CITAZIONE (Leonessa_63 @ 17/12/2009, 20:21)
Io nomi riferivo al Tartaglia, dicevo in generale, la disperazione, la rabbia, l'impotenza (non quella erettile) possono annullare il raziocinio e il buon senso, possono far fare le azioni più insensate e riprovevoli anche alle persone sanissime di mente.
___________________________________________________________________________________________
Posso anche comprendere il ragionamento in linea di principio, purchè si stabilisca che comunque la violenza privata non deve mai passare, mai essere legittimata, perchè sennò si finisce per innescare un meccanismo a catena che può portare una società chissà dove...
Prescindendo un attimo dalla vittima dell'aggressione in piazza Duomo, se passasse il principio che una aggressione fisica ad un leader politico va "compresa" nel senso di giustificata (o quasi) allora di questo passo ognuno si sentirà legittimato a colpire: e purtroppo questo Paese soffre di scarsa memoria, perchè se nel '48 avessero ragionato così, subito dopo l'attentato di Pallante a Togliatti sarebbero davvero scorsi fiumi di sangue.
Credo di aver sempre dimostrato il massimo rispetto verso le opinioni di tutti, ma spero vivamente che non si vogliano far passare qui giustificazionismi (più o meno) striscianti della violenza in politica.
CITAZIONE (dardanide @ 16/12/2009, 13:52)
In generale il complottismo è il frutto di una naturale difesa del cervello.
La vita umana si struttura in modelli e schemi.
Le azioni di tutte vengono inquadrate in questi modelli.
E ognuno, conscio della propria posiziano nello schema sa, per esempio, che prende il latte dal frigo, dice grazie a chi gli fa un favore eccetera.
se avviene qualcosa di totalmente fuori dagli schemi questo mette in crisi il cervello. Come ci si deve comportare? Cosa devo fare?
Pertanto se a tavola uno mangia con le mani si è perplessi.
Si pensa:
cosa dovrei fare, quardarlo con biasimo o farlo pure io? Che faccia fanno gli altri?
Appunto.
Che fanno gli altri.
cioè si cerca un nuovo schema, più ampio, che magari si ignorava.
Magari io non conosco le regole, ma le regole ci sono.
Anche nella vita collettiva un evento fuori dagli schemi è sconvolgente.
L'idea che un singolo od un gruppo agendo in modo imprevedibile (in quanto fuori dagli schemi) influenzi la vita di tutti è quasi insopportabile.
È come ammettere che ogni attimo è una lotteria.
Chiunque da un momento all'altro potrebbe agire in modo imprevedibile.
E allora si è pronti ad accettare una teoria che spieghi tutto.
Che dia un senso a tutto, in una catena accettabile che porta ad uno scopo plausibile.
Così ci si immagina complotti dietro ogni disastro che comportino un disegno più grande.
_______________________________________________________________________________________
Non avrei mai saputo spiegarlo in maniera più efficace e dettagliata di te, perciò mai come ora mi limito a stra-quotarti.