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Pedofilia e abusi nei Legionari di Cristo. Le scuse della Congregazione "solo 27 preti pedofili", 60 anni di omertà sui crimini abominevoli di p. Maciel e del discepoli fatti passare come pochi casi isolati

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GalileoGalilei
view post Posted on 3/11/2010, 13:19 by: GalileoGalilei
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VATICANEIDE-L'ultimo a lasciare il movimento è stato padre Oriol
Per i Legionari di Cristo l'emorragia si aggrava
di Andrea Bevilacqua

L'ultimo si chiama padre Santiago Oriol. E' un sacerdote che a Madrid ha guidato per anni una scuola dei Legionari di Cristo. Ha lasciato i Legionari scegliendo di incardinarsi in diocesi dopo l'annuncio dato da monsignor Velasio De Paolis, delegato papale nella Legione, di voler confermare per il momento tutta l'attuale dirigenza del movimento fondato da padre Marcial Maciel.

Nella Legione sono diverse le personalità favorevoli a un ripulisti generalizzato di coloro che sapevano della condotta immorale del loro fondatore ma che non hanno fatto nulla per opporsi. Sono molti coloro che ritengono che i vertici della Legione vadano azzerati sì che si possa intraprendere un nuovo inizio. Insieme sono molti coloro che, di fronte a una condotta attendista della Santa Sede, decidono di lasciare.In realtà De Paolis vorrebbe fare pulizia. Ma le difficoltà che sta incontrando sono notevoli. I superiori della congregazione, il più potente dei quali è il vicario generale Luís Garza Medina, non rinunciano all'idea di restare ai loro posti di comando. A metà settembre De Paolis chiese a Garza di lasciare le principali cariche che detiene, almeno quelle di direttore territoriale per l'Italia, di responsabile delle vergini consacrate del movimento Regnum Christi, di prefetto generale degli studi e di capo della holding finanziaria Integer. Ma Garza ha risposto di no.De Paolis così a deciso di prendere tempo. E come lui hanno deciso di fare i quattro consiglieri che le autorità vaticane gli hanno affiancato: Brian Farrel, è un legionario con un importante ruolo nella curia vaticana; il gesuita Gianfranco Ghirlanda; il giuseppino Agostino Montan; il professor Mario Marchesi.Lo scorso 19 ottobre, De Paolis ha indirizzato ai legionari e ai membri del Regnum Christi una lunga lettera dalla quale si ricavano indicazioni abbastanza chiare sul cammino di ricostruzione e rinnovamento che il delegato pontificio intende percorrere. E sugli ostacoli che incontra.De Paolis definisce il suo progetto «cambiamento nella continuità», con l'accento sulla prima parola. Da cambiare sono «non poche cose». Riguardano la libertà di coscienza, il ruolo dei confessori e direttori spirituali, le forme di controllo sulla vita quotidiana, e altro. Ma il punto su cui egli insiste di più è «il problema dell'esercizio dell'autorità all'interno della Legione», compreso il modo con cui i superiori si rapportano tra loro.Alla necessità che i superiori cambino il loro modo d'agire De Paolis dedica numerosi passaggi e un intero paragrafo della lettera. La tesi è che «gli attuali superiori non potevano non conoscere le colpe del fondatore», per cui «tacendole essi avrebbero mentito». Già, eppure il tempo passa e i superiori della Legione ancora sono alloro posto. Col risultato che la diaspora interna sembra irrefrenabile. E più passa il tempo più avrà numeri importanti.
 
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