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Padova. Don Paolo Spoladore e il figlio segreto., Il prete dal fatturato di 1,7 mln spretato dopo riconoscimento del tribunale

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view post Posted on 25/6/2010, 17:33
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http://corrieredelveneto.corriere.it/venet...269128710.shtml


Prete «accusato» di aver un figlio
Il vescovo sospende Don Spoladore

Nota della diocesi di Padova: il vescovo ha comunicato al sacerdote la sospensione dall'esercizio ministeriale «in attesa di ulteriori determinazioni»


PADOVA - Dopo le indiscrezioni su una presunta paternità e la causa legale da parte di una donna che sostiene di aver avuto un figlio dal sacerdote, un altro colpo per don Paolo Spoladore, sintetizzato da un comunicato della diocesi di Padova. «A seguito dell’indagine previa avviata nei mesi scorsi dalla Curia di Padova su alcuni fatti riguardanti don Paolo Spoladore, il vescovo, Antonio Mattiazzo, dopo aver valutato con il sacerdote interessato le notizie divulgate relativamente ad una sua presunta paternità e ad altre circostanze, e seguendo la procedura prevista dal Codice di Diritto Canonico ha emanato nei suoi confronti un decreto di sospensione dall’esercizio del ministero presbiterale, in attesa di ulteriori determinazioni».

Il decreto del vescovo, che, prosegue la nota, «prescinde dal procedimento civile attualmente in corso, è stato notificato all’interessato in data odierna, venerdì 25 giugno 2010, ed ha efficacia immediata». In calce al documento, il vescovo Mattiazzo «precisa inoltre che i corsi di formazione organizzati e condotti da don Paolo Spoladore e l’attività da lui svolta in ambito musicale ed editoriale (concerti, cd, libri…) sono iniziative di cui il sacerdote risponde personalmente e non hanno alcuna approvazione da parte dell’autorità ecclesiastica».


25 giugno 2010
 
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mlaura61
view post Posted on 18/9/2010, 18:25




Caspiterina che rassegna stampa!!!
 
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view post Posted on 16/12/2010, 09:09
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http://rassegnastampa.diocesipadova.it/ras...o-don-spoladore

Altri quattro testi contro don Spoladore

Dalla Rassegna stampa di Mercoledì 15 Dicembre 2010, rubrica "Attualità"
Fonte "Corriere del Veneto" di Mercoledì 15 Dicembre 2010, pagina 8
 
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view post Posted on 10/3/2011, 15:52
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Il prete sospeso torna ai corsi
Lo ospita l’auditorium di Cielle
Il sacerdote don Spoladore, indicato come padre di un bambino, nel «cuore» veneto di Comunione e liberazione: terrà un ciclo di lezioni al centro «Papa Luciani»

PADOVA - La notizia ha sorpreso pure qualche anima candida di Comunione e Liberazione. Ma, d’altronde, è di quelle destinate a non passare inosservate. Don Paolo Spoladore, il 51enne predicatore con la passione per il rock, finito l’anno scorso al centro dello scandalo per un presunto caso di paternità (sulla questione è attesa tra qualche settimana la decisione del giudice minorile di Venezia) e poi sospeso a divinis dalla Diocesi, porterà i suoi discussi corsi di comunicazione al centro congressi «Papa Luciani». Ovvero il cuore pulsante del movimento ciellino in Veneto. A renderlo noto è il sito internet della «Usiogope», la società, con giro d’affari di oltre 800 mila euro, che cura gli interessi del sacerdote padovano. Nell’invito, pubblicato on-line sul sito e da ieri distribuito per le vie dalla città, si esorta a partecipare alle lezioni del «Papa Luciani» per «scoprire come l’orientamento mentale possa determinare il benessere e la felicità di tutta la persona».

I cicli di lezioni - si legge -, incentrati sulle leggi della comunicazione, sui canal sensorio-percettivi, sulle armonia e le disarmonie -, saranno due: il primo si terrà dal 25 al 27 marzo; il secondo dal 1 al 3 aprile. Il costo? Oltre 240 euro a persona (se rimasto quello dell’anno scorso). I corsi di don Spoladore - un misto di psicologica, medicina alternativa e new age - erano stati messi all’indice dalla Curia, che l’anno scorso, nel provvedimento di sospensione a divinis del prete, seguito allo scandalo della sua presunta paternità, aveva espressamente menzionato che «i corsi di formazione organizzati e condotti da don Paolo sono iniziative di cui il sacerdote risponde personalmente e non hanno alcuna approvazione da parte dell’autorità ecclesiastica». Nonostante l’ammonimento della Chiesa (ed anche quello dell’Ordine dei Medici, che sulle pratiche insegnate durante le lezioni dal sacerdote e dal medico che lo affianca, il dottor Raffaele Migliorini, ha aperto un’indagine interna) don Spoladore ha proseguito la propria attività, riuscendo a raccogliere tra l’altro sempre più proseliti. Lo scorso settembre, per assecondare le numerosissime richieste di adesione ai corsi, per esempio, il sacerdote si era trasferito nel Bresciano, affittando un interno palazzetto dello sport (quello di Montichiari). Ora, invece, ecco la novità del «Papa Luciani», la casa dei fedeli di don Giussani. Per i due cicli si attendono oltre 1400 persone. Questa volta, però, le lezioni rischiano di non passare inosservate.

Giovanni Viafora
10 marzo 2011


http://corrieredelveneto.corriere.it/venet...193203866.shtml
 
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view post Posted on 10/10/2011, 16:14
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schermata-2011-10-10-a-143843

Il sacerdote-cantautore è papà. Lo stabilisce il tribunale

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Don Paolo Spoladore, il prete padovano cantautore, ha un figlio. Il bambino ha nove anni, la mamma è una psicologa cinquantenne che vive nella città veneta. La notizia è ufficiale: lo ha stabilito il giudice del tribunale per i minori di Venezia, Maria Teresa Rossi, con sentenza del 28 settembre.
Si tratta di un caso senza precedenti in Italia, dove pure le relazioni amorose nascoste dei preti sono molto diffuse. Come sono all’ordine del giorno, dal nord a sud, le chiacchiere di quartiere su preti che avrebbero figli non riconosciuti. Ma non si era mai arrivati a tanto: a un giudice che stabilisce la paternità di un sacerdote. Un precedente non di poco conto, che potrebbe avere l’effetto di una diga che si apre.
Il tribunale di Venezia ha disposto che il bambino assuma il cognome del padre in aggiunta a quello della madre, lo affida in via esclusiva alla donna, e dispone per don Spoladore l’obbligo del mantenimento oltre al rimborso delle spese processuali.
La causa per il riconoscimento di paternità era stata intentata dalla donna e si era aperta nel marzo 2010 al tribunale per i minori di Venezia. Il giudice aveva richiesto la prova del dna a carico del sacerdote, che si era rifiutato. C’era a suo carico un test fatto in casa, che ha assunto valore indicativo. Sono state giudicate decisive le prove fornite dalla psicologa padovana assistita nella fase conclusiva del procedimento dall’avvocato Carolina Brunazzetto. Don Spoladore non si è mai presentato davanti al giudice.
Pochi mesi dopo la prima udienza la Curia con una nota ufficiale lo aveva sospeso «in attesa di ulteriori determinazioni».
La relazione segreta tra il sacerdote soprannominato don Rock e la donna padovana risale al 1999 ed è durata circa tre anni. Il bambino è nato con un parto prematuro nell’aprile 2002. Il prete era andato a trovarlo in ospedale, lo aveva battezzato e poi era sparito.


http://blog.panorama.it/italia/2011/10/10/...e-il-tribunale/
 
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view post Posted on 12/10/2011, 15:25
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l prete padre
La Diocesi: «La comunità cristiana prenda le distanze da don Paolo»
Dopo la sentenza che ha stabilito la paternità di Spoladore, Monsignor Prosdocimo: «Ha la responsabilità di occuparsi di suo figlio». Ma i fan lo difendono
Don Paolo Spoladore, il prete padre (Archivio)

Don Paolo Spoladore, il prete padre (Archivio)

NOTIZIE CORRELATE
Per il tribunale dei minori «don rock» padre di un bimbo
Il prete sospeso torna ai corsi. Lo ospita l’auditorium di Cielle

PADOVA - Ora che la giustizia terrena si è pronunciata, attribuendo formalmente la paternità a don Paolo Spoladore, il 50enne ex parroco di San Lazzaro, noto in tutto il Veneto per i suoi corsi di formazione «misticheggianti» e la sua arte canora (attività in grado di fruttare al prete un giro d'affari di centinaia di migliaia di euro), anche la Diocesi punta il dito contro il sacerdote. «Questa sentenza del tribunale dei minori - dice monsignor Daniele Prosdocimo, vicario Del vescovo Antonio Mattiazzo per la Pastorale della Città -, che stabilisce che don Paolo è padre di un figlio di nove anni, è importante. Quando è accertato che hai un figlio, infatti, c'è una responsabilità umana di seguirlo. È Il diritto naturale che ci pone di fronte a queste questioni. Il giudice ha stabilito anche che il bambino dovrà avere il cognome del padre e quindi è un bene».

La Chiesa di Padova non si limita alla reprimenda del comportamento del sacerdote. Durissima la presa di posizione verso tutta la sua attività, fatta, come si diceva, anche di concerti e di corsi di formazione (incentrati su tematiche di medicina alternativa, comunicazione, mistica, psicologia). «La sentenza - prosegue infatti il vicario - pone ancora più concretamente le questioni sollevate un anno e mezzo fa, quando il caso è venuto a galla. Si conferma dunque il senso della sospensione a divinis, già pronunciata dal tribunale ecclesiastico, nonché la presa di distanza della comunità cristiana da tutto quello che riguarda l'attività pastorale di don Spoladore e della attività della società che gestisce i suoi interessi, la Usiogope». La Diocesi, pur riconoscendo che «don Paolo ha lavorato e fatto molto per la Chiesa in questi anni», afferma ora che tutti i suoi corsi e le sue attività sono da considerare «iniziative personali» dalle quali «la comunità cristiana prende le distanze». Una partita complessa, dunque, nella quale la questione della paternità, riconosciuta definitivamente dal tribunale dei minori di Venezia, dopo la denuncia fatta un anno e mezzo fa da una 49enne psicologa romana residente a Padova, rischia di diventare solo uno degli elementi di giudizio del caso Spoladore.

Intanto comunque la parola del giudice pesa, eccome. «A questo punto - conclude monsignor Prosdocimo - il procedimento di diritto canonico, che ha già stabilito un anno e mezzo fa la sospensione a divinis del sacerdote, andrà avanti e ci saranno ulteriori sviluppi». La questione è affidata al tribunale ecclesiastico, diretto da don Tiziano Vanzetto. Ma, come assicura lo stesso monsignor Prosdocimo, «il vescovo resta il primo a seguire il caso». Il diretto interessato dal canto suo continua a non rispondere. Anche ieri dalla Usiogope si è sentito soltanto un cortese no comment. Su internet, invece, tra i tanti fedeli del prete, si poteva cogliere uno stato di disorientamento, ma anche di vicinanza e sostegno all'uomo. «Vogliono fermare l'Amore con delle operazioni mediatiche, una battaglia già persa», ha scritto un ragazzo sulla bacheca Facebook degli amici del Donpa. Per il momento però il tribunale ha soltanto ridato ad un bimbo di 9 anni la dignità di avere un padre.

Giovanni Viafora
12 ottobre 2011



http://corrieredelveneto.corriere.it/venet...796670158.shtml
 
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view post Posted on 24/10/2011, 15:58
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La vera storia di Don Rock. Quel padre è padre

OkNotizie

Tags: panorama in edicola, Paolo Spoladore, prete padre
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La vera storia di Don Rock. Quel padre è padre

L’incontro in chiesa, lui sull’altare a dire messa, lei tra i fedeli. La voglia di spiritualità della donna, la volontà di fare la cresima. L’offerta di un corso individuale da parte del sacerdote. Le lezioni a porte chiuse e luci basse in sacrestia. Poi i messaggini come due innamorati, gli incontri furtivi, la scoperta di essere incinta. Il parto prematuro, la corsa in ospedale a battezzare un neonato che rischia di non farcela. Quindi l’allontanamento, la rabbia, le accuse, i test fatti in casa. Fino al processo per il riconoscimento coatto della paternità.

Ecco i retroscena della storia iniziata nel 1999 tra Paolo Spoladore, prete padovano e parroco-cantautore molto famoso in Veneto, e una psicologa cinquantenne che vive nella stessa città. Il 28 settembre il giudice del Tribunale per i minorenni di Venezia, Maria Teresa Rossi, ha stabilito che il sacerdote è il padre del bambino di 9 anni, figlio della donna. La notizia è senza precedenti: mai era accaduto in Italia che un giudice arrivasse a stabilire la paternità di un prete, il quale peraltro non si è mai presentato alle udienze del processo e si è rifiutato di sottoporsi al test del dna (anche Panorama lo ha cercato inutilmente).

La relazione tra «Don Rock», come lo hanno ribattezzato da anni i fedeli, e la psicologa, che chiameremo Annalia, inizia quando un’amica parla alla donna di una «parrocchia speciale» e di un «prete speciale», e le consiglia di farci un salto, pronta a scommettere che da quel momento si sarebbe riavvicinata a Dio. Annalia va a messa in quella chiesa il giorno di Pasqua. La costruzione è moderna, immersa nella zona industriale di Padova, fra anonimi capannoni di cemento. Dentro la chiesa, invece, l’atmosfera è come sospesa, elettrizzante, magica. Sopra l’altare c’è un grosso schermo dove scorrono le immagini del Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli, con quel bellissimo Gesù con gli occhi grandi. Annalia rimane affascinata, segue ogni parola dell’omelia, che per la prima volta nella vita le appare coinvolgente.

La domenica dopo torna a messa. Don Paolo è sempre lì, sull’altare, con il micro fono in mano: libero, teatrale, istrionico. Annalia decide che è arrivato il momento di fare la cresima. Va in sacrestia, chiede, s’informa. Il sacerdote non può metterla nel corso con i bambini, si offre di prepararla con lezioni individuali. I due si scambiano il numero di cellulare. Le sedute preparatorie alla cresima si svolgono in sacrestia, a porte chiuse e con luci soffuse. Lui è seducente, lei è affascinata. Alla quarta o quinta volta fanno l’amore.

Nei giorni successivi gli scambi di messaggini sono frenetici, come due adolescenti. Annalia è innamorata, pensa che lui lascerà presto la tonaca e andrà a vivere con lei, metteranno su famiglia e vivranno felici per sempre. Intanto, nell’attesa del grande giorno, va a messa ogni sera. In prima fila. Don Rock la riceve in sacrestia subito dopo la funzione, chiude a chiave la porta, dietro la quale ci sono gli altri fedeli, e la trascina sul divano o sul tappeto.

Passano due anni, tra incontri furtivi e mani sfiorate nel momento in cui il parroco le porge la comunione sull’altare. Ma Annalia non è stupida, capisce che don Paolo non lascerà mai la Chiesa per lei. Prova a staccarsi, ma non ci riesce: lui chiama e lei corre. Sempre in sacrestia. Il prete, però, non usa precauzioni e lei rimane incinta. Un giorno dell’estate 2001 va in chiesa, aspetta la fine della messa, gli dice tutto. Don Rock sbianca. Annalia vive una gravidanza problematica, tra minacce di aborto, ricoveri in ospedale e mesi passati a letto. Lui va a trovarla a casa, come il buon prete che fa visita a una parrocchiana in difficoltà. Non mette in discussione il fatto che il bambino sia suo figlio. Ogni qual volta lei ne parla, lui dice: «Vedremo…». Poi fanno l’amore.

Il bambino nasce prematuro, al settimo mese. Lei chiama il prete al telefono, gli urla la notizia con gioia, dice che lo chiamerà con il nome del suo santo preferito. Don Paolo sembra felice. Poi il bambino vive giornate difficili, perde peso. Lei è preoccupata, lo chiama, gli chiede di passare in ospedale. Lui arriva e battezza il bambino. Ma non lo chiama per nome, da quel momento in avanti lo indicherà soltanto con due parole: «Questa realtà».

Trascorre 1 anno e don Paolo non si fa più vedere né sentire. Annalia passa un brutto periodo, si ammala, ha difficoltà sul lavoro. Alle persone che le chiedono del padre del bambino racconta che è un uomo sposato, che ha una moglie molto malata e che di comune accordo hanno deciso che il piccolo avrebbe dovuto rimanere con lei.

Il bambino intanto ha 3 anni. Un bel giorno torna dall’asilo con il faccino triste: «Mamma, perché anche io devo fare tutti i lavoretti per la festa del papà, se poi io un papà non ce l’ho?». Da quel momento le domande del bambino si fanno insistenti. Vuole vedere quel padre lontano. La donna non ce la fa più, anche perché, intanto, incontra difficoltà crescenti dal punto di vista economico. Così chiama don Paolo, gli racconta delle domande del figlio. Ma il sacerdote non vuole saperne. Si arrangi.

Annalia prova a ristabilire un rapporto grazie a un amico di lui. Per un po’ ci riesce: una volta al mese don Paolo le manda almeno dei soldi in una busta bianca. Ogni tanto escono a mangiare la pizza. E quando il bambino compie 6 anni lei invita il parroco a casa per fare in modo che tra i due ci sia almeno un barlume di rapporto.

Il bambino cresce, insiste: vuole la verità. La madre gli racconta che è stato il frutto di un grande amore, ma adesso papà e mamma non stanno più insieme. Don Paolo si dice disposto a riconoscere il bambino, però prima pretende un test del dna. Insieme ordinano un kit, sotto falso nome. Quando alla fine emerge il risultato positivo, lui accusa lei di avere manomesso il tutto.

Qualche giorno dopo Annalia rivela la verità al figlio. La sua reazione è rabbiosa: piange, urla, si chiude nella sua stanza. Poi lo racconta a scuola: ai compagni e alle maestre. La notizia diventa di dominio pubblico. Annalia viene convocata dal vescovo e dall’avvocato del sacerdote. Rifiuta ogni tentativo di accordo. Si va in tribunale, ci si affida alla legge degli uomini.



http://blog.panorama.it/italia/2011/10/24/...-padre-e-padre/
 
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view post Posted on 9/10/2014, 08:42
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La fiera della parole di un prete falso e bugiardo che ingravida la parrocchiana e non riconosce il figlio

http://lafieradelleparole.it/autori/Spoladore-%20Paolo.html

Paolo Spoladore, prete padovano nato nel 1960. Unisce alla ricerca e allo studio delle scienze della comunicazione l'attività di autore e compositore di musica e canzoni per cantare la vita, lodare il Creatore, annunciare il Vangelo di Gesù. Lungo i misteriosi canali degli intrecci della vita, molte delle canzoni di Spoladore sono ormai cantate da giovani di tutto il mondo, tradotte nelle più diverse lingue. " L’autore. Don Paolo Spoladore. Prete cattolico della chiesa di Padova. Semplicemente alla ricerca, alla ricerca affettuosa ed instancabile delle leggi dell’armonia che tutto fa sussistere e che a tutto dà vita. Alla ricerca di ciò che gli occhi serrati dell’abitudine e della tradizione spesso faticano a vedere e a gustare. Da questa ricerca dell’Armonia, svelata nell’atto creativo di Dio, sono nati i corsi di comunicazione sulla conoscenza degli intrecci meravigliosi tra mente, corpo e anima. Da questa ricerca dell’Armonia ,da riscoprire come salute dell’anima per la guarigione del corpo e della mente, è nato il servizio dell’ascolto di migliaia persone all’anno. Da questa ricerca dell’Armonia divina nasce anche la musica che Don Paolo Spoladore da tanti anni porta nelle piazza e tra la gente, anche al di là dell’oceano, come annuncio di lode e ringraziamento a Dio e risveglio dell’anima. Da questa ricerca dell’Armonia nascono anche i libi di riflessioni sulla Parola, appunti per il viaggio"
 
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ospite14
view post Posted on 8/2/2015, 14:55




A me sembra tanto ridicolo questo accanirsi contro DonPa prendendo solo in esami articoli di giornali e testimonianze fasulle o comunque di gente ignorante. Ignorante per il fatto che parla senza sapere di cosa viene detto ai corsi. Questo è un terrorismo psicologico a tutti gli effetti e non è neanche difficile capire il perchè viene fatto. Donpa da semplicemente consapevolezza in questi corsi, dice continuamente di informarsi, di uscire in questo mondo con curiosità e di cercare , di non soffermarsi a quello che dice la società. Non dirà mai e poi mai "fate così". Quindi sta nell'intelligenza di ogni persona di prendere le sue parole e farle sue per una vita migliore.
 
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view post Posted on 8/2/2015, 15:31
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Per capirci. Quali sarebbero le testimonianze fasulle?
 
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Nicolò10
view post Posted on 5/11/2015, 16:07




CITAZIONE (ospite14 @ 8/2/2015, 14:55) 
A me sembra tanto ridicolo questo accanirsi contro DonPa prendendo solo in esami articoli di giornali e testimonianze fasulle o comunque di gente ignorante. Ignorante per il fatto che parla senza sapere di cosa viene detto ai corsi. Questo è un terrorismo psicologico a tutti gli effetti e non è neanche difficile capire il perchè viene fatto. Donpa da semplicemente consapevolezza in questi corsi, dice continuamente di informarsi, di uscire in questo mondo con curiosità e di cercare , di non soffermarsi a quello che dice la società. Non dirà mai e poi mai "fate così". Quindi sta nell'intelligenza di ogni persona di prendere le sue parole e farle sue per una vita migliore.

condivido molto di quanto scrivi, ospite14.
Inserire solo articoli di giornale e non aggiungere altro di personale, fa sì che si legittimi la stampa come sola fonte di Verità. Quando poi è palese che la stampa è finanziata da chi paga meglio.
Buona giornata!
Nicolò
 
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view post Posted on 11/11/2015, 16:51
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«DON ROCK»
Il figlio, i corsi e gli affari
Spretato don Spoladore
La decisione del Vaticano: «Dispensato dal celibato». E intanto la «sua» società nel 2014 ha fatturato 1,7 milioni

PADOVA La parabola discendente. Che non è una delle 49 di nostro Signore contenute nei vangeli sinottici. Ma è la traccia lasciata nella Chiesa da don Paolo Spoladore. «Don Rock», come lo etichettavano i giornali all’inizio della storia. O «Donpa», come invece continuano a chiamarlo i suoi fedeli sostenitori. Lo scorso 14 ottobre, infatti, l’amministratore diocesano di Padova, monsignor Paolo Doni, ha firmato il decreto con cui la Congregazione per il Clero riduce il 55enne ex sacerdote allo stato laicale. È la conclusione dell’avventura in clergyman del brillante seminarista, poi parroco di San Lazzaro (parroco capace di farsi seguire in ogni predica da centinaia di persone), quindi cantautore (suoi sono alcuni dei brani più amati e recitati nelle chiese d’Italia: da «Su ali d’aquila» a «Tu sei»), infine scrittore, animatore, guida spirituale. Il pastore torna pecora nel gregge. L’inizio della fine della sua vicenda clericale ha una data precisa: febbraio 2010, quando una professionista di Padova esce allo scoperto e lo accusa di essere il padre del proprio figlio di 8 anni. Spoladore nega tutto, non si sottopone nemmeno al test del Dna.

I suoi seguaci insorgono, denunciano la stampa che riporta la notizia, arrivano pure a minacciare. Un anno dopo, però, l’11 ottobre 2011 il Tribunale dei minori di Venezia riconosce ufficialmente la paternità di Spoladore (a cui impone di pagare un assegno mensile di mantenimento di circa 2-300 euro). Intanto vengono allo scoperto pure gli «altarini» commerciali del sacerdote: non solo dischi e libri, ma anche corsi di formazione a pagamento - un mix di medicina alternativa, motivazione, psicologia - che gli fruttano un enorme giro d’affari (la base è a Santa Maria di Sala nel Veneziano, ma si va anche in tour). È solo a quel punto che la Chiesa lo molla: il 12 ottobre 2011 così si esprime il delegato per la Pastorale della città dell’allora vescovo Antonio Mattiazzo, monsignor Daniele Prosdocimo: «La comunità cristiana prenda le distanze da don Paolo».

E così si arriva al passo finale. A rendere nota la decisione della riduzione allo stato «laicale » di Spoladore, la sanzione più grave prevista dal diritto canonico per un sacerdote, è una breve nota della Diocesi di Padova, pubblicata sull’ultimo numero del settimanale «La Difesa del Popolo». Dieci righe appena, ma piuttosto significative. «In data 28 settembre 2015 la Congregazione per il Clero per le facoltà speciali date dal Sommo Pontefice - si legge - ha emesso il decreto della pena della dimissione dallo stato clericale al sacerdote Spoladore Paolo (sic!), dispensandolo contemporaneamente dal vincolo del celibato. Tale decisione è definitiva e inappellabile e fa seguito al decreto di sospensione a divinis emesso dall’allora vescovo di Padova monsignor Antonio Mattiazzo, il 24 giugno 2014.

Si rende noto questo decreto - prosegue la comunicazione, facendo capire quale sia ancora il seguito che può vantare l’ex parroco - ai presbiteri, ai religiosi e ai laici della diocesi affinché tutti siano informati del grave provvedimento preso nei confronti del sacerdote in seguito a un processo canonico che ha accertato l’incompatibilità con lo stato clericale del suo comportamento e dell’attività che svolge. Si invitano i presbiteri, soprattutto quelli in cura d’anime, a essere attenti ai propri fedeli che dovessero trovarsi smarriti alla notizia di questo decreto, per aiutarli a discernere sulla loro vita cristiana e sulla crescita umana e spirituale che ugualmente devono cercare di condurre seguendo la parola di Dio». Ma se è declinata la parabola clericale del «Donpa», non tanto si può dire per quella degli affari. Per capirlo basta dare un’occhiata ai bilanci della Usiogope, la società che gestisce i suoi interessi (corsi di formazione, pubblicazioni, eventi), intestata alla segretaria Fabiola Berloso: nel 2014 ha fatturato un milione e 712 mila euro, dopo che il 2013 era stato chiuso a quota un milione e 641 mila. Un volo su ali d’aquila, questo sì davvero.

11 novembre 2015

http://corrieredelveneto.corriere.it/venet...172488501.shtml
 
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Hansss
view post Posted on 30/8/2016, 19:54




Chiedere umanità a certi preti che magari pure sproloquiano sui "diritti umani" è come chiedere ad un fiore di vivere e svilupparsi in pieno deserto... Costoro lavorano per riempire le loro tasche e distruggere totalmente la Chiesa e molti italiani, ignoranti come capre dal punto di vista religioso, li credono dei "grandi"... Miserrimo spettacolo da basso impero!

CITAZIONE (ospite14 @ 8/2/2015, 15:55) 
A me sembra tanto ridicolo questo accanirsi contro DonPa prendendo solo in esami articoli di giornali e testimonianze fasulle o comunque di gente ignorante....

Certi italiani meriterebbero essere presi a schiaffi. Non si mettono mai nel dubbio, dinnanzi ai casi umani, e si schierano con il potente che non di rado è un delinquente. Poi quando le prove divengono schiaccianti si ritirano e si nascondono in silenzio, si acquattano come gli scarafaggi per non essere scoperti in fallo ... A schiaffi bisognerebbe prenderli, a schiaffi... Costoro nella storia d'Italia si sono distinti facendo i fascisti più dei fascisti, sotto il fascismo, poi quando questo è crollato, si sono schierati dalla parte opposta dicendo che erano sempre stati critici con il passato regime... A schiaffi bisognerebbe prenderli, a schiaffi....
Purtroppo si sono meritati molto peggio: preti che pure difendono, incapaci come sono di riconoscerne la nullità spirituale, religiosi affaristi e imbroglioni, disumani e cinici...
 
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view post Posted on 11/3/2017, 21:33
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http://corrieredelveneto.corriere.it/padov...360522955.shtml

IL GURU, LA CHIESA E I CORSI
Spoladore, l’ex prete che fa il santone
Foto vietate e sentinelle in sala
In cinquecento a Treviso, c’è chi paga 12mila euro

QUINTO DI TREVISO «La vostra vita può cambiare, vostra suocera no». Risata generale. Altro giro, altra battuta. «Gli uomini hanno una resistenza mostruosa, possono sopportare persino Renzi». Il copione si ripete, uno showman sa come spezzare la monotonia. Camicia fuori dai pantaloni, capelli e barba lunghi, microfono auricolare e costante movimento in mezzo ai presenti. Un cocktail fra un guru e Beppe Grillo, con spruzzate di Natalino Balasso quando è il caso di sbracare in dialetto veneto. Ma gli sketch sono piccole pause, prima di modulare voce e sguardo per lanciare i messaggi più intensi. «Non si può colpire un no, si può solo sostituire con un sì. Il no vi scorre nelle vene come sterco e vi avvelena la vita, bisogna dire: adesso si riparte, cazzo». Grida se c’è da gridare, sussurra per farsi profondo. Ed i presenti, tanti, restano ipnotizzati. Come quando Paolo Spoladore aveva la tonaca e registrava omelie da tutto esaurito.

Metti una sera a Quinto, nella cornice del centro congressi BHR, sala da 500 posti riempita senza problemi per la presentazione dei Corsi «PPS», Pneumopsicosoma», conoscere l’orientamento dei pensieri per modificarlo, dice la brochure. Traduzione: un mix di psicologia, autostima e spiritualità ai confini con la medicina alternativa. Evento imperdibile, perché il gran maestro di cerimonie è un personaggio difficile da avvicinare per la stampa, nonostante sia seguito da un esercito infinito di simpatizzanti. Oggi il 57enne si presenta come «esperto ricercatore e tecnico del sistema percettivo », ma fino al 2015 era ancora un sacerdote. «Lo sono stato per trent’anni, fin tanto che me l’hanno fatto fare», sibila lui. Ma già cinque anni prima a lasciare la guida della parrocchia di San Lazzaro a Padova. Passando il testimone nientemeno che a don Andrea Contin, il prete delle orge indagato per violenza privata e sfruttamento della prostituzione, recentemente sospeso «a divinis ». I riflettori erano toccati, eccome, anche al suo predecessore. «Don Rock» come lo chi ama rono i g iorna l i , «Donpa» per i parrocchiani.

Scriveva canzoni di successo per la Chiesa, sfornava libri, ammaliava per la vitalità. Finché una donna lo indicò come il padre del proprio figlio. Scandalo e polemiche, prima della sentenza del Tribunale del minori che certificò la paternità, mentre la Curia ribolliva pure a causa della scoperta del suo fiorente business parallelo, i corsi di formazione interiore. Una miniera d’oro per Usiogape, la società che gestisce gli interessi di Spoladore (come si legge nel box a fianco). È l’unica cosa rimasta intatta del passato. Perché la tonaca non c’è più da quando la Chiesa lo ha mollato, riducendolo allo stato laicale due anni fa, ma gli affari restano: quindici fra corsi e laboratori, una piramide a quattro livelli con spese da 120 a 2.400 euro. Chi fa il percorso completo sborsa 12 mila euro. Eppure vi partecipano sempre in centinaia, mi racconta una compagna occasionale della serata di presentazione. Iscrizione gratuita, d’altronde questo è solo un antipasto. Un team di collaboratori all’ingresso prepara il terreno all’arrivo del protagonista, al quale i riflettori danno evidentemente ancora l’orticaria. «Prima di cominciare, vi avvertiamo che sono vietate foto e video, grazie» dice uno della squadra sorridendo ai presenti, singoli e coppie, anziani e giovani, per lo più neofiti, nonostante non manchino i veterani dei corsi. «Sta funzionando? », chiedo ad un distinto signore di mezza età. «Mi sento bene, vediamo come va. Certo, se costasse meno…».

Poi il proscenio è tutto per l’ex «Don Rock»: spunta dal fondo della sala e attacca. «Non siamo qui a vendervi pentole, ma un sistema per cambiare la vostra vita». Il concetto è chiaro: gli shock dell’esistenza provocano tensioni e stress che si ripercuotono sul corpo con malattie e disturbi. E allora: «Bisogna capire cosa c’è dietro al trauma, non intervenire sul segnale ma sulla causa, sui blocchi. Accettare i colpi e ripristinare la fiducia». Così, si fa intendere, il dottore può non essere sempre necessario. Ma Spoladore sa farsi prudente. «Non è un’alternativa, bensì un modo per integrare le soluzioni». D’altronde, al suo fianco per confermare tutto, c’è proprio un medico: il collaboratore di sempre Lorenzo Migliorini, già nel 2010 sotto la lente di ingrandimento dell’Ordine dei Medici, che aprì un’istruttoria su di lui proprio per le partecipazioni ai corsi. Dopo quasi due ore, è tempo dei saluti. È stato un assaggio, la vera strada per cambiare la vita resta racchiusa in quei corsi, titoli come «Forza della risonanza», «Guarire il dialogo interiore» o «Pneumomeditazione ». Si parte con 300 euro, e mentre i presenti chiedono informazioni su orari e luogo, Spoladore è già uscito di scena senza farsi avvicinare. Uno showman sa fare anche questo.

11 marzo 2017
 
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Bastagiudizi
view post Posted on 13/12/2020, 15:57




Io arrivo a questa storia dopo 11 anni, ma "donne" come questa pimpi mi fanno vergognare di appartenere alla categoria....ed è pure psicologa!!!! Medico cura te stesso. Ora strumentalizzi tuo figlio, potevi stare alla larga da un Sacerdote. Brave le donne, prima lo seducono, poi frignano e infine gli rovinano la Vita. Forza Paolo o Donpa, io sto dalla tua parte, Vola Più Alto, sopra le misere piccinerie di persone piccine.

Io arrivo a questa storia dopo 11 anni, ma "donne" come questa pimpi mi fanno vergognare di appartenere alla categoria....ed è pure psicologa!!!! Medico cura te stesso. Ora strumentalizzi tuo figlio, potevi stare alla larga da un Sacerdote. Brave le donne, prima lo seducono, poi frignano e infine gli rovinano la Vita. Forza Paolo o Donpa, io sto dalla tua parte, Vola Più Alto, sopra le misere piccinerie di persone poco serene.
 
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