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Ateobus e pubblicità laica

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Felipe-bis
view post Posted on 13/1/2009, 14:10 by: Felipe-bis




CITAZIONE (SlyK @ 12/1/2009, 19:05)
Voglio salirci, su questi autobus, anche se devo attraversare mezza Italia.

Visto, Felipe, che allora non siamo così codardi come pensavano? Dobbiamo ricrederci...

Mmmm, forse si. Anche se solo due bus e nella "periferia dell'Impero"... meglio che niente.
Adesso vedremo che succede.

CITAZIONE
Curia risponde: "No a contrapposizione"
"Evitare la contrapposizione" e "ricercare il dialogo": risponde così don Gianfranco Calabrese, direttore dell'ufficio catechistico della Diocesi di Genova, alla notizia dell'avvio della campagna della "sfida" al presidente della Cei. "Ci sono modi e modi di esprimere sia la tolleranza che l'intolleranza - ha spiegato don Calabrese - e la ricerca della tolleranza è sempre il dialogo mentre la contrapposizione è sempre intolleranza". "Simili atteggiamenti di contrapposizione frontale - ha aggiunto il religioso - anzichè aiutare il dialogo portano a delle contrapposizioni".

Don Gallo: "I bus atei? Io ci salirei"
L'iniziativa dei bus atei "è interessante, stimola altri a meditare, a riflettere e a rispondere senza offese o insulti". E' il commento di don Andrea Gallo, prete no-global di Genova. "A chi la propone - dice - risponderei così: 'Dio esiste, ma non sei tu. Rilassati, cerchiamolo insieme tra gli ultimi, lo dico anche a me stesso'".



Campagna bus

image

L’idea dei bus “atei” è stata della British Humanist Association, ed è stata poi ripresa negli Stati Uniti, in Australia, in Spagna. È ora venuto il momento dell’Italia: l’UAAR è pronta a fare la sua parte in questa iniziativa ormai mondiale di promozione dell’incredulità.



«La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona, è che non ne hai bisogno». Il messaggio scelto dall’UAAR è stato ideato in Italia: è un messaggio che vuole invitare a riflettere, con l’aggiunta di un pizzico di fiducia e ottimismo in chiave umanista. Un messaggio che vuole evidenziare la praticabilità di un’etica senza dogmi, in un Paese dove da ogni parte si avverte la pervasività della presenza cattolica.



Proprio per questo motivo, l’UAAR ha deciso di organizzare la sua campagna a Genova, la diocesi guidata dal presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Nulla di male in questo, ovvio: la Chiesa ha e deve continuare ad avere libertà di parola. Purché vi sia adeguato spazio anche per chi cattolico non è. L’UAAR intende, pagando questa campagna pubblicitaria, riconquistare all’incredulità un po’ di quella par condicio che i mass media stentano a riconoscerle. Vuole anche ricordare alle autoritità politiche che non è così indispensabile dire sempre sì alle gerarchie ecclesiastiche, che anche i non credenti sono cittadini come gli altri e che la laicità dello Stato è un principio costituzionale. “Promemoria” tanto più necessario a Genova, dove c’è chi vuole addirittura non concedere l’autorizzazione allo svolgimento del Gay Pride Nazionale, con l’incredibile motivazione che coinciderebbe con la festa cattolica del Corpus Domini.



Gli atei e gli agnostici italiani sono milioni, dicono le inchieste sociologiche. Nel loro stesso interesse, è tempo che escano dal silenzio e facciano percepire alla popolazione italiana la loro consistenza. La nostra campagna ha anche questo obbiettivo. Ma, perché abbia successo, è indispensabile che i non credenti italiani diano il loro contributo.


Per questo motivo vi invitiamo a inviare all’UAAR una sottoscrizione, piccola o grande che sia, e vi ringraziamo in anticipo per questo importante gesto.


Potete inviare il vostro contributo scegliendo una di queste possibilità:
(vai al sito uaar)
 
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88 replies since 12/1/2009, 18:56   1662 views
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