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La legge sul 'fine vita'

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Felipe-bis
view post Posted on 28/1/2009, 19:37 by: Felipe-bis




http://www.uaar.it/news/2009/01/28/senato-...ento-biologico/

Senato, partita la discussione sul testamento biologico

E’ infine partita, presso la commissione Sanità del Senato, la discussione parlamentare sui diversi progetti di legge concernenti il testamento biologico. Il testo-base, redatto da Raffaele Calabrò, è molto vicino alle posizioni espresse dal presidente della CEI, il cardinale Angelo Bagnasco: sostenuto dalla maggioranza, prevede il divieto di inserire nutrizione e idratazione nelle dichiarazioni anticipate di trattamento, in quanto “sono forme di sostegno vitale, la cui sospensione configurerebbe un’ipotesi di eutanasia passiva”.
La maggioranza si è finora mostrata abbastanza compatta a sostegno di tale testo. Più diviso il PD: nove senatori teodem l’hanno definito “una buona sintesi”, laddove Ignazio Marino lo giudica “lontano dalle sofferenze dei pazienti”.
Nel frattempo, secondo anticipazioni di stampa la casa di cura “La Quiete” di Udine avrebbe inserito Eluana Englaro nella lista di attesa.

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http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/c...u-sentenza.html

presidente della Corte Costituzionale richiama il legislatore alle proprie responsabilità
"Solo così si può circoscrivere il cosiddetto diritto giurisprudenziale"
Eluana, il richiamo di Flick "Serve una legge chiara"
Sottolineato il valore e l'attualità della Costituzione: "Ai suoi
principi fondamentali è stato impresso lo spirito evolutivo"

ROMA - Su temi come il testamento biologico o il consenso ai trattamenti sanitari sono necessarie "chiare scelte legislative" perché gli aspetti in gioco non possono restare "incidentalmente sfiorati" dalla Corte Costituzionale, come è stato per la "drammatica vicenda" di Eluana Englaro. E' questo il forte richiamo del presidente della Consulta, Giovanni Maria Flick. Che in occasione dell'udienza straordinaria alla presenza del capo dello Stato Giorgio Napolitano, ha qualificato come "risposta tecnica" quella data dai giudici costituzionali sul caso Englaro.

"E' stata una risposta tecnica". Il carattere tecnico della risposta, spiega Flick, è dato dal fatto che "non sono stati ritenuti sussistenti i presupposti 'oggettivi' del conflitto" in quanto Camera e Senato "più che censurare il modo di esercizio della giurisdizione ne avevano stigmatizzato il contenuto". Tuttavia il presidente della Corte vuole "evitare fraintendimenti" e quindi rileva che, seppure "la materia sui cui si era innestato il conflitto è di altissimo risalto e tono costituzionale" (riguardando "temi come le scelte di autodeterminazione in ordine al diritto alla vita e alla salute, e il consenso ai trattamenti sanitari, la definizione di questi ultimi" etc.), la Consulta non ha però "potuto svolgere alcuna considerazione al riguardo: non per scelta elusiva, ma proprio perché 'costretta' a circoscrivere il suo sindacato negli angusti confini 'tecnici'".

"Servono leggi chiare". In definitiva, Flick auspica che queste tematiche, "proprio perché coessenziali alla visione dei diritti fondamentali", vengano definite da leggi chiare: "Perché solo con la legge - sostiene - può raggiungersi un ponderato equilibrio di valori in gioco, soprattutto di fronte alla 'esplosione' dei nuovi diritti determinata, in particolare, dalle incessanti conquiste della scienza e della tecnica".

Altrimenti si crea il "diritto giurisprudenziale". "Allo stesso modo - conclude il presidente della Consulta - solo l'enunciazione di un preciso dettato normativo è in grado di circoscrivere l'impiego di un 'diritto giurispudenziale' che altrimenti, secondo alcuni, correrebbe il rischio di spingersi oltre il limite dell'interpretazione; ma che al tempo stesso si giustifica in qualche modo con l'esigenza (fortemente avvertita dalla collettività) di non lasciare aree dell'ordinamento (specie se particolarmente 'sensibili') prive di garanzie e tutela giurisdizionale".

"Fisiologica la tensione tra poteri dello Stato". Dunque la tanto esecrata funzione di "supplenza" dei giudici, argomenta Flick, diventa necessaria in mancanza di chiare scelte da parte del legislatore. Detto questo, il presidente della Corte Costituzionale ammette che, in generale, "un certo stato di tensione tra il potere chiamato ad esercitare la funzione legislativa e l'ordine giudiziariom chiamato ad applicare le leggi è, per certi aspetti, un dato fisiologico ed ineludibile in qualsiasi democrazia moderna".

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114 replies since 14/1/2009, 11:53   2787 views
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