Laici Libertari Anticlericali Forum

Pedofilia e abusi nei Legionari di Cristo. Le scuse della Congregazione "solo 27 preti pedofili", 60 anni di omertà sui crimini abominevoli di p. Maciel e del discepoli fatti passare come pochi casi isolati

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view post Posted on 26/4/2010, 08:42
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http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mond...-cristo-345400/

Il vescovo cileno Ezzati, salesiano, riferisce al Papa e al salesiano Bertone sui Legionari di Cristo

Il vescovo della città cilena di Concepcion, Ricardo Ezzati, è in Vaticano per riferire a Benedetto XVI della “visita apostolica” alla congregazione della Legione di Cristo. Ezzati, che appartine ai salesiani, di recente ha ricevuto a Concepcion il segretario di stato vaticano Tarcisio Bertone, anche lui salesiano e questa coincidenza fa tremare molti ambienti della Chiesa.

Mons. Ricardo Ezzati

Ezzati è uno dei cinque vescovi incaricati dal Papa per la “visita apostolica” destinata a indagare le accuse di pedofilia al fondatore della congregazione, il sacerdote messicano Marcial Maciel, al quale sono attribuiti decine di abusi di bambini e adolescenti e una doppia vita con donne e figli.

In Vaticano c’è chi nota con preoccupazione la contiguità tra Bertone e Ezzati, che potrebbe indurre Bertone a premere sul Papa per lo scioglimento dei Legionari e il trasferimento delle loro immense proprietà ai salesiani, con uno spostamento significativo di peso e potere e di importante alterazione di equilibri fra gli ordini religiosi.

Alla ‘visita apostolica’ hanno partecipato anche, negli ultimi otto mesi, i vescovi Ricardo Watti di Tepic (Messico), Giuseppe Versaldi di Alessandria, Charles J. Chaput di Denver (Usa), e Ricardo Blazquez Perez, di Vallodolid (Spagna).

Ezzati non ha voluto rivelare in anticipo alla stampa il contenuto del suo rapporto al Pontefice. Il rapporto sarà valutato anche dal segretario di stato Bertone, dal prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, William J. Levada, e da Franc Rodé, prefetto della Congregazione per gli Istituti per la vita consacrata.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 1/5/2010, 16:57




http://www.corriere.it/cronache/10_maggio_...44f02aabe.shtml

dopo i colloqui con i vescovi incaricati della «visita apostolica»
Il Vaticano: «Gravi delitti da parte
del fondatore dei Legionari di Cristo»
Padre Marcial Maciel Degollado e le accuse di pedofilia: «Testimonianze incontrovertibili, vita priva di scrupoli»


CITTÀ DEL VATICANO - Una vita priva di scrupoli. È una durissima presa di posizione quella della Santa Sede contro il sacerdote messicano Marcial Maciel Degollado, fondatore dei Legionari di Cristo morto nel 2008 e accusato di numerosi abusi sessuali, anche su minorenni. «I gravissimi e obiettivamente immorali comportamenti confermati da testimonianze incontrovertibili, si configurano talora in veri delitti e manifestano una vita priva di scrupoli e di autentico sentimento religioso» si legge nella nota diffusa dal Vaticano dopo le riunioni con i cinque vescovi incaricati della "visita apostolica" ai legionari di Cristo. La condotta di padre Maciel, viene detto, «ha causato serie conseguenze nella vita e nella struttura della Legione, tali da richiedere un cammino di profonda revisione».

DELEGATO - Benedetto XVI nominerà un proprio delegato e si riserva di indicare le modalità di un accompagnamento dei Legionari nel processo di revisione. Ha anche istituito una commissione di studio che riveda gli ordinamenti interni, le "costituzioni" della Legione, che impongono fra l'altro ai membri il silenzio assoluto su quanto avviene all'interno. Il delegato avrà le funzioni di un vero e proprio commissario dell'ordine. Inoltre il Papa invierà un "visitatore" ai membri del movimento Regnum Christi, come da loro stessi chiesto con insistenza.

INATTACCABILE - «Di tale vita - prosegue la Santa Sede - era all'oscuro gran parte dei Legionari, soprattutto a motivo del sistema di relazioni costruito da padre Maciel, che abilmente aveva saputo crearsi alibi, ottenere fiducia, confidenza e silenzio dai circostanti e rafforzare il proprio ruolo di fondatore carismatico». Maciel aveva una doppia vita, con almeno due mogli e tre figli. «Non di rado - si legge nel comunicato - un lamentevole discredito e allontanamento di quanti dubitavano del suo retto comportamento, nonché l'errata convinzione di non voler nuocere al bene che la Legione stava compiendo, avevano creato attorno a lui un meccanismo di difesa che lo ha reso per molto tempo inattaccabile, rendendo di conseguenza assai difficile la conoscenza della sua vera vita». «Lo zelo sincero della maggioranza dei Legionari, emerso anche nelle visite alle case della Congregazione e a molte loro opere, non da pochi assai apprezzate, ha portato molti in passato a ritenere che le accuse, via via divenute più insistenti e lanciate qua e là, non potessero essere che calunnie» ed è per questo che «la scoperta e la conoscenza della verità circa il fondatore ha provocato, nei membri della Legione, sorpresa, sconcerto e profondo dolore, distintamente evidenziati dai Visitatori (i vescovi incaricati dell'inchiesta, ndr)».


SISTEMA DI POTERE - Benedetto XVI ha assicurato pensiero e preghiera a quanti sono stati «vittime degli abusi sessuali e del sistema di potere» messo in atto da Maciel. Il Santo Padre - spiega il Vaticano - «intende rassicurare tutti i legionari e i membri del movimento Regnum Christi che non saranno lasciati soli: la Chiesa ha la ferma volontà di accompagnarli e di aiutarli nel cammino di purificazione che li attende. Esso comporterà anche un confronto sincero con quanti, dentro e fuori la Legione, sono stati vittime degli abusi sessuali e del sistema di potere messo in atto dal fondatore: ad essi - prosegue la nota - va in questo momento il pensiero e la preghiera del Santo Padre, insieme alla gratitudine per quanti di loro, pur in mezzo a grandi difficoltà, hanno avuto il coraggio e la costanza di esigere la verità».

INDAGINE DURATA MESI - I cinque visitatori apostolici che hanno condotto dal 15 luglio 2009 fino alla metà del marzo scorso un'accurata indagine sulla Congregazione nei cinque continenti: al termine hanno avuto un lungo colloquio con il segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, quindi si sono intrattenuti brevemente anche con Benedetto XVI. Nei giorni scorsi era già circolata la voce di un possibile commissariamento dei Legionari di Cristo. Il Vaticano indaga anche sull'enorme patrimonio finanziario dei Legionari e sulle regole interne che prevedevano una sudditanza assoluta ai superiori e una sorta di culto del fondatore. Questi ultimi elementi sono entrati da tempo in discussione e anche all'interno della congregazione religiosa è in corso un aspro dibattito su quanto avvenuto in passato e su quale dovrà essere il profilo dei Legionari di Cristo in futuro. La congregazione controlla inoltre istituti formativi e università in molte città del mondo. I cinque visitatori apostolici che hanno condotto l'indagine sono monsignor Ricardo Watty Urquidi, vescovo di Tepic (Messico); monsignor Charles Joseph Chaput, arcivescovo di Denver (Stati Uniti); monsignor Giuseppe Versaldi, vescovo di Alessandria; monsignor Ricardo Ezzati Andrello, arcivescovo di Concepcion (Cile); monsignor Ricardo Blazquez Perez, vescovo di Bilbao (Spagna).



Redazione online
01 maggio 2010
 
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view post Posted on 2/5/2010, 07:27
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E' vergognoso che il Vaticano scarichi tutto sul suo defunto fondatore padre Maciel.

E invece il sistema di sfruttamento sessuale dei giovani membri dei Legionari (che gesticono ancora i seminari minori) è stato sistematico e non solo ad opera di padre Maciel, ma anche da parte di molti dei suoi sottoposti.

Il Vaticano vuol farci credere che tutto si è risolto con la morte del fondatore padre Maciel. E invece non c'è alcun riferimento a chi materialmente ha commesso crimini sessuali e gestito il sistema di copertura dei crimini di padre Maciel. Crimini ben noti nello stesso Vaticano e di cui lo stesso Ratzinger preferì non occuparsi. Ricordiamo che Ratzinger appena eletto papa decise di non spretare Maciel ma di imporgli di non dire messa, come se questo criminale fose ancora recuperabile come prete. Ora invece, dopo 5 anni, dal Vaticano si dice che Maciel non aveva una voazione religiosa.

E se Maciel non aveva niente di spirito religioso, come può ciò non coinvolgere tutta l'organizzazione dei Legionari, organizzata sul sistema di fidelizzazione carismatica? Come è possibile sostenere che gran parte dei Legionari ignorava i crimini di p. Maciel? Queste accuse sono pubbliche da più di mezzo secolo! Come continuare a far finta di niente? Come può Ratzinger "recuperare" i membri di una organizzazione volta alla protezione dei propri adepti criminali?

http://212.77.1.245/news_services/bulletin...25486〈=it

COMUNICATO DELLA SANTA SEDE , 01.05.2010


COMUNICATO DELLA SANTA SEDE

1. Nei giorni 30 aprile e 1° maggio il Cardinale Segretario di Stato ha presieduto in Vaticano una riunione con i cinque Vescovi incaricati della Visita Apostolica alla Congregazione dei Legionari di Cristo (mons. Ricardo Blázquez Pérez, Arcivescovo di Valladolid; mons. Charles Joseph Chaput, OFMCap., Arcivescovo di Denver; mons. Ricardo Ezzati Andrello SDB, Arcivescovo di Concepción; mons. Giuseppe Versaldi, Vescovo di Alessandria; mons. Ricardo Watty Urquidi, M.Sp.S., Vescovo di Tepic). Ad essa hanno preso parte i Prefetti della Congregazione per la Dottrina della Fede e della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica e il Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato.

Una delle sessioni si è svolta alla presenza del Santo Padre, al quale i Visitatori hanno presentato una sintesi delle loro Relazioni, già anteriormente inviate.

Nel corso della Visita sono stati incontrati personalmente più di 1.000 Legionari e sono state vagliate diverse centinaia di testimonianze scritte. I Visitatori si sono recati in quasi tutte le case religiose e in molte delle opere di apostolato dirette dalla Congregazione. Hanno ascoltato, a voce o per iscritto, il giudizio di molti Vescovi Diocesani dei Paesi in cui la Congregazione opera. I Visitatori hanno anche incontrato numerosi membri del Movimento "Regnum Christi", benché esso non fosse oggetto della Visita, in particolare uomini e donne consacrate. Hanno ricevuto anche notevole corrispondenza da parte di laici impegnati e di familiari di aderenti al Movimento.

I cinque Visitatori hanno testimoniato l’accoglienza sincera loro riservata e lo spirito di fattiva collaborazione mostrato dalla Congregazione e dai singoli religiosi. Pur avendo agito indipendentemente, sono giunti ad una valutazione ampiamente convergente e ad un giudizio condiviso. Essi hanno attestato di avere incontrato un gran numero di religiosi esemplari, onesti, pieni di talento, molti dei quali giovani, che cercano Cristo con zelo autentico e che offrono l’intera loro esistenza per la diffusione del Regno di Dio.

2. La Visita Apostolica ha potuto appurare che la condotta di P. Marcial Maciel Degollado ha causato serie conseguenze nella vita e nella struttura della Legione, tali da richiedere un cammino di profonda revisione.

I gravissimi e obiettivamente immorali comportamenti di P. Maciel, confermati da testimonianze incontrovertibili, si configurano, talora, in veri delitti e manifestano una vita priva di scrupoli e di autentico sentimento religioso. Di tale vita era all’oscuro gran parte dei Legionari, soprattutto a motivo del sistema di relazioni costruito da P. Maciel, che abilmente aveva saputo crearsi alibi, ottenere fiducia, confidenza e silenzio dai circostanti e rafforzare il proprio ruolo di fondatore carismatico.

Non di rado un lamentevole discredito e allontanamento di quanti dubitavano del suo retto comportamento, nonché l’errata convinzione di non voler nuocere al bene che la Legione stava compiendo, avevano creato attorno a lui un meccanismo di difesa che lo ha reso per molto tempo inattaccabile, rendendo di conseguenza assai difficile la conoscenza della sua vera vita.

3. Lo zelo sincero della maggioranza dei Legionari, emerso anche nelle visite alle case della Congregazione e a molte loro opere, non da pochi assai apprezzate, ha portato molti in passato a ritenere che le accuse, via via divenute più insistenti e lanciate qua e là, non potessero essere che calunnie.

Perciò la scoperta e la conoscenza della verità circa il fondatore ha provocato, nei membri della Legione, sorpresa, sconcerto e profondo dolore, distintamente evidenziati dai Visitatori.

4. Dai risultati della Visita Apostolica sono emerse con chiarezza, tra gli altri elementi:

a) la necessità di ridefinire il carisma della Congregazione dei Legionari di Cristo, preservando il nucleo vero, quello della "militia Christi", che contraddistingue l’azione apostolica e missionaria della Chiesa e che non si identifica con l’efficientismo a qualsiasi costo;

b) la necessità di rivedere l’esercizio dell’autorità, che deve essere congiunta alla verità, per rispettare la coscienza e svilupparsi alla luce del Vangelo come autentico servizio ecclesiale;

c) la necessità di preservare l’entusiasmo della fede dei giovani, lo zelo missionario, il dinamismo apostolico, per mezzo di un’adeguata formazione. Infatti, la delusione circa il fondatore potrebbe mettere in questione la vocazione e quel nucleo di carisma che appartiene ai Legionari di Cristo ed è loro proprio.

5. Il Santo Padre intende rassicurare tutti i Legionari e i membri del Movimento "Regnum Christi" che non saranno lasciati soli: la Chiesa ha la ferma volontà di accompagnarli e di aiutarli nel cammino di purificazione che li attende. Esso comporterà anche un confronto sincero con quanti, dentro e fuori la Legione, sono stati vittime degli abusi sessuali e del sistema di potere messo in atto dal fondatore: ad essi va in questo momento il pensiero e la preghiera del Santo Padre, insieme alla gratitudine per quanti di loro, pur in mezzo a grandi difficoltà, hanno avuto il coraggio e la costanza di esigere la verità.

6. Il Santo Padre, nel ringraziare i Visitatori per il delicato lavoro da essi svolto con competenza, generosità e profonda sensibilità pastorale, si è riservato di indicare prossimamente le modalità di questo accompagnamento, a cominciare dalla nomina di un suo Delegato e di una Commissione di studio sulle Costituzioni.

Ai membri consacrati del Movimento "Regnum Christi", che lo hanno richiesto con insistenza, il Santo Padre invierà un Visitatore.

7. Infine, il Papa rinnova a tutti i Legionari di Cristo, alle loro famiglie, ai laici impegnati nel movimento "Regnum Christi", il suo incoraggiamento, in questo momento difficile per la Congregazione e per ciascuno di loro. Li esorta a non perdere di vista che la loro vocazione, scaturita dalla chiamata di Cristo e animata dall’ideale di testimoniare al mondo il suo amore, è un autentico dono di Dio, una ricchezza per la Chiesa, il fondamento indistruttibile su cui costruire il futuro personale e quello della Legione.

Edited by GalileoGalilei - 2/5/2010, 10:32
 
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Ashmael
view post Posted on 2/5/2010, 09:07




Ma come si permettevano di nominare il nome di Gesù invano?
 
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view post Posted on 20/6/2010, 19:45
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http://www.blitzquotidiano.it/politica-mon...-paolis-433479/

Legionari di Cristo, grandi manovre in Vaticano. Il papa li vorrebbe commissariare col suo ministro delle Finanze, Velasio De Paolis

La nomina del “delegato apostolico” che, con i poteri di un commissario straordinario, il Papa manderà a mettere ordine nella potentissima congregazione dei Legionari di Cristo è attesa per la settimana che ha inizio lunedì 21 giugno.

Si fa anche il nome del prescelto, l’arcivescovo Velasio De Paolis, presidente della Prefettura degli affari economici del Vaticano, un po’ il ministro delle Finanze del Vaticano, che sabato è stato ricevuto in udienza da Benedetto XVI. Se andrà così, sarebbe un po’ come se Berlusconi mandasse Giulio Tremonti a mettere ordine nelle finanze del calcio italiano. De Paolis si è distinto, nei mesi scorsi, quando ha preso posizione contro il Comune di Torino che voleva fare un po’ di soldi, in nome dell’ecologia, tassando i pullman che portavano i pellegrini a vedere la Sindone. Parlando di soldi non suoi, De Paolis aveva detto: «Non si può penalizzare la devozione». E ancora: «Capisco le motivazioni ecologiste dell’imposta, però di fronte ad un evento mondiale di fede popolare come l’Ostensione della Sacra Sindone tassare i pellegrini appare una modalità inopportuna per procurare entrate extra ad una grande città. Andrebbe dato un segno diverso, cioè spalancare le braccia a chi percorre migliaia di chilometri per raccogliersi in preghiera. Si tratta di persone mosse da ragioni profonde, che non andrebbero tassate, bensì favorite nel loro cammino. Per reggere l’impatto di un imponente pellegrinaggio, i provvedimenti necessari sono altri rispetto ad una tassa».

L'arcivescovo Velasio De Santis

Il Papa aveva ricevuto nel corso della settimana anche l’attuale superiore della Legione, padre Alvaro Corcuera, che tutte le previsioni dei cremlinologhi vaticani danno in partenza, insieme con il suo numero due, padre Luis Garza Medina. Sarebbero troppo compromessi in presunte complicità con padre Marcial Marcel, il defunto fondatore dell’ordine, indubbiamente personaggio titanico, capace, all’età di 23 anni, di avviare una organizzazione sviluppata e potente soprattutto in Messico e Stati Uniti, ma anche sanatico, capace di macchiarsi dei più orribili peccati per un prete: non solo avere esagerato nell’amore per i ragazzini (oggi si dice pedofilia), ma di avere avuto rapporti con donne, di averle sposate, sistemate e generato con loro dei figli.

Se di queste colpe un peccatore di monda con la penitenza e nell’al di là con un periodo indefinito di purgatorio, c’è un peccato ancor più grave di tutti nel dossier satanico di Marcial Maciel, quello di avere sottratto all’ordine, e quindi a santa madre Chiesa, parecchio denaro, per mantenere le mogli e sistemare i figli.

Per questo sembra che la scelta sia caduta su De Paolis, amministratore di mestiere se non di vocazione, proprio perché per tutto il resto, fede, regolamenti, disciplina e quant’altro attiene le organizzazioni religiose , in Vaticano risorse e competenze professionali abbondano. Nel caso di Legionari, però, il problema numero uno è mettere in chiaro i misteri del denaro, anche alla luce delle rivelazioni e scandali che si sono susseguiti negli ultimi mesi. Figli e figliastri di Maciel che chiedevano denaro per non parlare, una figlia che secondo i giornali spagnoli e messicani possiede beni per milioni e milioni.

Avrà ragionato il Papa: da dove sono usciti tutti quei soldi? Maciel ha tenuto e tiene i suoi sacerdoti in una condizione di povertà francescana, sottoponendoli a regole di vita quasi monastiche, mentre dotava la legione di sedi in tutto il mondo, incluse università di cui una a Roma. Probabilmente il Papa vuole vedere chiaro se, nelle pieghe di quei fiumi di denaro che entravano nelle casse della Legione e uscivano per fini istituzionali e pii, Maciel non abbia trovato il modo di dirottare qualche ruscelletto sui conti correnti delle sue donne.

Questo spiega certamente la scelta, se saranno confermate le anticipazioni raccolte da Gian Guido Vecchi sul Corriere della Sera, di uno come De Paolis, in luogo di due nomi che sembravano preferiti nei giorni scorsi, anticipati da Sandro Magister, vaticanista dell’Espresso, quelli di Ricardo Ezzati Andrello, vescovo di Concepción, 68 anni, cileno ma italiano di nascita, salesiano, e di Giuseppe Versaldi, vescovo di Alessandria, 67 anni, esperto canonista.

Entrambi, ha scritto Magister nel suo autorevole blog, Chiesa.it, godono la piena fiducia del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone ed entrambi sono stelle emergenti dei rispettivi episcopati, il primo in predicato per l’arcidiocesi di Santiago del Cile, il secondo per quella di Torino: nomine che verrebbero rispettivamente accantonate qualora la scelta cadesse su uno di loro, per un’impresa che esige molto tempo e molte energie.

Resta da dire che sulla scelta del Papa potrebbe anche pesare il desiderio di non soggiacere troppo ai giochi di potere di Bertone, che a sua volta guida una ramificata cordata tanto in Vaticano quanto nelle periferie della Chiesa e che, provenendo dai Salesiani egli stesso, può essere visto con sospetto dagli altri ordini religiosi e con timore dai Legionari stessi.

Ai poveri Legionari nulla può essere rimproverato, se non di essere stato vittime di un imbroglio da parte del loro semidio e è probabile che il Papa non li voglia ulteriormente castigare, annullando la loro identità e distribuendo le loro proprietà al Salesiani.

Non è la prima volta che un Papa si trova alle prese con ordini religiosi che hanno sgarrato. Scolpito nella storia è il caso dei Templari, in cui però il Papa si prestò a essere complice della cupidigia del re di Francia. Meno nota è la vicenda dei Cavalieri di Malta, sui quali, alla fine degli anni ’40, secondo la ricostruzione dello scrittore francese Roger Peyrefitte, si era rivolto l’occhio avido del cardinale Nicola Canali che voleva a tutti i costi diventarne Gran Maestro. Ma Pio XII non cedette e la bandiera dell’Ordine di Malta, sovrano e militare, continua a sventolare sulla sede di Via Condotti e della rocca dell’Aventino, a Roma e sulla villa a picco sul mare di Santa Margherita Ligure.

20 giugno 2010 | 20:27
 
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view post Posted on 9/7/2010, 18:17
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http://www.loccidentale.it/articolo/chiesa...+cristo.0093191

Chiesa. Il Papa nomina De Paolis nuovo Delegato per i Legionari di Cristo

9 Luglio 2010

Il Papa ha nominato Delegato Pontificio per la Congregazione dei Legionari di Cristo Monsignor Velasio De Paolis, Arcivescovo titolare di Telepte e Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede.

L'arcivescovo, di 74 anni, i occuperà della congregazione fondata dal defunto sacerdote messicano Marcial Maciel, castigato dal Papa per pedofilia, e di cui ultimamente si occupava il sacerdote messicano Álvaro Corcuera. De Paolis avrà ora il difficile compito di ridefinire il carisma dei Legionari e rivedere il sistema dell'autorità all'interno della Congregazione.

Il nuovo Delegato Pontificio appartiene alla Congregazione dei Missionari di San Carlo - conosciuti anche come "scalabriniani" in onore del loro fondatore, il beato Giovanni Battista Scalabrini - ed è considerato uno tra i maggiori esperti di finanza e uomo di fiducia del Cardinale Segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone.

Secondo fonti vaticane, è anche possibile che nei prossimi giorni Benedetto XVI nomini anche due vicedelegati in sostegno di De Paolis, uno per il Sudamerica e l'altro per il Nordamerica.

La notizia giunge due mesi dopo la riunione tra Ratzinger e i cinque vescovi che ispezionarono la Legione di Cristo e il duro comunicato del Vaticano dello scorso primo maggio, in cui venne resa pubblica la triplice vita che portava avanti Maciel. Subito dopo ci fu la riunione tra il Papa e

Álvaro Corcuera.

In quella nota, il Vaticano confermò con grande chiarezza i "gravissimi e obiettivamente immorali" comportamenti del sacerdote Maciel, così come il tipo di vita che conduceva "senza scrupoli e senza un reale sentimento religioso".

Maciel è morto nel 2008 ad 88 anni. Benedetto XVI lo castigò per abusi sessuali avvenuti durante decenni su seminaristi e per la sua vita dissoluta (ebbe vari figli con donne diverse e molti altri comportamenti indegni per un sacerdote) e gli esigette di rinunciare a qualsiasi "ministero pubblico" della sua attività pastorale, invitandolo a ritirarsi per pregare e subire penitenze.
 
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view post Posted on 8/9/2010, 09:27
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http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1344557

Il fantasma di Maciel continua a infestare il castello

In molte case dei Legionari di Cristo è ancora esposto il ritratto del loro indegno fondatore. E il suo sistema di potere è sempre in funzione. La lettera d'accusa di un sacerdote della Legione ai suoi capi. Che però in Vaticano non hanno più protettori

di Sandro Magister




ROMA, 30 agosto 2010 – Il cambio della guardia che sta avvenendo al vertice della congregazione vaticana per i religiosi rende ancor più nervosi i capi dei Legionari di Cristo, eredi del loro indegno fondatore Marcial Maciel (nella foto).

Il prefetto della congregazione, cardinale Franc Rodé, che era l'ultimo loro grande protettore, sta infatti per essere sostituito per superati limiti di età. Non si conosce ancora il nome del successore. Intanto, però, è già stato nominato il nuovo segretario della congregazione.

È l'arcivescovo Joseph Tobin, nato negli Stati Uniti da una famiglia irlandese, con esperienza pastorale tra i cattolici di lingua spagnola, già superiore generale dei redentoristi, fondati nel XVIII secolo da sant'Alfonso Maria de' Liguori.

In un'intervista data a John Allen del "National Catholic Reporter" poco dopo la sua nomina, Tobin ha detto, a proposito dei Legionari e delle decisioni prese su di loro da Benedetto XVI:

"Nei media e altrove si è costruito un castello di carte per ritrarre Benedetto XVI come uno che non si prende cura o è debole con le malefatte sessuali del clero. Ma allora devono spiegare perché una delle prime cose che egli ha fatto da papa sia stata mettere fuori gioco Maciel. Questo atto vale più di mille parole, perché io [all'epoca] ero a Roma e ho visto l'incredibile copertura di cui Maciel godeva. Il semplice fatto che Benedetto XVI abbia agito così e abbia agito con rapidità, è un chiaro segnale che questo papa fa sul serio nel correggere simili cose. Teologicamente e spiritualmente, penso che i Legionari si trovino di fronte a enormi difficoltà, dato il fortissimo rilievo che la vita religiosa tende a dare alla persona e all'ispirazione del fondatore. [...] Anche affettivamente, lo sconquasso è tremendo".

In effetti, nonostante le autorità vaticane abbiano fatto di tutto per recidere il legame tra i Legionari di Cristo e il loro fondatore – fino a definirlo nel comunicato del 1 maggio 2010 "privo di autentico sentimento religioso" – nella vita quotidiana delle loro comunità in tutto il mondo la figura di Maciel continua ad avere una visibilità e un peso.

Inoltre, se è vero che i pieni poteri nel governo della Legione appartengono oggi al solo delegato papale, l'arcivescovo Velasio De Paolis, resta il fatto che i capi di ieri sono tuttora al loro posto e mantengono sulla gran parte dei religiosi un ascendente fortissimo, che deriva dalla totale comunanza di vita che essi ebbero con il fondatore.

Dei comportamenti indegni di Maciel essi continuano ad affermare di essere stati sempre all'oscuro, fino a dopo la sua morte nel 2008.

Ma le autorità vaticane non la pensano affatto così. Sono sempre più convinte – e l'hanno fatto capire nel comunicato del 1 maggio – che attorno a Maciel si era costituito negli anni un "sistema di potere" e "un meccanismo di difesa" che era consapevole delle sue malefatte.

Si sa che, protetto da queste complicità, Maciel aveva la sfrontatezza di passare i fine settimana con le sue amanti e i figli in Spagna e in Messico, a spese della Legione. Di tenere vicino a sé le amanti – spacciate come benefattrici – nella casa di vacanza dei Legionari sulla costa amalfitana. Di portare i figli in udienza dall'ignaro Giovanni Paolo II. Di proclamarsi innocente degli innumerevoli abusi sessuali su giovani e fanciulli dei quali era accusato.

La lettera riprodotta qui di seguito – tradotta dall'originale spagnolo – è prova di quanto la figura del fondatore continui a incombere sulla vita dei suoi seguaci.

L'autore della lettera, padre P. Peter F. Byrne, è un sacerdote della Legione, irlandese, che opera in una parrocchia di Cancún, in Messico, assieme ad altri due sacerdoti della sua stessa congregazione.

Nella lettera, indirizzata al direttore generale della Legione, Álvaro Corcuera, padre Byrne non solo lamenta che le immagini di Maciel continuino ad apparire ovunque e che il suo villaggio natale, Cotija de la Paz, continui ad essere una meta legata alla sua memoria.

Egli denuncia anche il protrarsi tra i Legionari di una pratica "nefasta" in uso con Maciel: quella di avvicinare persone e famiglie, classificate in rapporto alla loro ricchezza, al solo fine di rastrellare soldi.

Da tutto ciò, padre Byrne ricava la conclusione sconsolata che "le strutture di potere imposte da Maciel rimangono in vigore ancor oggi".

___________



"TUTTO VA AVANTI COME PRIMA..."


México, 27 luglio 2010

Stimatissimo in Cristo, caro padre Álvaro,

Mi rivolgo di nuovo a lei con dolore e vergogna. Il dolore aumenta col sapere che inviarle questa lettera sarà di nuovo uno sforzo inutile, come lo sono stato altre lettere e altri suggerimenti a lei e ad altri superiori. Ma il [mio] silenzio non sarebbe una buona scelta, poiché mi farebbe complice di colui che abusò e depredò la vita di nostri fratelli.

In questi giorni ho avuto l'onore di far visita ad alcune case del legionari (e di essere ricevuto con molta carità). Ho constatato con i miei occhi che nella maggior parte di esse si trovano ancora delle foto del villaggio di Cotija, della casa di Cotija e, incredibilmente, in tre luoghi (San Salvador, Cancún e in Canada) vi sono delle foto di padre Maciel circondato dai primi seguaci o dai primi gruppi di legionari.

Come è possibile, padre Álvaro? Che messaggio stiamo dando alle vittime di padre Maciel? È questo il modo di accogliere il comunicato [vaticano] del 1 maggio 2010? Padre Álvaro, per amor di Dio e per l'onore di coloro che patirono l'orrore dell'abuso, l'agonia del disprezzo e dell'oblio, la supplico di ordinare che si ritirino le foto dell'autore degli abusi dalla casa nella quale nacque, dal villaggio che lo ospitò e dall'istituzione in cui furono compiuti quegli atti, che ferirono l'innocenza e gettarono tanto discredito sulla santa Chiesa.

Ugualmente la supplico di dare ordine che tutti i ritiri spirituali a Cotija si facciano in un tono di riparazione, che il corpo di padre Maciel sia trasferito dall'altare centrale a una delle cripte laterali nelle quali riposano altri legionari (affinché solo Cristo sia al centro).

Propongo che la casa del defunto sia convertita in una casa di riparazione e di adorazione perpetua e che il museo sia convertito in un museo per ricordare le sue vittime e garantire che non saranno mai dimenticate.

Infine propongo che si doni alla diocesi la casa nella zona alta (CCI), che potrà essere utilizzata come seminario o casa di ritiro, o anche come un luogo d'accoglienza per soccorrere i sacerdoti in preda all'alcool o a vizi.

Così, faremo un gesto di riparazione alla Chiesa del Messico, tanto screditata per causa nostra.

Ho anche constatato che in Messico si continuano a tenere le riunioni tra i capi con gli infami elenchi che dividono le persone e le famiglie in tripla A, doppia A, eccetera, e indicano i nomi dei sacerdoti incaricati di "coltivare" queste famiglie e poi spillar loro denaro.

Padre Álvaro, questa è una pratica immorale che lede il principio secondo cui le persone non devono mai essere utilizzate come mezzi per un fine. Come può un sacerdote andare incontro a una famiglia con un'inteno così mondano? Come può un sacerdote utilizzare i sacramenti, l'amicizia o la direzione spirituale con una seconda finalità?

Questa è una metodologia che è stata istituzionalizzata dal defunto fondatore, che condusse una vita senza scrupoli. Come possiamo riformare le costituzioni, quando neppure siamo capaci di abbandonare pratiche così vistosamente immorali? Come saremo capaci di identificare un carisma quando non sappiamo identificare vere e proprie ingiustizie?

Come possiamo avere una cultura di trasparenza e onestà quando continuiamo a tenere liste di persone divise in categorie e trattiamo con loro per motivi pecuniari?

Come possiamo convincere le persone della nostra rettitudine d'intenzione, quando trattiamo con loro? Che cosa proveranno le persone quando sapranno che sono in queste liste nefaste?

In realtà, padre, non mi aspetto [da lei] nessuna azione. Non è cambiato nulla al nostro interno durante tutto il periodo della crisi. Tutti i cambiamenti sono venuti da fuori (i visitatori, il Vaticano, le pressioni della stampa o delle conferenze episcopali).

Tutto va avanti come prima – comprese le disgraziate foto dell'abusatore sulle pareti delle case – per ricordarci che le strutture di potere imposte da padre Maciel rimangono in vigore ancor oggi. Noi continuiamo a essere delle vittime di padre Maciel, perché non abbiamo né un padre né un pastore che ci tiri fuori da questo pantano nel quale siamo sprofondati.

La saluto.

Affezionatissimo in Cristo,

P. Peter F. Byrne L.C.
 
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view post Posted on 3/11/2010, 13:19
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http://www.italiaoggi.it/giornali/dettagli...%20si%20aggrava

VATICANEIDE-L'ultimo a lasciare il movimento è stato padre Oriol
Per i Legionari di Cristo l'emorragia si aggrava
di Andrea Bevilacqua

L'ultimo si chiama padre Santiago Oriol. E' un sacerdote che a Madrid ha guidato per anni una scuola dei Legionari di Cristo. Ha lasciato i Legionari scegliendo di incardinarsi in diocesi dopo l'annuncio dato da monsignor Velasio De Paolis, delegato papale nella Legione, di voler confermare per il momento tutta l'attuale dirigenza del movimento fondato da padre Marcial Maciel.

Nella Legione sono diverse le personalità favorevoli a un ripulisti generalizzato di coloro che sapevano della condotta immorale del loro fondatore ma che non hanno fatto nulla per opporsi. Sono molti coloro che ritengono che i vertici della Legione vadano azzerati sì che si possa intraprendere un nuovo inizio. Insieme sono molti coloro che, di fronte a una condotta attendista della Santa Sede, decidono di lasciare.In realtà De Paolis vorrebbe fare pulizia. Ma le difficoltà che sta incontrando sono notevoli. I superiori della congregazione, il più potente dei quali è il vicario generale Luís Garza Medina, non rinunciano all'idea di restare ai loro posti di comando. A metà settembre De Paolis chiese a Garza di lasciare le principali cariche che detiene, almeno quelle di direttore territoriale per l'Italia, di responsabile delle vergini consacrate del movimento Regnum Christi, di prefetto generale degli studi e di capo della holding finanziaria Integer. Ma Garza ha risposto di no.De Paolis così a deciso di prendere tempo. E come lui hanno deciso di fare i quattro consiglieri che le autorità vaticane gli hanno affiancato: Brian Farrel, è un legionario con un importante ruolo nella curia vaticana; il gesuita Gianfranco Ghirlanda; il giuseppino Agostino Montan; il professor Mario Marchesi.Lo scorso 19 ottobre, De Paolis ha indirizzato ai legionari e ai membri del Regnum Christi una lunga lettera dalla quale si ricavano indicazioni abbastanza chiare sul cammino di ricostruzione e rinnovamento che il delegato pontificio intende percorrere. E sugli ostacoli che incontra.De Paolis definisce il suo progetto «cambiamento nella continuità», con l'accento sulla prima parola. Da cambiare sono «non poche cose». Riguardano la libertà di coscienza, il ruolo dei confessori e direttori spirituali, le forme di controllo sulla vita quotidiana, e altro. Ma il punto su cui egli insiste di più è «il problema dell'esercizio dell'autorità all'interno della Legione», compreso il modo con cui i superiori si rapportano tra loro.Alla necessità che i superiori cambino il loro modo d'agire De Paolis dedica numerosi passaggi e un intero paragrafo della lettera. La tesi è che «gli attuali superiori non potevano non conoscere le colpe del fondatore», per cui «tacendole essi avrebbero mentito». Già, eppure il tempo passa e i superiori della Legione ancora sono alloro posto. Col risultato che la diaspora interna sembra irrefrenabile. E più passa il tempo più avrà numeri importanti.
 
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view post Posted on 14/6/2011, 11:28
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Fiori d’arancio nella Legione. E il Vaticano festeggia

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Oggi, 10 giugno, alle 18, nella chiesa barocca del convento de Las Salesas Reales di Madrid, dedicata a Santa Bárbara, si sposano con rito canonico Juan María Piñero de Miguel e Norma Hilda Rivas Baños.

La sposa è figlia dello scomparso fondatore dei Legionari di Cristo, Marcial Maciel Degollado.

Lo sposo ha fatto il noviziato tra i Legionari e, dopo aver lasciato, ha proseguito gli studi al Centro Universitario Francisco de Vitoria di Madrid, anch’esso di proprietà della Legione, dove ha incontrato la futura sposa.[/size][/color]


Lo sposo è nato a Barcellona. La sposa in Messico.

Nella chiesa di Santa Bárbara sono sepolti il re di Spagna Ferdinando VI e sua moglie, la regina Bárbara di Braganza, mentre nell’ex convento de Las Salesas Reales ha sede la suprema corte di giustizia della Spagna.

Tutti gli articoli di www.chiesa sui Maciel e i Legionari di Cristo sono raccolti in questa pagina-indice: “Focus su MOVIMENTI CATTOLICI“.

Da più di un anno la Legione è commissariata. Il delegato papale con pieni poteri è il cardinale Velasio De Paolis.

Ma i capi che coprirono le malefatte del “falso profeta” Maciel – tre sopra tutti: Luís Garza Medina, Álvaro Corcuera ed Evaristo Sada – continuano a essere lasciati ai posti di comando, impedendo qualsiasi rinnovamento.

Anzi, le autorità vaticane non esitano a stendere sotto di loro il tappeto rosso.


In Vaticano, dal 16 al 18 giugno, si terrà un pomposo Executive Summit on Ethics for the Business World promosso congiuntamente dal Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace, dalla Pontificia Accademia delle Scienze e dall’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, dei Legionari.

Il summit sarà aperto dal cardinale Tarcisio Bertone e concluso dal cardinale Peter K. A. Turkson, presidente del Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace. Il cardinale De Paolis presiederà la messa in San Pietro.

Ma chi ha organizzato il Summit? E chi ne trarrà le conclusioni effettive, col beneplacito dei suddetti cardinali? Luís Garza Medina, numero uno dei sodali di Maciel, tuttora vicario generale della Legione, e Marcelo Benitez, direttore finanziario di Integer, lo strumento creato da Garza per controllare le maggiori proprietà della Legione, in particolare le sue 150 scuole e 20 università in tutto il mondo.


http://magister.blogautore.espresso.repubb...cano-festeggia/
 
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view post Posted on 12/7/2011, 11:40
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12-07-11
LEGIONARI: DELEGATO CRITICA 'DISSIDENTI' CHE CHIEDONO RIFORME PROFONDE


(ASCA) - Citta' del Vaticano, 12 lug - Il 'commissario' nominato da papa Benedetto XVI per riorganizzazione la congregazione dei Legionari di Cristo dopo gli scandali commessi dal fondatore, p. Marcial Maciel Degollado, ha criticato i ''dissidenti'' all'interno dell'ordine che creano divisioni e tensioni. Secondo l'agenzia statunitense Cna, il delegato pontificio, il card. Velasio De Paolis, ha fatto un ''bilancio provvisorio'' del suo lavoro durante un discorso tenuto lo scorso 3 giugno: e' stato compiuto circa ''un terzo'' del lavoro preparatorio, necessario prima della convocazione di un nuovo Capitolo generale chiamato ad approvare i nuovi statuti della Legione e potenzialmente al rinnovo dei vertici dell'ordine. De Paolis ha ammesso che nel 2010 la Legione ha subito un ''esodo'' soprattutto tra i membri piu' giovani che pero', almeno per quel che riguarda i preti, e' stato di proporzioni ''contenute''. De Paolis ha criticato la ''influenza negativa'' esercitata da alcuni membri della Legione che hanno assunto ''un atteggiamento del tutto scettico nei confronti del cammino di rinnovamento''.

''Sottolineando la 'contaminiazione strutturale' della congregazione, hanno manifestato una radicale mancanza di fiducia nel proseguimento e rinnovamento della Legione'', ha aggiunto, sottolineando che questo gruppo ha assunto un atteggiamento ''antagonistico nei confronti dei legittimi superiori'' e si considera ''quasi un custode dell'ortodossia della strada da percorrere'', grazie anche all'utilizzo di internet.

asp/sam/rob

http://www.asca.it/news-LEGIONARI__DELEGAT...33839-ORA-.html
 
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view post Posted on 22/7/2011, 08:59
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14/07/2011
Legionari di Cristo, il delegato pontificio critica i “dissidenti”
Velasio De Paolis


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Velasio De Paolis delegato pontificio per i Legionari


Il commissario nominato dal Papa per riorganizzare la Congregazione fa un bilancio di un anno di lavoro. E attacca duramente i membri critici verso il rinnovamento. “Sembrano quasi godere nel riaprire le ferite”
Andrés Beltramo Alvarez
Roma

Velasio De Paolis, delegato pontificio per la riforma dei Legionari di Cristo, è infuriato con chi, all'interno della congregazione, la pensa in maniera diversa. Lo scorso 10 luglio ha compiuto un anno come inviato personale di Benedetto XVI. Alcuni, i più critici, speravano che sguainasse la spada e tagliasse le teste degli attuali superiori, eredi dell’immorale fondatore Maciel. Questa volta il Cardinale ha sì estratto la spada, ma per tagliare la testa a chi stava più in basso, a chi ha osato pensarla in maniera diversa, i "dissidenti".



Lo ha fatto durante un lungo discorso in cui ha passato in rassegna il suo lavoro degli ultimi 12 mesi, davanti a tutti i membri della Legione che vivono a Roma, in occasione di un incontro privato, lo scorso sabato 2 luglio, presso la sede del Centro di Studi Avanzati.



In una parte importante del suo discorso ha protestato contro l'atteggiamento di un "nucleo di minoranza" che ha un'"influenza negativa", i cui membri sono "assolutamente critici" verso il percorso di rinnovamento.



"Fin dall'inizio - ha detto - è stato costituito un gruppo che qualcuno ha definito di dissidenti. Questi, ponendo l'accento sulla contaminazione, per così dire, strutturale della congregazione, hanno espresso una sfiducia radicale nei confronti della continuazione e del rinnovamento ".



"E si sono opposti agli stessi legittimi superiori, quasi considerandosi dei custodi dell'ortodossia del cammino da percorrere, utilizzando in gran parte lo strumento di Internet, attraverso una rete formata da 200 persone o forse più", ha detto.



Il porporato ha avvertito che i superiori dovrebbero tenere sotto controllo l'uso che si fa di Internet per "azioni di propaganda" e il potere che alcuni religiosi esercitano sulla comunità. "Se necessario, verranno presi dei provvedimenti opportuni", ha minacciato.



Ha criticato il fatto che questo gruppo si sia imposto con il fine di "informare correttamente" e quasi sempre in modo critico: "Sembrano i depositari di una missione profetica in cui alcuni pensano di avere una particolare vocazione a sostituire i superiori, ergersi come maestri di vita spirituale e farsi latori della sana dottrina".



Inoltre si rammarica del fatto che la ristrutturazione della Legione venga vista come la "conquista di spazi di libertà" e che l'"influenza negativa" sui giovani provochi l'abbandono della congregazione da parte degli stessi.



"Saldi come sono per la ferita subita, sembrano quasi che godano nel guardare le ferite e riaprirle di continuo, piuttosto che guardare più in profondità e con speranza verso il futuro, lavorando per il vero rinnovamento, imboccando il vero cammino della conversione".



La Legione di Cristo sperimenta un processo di riforma ordinato dal Papa dopo che il Vaticano dichiarò pubblicamente che il suo fondatore, il messicano Marcial Maciel Degollado, commise nella sua vita terrena ogni tipo di atto immorale, come l'abuso sessuale su minori e la procreazione con le sue amanti.



All'inizio del 2010, Papa Benedetto XVI ha nominato Velasio De Paolis come suo rappresentante personale per guidare la ristrutturazione interna, consapevole che la struttura dell'ordine era "profondamente contaminata" dalle azioni del suo fondatore.



Sin dall'inizio, le aspettative erano molto alte nei confronti del delegato, ma al suo rifiuto di imporre cambiamenti radicali, un gran numero di membri ha abbandonato la congregazione, circa 42 sacerdoti e 150 seminaristi negli ultimi due anni.




Nel suo discorso del 2 luglio, De Paolis ha detto che la Legione ha attraversato una "fase significativa" della sua riforma, un terzo del triennio previsto inizialmente.



"Si può dire - ha osservato - che fino ad oggi il delegato pontificio non ha mai sostituito l'autorità dei superiori dell'istituto. Le decisioni sono state sempre prese dagli stessi superiori, attraverso la riflessione comune fatta con il delegato e i suoi consiglieri".



Ha assicurato che alcuni dei "dissidenti" vivono nel tormento della loro vocazione sacerdotale e fanno ricadere sugli altri le loro preoccupazioni, in maniera negativa; interpretano il presente come uno schema obsoleto già consolidato: nel presente vedono solo la continuazione di un qualcosa di obsoleto.



"Per loro non esiste né si scorge all'orizzonte niente di nuovo. In questo modo relegano la riflessione in uno spazio confinato, senza alcuna via di fuga, provocando sconforto e disamore nei confronti della vocazione (.) É il diavolo che fa di tutto per distruggere, è l'affanno del diavolo. Sembra che il diavolo si impegni molto! Ma per quale ragione? Per distruggere il regno di Dio. Chi lavora sotto la guida dello spirito edifica", ha esclamato.

Ha riconosciuto che si può cadere in uno stato di costante conflitto, ma ha detto che il conflitto e la disputa da soli non hanno alcun valore. "Dovrebbero essere un momento da superare", ha incoraggiato.

Secondo il cardinale certe discussioni "sono tempo perso" perché sono discussioni della vita di comunità, anche se il loro contenuto è trasmesso via internet, in quanto si tratta di qualcosa che tocca la coscienza dell'individuo e la profondità dello spirito.



"Ma non siamo così ingenui da pensare che, quando diciamo le cose, ci apriamo agli altri con il cuore in mano. Quando parliamo, spesso lo facciamo per giustificarci, ma un individuo può conoscere la sua vera natura e davanti agli altri si rimane in rispettoso silenzio", ha sostenuto.



De Paolis ha anche mosso una critica contro chi trasforma i problemi legati all'interiorità delle persone in un luogo di discussione pubblica, perché significa banalizzare le situazioni, non riflettere e non confrontarsi, ma solo danneggiare i rapporti fraterni.



"Questi sono problemi troppo seri per poterli affrontare in questo modo. Dobbiamo avere rispetto per gli altri. La comunità o il nostro gruppo di interesse non possono diventare le valvole di sfogo delle nostre frustrazioni o la ragione delle nostre giustificazioni. La nostra comunità - ha concluso - non è la sputacchiera. E ci sentiamo umiliati quando veniamo manipolati in questo modo".


http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage...de-cristo-4869/
 
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21/3/2012
Le vittime di Maciel a BXVI

Le vittime di Maciel, il fondatore dei Legionari di Cristo, alla vigilia del viaggio di Benedetto XVI in Messico diffondono un manifesto pubblico per chiedere chiarimenti e limpidezza sul ruolo dei vertici della Chiesa, messicana e romana, a cui si erano rivolti per denunciare il comportamento dell'uomo responsabile di crimini odiosi contro di loro.

Marcial-Maciel

MARCO TOSATTI



Le vittime di Maciel, il fondatore dei Legionari di Cristo, alla vigilia del viaggio di Benedetto XVI in Messico diffondono un manifesto pubblico per chiedere chiarimenti e limpidezza sul ruolo dei vertici della Chiesa, messicana e romana, a cui si erano rivolti per denunciare il comportamento dell’uomo responsabile di crimini odiosi contro di loro. “Sono venuti a mancare ormai, come le nostre speranze di verità e di giustizia nella Chiesa, vari degli ex legionari di Cristo che insieme con i firmatari della lettera aperta al vostro predecessore speravano dal 1997 di ricevere una risposta invece di essere ignorati o rimproverati dall’autorità ecclesiastica”. Le vittime ricordano che il 17 ottobre del 1998 presentarono a Roma una domanda canonica, presentata dall’allora nunzio apostolico. Justo Mullor Garcia, indirizzata a Giovanni Paolo II. In essa si offrivano di presentarsi per essere interrogati e giudicati; e di essere sottoposti, sia loro che Marcial Maciel, a un processo canonico, “affinché apparisse la verità, per il bene della società e della Chiesa”. Erano costernati, ricordano, dal fatto che “una saggezza tanto antica come quella della Chiesa abbia potuto essere ingannata tanto facilmente, a livelli gerarchici tanto alti, per tanto tempo, in tanti luoghi, nonostante tante vittime e tante denunce”. E il nodo, mai risolto, di chi, fra i collaboratori più stretti di Papa Wojtyla, e perché, possa aver contribuito a proteggere Maciel. Il manifesto ricorda che Benedetto XVI, nel suo libro intervista a Peter Seewald, parla di Marcial Maciel come di un enigma. “Per noi il problema è la labilità della saggezza millenaria di una Chiesa che non ha risolto a tempo questo enigma, né ha risolto la metastasi istituzionale delle sue opere”. E le vittime non usano termini diplomatici: “Una Chiesa intimidita da poteri occulti ma molto reali. E’ ragione di scandalo, Sanità, la presenza nell’alto clero di pastori dalla vita sregolata vergognosamente tollerata dalla Chiesa, da parte dei quali fummo oggetto di attacchi empi, perché abbiamo manifestato la verità di Marcial Maciel”. E aggiungono: “L’episcopato messicano, costituito da uomini timorati, che sono la sua grande maggioranza, si è mostrato in questo caso non impegnato, irresponsabile e persino servile”. Le vittime puntano poi il dito sul più grave de problemi, e cioè su chi in Vaticano ha insabbiato le accuse. “Lo studio minuzioso dei documenti ecclesiastici” ha mostrato che le denunce “sono state mantenute nascoste deliberatamente nel Vaticano, anche se è umanamente inconcepibile che il prefetto e il personale responsabile dei dicasteri incaricati di accuse tanto gravi potessero in buon fede ignorarle”. “Non abbiamo mai ricevuto una risposta alle nostre proteste giuste formulate in base al diritto canonico stabilito dalla Chiesa stessa”, dicono le vittime di Maciel, e avanzano delle critiche all’operato del card. Joseph Ratzinger, perché hanno presentato la loro denuncia il 17 ottobre del 1998, e solo due anni più tardi, secondo l’intervista di Benedetto XVI a Seewald, la Congregazione avrebbe avuto elementi concreti; e rimproverano la modifica della norma 1378 del decreto “De delictis gravioribus” sulla non prescrizione, dei crimini, che ha potuto favorire Marcial Maciel.

http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubr...&ID_sezione=396
 
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view post Posted on 11/5/2012, 17:30
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http://www.ilmessaggero.it/primopiano/vati...ie/195413.shtml

20120511_marcial

Legionari di Cristo nella bufera
altri 7 preti accusati di abusi sessuali

Padre Maciel Marcial Degollado con Giovanni Paolo II
di Franca Giansoldati


CITTA’ DEL VATICANO - L’inquietante ombra di padre Maciel Marcial Degollado sembra non abbandonare i Legionari di Cristo. Tanto che all’interno dell’ordine religioso fondato nel 1941 e finito sotto commissariamentodopo una lunga indagine vaticana che ha portato a galla i crimini commessi dal fondatore (nel frattempo morto), resiste ancora un passato ingombrante da scandagliare a fronte di una impressionante catena di omertà interne. L’inchiesta iniziata sette anni fa e affidata alla Congregazione della Dottrina della Fede e a padre Charles Scicluna, una sorta di pm incaricato di fare luce sugli episodi scabrosi legati alla vita di padre Maciel, ha fatto affiorare la presenza di altri sacerdoti implicati in storie di abusi, violenze psicologiche, complicità. Stavolta si tratterebbe di sette sacerdoti accusati di avere abusato di minori che studiavano nelle scuole gestite dai legionari. La notizia è stata data dall’Associated Press e successivamente confermata dalla stessa Legione di Cristo che, in uno scarno comunicato, ha ammesso la presenza di una inchiesta in fieri da parte della Santa Sede, precisando che si tratterebbe di episodi avvenuti decine di anni fa e che un solo caso riguarda un episodio più recente. Impossibile però avere altri dettagli legati alle indagini su questi sette sacerdoti dato che sono avvolte dal riserbo più totale, a riprova che il fascicolo sui Legionari di Cristo resta uno dei nodi più difficili da sciogliere. Questo organismo religioso diffuso in diversi Paesi, divenuto molto influente grazie all’amicizia tra padre Maciel e Giovanni Paolo II (ignaro della doppia vita del fondatore) è sottoposto ad un processo di “purificazione”, come ha recentemente sottolineato il cardinale De Paolis, incaricato da Benedetto XVI di depurare la struttura dai retaggi del passato. L’affaire dei Legionari è considerato uno dei più gravi della storia della Chiesa degli ultimi secoli.

I primi episodi di abusi all’interno dei Legionari risalgono al 1948 anche se solo nel 2006 sono stati emessi dalla Santa Sede provvedimenti punitivi nei suoi confronti. Padre Maciel è stato ritenuto colpevole di corruzione, violenze fisiche e psicologiche sui diversi seminaristi, tossicodipendenza. Ha persino avuto due mogli, tre figli, due dei quali abusati. L'investigazione, autorizzata anni prima dall'allora cardinale Ratzinger nel 2005, si è conclusa nel 2006 imponendo al prete messicano una vita riservata di preghiera e di penitenza anche se non gli fu mai fatto un processo canonico. Gli fu risparmiato per «l'età avanzata e la salute cagionevole». E’ stato riconosciuto colpevole di «gravi delitti» provati da «testimonianze incontrovertibili» e la sua vita, ha affermato il Vaticano, è stata condotta «senza scrupoli».

In passato, all’interno dei Legionari di Cristo, c'era stata un'altra visita apostolica, dal 1956 al 1959, che non giunse mai a una formale conclusione a causa della morte di Pio XII. Nel 2004 l'allora cardinale Joseph Ratzinger chiese e ottenne da Giovanni Paolo II l'autorizzazione a riaprire il caso. Il 25 marzo 2010 i superiori generali e provinciali dei Legionari di Cristo emisero un comunicato ammettendo che Maciel è stato un pedofilo (ha compiuto abusi sessuali ripetuti e continuati su seminaristi della congregazione).

La Legione, congregazione di diritto pontificio, è nata sul culto della personalità e del carisma di Maciel. È presente in una trentina di Paesi del mondo.
Venerdì 11 Maggio 2012 - 17:23
Ultimo aggiornamento: 17:32
 
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view post Posted on 16/5/2012, 14:58
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http://www.giornalettismo.com/archives/311...vuto-un-figlio/

Il prete che ha avuto un figlio
15/05/2012 - Legionari di Cristo, Thomas Williams ammette la "tentazione" e lascia il sacerdozio per un anno
Il prete che ha avuto un figlio
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di Redazione
Annunci Google Il Tempo della Fine è Qui Nel 2008 l'ultimo avvertim. di Dio Nel 2012 crollo econom. e 3a guerra www.the-end.com/italiano

Nuovi guai per i Legionari di Cristo. Il Vaticano nel 2010 ha commissariato la congregazione religiosa dopo aver accertato i “gravi delitti” del sacerdote messicano fondatore, il defunto Marcial Maciel, pedofilo, tossicomane e padre di tre figli avuti da due donne diverse, padre Thomas Williams ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione: “Alcuni anni fa ho avuto una relazione con una donna, dalla quale è nato un bambino. Sono profondamente pentito per questa trasgressione ed ho cercato di riparare. I miei superiori ed io abbiamo deciso che la cosa migliore per me sarà prendere un anno per riflettere sui miei doveri di sacerdote, senza esercitare ministero pubblico. Sono veramente mortificato per tutti coloro che saranno feriti da questa rivelazione e vi chiedo preghiere mentre cerco la maniera migliore di procedere per il futuro”. Williams è professore di teologia ed etica, nonché volto noto dei Legionari negli Usa.



LEGGI ANCHE: Il caso dei 7 preti pedofili indagati dal Vaticano – Foto

IL RESPONSABILE DEI LEGIONARI – “So che questa notizia è difficile da assimilare per tutti noi e ci può lasciare tristi o scoraggiati”, ha scritto il responsabile italiano dei Legionari, padre Oscar Nader, in una lettera ai seguaci della Legione e al movimento laicale Regnum Christi. “Al vedere il bene che un sacerdote può fare e, dall’altra parte, constatando la debolezza umana, non possiamo che rinsaldare la nostra fiducia in Dio ed appoggiarci sempre più sulla Sua grazia, per essere spinti a vivere con molta delicatezza la nostra consacrazione al Signore”. (TMnews)
 
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view post Posted on 13/7/2012, 02:03
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Da metro del 10 Luglio 2012 :

Donne denunciano i legionari

USA. Settantadue donne che hanno frequentato una scuola gestita dai legionari di Cristo a Rhode Island, negli stati uniti, hanno inviato una lettera al vaticano denunciando abusi psicologici e chiedendo di conseguanza la chiusura dell'ordine che gestisce scuole in Messico, Spagna e Stati Uniti.
Le firmatarie raccontano di aver subito forti pressioni durante l'adolescenza, che hanno portato a casi di anoressia, depressione e istinti suicidi. la lettera denuncia manipolazioni, raggiri e mancanza di rispetto da parte dei consulenti dell'Istituto.
 
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