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Denuncia 51 volte il prete per schiamazzi all'oratorio. A giudizio per atti persecutori, Chiedere giustizia contro i preti diventa un reato

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view post Posted on 23/3/2011, 08:54
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Denuncia il parroco 35 volte per gli schiamazzi dell’oratorio, ma il giudice la condanna per stalking

Pubblicato da Christian Vannozzi il 21/03/2011 in: Curiosità


Non riusciva a rilassarsi a causa delle pallonate e degli schiamazzi generate dai ragazzi che giocavano in parrocchia. Esasperata ha denunciato la Chiesa per ben 35 volte, ma alla fine ad averla vinta è stato il parroco.
Il giudice infatti ha diffidato la donna, che non può avere più contatti con la struttura ecclesiastica e con il sacerdote, che l’ha querelata per stalking.
La quarantacinquenne aveva ormai ossessionato il parroco e la sua curia con le ripetute denunce e telefonate intimidatorie, a quel punto gli ecclesiastici sono scesi a loro volta in campo per querelare la donna, e alla fine la giustizia è stata dalla parte della Chiesa di San Paolo di Padova.

La donna aveva iniziato quella che poteva definirsi una vera e propria crociata contro le attività dell’oratorio, ritenute troppo fastidiose. Ogni giorno telefonava o passava dal sacerdote per lamentarsi, e poi andava dalla polizia per denunciare il fatto. In sette anni sono state ben 35 i provvedimenti legali contro l’oratorio di San Paolo.

La curia, ormai stufa, ha così deciso di ricorrere alla giustizia secolare a sua volta, ed ha avuto successo, in quanto il giudice ha intimato la donna dall’avvicinarsi alla Chiesa.

http://attualita.tuttogratis.it/curiosita/...talking/P60539/

Lo stalking del pallone finisce all'università

Il caso del patronato di San Paolo studiato nell'ateneo di Napoli come primo caso non a privati ma a una comunità


* STALKING Donna denunciata dal parroco

FORCELLINI. Tutto per un campo di calcetto. Tutto per qualche tiro «alla viva il parroco». Tutto perché a 12 anni la coordinazione è quello che è, e quando sei in difficoltà «spazzi» per evitare di subire il gol. Purtroppo Silvia Cesarin ha una figlia femmina e non può capire.

La guerra fra la parrocchia di San Paolo e la 47enne titolare di uno studio di elaborazione dati è cominciata così, per i palloni che finivano sulle sue finestre, sul tetto, in giardino. Per le grida di esultanza e le imprecazioni. «Non restituiva ai ragazzi la palla, anzi usciva di casa e puntualmente la bucava davanti ai loro occhi», ricorda don Francesco Tondello, il parroco di San Paolo.

Piccole seccature all'inizio. Mese dopo mese si sono ingigantite fino a trasformarsi in una battaglia all'ultimo sangue che dura ormai da sei anni, a colpi di carte bollate. La guerra qualche giorno fa è sfociata nell'ordinanza restrittiva per la donna: non può più avvicinarsi alla parrocchia. Si tratta del primo caso in Italia di provvedimento firmato da un Gip per stalking nei confronti non di una persona, ma di una comunità. Per Silvia Cesarin è una questione personale e poco importa che don Francesco Tondello abbia costruito una gabbia sopra il campo da calcetto.

«Il giudice ci ha imposto di costruire quella rete a protezione delle case confinanti e la signora cosa ha fatto? Ci ha denunciati per abuso edilizio - mostra il parroco allargando le braccia - La verità è che la signora cerca un nemico a tutti i costi. Siamo al limite della patologia».

La casa di Silvia Cesarin è a quattro metri dalla rete del campetto parrocchiale e la donna si è trasferita nel 2002: «Quel campo c'è dal 1963 e persino il sindaco Zanonato l'ha convocata in Comune per dissuaderla dal continuare a sporgere denuncia contro tutto e tutti. Le ha fatto notare che avrebbe potuto scegliere una sistemazione diversa. Di tutta risposta lei ha minacciato di denunciarlo».


Danneggiamento, minacce, violenza privata, disturbo della quiete pubblica e molti altre le ipotesi di reato che la residente al civico 47 di via Brandolese ha presentato alle forze dell'ordine fin dal 2005. E non si è fermata, ha cominciato a spulciare le pratiche al catasto, sicura che chiesa, patronato, canonica e campetto fossero stati costruiti con abusi edilizi. La donna sostiene che l'area abbia una destinazione d'uso seminativa arborea ed è pronta a fornire dettagliata documentazione: «Non ne posso più di questa storia dell'abuso edilizio - sbotta don Francesco, mostrando i documenti amministrativi - E' tutto in regola, abbiamo fatto una visura catastale nel 2010: il terreno è classificato come ente urbano; la concessione edilizia è datata 1965; tutti i fabbricati sono stati accatastati nel 1968. Purtroppo il catasto-terreni è stato aggiornato da pochi anni: la signora ha documenti precedenti al 1988, prima dell'aggiornamento».

Nessuno ha premuto il freno del buonsenso anche se entrambi giurano di averle provate tutte prima di rivolgersi alla magistratura. La donna ha presentato 35 denunce, don Francesco solo tre ma che rischiano di diventare storiche: «Un docente dell'Università di Napoli mi ha chiamato per avere gli estremi. Spiegherà ai suoi studenti il primo caso di stalking nei confronti una comunità».

La «guerra dei palloni» ha contagiato gran parte della comunità parrocchiale di San Paolo. Una quarantina di genitori si sono raggruppati in un comitato: «Dopo i ripetuti insulti e minacce della donna a minorenni, la situazione è sfuggita di mano - spiega il parroco - Non posso escludere che qualche genitore o i ragazzi più scalmanati abbiano contribuito a infiammare gli animi con gesti intimidatori, sgarbi o vessazioni, ma non sono certo stati i parrocchiani a cominciare».

Il riferimento è al proiettile ritrovato da Silvia Cesarin nella buca delle lettere: «Per quanto mi riguarda, ho sempre cercato di gettare acqua sul fuoco, ho consigliato a tutti di non rispondere alle provocazioni, ma non posso certo imporre il mio volere».

E' stato il vescovo Mattiazzo, nel marzo 2009, a cambiare strategia: «Fino ad allora il consiglio della Curia era stato quello di difendersi senza attaccare la donna, poi dopo le molte lamentele dei parrocchiani, il vescovo ha deciso di cambiare strategia e si è arrivati alla denuncia per stalking. Una soluzione che avremmo voluto evitare. Fra spese legali e lavori per il campetto anche la parrocchia ha superato i 35 mila euro di costi».

22 marzo 2011



http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/20...versita-3747132

Denunciata dal parroco di San Paolo per stalking

Donna allontanata dal gip si ribella: «La vittima sono io. Mi hanno spedito un proiettile»

* preti, parrocchie, patronati
* padova

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di Francesco Patané PADOVA. «Altro che stalker, sono io la perseguitata da almeno cinque anni. Non vedo l'ora che si arrivi al processo così verrà fuori la verità sull'incubo che sto vivendo per colpa della parrocchia di San Paolo». Silvia Cesarin, la donna accusata di stalking nei confronti di don Francesco Tondello, è un fiume in piena. In cinque anni di battaglie legali ha accumulato una pila di documenti: denunce, accertamenti catastali, esposti, e-mail. «Mi sono trovata nella cassetta della posta un proiettile di una pistola, in cinque anni ho subìto danni alla casa per 70 mila euro, ho sopportato ogni tipo di dispetto e vessazione e sarei io la persecutrice?».

A scatenare la guerra fra la donna, 46 anni, e la parrocchia di San Paolo è stato l'utilizzo del campetto parrocchiale che confina con la sua abitazione al civico 47 di via Brandolese. Una delle tante dispute di vicinato che negli anni è degenerata. «Chiedevo solo che il campo di calcetto venisse ruotato di 90 gradi in modo che le pallonate non mi arrivassero in casa - racconta - che i ragazzi giocassero in orari consoni e che ci fosse più vigilanza da parte del parroco».

La donna vive dal 2002 a ridosso della parrocchia e assicura «che la situazione è diventata insostenibile con l'arrivo di questo parroco nel 2004. Con il vecchio sacerdote avevamo trovato una mediazione (aveva tolto le porte da calcetto) e la situazione era tranquilla. Con questo prete invece più io chiedevo di vigilare, più la situazione diventava cruenta». Silvia Cesarin non ci ha pensato due volte a passare alle vie legali. Trentacinque denunce dal 2006 ad oggi. Nel 2007 il tribunale aveva accolto una delle sue istanze stabilendo orari precisi per l'apertura del patronato.

«Orari che non vengono rispettati, tanto che una sera i ragazzi giocavano a pallone a mezzanotte. In garage conservo un centinaio di palloni arrivati dal patronato». Nel 2006 sono anche iniziati i dispetti. «All'inizio erano gelati nella cassetta della posta, sacchi di foglie sparsi in cortile, poi la situazione è diventata sempre più grave fino al gennaio del 2009 quando una mattina mi sono trovata un proiettile in una busta con un biglietto che recitava: la prossima non ti arriverà per posta. Senza contare i danni che ho subìto in questi anni: dalle decine di vetri rotti a pallonate, all'antenna della tv divelta più volte, al tetto e alla tettoia sfondati. Mi hanno perfino sfasciato una vetrata artistica. Ho calcolato che i danni ammontano a 70mila euro». Tutti regolarmente denunciati.

Silvia Cesarin non si è fermata alle denunce, ha fatto anche ricerche catastali sull'area della parrocchia di San Paolo e sostiene «che si tratta di un abuso edilizio. Ho la documentazione».


http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/20...talking-3740836
 
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Ashmael
view post Posted on 23/3/2011, 10:21




Questi vecchioni che odiano bambini e ragazzi che giocano sono proprio odiosi.
 
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view post Posted on 23/3/2011, 12:10
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Anche a me darebbe fastidio se a casa mia dovessi sopportarmi il casino altrui.

La signora ha 46 anni.

Non si capisce perché chiedere giustizia, senza ottenerla, sia un reato.
 
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perlanaturale
view post Posted on 23/3/2011, 20:54




Denuncia il parroco 35 volte per l'oratorio, accusata di stalking
La donna sosteneva di essere disturbata in continuazione
da pallonate e schiamazzi, ma il giudice le ha dato torto





PADOVA - Pallonate e schiamazzi l'hanno portata a denunciare la parrocchia per 35 volte ma è stata lei ad essere punita dal giudice, che l'ha diffidata da aver contatti con la chiesa, e dal suo parroco che l'ha querelata per stalking. Accade a Padova dove la Curia e il parroco della chiesa di San Paolo hanno replicato con una denuncia per stalking alle querele di una 45enne che abita accanto al patronato parrocchiale.

La donna aveva ingaggiato una vera e propria battaglia contro presunti schiamazzi e pallonate che l'avrebbero disturbata passando alle vie di fatto con telefonate insistenti e visite al parroco. Poi sono arrivate le denunce, 35 in sette anni e tutte senza esito, e quindi la reazione della Curia. Ora la donna è stata diffidata dal giudice dall'avere contatti con il parroco e ad avvicinarsi alla parrocchia e sue pertinenze. Per andare a messa dovrà scegliere un'altra chiesa.





www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=142519&sez=LEALTRE
 
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view post Posted on 4/5/2012, 16:04
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www.gazzettino.it/articolo.php?id=193911&sez=NORDEST

20120504_10729437

Ragazzi fanno rumore giocando a calcio,
parroco condannato: «Ora chiudo tutto»
Querele e controquerele con una vicina: il prete dovrà pagare
45mila euro per l'erba sintetica e le barriere fonoassorbenti

Il campetto della discordia nella parrocchia di San Paolo Apostolo (archivio)

PADOVA - Un campetto da calcio in parrocchia e un condominio che vi si affaccia davanti: in uno degli appartamenti abita una donna che, a quanto sembra, non sopporta il rumore causato dai ragazzini che giocano (a orari contingentati, per altro). Un'insofferenza tale che ha spinto la donna a portare in tribunale la vicenda chiedendo al parroco di sobbarcarsi lavori per 45mila euro e pagare spese legali per 15mila: la parrocchia rischia di finire sul lastrico.

Accade a Padova, parrocchia di San Paolo Apostolo, dove un condominio si affaccia su quel campetto d'erba verde per il calcio ed uno per il basket tra il tanto cemento delle case dove tutte le famiglie sopportano tranquillamente la presenza dei ragazzini che in parrocchia trovano uno spazio sicuro per divertirsi, tranne la donna.

Il parroco, don Francesco Tondello, ha spiegato che non ha i soldi né per pagare i lavori né per le spese legali «quindi se l'appello si concluderà come il primo grado, non ci resta che chiudere tutto e negare questo spazio ai ragazzi. Evidentemente garantire un posto sicuro ai bambini viene messo in secondo piano».

La "battaglia" comincia nel 2004 con la richiesta da parte della donna di pace e silenzio. Poi, negli anni, sfocia in 51 denunce che vanno a colpire la parrocchia, i genitori dei ragazzini e gli stessi minorenni. Neppure la parrocchia sta con le mani in mano e controquerela tant'è che la donna viene inibita dal Tribunale ad avvicinarsi all'area. Di fatto però la battaglia la vince lei. La parrocchia, infatti, per proseguire la propria attività entro sei mesi (a partire dal marzo scorso) deve mettere a norma il campetto con un fondo d'erba sintetica e barriere fonoassorbenti. Un'operazione, per la pace della signora, che rischia di mettere sul lastrico la parrocchia e far chiudere il patronato.
Venerdì 04 Maggio 2012 - 13:11 Ultimo aggiornamento: 15:59

http://www.liberoquotidiano.it/news/100603...cia-vicina.html

Padova: patronato rumoroso rischia fallimento per denuncia vicina
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04/05/2012

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Padova, 4 mag. (Adnkronos) - A Padova il patronato e' troppo rumoroso ed una donna residente nei pressi ha scatenato una serie di denunce tali da poter portare alla bancarotta la parrocchia e far quindi chiudere quella che secondo la signora e' una fonte di rumori molesti.

La battaglia legale va avanti da otto anni: contro i rumori prodotti dal patronato sono state scatenate 35 denunce personali al parroco don Francesco Tondello della chiesa di San Paolo Apostolo, due procedimenti civili, una decina di denunce ai parrocchiani e quattro denunce ad altrettanti minorenni; tutte firmate dalla stessa residente che oggi ha spuntato una vittoria: secondo un'ordinanza del tribunale, riportata dal Mattino di Padova, entro 6 mesi (a partire da marzo scorso) la parrocchia deve mettere a norma il campetto con fondo d'erba sintetica e barriere fonoassorbenti per un costo di 42 mila euro.

A carico della parrochia anche le spese legali (15 mila euro). Per il patronato pero' si profila il crack: su di esso insistono debiti con banche per tenere testa alle continue denunce della donna. Dal canto suo la donna sottolinea che c'e' in ballo la sua salute, essendo il patronato una fabbrica di urla, rumori e confusione. Esattamente quella che possono produrre dei bambini della scuola materna e dei ragazzi dai 6 ai 18 anni. Nonostante la palazzina dove risiede ospita altri 12 appartamenti dalle cui famiglie non e' stata sporta alcuna lamentela.
 
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view post Posted on 4/4/2014, 06:09
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http://www.laprimapagina.it/2014/04/04/pad...o-parrocchiani/

VENETO
Padova, la commercialista Silvia Cesarin avrebbe molestato parroco e parrocchiani
Di Redazione • 4 aprile 2014 • 0 Commenti
La protagonista è la professionista di 49 anni. La donna che dal lontano 2005 ha avviato una battaglia legale contro i rumori provocati, a suo dire, dai frequentatori della parrocchia di San Paolo. Dopo un paio di pronunce favorevoli Silvia Cesarin aveva subito delle “battute d’arresto”. Nel luglio di due anni fa i giudici del tribunale civile avevano annullato l’ordinanza con cui si imponeva al parroco don Francesco Tondello di fare lavori per tutelare la tranquillità della vicina. Era stata scongiurata la chiusura del campetto di calcio di via Bertacchi. Sul terreno sono però rimaste 51 denunce contro la parrocchia, i genitori dei ragazzini e gli stessi minorenni.

Una valanga di atti “persecutori” che la Procura, rappresentata dal pm Vartan Giacomelli, ha riassunto in un capo d’imputazione, per il quale è stato ottenuto il rinvio a giudizio. La commercialista è accusata di aver prodotto diffide e denunce di ogni tipo, nella gran parte dei casi infondate o comunque finalizzate a turbare il normale svolgimento delle attività parrocchiali. Avrebbe segnalato circostanze che non hanno trovato riscontro come l’apertura dei cancelli in orario notturno o la presenza di compagnie di drogati nel campetto di via Bertacchi. Avrebbe costantemente richiesto l’intervento delle forze dell’ordine in occasioni di riunioni e incontri nelle sale del patronato, con il solo scopo di ostacolarne lo svolgimento, e segnalando situazioni di disturbo risultate inesistenti.

Silvia Cesarin se la sarebbe presa in particolare con i ragazzi. Li avrebbe invitati ad allontanarsi dagli impianti sportivi per non incorrere in denunce. In due occasioni sarebbe addirittura arrivata ad inzupparli con una pompa d’acqua e li avrebbe ripresi con una fotocamera mentre giocavano. La commercialista avrebbe inviato lettere ai residenti accusando il parroco dei disturbi provocati dalla parrocchia. Ora oltre al parroco, costituito parte civile con l’avvocato Paolo Marson, la donna si ritrova contro otto parrocchiani, patrocinati dall’avvocato Cinzia Milani.
 
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