http://www.corriere.com/viewstory.php?storyid=84257«Una barbarie il testo sul fine vita»
ROMA - Il disegno di legge Calabrò sul testamento biologico, ovvero il testo della maggioranza, ha raccolto ieri mattina il suo primo voto: la commmissione Sanità del Senato lo ha scelto come testo base per arrivare a una legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento (dat).
Un testo che non prevede la possibilità per il soggetto di decidere sui trattamenti di nutrizione e idratazione artificiale e che raccoglie varie critiche, a partire da quelle di Beppino Englaro: la legge che il Parlamento si appresta ad approvare, ha detto, «è una vera e propria barbarie».
Il via libera al ddl Calabrò è arrivato con la votazione di ieri: 13 i sì della maggioranza, mentre il Pd si è diviso, con 6 senatori che hanno votato no e 3 che si sono astenuti, tra cui il capogruppo Pd Dorina Bianchi.
Un voto su cui la direzione del Pd, con la commissione Sanità, ha cercato di ricompattarsi.
Intanto a Micromega, Beppino Englaro afferma la propria posizione: la legge sul testamento biologico che il parlamento si appresta ad approvare, dice, «è una vera e propria barbarie. Una legge assurda, incostituzionale e contro la quale è assolutamente necessario che i cittadini facciano sentire la propria voce e scendano in piazza a manifestare».
Beppino Englaro ha inoltre aderito alla manifestazione “Sì alla vita, no alla tortura di Stato”, che si svolgerà a Roma domani in piazza Farnese.
Per il momento, comunque, la polemica è innanzitutto sul voto di ieri.
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