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La legge sul 'fine vita'

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GalileoGalilei
view post Posted on 19/2/2009, 19:55 by: GalileoGalilei
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Ddl Calabrò è testo base. Pd si spacca

Frida Roy, 19 febbraio 2009, 15:07
Ddl Calabr� � testo base. Pd si spacca Politica Critiche e "stupore" da esponenti democrats per la posizione espressa dal capogruppo in commissione Sanità del Senato. Dorina Bianchi si è infatti astenuta sul documento della maggioranza come punto di partenza per la nuova legge. Sabato in piazza per dire no alla norma, in una manifestazione convocata da Micromega a cui parteciperà anche Beppino Englaro


Questa mattina la commissione Sanità del Senato ha votato il ddl messo a punto da Raffaele Calabrò (Pdl) come testo base per quel che riguarda le dichiarazioni anticipate di trattamento. 13 sì, 6 no e 3 astenuti, ovvero la capogruppo Dorina Bianchi, Daniele Bosone e Claudio Gustavino. Il Pd è arrivato dunque senza un accordo al voto. La Bianchi, da poco succeduta al collega Ignazio Marino passato a presiedere la Commissione sul SSN, spiega la scelta come "un'apertura di fiducia nei confronti del relatore che ha dato segnali di disponibilità sulla modifica di alcuni punti del ddl".

Un'apertura apprezzata dalla maggioranza: "Do una valutazione positiva del voto" ha spiegato Calabrò, relatore del documento della maggioranza, perchè "l'astensione di alcuni colleghi del Pd dice che c'è anche apprezzamento sul testo".

E se da una parte alcuni esponenti del Pd continuano a tessere la tela del dialogo con il centrodestra, dall'altro si allarga sempre di più la frattura con i colleghi di partito. A partire dallo stesso Marino che è stato a lungo capofila del Pd nel dibattito sul testamento biologico e che giorni fa è stato sostituto -non senza polemiche sui tempi- dalla Bianchi. Il senatore e chirurgo critica la "mancanza di una linea condivisa nel Pd" e l'atteggiamento di "totale chiusura" del relatore della maggioranza. "Senz'altro c'è la possibilità di miglioramenti ma all'interno di alcuni principi di fondo - ha fatto sapere da parte sua Calabrò - che sono il no all'eutanasia, il no all'accanimento terapeutico e il no al suicidio assistito".

Quanto al nodo di alimentazione e idratazione, vero scoglio nel confronto fra laici e cattolici, viene ribadito che "sono sostegno vitale, sono un qualche cosa che non si può assolutamente togliere a un paziente che ne ha necessità per vivere".

Posizione che di fatto chiude qualsiasi varco di dialogo, come ha sottolineato lo stesso Marino: "Se questo è l'atteggiamento - ha criticato- molti di noi ne prenderanno atto e metteranno in campo un contrasto parlamentare rigoroso".

Alle critiche del senatore-chirurgo verso la collega democratica, appiattita sulla linea della maggioranza pur avendo promesso di essere, in quanto capogruppo in Commissione, portatrice della posizione del partito, si uniscono quelle della democratica Franca Chiaromonte e della radicale Donatella Poretti, che manifestano "stupore" per la posizione della capogruppo "tanto più per la chiusura a qualsiasi confronto da parte della maggioranza su un testo che non ha più al centro il testamento biologico ma il principio dell'indisponibilità' della vita umana e dell'imposizione dello Stato etico".

Accuse forti che hanno spinto alla replica la diretta interessata che, difendendo la propria scelta, ha fatto notare come "sulle questioni etiche il Pd ha sempre lasciato libertà di coscienza ai membri del gruppo. Non è una novità".

Plaude invece al voto di oggi il Pdl che, con il presidente del gruppo a Palazzo Madama Maurizio Gasparri, segnala come l'approvazione del ddl Calabrò sul testamento biologico "sia un passo avanti importante, che premia il nostro sforzo di sintesi, boccia le posizioni estremiste, errate e perdenti di Marino che è stato sconfessato in maniera vistosa anche dal suo gruppo, cosa della quale dovrebbe finalmente prendere atto".

Un'analisi che potrebbe essere condivisa anche da molti democratici, esasperati dal vedere il proprio partito attestato su posizioni filo-cattoliche, incapace di mantenere dritta la barra della laicità e, accusato non troppo velatamente, di aver lasciato solo Marino che, proprio sul tema, aveva presentato un documento nel quale si riconosceva libertà di scelta, pur davanti ad un notaio e in forma scritta, a quanti volessero rifiutare alimentazione e idratazione artificiali.

Il termine per la presentazione degli emendamenti al ddl scade lunedì 23. Martedì 24 alle 14 è fissato l'ufficio di presidenza e il 5 marzo il testo dovrebbe arrivare all'aula di Palazzo Madama. Sabato a Roma la rivista Micromega, con l'apporto di diversi intellettuali, scenderà in piazza per chiedere al parlamento di invertire la rotta. Tra i partecipanti anche Beppino Englaro, che oggi ha invocato uno stop ad una norma che non ha esitato a definire "barbara", tanto da aderire all'appuntamento del weekend. "Una legge assurda e incostituzionale", dice il papà di Eluana, "contro la quale è assolutamente necessario che i cittadini facciano sentire la propria voce e scendano in piazza a manifestare", perchè "la decisione sulla propria vita deve essere affidata a chi la vive", sostiene con tutte le ragioni con cui può farlo e che sono molte.
 
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