Laici Libertari Anticlericali Forum

Di Pietro in seminario "Voleva fare il papa"

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 2/1/2009, 09:52
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,931

Status:


http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=317992

«Di Pietro in seminario? Voleva fare il Papa»
di Redazione

aiuto Roma«Me lo ricordo bene Tonino in seminario. Voleva diventare prete, ma sognava di fare il Papa. Un tipetto furbo, con gli occhietti vispi, lui e il suo amichetto del cuore, quello che ha poi miseramente tradito in età avanzata. Grazie a Dio, Di Pietro non è arrivato al soglio di Pietro, con la “d” minuscola». Remo Di Giandomenico, ex docente del futuro ministro Antonio Di Pietro nel seminario vescovile di Termoli, già parlamentare dell’Udc e sindaco della medesima città, ride sotto i baffi per le attuali “disgrazie” del suo giovane alunno. «Non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te, recita uno di quei dieci comandamenti che ad Antonio non sono mai entrati in testa», butta lì Di Giandomenico. «Se ha indossato la toga anziché la tonaca, un motivo c’è. Il Padreterno vede sempre lontano. E non è il solo precetto rimasto inascoltato».
A che cosa si riferisce?
«Non fare falsa testimonianza... ».
Si riferisce all’inchiesta di Napoli e alle «bugie» sulla talpa che lo informò delle indagini su Mautone?
«Parlo in generale...Tonino perde il pelo, ma il vizio è sempre quello»
Com’era da piccolo, com’è stato dopo, com’è adesso?
«Tonino era un alunno modesto ma furbo. Un tipetto dagli occhi vispi e parac... tutt’altra cosa rispetto all’amichetto del cuore, Pasqualino, che gli scriveva testi e libri, e che poi Tonino ha miseramente tradito in età avanzata. Quell’alunno mediocre diceva malvolentieri le preghiere, la sua materia preferita non era certamente l’italiano, ma era sveglio, molto sveglio, sin dalla prima media. Ricordo che fu l’unico che non venne mai sospettato d’aver asportato l’elemosina dal confessionale».
Dopo di che?
«L’ho perso di vista. Ha fatto la sua vita, è diventato famoso a Milano, fino a che, nel 2001, le nostre strade si sono incrociate di nuovo: l’anno delle elezioni. Io correvo per la Cdl e l’Udc, Antonio con una lista che portava il suo nome. Era sicuro di vincere, e invece prese una sberla. Non me l’ha mai perdonata. E per me, di lì a poco, sono iniziati i problemi».
Che tipo di problemi?
«Manette e gogna mediatica. Sono finito dentro un’inchiesta senza né capo né coda - un maxiprocesso con 112 indagati - che dal 2003 ancora non vede la luce. Tutti noi, me compreso, attendiamo ancora una semplice richiesta di rinvio a giudizio. Pur di far quadrare il cerchio un magistrato amico di Tonino è arrivato ad arrestare ingiustamente persino un colonnello dei carabinieri. Il risultato è comune a tante persone».
Cioè?
«Tagliato fuori dalla politica quando stavo per concorrere nuovamente con altissime probabilità di vittoria. Hanno tolto di torno chi, per dirla con Tonino, non era politicamente corruttibile».
E oggi come lo vede?
«Male. Chi di giustizia ferisce, di giustizia perisce. Il danno alla sua immagine è ogni giorno più evidente, ma era destino che finisse così. Anche col figlio s’è comportato in modo strano: prima l’ha scaricato, poi l’ha difeso, poi di nuovo scaricato, fino a che l’ha fatto dimettere in quel modo farsesco e furbetto».
Prima diceva del compagno di banco di Di Pietro in seminario. In che senso lo ha tradito?
«L’amico del cuore di Tonino, quello che sa tutto ma proprio tutto di Di Pietro, anni fa venne coinvolto in una vicenda oscura: accusato di aver ucciso la moglie. Tonino non aveva più la toga, s’era messo a fare l’avvocato. Si precipitò da Pasqualino Cianci, si fece raccontare tutto, prese le sue difese, e un bel giorno in tribunale si presentò tra i banchi della parte civile: aveva tradito l’amico, e aveva tradito il mandato. Finì che Tonino venne sospeso per tre mesi dall’ordine forense di Bergamo. Un comportamento inqualificabile. Indipendentemente dalle effettive responsabilità di Pasqualino, un amico non si abbandona mai nel momento del bisogno. Antonio Di Pietro fece una cosa vergognosa, e quel che è peggio è che la fece al suo migliore amico».
 
Web  Top
Felipe-bis
view post Posted on 2/1/2009, 16:15




Mi basta vedere dove è stato pubblicato quest'articolo, e in quale periodo: dai pseudo giornalisti stipendiati da berlusconi adesso che di pietro è sotto attacco mediatico. Non l'ho letto neanche...
 
Top
view post Posted on 2/1/2009, 16:53
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,931

Status:


CITAZIONE
Remo Di Giandomenico, ex docente del futuro ministro Antonio Di Pietro nel seminario vescovile di Termoli, già parlamentare dell’Udc e sindaco della medesima città, ride sotto i baffi per le attuali “disgrazie” del suo giovane alunno.

Remo Di Giandomenico, ex deputato UDC indagato con la moglie per una lunga serie di reati.

La moglie del cattolicissimo Di Giandomenico, medico, cattolica, obiettore, faceva aborti clandestini in privato.

Per lui e la moglie è stato chiesto il rinvio a giudizio. Il Vaticano e Giovanardi li difendono a spada tratta.

http://www.mazzetta.splinder.com/post/1906...+in+galera,+ma+

domenica, 16 novembre 2008

Mezzo Molise va in galera, ma non lo dice nessuno.
Poco tempo fa Il Giornale di Berlusconi aveva parlato dell'inchiesta denominata "Black Hole" come di una montatura dei magistrati "comunisti", un espediente per mettere in piazza decine di galantuomini coinvolgendoli in un procedimento che sarebbe morto per mancanza di prove e Carlo Giovanardi aveva definito l'inchiesta come surreale.

Povero, surreale, Giovanardi, ieri sono stati depositati 112 rinvii a giudizio e sono stati compiuti diversi arresti. I vertici istituzionali molisani saranno processati insieme a quelli dei carabinieri, dei vigili urbani e ad imprenditori e affaristi. Un montagna di accuse certificata da una montagna di intercettazioni, con un comandante dei carabinieri già arrestato dai colleghi e molto peggio. Un sistema para-mafioso che controllava assunzioni e forniture, giungendo all'intimidazione e al dirottamento delle indagini tramite complici coinvolti nel malaffare. Sullo sfondo una strage di tangenti o l'inventarsi false associazioni anticancro per spillare soldi al bilancio della sanità, un flusso di denaro che era il vero collante dell'associazione criminale.

E' finita di nuovo nei guai anche Patrizia De Palma (nella foto), che con Remo Di Giandomenico è la metà della coppia conosciuta come "i Ceausescu del Molise". Dei Ceausescu ha sicuramente la determinazione, che le ha permesso la consumazione di una lunga serie di reati, dal peculato, agli aborti clandestini (in gran parte fuori termine, lei che era obiettrice di coscienza), fino a vere e proprie violenze personali contro i colleghi colpevoli di ostacolarla. Ciliegine sulla torta la condanna per aver partecipato alla vendita di un neonato e quella per traffico di migranti. Un corposo articolo di Prima Pagina Molise fornisce i dettagli raccapriccianti, ma per queste colpe la signora ha scontato solo un paio di in carcere, ritornando poi alla professione come se nulla fosse. Latita l'Ordine dei medici, che invece di espellerla a calci seduta stante, dopo anni non ha ancora trovato il tempo di portare a termine il procedimento d'espulsione nei suoi confronti.

Remo Di Giandomenico è invece il marito, già sindaco di Termoli, deputato UDC e molto altro, candidato nonostante la condanna della moglie e nonostante il verminaio sia già stato scoperchiato da qualche anno. Ma l'UDC si tiene anche Cuffaro, nessun stupore.

Un'operazione che decapita i vertici molisani e dimostra come le sue istituzioni fossero ormai nelle mani di un'associazione criminale rodata e priva di scrupoli, un panorama desolante nel quale i carabinieri hanno dovuto operre mentre colleghi infedeli e anche i vigili urbani cercavano di ostacolare le indagini con lo spionaggio e con l'intimidazione. Un comandante dei carabinieri sarebbe arrivato al punto di mandare un proiettile e minacce a suo fratello, ugualmente carabiniere, perchè desistesse dalle indagini. Il GIP descrive la banda arruolata nelle forze dell'ordine come:«Un vero e proprio settore separato dall'Autorità giudiziaria, dallo stesso Capo della Polizia e dalla stessa Arma dei Carabinieri e anzi collegato direttamente a uno dei più terribili centri di potere e di malaffare annidatosi nelle istituzioni del Basso Molise».

Anche il Vaticano si era scoperto scandalizzato e all'epoca dell'arresto della De Palma l'Osservatore Romano scrisse di "Sepolcri imbiancati sulla Morale insanguinata dell'avidità", ma per Il Giornale di Berlusconi le prove sono un'optional, a la montagna di intercettazioni che ha provato il malaffare è da censurare, perchè per raccogliere intercettazioni e prove i carabinieri avrebbero ascoltato anche discorsi banali e privati. Sono tutti innocenti fino al giudizio definitivo e delle condanne già rimediate da Patrizia De Palma è meglio non parlarne per i moralisti a gettone berlusconiano.

Sepolcri imbiancati come il solito Giovanardi, che da deputato di Forza Italia fece un'interrogazione parlamentare sui costi dell'inchiesta, per inciso imparagonabili ai milioni di euro sottratti dagli imputati. Le stupidaggini di Giovanardi dimostrano che Forza Italia a livello nazionale ha cercato di difendere la banda e che Il Giornale di Berlusconi si è attivato per diffamare le forze dell'ordine e i magistrati, al fine di favorire un'associazione criminale per nulla presunta, viste le condanne già subite da De Palma ed altri. Sepolcri imbiancati come i giornali nazionali che confinano la notizia nei dintorni di -pagina 20 taglio basso- o a bucare del tutto la notizia.

Non stupisce che nemmeno un politico nazionale si sia fino ad ora espresso sulla chiusura dell'inchiesta che ha decapitato il Molise (coinvolto anche il presidente della regione), come similmente è successo pochi mesi fa in Abruzzo. Allora fu più rumorosa la solidarietà per il "galantuomo" Del Turco che per il sottostante scandalo epocale, oggi il coinvolgimento di un notabile dell'IDV tiene lontano persino Di Pietro il legalitario.

Di legalità e dei suoi paladini non c'è traccia in Molise, dove i "buoni" combattono soli contro tutti per difendersi dai sopprusi della banda e dove pezzi di stato cercano di difendere medici presi a botte in ospedale da gente come la De Palma, carabinieri che si ritrovano Caino per fratello e migliaia di utenti della sanità pubblica nessi in pericolo mortale in nome della smodata avidità dei "cattivi". Una situazione che ha spinto politici ed affaristi ad agire con tale spudoratezza che non è stato difficile incastrarli, la paradossale difficoltà per gli inquirenti è stata proprio quella di assemblare una mole impressionante di prove per una mole altrettanto impressionante di reati, ben 117 capi d'accusa.

Edited by GalileoGalilei - 2/1/2009, 18:06
 
Web  Top
Kulkulcan
view post Posted on 2/1/2009, 17:54




CITAZIONE (Felipe-bis @ 2/1/2009, 16:15)
Mi basta vedere dove è stato pubblicato quest'articolo, e in quale periodo: dai pseudo giornalisti stipendiati da berlusconi adesso che di pietro è sotto attacco mediatico. Non l'ho letto neanche...

Atacco mediatico.. già! Dopotutto è stato lui che ha fatto uscire tangentopoli no.. Votereste Italia dei Valori?
 
Top
Felipe-bis
view post Posted on 3/1/2009, 12:54




CITAZIONE (Kulkulcan @ 2/1/2009, 17:54)
CITAZIONE (Felipe-bis @ 2/1/2009, 16:15)
Mi basta vedere dove è stato pubblicato quest'articolo, e in quale periodo: dai pseudo giornalisti stipendiati da berlusconi adesso che di pietro è sotto attacco mediatico. Non l'ho letto neanche...

Atacco mediatico.. già! Dopotutto è stato lui che ha fatto uscire tangentopoli no.. Votereste Italia dei Valori?

Io non voto nessuno. E fu l'intero pool di milano a far "uscire" tangentopoli. Che era uscita già da sola, e aggiungo: per fortuna.
 
Top
Cavaradossi
view post Posted on 4/1/2009, 12:11




Di Pietro papa avrebbe costituito una svolta epocale nella storia della chiesa.
Tonino I avrebbe sotterrato eternamente il latino e scavato la fossa all'italiano.
In compenso per capire quello che direbbe avrebbe provocato acrobazie mentali con conseguenze intellettuali e innovative non indifferenti.
Mi sa che ci siamo persi un'occasione epocale!
 
Top
view post Posted on 27/9/2014, 05:51
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,931

Status:


http://www.infiltrato.it/notizie/molise/bl...che-nasce-morto

BLACK HOLE/ Patrizia De Palma e la fortuna (sua) di un processo che nasce morto
Scritto da Viviana Pizzi | Pubblicato Sabato, 23 Giugno 2012 08:36

1


1


0
G+

0

SEGUI L'INFILTRATO

Patrizia De Palma, ex primario di ginecologia del San Timoteo di Termoli, è stata reintegrata come dipendente dell’Asrem, con decisione della Corte d’appello di Campobasso, tra l’altro risalente al novembre 2011, che sta facendo molto discutere. Si grida allo scandalo perché dal primo luglio dovrebbe ricoprire il ruolo di responsabile dell’Area Materno Infantile del Cardarelli di Campobasso. Considerando che tra le accuse che pendono sul suo capo c’è anche quella di aborto clandestino non ci sarebbe da stare allegri. Ma…
di Viviana Pizzi

black_hole_bolla_di_saponeMa dal punto di vista giuridico non è avvenuto nulla di trascendentale. Patrizia De Palma non ha ricevuto alcuna condanna definitiva per l’inchiesta che la portò in carcere a Campobasso il due febbraio 2006 durante la fase principale, quando furono decapitati i vertici della sanità bassomolisana anche con l’arresto dell’ex manager della Asl 4 Mario Verrecchia. Ma da allora di acqua sotto i ponti ne è passata tantissima. Precisamente sei anni e quattro mesi di tempo.

La domanda che bisogna porsi però è un’altra: come mai è possibile reintegrare un medico accusato di aborti clandestini? Se poi c’è di mezzo anche la concussione e la corruzione perché torna al suo posto?

La risposta dell’ordinamento giudiziario italiano sembrerebbe facile: non è stata condannata per nessun reato quindi è ancora incensurata e quindi ha diritto di tornare a lavorare.

Fin qui nulla da eccepire se non dal punto di vista morale. Ma se alla prima domanda ne aggiungiamo un’altra allora forse si può trovare il colpevole di questa cosa. Da aggiungere resta solo: a che punto è l’inchiesta Black Hole? Quella che fece tremare i polsi delle persone che contano?

Risposta: l’inchiesta si trova a un punto morto e giace nelle stanze segrete del Tribunale di Bari, dove gli atti sono stati inviati nell’ormai lontano 2010. Dopo una decisione del gup Aldo Aceto datata 30 novembre 2009.

Già allora le cronache locali parlavano di una possibile morte del processo prima del suo avvio. Reati come corruzione, abuso d’ufficio, peculato, truffa ed estorsione rischiavano di andare in prescrizione perché riferiti al biennio 2003-2004.

Nel 2009 mancavano quindi solo due anni per l’estinzione di quasi tutta l’inchiesta. Saldamente in piedi soltanto il reato di concussione che, avendo come tempi di prescrizione dodici anni, svanirà nel 2016. Il reato più odioso di cui deve rispondere Patrizia De Palma è quello di aborti clandestini. Ma come ormai è noto fa parte di quelli penalizzati dalle nuove norme sul processo breve. Rientra quindi, al pari degli altri appena citati, nella prescrizione fissata a sette anni e mezzo.

Se la matematica non è un’opinione 2004 più sette è uguale a 2011. Tutti i reati contestati quindi dalla procura di Bari, al quale sono rimessi gli atti sono ormai prescritti. Tutto dissolto in una bolla di sapone tranne l’ipotesi della concussione.

Ma nonostante tutto questo i tempi della giustizia sono stati comunque lenti. Nel 2009 l’allora procuratore di Larino Nicola Magrone pensava che tutto si sarebbe potuto risolvere nel tempo massimo di sei mesi. Invece quel tempo servì soltanto alla burocrazia per spostare i faldoni dell’inchiesta dalle stanze del Tribunale frentano a quelle pugliesi.

Ma perchè il gup Aceto decise di trasferire gli atti a Bari? Tra gli indagati c’è anche l’avvocato di Remo Di Giandomenico (ex deputato, ex sindaco di Termoli e marito di Patrizia De Palma) che aveva prestato la sua opera come giudice di pace al Tribunale di Larino.

E’ norma del codice di procedura penale che un giudice (anche se onorario) non può essere giudicato dal Tribunale dove ha prestato servizio. Di qui il trasferimento a Bari, foro competente per quanto riguarda i procedimenti contro magistrati che operano in Molise.

Ma a nel capoluogo pugliese cosa è accaduto nel frattempo? Che il procuratore Pasquale Drago ha dovuto studiare più di mille pagine di faldoni arrivati in Tribunale. Un’impresa non facile da compiere in poco tempo. Le sue verifiche infatti le ha concluse il 25 gennaio di quest’anno. Quando ha confermato le richieste di rinvio a giudizio per le 106 persone già giudicate dal Tribunale di Larino. Nei fatti ha confermato anche le accuse a loro carico ma forse è accaduto troppo tardi.

Il tribunale di Bari forse già ne è cosciente. Lo sono anche i numerosissimi avvocati difensori degli indagati che però, per strategia difensiva, non hanno alcun interesse a sollecitare i magistrati pugliesi. Fatto è certo che la nuova data per l’udienza preliminare non è stata ancora fissata. Tutto questo a sei anni, quattro mesi e ventuno giorni dalla prima ondata di arresti. Ma a più di otto anni dal tempo in cui sono stati commessi i reati.

Andando di questo passo anche l’ultimo reato ancora in piedi (la concussione) rischia di andare nel dimenticatoio fino a quando la sentenza diventerà definitiva.

patrizia_de_palmaCosa succederà quindi a Patrizia De Palma? Veloci che vadano le cose potrebbe venir condannata solo per quest’ultimo reato. Fino ad allora resta incensurata è l’unico colpevole di tutto questo è la lentezza della giustizia. Una velocità da tartaruga che ha già vanificato una delle inchieste più grandi mai aperte in Molise.

Gli indagati sono illustri: il presidente della Regione Michele Iorio, il colonnello dei carabinieri Maurizio Coppola, gli assessori regionali Luigi Velardi e Gianfranco Vitagliano e anche la parlamentare Sabrina De Camillis oltre ovviamente alla coppia Di Giandomenico - De Palma.

- See more at: http://www.infiltrato.it/notizie/molise/bl...h.tyUrimFD.dpuf
 
Web  Top
6 replies since 2/1/2009, 09:52   186 views
  Share