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Varese. Donazioni sospette. Don Sandro Messina prosciolto dall'accusa di truffa, Nella setta del Roveto Ardente

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view post Posted on 14/10/2008, 08:13
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http://www.laprovinciadivarese.it/stories/...tt%C3%A0/34742/

Donazioni sospette
Indagini su setta religiosa
Indagati per truffa una famiglia varesina e un sacerdote

Bufera su un gruppo religioso, Associazione Roveto Ardente (Ara): quattro membri, tre varesini e un prete marchigiano, risultano indagati per associazione per delinquere finalizzata al reato di truffa aggravata e continuata. Sotto inchiesta un intero nucleo familiare di Varese, composto dal padre, di 67 anni, e dalle due figlie, rispettivamente di 36 e 23 anni. Ad essi si aggiunge anche un religioso, parroco in provincia di Pesaro.

L’inchiesta, che va avanti almeno da un paio di anni, è venuta alla luce soltanto ora, in virtù della perquisizione chiesta dal pm Massimo Politi nella casa di Germignaga di una delle persone coinvolte, da dove è stato sequestrato materiale cartaceo e informatico, tra cui un preliminare di vendita (il cosiddetto compromesso) e due ricevute di versamento tramite bollettini postali, tutta documentazione che, secondo quanto emerge, comproverebbe il coinvolgimento degli indagati in operazioni poco trasparenti, con particolare riguardo ad un immobile di Bregano, che sarebbe appunto stato ceduto all’associazione da parte di un componente della setta. Una donazione sospetta, dunque.

«Ipotesi ancora vaghe, denunce di ex membri ancora tutte da dimostrare» replica il legale che assiste la famiglia Santini, l’avvocato Alberto Zanzi. «Attendo gli atti dalla procura per saperne di più, ma è chiaro che vanno dimostrate certe accuse». I quattro sono indagati a piede libero: nessun provvedimento cautelare restrittivo della loro libertà è stato richiesto.

Franco Tonghini

Edited by GalileoGalilei - 14/10/2008, 14:12
 
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view post Posted on 15/10/2008, 11:07
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http://www3.varesenews.it/varese/articolo.php?id=109368

Varese - La storia del Roveto Ardente e dei suoi capi: una mistica e la sua famiglia, la casa monastica, le accuse e la difesa
La setta sotto inchiesta, da Camelot alla fine del mondo


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E' la onlus "Roveto Ardente" la setta su cui sta indagando la Digos, un gruppo che in passato aveva la sede a Masnago, ma che ha anche gestito una casa con delle donne che facevano vita monastica: si indaga su un lascito sospetto, sulla scorta di denunce presentate da 25 ex aderenti del gruppo.

Nel frattempo, è curioso anche conoscere come funzionava il gruppo religioso. Fondato da Piero S. e dalla moglie Giannella, marchigiano lui, campana lei, negli anni ottanta, dopo una esperienza nel movimento cattolico del rinnovamento dello spirito. I due leader carismatici avevano aperto un gruppo scout a Varese, nel quartiere di Bobbiate, ma avevano lasciato lo scoutismo qualche tempo dopo, a causa dei contrasti con gli altri gruppi che ne guardavano con sospetto la struttura settaria. All'epoca erano noti per la forte impronta mistica, tanto che diversi ragazzi ricordano di aver partecipato a riti con l'imposizione delle mani contro il mal di testa. Bizzarrie, certo, ma penalmente non rilevanti. Giannella, la fondatrice, si dice abbia proprietà mistiche, nelle sue lezioni come insegnante di religione fa ascoltare agli adolescenti le orazioni di padre Balducci, il prete anti-satana, che vede nel rock il diavolo, spiegando i misteri delle incisioni al contrario nei dischi dei Beatles e dei Led Zeppelin.

Qualche anno dopo, la famiglia S. la troviamo impegnata in attività di volontariato. Roveto Ardente è una Onlus, e i capi fanno attività con i ragazzini ambientate a Camelot, rifacendosi alle gesta di Re Artù. Il gruppo è partito dal cattolicesimo, ma accanto alle attività dello stesso ha anche sviluppato una realtà i cui aderenti rivivono l'ambiente fantastico di Camelot, tanto che nel 1999 viene persino celebrato un matrimonio in costume tipico dei tempi di Lancillotto nella chiesa di San Cassiano a Velate. In quella occasione, un parrucchiere prende in sposa un'importante funzionaria statale, e una foto su un quotidiano immortala tutti gli invitati vestiti come dame e cavalieri

Lo studioso Andrea Menegotto del Cesnur (centro studi nuove religioni), un esperto in materia, spiega la geografia della setta: "All'inizio degli anni duemila - dice - si parla già di casa comunitaria con alcune donne adepte, e c'è un rapporto stretto con un prete a Pesaro, ma già nel 2001, un vescovo marchigiano scrive che il Roveto Ardente ha aspetti controversi dal punto di vista dottrinale".

Nel 2005 muore la fondatrice, comicia la crisi: "Il gruppo è caratterizzto da una assoluta autoreferenzialità - sottolinea Menegotto - La casa per le donne mistiche che ricevono il carisma dalle mani di Giannella è emblematica in questo senso, è un gruppo che si spinge ai confini della chiesa cattolica e prende una strada propria. Soprattutto dopo la morte di Giannella, e quindi in tempi di crisi causata dalla fuoriuscita di molti membri - spiega ancora l'esperto - si diffonde un forte accento di carattere apocalittico, che aveva fatto parlare alcuni di una fine del mondo prevista per l'inverno del 2008".

E qui inizia la parte giudiziaria: scattano le denunce. Verso Piero S., due sue figlie, e il sacerdote di Pesaro.
La difesa del Associazione Roveto Ardente, l'avvocato Alberto Zanzi, va al sodo: "Non mi interessa che cosa facciano i miei clienti nelle loro case, la sostanza è che l'associazione ha uno statuto, fanno tutti vita povera e frugale, e chi aderisce lo sa. Non hanno mai costretto nessuno a spogliarsi dei propri beni a loro favore, e non vedo nè gli artifici e nè i raggiri necessari per configurare il reato contestato".



Martedi 14 Ottobre 2008
Roberto Rotondo
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view post Posted on 15/10/2008, 15:54
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http://www.fanoinforma.it/Cronache/art8354...ro_messina.html


Trasarti in merito alla vicenda di don Sandro Messina
15/10/08 Fano (Pesaro Urbino) - "In merito alla vicenda apparsa sulla stampa e che vede coinvolto un sacerdote del nostro presbiterio don Sandro Messina, parroco di S. Maria in Cartoceto e amministratore della comunità di Saltara, esprimiamo piena solidarietà alla sua persona e alla sua comunità. L'inchiesta, tutt'ora in corso, farà luce su quando accaduto negli anni passati relativa all'Associazione Roveto Ardente a me sconosciuta, verso la quale il mio predecessore si era già espresso e che raccolgo ad un anno dal mio arrivo in Diocesi. Già a suo tempo don Messina si era dimesso dall'Associazione mostrando ubbidienza verso Mons. Tomassetti e riconosciuto dai confratelli sacerdoti stessi. Il lavoro pastorale di don Messina presso il santuario di Cartoceto è motivo di confermargli la nostra vicinanza, stima e preghiera".



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http://stage7.presstoday.com/_Standard/Articles/6099739

Messaggero, Il (Pesaro)
"FANO - "Piena solidarietà" del Vescovo di Fano, Mons. Armando Trasarti, nei confronti di don Sa..."
Data: 16/10/2008
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Cronaca Locale
Giovedì 16 Ottobre 2008 Chiudi






FANO - "Piena solidarietà" del Vescovo di Fano, Mons. Armando Trasarti, nei confronti di don Sandro Messina, parroco di S. Maria a Cartoceto e amministratore della comunità di Saltara, indagato dallo scorso novembre dalla procura di Varese per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata. Don Messina, 50 anni, è stato accusato da alcuni ex attivisti dell'associazione "Roveto Ardente" di cui il sacerdote ha fatto parte per una quindicina d'anni. L'accusa si fonda sull'ipotesi che gli aderenti all'associazione venissero in qualche modo circuiti e condizionati pesantemente nelle scelte di vita personali. A tal punto che alcuni erano indotti a donare all'associazione beni mobili e immobili, oltre a fare cospicue donazioni. Insieme al sacerdote sono indagati anche i vertici della "Roveto Ardente", ovvero la famiglia Santini di Varese: il padre Pietro e le figlie Sara e Bernardette. Don Messina, che da un paio d'anni non fa più parte dell'associazione, parla di "accuse incomprensibili" ed ha affidato il caso al suo legale, l'avvocato Gianluca Sposito. Inevitabile, però, che la vicenda non creasse scompiglio nella piccola comunità di Saltara e il portavoce del Vescovo, don Giacomo Ruggeri, ha immediatamente diffuso un commento sulla delicata questione. "Piena solidarietà a don Messina e alla sua comunità. L'inchiesta, tutt'ora in corso, farà luce su quanto accaduto negli anni passati in relazione all'associazione "Roveto Ardente" a me sconosciuta, verso la quale il mio predecessore si era già espresso e che raccolgo ad un anno dal mio arrivo in Diocesi. Già nel 2006 don Messina si è dimesso dall'associazione mostrando ubbidienza verso Mons. Tomassetti. Il lavoro pastorale di don Messina presso il santuario di Cartoceto è motivo per confermargli la nostra vicinanza, stima e preghiera".
M.G.




Edited by GalileoGalilei - 16/10/2008, 16:04
 
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view post Posted on 3/3/2011, 10:21
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Sei in: VareseNews / Varese Laghi / Cadono le accuse contro la setta del roveto ardente - 2/03/2011
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Varese
Cadono le accuse contro la setta del roveto ardente
Quattro persone erano accusate di aver incamerato donazioni di case e terreni con la scusa della religione, ma la procura ha chiesto l'archiviazione. Gli ex adepti si oppongono
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Era una setta religiosa ma non un gruppo di truffatori che voleva incamerare, con un raggiro, i beni degli adepti. La procura della repubblica di Varese chiede l’archiviazione di un’indagine su un gruppo religioso, la «Associazione roveto ardente», che nel 2008 aveva portato a 4 avvisi di garanzia per associazione a delinquere e truffa. Gli indagati erano stati accusati, dagli ex aderenti al gruppo religioso, di aver beneficiato delle donazioni degli adepti. Il pm Massimo Politi ha indagato per diversi anni ma ha concluso che non vi è la prova di donazioni di case o terreni, effettuate grazie a una coercizione, fosse solo psicologica, o tramite raggiri che possano configurare il reato di truffa. La conclusione è a sua modo clamorosa, se è vero che la digos aveva effettuato perquisizioni e svolto una precisa disamina sui beni immobili che gli appartenenti alla Ara avevano a loro disposizione. L’associazione possedeva case, terreni e anche una convitto a Lourdes e aveva strutturato una comunità con case di proprietà dove vivevano alcuni componenti del gruppo che avevano scelto volontariamente una vita di preghiera. Le denunce erano partite dopo la morte della fondatrice e capo carismatico, Giannella Giovannelli, nel 2005.
Erano finiti sotto inchiesta un sacerdote nelle Marche, e una famiglia di Varese. La richiesta di archiviazione è stata impugnata da una decina di ex adepti, e sarà discussa davanti al gip il prossimo 9 marzo. Le indagini non hanno evidenziato donazioni sospette. L’associazione nel frattempo si è sciolta e i beni sono finiti ad altre associazioni caritatevoli, come da statuto, nelle quali non risultano esserci gli indagati. Se la vicenda parrebbe priva di risvolti penali, rimane tuttavia interessante la storia della setta religiosa nata a Varese negli anni Novanta e che celebrò anche matrimoni tra seguaci vestiti in costume medievale “camelotiano”. La genesi è stata ricostruita da un consulente della digos, Andrea Menegotto, che ne ha tratto una interessante ricostruzione di quello che ha definito un controverso «gruppo cattolico di frangia», allontanatosi dal recinto della chiesa cattolica.
2/03/2011
Roberto Rotondo


http://www3.varesenews.it/varese/articolo.php?id=197302
 
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view post Posted on 24/3/2011, 17:28
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La diocesi sul proscioglimento dalle accuse a don Sandro Messina: "La verità ha prevalso"
Don Giacomo Ruggeri

24/03/11

Fano (Pesaro Urbino)- “La verità ha prevalso in modo netto e trasparente”, così la diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola ha commentato il prosciogliemento dalle accuse al sacerdote Don Sandro Messina sul “Roveto Ardente”.

“La Curia Vescovile della Diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola – ha detto il portavoce Don Giacomo Ruggeri – esprime grande soddisfazione per l’esito definitivo sulla vicenda che ha visto coinvolto un suo sacerdote, Don Sandro Messina, parroco di Cartoceto e Saltara. Sin dall’inizio della vicenda la Curia aveva mostrato concreta vicinanza e solidarietà a Don Messina, riconfermata oggi dagli eventi giudiziali. La verità ha prevalso in modo netto e trasparente su di un percorso durato tre anni che ha visto coinvolto il sacerdote. Su Don Messina, che era uscito dall’associazione ‘Roveto Ardente’ nel 2006, il Gip di Varese ha constatato non solo l’infondatezza delle accuse, ma prove a favore dello stesso sacerdote, decidendo per l’infondatezza di reato e l’archiviazione del procedimento a suo carico. Da tale vicenda conclude Don Ruggeri, con risvolti dolorosi protratti nel tempo per tutte le persone coinvolte, scaturisce in modo limpido quale insegnamento e rassicurazione l’espressione di S. Paolo “la verità vi farà liberi”.

http://www.fanoinforma.it/Cronache/art2398...a_prevalso.html
 
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