Laici Libertari Anticlericali Forum

Il caso De Mattei, CNR, enti scientifici alla deriva verso l'irrazionale

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Felipe-bis
view post Posted on 30/11/2009, 19:24




http://www.uaar.it/news/2009/11/30/creazio...omosso-dal-cnr/

Il creazionismo promosso dal CNR

Della presenza di un tradizionalista cattolico, omofobo e creazionista sulla poltrona di vicepresidente del CNR avevamo già dato notizia oltre sei anni fa (1). Ora Roberto De Mattei è riuscito ad andare anche oltre: ha organizzato un convegno e pubblicato un libro creazionista sotto l’egida del CNR. Contro questa prodezza, non priva di una certa arroganza antiscientifica, si sono levate le critiche di Telmo Pievani sull’ultimo numero di MicroMega, di Marco Cattaneo su Made in Italy (2) e di Marco Ferraguti sul sito di MicroMega (3). Silenti, per il momento, il mondo politico e lo stesso CNR.

1 http://www.uaar.it/uaar/newsletter/30.html
2 http://cattaneo-lescienze.blogautore.espre...ionisti-al-cnr/
3 http://temi.repubblica.it/micromega-online...idente-del-cnr/
 
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view post Posted on 30/11/2009, 20:38

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Incredibile.
spero sia un'ultima offensiva dell'armata dei dinosauri.
 
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Blasfemissimo
view post Posted on 30/11/2009, 21:03




In Italia il medioevo continua ad avanzare...
 
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Felipe-bis
view post Posted on 2/12/2009, 16:47




http://www.unita.it/news/scienza/92102/pov...istiano_dal_cnr

Scienza
Povero Darwin assalto «cristiano» dal Cnr
di Cristiana Pulcinellitutti gli articoli dell'autore L’evoluzionismo? Non è scienza, ma “una fantasiosa storia”. A dirlo questa volta non è un creazionista qualunque, ma addirittura il vicepresidente del Cnr, il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Cosa ne penseranno i biologi che lavorano nel maggiore istituto di ricerca del nostro paese?
La storia comincia a febbraio scorso, quando Roberto De Mattei, storico e vice presidente del Cnr, organizza un convegno a porte chiuse nella sede del Cnr per confrontarsi “sulla fortuna delle teorie darwiniane, mettendone in luce le diverse criticità”. Dagli atti del convegno viene fuori un libro dal significativo titolo: “Evoluzionismo: il tramonto di un’ipotesi” pubblicato da poco dall’editore Cantagalli. Il libro è stato salutato da Fausto Carioti, vicedirettore del quotidiano “Libero”, in un articolo del 3 novembre scorso, come un volume “importante” in cui finalmente “gli scienziati iniziano a rendere pubbliche le loro critiche” a Charles Darwin. Una sorta di outing della comunità scientifica che finora non aveva avuto il coraggio di opporsi al dogma dell’evoluzionismo. Un “corpus teorico” che “secondo i documenti che il Cnr sta per rendere pubblici, fa acqua da tutte le parti”.
All’articolo risponde Marco Cattaneo, direttore de Le scienze, in un articolo del 23 novembre in cui si racconta che il convegno in realtà ospitava una dozzina di autori internazionali “quasi nessuno dei quali si occupa, nella sua vita, di biologia. E nessuno di biologia evoluzionistica”. Successivamente,
Telmo Pievani, docente di filosofia della scienza alla Bicocca di Milano ed esperto di evoluzionismo, riprende la storia con un lungo articolo su Micromega in cui, oltre a raccontarci le più recenti prove della scientificità della teoria di Darwin, entra nei dettagli e racconta chi erano gli invitati al convegno di febbraio scorso. C’è ad esempio un sedimentologo francese in pensione, Guy Berthault, il quale non è persuaso dell’esistenza dei “lunghissimi tempi geologici” presupposti dall’evoluzione darwiniana. Secondo i suoi calcoli, la Terra è giovane e il tempo è stato “insufficiente per l’evoluzione delle specie, come risulta concepita dai sostenitori dell’ipotesi evoluzionista”. Berthault è anche convinto di poter mostrare che il Grand Canyon si è formato, nel corso di un solo anno, in conseguenza del diluvio universale*. Una teoria audace, capace di sbarazzarsi in un sol colpo dell’evoluzione darwiniana, della tettonica a placche e anche delle teorie sulla formazione del nostro pianeta.
Assieme a lui sedevano nella sala del Cnr un medico francese che si è occupato di chirurgia robotica ma viene indicato come biologo. Un ex dendrologo polacco, ovvero un signore che si occupa di alberi, che viene spacciato per genetista, ma fa parte per davvero della Lega polacca per le famiglie ed è un alfiere di battaglie contro l’omosessualità e il relativismo morale. E via così.
Del resto, neppure De Mattei è un biologo. Insegna Storia del cristianesimo e della chiesa all’università europea di Roma, una università non statale ma riconosciuta che ha come missione promuovere “l’autentico sviluppo della persona; una cultura profondamente cristiana; l’approfondimento della verità attraverso la ricerca scientifica; la diffusione della civiltà della giustizia e dell’amore”. De Mattei è anche direttore della rivista “Radici cristiane” e presidente della Fondazione Lepanto (una fondazione che richiama nel nome la famosa battaglia di Lepanto del 1571, vittoria della cristianità sui musulmani dell’impero ottomano). Tutto bene, se non fosse che De Mattei è anche il vicedirettore del Cnr, il convegno si è tenuto nella sede del Cnr e gli atti di quel convegno vengono definiti “documenti usciti dal Cnr”.
Sia come sia, l’articolo di Pievani irrita De Mattei che replica con un articolo pubblicato da Il Giornale il 28 novembre in cui c’è la definizione dell’evoluzionismo come una “fantasiosa storia” e in cui si attacca il totalitarismo scientista, affermando che “oggi siamo passati dalla dittatura del proletariato alla dittatura del relativismo”. Lo stesso giorno anche Libero torna sull’argomento con un commento di Marco Respinti che legge l’attacco di Pievani come un attacco a De Mattei perché cattolico praticante,
Due giorni dopo, interviene anche Marco Ferraguti, presidente della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica, con un articolo su Micromega on line. Ferraguti è andato a Chiasso per assistere alla presentazione del libro di De Mattei. Lì, dice Ferraguti “Abbiamo udito che festeggiamo i 20 anni dalla caduta del muro di Berlino, e quindi del comunismo, ma l’evoluzionismo è un dogma che sopravvive incomprensibilmente; che si può affermare “che l’uomo discende dalla scimmia come che gli asini volano, ma senza dati scientifici”; che Darwin era “teofobico” e “monista””. De Mattei si è spinto a dire che “l’evoluzionismo è una tipica forma di letteratura fantastica”. Di biologia, però, si è parlato ben poco, nota Ferraguti. E conclude con una domanda: “Continuo a pensare che il vero problema con persone come De Mattei non è di carattere scientifico (inesistente, almeno se si applicano i criteri correnti per definire che cosa sia scienza), bensì politico: che ci sta a fare una persona che non crede che la vita sulla Terra abbia una storia alla vicepresidenza del CNR?”.
02 dicembre 2009

* :o: :lol:
 
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view post Posted on 5/12/2009, 13:08

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Perchè purtroppo anche se dopo una strenua battaglia si è riusciti ad ottenere che il direttore del CNR fosse nominabile con il criterio delle pubblicazioni scientifiche, tutto il resto del consiglio di amministrazione è rimasto di nomina politica.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 9/12/2009, 17:22





http://www.uaar.it/news/2009/12/09/spazio-...ea-come-il-cnr/

Spazio ai sindonologi: l’ENEA come il CNR?

Dopo le polemiche sul creazionismo del vicepresidente del CNR, un altro importante ente scientifico sembra essere stato contagiato dall’irrazionalità. L’Enea di Frascati sarà infatti la sede di un congresso di sindonologi che, sotto il nome di Approccio scientifico alle Acheropite*, studia la Sindone, il velo di Manoppello e l’immagine della vergine di Guadalupe. Annunciata la presenza di diversi sindonologi italiani e di alcuni stranieri.

* http://www.acheiropoietos.info/



 
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Felipe-bis
view post Posted on 24/12/2009, 16:26




http://www.uaar.it/news/2009/12/24/cnr-pro...l-creazionismo/

CNR, prosegue la polemica sul creazionismo

Il convegno e il libro creazionisti finanziati dal CNR hanno fatto il giro del mondo, e continuano comunque a suscitare dibattito anche in Italia. L’altro ieri Piergiorio Odifreddi ha scritto un articolo per Repubblica (1) nel quale ha riepilogato la vicenda: il matematico piemontese ha concluso sostenendo che “gli elettori in generale, e gli scienziati in particolare, dovrebbero avere molto da dire a proposito della permanenza di lei [Gabriella Carlucci, NDR] in Parlamento, e di lui [Roberto De Mattei, vicepresidente creazionista, NDR] al CNR. Auguriamoci che lo dicano forte, chiaro e presto!”. Ieri lo stesso De Mattei gli ha risposto dalle pagine della stessa Repubblica (2), intervistato da Leopoldo Fabiani. Secondo De Mattei, “la verità è che nessuno finora è riuscito a dimostrare la teoria evoluzionistica. Che è una vera e propria posizione filosofica, basata cioè su convinzioni generali di fondo e non su evidenze sperimentali. [...] Trovo incredibilmente incoerente che ci si possa dichiarare cristiani ed evoluzionisti [...] e credo che Adamo ed Eva siano personaggi storici e siano i progenitori dell’ umanità”.


(1)
CITAZIONE
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...-scienzati.html

ANTIDARWIN UN CREAZIONISTA TRA GLI SCIENZATI
Repubblica — 22 dicembre 2009 pagina 47 sezione: CULTURA

Secondo il Decreto legislativo del4 giugno 2003 sul "Riordino del Consiglio Nazionale delle Ricerche", il Cnr è «Ente pubblico nazionale con il compito di svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valorizzare attività di ricerca nei principali settori di sviluppo delle conoscenze e delle loro applicazioni per lo sviluppo scientifico, tecnologico, economico e sociale del Paese, perseguendo l' integrazione di disciplinee tecnologie diffusive ed innovative anche attraverso accordi di collaborazione e programmi integrati». Alcune vicende di queste settimane gettano però un' ombra su questa elevata dichiarazione d' intenti relativa alla massima istituzione pubblica di ricerca del nostro paese. Ci si è accorti, infatti, che dal 2004 il ruolo di vicepresidente del Cnr è ricoperto, per decisione del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e su proposta del ministro dell' Istruzione, dell' Università e della Ricerca, all' epoca Letizia Moratti, da un candidato sorprendentemente fuori luogo: Roberto De Mattei, professore associato di Storia del Cristianesimo e della Chiesa alla privata Università europea di Roma, direttore del mensile Radici cristiane, dirigente di Alleanza Cattolica e consigliere dell' allora vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini per le questioni internazionali. De Mattei ha agito discretamente fino agli inizi di quest' anno, quando è uscito allo scoperto con «un workshop promosso a Roma il 23 febbraio 2009 dalla vice presidenza del Cnr, per offrire un contributo scientifico al dibattito in corso nell' anno darwiniano», di cui sono appena usciti gli atti intitolati Evoluzionismo: il tramonto di una ipotesi, a cura dello stesso De Mattei (Cantagalli, 2009). In tal modo il nostro massimo ente pubblico di ricerca scientifica si è trovato schierato, suo malgrado, a fianco dei creazionisti più retrivi, nel più ufficiale atto anti evoluzionista dopo il Decreto legislativo del 18 febbraio 2004 con cui la signora Moratti abolì l' insegnamento dell' evoluzionismo nelle scuole medie, poi parzialmente rientrato a causa della protesta popolare guidata dai due premi Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini e Renato Dulbecco. Leggere gli atti del suo convegno o discutere col professor De Mattei è un' esperienza sconcertante: in contrapposizione ai suoi modi raffinati e gentili, le sue affermazioni sono infatti una vera e propria summa della disinformazione più grossolana e presuntuosa a proposito di Darwin, del darwinismo e della scienza. Niente di male, ovviamente, se non fosse che queste affermazioni vengono appunto dal vicepresidente del Cnr, che per l' articolo 4 del regolamento, «ha compiti di indirizzo e programmazione generale dell' attività dell' Ente». E ci si può domandare che indirizzo o programmazione possano mai venire da chi confonde l' evoluzionismo con una teoria su «la nascita e la trasformazione dell' universo da una materia primordiale», includendovi esplicitamente due supposti «problemi senza risposta»: quello fisico dell' origine dell' universo (mai sentito parlare del Big Bang?) e quello chimico dell' origine della vita, nessuno dei quali ha ovviamente nulla a che vedere con la teoria biologica di Darwin, che si interessa di come la vita si è evoluta sulla Terra una volta che abbia avuto origine. Ancor meno hanno a che vedere con l' evoluzionismo la teoria di Marx e la pratica di Hitler, non più di quanto non l' abbia con la religione il fatto che il primo era ebreo e il secondo cattolico. Hanno invece molto a che vedere con il darwinismo obiezioni quali gli anelli mancanti o gli organi complessi, e infatti Darwin dedicò ben due terzi de L' origine delle specie a rispondere a esse: fatica sprecata, ovviamente, visto che né De Mattei né gli anti evoluzionisti come lui si sono mai degnati di leggerlo e di studiarlo, limitandosia criticarlo senza conoscerlo. Quando poi De Mattei e i suoi sodali arrivano a scrivere e dire che la Terra non ha qualche miliardo, ma solo qualche milione di anni, o che i dinosauri sono scomparsi non sessanta milioni, ma poche migliaia di anni fa, o che le specie sono state create immutabili dal Creatore, non si può che lasciarli andare per la loro strada, ma ci si deve domandare come sia mai stato possibile che questa strada passasse per il Cnr. E viene il sospetto che la nomina a vicepresidente di De Mattei nel 2004,e la sua riconferma nel 2008, non siano state altro che dei riusciti tentativi di infiltrazione fondamentalista e antiscientista dell' Ente, così come le vicende di un paio d' anni fa relative alla nomina del presidente del Cnr sono state un analogo, ma questa volta fallito, tentativo di boicottaggio. Per chi non lo ricordasse, l' attuale presidente è stato nominato da Romano Prodi il 21 dicembre 2007, su proposta dell' allora ministro per l' Università e la Ricerca Fabio Mussi, che dichiarò di «aver usato, senza essere obbligato dalla legge, i comitati di ricerca che hanno presentato una terna di nomi: in tal modo è stato sottratto alla politica il potere unilaterale di scelta». Questa cadde sul fisico Luciano Maiani, ma il 16 gennaio 2008 la sua nomina fu bloccata in Senato perché il candidato aveva firmato l' appello dei 67 professori della Sapienza contro la presenza del Papa all' inaugurazione dell' anno accademico, in protesta per le posizioni su Galileo espresse da Joseph Ratzinger in una precedente visita da cardinale. La nomina di Maiani fu comunque ratificata il 30 gennaio in commissione al Senato, dove l' opposizione di centrodestra non partecipò al voto, e il giorno dopo alla Camera. Ma il 7 febbraio l' onorevole del Pdl Gabriella Carlucci, membro della commissione Cultura a Montecitorio, aprì un altro fronte con una lettera a Prodi, negando che Maiani fosse «un fisico di alto profilo dotato di grandi capacità manageriali», e affermando invece che egli aveva semplicemente «avuto la fortuna di lavorare per un semestre ad Harvard con Sheldon Glashow (premio Nobel per la Fisica nel 1979) con il quale pubblicò l' unico suo lavoro degno di interesse. Lavoro che firmò ma che chiaramente non capì, visto che nel 1974 lo rinnegò pubblicando un altro lavoro (nota bene: insieme a Cabibbo, Parisi e Petronzio) dove confusero particelle elementari di proprietà fisiche diverse». L' ex soubrette, di cui fino ad allora non si conosceva nessun background scientifico, aggiunse per buona misura un commento sulla «tanto pubblicizzata scuola romana della Sapienza: i famosi "eredi di Fermi" che ancora non hanno prodotto nulla di scientificamente rilevante, ma che sono molto abili nel procurarsi posizioni di potere». Il 14 febbraio Glashow le rispose per le rime, difendendo Maiani e ricordando a Carlucci che «agli occhi di un ricercatore straniero, se c' è qualcosa che può danneggiare l' immagine delle istituzioni scientifiche del paeseè proprio la volgaritàe la falsità di questi tentativi di denigrazione di alcuni degli scienziati italiani più distinti». Lo scambio continuò, con Carlucci che domandava come mai Maiani e i suoi amici non avessero allora vinto il premio Nobel, e Glashow che spiegava pazientemente che «ci sono molti più candidati che premi». Il colmo del surreale fu toccato il 28 febbraio, quando Carlucci pubblicò sul suo blog l' articolo che la turbava, intitolato Il mesone vettore 3014 MeV è il Psi-charm il WO ?, di cui ovviamente non poteva capire una parola. E il 6 marzo rivelò chi l' aveva imbeccata, scrivendo che la vicenda in questione «tarpò le ali a Zichichi, che non ricevette finanziamenti per il suo esperimento: la storia successiva ha dimostrato che avrebbe avuto ragione». Naturalmente l' onorevole Carlucci non ha avuto niente da dire a proposito della nomina a vicepresidente di De Mattei nel 2004, né della sua riconferma nel 2008. Gli elettori in generale, e gli scienziati in particolare, dovrebbero invece avere molto da dire a proposito della permanenza di lei in Parlamento, e di lui al Cnr. Auguriamoci che lo dicano forte, chiaro e presto! © RIPRODUZIONE RISERVATA - PIERGIORGIO ODIFREDDI

(2)
CITAZIONE
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...non-darwin.html

CREDO ALLA BIBBIA E NON A DARWIN
Repubblica — 23 dicembre 2009 pagina 54 sezione: CULTURA

evoluzionismo non è una teoria scientifica, ma una filosofia, un modo di vedere il mondo. Ancora nessuno è riuscito a dimostrare la sua validità". Incurante delle critiche che gli sono precipitate addosso da ogni parte Roberto De Mattei, storico del Cristianesimo e vicepresidente del Consiglio nazionale delle ricerche, non deflette. L' uscita del volume Evoluzionismo. Il tramonto di un' ipotesi, che raccoglie gli atti di un seminario da lui organizzato nel febbraio scorso, e pubblicato con il contributo (9.000 euro) del Cnr, ha scatenato parecchie reazioni. Le tesi creazioniste sostenute da De Mattei, hanno detto scienziati come Piergiorgio Odifreddi, Nicola Cabibbo, Telmo Pievani, non hanno nulla a che vedere con la ricerca scientifica e non dovrebbero godere di finanziamenti pubblici (già così scarsi). E ora De Mattei, che crede fermanente nella "discussione aperta" vuole replicare al fronte dei suoi avversari. Professore, è giusto che il Cnr finanzi delle iniziative che secondo la comunità scientifica si basano su teorie infondate? «Il contributo finanziario è stato minimo ed è servito allo scopo, che era quello di aprire una discussione su idee che altrimenti sarebbero passate sotto silenzio. Ora tutti si concentrano su questo aspetto e nessuno vuole discutere nel merito i contributi del libro». Ma la comunità degli scienziati non ritiene che le idee creazioniste abbiano una base scientifica. Per questo non le vuole discutere. Sarebbe come, si dice, mettere ogni giorno in discussione l' acquisizione che è la terra a girare intorno al sole e non viceversa. «Io credo che la scienza debba procedere per tentativi, errori e confutazioni. Quindi gli scienziati non dovrebbero atteggiarsia casta intoccabile e invece aprirsi alle idee critiche. Invece non vogliono nemmeno esaminare i contributi scientifici che abbiamo portato nel nostro seminario. Perché la messa in discussione delle teorie darwiniane ha solide basi scientifiche, lo ripeto. Mentre la verità è che nessuno finora è riuscito a dimostrare la teoria evoluzionistica. Che è una vera e propria posizione filosofica, basata cioè su convinzioni generali di fondo e non su evidenze sperimentali». E come spiega allora che gli scienziati "evoluzionisti" hanno ognuno una propria idea del mondo che può essere classificata atea, marxista, postmoderna, cristianao buddista, mentre i "creazionisti" sono tutti cristiani? «Guardi, per questo apprezzo la coerenza di Odifreddi, quando dice che dall' evoluzione così com' è spiegata da Darwin consegue che non esiste il peccato originale e quindi la venuta di Cristo sulla terra non ha senso. Mentre trovo incredibilmente incoerente che ci si possa dichiarare cristiani ed evoluzionisti. E mi chiedo come uno scienziato su queste posizioni come Cabibbo possa presiedere la Pontifica accademia delle Scienze». Ma oggi la chiesa non ha più un atteggiamento di condanna verso le teorie darwiniane. Lei vorrebbe dare lezioni di coerenza anche alle gerarchie ecclesiastiche? «Senza dubbio in alcuni ambienti ecclesiastici c' è un atteggiamento debole, come un senso di inferiorità verso certi ambienti intellettuali. E questo anche in posizioni di vertice. Certo non in Benedetto XVI che ha una posizione critica sulla teoria dell' evoluzione. Esistono invece vescovi e teologi che la accettano, e sono gli stessi per esempio che sostengono che il libro della Genesi è una metafora e che non va preso alla lettera». Non sarà convinto che il mondo è stato creato in sette giorni? «Non, non dico questo. Credo però che Adamo ed Eva siano personaggi storici e siano i progenitori dell' umanità. Credo che su evoluzionismo e fede religiosa nel mondo cattolico ci sia una grande confusione, su cui occorrerebbe discutere. Comunque tutto ciò non ha a che fare con i contenuti del libro e del seminario che erano prettamente scientifici». - LEOPOLDO FABIANI

:o:
 
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Felipe-bis
view post Posted on 18/1/2010, 10:57




http://www.uaar.it/news/2010/01/16/caso-ma...yne-scrive-cnr/

Caso De Mattei: Jerry Coyne scrive al CNR

Si segnala la lettera che Jerry Coyne, autore del bestseller 2009 Why Evolution is True (ancora non tradotto in Italia) ha scritto al presidente del CNR in relazione allo scandalo, ormai internazionale, del vicepresidente creazionista Roberto De Mattei. La lettera è stata pubblicata sul blog dell’autore*: qui sotto una traduzione.
——–
Caro Dr. Maiani,
ho letto con sconforto su Science di questa settimana che la sua organizzazione ha non solo finanziato, ma promosso un libro creazionista edito da Roberto De Mattei. Il suo commento su questo libro mostra che lei ritiene che il supporto finanziario e intellettuale del CNR sia giustificato, perché considera la ricerca scientifica una “impresa aperta” e che “si oppone ad ogni forma di censura”.
Certamente la ricerca scientifica è “aperta” a chiunque, ma lei realmente pensa che è decoroso per un rispettato consesso di scienziati promuovere e sostenere impudenti falsità come quelle promulgate in questo libro? (Non credo che ci sia il bisogno che le dica che i dinosauri non morirono 40.000 anni fa, né che gli strati geologici siano il prodotto di un’improvvisa inondazione planetaria). Sinceramente, è come se il CNR sostenesse la teoria della terra piatta, o che le malattie siano prodotte dagli spiriti maligni. E realmente lei pensa che il rifiuto del CNR di pubblicare simili assurdità sarebbe da considerare una censura? Io chiamo questo rifiuto “buona scienza”. Sarebbe “censura” per la sua organizzazione rifiutare di pubblicare un libro che sostiene che la terra è piatta? In questo senso il creazionismo è equivalente.
Negli Stati Uniti abbiamo i nostri problemi con il creazionismo, ma non avrei pensato che un simile problema sarebbe spuntato in Italia, in particolar modo in una rispettata organizzazione come il CNR. Da biologo evoluzionista che ha a lungo combattuto il creazionismo, insisto perché lei condanni questo ridicolo volume, piuttosto che sostenerlo.
E’ fonte di imbarazzo per la scienza italiana, anzi, per la scienza tutta.
Cordialmente,
Jerry Coyne
Professore del Dipartimento di Ecologia e Evoluzione Università di Chicago


* http://whyevolutionistrue.wordpress.com/20...eationist-book/
 
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Felipe-bis
view post Posted on 25/1/2010, 10:31




http://www.uaar.it/news/2010/01/23/darwin-...eazionismo-cnr/

Darwin Day UAAR 2010 e creazionismo al CNR

I Darwin Day UAAR del 2010 daranno ampio spazio al “caso de Mattei” ovvero all’improvvida organizzazione nella sede romana del CNR, il 23 febbraio 2009, di un convegno ‘creazionista’ ed antievoluzionista, intitolato “Evoluzionismo: il tramonto di un ipotesi”, da parte del vicepresidente Roberto de Mattei (purtroppo designato a tale carica – con delega per le Scienze umane – nel 2004, con una più che contestabile decisione, dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, su proposta dell’allora ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Letizia Moratti).
La bassa levatura scientifica (anzi il netto profilo ascientifico) del convegno è ben evidente. Basti a titolo d’esempio l‘avere sostenuto, da parte di de Mattei, che l’evoluzionismo «era nato come un movimento di rifiuto della Creazione» [1]: affermazione assolutamente smentita da qualunque scritto di Darwin, il quale semmai era partito nelle sue indagini proprio dall’idea di approfondire la conoscenza di ciò che si riteneva il mirabile disegno della creazione; e che invece fu costretto a seguire (con mille scrupoli di coscienza) un itinerario ben diverso, in forza dell’evidenza dei dati raccolti e della sua onestà morale e intellettuale.
Secondo de Mattei, invece, «quello che chiamiamo evoluzionismo è un insieme composto da una ipotesi scientifica, più propriamente definibile come “teoria dell’evoluzione” e da un sistema filosofico, che possiamo definire evoluzionismo in senso stretto, per distinguerlo dalla teoria dell’evoluzione. […] Teoria scientifica e teoria filosofica formano due aspetti distinti di un unico complesso, che hanno bisogno l’uno dell’altro per sopravvivere, e si sorreggono a vicenda. L’ipotesi scientifica, che non è mai stata dimostrata, si nutre del sistema filosofico; la tesi filosofica, per giustificarsi, si fonda a sua volta sulla presunta teoria scientifica. Tra gli evoluzionisti non manca chi ammette il fallimento della teoria scientifica».
Si tratta chiaramente di un punto di vista soggettivo e preconcetto, inaccettabile dalla comunità scientifica, il cui giudizio de Mattei dovrebbe rispettare anziché denigrare; fra l’altro oramai abbandonato perfino dalla maggior parte della comunità credente che, consapevole di non potere controbattere in alcun modo l’evidenza scientifica pro-evoluzione, cerca quasi solo di rigettarne le implicazioni filosofiche e quanto va contro il dogma cattolico.
D’altra parte, la posizione ‘filosofica’ di de Mattei è ben chiara. Egli è infatti professore associato di Storia del Cristianesimo e della Chiesa alla privata “Università europea” di Roma, ma anche direttore del mensile fondamentalista “Radici cristiane” e dirigente di “Alleanza Cattolica” (è stato anche consigliere per le questioni internazionali dell’allora vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini).
Non vale neanche la pena contestare le assurdità esposte dai partecipanti a questo convegno, tutti rigorosamente antidarwinisti, ed alle quali conviene appena accennare. Secondo costoro, tanto per fare qualche esempio, la tettonica a placche è una teoria fasulla e parimenti falsi sono gli studi di cronologia stratigrafica; il Gran Canyon si è formato in un solo anno a causa del diluvio universale; il mondo non ha miliardi o milioni di anni; la datazione dei fossili è fasulla; i dinosauri vivevano ancora 20.000 anni fa; è impossibile la comparsa di esseri viventi complessi a partire dalla semplice materia, a motivo del principio di entropia che si oppone ad un aumento di ordine e di informazione. Tutto invece soggiacerebbe ad un “programma” preesistente all’evoluzione, il solo che ad esempio renderebbe conto della complessità e dell’ammirevole inter-correlazione dei nostri organi e delle loro funzioni.
Se queste sono le basi del rigetto in blocco dell’evoluzionismo (che avrebbe perfino ostacolato l’evoluzione delle scienza!) è del tutto inutile andare a leggere quanto i (poco) illustri convegnisti hanno di conseguenza sostenuto sul piano ‘filosofico’, giungendo alla consequenziale ed unanime sentenza che la scienza ha degli evidenti limiti, e che soprattutto, come afferma de Mattei, è necessario «ristabilire una visione cristiana del mondo che ponga il concetto di Creazione al suo posto centrale portatore di ordine, di finalità e di intelligibilità».
Ben lungi dal discutere con la quasi totalità degli uomini di scienza, che professano idee assolutamente contrarie a quelle acriticamente esposte in questa miserevole occasione (o che al più cercano di conciliare, se credenti, quanto al momento – e per poco ancora – resta di conciliabile fra scienza e fede) finalità del convegno sembra essere stata non tanto l’esposizione di una tesi radicalmente antievoluzionista, quanto il messaggio politico, ben riassunto da un altro convegnista, Dominique Tassot (Presidente del Centro francese di “Studi e Futurologia sulla Scienza”), il quale ha placidamente sostenuto che «non ci sarebbe stato bisogno di chiedere agli scienziati di rispondere a una domanda fuori dalla loro portata, come la questione delle origini, cosa che era ancora ben compresa dai fondatori della scienza europea fino al diciottesimo secolo. Un società in ordine richiede l’esistenza di un’autorità intellettuale superiore, la quale ci avrebbe risparmiato questa ideologia evoluzionista che oggi invade tutti gli ambiti dell’azione e del pensiero».
Non dobbiamo sottovalutare questa presa di posizione, che ben riflette l’ideologia di base di de Mattei, maturata in buona parte sulla frequentazione del pensiero di uno dei più citati fra i pensatori reazionari cattolici del nostro secolo, ovvero quel Plinio Corrêa de Oliveira al quale ha dedicato anni fa una plaudente biografia. A questa bisogna guardare, più che alle esternazioni attuali, per capire il personaggio ed il suo programma politico (più che scientifico), che non a caso si ispira a ‘Lepanto’ (ed alla madonna che avrebbe lì guidato l’assalto vincente contro la flotta degli infedeli), e che rimpiange la civiltà cristiana medievale e le sue radici, dunque l’età d’oro dell’imposizione della ‘verità’ cristiana e biblica, dell’alleanza fra trono ed altare, della feroce repressione del libero pensiero in nome dell’ordine sociale; giacché, come sosteneva il suo maestro, «se la rivoluzione è il disordine, la Contro-Rivoluzione è la restaurazione dell’ordine. E per ordine intendiamo la pace di Cristo nel regno di Cristo. Ossia la Civiltà cristiana, austera e gerarchica e, nei suoi fondamenti, sacrale, antiugualitaria e antiliberale». [2]

Francesco D’Alpa

[1] Questa e le sucessive citazioni sono tratte da: Evoluzionismo: bilancio critico e risposta a Darwin. In: Corrispondenza Romana n.1082 del 7/3/2009.
[2] Plinio Corrêa de Oliveira: Rivoluzione e Contro-rivoluzione. Citato in: De Mattei Roberto: Il crociato del XX secolo. Piemme, Casale Monferrato, 1996, pag. 151.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 19/2/2010, 14:12




http://www.uaar.it/news/2010/02/19/mattei-...#comment-348072

De Mattei e le radici cristiane: dal CNR a Radio Maria

Come UAAR abbiamo in più occasioni contestato, soprattutto quest’anno e nel nome di Darwin, la presenza di un ideologo creazionista alla vicepresidenza del CNR.
L’integralismo di questo storico del cristianesimo non ci interesserebbe se nel suo ruolo pubblico egli riuscisse a (e volesse) mettere da parte la sua fede ed ignorasse le direttive che giungono da oltre Tevere. Appare invece quanto mai opportuno conoscere meglio il De Mattei pensiero, ad esempio quando parla in libertà, ad un pubblico amico.
In tal senso giunge a proposito la prima puntata di “Radici cristiane”, trasmessa il 17 febbraio 2010 su “Radio Maria”; non certo un programma di storia, ma, per tono e contenuti, a metà fra il sermone e la lezione di teologia.
La predica di De Mattei parte dalla “Carta dei diritti fondamentali” approvata dalla Conferenza di Nizza del 2000 ed inserita in quel “Trattato di Lisbona” che formalizza una Europa assolutamente laica. Egli ricorda a tale proposito, con rammarico, che già nel 1982 Giovanni Paolo II, in un suo importante discorso tenuto a Santiago di Campostela, si era inutilmente rivolto, stigmatizzandone l’apostasia dal cristianesimo, ad una Europa che voleva dimenticare il Vangelo che l’avrebbe formata (civilizzandone i popoli e le culture); e che ora invece, rinnegando queste radici, si gettava nel male dell’antievangelizzazione. Concetti successivamente ribaditi dallo stesso papa in molti documenti, fra i quali primeggia la “Esortazione Apostolica Ecclesia in Europa” del 2003.
Per De Mattei l’Europa istituzionale si contrappone radicalmente ad una Europa ideale, quella cristiana fondata da Carlo Magno, alla quale egli guarda con nostalgia, giacché “i diritti dell’uomo e di Dio si affermano o cadono insieme”. Senza questo riferimento a Dio, come nel caso della norma 21 della “Carta di Nizza”, si aprono le porte ad “aberrazioni anticristiane ed antinaturali come l’aborto ed il matrimonio omosessuale”; giacché, come sostiene anche Benedetto XVI “la base dei valori proviene soprattutto dall’eredità cristiana che continua ad alimentarla”.
De Mattei si dilunga in particolare nel descrivere ed esaltare i frutti delle radici cristiane: chiese, monumenti, palazzi, pietre, memorie, musica, pittura, scultura, letteratura, poesia, storia. Come se tutto ciò fosse mancato nel mondo pagano o in culture non cristiane. Non cita invece fra i frutti del cristianesimo le scienze, il diritto e quant’altro oggi preminente nel dibattito pubblico, che infatti ha ben altre radici (pur se portato avanti anche da molti cristiani). Gli ultimi quattro secoli della nostra storia, lo sappiamo bene, sono per i cristiani tempi di decadenza!
Per De Mattei, c’è un preciso rapporto fra l’architettura delle cattedrali (soprattutto gotiche) ed il sistema di pensiero (derivato dal Vangelo) che le sottende (ad esempio la ”Summa teologica” di Tommaso d’Aquino); dietro quelle cattedrali c’era una fede vissuta (ma dietro al Partenone, ad esempio?).
Il discorso, come ben si vede, non è affatto storico. Ed ecco infatti che viene fuori prepotente (e, direi, arrogante) la teologia: “il crocifisso è fonte perenne di verità, è Gesù cristo stesso, uomo-Dio che si è incarnato per redimerci”. De Mattei dà perfino una sua immaginifica lettura di alcune istantanee del recente terremoto di Haiti, soffermandosi a lungo sul contrasto impressionante fra il groviglio di macerie e quel crocifisso rimasto in piedi nello spazio antistante la cattedrale. La grande croce di Haiti si sarebbe salvata “miracolosamente”; è un simbolo di vita che rimanda all’uomo Dio, e simboleggia “la sua vittoria su di un mondo che ha preteso di fare a meno di lui e che si è votato al’autodistruzione”; “esprime simbolicamente la vittoria dello spirito sulla materia”, laddove invece “l’anima che permette al suo corpo materiale di vivere” oggi è dimenticata.
Improvvisamente il discorso tracima nella pura catechesi: “il dolore non è mai privo di significato”; tra i mali spirituali il peggiore è il peccato, che sradica Dio dall’anima, e solo la grazia di Dio può risollevare l’uomo dal peccato, perché “la morte è entrata nel mondo con il peccato”, come afferma s. Paolo.
Vale la pena sottolineare questo lungo passaggio del nostro oratore: “Tutto il disordine e tutti i mali del mondo, tutti i pianti, le lacrime che sono sgorgate nel corso della storia nei cuori degli uomini hanno avuto ed hanno la loro sorgente nel peccato originale trasmesso da Adamo all’umanità. E quindi anche il peccato originale è in un certo senso una radice, è la radice di tutti i mali dell’universo. Senza il peccato originale non si può comprendere come la terra sia una valle di lacrime e come tutti i drammi e le sofferenze che la percorrono siano frutti della volontà disordinata dell’uomo, anche se il disordine fisico e morale introdotto nel mondo dal peccato originale rientra nel grande piano della creazione previsto e voluto da Dio fino dall’eternità e anche se la grandezza della divina provvidenza si manifesta proprio nella capacità di trarre il bene dal male fisico e morale che si produce nell’universo”. Oltre ai mali fisici collettivi (come i terremoti) “ci sono mali spirituali collettivi. I mali spirituali collettivi sono quelli commessi dalle nazioni che deliberatamente rifiutano Cristo ed il Vangelo. Ed i peccati peggiori non sono quelli delle nazioni che non sono mai state cristiane, ma quelli delle nazioni cristiane che rifiutano il Vangelo dopo averlo ricevuto”. Benedetto XVI aveva parlato in proposito di “apostasia delle nazioni”.
Da qui si passa ad una condanna severa della modernità: “Il processo rivoluzionario che ha investito l’Occidente negli ultimi secoli può essere paragonato ad un terremoto prolungato nel tempo e sempre più dilatato nello spazio, un terremoto che ha trasformato, che trasforma il peccato individuale in un peccato sociale”; assistiamo così ad un “sovvertimento dell’ordine metafisico”.
De Mattei definisce “cristofobia” o “teofobia” il disegno delle istituzioni europee teso ad “estirpare le radici sociali del cristianesimo in Europa, riducendo il cristianesimo a fede individuale […] senza alcuna proiezione pubblica e sociale”. In opposizione a ciò, “Gesù è il principio e la fonte universale della vita dell’anima. L’anima è il principio vitale del corpo, l’anima è il principio grazie al quale ognuno di noi vive ed opera; possiamo anche negarlo, professare il materialismo, dire che l’anima non esiste, ma senza l’anima infusa nel nostro corpo da Dio noi non potremmo balbettare una sola parola, ricadremmo immediatamente nel nulla. Ma l’anima, che è il principio vitale del corpo, a sua volta ha un suo principio. Il principio vitale dell’anima è la grazia che è l’influsso soprannaturale che Dio comunica alla nostra anima. E la grazia è infinitamente più elevata di ogni cosa creata perché è un bene che non contiene alcuna natura creata e neppure la suppone, perché la grazia è un bene che in sé contiene unicamente la natura di Dio”. Parole che hanno un qualche senso?
Infine, in chiusura, un panegirico quaresimale su Maria, essa stessa “radice dell’Europa”, intessuto sul tradizionale canovaccio di Luigi Grignon de Montfort, così amato da Giovanni Paolo II, al quale De Mattei appare intimamente legato, nel solco della devozione mariana.
In attesa della seconda puntata di “Radici Cristiane”, il ritratto antiscienza che ci eravamo fatti del vicepresidente del CNR (e solo in quanto tale, giacché nel suo privato è libero di avere le convinzioni ed i riferimenti che preferisce) appare pienamente confermato.

Francesco D’Alpa

 
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Felipe-bis
view post Posted on 9/4/2010, 19:03




http://www.uaar.it/news/2010/04/09/marcell...onismo-ateismo/

Marcello Veneziani a ruota libera su evoluzionismo e ateismo

E’ stato intitolato Gli evoluzionisti credono di essere Dio* un provocatorio articolo di Marcello Veneziani, pubblicato oggi sul Giornale. Secondo l’ex membro (per nomina politica) del Consiglio d’amministrazione della RAI viviamo in anni di “ateismo esibizionista”, e “un grosso scimmione si aggira per i laboratori, i libri, la tv e i giornali: è lo scimmione di Darwin”. Veneziani difende De Mattei, anche se ammette di non avere “la minima autorità e competenza né per gloriare né per confutare né per spegare” l’evoluzionismo: “ma quando vedo una teoria tracimare dal suo ambito, debordare, farsi dogma e schema totale di vita, fino a generare conformismo e perfino intimidazione verso chi sostiene percorsi opposti, allora insorgo”. Venenziani sostiene che “nessuna scienza spiegherà mai perché un tipo di scimmia si è fatta uomo e altre specie no”, e che di Dio “non si può discutere sul piano scientifico e sperimentale”. La cifra dell’articolo è tutta nell’incipit: “Chi vuol dimostrare scientificamente l’inesistenza di Dio è, scientificamente parlando, un cretino”. Ma il giornalista è disposto “a riconoscere anche l’osservazione inversa: la prova scientifica dell’esistenza di Dio è rigorosamente stupida. Due atti opposti di demenza militante e presuntuosa”.
* http://www.ilgiornale.it/interni/gli_evolu...ge=0-comments=1
 
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Felipe-bis
view post Posted on 16/5/2010, 17:14




http://www.cronachelaiche.it/2010/05/rober...nr-cui-prodest/

Roberto De Mattei, RadioMaria e CNR: cui prodest?
di Carlo Consoli [13 mag 2010]

(per tutti i links andare all'articolo originale, ndr)

Già a dicembre 2009 la comunità scientifica ha visto momenti di autentico stupore per l’uscita del libro di Roberto De Mattei “Evoluzionismo: il tramonto di una ipotesi“, Ed. Cantagalli.

Il libro raccoglie gli atti di un convegno e confuta maldestramente le tesi dell’evoluzionismo per rivisitare lo sviluppo delle specie in ottica creazionista. La pubblicazione del libro e lo stesso convegno si sono svolti “su iniziativa della vicepresidenza del CNR“, come recita giustamente la pagina di presentazione del libro presso il sito della Fondazione Lepanto, presieduta dallo stesso De Mattei. E’ una iniziativa decisamente interessante, che merita un momento di attenta riflessione. Ad iniziare dal fatto che “la vicepresidenza” è rappresentata dallo stesso De Mattei.

Un testo creazionista, scritto dal vicepresidente del CNR, finanziato con i fondi del CNR e contenente affermazioni prive di fondamento scientifico (come ad esempio l’estinzione dei dinosauri risalente a non più di 40.000 anni fa) ha fatto presto il giro del mondo.

De Mattei non è biologo o antropologo, ma professore di Storia del Cristianesimo e della Chiesa e coordinatore del corso di laurea di Scienze Storiche presso l’Università Europea di Roma, università cattolica non statale di recentissima fondazione (2005). Non sorprende, quindi, che un testo coordinato da un professore di Storia di una Università privata di stampo cattolico, che non opera nel campo della ricerca scientifica ma umanistica, abbia sollevato un bel pò di perplessità e dibattiti, imbarazzando l’intero panorama scientifico italiano.

Inevitabile il confronto con il mondo scientifico, che si è trovato nella difficile situazione di dover prendere le distanze da un lavoro scritto dallo stesso vicepresidente del CNR. In questo video il Prof. Piergiorgio Odifreddi manifesta tutte le proprie perplessità. Scientific American, prestigiosissima rivista scientifica americana, non ci va tanto per il leggero e parla di nomina politica alla vicepresidenza del CNR, liquidando la questione come paradossale. In effetti, risulta davvero difficile comprendere la motivazione della scelta di De Mattei come vicepresidente del CNR, prestigiosissimo fiore all’occhiello della ricerca scientifica italiana.

I nostri dubbi sono rafforzati dalla partecipazione di De Mattei alla programmazione di RadioMaria. Dal 17 febbraio 2010 De Mattei conduce, infatti, il programma Radici Cristiane, omonimo della rivista diretta da lui stesso. Pura coincidenza? La nostra indole curiosa ci porta a leggere la sezione “Scienza” del sito, dove troviamo vecchi articoli sorprendenti per il contenuto.

In un interessantissimo articolo sulla ricerca dell’Arca di Noé, dove si sostiene che il Diluvio Universale ha interessato tutta la terra tra 10.000 e 15.000 anni fa, abbiamo appreso che Galileo amava dire “nelle mie scoperte scientifiche ho appreso più con il concorso della Divina Grazia che con i telescopi“. Sappiamo benissimo che Galileo fu costretto con violenza e minacce ad abiurare.

Abbiamo trovato interessanti spunti di confutazione dell’approccio evoluzionista, dove si afferma che “la realtà è che il regno della libertà, dello spirito, della volontà e delle idee non è sottoponibile ad alcuna misurazione sperimentale, e quindi anche a nessuna definizione scientifica“. Un’affermazione davvero singolare. Abbiamo appreso addirittura dell’esistenza di una “dittatura darwinista“, dotata di una propria inquisizione, assieme ad un certo numero di articoli che riportano critiche alla teoria Darwiniana senza alcun supporto scientifico.

Questi articoli sono tutti antecedenti al 2007, regolarmente pubblicati su “Radici Cristiane”. Non è quindi una sorpresa che De Mattei abbia tenuto un convegno e pubblicato gli atti in chiave creazionista. Ci domandiamo, quindi, con quali razionali De Mattei sia stato nominato alla vicepresidenza del CNR ?

Passi per l’assoluta mancanza di cultura scientifica del popolo, il cui stato di perenne ignoranza può far indubbiamente comodo per impedire pericolose “prese di coscienza” che possano mettere in crisi l’establishment, ma dal Presidente del CNR Prof. Luciano Maiani, ordinario di Fisica Teorica, già presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, direttore generale del CERN di Ginevra dopo Carlo Rubbia, socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei, insomma di caratura scientifica ineccepibile, ci si aspetterebbe decisamente una scelta in linea con la ricerca scientifica propriamente detta.

E’ facile ingannare l’italiano medio con il sofisma della scienza assolutistica, ma un luminare come Maiani sa benissimo che la scienza è tutto fuorché assolutismo, che è ben lontana dall’essere un dogma e che è “semplicemente” il miglior sistema di opinioni di cui l’uomo dispone oggi, in continuo mutamento, articolato e fondato sull’evidenza sperimentale.

Leggere sul sito coordinato dal vicepresidente del CNR di impossibilità a formulare alcuna definizione scientifica, di presunte ricerche sull’Arca di Noé, di diluvio Universale in pieno paleolitico superiore, quando si stava ancora diffondendo l’uomo Sapiens-Sapiens è francamente sconfortante. Pensare, poi, che il vicepresidente del CNR concorra a veicolare queste informazioni del tutto prive di evidenza sperimentale lo è ancor di più.

Da anni si discute dell’emergenza cronica della mancanza di competitività del nostro paese, di scarsa cultura scientifica, di fuga dei cervelli. Ci domandiamo, quindi, a chi giova il voler mantenere questo stato di cose ?

Carlo Consoli
 
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Felipe-bis
view post Posted on 4/6/2010, 13:13




www.uaar.it/news/2010/06/04/de-mattei-e-gli-atei/

De Mattei e gli atei

Il vicepresidente del CNR, il fervente cattolico Roberto De Mattei, noto per aver organizzato un convegno di stampo creazionista all’interno della più importante istituzione scientifica italiana, ha discettato di ateismo su Radio Maria*, dove tiene une rubrica fissa. De Mattei, dopo aver definito “atea” e “anticristiana” la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo sui crocifissi, ha criticato gli atei militanti che si “affaticano tanto” in campagne antireligiose, mosse da “passioni viscerali”, quando invece “l’ateo che non crede nella vita eterna dovrebbe coerentemente vivere alla giornata come un animale”, “un animale infelice”, “un uomo che vive come in un inferno la sua vita sulla terra”
* www.youtube.com/watch?v=rN3iN7TM75w&feature=email
 
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Felipe-bis
view post Posted on 17/11/2010, 19:07




http://www.uaar.it/news/2010/11/17/interne...ziale-italiana/

Internet, accordo tra Vaticano e Agenzia Spaziale Italiana


L’Agenzia Spaziale Italiana, ente pubblico dipendente dalla ministro Gelmini e presieduto da Enrico Saggese (già noto manager nel settore armamenti*), ha stipulato un accordo con il Vaticano per “comunicare le conoscenze nel campo della cosmologia al grande pubblico” attraverso internet. Lo annuncia** la stessa ASI: il Portale di Cosmologia servirà infatti a presentare “da una parte gli aspetti filosofico-teologici legati alla ricerca e dall’altra la rilevanza degli esperimenti spaziali e dei dati osservativi che contribuiscono alla definizione dei modelli cosmologici”. Il portale sarà diretto da mons. Gianfranco Basti, decano della Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Lateranense: la parte scientifica sarà curata dall’ASI, quella riguardante le “tematiche filosofico-teologiche nonché gli aspetti di più ampia divulgazione e didattica” saranno sotto la direzione generale di mons. Melchor Sánchez de Toca, sottosegretario del Pontificio Consiglio della Cultura.
* http://www.asi.it/files/20080904120746CURR...ICO_SAGGESE.pdf
** http://www.asi.it/it/news/scienza_e_filoso...copre_sul_web_0
 
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Felipe-bis
view post Posted on 20/12/2010, 11:10




http://www.uaar.it/news/2010/12/19/usa-sci...ione-religiosa/

USA, scienziato cristiano lamenta discriminazione religiosa

Il Washington Post* informa che l’astronomo Martin Gaskell ha citato in giudizio la University of Kentucky per essere stato tre anni fa superato dai suoi concorrenti nell’assegnazione della direzione dell’osservatorio didattico, pur essendo, sostiene, il meglio qualificato (per aver diretto la progettazione e la costruzione d’un altro osservatorio universitario e aver seguìto come consulente la costruzione dell’osservatorio dell’università del Kentucky) e pur essendo stato subito al vertice della rosa dei candidati esaminati. Nel comitato esaminatore diversi membri, però, obiettarono che, unita a sue dichiarazioni di critica della teoria evoluzionistica, la sua fede cristiana faceva temere un conflitto coi suoi doveri di scienziato, e induceva a ravvisare in lui quasi un creazionista e tendenzialmente un evangelico.
La vicenda va inquadrata nella società americana, in cui da una parte la legge punisce ogni forma di discriminazione e dall’altra vanno affermandosi posizioni religiose fondamentaliste, fra le quali quelle di adesione alla più strettamente letterale interpretazione della Bibbia. In questo caso si scontrano le ragioni del professor Gaskell, il quale – avendo saputo che il comitato esaminatore aveva discusso le sue idee – dice di non voler permettere alle università di passarla liscia con la discriminazione religiosa, e i motivi dei suoi colleghi, preoccupati dallo scadimento scientifico del suo lavoro, sia nell’interesse degli studenti sia nelle relazioni con l’esterno. La discussione s’è surriscaldata, coinvolgendo accademici di altre facoltà, benché Gaskell abbia chiarito di non essere un creazionista e di condividere le idee di altri scienziati circa l’evoluzionismo.
La causa legale fra il professore e l’università è indice dell’approfondirsi del contrasto fra scienza e religione nelle università e in tutta la società, un fenomeno in cui le parti opposte tengono sempre più accanitamente le proprie posizioni, indotte a ciò anche dall’aggressività dei creazionisti. L’avvocato di Gaskell sostiene che gli scienziati dell’università hanno preso una posizione manichea, attribuendogli l’incapacità di essere religioso e insieme di accettare l’evoluzionismo, ciò che invece non si può dire del suo cliente.

Ermanno Morgari

* http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/conte...hpid=sec-nation
 
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38 replies since 30/11/2009, 19:24   573 views
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