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Sondalo (SO). Buco in parrocchia da 1,5 mln di €, Don Gianni Sala Peup: "Avevo le rate da pagare"

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view post Posted on 12/10/2011, 15:56
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Sondalo, crac in parrocchia
I debiti superano il milione e mezzo

Maxi buco lasciato da don Gianni Sala Peup, da poco in pensione. L'ex prevosto: "Quando arrivano le rate da pagare non è facile racimolare i soldi". E tu cosa ne pensi?


Sondalo, 12 ottobre 2011 - È un nostro informatore che ci invita a salire quassù, nel paese un tempo conosciuto al di fuori della Lombardia per la presenza di una struttura - il sanatorio Morelli - all’avanguardia nella lotta alla Tbc, per indagare su un caso che definisce «una piccola San Raffaele»: un maxi-buco nei conti della Parrocchia, da poco lasciata da don Gianni Sala Peup, andato «in pensione», al quale la comunità di Sondalo, guidata dal sindaco Luigi Grassi, in segno di gratitudine ha donato di recente un quadro in una bella cornice. Una volta raggiunta la località, al primo approccio per saperne di più - ossia per cercare la fondatezza o meno dell’informazione ricevuta - ci viene consegnata una copia del numero 4 della «Voce sondalese», il bollettino parrocchiale, sul quale è pubblicata una lunga intervista-confessione dello stesso don Gianni che fa piena luce sul chiaccherato bilancio.

«Mi ritiro a Mondadizza - dice nella prima parte - così non sono nè troppo vicino, nè troppo lontano. Non dovrei dar fastidio più di tanto e nello stesso tempo, qualora vi fosse bisogno, potrei dare una mano». Quando gli viene chiesto se le costi lasciare Sondalo, il sacerdote afferma che gli «rincresce anche lasciare al nuovo parroco un mucchio di debiti, spero che voi lo aiuterete. Più presto voi lo solleverete da questi fastidi e più volentieri lui si dedicherà al ministero più strettamente pastorale».

«Al 31 luglio - confessa don Gianni - la parrocchia era in rosso per un importo di un milione e 500mila euro: 345mila sono il debito presso le 2 banche locali; 677mila l’importo del mutuo acceso per la realizzazione della palestra, il resto (595mila) lo dobbiamo alle imprese e ai fornitori. La cosa che mi preoccupa di più sono i 677mila da restituire in 10 anni in 2 rate semestrali di importo pari a 33.687. Quando arriva il momento della scadenza rateale non è facile mettere insieme 34mila euro, però con un po’ di acrobazie ci si può riuscire. S’è anche studiato un piano d’ammortamento, però è ancora da concordare sia con la Curia che con le banche». La Provvidenza, per fortuna, non va in pensione.



http://www.ilgiorno.it/sondrio/cronaca/201...arrocchia.shtml



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view post Posted on 10/2/2012, 11:06
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http://archiviostorico.corriere.it/2012/fe...120201042.shtml


La storia A Sondalo valzer di sacerdoti: sconcerto tra i fedeli
Il vescovo commissaria la parrocchia in rosso

Nel bilancio un «buco» di 1,5 milioni di euro Investimenti sbagliati Monsignor Coletti invia il vicario e l' economo diocesano. Obiettivo: placare le anime e risanare i conti

SONDALO (Sondrio) - Era il 1973 quando Vittorio De Sica ambientò «Una breve vacanza». Poi, nel 1983, Carlo Lizzani girò «Un inverno da malato». Due film firmati da due grandi registi e come unico set il grappolo di case di Sondalo e l' ex sanatorio Morelli, noto in tutta Italia per la cura dalla Tbc. A distanza di tanti anni, però, il paese nel cuore della Valtellina potrebbe ispirare di nuovo la trama di una pellicola. Ma stavolta, niente più soggetto drammatico, con malati e corsie d' ospedale, piuttosto una commedia, con il portico ad archi della chiesa e l' alto campanile come sfondo. Perché, dopo che per mesi fra i 4.400 abitanti si è mormorato e malignato sulle spese folli del parroco, quando in autunno don Gianni Sala Peup, 77 anni, è andato in pensione, i sospetti si sono tramutati in verità: l' anziano prete ha lasciato in eredità una montagna di debiti e trasformato il paese nell' epicentro di un terremoto finanziario. Tanto che il successore, don Carlo Radrizzani, tre mesi dopo la nomina, davanti a una voragine di bilancio da far venire le vertigini, ha gettato la spugna. Un dietrofront che, domenica, ha obbligato il vescovo Diego Coletti a salire da Como a Sondalo e annunciare ai fedeli il «commissariamento» della parrocchia sull' orlo del crac. Il buco che rischia di inghiottire la comunità locale è di 1,5 milioni di euro. A tanto infatti ammonta «l' investimento per costruire la palestra dell' oratorio», spiega don Gianni, che si è ritirato a vivere a Mondadizza, un grappolo di case a due passi da Sondalo. «Ci sono due debiti con le banche per 345 mila euro; più un mutuo di 677 mila euro da restituire in dieci anni, con due rate semestrali da 34 mila euro; più altri costi per 595 mila euro con l' impresa edile e i fornitori». Il vecchio curato non nasconde che la «situazione è difficile», che «servirà qualche acrobazia per mettere insieme tutti quei soldi» e che «mi rincresce di lasciare al nuovo parroco un mucchio di debiti». La gravità dei conti in rosso «ha sorpreso tutti, organismi diocesani compresi», ammette in una nota il vescovo. Anche perché ai piani alti della Curia erano all' oscuro del deficit di bilancio accumulato da don Gianni, che ha guidato la parrocchia per 37 anni. «Forse non coadiuvato a dovere da chi godeva della sua fiducia, non è riuscito a tenere sotto controllo il dilatarsi delle spese. Emorragia resa più acuta da una diminuzione delle risorse disponibili». Adesso il tempo stringe e sono i due emissari della Diocesi chiamati a risolvere il rebus della parrocchia di Sondalo e scongiurare il fallimento. Se, da un lato, spetterà a monsignor Battista Galli celebrare la messa e occuparsi della pastorale fino alla nomina di un nuovo parroco, prevista per Pasqua; dall' altro il compito più arduo toccherà a monsignor Marco Mangiacasale, l' economo della Curia, che dovrà mettere a punto un piano di salvataggio. L' ipotesi che va per la maggiore è quella di negoziare un piano di ammortamento con le banche, anche se non sarà facile in un periodo di crisi. Ma altre vie d' uscita, per un lieto fine in questa commedia degli equivoci, non se ne intravedono. Paolo Marelli RIPRODUZIONE RISERVATA

Marelli Paolo

Pagina 14
(1 febbraio 2012) - Corriere della Sera
 
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