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Campane e moleste e altoparlanti rompitimpani, Come difendersi dall'inquinamento acustico in nome delle tradizioni

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GalileoGalilei
view post Posted on 24/5/2007, 08:29 by: GalileoGalilei
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LIBERTA' di giovedì 24 maggio 2007 > Provincia

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calendasco Don Giuseppe: «Tutto in regola, c'è anche l'ok dell'Arpa». Ma il paese si divide
Proteste per il rosario "in diretta"
Cotrebbia, gli altoparlanti della chiesa ancora nel mirino

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calendasco - Santa Rita non ha compiuto il miracolo. Le preghiere diffuse martedì sera dagli altoparlanti della chiesa tornano a dividere la frazione di Cotrebbia. «Ci risiamo - scrive un residente in una lettera inviata a Libertà. Ad un anno esatto di distanza, dopo un periodo di relativa tranquillità, la "furia vocale" di don Giuseppe Fontanella è riesplosa. L'altra sera il rosario è finito alle 21.30».

Il paese conta 900 anime sembra nuovamente spaccato in due. Riccarda Casella, ad esempio, non la pensa come l'autore della missiva spedita al giornale: «Io abito all'Incrociata, a volte mi spiace se per colpa del vento non riesco a sentire nulla. Alla sera, quando ceno, mi fa piacere ascoltare il rosario. Siamo un paese di anziani, le comunicazioni del parroco sono un servizio utile a molti».

Anche tra i favorevoli, comunque, c'è chi riconosce che a volte don Giuseppe tira troppo la corda: «Martedì sera il volume era effettivamente troppo alto - racconta un testimone -. Dava fastidio persino a me che sono un po' sordo. Il parroco dice di voler portare la gente in chiesa, ma rischia invece l'effetto contrario». Altri ancora sostengono che il "disturbo" è limitato: «Siamo talmente in pochi che matrimoni e funerali sono ormai una rarità. Gli annunci di servizio sono una comodità, visto che la parrocchia è molto estesa».
Non è comunque solo una questione di decibel: «Viviamo in uno stato laico - spiega una famiglia che vive all'ombra del campanile di Cotrebbia - e tutta questa storia non ha senso. Chi vuol ascoltare la messa va in chiesa, chi non vuole resta fuori. Tra l'altro non ci risulta che la parrocchiale sia così affollata.. Perché la curia, che pure è stata informata, non si decide a prendere qualche provvedimento?».

Don Giuseppe per difendersi tira fuori la grinta del missionario di frontiera: «Mi accusano di non sapere educare? Io ho passato la mia vita tra i giovani: ne avevo 1.500 quando dirigevo una scuola in Amazzonia». E sugli altoparlanti torna a ribadire: «Io sono in regola. Rispetto alla lettera il decreto legge del '91 e non supero mai i 15 minuti. Per quanto riguarda i decibel, c'è la firma dell'ingegner Maserati dell'Arpa a confermare che è tutto in regola». Il parroco precisa anche le modalità di utilizzo dell'amplificazione: «Non è vero che lo uso per la messa, altrimenti nessuno viene in chiesa e mi dicono "L'abbiamo seguita da casa". Uso gli altoparlanti per comunicare gli orari delle funzioni e i nomi dei defunti, altrimenti la gente non prega mai. Non credevo che sarei stato attaccato ancora, questa polemica mi ha già fatto tanto soffrire»
Michele Borghi
 
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