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I rabbini bacchettano Ratzinger "I Nazisti erano cristiani"

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view post Posted on 11/8/2009, 16:53
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http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/?id=3.0.3642846329

SHOAH: RABBINO LARAS, IL PAPA DIMENTICA CHE MOLTI NAZISTI ERANO CRISTIANI
ultimo aggiornamento: 10 agosto, ore 16:11commenta 0 vota 1 invia stampa
Citta' del Vaticano, 10 ago. (Adnkronos) - ''Vorrei ricordare al Papa che i campi di concentramento sono stati messi in piedi dai nazisti che erano dei cristiani e anche loro avevano usurpato a Dio il diritto di dare la vita e la morte, di fare il bene e il male, il Papa dimentica insomma che molti nazisti erano cristiani''. E' quanto ha detto all'ADNKRONOS il rabbino Giuseppe Laras, presidente dell'assemblea rabbinica d'Italia. Affrontando questi temi con un taglio solo teologico e filosofico si corre il rischio di ''destoricizzare il fenomeno che invece oltre alla filosofia ha bisogno di un'analisi sociologia e antropologica''. Inoltre, osserva il rabbino Laras, ''vorrei dire che Giovanni Paolo II sullo stesso argomento sono sicuro che avrebbe fatto un altro discorso, Wojtyla aveva la capacita' e la volonta' di farsi capire, Benedetto XVI sembra troppo compiaciuto del proprio pensiero e il discorso risulta troppo metafisico''.

http://www.uaar.it/news/2009/08/11/rabbino...o-mito-sfatare/

Il rabbino Di Segni risponde al papa: “nazismo ateo, mito da sfatare”
Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, è stato intervistato ieri da La Stampa sul discorso che Benedetto XVI ha tenuto domenica scorsa all’Angelus (cfr. Ultimissima del 9 agosto 2009). Secondo il rabbino, “la tesi cara a Benedetto XVI che il nazismo fosse ateo andrebbe approfondita meglio”: anzi, sarebbe un vero e proprio “mito da sfatare”. Le SS, ricorda Di Segni, portavono scritto sul cinturone “Dio è con noi”: dunque,”in qualche modo i nazisti avevano una loro immagine di Dio”. Il rabbino fa notare che, seguendo il ragionamento di Ratzinger, “gli ebrei avrebbero pagato, solo loro per conto dei cristiani, un odio che non li riguardava nemmeno tanto direttamente”. Più in generale, Benedetto XVI continuerebbe a interpretare il nazismo come “una banda di delinquenti che tenne in pugno l’intera nazione”, senza voler pertanto riconoscere le colpe del popolo tedesco. L’intervista tocca anche il tema delle politiche attuate dai nazisti nei confronti degli ebrei battezzati.

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bettytrans
view post Posted on 11/8/2009, 18:01




ratzy lo sa bene che il nazi-fascismo è il braccio armato del cristianesimo...nè più nè meno del tribunale dell'inquisizione o dei crociati....sto ometto avrà tutti i difetti ma in quanto a coerenza coi suoi obiettivi e costanza nel perseguirli non lo batte nessuno.....

Edited by bettytrans - 11/8/2009, 19:40
 
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Ashmael
view post Posted on 11/8/2009, 18:18




Qui tutti semplificano troppo, direi
Per una visione più dettagliata:
http://coalova.itismajo.it/ebook/Mostra/ap...nti/at095-2.htm
http://www.cristianesimo.it/nazismo.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Opposizione_d...iese_al_nazismo

In realtà ci furono sia connivenze che opposizioni al nazismo, da parte sia cattolica che protestante. I martiri della Rosa Bianca erano cristiani.

Nulla di più lontano dal messaggio d'Amore, tolleranza e carità di Gesù dell'ideologia nazista, in realtà.
 
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view post Posted on 11/8/2009, 18:37
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Comunque quello che è da condannaro è la balla che l'ateismo sia una causa del nazismo e dei suoi crimini.

E' una falsità enorme, anche perché il nazismo fu stretto alleato delle gerarchie cattoliche in tutta Europa.

Album di famiglia: https://laici.forumcommunity.net/?t=8410938
 
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bettytrans
view post Posted on 11/8/2009, 18:41




eh si galileo la balla più grossa e pure in malafede....
 
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Ashmael
view post Posted on 11/8/2009, 19:50




CITAZIONE (GalileoGalilei @ 11/8/2009, 19:37)
Comunque quello che è da condannaro è la balla che l'ateismo sia una causa del nazismo e dei suoi crimini.

E' una falsità enorme, anche perché il nazismo fu stretto alleato delle gerarchie cattoliche in tutta Europa.

Album di famiglia: https://laici.forumcommunity.net/?t=8410938

Su questo concordo pienamente
 
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ulisse62
view post Posted on 12/8/2009, 10:04




Il tentativo di B XVI è quello di 'ripulire' la chiesa e la fede cattolica troppo compromessa. Commette però qualche errore, il primo è che per una vera pulizia prima di tutto bisogna riconoscere la macchia altrimenti si rischia di usare il detersivo sbagliato, secondo è una prova per le 'macchie successive' cioè l'appoggio a Franco o a Pinochet ma anche a Mussolini e, in tempi recenti a certi nostri politici. Se l'operazione smacchiatura riuscirà applicherà lo stesso sistema ad esempio quando gli rinfacceranno di non aver condannato il Cavaliere per i suoi festini 'allegri' ma soprattutto per tutte le altre porcate che ha commesso e sta commettendo continuando sostanzialmente a sostenerlo. In pratica cerca di pararsi il c..o già da adesso facendo una specie di prova generale per infinocchiarci un'altra volta.
 
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El Mariachi 0
view post Posted on 3/9/2009, 16:52




Per poter avere una idea di quali fossero le ideologie di stampo religioso appartenenti alla maggior parte dei nazisti, è utile – anzi necessario – ricorrere alla documentazione esistente riguardante le affermazioni delle alte gerarchie del partito nazionalsocialista, in tema di religione.

Premesso che la componente neopagana del NSDAP, capeggiata da Alfred Rosenberg, secondo recenti e documentatissimi studi, come quello dello storico Richard Steigmann-Gall (Il santo Reich. Le concezioni naziste del cristianesimo, Boroli, Milano, 2005), fu assolutamente minoritaria e politicamente irrilevante – e soprattutto osteggiata dallo stesso Hitler – ecco una selezione di affermazioni relativa al capo del NSDAP, Adolf Hitler:

«Noi siamo i primi a riesumare questo insegnamento! Attraverso di noi soltanto, e solo da questo momento, questi insegnamenti celebrano la propria risurrezione! Maria e Maddalena stavano a fianco di una tomba vuota, perché cercavano l’uomo morto. Ma noi ci proponiamo di resuscitare i tesori del Cristo vivente!». (Henry Ashby Turner, Hitler: memoirs of a confidant, Yale University Press, New Haven and London, 1985, pp. 139-40)

«Mi è stato rimproverato il modo in cui tratto la questione ebraica. Per 1500 anni la Chiesa cattolica ha considerato gli ebrei come esseri nocivi [Schadlinge], li ha confinati nel ghetto ecc., perché si sa cosa sono gli ebrei. Nell’età del liberalismo non si è più visto questo pericolo. Io non metto la razza al di sopra della religione, ma vedo come elementi nocivi per lo Stato e per la Chiesa gli esponenti di questa razza, e forse sto rendendo alla cristianità il più grande servizio”. (Renato Moro, La Chiesa e lo sterminio degli ebrei, Il Mulino, Bologna, 2002, p. 36)

«Siamo un popolo con religioni differenti, ma un unico popolo. Il problema non è quale fede conquisti l'altra, il problema è piuttosto se il cristianesimo resiste o crolla... Nelle nostre fila non tolleriamo nessuno che attacchi gli ideali del cristianesimo... nei fatti il nostro movimento è cristiano. Noi desideriamo ardentemente che cattolici e protestanti facciano conoscenza reciproca nel momento di estrema difficoltà in cui versa il nostro popolo». (Richard Steigmann Gall, Il santo Reich, Boroli, Milano, 2005, p. 97)

«I miei sentimenti cristiani mi dicono che il mio Signore e Salvatore è un combattente. Mi indicano l'uomo che un tempo, solo e circondato soltanto da pochi seguaci, riconobbe questi ebrei e chiamò a raccolta contro di loro, e che come vero Dio fu il più grande non soltanto nel soffrire, ma anche come guerriero». (A. Hitler, Völchischer Beobachter, 22 aprile 1922)

«Non posso immaginare Cristo se non biondo e con gli occhi azzurri, mentre il diavolo lo vedo soltanto con una ghigna ebraica». (A. Hitler, Völchischer Beobachter, 28 aprile 1921)

«Per un leader politico le dottrine religiose e le istituzioni del suo popolo devono sempre restare inviolabili; altrimenti egli non avrebbe il diritto di mettersi in politica, ma dovrebbe diventare un riformatore se ne avesse i requisiti! Specialmente in Germania ogni altro atteggiamento porterebbe alla catastrofe». (A. Hitler, Mein Kampf, Eher-Verlag, Monaco, 1925, p. 116)

«Come Cristo ha dichiarato: “amatevi l'un l'altro”, così i nostri appelli: “Comunità di popolo”, “Il bisogno di tutti viene prima del bisogno del singolo”, “Coscienza sociale rivolta alla collettività”, risuonano per tutta la patria tedesca! Questi appelli troveranno eco in tutto il mondo!». (Richard Steigmann Gall, Il santo Reich, Boroli, Milano, 2005, p. 67)

«Ma in realtà non c'è nulla di nuovo in questa Weltanschauung. Ogni volta che leggo i Vangeli del Nuovo Testamento e le rivelazioni dei diversi profeti... rimango sorpreso nel vedere quello che è stato fatto degli insegnamenti di questi uomini ispirati da Dio, specialmente di Gesù Cristo, insegnamenti che sono così chiari e straordinari, che assumono un valore religioso. Loro furono quelli che crearono questa nuova visione del mondo che noi oggi chiamiamo socialismo, loro la fondarono, la insegnarono e la vissero! Ma le comunità che si dichiararono chiese cristiane non lo compresero! Oppure, se lo fecero, negarono Cristo e lo tradirono!». (Henry Ashby Turner, Hitler: memoirs of a confidant, Yale University Press, New Haven, 1985, pp.139-40)

«L'uomo che pensa in funzione del popolo, in particolare, ha questo sacro dovere, ciascuno nella propria confessione, di far sì che la gente smetta di parlare della volontà di Dio, e realmente compia la volontà di Dio, e non permetta che la parola di Dio venga dissacrata. Perché la volontà divina diede agli uomini la loro forma, la loro natura, le loro capacità. Chiunque distrugga la sua opera dichiara guerra alla creazione del Signore, alla volontà divina». (A. Hitler, Mein Kampf, Eher-Verlag, Monaco, 1925, p. 562)

«Pertanto oggi credo di agire in accordo con la volontà del Creatore Onnipotente: difendendo me stesso dal giudeo, sto combattendo per l'opera del Signore». (A. Hitler, Mein Kampf, Eher-Verlag, Monaco, 1925, p. 65)

«A causa della sua speciale natura d'origine, il giudeo non può possedere un'istituzione religiosa, se non altro perché egli manca di idealismo in ogni forma, e pertanto credere in un aldilà gli è assolutamente estraneo. Ma una religione in senso ariano non può essere immaginata senza la convinzione di una qualche forma di sopravvivenza dopo la morte». (A. Hitler, Mein Kampf, Eher-Verlag, Monaco, 1925, p. 306)

«La fede innalza l'uomo al di sopra della vita animale e coopera a fortificare ed assicurare l'esistenza. Si privi la odierna umanità dei principi religiosi ed etici, rinvigoriti dalla Sua comunicazione; ed aventi per essa il valore di dottrina pratica. Togliendo l'educazione religiosa senza sostituirle niente di uguale valore: ne conseguirà un danno profondo alle fondamenta dell'esistenza. Si può decretare che non solo l'uomo vive per essere soggetto ad ideali superiori ma questi stessi ideali che danno la base della sua esistenza umana. E così il circolo si chiude. Come ben si intende già nel termine vago di “religioso” si trovano alcuni contenuti o idee fondamentali, per esempio quella dell'indistruttibilità dell'anima, della sua eternità, dell'esistenza di un Essere Supremo ecc. Ma queste idee, per quanto persuasive per l'uomo, sono soggette ad una attenta considerazione dell'uomo stesso e al dubbio se accettarle o respingerle, fin quando il presentimento o la comprensione sentimentale non assumono il vigore di una fede che esclude ogni contraddizione. Questo il primo fra i fattori di lotta che apre un varco all'ammissione di principi religiosi e facilita il compito» (A. Hitler, Mein kampf, Ed. Homerus, Roma, 1971, p. 10)

«Distruggere il contenuto della civiltà umana con la distruzione di quelli che la simboleggiano, appare il più disprezzabile dei delitti agli occhi di un'idea nazionale del mondo. Chi ha il coraggio di alzare la mano sulla migliore delle creature fatta a immagine di Dio, pecca contro il munifico creatore e coopera alla espulsione dal paradiso». (A. Hitler, Mein kampf, Ed. Homerus, Roma, 1971, p.14)

«Nei manifesti elettorali del 1938, in occasione delle votazioni che dovevano confermare l’Anschluß e dare l’approvazione alla Grande Germania, si afferma che “Hitler è lo strumento della Provvidenza” e poi, in stile veterotestamentario: “Si secchi la mano che scrive no”». (Victor Klemperer, LTI. La lingua del Terzo Reich, La Giuntina, Firenze, 2008, p.147)

Dopo l’attentato subìto il 20 luglio 1944, al quale partecipò il colonnello Klaus von Stauffenberg, Hitler affermò, alle 0,30 del 21 luglio, in un radiomessaggio alla nazione:
«Una ristretta cricca di ufficiali ambiziosi, irresponsabili e nello stesso tempo molto sciocchi, ha organizzato un complotto per sopprimere me e l’Alto Comando della Wermacht… Quanto a me non ho riportato che scalfitture, scottature ed escoriazioni di poco conto. Considero ciò una conferma della missione affidatami dalla provvidenza» (Franchi Giovanni, La seconda Guerra Mondiale, Alpha Test, 2001, p.64)

Nel corso della sua ascesa trionfante, a Würzburg (giugno 1937) Hitler affermò: «La Provvidenza ci guida, noi agiamo secondo la volontà dell’Onnipotente. Nessuno può fare la storia dei popoli e del mondo se non ha la benedizione di questa Provvidenza» (Victor Klemperer, LTI. La lingua del Terzo Reich, La Giuntina, Firenze, 2008, p.144)

E moltissime altre affermazioni del medesimo tenore, appartenenti anche ad altri esponenti del nazionalsocialismo, potrebbero essere aggiunte alla lista (i grassetti sono miei).
 
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