovo di Agrigento che protegge il prete pedofilo:

http://www.agrigentonotizie.it/notizie/leggi/3330.html

Pedofilia, polemiche tra Assostampa agrigentina e l'Arcivescovo Ferraro
20/12/2006 - Cronaca - Agrigento

"La recente e penosa vicenda di pedofilia consumata all'interno delle mura del seminario, acclarata giudizialmente, e tenuta in sordina per anni ma venuta fuori con grande clamore grazie alla trasmissione 'Mi manda Rai Trè, mi ha lasciato sconcertato, perplesso e amareggiato. Pertanto, sino a quando la Chiesa agrigentina non prenderà una posizione chiara e netta contro la pedofilia e contro gli abusi sui minori da parte di suoi rappresentanti, non mi sento di prendere parte a nessuna delle manifestazioni organizzate dalla Curia".

È quanto ha dichiarato il segretario provinciale dell'Assostampa di Agrigento, Nino Randisi, in vista del ritrovo natalizio organizzato dall'arcivescovo di Agrigento Carmelo Ferraro per il 23 dicembre cui seguirà anche un rinfresco offerto dal capo della Chiesa Agrigentina. La vicenda è quella relativa a Marco Marchese che in tv ha raccontato di essere stato ripetutamente violentato da un sacerdote. Il ragazzo quando sarebbero avvenuti i fatti aveva 12 anni e frequentava il seminario minore. Quel prete è stato condannato con il patteggiamento a due anni e due mesi di reclusione, mentre in sede civile il ragazzo ha chiesto un risarcimento dei danni subiti alla Curia di Agrigento. La Chiesa agrigentina ha invece risposto con una richiesta di danni per decine e decina di migliaia di euro al giovane perchè avrebbe leso l'immagine della Curia agrigentina.
 
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spb
view post Posted on 26/12/2006, 08:42




Comunque dopo la trasmissione la curia ha ritirato... hanno la faccia come il culo.. sono stati sputtanati in TV ... e si sono ridemensionati..
http://www.mimandaraitre.rai.it/MMR_serviz...1067423,00.html
 
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39 replies since 16/12/2006, 08:24   102933 views
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