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Fallimento Clinica lager. Vescovo di Cosenza e don Luberto citati per 120 mln di €, I soldi dei malati per reggia con palestra, quadri d'autore, Harley Davidson e ricche suppellettili del prete condannato in Cassazione a 5 anni e 10 mesi

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GalileoGalilei
view post Posted on 5/2/2010, 15:09 by: GalileoGalilei
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Calabria/ Istituto Papa Giovanni XXIII, si scava nel cimitero
Si cercano persone scomparse. L'ex direttore condannato 7 anni

Sono iniziate stamani, nel cimitero di Serra D'Aiello, le operazioni per la riesumazione dei cadaveri dei degenti dell'istituto di assistenza Papa Giovanni XXIII, per prelevare campioni di materiale organico da sottoporre al test del dna. L'operazione e' stata disposta dalla Procura di Paola nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione dell'istituto e sulla sparizione sospetta di almeno sette degenti, avvenuta negli ultimi quindici anni. I campioni prelevati dai tecnici dell'Istituto di medicina legale di Catanzaro saranno inviati ai carabinieri del Ris di Messina per la comparazione del Dna e l'identificazione dei resti. Nella vicenda è coinvolto Don Alfredo Luberto, ex sacerdote arrestato nel luglio 2007 e sospeso a divinis dal Vescovo di Cosenza. Il sette novembre scorso don Alfred, che nel suo lussuoso appartamento conservava disegni di De Chirico, scatole piene di ori e argenti, una rara collezione di orologi, un leggìo scultura di Manzù, mobili di lusso, una sauna e una palestra attrezzatissima, è stato condannato a sette anni di reclusione. Secondo i giudici, quelle ricchezze se le era costruite proprio con i fondi dell'Istituto Papa Giovanni XXIII. Quando le forze dell'ordine sono entrate nella struttura per uno sgombero imposto dalla magistratura, nello scorso mese di marzo, hanno trovato una situazione sconvolgente. Sporcizia e sudiciume ovunque. I degenti erano abbandonati a loro stessi, malnutriti, i letti sgangherati e lerci. E poi c'è il mistero dei pazienti scomparsi, finiti nel nulla. Nel cimitero di Serra d'Aiello i carabinieri hanno trovato loculi senza nome. Non si sa nemmeno se in quelle bare ci siano uno o più corpi. E, soprattutto, non si sa a chi appartengano. Da oggi è iniziata la conta dei cadaveri per tentare di risalire con esattezza ai nomi e ricostruire tutta la situazione.
 
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