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Palermo. Prostituzione minorile e molestie. Don Aldo Nuvola condannato per la terza volta, Si costituisce al carcere di Perugia dopo la condanna in Cassazione

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GalileoGalilei
view post Posted on 26/7/2013, 10:06 by: GalileoGalilei
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Sospeso 'a divinis' padre Nuvola, il prete pedofilo accusato di istigazione alla prostituzione

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Scritto da Redazione bnews Giovedì 25 Luglio 2013 18:53

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Don Aldo Nuvola è stato sospeso a divinis: lo rende noto l'Arcidiocesi di Palermo commentando il caso del sacerdote fermato dai carabinieri con l'accusa di induzione alla prostituzione minorile.

Il provvedimento è stato preso - spiega la nota - «tenuto conto del fatto che il prete non ha ottemperato a quanto disposto - anche per motivi legati, a suo dire, alle condizioni
di salute e alla necessità di sottoporsi ad un trattamento chirurgico - e in considerazione degli sviluppi delle attuali indagini che hanno evidenziato la reiterazione del reato».

«Don Aldo Nuvola - prosegue la nota- era stato invitato a presentare le dimissioni dalla carica di insegnante di religione il 4 ottobre 2008 non appena avuta notizia della denuncia per atti osceni in luogo pubblico e a dimettersi da parroco della parrocchia Regina Pacis nel dicembre 2008, allorquando si era avuta la notizia di un procedimento nei suoi riguardi per molestia nei confronti di un giovane di 17 anni».

«Inoltre - conclude la nota - gli era stato intimato di soggiornare presso la Casa 'Il Cenacolo' dei Padri Venturini a Barcellona Pozzo di Gotto per un periodo di riflessione e di
accompagnamento spirituale e psicologico. Successivamente è stato stabilito che seguisse un percorso organico e ben strutturato della durata di almeno due anni, che mirasse al consolidamento della maturità umana, affettiva e sacerdotale presso una struttura protetta».

L'Arcidiocesi fa sapere che «nei confronti del sacerdote è già da tempo in corso la procedura canonica per la definizione del caso, non escludendo la dimissione dallo stato clericale e la dispensa dagli obblighi del celibato».

www.dipalermo.it/2013/07/26/i-pecca...a-senza-parole/

Il tradimento
I peccati di un prete
e la città senza parole
Marina Turco
L'arresto di don Nuvola, vittima di se stesso e delle omissioni di chi avrebbe dovuto stargli vicino ma non l'ha fatto. A cominciare dalla Curia
Prete pedofilo

Aldo Nuvola è stato amico intelligente, colto, affidabile, di un gruppo di liceali palermitani degli anni Ottanta. Era brillante, spiritoso e goliardico e vicino alla Chiesa da sempre. Era ispirato sebbene non mistico, voleva diventare sacerdote e c’è riuscito con una evidente (ed invidiabile) fede, con studio e abnegazione.
Non si cancella il ricordo di un fuoriclasse, appassionato di teologia e filosofia, sorridente, ottima forchetta, un riferimento per i suoi amici e le loro famiglie. “Diventerà vescovo” diceva un papà. Ha celebrato le nozze di tante coppie che gli riconoscevano talento, perché una bella omelia dà il senso più alto al rito di una messa. Perché le parole sono lo strumento della partecipazione e ascoltarne di belle, profonde, giuste, talvolta aiuta a rimettere a posto il puzzle di queste nostre esistenze accidentate.
Aldo Nuvola da tempo aveva perso le parole del suo sé. Lo si può riconoscere anche a costo di apparire giudicanti e a condizione che si ammetta di averlo lasciato al suo destino. Al giudice che lo ha ascoltato lo ha detto: “Mi sentivo solo”.
Padre Nuvola, dopo una prima condanna per le molestie ad un 17enne, aveva lasciato la parrocchia di Regina Pacis che aveva tanto desiderato e dove tante inimicizie si era procurato perché quel ruolo e un tragico equivoco sul tema del potere (foss’anche di un pulpito) gli facevano perdere ogni giorno le parole e forse anche i gesti di cui un tempo era stato capace.
Nell’impossibilità di vivere la sessualità come un diritto, quest’uomo si è smarrito finendo nella trappola del reato. E quando servivano parole giuste per lui, ormai fragilissimo, non ce ne sono state. Non abbastanza perché non si spingesse troppo in là. Si ha l’idea di un uomo solo e di un prete solissimo. Il suo dramma è stato “maneggiato” nel silenzio, senza un provvedimento della Curia cittadina che non fosse il breve esilio in una struttura protetta per un “periodo di riflessione” che a ben poco deve essere servito.
L’arcivescovo Paolo Romeo ora decide la sospensione a divinis e manifesta solidarietà alle presunte vittime degli abusi. Eppure Aldo Nuvola è stato lasciato in balìa di sé e di un sedativo, illusorio sacerdozio. Pietas e misericordia (sono entrambe espressione di un sentimento molto laico come la comprensione) potevano ispirare più di una mossa in suo favore.
Aldo Nuvola andava accompagnato con affetto in un luogo dove le risposte non può darle solo Dio, dove servono persone, ascolto, analisi e strategie di “liberazione”. Lasciarlo nella tempesta credendo di avergli offerto un approdo si è rivelato un errore, così come sperare che la penitenza scardinasse traumi e ferite profondi, forse antichi.
È la storia di un abbandono sotto le insegne ecclesiali cui si aggiunge quello di tutti gli altri che ne conoscevamo la cifra autentica e non hanno, non abbiamo, trovato le parole giuste per fermare la sua strada verso l’umiliazione. Dalla Curia ci si aspettava un segno adeguato a questi tempi e al linguaggio di Papa Francesco. Tutti gli altri dobbiamo scusarci con Aldo Nuvola.
Ma dobbiamo mortificarci per quei ragazzi di vita (minorenni o meno che siano) che in stato di necessità o in soggezione di fronte ad un clargyman si vendono di notte alla stazione per soldi, per un pacchetto di sigarette, per la spesa che un giorno c’è e l’altro no. Tutti loro, padre Aldo compreso, sono finiti nelle pieghe sguince di una città sempre più povera, diseguale e indifferente, una città senza parole giuste.
(26 luglio 2013)
6 commenti
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ho letto il tuo articolo e deduco che due cose, ossia, o sei pedofilo anche tu o sei sulla buona strada!ora gli facciamo la statua a padre Nuvola e la mettiamo al politeama.
vergogna!!!
massimo il 26/07/2013 alle 09:05
2 6

@massimo, fatti spiegare da qualcuno il senso di quest’articolo invece di sparare corbellerie.
Aldo Raine il 26/07/2013 alle 09:16
1 0

@Massimo, hai sbagliato sin dalla prima parola, “ho letto”.
Dubito, infatti, che tu sia capace di leggere, dal momento dai del “pedofilo” all’autore,e non hai nemmeno capito che chi scrive è una donna
Conte Max il 26/07/2013 alle 09:33
2 0

Gran bel pezzo, brava Marina.
Gery Palazzotto il 26/07/2013 alle 09:39
0 0

Spiace, e molto perchè la buona fede dell’autrice è evidente, dare certi giudizi ma a me pare un pessimo articolo. La si può girare come si vuole, ma si parla di un pedofilo e tale era anche quando “faceva” il fuoriclasse e qualche papà lo vedeva come” vescovo”. Ripeto, spiace molto dare certi giudizi, ma è evidente che quel gruppo di liceali e altre persone non avevano capito niente in merito a questo pedofilo. Il metodo lombrosiano rovesciato continua ancora oggi a fare troppi danni. Dalla curia si è avuto il solito comportamento ipocrita, ma è ora che i laici che vivono nella chiesa comincino finalmente ad aprire gli occhi.
luca il 26/07/2013 alle 09:54
0 1

Il mio ricordo di Aldo Nuvola è quello di un ragazzino che attorno alla fine degli anni ’70 frequentava i Salesiani di via E. Di Blasi. Io ci andavo solo la domenica per giocare a calcio, visto che altrove campi di calcio non ne esistevano. Non sopportavo questo ragazzino arrogante, già investito del ruolo di prete e di educatore-controllore. Per scherzo lo chiamavamo già “padre Nuvola”, egli aveva rinunciato completamente alla sua infanzia, ai giochi, alla leggerezza che dovrebbe avere questa fase della vita. Lo avevano già imbottito di cattolicesimo spinto e cultura del peccato. Amava fare la spia e denunciare ai preposti se qualche coppietta di ragazzini si scambiava un bacio. Sulle colpe della chiesa non entro nel merito, perchè mi meraviglierei se per una volta almeno tale istituzione ne fosse esente.
Roby il 26/07/2013 alle 10:12
0 0

Quanta sei brava, Marina:giudiziosa, serena, obiettiva,
Nel tuo scritto c’è misericordia, pietas, assieme al dovuto
severo giudizio
salvatore battaglia il 26/07/2013 alle 11:26
4 9

Un post indecente. Che schifo leggere queste cose. Vergogna.

Ecco cosa scrive un mio compagno di classe. Questo porco qui era il nostro insegnante di religione. Per fortuna non ero presente quel giorno. Alcuni dei miei compagni sono rimasti traumatizzati e ricordano quel giorno come oggi. A seguito del suo arresto uno di loro ha scritto questo pensiero, che riporto qui:

Ho un ricordo inquietante di questa persona: e risale a oltre 25 anni fa, quando frequentavo la scuola media.
Eravamo sotto periodo pasquale e venivamo sottoposti al “precetto pasquale” se così si chiama, spero di non dire un fesseria: non ricordo nemmeno bene in cosa consisteva, per noi era solo un’ora come un’altra lontani dall’aula.
In tre o quattro classi fummo fatti accomodare in una aula dopo la lezione di educazione fisica, sudati e un po’ stanchi: era una giornata insolitamente calda e questo individuo, viscidello, pingue e bolso, inizia a sciorinare il suo rosario di cazzate ecumeniche. Costretti a sorbirle, il tempo passa e la noia pregna la stanza, ma l’unto e bisunto, che nel frattempo sta essudando come un cotechino, inizia a sembrare irrequieto, poi nervoso, si agita: poi il diluvio:
“Senti…. TU” e punta un dito dalla manina paffuta e molliccia. “TU. E ora non fare finta di niente”. Quel dito sospeso nell’aria, il cambio di tono nella voce: drizziamo un po’ le orecchie incuriositi: non si sentiva volare una mosca nei minuti precedenti, si era tutti abbastanza stanchi anche per scherzare come sarebbe normale per degli adolescenti, ma quel giorno non c’erano proprio le forze e nemmeno la voglia.
“IO sono un prete, ti rendi conto?” puntava il dito contro una ragazzina, dodici anni, normalissima, anche timida, che conoscevamo tutti; che adesso era immobile, sbigottita, impaurita.
“tu lo trovi normale quello che stai facendo? Rispondi” .
Un silenzio imbarazzato.
Incredula, trova un filo di voce per replicare e capire, appena un ” Io….”
“TU LO TROVI NORMALE CHE STAI SEDUTA COSI’, CON LE COSCE APERTE, CON QUESTI PANTALONI CHE SI VEDE TUTTO? MA TI PARE CHE NON ME NE ACCORGO?”
Il gelo.
“NON AVETE RISPETTO, IO SONO UN PRETE, MA COSA PENSI DI FARE?”
Cosa pensava di fare? forse pensava ad un altro brufoloso suo coetaneo, forse ai cazzi suoi, chissà.
Nessuno di noi ragazzi, mai, neppure per un momento, mai nemmeno con tutta la buona immaginazione di questo mondo, ha mai pensato che stesse cercando di circuire l’onesto e buon prete che ci avevano mandato.
E’ vero che ognuno vede il mondo con occhi diversi, ecco come lo vede un individuo disturbato, ecco il suo narcisistico punto di vista, ecco la sua ossessione palesarsi.
Nessuno avrebbe mai immaginato cosa passava per la testa di quell’individuo con la faccia paonazza, che urlava nel suo vestito ridicolo, la pappagorgia traballante su quel colletto bianco, una spilla con la croce di Cristo sul petto e profumato come una checca.
Mi ricordo le lacrime dignitose di lei, i suoi begli occhi tenuti bassi, immobile, che non venne a scuola per 3 giorni, ferita nella integrità della sua persona, da questo individuo disturbato, da questo caso clinico in armatura crociata.
Ovunque tu sia, io spero che oggi questa notizia arrivi a te, io non ho dimenticato mai.
Luca il 26/07/2013 alle 11:53
13 1

bella madre! da dove comincio?
una cosa facile facile: Aldo Nuvola non lo conosco! ne ho appreso dai media..
scrive Gery Palazzotto: ” gran bel pezzo, brava Marina”. riflessione: e chi ci trasi? no, dico, a che pro questa lancia spezzata pubblicamente? non ce l’ha Palazzotto il cellulare dell’autrice? va be, non entriamo nel merito.. anzi si.. perchè no.. e si, perchè a ben vedere il ” merito” quest’articolo ce l’ha: è un pezzo di notevole bravura giornalistica, la dove , con questa, ci si riferisca al ” taglio” particolare col quale si tratta un ” caso”. il ” taglio” di che trassasi, è spregiudicato, ma probabilmente mi sbaglio, credo che Palazzotto lo definirebbe ” coraggioso”.
un piccolo rilievo insignificante : da quando l’essere ” ottima forchetta” fa parte delle eccelse qualitità umane dei ” fuoriclasse” ? direi che come ” qualità umana” è abbastanza ordinaria… ( va be, pure io, mi apprecco al capello… )
dunque, la condizione di ” solitudine” è universale per l’umanità, ognuno se la risolva come può… anche col sesso, anche a pagamento, ma… a certe condizioni paritetiche.. ossia: tra adulti e consenzienti, quindi, senza condizionamento da clergyman.. per favore…
chiere scusa a Nuvola Aldo? e perchè? non mi pare proprio il caso… il succo del discorso , riguardo la sua attività sarcedotale, pare essere stata una gran bella parlantina, che tradotto suona: gran predicatore… e giuro, non ne mancano, ne, è di questo che è fatta la sostanza del sacerdozio.
un mio lontano parente era sacerdote, e come fu come non fu, un giorno s’innamorò ( di una donna) e cominciò ( secondo lui) a vivere nel peccato… allora si confessò… e .. quello che gli fu detto lo immaginiamo facilmente , ammesso che abbiamo visto quel film.. ” la moglie del prete” con Mastroianni e la Loren… invece lui… ( che uomo ostinato! ) tentò un paio di volte il suicidio, visto che proprio non ce la faceva a non ” peccare”. alla fine si spretò, sposò la donna che amava, e andò a fare il guardiano in una villa, visto che , avendo studiato in seminario, quegli studi nel mondo laico non servivano a niente…
no, Sig. Palazzotto.. non sono d’accordo con lei.. questo non è giornalismo… sorry…
allegria il 26/07/2013 alle 11:57
12 6

Concordo con MASSIMO
roberto il 26/07/2013 alle 12:03
2 0

Un articolo coraggioso da cui traspare il sincero rammarico di Marina, che condivido in toto, per come è malamente finita questa disgraziata vicenda umana. Anch’io penso che Aldo Nuvola avesse i numeri per scalare posizioni di prestigio nella chiesa palermitana e non solo. Ho pure scherzato con lui qualche volta su questo argomento. Un punto di riferimento in meno per tanti, un protagonista mancato per il futuro della nostra città.
geni groppuso il 26/07/2013 alle 12:17
3 12

Concordo con MASSIMO e altri, e dico ai difensori di Nuvola: scusate, avete messo alla gogna Fabrizio Miccoli, che certamente non è un “uomo di Dio”. E adesso mi difendete un prete, che dovrebbe essere un soldato di Dio ed osservare i suoi insegnamenti di base, quelli proprio elementari e che non è capace di osservare nemmeno questi? Ma miegghiu io allura! Sicuramente avrò tanti vizi, ma mai al suo livello…
La verità e che siamo alle solite: l’uomo comune che commette peccato e presto condannato senza diritto di parola, mentre all’uomo di chiesa tutto gli viene perdonato, perché poveretto, è solo bla bla bla…solo un corno. Ma non dovrebbe sentire di più la fede e sentirsi a diretto contatto con Dio? Dio..niente hai detto. Avessi io sta dote, sto dono di sentirmi sempre Dio vicino, ma quasi quasi minni futtissi di tutto e di tutti (in senso buono e non egoistico ovviamente).
Mi meraviglio di Palazzotto, non credo che per difendere una collega e quindi la sua categoria professionale, arrivasse a fare l’intervento in difesa dell’autrice che ha fatto, dando l’impressione di essere anche lui alquanto “morbido” con Nuvola.
roberto il 26/07/2013 alle 12:22
8 1

Io rimango basito, pur riconoscendo il sincero rammarico dell’autrice e la qualità della prosa.

“L’arcivescovo Paolo Romeo ora decide la sospensione a divinis e manifesta solidarietà alle presunte vittime degli abusi.” Domanda: cos’altro avrebbe potuto e dovuto fare ?

“Dalla Curia ci si aspettava un segno adeguato a questi tempi e al linguaggio di Papa Francesco. Tutti gli altri dobbiamo scusarci con Aldo Nuvola”. Francamente, non so di cosa mi debba scusare. E riguardo al Papa, vero dono della Provvidenza in questa epoca di smarrimento e di mancanza di punti fermi, mi sovviene il proverbio: “Scherza coi fanti e lascia stare i Santi”.

Complimenti per il fegato, ma dissento totalmente sul giudizio.
Vitogol il 26/07/2013 alle 12:36
14 0

Che banalità questa ricerca spasmodica di sangue, il pezzo di Marina è bello e coraggioso e non mi pare faccia sconti a Nuvola. Basta leggere senza preconcetti.
Francesco Massaro il 26/07/2013 alle 12:40
5 11

complimenti cara marina un articolo serio senza ipocrisia e con la saggezza della critica e dell’analisi…
totò il 26/07/2013 alle 12:45
3 8

…e mentre Miccoli è chiaro che abbia commesso un peccato di ingenuità, o di stupidità, Aldo Nuvola non è né ingenuo né stupido. Probabilmente, come moltissimi preti (ahimè!) ha scelto la tonaca come rifugio da turbe psichiche o complessi di vario tipo, anche sessuale. Ma anche non. Quindi, io accetterei l’articolo della Turco, pur non condividendolo negli argomenti, qualora per ogni “peccatore” ci si sforzasse di trovare delle giustificazioni, giustificazioni da prendere scavando nel suo passato. Perché là, nel nostro passato, è la radice di ogni cosa. Ma invece mi fa rabbia che questo sforzo si stia facendo per un prete pederasta oltre che pedofilo. E che poi altri giornalisti del sito, per spirito di corpo professionale, prendano le difese dell’articolo della Turco, quando ben conoscendoli non avrebbero mai fatto un articolo dello stesso tenore per altri soggetti o anche per uno stesso prete, mi fa ancora più rabbia. Ma dove andiamo a finire? Anche in queste “piccole cose” si capisce che l’italia non ha più speranza. Scusate, forse sto divagando…ma mi capisco io…
Ed infine, ma forse già l’ho detto tra le righe: se il pederasta pedofilo fosse stato u zù pietro, fruttivendolo sotto casa, si sarebbero fatti articoli come questo qua? Ahi ahi ahi….
roberto il 26/07/2013 alle 12:51
7 0

Dietro quel prete, che ha commesso errori gravissimi, c’è pur sempre un uomo.
Gli errori non sono in discussione.
Credo che l’autrice abbia cercato di guardare all’uomo, andando oltre la cortina del fango che si è buttato addosso da solo.
Giuseppe il 26/07/2013 alle 12:55
4 6

Quindi è una disgrazia solo perché lo conoscevate? Avreste avuto la stessa misericordia se il prete fosse stato un perfetto sconosciuto e magari se fra le sue grinfie fosse caduto uno dei vostri figli? Troppo facile in questo caso essere “buoni”. E’ una persona disturbata, e come tutti quelli (intendo TUTTI) che vanno con minorenni deve essere punito. Severamente.
Francesca il 26/07/2013 alle 12:55
10 4

@Conte max. Sorprende la tua sicumera, visto che esistono anche donne pedofile …
Carmelo il 26/07/2013 alle 12:57
6 2

È solo un porco come tanti altri anche senza tonaca. É facile distruggere la vita dei bambini che si avvicinano alla forma d’affetto disponibile nel momento di maggior bisogno. Che andasse insieme agli altri pedofili ad asfaltare le strade d’estate, gratis ovviamente.
Chiara Degre il 26/07/2013 alle 12:57
11 4

Se ci fosse una giustizia riparatrice per gli articoli scritti dai giornalisti, all’elegante (nella forma) pezzo di Marina Turco dedicato ad un pedofilo…di cui ammirava la fede (!), bisognerebbe contrapporre tonnellate di pagine dedicate proprio alle vittime di quell’essere abietto; i c.d. ragazzi di vita a cui l’autrice dedica 3 righe.
Proprio un articolo da fighetti cattoradicalchic.
mau il 26/07/2013 alle 13:26
12 13

Leggo come vari “giornalisti” difendano per partito preso questa apologia di un “povero prete pedofilo che era pervaso da fede sincera”.
E’ facile parlare e scrivere quando non si e’ mai conosciuto nessuna vittima di tali barbarie. Volete fare giornalismo, allora andate a raccogliere le testimonianze di chi e’ rimasto segnato a vita da certe esperienze.
Assurdo scrivere un pezzo del genere. Vergogna.
Luca S. il 26/07/2013 alle 13:47
15 13

@Luca, ma vergogna tu piuttosto. Vai a studiare.
Hugo s. il 26/07/2013 alle 14:38
10 4

D’accordo, ma il danno di immagine per la Chiesa è enorme… I giovani si allontaneranno sempre più.
Pippo La Barba il 26/07/2013 alle 16:52
4 0

Ho scritto questo pezzo sapendo che avrei suscitato un vespaio. Non posso rispondere a tutti gli improperi e insulti che mi avete rivolto. Posso solo dirvi che il punto di vista non prescindeva dalla mia profonda indignazione per il reato per il quale padre Aldo Nuvola è stato condannato e gli altri per i quali forse lo sarà in futuro. Volevo dire che – e non sono stata chiara evidentemente – fra chi lo conosceva e chi lo ha mantenuto nel sacerdozio si è annidata la responsabilità morale di non averlo fermato. Da anni era più o meno manifesta in lui una forma di delirio, sintomo di una patologia (psichiatrica?) che purtroppo lo ha condotto verso il reato e l’offesa gravissima a minori. La giustizia farà nuovamente il suo corso. Padre Aldo Nuvola è in carcere, in isolamento. E in giro ci sono ancora ragazzi che hanno subito abusi da lui. Tutto questo poteva essere evitato se fosse stata applicata più tempestivamente anche la giustizia ecclesiastica. Già alla prima condanna penale nel 2008, Aldo Nuvola avrebbe dovuto essere allontanato dal sacerdozio e dal clero. Quello strumento di potere che può essere un abito talare per un uomo represso, gli andava sottratto subito. Di più: scattata la sanzione penale, serviva indirizzarlo verso cure, forse psichiatriche. Il pezzo voleva denunciare il ritardo della Chiesa rispetto alla piaga della pedofilia. E poi, tanta gente in città seguiva ancora messe di Aldo Nuvola celebrate qua e là. E ben pochi gli hanno detto “smetti di fare il prete, hai bisogno di un medico”. Né si è levata una sola voce ufficiale o ufficiosa contro il mantenimento delle sue prerogative sacerdotali.
A voi urlatori di indignazione dico che la Chiesa (dalla quale personalmente sono lontana) è drammaticamente e storicamente rifugio di tanti uomini affetti da turbe sessuali.
Personalmente mi sento sufficientemente libera da poter mischiare rabbia e pena perché sorretta da sentimenti e dubbi profondamente laici.
P.S. Carino il cattolic-radical-fighetta…mi sarebbe piaciuto di più figona, ma pazienza…
Marina Turco il 26/07/2013 alle 17:05
12 1

Cara Marina,
Mi sembra poco utile la tua precisazione. Rimane , ed è chiaro quello che hai scritto.
Non possiamo confondere le responsabilità personali con quelle della comunità , della società , del clero, o di chiunque Tu voglia.

Chissà quanti bambini e ragazzi ha fatto soffrire e di quanti ne ha segnato l’esistenza.
L’articolo , mi spiace scriverlo, rimane superficiale ed ha il solo intento di creare polemica .
Altro che bel pezzo di giornalismo. Non riconosco lo stile di diPalermo.
Vicio il 26/07/2013 alle 19:42
10 4

Caro Vicio, a proposito di responsabilità individuale ti rammento che nel giugno scorso il nostro ex Presidente del Consiglio è stato condannato in primo grado per prostituzione minorile e concussione ed è rimasto il capo di uno dei partiti della maggioranza che guida il nostro Paese. Tu pensi che la sua responsabilità individuale non fosse pari a quella di un don Aldo Nuvola? Sono accusati dello stesso reato, non fosse che per i gusti opposti dei due personaggi. Chi è meno turpe dei due? Quello che preferisce il genere femminile? Il reato non fa distinzione in questo senso.
La malattia potrebbe essere la stessa, guarda, ed entrambi sono vincolati da un ministero altissimo: quello della guida di una nazione e quello del sacerdozio. Stanno male e fanno male tutti e due. Ma uno è potente, l’altro no. Ciao.
Marina Turco il 26/07/2013 alle 20:28
8 7

Mi sfugge il senso di questa frase: “Nell’impossibilità di vivere la sessualità come un diritto, quest’uomo si è smarrito finendo nella trappola del reato”.
La sessualità non è più un diritto, nel momento in cui divento sacerdote e le belle parole che dico sull’altare devono trovare riscontro nella quotidianità delle mie azioni: approcciare ripetutamente baby prostituti in automobile non mi sembra il modo corretto. Se la vedrà con il suo Dio, ammesso che creda ancora in Lui.
Il paragone con Berlusconi non regge: non fosse altro perché da lui non mi aspetto lezioni di morale o di teologia, ma che sappia governare (cosa che purtroppo non ha saputo fare); inoltre le ragazze le incontrava in casa, non nel parcheggio di viale Francia.
Ha ragione Roberto: tempo fa, tutti ad attaccare Miccoli e ora sembra che ci troviamo davanti un novello martire cristiano. Evidentemente in tutti questi anni ha finto molto bene, il buon parrino.
Ultima cosa: vedo una bella spaccatura giornalisti vs commentatori. Sapete com’è, tra colleghi… Ah, dimenticavo: mio fratello è sacerdote.
Micheluzzo il 26/07/2013 alle 20:43
10 1

@vicio, mi dispiace ma lo stile di dipalermo è proprio questo. Siamo felici di avere ospitato una testimonianza come quella di marina.
Francesco Massaro il 26/07/2013 alle 20:53
9 11

gradirei, se possibile, una spiegazione riguardo le scuse dovute a un pedofilo concussore.
attendo pazientemente
Agostino il 26/07/2013 alle 23:18
4 0

C’è qualcosa di contorto in quest’articolo e trovo anche normale che possa non essere condivisibile.
Di solito non sono severa, non lo sono più di tanto per mia predisposizione, a volta mi limito solo a piccole provocazioni, altre volte sono ironica, altre fredda.
Però a parte alcune cose scontate, come le probabili turbe psichiche del soggetto in questione che sarebbero dovute essere adeguatamente affrontate, l’articolo si presenta in una sorta di melenso invito all’auto flagellazione, al senso di colpa collettivo, alla penitenza collettiva, per qualcosa che non ho compreso bene. In quanto ciò che è di competenza della Curia non può essere di competenza della società civile né lo sono le regole della Chiesa e in una visione del tutto laica e distaccata l’invito al senso di colpa collettivo non ha neanche molto senso.
Quindi a prescindere da alcuni contenuti è proprio l’articolo nel suo stile a destare qualche perplessità.
Mafalda palermitana il 26/07/2013 alle 23:44
4 1

Tanto rumore per nulla. L’articolo traccia la storia di una perdizione, punto. Racconta il dispiacere e il senso di sconfitta del vedere un ragazzo “di belle speranze” che crescendo diventa un mostro. Riflessione amara e intelligente che vale per tutti quelli che si perdono, nelle mille accezioni diverse del termine. Anche i peggiori delinquenti sono stati bambini, sui quali qualcuno avrà riposto amore e aspettative. Constatare come possano finire male certe esistenze e interrogarsi su come poter limitare i danni mi sembra addirittura doveroso.
P.s. Non me ne voglia Micheluzzo, ma sono un semplice commentatore…
Scettico il 27/07/2013 alle 08:02
1 3

@Scettico, disamina perfetta.
Hugo s. il 27/07/2013 alle 08:21
1 3

Io ho gia’ abbastanza problemi di mio per prendermi in carico quelli di un prete che slinguazza ragazzi di borgata, alla Pasolini…
Micheluzzo il 27/07/2013 alle 09:01
2 0

Attendiamo, nella nostra sponda del fiume, la risposta che ci illumini sul perché dovremmo chiedere scusa al prete pedofilo concussore. Visti che siamo artatamente stati tirati in ballo
Agostino il 27/07/2013 alle 11:45
4 1

@agostino, l’autrice ha scritto un pezzo e due commenti. Se non l’hai capito così… Vuoi un disegnino?
Hugo s. il 27/07/2013 alle 11:49
0 2

@Scettico. “Quelli che comprano le vite degli altri vendendogli bustine e la peggiore delle vite hanno scambiato figurine e segreti con uno più grande ma prima doveva giurare” (cit.) Anche gli uomini peggiori sono stati bambini.
Lumpen il 27/07/2013 alle 11:52
1 0

Ho apprezzato lo stile dell’articolo e lo sforzo, ora che sarebbe facile vedere in Aldo Nuvola solo il mostro, di non perdere di vista la sua umana, certamente ferita e forse anche patologica. Ma una cosa sola non mi va proprio giù: il leggere che “Tutti gli altri dobbiamo scusarci con Aldo Nuvola”. Di cosa dovrei scusarmi?
Giuseppe il 27/07/2013 alle 15:33
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Sono pienamente d’accordo con MICHELUZZO, e non perché a sua volta dichiara di essere d’accordo con i miei post. Ben sa Micheluzzo, col quale c’è sempre stata una polemica anche aspra ma corretta, che non sono il tipo da fingere di essere d’accordo con lui sol per il fatto di ricambiare il suo essere d’accordo con me.
Ma vorrei andare al succo del problema: chiederei all’autrice dell’articolo: se suo figlio fosse stato una delle vittime del prete pederasta (e non uso il termine pederasta per offenderlo o disprezzarlo da un pulpito (non è da me), mi attengo bensì all’asettico significato del termine, perché tecnicamente di pederasta si tratta), oggi avrebbe scritto questo leggiadro e spensierato articolo? O lo avrebbe scritto ugualmente ma in toni certamente diversi? (E non oso immaginare che toni…).
Io la risposta già l’ho. E voi??
Allora credo che l’articolo della TURCO sia semplicemente per provocare una discussione. Non è molto sincero. Non può esserlo. Perché…i bambini sono bambini. E guai a chi ce li tocca. Stabilito questo, allora reagisco al suo articolo con altre parole: “:-D ahah! Divertente! Però ora basta…”.
Quanto alla solidarietà dei colleghi (palazzotto , massaro, ecc…). stesso esempio da immedesimazione: e se fossero stati i vostri figli? Bla bla bla..ecc…ecc…ecc…
roberto il 27/07/2013 alle 17:05
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Ho sempre nutrito stima e considerazione per la giornalista.
Ricordo, lei giovaniswsima, curò per TGS il servizio
relativo alla vista di Papa Woitila: avrebbe potuto incorrere
in banalità e discrasìe: invece se la cavò brillantemente,
sì che ammirato le inoltrai un messaggio.
Le confermo ammirazione e considerazione
salvatore battaglia il 27/07/2013 alle 19:42

Edited by GalileoGalilei - 28/7/2013, 05:54
 
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