Laici Libertari Anticlericali Forum

"Aiuto alla Chiesa che soffre" occultò gli abusi del fondatore pagando 36.000 € di risarcimento., Il prete fascistoide van Straaten tentò di stuprare una 20enne

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 12/2/2021, 10:00

Group:
Administrator
Posts:
8,011

Status:


Il prete fascistoide van Straaten tentò di stuprare una 20enne

1984Werenfried-e-Giovanni-Paolo-II

www.italy24news.com/en/2021/02/he-...6000-euros.html
"Ha nascosto gli abusi del fondatore." La vittima ha risarcito con 36.000 euro


10 febbraio 2021

Città del Vaticano - Link articolo www.italy24news.com/en/2021/02/he-...6000-euros.html


L'ennesima sconvolgente rivelazione travolge il fondatore di Aid to the Church in Need, la ricchissima fondazione pontificia che si occupa di aiutare i cristiani perseguitati in Iraq e nei paesi islamici: padre Werenfried van Straaten (1913-2003) conosceva tutto il mondo come padre Lardo - a simpatico soprannome che deriva dal dopoguerra quando distribuì agli sfollati tedeschi cibo, vestiti, pane e speck (da cui il soprannome) agli sfollati che non avevano più nulla - presumibilmente aggredì sessualmente una giovane donna nel 1973. Link all'articolo www.italy24news.com/en/2021/02/he-...6000-euros.html


Gli abusi, secondo quanto rivelava il supplemento Christ und Welt del settimanale tedesco Die Zeit, erano ben noti da dieci anni sia in Vaticano che ai vertici della Fondazione Pontificia, anche se fino ad ora non erano mai emersi perché il Vaticano è stato ordinato di tenere tutto sotto il tappeto e di tacere.

- Annuncio pubblicitario -
MAGGIORI INFORMAZIONI


Nei giorni scorsi è stato versato un risarcimento di 36mila euro alla vittima, che aveva 20 anni al momento delle violenze.



Link all'articolo www.italy24news.com/en/2021/02/he-...6000-euros.html


Il vescovo ausiliare di Paderborn, Manfred Grothe, che ha indagato sull'associazione papale sotto la guida del cardinale presidente Mauro Piacenza, ha promosso le indagini sull'associazione tra il 2009 e il 2011 per conto di Benedetto XVI. Subito dopo aver informato la Congregazione per il Clero nel 2010 ci sono state diverse accuse contro van Straaten. Includevano tentativi di violenza sessuale e "stile di vita smodato, deficit significativi nella gestione del personale e alcune idee fasciste".

È quindi comprensibile il motivo per cui il Vaticano non abbia mai voluto aprire il processo per arrivare alla beatificazione di van Straaten, a lungo richiesta da varie voci della Chiesa. Link all'articolo www.italy24news.com/en/2021/02/he-...6000-euros.html


La Congregazione per il Clero avrebbe raccomandato, in un documento interno, di mantenere segreto il caso e di non diffondere questa notizia. Link all'articolo www.italy24news.com/en/2021/02/he-...6000-euros.html


Il quotidiano tedesco ha anche notato che recentemente Aid to the Church in Need ha preso le distanze dal suo fondatore.

Link all'articolo www.italy24news.com/en/2021/02/he-...6000-euros.html


La commemorazione annuale dell'anniversario della morte di van Straaten il 31 gennaio, tenutasi nella cattedrale di Colonia, è stata annullata quest'anno senza motivo.

Nel 2019, Aid to the Church in Need ha raccolto oltre 111 milioni di euro di donazioni disponibili per progetti di aiuto in 140 paesi. Link all'articolo www.italy24news.com/en/2021/02/he-...6000-euros.html


L'ente di beneficenza fornisce supporto per la formazione dei sacerdoti, la costruzione di centri di formazione e chiese, la pubblicazione della Bibbia e della letteratura religiosa e la trasmissione di programmi radiofonici religiosi. Dal 2011 Aiuto alla Chiesa che Soffre è un fondamento di diritto pontificio.


He-hid-the-founders-abuses-Victim-compensated-with-36000-euros

www.acistampa.com/story/germania-p...to-stupro-16238

Germania, padre Werenfried van Straaten accusato di "tentato stupro"
Il settimanale Die Zeit porta alla luce un fatto avvenuto nel 1973 ai danni di una donna, allora ventenne


L´articolo di Christ&Welt su padre Werenfried


Di Redazione
BERLINO , 11 febbraio, 2021 / 11:00 AM (ACI Stampa).-
Un articolo scritto a due mani da Raoul Löbbert e Georg Löwisch apparso ieri sul supplemento religioso della Die Zeit, Christ&Welt, getta un´ombra sull´altrimenti eroica esistenza del padre premostratense Werenfried van Straaten, fondatore nel 1947 dell´opera pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre, un´organizzazione internazionale che aiuta cristiani nel mondo in situazioni di indigenza, discriminati o addirittura perseguitati.

Il settimanale tedesco è entrato in possesso di una lettera, scritta il 23 novembre 2010 dall´allora vescovo ausiliare di Paderborn, Manfred Grothe, all´allora Prefetto per la Congregazione per il Clero, Cardinale Mauro Piacenza. Monsignor Grothe – si legge nel lungo articolo - aveva visitato la sede di ACS nella cittadina di Königstein, nella regione dello Hessen, nel dicembre 2009, chiamato dalla stessa organizzazione per farsi consigliare su alcune questioni di diritto canonico e di organizzazione. Durante la sua visita, invece, monsignor Grothe raccoglie informazioni di tutt´altra natura sul fondatore dell´organizzazione internazionale: «Le informazioni riguardano infrazioni in quattro ambiti della morale cattolica e nell´etica così come nella dottrina sociale cattolica. Si tratta di un tentativo di violenza sessuale, sregolatezza nella condotta di vita, consistenti deficit nella condotta personale e una disposizione verso idee fascistoidi». Monsignor Grothe aggiunge che le sue informazioni poggerebbero su testimonianze oculari.

La vittima della tentata violenza – allora una collaboratrice di ACS - sarebbe una donna, prosegue il vescovo ausiliare nel suo “rapporto” al Cardinale Piacenza, che «vuole restare anonima, ma, avendo sentito che in Germania si sta istruendo un processo di beatificazione di padre van Straaten, si è allarmata e ci ha avvertito». Grothe annota che «padre Werenfried ha risarcito la famiglia della vittima con 800.000 franchi belgi [circa 20 mila euro]», laddove al padre della vittima (anch´egli impiegato presso ACS) non era affatto chiaro il motivo di questo pagamento, e di avere l´impressione «che la tranquillizzerebbe molto ricevere una lettera di una alta autorità della Chiesa dove si dicesse che una richiesta di beatificazione non avrebbe nessuna possibilità di essere accolta a Roma».

Secondo le informazioni fornite ai giornalisti dalla stessa Aiuto alla Chiesa che Soffre, il 1 ottobre 2010 (37 anni dopo il “fatto”, avvenuto dunque nel 1973) la vittima, avrebbe scritto una lettera all´organizzazione, raccontando del «tentativo di stupro» e affermando di non voler rendere pubblica la storia, ma solo di evitare che padre Werenfried (morto nel 2003) venisse beatificato.

Il ritratto a tinte fosche di padre van Straaten si completa con l´accusa di «sregolatezza» riferita ad «un esagerato consumo di alcol nelle feste con gli amici» con «di conflitti e confronti con diversi collaboratori e collaboratrici».

Il lungo articolo del supplemento Christ&Welt intitolato significativamente “Gut und Böse” (Buono e cattivo) non manca tuttavia di ricordare anche l´altra faccia della medaglia, quella luminosa: le imprese caritative di padre van Straaten. A partire dagli inizi, quando all´indomani della Seconda Guerra Mondiale, cominciò a raccogliere lardo – di qui il suo soprannome, Speckpater (“padre Lardo”) – a favore dei tedeschi affamati, “i nemici di ieri”, come li si chiamava allora. La raccolta di beni proseguì con vestiti, medicine, scarpe, coperte e Bibbie ed infine perfino automobili, per sostenere l´opera di evangelizzazione su quattro ruote. Fino alla fondazione nel 1947, a Tongerlo nel Belgio, dell´opera di Aiuto ai sacerdoti dell´est (Ostpriesterhilfe) che poi sarebbe diventata Aiuto alla Chiesa che Soffre. Un´organizzazione che, come ricordano gli autori dell´articolo Löbbert e Löwisch, nel 2019 ha raccolto la cifra record di 111 milioni di euro in donazioni, serviti a finanziare migliaia di progetti in 140 paesi, dove i cristiani vengono perseguitati o la Chiesa locale manca di mezzi per portare avanti la sua missione.

Dal sito internet dell´ufficio internazionale di Aiuto alla Chiesa che Soffre, il presidente esecutivo di ACS Internazionale Thomas Heine-Geldern, prende le distanze dal fondatore e «condanna qualsiasi forma di comportamento attribuita nell´articolo a padre van Straaten» e si impegna a garantire trasparenza.

Ricostruisce inoltre i fatti dal punto di vista della fondazione. "Nell´anno 2010 – si legge nel comunicato - una persona ha sollevato un´accusa di violenza sessuale contro padre Werenfried van Straaten, che si sarebbe verificata nell´anno 1973. Padre van Straaten era già deceduto nel 2003. L´accusa – prosegue la nota - è stata ritenuta credibile, anche se a causa della morte di padre Werenfried non sono stati possibili ulteriori accertamenti. I responsabili di ACS si sono attenuti alla prassi suggerita in casi di abuso sessuale dalle norme ecclesiali in Germania. É stato pertanto accordato un risarcimento di 16.000 euro alla persona interessata, in segno di riconoscimento del dolore patito. I responsabili di ACS hanno informato immediatamente le autorità ecclesiali competenti. Il corrispondente avvio di un procedimento secondo la giustizia ordinaria non si è dimostrato possibile, dal momento che l´accusato era già deceduto. La persona interessata ha manifestato il desiderio di mantenere i fatti riservati. ACS ha rispettato questo desiderio. Non si ha conoscenza di ulteriori accuse di violenza sessuale nei confronti di padre Werenfried".

www.adista.it/articolo/64982

“Aiuto alla chiesa che soffre” nella bufera: il fondatore accusato di stupro e di fascismo
Francesco Peloso 11/02/2021, 16:32
Il fondatore dell’organizzazione «Aiuto alla Chiesa che soffre» (ACS), il religioso di origine olandese Werenfried van Straaten, scomparso nel 2003, avrebbe tentato di stuprare una donna che collaborava con ACS nel 1973; la vicenda, risalente all’epoca in cui la vittima aveva 23 anni, è emersa nel 2010 nel corso di una visita apostolica (svoltasi dal 2009 al 2011) condotta dal vescovo ausiliare di Paderborn, mons. Manfred Grothe, decisa dal Vaticano allo scopo di modernizzare e rendere più trasparente l’attività dell’ente di beneficenza internazionale. I fatti sono emersi grazie a un articolo pubblicato dal supplemento religioso della Die Zeit, Christ&Welt, che ha riportato il contenuto di una lettera inviata da mons. Grothe in Vaticano (al prefetto della Congregazione per il clero di quel periodo, il card. Mauro Piacenza) e a diverse altre diocesi tedesche.

La storia è stata successivamente confermata dalla stessa organizzazione che ha reso noti altri particolari sulla vicenda definita in ogni caso «credibile». Va però aggiunto che nella missiva in questione si faceva riferimento anche ad altre "mancanze" da parte di p. van Straaten. Le informazioni raccolte, spiegava il vescovo Grothe nel testo ora reso pubblico, «riguardano infrazioni in quattro ambiti della morale cattolica e nell’etica così come nella dottrina sociale cattolica. Si tratta di un tentativo di violenza sessuale, di sregolatezza nella condotta di vita, di consistenti deficit nella condotta personale e di una disposizione verso idee fasciste». Monsignor Grothe, rileva ancora l’agenzia Catholic news agency, aggiunge che le sue informazioni poggerebbero su testimonianze oculari. Il vescovo afferma anche che la donna vittima del tentato stupro intendeva restare anonima, «ma, avendo sentito che in Germania si sta istruendo un processo di beatificazione di p. van Straaten, si è allarmata e ci ha avvertito».

Sia come sia, nel 2011 Benedetto XVI trasformava «Aiuto alla Chiesa che soffre» in fondazione pontificia (dipendente dalla Congregazione per il Clero), il che implicava un profondo adattamento delle strutture a regole di gestione meno opache e più in sintonia con le direttive della Chiesa anche in materia di abusi e di gestione del personale. Come si osserva in una serie di note esplicative relative al caso diffuse dalla stessa ACS, quel cambiamento produsse «la revisione degli statuti, l'introduzione di nuovi organi di amministrazione e controllo e, dal 2019, l'istituzione di organismi per la prevenzione degli abusi sessuali come priorità dell'organizzazione». Concetti che venivano ribaditi dall’attuale presidente di ACS, Thomas Heine-Geldern, in un comunicato reso noto dopo la pubblicazione dell’articolo mercoledì 10 febbraio; nel testo si tiene a precisare come la denuncia, arrivata nel 2010, sette anni dopo la morte del fondatore, fosse stata presa sul serio e trattata secondo le linee guida della conferenza episcopale tedesca (la sede di ACS è a Königstein, in Germania). Ma si faceva pure presente come dalla visita apostolica in poi le cose fossero radicalmente cambiate. «Nel 2011 – rileva infatti il presidente Heine-Geldern nel suo comunicato – ACS è stata rifondata come Fondazione Pontificia. Le strutture interne e le procedure operative dell'ente di beneficenza sono state sottoposte a una profonda revisione. È stata creata una nuova struttura di gestione. Sono state inoltre implementate e stabilite linee guida di salvaguardia per la prevenzione degli abusi sessuali” utilizzate anche come criteri di selezione indispensabili per il finanziamento di tutti i progetti».

A presiedere la fondazione veniva chiamato il card. Piacenza; la vicenda dell’abuso sessuale veniva però silenziata per non danneggiare la reputazione di un’organizzazione capace di raccogliere ingenti somme per i cristiani perseguitati. La famiglia della vittima ha ricevuto fra l’altro come forma di risarcimento 16mila euro; da rilevare che anche il padre della donna lavorava all’ACS e nel tempo ha ricevuto anch’egli delle somme di denaro da parte di van Straaten, tuttavia ha messo per iscritto – secondo quanto riferisce ACS – che tale denaro non era da mettersi in relazione con quanto avvenuto alla figlia «piuttosto rappresentava un risarcimento per l’ingiusto trattamento riservatogli da p. van Straaten quando aveva lasciato il suo lavoro con Aiuto alla Chiesa che soffre». Infine in base alle informazioni fino ad ora disponibili, non ci sarebbero altri episodi simili ascrivibili al fondatore.

Di certo, le circostanze venute alla luce disegnano un quadro particolarmente inquietante, in primo luogo per la tentata violenza sessuale occultata, ma anche per quegli altri abusi e «sregolatezze» denunciate, non ultima quella certa disposizione a condividere idee fasciste da parte di p. van Straaten. «Aiuto alla chiesa che soffre», è nota per le sue campagne di aiuto e sostegno concreto alle comunità cristiane oppresse e perseguitate o per varie ragioni in difficoltà condotte però, non di rado, con toni accesi, ideologici, improntati più alla contrapposizione che al dialogo e alla collaborazione.

Edited by pincopallino1 - 23/1/2023, 09:17
 
Top
0 replies since 12/2/2021, 09:42   284 views
  Share