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Eluana Englaro: La storia infinita...

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view post Posted on 18/12/2006, 14:47
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http://www.corriere.it/ultima_ora/agrnews....42-0C1E6A43865A}

Cronache
18 dic 13:09
Eutanasia: caso Englaro, giudici negano distacco spina
MILANO - Ennesimo no dei giudici al distacco delle macchine che tengono in vita Eluana Englaro, 35enne lecchese in stato vegetativo da circa 15 anni in seguito a un incidente stradale. La sezione famiglia della Corte d'Appello di Milano ha respinto la richiesta del padre della ragazza, Beppino: e' il settimo no dei magistrati alla richiesta dell'uomo: secondo la sentenza, il trattamento cui e' sottoposta Eluana non si puo' interrompere perche' non e' accanimento terapeutico. Ora i legali della famiglia valuteranno l'eventualita' di ricorrere in Cassazione, ultimo grado di giudizio possibile.
 
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view post Posted on 18/1/2007, 22:14
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http://www.aduc.it/dyn/eutanasia/noti.php?id=167599

Italia. Lecco. Il 18 gennaio, fiaccolata e "una rosa per Eluana Englaro"
16 Gennaio 2007


Era la sera del 18 gennaio di 15 anni fa quando Eluana Englaro rimase coinvolta in un incidente di strada mentre tornava a casa dopo aver trascorso la serata con amici. In quel momento sprofondo' nel coma piu' totale senza mai piu' riprendersi. Aveva 19 anni, oggi ne avrebbe 34. Per ben sette volte la Magistratura ha respinto la richiesta dei genitori di sospendere la terapia nutrizionale. L'ultima solo poche settimane fa. Ma il papa', Beppino Englaro, non molla ed e' disposto ad arrivare fino alla Corte di Strasburgo per "far valere il diritto di mia figlia ad una morte dignitosa nel rispetto delle sue volonta' espresse prima di quella maledetta sera". Da quest'anno, ogni anno, nel giorno dell'anniversario una fiaccolata ricordera' il caso di Eluana per le vie di Lecco fino alla clinica dove e' mantenuta in stato vegetativo permanente, chiedendo che sia posta la parola 'fine'.
L'annuncio ufficiale e il programma della manifestazione verra' dato domani nel corso di un incontro stampa presso la sede dei Radicali a Lecco. Parteciperanno Silvio Viale del Consiglio Generale dell'Associazione Luca Coscioni e della Direzione Nazionale della 'Rosa del Pugno', Luca Perego, segretario di Radicali di Lecco e Erica Pievelli, responsabile della Celllula Luca Coscioni di Lecco. Alla fiaccolata hanno aderito: EXIT-Italia, SDI di Lecco, UAAR, Associazione Radicale Adelaide Aglietta di Torino, Associazione Radicale Enzo Tortora di Milano, Club Porto Franco di Milano, Associazione Nazionale per la Rosa nel Pugno, "I Socialisti" di Milano, Associazione Radicale di Lecco, Associazione Radicale di Como, Associazione Radicale di Bergamo, la Rosa nel Pugno di Lecco. Nel 2004 all'allora Sindaco leghista Lorenzo Bodega era stato chiesto di dedicare una via a Eluana "una richiesta ancora attuale", spiegano i promotori della fiaccolata.

 
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dirk58
view post Posted on 18/1/2007, 23:31




Non sò ma seil padre chiede.................
e questo dice tutto.....
pensate l'amore che un padre ha per un figlio........
GOVERNANTI DOVESIETE??????
 
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view post Posted on 4/10/2007, 21:40
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http://it.notizie.yahoo.com/rtrs/20071004/...-ca02f96_1.html

Caso di Eluana Englaro, Pg Cassazione: non staccare la spina

Reuters - Gio 4 Ott - 16.30ROMA (Reuters) - Eluana Englaro, la giovane di Lecco in stato vegetativo dal 1992 in seguito a un incidente stradale, dovrebbe continuare a essere alimentata artificialmente perché la decisione sulla sua sorte "non può essere gestita da altri".

E' la tesi del procuratore generale della Cassazione Giacomo Caliendo, che nell'udienza oggi ha chiesto ai giudici della prima sezione civile della Cassazione di rigettare il ricorso presentato dal padre di Eluana contro la decisione della corte di appello di Milano, che nel 2006 aveva deciso di non staccare l'alimentazione artificiale che tiene la ragazza in vita.

Per il pg Caliendo, le cure a cui è sottoposta Eluana "non rientrano nell'accanimento terapeutico". "La vita è un valore supremo tutelato dalla costituzione, la decisione di come vivere o di come morire va lasciata al diretto interessato e non può essere gestita da altri", ha detto il procuratore generale.

Secondo fonti giudiziarie, i magistrati della prima sezione civile della Suprema corte sono orientati a pubblicare il dispositivo sulla vicenda insieme alla sentenza entro il periodo di 60 giorni.

Il padre della ragazza ha chiesto, ripreso dalle telecamere dei tg, "una risposta" al suo caso, chiedendo di "rispettare le volonta di Eluana".

La vicenda di Eluana Englaro solleva un intenso dibattito intorno al tema dell'accanimento terapeutico e del diritto per i pazienti in stato vegetativo di rifiutare le cure.

Il 20 dicembre scorso un anestesista ha staccato il respiratore artificiale che da anni teneva in vita Piergiorgio Welby, malato di una forma avanzata di distrofia muscolare, che aveva scritto una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano chiedendo il riconoscimento del suo diritto a rifiutare le cure. Il Vaticano ha tenuto una posizione critica nei confronti del caso Welby.

 
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Arammigu
view post Posted on 5/10/2007, 20:24




15 anni...ormai è una tortura per chi gli sta vicino!
 
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view post Posted on 16/10/2007, 12:09
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http://www.ansa.it/opencms/export/site/not...l_73266430.html


2007-10-16 12:04
CASSAZIONE: ELUANA, STACCARE SPINA SOLO SE COMA IRREVERSIBILE
ROMA - E' da rifare il processo con cui la Corte d'Appello di Milano aveva detto no al distacco del sondino per l'alimentazione artificiale di Eluana Englaro, la ragazza in stato vegetativo da 15 anni. Contro la sentenza aveva presentato ricorso il padre di Eluana. Lo stabilisce la Corte di Cassazione precisando tuttavia che "l'idratazione e l'alimentazione artificiali con sondino nasograstrico non costituiscano in sé, oggettivamente una forma di accanimento terapeutico, pur essendo indubbiamente un trattamento sanitario".

La prima sezione della Corte di Cassazione ha quindi deciso che il giudice "può, su istanza del tutore, autorizzarne l'interruzione soltanto in presenza di due circostanze concorrenti: a) la condizione di stato vegetativo del paziente sia apprezzata clinicamente come irreversibile, senza alcuna sia pur minima possibilità, secondo standard scientifici internazionalmente riconosciuti, di recupero della coscienza e delle capacità di percezione; b) sia univocamente accertato, sulla base di elementi tratti dal vissuto del paziente, dalla sua personalità e dai convincimenti etici, religiosi, culturali e filosofici che ne orientavano i comportamenti e le decisioni, che questi, se cosciente, non avrebbe prestato il suo consenso alla continuazione del trattamento". "Ove l'uno o l'altro presupposto non sussista, deve essere negata l'autorizzazione, perché allora va data incondizionata prevalenza al diritto alla vita, indipendentemente dalla percezione, che altri possano avere, della qualità della vita stessa".


http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=1.0.1433486869

La sentenza è stata deposiatata oggi

La Cassazione dispone un nuovo processo per Eluana

Piazza Cavour ha rinviato la causa alla Corte d'appello di Milano indicando il principio di diritto cui dovrà adeguarsi per decidere se il sondino che tiene in vita la ragazza, in coma da 15 anni, debba esere staccato o meno: il diritto alla vita prevale se lo stato vegetativo non è irreversibile e se non contrasta con la volontà del paziente

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Roma, 16 ott. - (Adnkronos) - La Corte di Cassazione, con sentenza depositata oggi, ha rinviato il caso di Eluana Englaro (nella foto) "ad una diversa sezione della Corte d'Appello di Milano", indicando il principio di diritto cui tale Corte si adeguerà per decidere se il sondino che tiene in vita la ragazza debba esere staccato o meno.

"Ove il malato giaccia da moltissimi anni (nella specie, oltre quindici) in stato vegetativo permanente, con conseguente radicale incapacità di rapportarsi al mondo esterno, e sia tenuto artificialmente in vita mediante un sondino nasogastrico che provvede alla sua nutrizione ed idratazione, su richiesta del tutore che lo rappresenta, e nel contraddittorio con il curatore speciale, il giudice può autorizzare la disattivazione di tale presidio sanitario (fatta salva l'applicazione delle misure suggerite dalla scienza e dalla pratica medica nell'interesse del paziente), unicamente in presenza dei seguenti presupposti", indica la Corte di Cassazione

Il primo presupposto si concretizza "quando la condizione di stato vegetativo sia, in base ad un rigoroso apprezzamento clinico, irreversibile e non vi sia alcun fondamento medico, secondo gli standard scientifici riconosciuti a livello internazionale, che lasci supporre la benché minima possibilità di un qualche, sia pure flebile, recupero della coscienza e di ritorno a una percezione del mondo esterno". "Sempre che tale istanza sia realmente espressiva - indica la Corte di Cassazione quale secondo presupposto - in base a elementi di prova chiari, univoci e convincenti, della voce del paziente medesimo, tratta dalle sue precedenti dichiarazioni ovvero dalla sua personalità, dal suo stile di vita e dai suoi convincimenti, corrispondendo al suo modo di concepire, prima di cadere in stato di incoscienza, l'idea stessa di dignità della persona".

"Ove l'uno o l'altro presupposto non sussista, il giudice deve negare l'autorizzazione - sottolinea ancora la Cassazione - dovendo allora essere data incondizionata prevalenza al diritto alla vita, indipendentemente dal grado di salute, di autonomia e di capacità di intendere e di volere del soggetto interessato e dalla percezione, che altri possano avere, della qualita' della vita stessa".

Nella sentenza la Cassazione specifica che "diversamente da quanto mostrano di ritenere i ricorrenti, al giudice non può essere richiesto di ordinare il distacco del sondino nasogastrico''. "Piuttosto l'intervento del giudice esprime una forma di controllo della legittimità della scelta nell'interesse dell'incapace'', sottolinea piazza Cavour.

La vicenda specifica, ricostruisce la Cassazione in sentenza, prende le mosse dal ricorso ex articolo 732 codice di procedura civile, di Beppino Englaro, quale tutore della figlia interdetta Eluana Englaro, che ha chiesto al Tribunale di Lecco, previa nomina di un curatore speciale, "l'emanazione di un ordine di interruzione della alimentazione forzata mediante sondino nasogastrico che tiene in vita la tutelata, in stato di coma vegetativo irreversibile dal 1992. Il curatore speciale, nominato dal presidente del Tribunale, ha aderito al ricorso. Il Tribunale di Lecco, con decreto in data 2 febbraio 2006, ha dichiarato inammissibile il ricorso ed ha giudicato manifestamente infondati i profili di illegittimita' costituzionale prospettati in via subordinata dal tutore e dal curatore speciale".
 
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view post Posted on 17/10/2007, 14:26
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http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/c...sservatore.html


L'Osservatore romano: "Nel vuoto legislativo, una tale posizione
significa orientare fatalmente il legislatore verso l'eutanasia"

Il Vaticano sul caso Eluana
"Inaccettabile relativismo nella sentenza"



CITTÀ DEL VATICANO - La sentenza della Cassazione sul "caso Eluana", è frutto di un "relativismo dei valori", che risulta "inaccettabile soprattutto se questi riguardano la conservazione o meno della vita". Lo afferma l'Osservatore Romano per il quale "nel vuoto legislativo, una tale posizione, significa orientare fatalmente il legislatore verso l'eutanasia". Inoltre, sottolinea la nota vaticana, "introdurre il concetto di pluralismo dei valori significa aprire una zona vuota dai confini non più tracciabili".

"Attribuire a ognuno una potestà indeterminata sulla propria esistenza" avrebbe infatti per l'Osservatore Romano "delle conseguenze facilmente immaginabili, anche solo ragionando dal punto di vista etico". Al giornale del Papa appaiono inoltre "evidentemente confutabili" anche le premesse della decisione della Cassazione.

"Nessun esperto potrebbe" spiega il quotidiano vaticano "allo stato attuale, dichiarare l'irreversibilità della condizione di stato vegetativo, se non in base a una scelta puramente soggettiva". Infine, "sulla volontà di Eluana l'arbitrarietà appare palese: la dichiarazione di un momento non può evidentemente essere presa a parametro per presumere la volontà di una persona riguardo a scelte come quelle che riguardano la contrarietà o meno a un trattamento che fra l'altro si pone al limite fra terapia e nutrizione".

Nell'articolo, l'Osservatore cita il segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Betori, che ieri "pur non entrando nel merito della vicenda", ha ricordato che la "vita va difesa sempre". "In ogni suo momento, si può aggiungere, poiché - conclude la nota - sulla vita stessa, e sulla sua interruzione, nessun uomo ha alcuna signor¡a".

(17 ottobre 2007)
 
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Kulkulcan
view post Posted on 17/10/2007, 20:44




Ma sarà una vita quella....no comment...
 
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Arammigu
view post Posted on 17/10/2007, 22:17




giovedì 18,alle 9 a radio 24,parleranno del caso.
 
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Ashmael
view post Posted on 18/10/2007, 07:58




L'organo della mafia cattolica si permette di criticare la sentenza della Cassazione riguardio il "caso" Eluana.Secondo il pizzino della Cupola cattolica,Il Guardone omano infatti, gli unici padroni della vita e della morte, nonchè dei matrimoni (Vedi la cosiddetta "Sacra" Rota, detta anche "Basta che siano VIP e paghino", come Cossiga) sono i cosiddetti rappresentanti di un cosiddetto Dio che non ha nulla a che fare con Gesù Cristo. Preti idioti, crudeli e ANTICRISTIANI! Sì, perchè la Chiesa Cattolica è la prima rinnegatrice di Gesù, continuando l'opera del suo presunto capostipite Pietro.
L''individuo, uomo o donna, è PADRONE E RESPONSABILE DELLA PROPRIA VITA.E' giusto che, in caso una persona abbia disposto, in un testamento biologico, di rinunciare alle cure quando vi siano sofferenze intollerabili causate da una malattia incurabile, o un coma o uno stato vegetativo persistente, è suo diritto rinunciare alle cure. I diritti della persona non possono essere relatrivizzati da cosiddetti dogmi di una inaccettabile autorità religiosa, che nega i diritti umani quando gli fa comodo! un'altra cosa è qualora si pretenda che ALTRI possa decidere per l'interessato. NO! Chi decide che un coma o uno SVP sono "irreversibili"? Inoltre è stato recentemente individuato uno "stato di minima coscienza" apparentemente simile allo stato vegetativo permanente. Questo "stato di minima coscienza" è rilevabile con la TEP e altri sistemi diagnostici, e consente il ritorno alla coscienza. Quindi non è ammissibile che qualcun altro prenda decisioni al posto dell'interessato in nome di una presunta "irreversibilità" L'eutanasia legale sarebbe una pericolosa arma nelle mani di parenti e medici senza scrupoli.IMO il testamento biologico firmato dall'interessato cosciente può ammettere la sospensione delle cure: ma l'eutanasia attiva in assenza di volontà in questo senso dell'interessato MAI. E che i padrini della mafia Vaticana si tengano fuori da ciò!
 
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view post Posted on 9/7/2008, 12:01
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http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_...=box_primopiano

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il padre: «Non ci credo. Mia figlia? È morta 16 anni fa»
Eluana, autorizzato lo stop
all'alimentazione forzata
La decisione dei giudici sul caso della giovane in coma dal 1992 dopo un incidente stradale


MILANO - Dal 1992 vive in uno stato vegetativo. E per anni il padre si è battuto per interrompere l'alimentazione forzata che la tiene in vita. Adesso, il caso di Eluana Englaro è a una svolta: dopo una lunga battaglia legale, infatti, la Corte d'appello civile di Milano ha autorizzato il padre, in qualità di tutore, ad interrompere il trattamento di idratazione ed alimentazione forzato. Fino alla sua morte. Il provvedimento è immediatamente efficace, secondo quanto appreso da fonti giudiziarie, e può essere attuato.

L'INCIDENTE - Eluana, a causa di un incidente stradale, è in stato vegetativo permanente dal 18 gennaio 1992. Il padre della ragazza, Beppino Englaro, dal '99 chiede la sospensione del trattamento. Al telefono, avvertito della notizia, è incredulo: «Non ci credo ancora, voglio leggere la sentenza. Dolore? Mia figlia è morta 16 anni fa».

LE MOTIVAZIONI - Per i giudici della prima sezione civile della Corte d'Appello milanese è stato «inevitabile» giungere alla decisione di autorizzare lo stop del trattamento di alimentazione a Eluana Englaro, «accertata la straordinaria durata del suo stato vegetativo permanente, l'altrettanto straordinaria tensione del suo carattere verso la libertà e la sua visione della vita». Una concezione della vita - spiega il giudice estensore del provvedimento, consigliere Filippo Lamanna - «inconciliabile» con la perdita totale e irreversibile delle proprie facoltà psichiche e la sopravvivenza «solo biologica del suo corpo, in uno stato di assoluta soggezione passiva all'altrui volere». Una conclusione cui i magistrati sono giunti, facendosi forti anche della valutazione del curatore speciale di Eluana Englaro, l'avvocato Franca Alessio, nominata proprio per «controllare la mancanza di interessi egoistici del tutore in potenziale conflitto con quelli di Eluana». La curatrice ha infatti «pienamente condiviso la scelta del tutore orientata al rifiuto del trattamento di alimentazione forzata». Visto quindi il «definitivo accertamento nelle precedenti fasi processuali» dello stato vegetativo permanente, e le altre prove acquisite, tra cui le testimonianze di alcune amiche di Eluana, i giudici hanno deciso di autorizzare il tutore in accordo col personale sanitario a procedere all'interruzione del trattamento di sostegno vitale con tutte le cautele del caso.


09 luglio 2008
 
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La grande magia
view post Posted on 9/7/2008, 12:49




Finalmente!!

Quando ho saputo della notizia mi sono commossa, sono contenta per entrambi :)

I giudici sono sempre più avanti della politica per fortuna
 
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view post Posted on 10/7/2008, 00:36
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http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_...44f02aabc.shtml

Della Vedova (pdl): «decisione giusta, accanimento insensato»
Il Vaticano contro il "caso Eluana"
Monsignor Fisichella: «È eutanasia»
'Scienza e Vita': «Si legittima l'uccisione di un essere umano per fame e sete». Volontè: «Pessima ingerenza»

MILANO - La decisione dei giudici su Eluana Englaro giustifica «di fatto un'azione di eutanasia». Parola di monsignor Rino Fisichella, neopresidente della Pontificia accademia per la vita, che spiega all'Ansa che la sentenza «può essere impugnata presso una corte superiore» e c'è la possibilità di «ragionare con maggiore serenità e meno emotività». Di fronte alla decisione presa dai magistrati Fischella esprime «un duplice sentimento», da una parte «tristezza e amarezza» e dall'altra «profondo stupore». «Eluana è ancora una ragazza in vita, il coma è una forma di vita e nessuno può permettersi di porre fine a una vita personale - spiega il prelato -. Profondo stupore per come sia possibile che il giudice si sostituisca in una decisione come questa alla persona coinvolta, al legislatore perché non mi risulta che in Italia ancora ci sia una legislazione in proposito, e anche soprattutto ai medici che hanno competenza specifica del caso».

'SCIENZA E VITA' - L'associazione Scienza e Vita, ai microfoni di Radio Vaticana, parla di «grave sentenza». «La notizia ovviamente è estremamente triste - ha dichiarato all'emittente il professor Gianluigi Gigli del Consiglio esecutivo di Scienza e Vita -. Eluana Englaro sarà la Terry Schiavo d'Italia». «Grande amarezza - denuncia l’associazione in una nota - perché si legittima l’uccisione di un essere umano privandolo delle cose più elementari: l’alimentazione e l’idratazione. Stupore perché la società dei sani ha deciso di non prendersi cura di un essere umano in condizioni di grandissima fragilità e dipendenza, condannandolo ad una morte atroce per fame e per sete». Di «caso terribile di legalizzazione dell'abbandono di un malato, il cui quadro clinico è stabile da anni» parla Roberto Colombo, direttore di biologia molecolare e genetica umana all'Università Cattolica di Milano. La sentenza, per Colombo, «se sarà eseguita, è di condanna a morte certa della ragazza. Senza nutrizione e idratazione clinica, essa cesserà di vivere non a causa della malattia che l'ha colpita, ma per fame e disidratazione».

VOLONTÈ - Critiche anche dall'Udc con Luca Volontè: «È l'ennesima pessima ingerenza su temi, come la vita e la morte di una persona, che certo non possono essere regolamentati da un organo giudiziario». Volontè trova «comoda» la soluzione milanese: «invece di intervenire concretamente per alleviare il peso delle sofferenze ai familiari, su cui ricade tutta la responsabilità in queste dolorose situazioni, si preferisce rimuovere alla radice il problema, staccando una spina».

ROCCELLA - Anche il sottosegretario al Welfare con delega alla Salute, Eugenia Roccella, sottolinea il «preoccupante parallelismo» con il caso di Terry Schiavo. «Penso che questa possibilità derivi dalla sentenza della Cassazione che ha stabilito criteri sorprendenti e inquietanti». Vale a dire, che «si può decidere di interrompere una vita umana sulla base della ricostruzione di una volontà presunta, desunta da dichiarazioni generiche, legate a carattere e stile di vita». Si tratta, ha rilevato il sottosegretario, di un fatto «estremamente grave» per quanto riguarda il rispetto della libertà della persona».

DELLA VEDOVA - Il Pdl è unito nella condanna e Renato Farina, deputato e giornalista, chiede l'intervento di Napolitano contro una «crudele condanna a morte». Unica voce fuori dal coro quella di Benedetto Della Vedova, deputato e presidente dei Riformatori Liberali, secondo cui la sentenza «è giusta perché consente di interrompere, come nella volontà più volte espressa in vita dalla ragazza, un accanimento terapeutico divenuto del tutto inutile e insensato». Si tratta per lui di «una decisione carica di pietà e di umanità. L'accanimento con cui si costringevano i familiari di Eluana a protrarre all'infinito la sua agonia in uno stato vegetativo permanente e irreversibile era il segno del tentativo del tutto innaturale di protrarre non la vita umana, ma un suo materialistico simulacro».

PD E RADICALI - Il Pd, con la senatrice Vittoria Franco, ministro ombra per le Pari Opportunità, dice che «il Tribunale civile di Milano interviene con saggezza in un vuoto legislativo. Qualcuno continua a parlare di rischio eutanasia. In questo caso, come in molti altri, si tratta solo di accettare la fine naturale della vita senza accanimento terapeutico». Soddisfatti anche i Radicali: «Dopo 16 anni in cui il corpo di Eluana Englaro e le vite dei suoi familiari sono stati tenuti letteralmente in ostaggio, con la violenza propria di chi ha eletto la libertà di scelta individuale a nemico pubblico numero uno, possiamo dire che, questa volta, esiste un giudice a Milano, e che i giudici della Corte d'Appello civile di Milano hanno reso giustizia» si legge in una dichiarazione di Antonella Casu, Michele De Lucia e Bruno Mellano. Parla di «una decisione di buon senso» Marco Cappato, segretario dell'associazione Luca Coscioni. «I giudici del caso Englaro - spiega - hanno dimostrato rispetto oltre che della Costituzione, sia della storia e del vissuto di Beppino Englaro che di quella di Eluana».


09 luglio 2008



 
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Resistenza_laica
view post Posted on 10/7/2008, 01:47




CITAZIONE (La grande magia @ 9/7/2008, 13:49)
I giudici sono sempre più avanti della politica per fortuna

Forse è proprio questa una delle più grandi sfortune italiane: la politica incapace di legiferare correttamente e i giudici in balia delle loro opinioni personali ma ristretti da vincoli giuridici ai quali non si possono sottrarre. Ormai è il giudice stesso a far legge e spesso vediamo cosa ne esce fuori.
Toccare la caviglia = violenza sessuale o sentenze contraddittorie. Servirebbero più leggi chiare e meno autodeterminazione da parte dei giudici poiché anch'essi in fondo sono persone: profondamente inclini a seguire le proprie idee. Con Eluana sono stati fortunati, ma che sarebbe successo se i giudici della C. d'Appello fossero stati tante Binetti? Direi anche che in tal caso la legge sarebbe stata dalla loro parte...
occorre legiferare!!!


Ilaria
 
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