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Sbattezzo e sbattezzi

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view post Posted on 23/11/2008, 12:36
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http://www3.varesenews.it/varese/articolo.php?id=112348

Valerio Crugnola, insegnante di filosofia, ha chiesto alla parrocchia il disconoscimento dell’atto battesimale. La curia risponde: «È un grave peccato e un delitto nell’ordinamento ecclesiastico»
Chiede lo "sbattezzamento". La curia lo scomunica

Valerio Crugnola (foto a lato), insegnante di filosofia e consulente filosofico, è consapevole della conseguenza prevista dal diritto canonico per chi vuole disconoscere il sacramento del battesimo, ovvero la scomunica, ma la sua decisione è irrevocabile e come tale l'ha comunicata - con una lettera che alleghiamo - alla parrocchia di Varese. A sua volta il servizio per la gestione dei sacramenti della Curia di Milano ha risposto al professor Crugnola, invitandolo a incontrare il prevosto di Varese per discutere della decisione, avvertendolo delle conseguenze di ordine giuridico- canonico dello "sbattezzamento".
La scelta di Crugnola è ispirata dall'iniziativa promossa dalla UAAR (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti).

________________________

Alla Parrocchia di San Vittore, Varese
Al Responsabile della Parrocchia

Gentile sacerdote,
venuto a conoscenza dell’iniziativa promossa dalla UAAR (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti) per lo scorso 25 ottobre, volta a far annotare sui registri dei battezzati la dichiarazione di non appartenenza alla chiesa cattolica e di nullità degli effetti statistici e giuridici del battesimo da parte di quanti non si riconoscano in un atto loro imposto dai genitori, pienamente e felicemente consapevole delle conseguenze di diritto canonico derivanti dal peccato di apostasia, con ferma, cosciente e risoluta volontà, tutelata da numerose sentenze e provvedimenti del Garante per la Privacy a partire dal 13.9.1999, io sottoscritto Valerio Arturo Crugnola chiedo alla parrocchia in oggetto, dove fui sottoposto al rito del battesimo nell’ottobre 1947, che presso l’atto di battesimo venga annotata la mia dichiarazione di disconoscimento dell’atto battesimale, di non appartenenza alla chiesa cattolica e di conseguente nullità di tutti gli effetti statistici, economici e giuridici derivanti da tale atto.

Chiedo mi venga inviata per conoscenza, a tutela della mia volontà, copia della avvenuta annotazione al mio domicilio, nonché alla parrocchia dei Frati minori della Brunella, dalla cui attività “pastorale” la mia presunta “anima” di sereno, radioso e saldo non credente dovrebbe dipendere.
Compio questo atto in nome del supremo principio della libertà individuale, costituzionalmente tutelato come diritto inviolabile.

Il mio gesto serve, nel suo piccolo, a confermare che esiste in Italia una maggioranza reale (ma ahimé silenziosa, troppo silenziosa) di non aderenti ad alcuna religione, che chiamerei non tanto atei quanto agnostici, indifferenti, scettici o dubbiosi. Nulla significano le statistiche dei battezzati, dacché i frequentanti le messe obbligatorie di Natale e Pasqua, ossia i cattolici convinti, si aggirano attorno al 35% della popolazione. Questa maggioranza reale non trova però espressione pubblica e finisce schiacciata dal soverchiante potere, mediatico e di lobby, della Chiesa, con il risultato che leggi doverose in un paese liberale e pluralista, che non accoglie nell’attività legislativa alcuna pretesa verità assoluta di ordine ideologico, non possono essere introdotte anche da noi, benché adottate nella stragrande maggioranza dei paesi europei. Gli esiti sono nefasti: coppie lasciate senza tutele di legge; la ricerca scientifica azzerata in interi settori; persone in carne ed ossa, come la famiglia Englaro, trascinate in un circuito infernale di sofferenza perché l’Italia ignora il diritto al testamento biologico. Là dove dovrebbero dare esempio di amore per gli altri – intendo gli altri in nome e cognome, gli individui con i loro problemi e le loro sofferenze, come i Welby e gli Englaro, veri santi moderni –, la Chiesa italiana e il Vaticano mostrano di amare soltanto i loro principi, la loro saldezza ideologica, la loro pretesa di Verità, i loro metafisici embrioni, il loro potere di lobby. Trovo questo un doppio pericoloso segnale. Ve n’è uno di sottile e ben celata intolleranza, in un’epoca in cui avremmo bisogno almeno di quattro cose: un’esplicita, aperta, fraterna tolleranza; un dialogo aperto tra le religioni e tra queste e i non credenti o semplicemente i non praticanti; il ripudio di qualunque forma di integralismo, comunque si manifesti; più moschee, per garantire a tutti i residenti la piena libertà religiosa in barba agli operatori politici dell’odio (ma il solo che ho sentito pronunciarsi in tal senso è l’arcivescovo di Milano, vox clamans in deserto mediolanensi!). E vi è un segnale di incomprensione da parte della Chiesa della società reale, che la rende incapace di entrarvi in autentica relazione, come ha di recente sostenuto parlando al Centro San Fedele lo stesso cardinal Martini, figura stimabile proprio perché capace, al contrario dell’istituzione e di molti altri ecclesiastici, di ascolto e non di prediche dottrinarie dal pulpito, magari da un pulpito che si vuole per giunta, in spregio ad ogni ragionevolezza, dogmaticamente infallibile!

In ogni caso esiste in Italia un vasto numero di persone che hanno subito la volontà dei loro genitori. Una volontà totalitaria, proprio come i regimi nazifascisti tanto cari alla chiesa italiana, spagnola, portoghese, ungherese, slovacca e croata, al beatificando Pacelli, ai beati Schuster, Escrivà e Stepinač e a San Pio, al secolo Forgione. Esiste infatti anche un totalitarismo familiare, oltre che politico, come ovunque non siano consentite scelte alternative e quando un’autorità purchessia, in virtù del suo nudo potere, decida per conto dei diretti interessati, i quali altrimenti, in una società liberale, sarebbero i soli titolati a decidere.

Nel mio caso, quella volontà fu invero assai tiepida, non spacciabile per il cosiddetto “dono della fede”, che comunque dovrebbe essere sempre possibile restituire al mittente. Nessuno dei miei genitori è mai stato particolarmente devoto, anzi. La loro scelta fu compiuta per abitudine, per una malintesa premura, se non per viltà, perché negli anni oscurantistici in cui sono nato pochissimi se la sentivano di fare altrimenti, e così persone di fatto laiche come i miei preferirono battezzarmi per evitarmi in futuro qualunque rischio di emarginazione. Ho un dolce ricordo di mio padre, gli sono grato per quanto mi ha dato, ma non posso perdonare – a lui antifascista, che subì il primo processo politico a Varese durante la guerra mentre il beato Schuster benediceva truppe e cannoni, e che fu rinchiuso tre anni nella galera nazifascista dei Miogni – di avere scelto per me, in modo totalitario, anziché consentire a me, da grande, di scegliere in modo libero, autonomo e consapevole. Perché non consentire finalmente il battesimo da adulti, come accadde, a quanto si legge, allo stesso Gesù, con più sintonia con le libertà individuali di scelta, ossia con i principi fondanti della modernità e della civiltà in cui viviamo? Gli anabattisti avevano ragione? Costa troppo alla Chiesa riconoscerlo a mezzo millennio di distanza?

Ciò detto, non mi dichiaro ateo: sono, semplicemente, a-religioso, quale che sia la religione (inclusi il marxismo o l’ateismo, l’omeopatia o la tecnica, il Denaro o il Mercato, insomma qualunque credenza dogmatica e non accertabile razionalmente, o qualunque corrente idolatria), ma non a-teo. Le religioni sono un fatto culturale, storico e antropologico; Dio può darsi di no, anche se qualunque Dio possibile somiglia ben poco a quello che le religioni positive hanno fatto esistere. Del divino ho un mio personale sentimento, che coltivo salendo in montagna, o recandomi in quei luoghi di misticismo, come il Monte Athos, le abbazie cisterciensi, la tomba di Mevlana a Konya o certi monasteri buddisti in Nepal, dove l’opera dell’uomo ha saputo far dimorare un Dio che lì sento vicino. E apprezzo molti dei miei amici, siano essi cattolici, valdesi, ebrei, buddisti, islamici o atei senza trattino, perché sanno testimoniarmi con dolcezza, mitezza, senza dogmatismi o ostensioni di verità, in modo vissuto e reciprocamente rispettoso, i loro valori.

In attesa della conferma da parte vostra dell’avvenuta annotazione, ringrazio la parrocchia per la sollecita espletazione della pratica richiesta.

Sia fatta la mia volontà, amen.

Valerio Crugnola

Varese, 29 ottobre 2008

___________________________________________

La risposta dell'Arcidiocesi di Milano

ARCIDIOCESI DI MILANO
Curia Arcivescovile
servizio per la disciplina dei sacramenti

Milano, 5 novembre 2008

Egregio signore,

ho preso atto della Sua richiesta di “disconoscimento dell’atto battesimale, di non appartenenza alla Chiesa cattolica e di conseguente nullità di tutti gli effetti statistici, economici e giuridici derivanti da tale atto”, datata 30 ottobre 2008, espressa con lettera raccomandata del 29.10.2008, indirizzata al Parroco della parrocchia di S. Vittore in Varese, inviatami in data odierna (brevi manu) dal medesimo parroco per competenza e darò disposizione al Parroco del luogo del suo battesimo, secondo quanto da Lei richiesto.

Nel frattempo mi sembra doveroso, lo riterrà opportuno, invitarla ad un incontro per illustrarLe le conseguenze di ordine giuridico-canonico della Sua scelta[1][1].

L’incontro potrà essere fissato telefonicamente.

Mi preme ricordarLe che un tale atto rompe i legami di comunione con la Chiesa, che esistevano dal momento del Battesimo e viene considerato non solo un grave peccato, ma anche un delitto nell’ordinamento ecclesiastico, per cui è prescritta la più onerosa delle pene canoniche, cioè la scomunica. Tuttavia, come Lei ben certo saprà, il legame sacramentale di appartenenza al Corpo di Cristo, che è la Chiesa, dato dal carattere del sacramento del battesimo, viene considerato dalla Chiesa stessa un legame ontologico permanente e non viene meno a motivo di nessun atto o fatto di defezione.

Nel caso in cui, entro quindici giorni a partire dalla data sopra riportata, non ricevessi alcun riscontro da parte Sua, nei tempi ragionevoli degli invii e delle risposte per posta, darò disposizioni al parroco e, successivamente, Le confermerò l’avvenuta annotazione.

Pur rammaricandomi per la Sua decisione, desidero anche manifestarLe sentimenti di fiducia nel cammino di ricerca della verità, che idealmente ci accomuna, e distintamente La saluto.

Don Mario Bonsignori, Responsabile

[1] Conseguenze di ordine giuridico:
- esclusione dall’incarico di padrino per battesimo e confermazione (cann. 874 § 1; 983 § 1);
- licenza dell’Ordinario del luogo per l’ammissione al matrimonio (cann. 1971 § 1 n.5; 1124);
- esenzione dall’obbligo della forma canonica per il matrimonio (can. 1117):
- privazione delle esequie ecclesiastiche in mancanza di segni di pentimento (can. 1884 § 1, 1°);
- esclusione dai sacramenti e dai sacramentali (cann. 1331 § 1, 2°; 915);
- scomunica latae sententiae (can. 1364 § 1).


» Commenti dei lettori (sono presenti 233 commenti)

Martedi 18 Novembre 2008
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Cavaradossi
view post Posted on 25/11/2008, 23:46




mi piace quando convocano lo sbattezzando (si dice così?).
Nessuno tra chi legge ha accolto questo invito ed è andato al colloquio??????????
 
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Felipe-bis
view post Posted on 26/11/2008, 11:22




CITAZIONE (Cavaradossi @ 25/11/2008, 23:46)
mi piace quando convocano lo sbattezzando (si dice così?).
Nessuno tra chi legge ha accolto questo invito ed è andato al colloquio??????????

Fossi matto! E che ci andavo a fare?
 
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Cavaradossi
view post Posted on 29/11/2008, 17:20




CITAZIONE (Felipe-bis @ 26/11/2008, 11:22)
CITAZIONE (Cavaradossi @ 25/11/2008, 23:46)
mi piace quando convocano lo sbattezzando (si dice così?).
Nessuno tra chi legge ha accolto questo invito ed è andato al colloquio??????????

Fossi matto! E che ci andavo a fare?

Sarebbe divertente :)
 
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Felipe-bis
view post Posted on 20/10/2009, 19:50




http://www.uaar.it/news/2009/10/19/sbattez...ello-sbattezzo/



Sbattezziamoci: domenica 25 ottobre 2009 la seconda giornata nazionale dello sbattezzo

L’anno scorso furono più di mille. Quest’anno proveranno a fare il bis. Sono gli sbattezzandi d’Italia, che domenica 25 ottobre impugneranno contemporaneamente carta e penna e scriveranno ai loro parroci una raccomandata in cui chiedono la cancellazione degli effetti civili del battesimo. In questo modo chiederanno il riconoscimento del diritto, stabilito dal Garante per la privacy, di non essere più considerati dallo Stato sudditi della Chiesa cattolica.

«Il fenomeno dello sbattezzo è in costante crescita - spiega il segretario nazionale della Uaar Raffaele Carcano – e sta attirando sempre più l’attenzione del pubblico e della stampa, soprattutto straniera. Ma solo in occasione della giornata dello sbattezzo possiamo stimarne la reale portata, perché in altri giorni si tratta di una questione personale per la quale basta una raccomandata. Quello che possiamo dire, però, è che abbiamo circa 4500 download del modulo per lo sbattezzo al mese dal sito della Uaar, e si stima che già in quindicimila lo abbiano davvero compilato e spedito».

In occasione della giornata dello sbattezzo, saranno allestiti banchetti informativi in diverse città d’Italia: un elenco delle iniziative si trova qui: www.uaar.it/event. Per saperne di più: a Roma, giovedì prossimo 22 ottobre alle ore 18.00 nella sede della Uaar, il ciclo degli Incontri del giovedì dedicherà allo sbattezzo l’incontro con Adele Orioli (responsabile dello sportello S.O.S. Laicità, coautrice con Raffaele Carcano di Uscire dal gregge), dal titolo «Lo sbattezzo: da fenomeno di nicchia ai servizi dei Tg».

Comunicato stampa UAAR
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http://www.uaar.it/news/2009/10/20/notizie...ello-sbattezzo/

Notizie sulla giornata dello sbattezzo
Un articolo sulla giornata dello sbattezzo è stato pubblicato ieri su Il Bergamo*, mentre manifesti sono stati affissi ad Avellino (una foto in fondo a questa Ultimissima).

Lo scorso 8 ottobre di sbattezzo si è parlato anche durante il programma Dispenser** su Radio2 RAI. Nel corso della trasmissione è stato intervistato Alessandro Lise, co-autore di Quasi quasi mi sbattezzo.

* http://www.uaarbergamo.it/index.php?imagep...rgamo%26quot%3B

** http://rapidshare.com/files/294970069/Lise...ttezzo.rar.html
 
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Felipe-bis
view post Posted on 23/10/2009, 17:25




http://www.uaar.it/news/2009/10/23/taranto...iffida-parroco/

Taranto, sbattezzo negato, l’UAAR diffida il parroco

Un socio UAAR di Taranto si è visto rifiutare dal parroco la sua richiesta di sbattezzo. Il locale circolo UAAR è intervenuto in prima persona per diffidare il parroco: della vicenda ha dato notizia anche la Gazzetta del Mezzogiorno*. L’UAAR ricorda che la legge sulla privacy impone ai parroci di dar corso alla richiesta entro quindici giorni dal pervenimento: contro la mancata risposta si può ricorrere al Garante, che in tutti i casi sottopostigli ha sempre dato ragione allo sbattezzando.

CITAZIONE
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM...&IDCategoria=11


«No, non ti 'sbattezzo'»
TARANTO - Un cittadino di 48 anni di Taranto si sarebbe visto rifiutare dal parroco della chiesa di appartenenza il cosiddetto 'sbattezzo', ovvero l’annotazione nei registri parrocchiali dei battesimi dell’esplicita volontà del richiedente di non essere più considerato appartenente alla Chiesa cattolica apostolica romana. A segnalare l’episodio con una nota è il coordinatore del circolo tarantino dell’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti (Uaar), Giovanni Gentile. Gentile ha inviato una diffida al parroco perchè ottemperi alla richiesta del battezzato entro 15 giorni. Se ciò non dovesse accadere, fa sapere Gentile, la Uaar ricorrerà al garante per la privacy o all’autorità giudiziaria.

«Il parroco – sostiene Gentile – aveva l’obbligo, quale mero responsabile della conservazione e tenuta dei dati personali, di dare seguito alla richiesta annotando a margine dell’atto di battesimo la dicitura per cui lo stesso dichiarava di non voler più essere considerato parte del gregge». Invece, con una nota di risposta, il cittadino – prosegue Gentile – è stato invitato dal parroco a recarsi in canonica per ritirare il certificato di battesimo per poi rivolgersi alla Curia arcivescovile di Taranto, che con decreto potrebbe autorizzare il parroco ad annotare la rinuncia.



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Giornata dello sbattezzo sulla tv francese, la radio belga e Friendly Atheist

Cresce l’interesse all’estero per la seconda giornata nazionale dello sbattezzo organizzata dall’UAAR. Domenica 25 ottobre andrà in onda un servizio sull’emittente pubblica francese France 3 all’interno del programma 19/20. Il servizio potrà essere visto dalle 20.30 in poi, per sette giorni.
Sempre 25 ottobre, sulla radio pubblica belga di lingua francese, il programma Et dieu dans tout ça, in occasione della giornata nazionale dello sbattezzo, dedicherà la puntata al tema Se faire débaptiser? Al dibattito parteciperanno Adele Orioli, responsabile delle iniziative giuridiche UAAR e coautrice di Uscire dal gregge; padre Raphaël Collinet, cattolico, responsabile del trattamento delle richieste di sbattezzo per la diocesi di Liegi; Bernard-Zoltan Schümmer, pastore protestante; Daniel Leclercq, coordinatore della Fédération des «Amis de la Morale Laïque» e redattore capo della rivista Morale laïque; Eric Lorio, fondatore del sito internet Apostasie.
Infine, anche uno dei blog atei più seguiti al mondo, Friendly Atheist (gestito da Hemant Mehta, autore di Ho venduto l’anima su E-Bay), ha dedicato ieri un post all’evento.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 28/10/2009, 14:54




http://www.uaar.it/news/2009/10/27/sbattez...questo-weekend/

Sbattezziamoci insieme: più di ottocento persone lo hanno fatto questo weekend

Una raccomandata, una visita all’ufficio postale. E lo sbattezzo è fatto. Moltiplicatelo per ottocentoventi ed ecco a voi la seconda giornata nazionale dello sbattezzo. Gli ottocentoventi, tutti insieme, hanno infatti inviato la richiesta di cancellazione degli effetti civili del battesimo ai parroci della parrocchia in cui furono battezzati da bambini, per affermare il proprio diritto di non essere più considerati dallo Stato come sudditi della Chiesa cattolica, secondo quanto stabilito nel 1999 dal Garante per la privacy.
«Siamo molto soddisfatti del risultato della nostra giornata nazionale – afferma Raffaele Carcano, segretario nazionale della Uaar – anche perché il numero di sbattezzati aumenta di anno in anno e molti lo fanno in completa autonomia, semplicemente scaricando il modulo dal nostro sito». Per questo non è possibile sapere con precisione il numero dei fuoriusciti dalla Chiesa cattolica, tranne nella giornata nazionale dello sbattezzo. «L’anno scorso furono 1032, distribuiti in tutto il paese. Ma quest’anno ci ha sorpreso soprattutto il dato di Milano, con 150 sbattezzi». Proprio l’arcidiocesi di Milano, la scorsa primavera, si era lamentata dell’aumento di sbattezzi: «adesso vediamo che cosa ci dirà…».
Intanto l’attenzione allo sbattezzo sta crescendo in tutto il mondo: solo negli ultimi giorni, in Francia l’iniziativa è stata oggetto di numerosi servizi sui giornali e alla tivù e i dirigenti Uaar hanno preso parte, pochi giorni fa, a un dibattito su una radio belga.

Comunicato stampa UAAR
 
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Felipe-bis
view post Posted on 9/11/2009, 10:22




http://www.uaar.it/news/2009/11/08/ascoli-...agli-sbattezzi/

Ascoli Piceno, diocesi preoccupata dagli sbattezzi

Ad Ascoli Piceno “le autorità religiose, dai parroci al presule, sono preoccupate da un fenomeno ricorrente”: lo sbattezzo. Lo evidenzia un articolo del Corriere dell’Adriatico* assai approssimativo, all’interno del quale si parla “dell’associazione (se così vogliamo chiamarla) UAAR che vuol significare Unione degli atei eccetera”. Il pezzo si conclude con la frase “Stavolta il pericolo non proviene dall’Islam”.


*:
CITAZIONE
http://www.corriereadriatico.it/articolo.a...E38D7AE9F450249

La diocesi è preoccupata di questo fenomeno per la presenza di sette e associazioni
Sale il numero degli sbattezzati


Ascoli Non sono certo finiti i commenti alla sentenza della Corte europea sull’invito a togliere i crocifissi dalle scuole ma rimanendo in tema le autorità religiose, dai parroci al presule, sono preoccupate da un fenomeno ricorrente: alcuni adepti di una lega dello Sbattezzo, dell’associazione (se così vogliamo chiamarla) UAAR che vuol significare Unione degli atei eccetera… e anche di altre formazioni e sette, stanno facendo proselitismo.

Del fenomeno è informato il vescovo della diocesi, monsignor Silvano Montevecchi, il quale è consapevole che questi movimenti non sono locali, ma si muovono in tutta Italia. Ad esempio la lega degli Sbattezzati è sorta addirittura a Fano, mentre le altre hanno quasi tutte valenza ufficiale dal momento che sono note al garante della privacy e alla stessa Cei. Il caso è seguito con attenzione da don Lino Arcangeli, parroco di San Filippo e Giacomo. Che la materia fosse ostica, anzi “scottante”, lo abbiamo capito dalle essenziali battute del religioso.

In effetti per lo “sbattezzo” persone – perfino insospettabili – girano con domande ciclostilate dove l’interessato ad accettare, appone la sua firma e il documento giunge alla Curia, con prima verifica di don Lino Arcangeli.

Per quanto riguarda gli atei, questi nei loro rituali incontri, invitano o hanno già avvicinato potenziali credenti che, a loro volta, firmano altre attestazioni intendendo abbandonare la religione. Don Lino, sia pure con ritroso riserbo, ha parlato di almeno dieci-quindici “annunci” del genere ogni anno.

A quanti presentano la loro decisione, in Curia fanno presente che il battesimo è un sacramento già avvenuto e quindi non cancellabile, pur tuttavia si prende atto della loro volontà, facendo però presente il rispetto dei divieti che divengono immediatamente attivi: nessun padrino per nascite o altro, nessuna testimonianza e via dicendo.

Per quanto invece riguarda la conversione ad altre religioni, monoteistiche o politeistiche l’iter è ben diverso e segue canoni differenziati.

Questo fenomeno, però, da quanto raccolto nella sede curiale, è molto meno presente. Stavolta il pericolo non proviene dall’Islam.

 
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Felipe-bis
view post Posted on 9/12/2009, 18:01




http://www.uaar.it/news/2009/12/05/bologna...istano-diocesi/

Bologna, gli sbattezzi “rattristano” la diocesi

“La sua decisione ci rattrista come capita quando un figlio decide di allontanarsi dalla sua famiglia senza condividerne le motivazioni”. Lo scrive la curia di Bologna a coloro che chiedono di sbattezzarsi in una delle parrocchie della diocesi: l’intento è quello di farli recedere. Ne ha scritto ieri Repubblica, in un articolo intitolato Quei 200 bolognesi scomunicati*. Monsignor Gabriele Cavina ha ammesso che, almeno finora, solo una persona ha risposto al loro invito di un incontro, senza peraltro che la ‘pecorella smarrita’ rientrasse nel gregge. Secondo il prelato “con il gesto dello ’sbattezzo’ si rischia di incrinare il rapporto con i propri genitori, i quali chiedendo per il figlio il battesimo facevano qualcosa che ritenevano buono e non nocivo”.

CITAZIONE
*
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...comunicati.html

Quei 200 bolognesi scomunicati
Repubblica — 04 dicembre 2009 pagina 1 sezione: BOLOGNA

SCOMUNICATI. Con 15 giorni di tempo, però, per chiedere perdono e rientrare nella Chiesa dopo «un percorso spirituale penitenziale». È quanto accade a Bolognaa chiunque decida di "sbattezzarsi", ovvero domandare alla parrocchia dove si è ricevuto il primo sacramento di essere cancellati dal registro dei battesimi. Un gesto cuia norma di legge (quella sulla privacy) si dovrebbe rispondere semplicemente annotando di fianco al nome del battezzato un «ha abbandonato la confessione cattolica». MA A Bologna non ci si limita a questo. Tra le poche in Italia a dare seguito a un' indicazione in proposito della Cei, la Curia petroniana spedisce a ognuno degli "sbattezzati" - circa 200 persone negli ultimi tre anni - una lettera in cui monsignor Gabriele Cavina spiega quanto segue. «Non posso nasconderle che la sua decisione ci rattrista come capita quando un figlio decide di allontanarsi dalla sua famiglia senza condividerne le motivazioni. Sono disponibile a un incontro con lei». Poi ammonisce, ricordando che: «la procedura che lei richiede non è senza conseguenze». E, in una nota margine, le elenca tutte: «scomunica latae sententiae (ovvero automatica); esclusione dai sacramenti e dai sacramentali (ad esempio le benedizioni della casa o degli oggetti); esclusione dall' incarico di padrino per il battesimoe la cresima, privazione delle esequie ecclesiastiche». «Finora - racconta monsignor Cavina - solo una persona ha risposto al mio invito. Mi ha spiegato che il battesimo fu fatto per volontà della nonna e che i genitori non lo avevano cresciuto secondo le indicazioni della dottrina. Io però averi piacere di incontrare tutti, per confrontarci e conoscere le critiche che hanno da porci. Anche perché con il gesto dello «sbattezzo» si rischia di incrinare il rapporto con i propri genitori, i quali chiedendo per il figlio il battesimo facevano qualcosa che ritenevano buono e non nocivo, Prima di spezzare le radici e tagliare i rapporti bisognerebbe riflettere a lungo». Dall' Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, che ogni anno organizza la giornata dello "sbattezzo" fornendo i moduli per richiedere la cancellazione dal registro ecclesiale, si valuta come «inusuale» la reazione della chiesa di Bologna. E Roberto Grendene, coordinatore del circolo Uarr cittadino, aggiunge: «Il nostro nonè un controrito pagano, ma la semplice rivendicazione di un diritto». Sì, ma che comporta la condanna per apostasia. Volgarmente, la scomunica. - ANTONELLA CARDONE

 
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Felipe-bis
view post Posted on 15/12/2009, 19:05




http://www.uaar.it/news/2009/12/15/matrimo...#comment-327773

Matrimonio e sbattezzo: il papa modifica il Codice di Diritto Canonico

Per decisione di Benedetto XVI, gli sbattezzati torneranno, d’ora in poi, a essere considerati dalla Chiesa cattolica esclusivamente come fedeli battezzati, e quindi soggetti ai doveri di ogni fedele, anche in ambito matrimoniale. Il sommo pontefice ha infatti pubblicato un motu proprio, Omnium in Mente* (All’attenzione di tutti), firmato lo scorso 26 ottobre ma diffuso solamente oggi. Il documento (che non si segnala per la sua immediata comprensibilità) modifica il Codice di Diritto Canonico in tre diversi canoni, e sembra avere come conseguenza più immediata che lo sbattezzato non avrà più diritto ad accedere al cosiddetto matrimonio misto: non potrà cioè più sposarsi in chiesa ‘da ateo’ con un partner cattolico. L’introduzione del divieto sembra dunque rappresentare un tentativo di frenare l’imponente crescita numerica delle apostasie.

* http://212.77.1.245/news_services/bulletin...12.2009&lang=it
 
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vaticANO
view post Posted on 15/12/2009, 20:20




Frega cazzi, se mai mi sposerò lo farò nell'ufficio del sindaco.
 
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Italoromano
view post Posted on 15/12/2009, 23:08




CITAZIONE (vaticANO @ 15/12/2009, 20:20)
Frega cazzi, se mai mi sposerò lo farò nell'ufficio del sindaco.

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Anch'io, che ancora non ho deciso se sbattezzarmi o meno, comunque se mai mi sposerò di certo non lo farò mai in chiesa (in qualsiasi chiesa).
 
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Felipe-bis
view post Posted on 16/12/2009, 17:07




http://www.uaar.it/news/2009/12/16/benedet...atei-agnostici/

Benedetto XVI torna a parlare di sbattezzo: il commento di atei e agnostici

Succede nel Motu Proprio intitolato Omnium in mente e reso pubblico ieri, con cui il pontefice ha modificato tre canoni del Codice di Diritto Canonico: Papa Benedetto XVI ha, per la seconda volta, preso posizione sullo sbattezzo. «È un segno, questo, della crescita del fenomeno e del suo rilievo per la Chiesa Cattolica», dichiara Raffaele Carcano, segretario nazionale dell’Uaar. Ma è anche un modo per screditare chi si è sbattezzato, visto che il documento sembra dire che, in caso di matrimonio con una persona cattolica, lo sbattezzato non sarà più trattato come un non battezzato e sarà costretto al rito cattolico.
Il Motu Proprio, infatti, elimina tutte le eccezioni che riguardavano gli sbattezzati nella materia matrimoniale grazie alle quali, finora, uno sbattezzato che convolava a nozze con un cattolico poteva avere un rito misto in Chiesa, esattamente come un ateo mai battezzato. «L’introduzione del divieto sembra un tentativo di frenare l’imponente crescita numerica delle apostasie – prosegue Carcano – ma non sarà certo il divieto di matrimonio misto a fermare chi ha deciso di uscire dalla Chiesa cattolica».

Comunicato stampa UAAR
 
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Felipe-bis
view post Posted on 17/3/2010, 19:01




http://www.uaar.it/news/2010/03/16/arcisat...to-da-oratorio/

Arcisate (VA): sbattezzato allontanato dall’oratorio

Un ateo ventitreenne, sbattezzato, è stato allontanato dal parroco dal campo dell’oratorio dove era stato invitato a giocare a pallone da alcuni amici. Sostiene il giovane, in una lettera pubblicata da VareseNews (vedi sotto): “Io non mi ero certo recato in oratorio per tenere una conferenza sull’ateismo o per cercare di seminare zizzania, la mia intenzione era unicamente quella di passare una bella serata in compagnia di amici giocando a calcio, dato che l’oratorio è l’unico posto in paese dove si può fare tutto ciò”. La replica del parroco: “può frequentare la parrocchia e gli altri parrocchiani qualcuno che ha rinnegato la sua religione? Io non credo. Per correttezza se Samuele decide di non frequentare più la chiesa lo faccia fino in fondo, stando lontando da chi crede davvero. Purtroppo Samuele ha avuto spesso da dire su chi crede e pratica, più volte ha detto che chi viene a catechismo il giovedì sera e a messa la domenica mattina altro non è che un lecca…. del prete. Mi dispiace ma non è un atteggiamento tollerabile”.

CITAZIONE
http://www3.varesenews.it/varese/articolo.php?id=167637

La notizia del lettore
"Sono sbattezzato, il parroco mi ha allontanato dall'oratorio"
"Volevo giocare una partita di pallone con alcuni amici ma me ne sono dovuto andare" racconta Samuele. Il parrocco ribatte: "Non l'ho cacciato ma non è opportuno che frequenti i nostri parrocchiani"

Gentile direttore,
sono un ragazzo di 23 anni residente a Brenno Useria (frazione di Arcisate), e Le scrivo per rendere pubblico un fatto secondo me significativo.
Premetto che dopo anni di attività presso la parrocchia del mio paese, a seguito di una mia presa di coscienza mi sono decisamente avvicinato all'ateismo, tanto da decidere alla fine del 2009 di procedere allo sbattezzo, cioè una pratica con la quale viene richiesto al parrocco di annotare sul registro dei battesimi che non si ha più intenzione di appartenere alla chiesa cattolica; ovviamente è una cosa riconosciuta dalla legge del nostro stato.
In data lunedì 15 marzo 2010, a seguito dell'invito di alcuni miei amici di partecipare ad una partita di pallone in oratorio, mi sono ritrovato a dover compiere una scelta; ho ripensato a come il suddetto parroco sia famoso in paese per la sua "modernitcredaà", per il suo essere una persona ragionevole, intelligente e molto attenta ai giovani, e ho quindi deciso di recarmi a questa partita.
Quando eravamo pronti per iniziare a giocare il prete mi si è avvicinato, e facendo riferimento al mio essere ateo, mi ha chiaramente chiesto di tornarmene a casa. Io, tra la sorpresa e l'imbarazzo dei miei amici, ho molto rispettosamente raccolto le mie cose e sono andato via, restando per qualche minuto fuori dal cancello a guardare gli altri giocare, sentendomi emarginato.
Io mi chiedo, ma la chiesa non è da sempre a favore dell'apertura verso tutti gli esseri umani?
Lo stesso prete del mio paese si è sempre fatto vanto di aprire le porte dell'oratorio a tutti, senza fare il conto di chi la domenica va a messa e chi no, in modo da favorire l'aggregazione dei giovani, salvo poi cadere in questa enorme contraddizione.
Io non mi ero certo recato in oratorio per tenere una conferenza sull'ateismo o per cercare di seminare zizzania, la mia intenzione era unicamente quella di passare una bella serata in compagnia di amici giocando a calcio, dato che l'oratorio è l'unico posto in paese dove si può fare tutto ciò. Ma a quanto pare, tutte le belle parole di apertura e dialogo del suddetto prete valgono solo verso chi crede in altre religioni; io, unico sbattezzato in un piccolo paese di appena 2000 abitanti, non sono meritevole del rispetto dato invece a chiunque creda in un qualsiasi dio. Che sia forse stata una ripicca personale nei miei confronti? Questa è l'unica spiegazione che riesco a darmi, anche se mi sforzo di non voler credere che un uomo di chiesa sia capace di tali bassezze.
Questa mia lettera vuole essere un grido di protesta, poichè sento sempre più spesso parlare di convivenza con religioni diverse dal cristianesimo, ma nonostante la Costituzione Italiana dica chiaramente che il nostro è uno Stato laico nessuno si preoccupa anche di chi come me è ateo; saremo anche una minoranza, ma per questo valiamo forse di meno?
Spero che, nonostante le mie parole vadano contro un potere forte come la chiesa, avrete il "coraggio" di pubblicarmi, poichè ritengo che il rendere pubblico questo accadimento possa essere un forte segnale per tutta la nostra società.

Samuele D'Angelo

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Dopo aver ricevuto la lettera di Samuele abbiamo preso contatti con il parroco di Brenno, Don Giuseppe che ha fornito la sua versione dei fatti. "Non ho allontanato Samuele, gli ho solo chiesto se ritenesse opportuno restare in oratorio dopo la raccomandata che mi aveva inviato a dicembre. Non posso dire che cosa ci fosse scritto perché lui me lo ha espressamente vietato". Nella raccomandata, come scrive Samuele, si comunicava l'intenzione di procedere allo "sbattezzo".
"Non dico nulla - ha detto ancora Don Giuseppe - ma può frequentare la parrocchia e gli altri parrocchiani qualcuno che ha rinnegato la sua religione? Io non credo. Per correttezza se Samuele decide di non frequentare più la chiesa lo faccia fino in fondo, stando lontando da chi crede davvero". "Purtroppo - conclude Don Giuseppe - Samuele ha avuto spesso da dire su chi crede e pratica, più volte ha detto che chi viene a catechismo il giovedì sera e a messa la domenica mattina altro non è che un lecca.... del prete. Mi dispiace ma non è un atteggiamento tollerabile".

 
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Felipe-bis
view post Posted on 10/5/2010, 10:45




http://www.uaar.it/news/2010/05/10/sbattez...-tuo-sbattezzo/

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36 replies since 23/11/2008, 12:36   1808 views
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