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Gli atei visti dai credenti, (e del cosiddetto 'confronto')

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Amphsicora
view post Posted on 7/7/2010, 09:01 by: Amphsicora




Cosa spinge costui ad un panegirico di una cultura che ha prodotto repellenti scempi al progresso delle genti, con particolare accanimento per quelle italiche? Ovviamente il sempre valido esercizio del salto al carro del vincitore.

Infatti, nonostante i numerosissimi episodi di pedofilia presenti a tutte le latitudine di questi ministri del culto, che si possono definire "diversamente affettuosi"; ebbene, io affermo che quella istituzione, Stato nello Stato a più livelli, non è mai stata così forte dai tempi della presa di Porta Pia.

Sganciata dalle responsabilità del potere secolare, al contempo ha continuamente contribuito all'erosione del senso civico dello Stato, sommando la propria spinta disgregatrice a quella un tempo comunista, e oggi secessionista, la grande legione trasversale dell'evasore fiscale, il miope funzionario pubblico e la grande meretrice ovverosia la tutta nostra classe politica, servile e parassita, frutto paradossale del voto democratico ma logica conseguenza dell'assenza di senso della nostra res publica.

Che alla Chiesa non abbia mai importato nulla della propria coerenza lo si può evincere da molti punti cardini di quello che chiamano messaggio, il quale cambia sia come enunciato sia come esegesi a seconda dell'interlocutore. Il messaggio in realtà si sta sempre più riducendo a prendere tutte le posizioni che il lume della ragione ha dovuto difendere spesso a costo della vita o della libertà. Come ad esempio le famose radici cristiane della rivoluzione francese, Liberté, Égalité, Fraternité, distorto presumo dall'altrettanto celebre Bieco Illuminismo.

Con nessuna onestà intellettuale si appropria di tutte le verità che ieri condannava strenuamente ma senza tentare di fare il passo successivo, ossia quella di agire in virtù di quello che dovrebbe essere lo scopo principale della sua esistenza. Parodia di sé stessa, opera in verità, con molto più ardore, nel concupiscente sodalizio con fantocci in parlamento; ma, sia detto, con equanime disinvoltura sempre e solo in direzione del soldo.

E infatti, chi mai vorrebbe essere finanziato obtorto colli da coloro che non vogliono finanziarlo? Solo coloro che hanno la bocca tanto vorace e rapida da non permettere al rossore della pudicizia di comparire sulla gota neanche per un istante.

E' davanti a questo luminoso panorama che si deve leggere quell'articolo. In un momento storico in cui la Chiesa riceve una montagna di soldi ogni anno, gestisce un quarto del patrimonio immobiliare solo in Italia, ha un esenzione fiscale che mai si sarebbe sognata, tiene le redini del parlamento che si dovrebbe professare laico, amministra la quasi totalità delle scuole private e al contempo agevola l'affossamento di quelle pubbliche, mi pare evidente che la Chiesa ha raggiunto quasi la sua missione, che è appunto il disfacimento delle strutture democratiche proprio per mezzo di quegli strumenti che le hanno dato vigore in un millennio e mezzo. Ovverosia l'ingiustizia, l'assoluta assenza di pudore, la circonvenzione di incapaci e l'abnorme avidità.

Quindi a che serve quest'articolo? Servirà a quei pochi che leggono distrattamente le cronache, in modo che si formi l'idea confusa che sì, è vero che quel caso specifico è inconfutabile, ma sarà tutto vero? Non sarà che c'è un attacco esagerato? E se sì, da parte di chi? Ma naturalmente i comunisti. Ovverosia i pauperisti, loro antesignani (o almeno così credono di interpretarli i soloni). Qualcuno si chiederà cosa c'entrano gli irenisti? Nulla. Essendo un movimento pacifista a favore di una riunificazione delle varie confessioni in un'unica Chiesa, è tout court progressista, per l'autore. A me sfugge la progressione progressista nel regredire a posizioni antecedenti il primo concilio di Nicea, ma tant'è.

I nemici sono dappertutto e spietati, sottintende l'articolo. Che è esattamente ciò che vari cardinali vanno cianciando in tv da tempo. Proprio dal tempo in cui, guarda caso, fu fatta l'abile manovra di prelevare l'8xmille anche di coloro che non esprimono preferenze religiose nella compilazione della denuncia dei redditi. Il che da una parte assicura una ricca e immeritata prebenda, dall'altra permette senza arrossire di vergogna la presenza di una percentuale bulgara di credenti cristiani cattolici apostolici ecumenici (insomma, paradossalmente, tutto ciò che finisce per ICI) romani.
 
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