Laici Libertari Anticlericali Forum

Bolzano: don Peter Gschnitzer beccato per pedopornografia, Patteggia.

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Cavaradossi
view post Posted on 8/10/2008, 14:39




Gschnitzer_20081011_kl


www.corriere.it/ultima_ora/notizie....11-1C17B32CD74E}

http://agr.corriere.it/ultimora/agrnews.js...sezione=notizie

Bolzano: pedopornografia, indagato parroco
08 ott 14:40 Cronache

BOLZANO - Indagato per detenzione di materiale pedopornografico il parroco di Castelbello in val Venosta, in provincia di Bolzano. Sul computer e nell'appartamento del sacerdote, il cinquantaseienne Peter Gschnitzer, sono state trovate numerose foto raffiguranti minorenni in pose erotiche. Il caso e' stato scoperto da un tecnico informatico. A fine settembre, il prete aveva portato il suo pc in laboratorio per farlo riparare. Sul disco fisso il tecnico avrebbe trovato vari file con immagini pedopornografiche e ha subito informato le forze dell'ordine. In una successiva perquisizione nell'appartamento del parroco sarebbero stati trovati una decina di album fotografici sempre con lo stesso tipo di immagini. L'inchiesta dovra' ora stabilire se queste foto sono state oggetto di scambi. (Agr)

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Ho modificato il nome della discussione per far capire di chi si tratta e modificato il link, che non era più accessibile. Ho spostato la discussione nella stanza del peccato

Scusami Cavaradossi :P

Edited by pincopallino2 - 30/1/2019, 20:44
 
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view post Posted on 8/10/2008, 15:54
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http://www.vb33.it/news/ti1223474668.htm

08-10-2008 16:04 - CRONACA / GIUDIZIARIA
Indagato per pedofilia il parroco di Castelbello


E' indagato dalla procura di Bolzano con l'ipotesi di detenzione di materiale pedopornografico il parroco di Castelbello in val Venosta, Peter Gschnitzer, 56 anni. Sul computer e nell'appartamento del sacerdote sono state trovate numerose foto inequivocabili .
Il caso è stato scoperto da un tecnico informatico. A fine settembre, il prete aveva portato il suo pc in laboratorio per farlo riparare. Sul disco fisso il tecnico avrebbe trovato vari file con immagini pedopornografiche ed ha subito informato le forze dell'ordine. E' seguita una perquisizione nell'appartamento del parroco, e sarebbero stati trovati una decina di album fotografici sempre con lo stesso tipo di immagini. L'inchiesta dovrà ora stabilire se queste foto sono state oggetto di scambi.
Si tratta del terzo caso di pedofilia nella diocesi di Bolzano-Bressanone nel giro di poco tempo. Lo scorso aprile il sacerdote bolzanino di 44 anni, Don Giorgio Carli, era stato condannato in corte d'appello a Bolzano a 7 anni e 6 mesi di reclusione per violenze sessuali nei confronti di una sua parrocchiana, minorenne all'epoca dei fatti. Don Hansjoerg Rigger, ex decano dello Studio Teologico Accademico di Bressanone, era invece stato condannato lo scorso novembre a Siracusa a un anno e mezzo di reclusione per foto pedofile su internet.

 
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Cavaradossi
view post Posted on 8/10/2008, 17:32




Nessun problema, Sommo Galileo Partenope.

Però, anche sti tecnici del computer! Me li immagino: "dai, vediamo che siti visita il parroco" "dai, dai, magari scopriamo che naviga nei siti porno" "cazzo......che stronzo...... andiamolo a denunciare".
Una volta tanto non farsi i cazzi propri è servito a fare forse del bene: beccare un pedofilo e magari fare avere l'agognato trasferimento in una nuova parrocchia.
 
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view post Posted on 8/10/2008, 20:30
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Nella foto a pag. 4, in alto a destra, potete vedere il parroco di Castelbello - Ciardes (BZ), don Peter Gschnitzer, mentre benedice 5 alloggi sociali ristrutturati. Inquietante vederlo benedire con a fianco piccoli bambini:

http://www.ipes.bz.it/downloads/publ_getre...p?PRES_ID=87988
 
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view post Posted on 9/10/2008, 11:17
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http://ricerca.quotidianiespresso.it/altoa...Z1PO_AZ101.html

Foto pedofile, indagato un parroco

L'Alto Adige, 9 ott 08

Don Peter Gschnitzer di Castelbello Ciardes tradito dalla memoria del proprio computer

Foto Nell’appartamento in canonica sequestrati album con decine di foto oscene con minori

La segnalazione alla magistratura è giunta dai tecnici a cui il pc era stato affidato per un guasto.

Bolznao. Ancora un sacerdote inquisito in Alto Adige per questioni legate alla sfera sessuale. Dopo il caso don Carli (che pende ancora in Cassazione) e quello relativo alla condanna in primo grado di Hansjörg Rigger di Bressanone, sono nuovamente le presunte inclinazioni pedofile ad inguaiare un religioso in provincia di Bolzano. Sul registro degli indagati della Procura della Repubblica è infatti stato iscritto il parroco di Castelbello Ciardes. Si tratta di Peter Gschnitzer di 56 anni. Nel suo computer i carabinieri della zona hanno rinvenuto una serie di fotografie pedopornografiche. La successiva perquisizione nell’appartamento del prete, in canonica, ha permesso di scoprire altre foto oscene con protagonisti minorenni. Da parte della Curia altoatesina per il momento non c’è stata alcuna reazione ufficiale. Sino a ieri a tarda sera il sacerdote non risultava rintracciabile. La vicenda, comunque, risale ad una quindicina di giorni fa e per il momento il sacerdote è ancora al suo posto nella piccola parrocchia della val Venosta. E’ stato un guasto tecnico al computer personale del sacerdote a permettere agli inquirenti di scoprire le passioni segrete e maniacali, sotto il profilo sessuale, del sacerdote. In effetti sarebbe stato lo stesso prete a consegnare il proprio computer ad un tecnico per procedere ad una riparazione. Il religioso non aveva messo in preventivo che le foto inserire nella memoria potessero essere notate. In effetti sarebbe stato proprio il tecnico a segnalare ai carabinieri la presenza nella memoria elettronica dell’apparecchiatura di immagini di sesso con minorenni. La segnalazione ha indotto carabinieri e magistratura ad intervenire in tempi piuttosto rapidi. In effetti di lì a pochi giorni è scattato il blitz nella canonica e nell’abitazione privata del sacerdote. I sospetti avrebbero trovato piena conferma. Peter Gschnitzer è infatti stato trovato in possesso di altro materiale fotografico proibito. Si tratta di fotografie stampate, messe su carta e custodite in alcuni album personali del sacerdote. Anche in questo caso le immagini riguarderebbero situazioni pornografiche con il coinvolgimento di minorenni. Tutto il materiale è stato sequestrato ed è a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il procuratore Cuno Tarfusser ha già disposto una serie di accertamenti per cercare di stabilire se vi sia stata cessione o scambio con altri soggetti delle foto pedofile sequestrate. Un accertamento tecnico non certo fine a se stesso. Il codice penale, infatti, non solo punisce la detenzione di materiale pedopornografico (con pene previste sino a tre anni di reclusione) ma prevede conseguenze ancora più severe per chi fa commercio o cede anche a titolo gratuito a terzi immagini realizzate grazie allo sfruttamento sessuale di minorenni. Per il momento il sacerdote non è stato interrogato dalla Procura della Repubblica. Per una definizione più precisa del capo d’imputazione sarà in effetti importante attendere l’esito degli accertamenti sui contatti e collegamenti con altre persone via internet.
Pubblicato da notiziegay.it a 11.37


http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...Z1PO_AZ107.html

Alto Adige Pagina 17

Don Rigger condannato a 18 mesi
Per il teologo di Bressanone pende il giudizio in appello

IL PRECEDENTE Il professore non si difese

BOLZANO. E’ molto probabile che Peter Gschnitzer non faccia lo stesso errore del suo collega Hansjörg Rigger, il decano dello studio teologico accademico di Bressanone finito nei guai tre anni fa con la stessa imputazione (detenzione di immagini pedopornografiche) e condannato in contumacia in primo grado dal tribunale di Siracusa ad un anno e mezzo di reclusione. In quel caso don Rigger (professore di «Nuovo Testamento» e «Sacra Scrittura») pur essendo stato a conoscenza dell’inchiesta partita a suo carico su iniziativa della Procura siciliana, si disinteressò sempre della vicenda processuale, non nominò nemmeno un proprio legale di difesa e si ritrovò poi a fare i conti con una rilevante condanna subìta in primo grado. Ora pende l’appello.
Don Rigger era stato incriminato tre anni fa a seguito di indagini sugli scambi di materiale pedopornografico via internet. Gli inquirenti erano riusciti a individuare un sito proibito identificando e denunciando 186 utenti dotati di password d’accesso. Dopo la condanna di primo grado il sacerdote brissinese venne sospeso dal vescovo Wilhelm Egger.



http://ricerca.quotidianiespresso.it/altoa...Z1PO_AZ103.html

Alto Adige

IL GIORNALE DI OGGI, GIOVEDÌ 9 OTTOBRE 2008 › CRONACA

Pagina 17

«Fa male, ma serve prudenza»
Don Golser: dove è finito il segreto istruttorio?

BOLZANO. Il caso di don Hansjörg Rigger lo aveva fatto piangere. Quello di don Carli lo aveva raccontato al Papa spiegando che era stato uno dei suoi grandi dolori. Chissà come lo scomparso vescovo Wilhelm Egger avrebbe risposto a questo nuovo colpo. Il suo sostituto, l’amministratore diocesano Josef Matzneller, ha deciso di dormirci su una notte. «Oggi niente prese di posizione, arriverà un comunicato ufficiale domani» (oggi per chi legge, ndr), fa sapere l’ufficio stampa della Diocesi.

In Curia la notizia dell’indagine sul parroco di Castelbello è stata uno shock. Don Ivo Muser, rettore del Seminario di Bressanone e tra i candidati a succedere ad Egger, non si pronuncia: «Aspetto anch’io di sentire cosa dirà l’amministratore diocesano. Prima dobbiamo capire cosa è successo».

Anche don Karl Golser, un altro dei possibili successori di Egger, viene colto di sorpresa: «Non sapevo nulla, il caso non lo conosco e non posso commentarlo». Resta però il fatto che è il terzo presunto caso di pedofilia che tocca la diocesi di Bolzano in un lasso di tempo breve. Ad aprile don Giorgio Carli era stato condannato in Corte d’Appello a 7 anni e 6 mesi di reclusione per violenze sessuali nei confronti di una sua parrocchiana, mentre poco meno di un anno fa l’ex decano dello Studio Teologico Accademico di Bressanone Hansjörg Rigger era stato condannato a Siracusa ad un anno e mezzo di reclusione. Non bisogna fare confusione, ammonisce però Golser: «Il caso di don Carli - sottolinea - è completamente diverso. Non si parla di foto trovate su un computer, ma di un’accusa tutta costruita attorno ai ricordi di una ragazza».


Proprio quello che Egger ha sempre affermato difendendo don Carli in aperta polemica con la Procura. Risale proprio al processo al prete bolzanino l’inizio di una serie di frecciate e controfrecciate tra Curia e Procura. Cuno Tarfusser, il procuratore capo, era arrivato a parlare di «ambienti omertosi» riferendosi proprio alla Curia, ma ancora più duro fu l’attacco del vescovo dopo la condanna di don Rigger: «Mentre la Chiesa e la Cutria di Bolzano hanno sempre rispettato e rispettano profondamente la giustizia civile e penale, non altrettanto è stato fatto dalla giustizia dello Stato italiano, che non rispettando le norme del Concordato non ha dato nessuna notizia formale, né preventiva né successiva, del procedimento in corso», erano state le parole di monsignor Wilhelm Egger.

Ora don Golser torna a criticare il modo di operare della Procura: «Ripeto - dice - il caso concreto non lo conosco. Però mettiamo che il computer della parrocchia fosse stato accessibile anche ad altre persone... E in ogni caso a volte il segreto istruttorio andrebbe mantenuto. È chiaro che la notizia di questa indagine avrà ampio rilievo e quindi in ogni caso resterà un’immagine che non è conciliabile con la figura del sacerdote». La Procura, insomma, secondo Golser avrebbe fatto meglio a non rendere note le generalità dell’indagato, anche perché il procedimento è solo all’inizio e non si è di fronte a nessun tipo di condanna definitiva. (mi.m.)

Edited by GalileoGalilei - 10/10/2008, 01:13
 
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view post Posted on 9/10/2008, 20:25
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http://www.vb33.it/news/ti1223564245.htm

09-10-2008 16:57 - CRONACA / RELIGIONE
Sospeso dalla Curia don Peter Gschnitzer accusato di pedofilia


"La diocesi di Bolzano-Bressanone condanna decisamente ogni forma di pedofilia". Lo fa sapere in un comunicato stampa la Curia di Bolzano - Bressanone dopo la notizia dell’iscrizione sul libro degli indagati di don Peter Gschnitzer,56 anni,parroco di Castelbello Ciardes , accusato di possesso di foto pedopornografiche , annunciando la sospensione del prete dalla sua funzione.
"Si presume comunque l'innocenza dell'accusato", scrive ancora l’amministratore diocesano don Josef Matzneller .
"Qualunque abuso è inaccettabile. Per quanto riguarda le accuse contro Peter Gschnitzer la Curia confida nell'opera della giustizia che verificherà la loro fondatezza. Anche se si presume l'innocenza dell'accusato, per il momento il parroco don Peter Gschnitzer non seguirà più le parrocchie di Maragno-Castelbello e Ciardes". Intanto il pm Igor Secco ha disposto degli accertamenti sul computer del parroco . Il perito dovrà verificare l'esatto contenuto del disco fisso mentre l'inchiesta dovrà, tra l'altro, stabilire se le foto con minorenni in atteggiamenti espliciti sono state solo scaricate oppure anche diffuse o scambiate.
 
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view post Posted on 9/10/2008, 20:42
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http://www.stol.it/nachrichten/artikel.asp...=3&ArtId=125755

Pädophiles Material gefunden: Pfarrer Gschnitzer suspendiert
Gegen den Pfarrer Peter Gschnitzer laufen derzeit bei der Bozner Staatsanwaltschaft Ermittlungen, da auf dem Computer des Geistlichen pädopornographisches Material gespeichert sein soll.


A N Z E I G E
„Die Diözese verurteilt jede Form von Pädophilie. Jeder Missbrauch ist einer zu viel. Die Opfer sind Kinder und diese gehören zu den schwächsten Gliedern der Gesellschaft. Ob sich die Vorwürfe gegen Peter Gschnitzer als wahr erweisen, wird sich zeigen“, so Diözesanadministrator Josef Matzneller, der nach dem Tod von Bischof Wilhelm Egger die Amtsgeschäfte der Diözese übergangsweise führt.
Die Diözese vertraue bei der Klärung der Frage auf die Justiz. „Bis zur Widerlegung der Vorwürfe geht die Diözesanleitung von der Unschuldsvermutung aus. Pfarrer Peter Gschnitzer wird bis auf weiteres nicht mehr die Pfarreien Marein/Kastelbell und Tschars betreuen“, teilte Matzneller am Donnerstag mit.

Bereits vor drei Wochen haben die Mitarbeiter der Staatsanwaltschaft eine Hausdurchsuchung im Pfarrhaus von Kastelbell-Tschars durchgeführt.

Dabei wurden der Computer des Priesters und zehn Fotoalben, in denen sich pädophile Bilder befunden haben sollen, beschlagnahmt. Diese sollen laut Ermittlern vom Internet heruntergeladen worden sein.

Auf die Spur des Priesters kamen die Ermittler zufällig: Der Computer soll kaputt gewesen sein, er brachte ihn zu einem Techniker, der ihn reparieren sollte. Als dieser die Bilder sah, schaltete er die Staatsanwaltschaft ein.

Das gesamte verdächtige Material und der Computer wurden sichergestellt. Derzeit werden sie von Experten der Staatsanwaltschaft unter der Leitung des Leitenden Staatsanwalts Cuno Tarfusser analysiert.

Es scheint festzustehen, dass die Bilder vom Internet heruntergeladen und nicht geknipst worden sind. Zudem sollen laut bisherigem Ermittlungsstand in keinem Fall Kinder aus Südtirol auf den Bildern zu sehen sein.

Donnerstag, 9. Oktober 2008
 
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view post Posted on 10/10/2008, 00:05
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http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...Z1PO_AZ102.html

Pena massima di cinque anni
Alto Adige — 09 ottobre 2008 pagina 17 sezione: CRONACA

BOLZANO. E’ l’articolo 600 quater del codice penale a colpire la detenzione di materiale pornografico. Le pene sono rilevanti. Anche per questo la posizione processuale di don Peter Gschnitzer non è delle più semplici. «Chiunque - recita il codice - consapevolmente si procura o dispone di materiale pornografico prodotto mediante lo sfruttamento sessuale dei minori degli anni diciotto, è punito con la reclusione sino a tre anni o con la multa non inferiore a 1540 euro». Per questo tipo di reato non è consentito l’arresto (come provvedimento di natura cautelare) ma la procedibilità è d’ufficio. Per procedere contro don Peter Gschnitzer non è stata necessaria, dunque, alcuna denuncia da parte di terzi. E’ bastata la segnalazione dei tecnici intervenuti per la riparazione del computer per dare il via libera ai carabinieri e alla magistratura. Gli accertamenti in corso sui possibili contatti in internet (con scambio anche gratuito di immagini proibite) potrebbero portare ad un ulteriore appesantimento della posizione processuale del sacerdote. In effetti l’articolo 600 ter del codice penale prevede che chiunque, con qualsiasi mezzo, anche per via telematica, distribuisce, divulga o pubblicizza materiale pornografico con coinvolgimento di minori rischia una ulteriore condanna da uno a cinque anni di reclusione con una multa sino a 51.645 euro. Lo scambio gratuito con altri utenti del web è punito, infine, con un massimo di tre anni di reclusione.
 
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view post Posted on 10/10/2008, 13:15
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http://espresso.repubblica.it/dettaglio-lo...parroco/2044272

Il magistrato ha affidato ad un perito l’analisi del disco fisso del computer in uso al sacerdote
Foto pedofile, sospeso il parroco
(ma.be.)
La decisione è stata presa dal responsabile della Curia BOLZANO. Don Peter Gschnitzer, il parroco di Castelbello Ciardes indagato per detenzione di materiale pedopornografico, è stato sospeso dall’ incarico. La decisione è stata comunicata ieri dall’amministratore diocesano Josef Matzneller. Nel documento (di otto righe dattiloscritte) si ricorda che la Diocesi «condanna decisamente ogni forma di pedofilia». «Qualunque abuso - si legge nella nota della Curia vescovile - è inaccettabile». In relazione al caso di don Peter Gschnitzer nel documento si afferma che la Diocesi «confida nell’opera della giustizia». «Anche se si presume l’innocenza dell’accusato - scrive Josef Matzneller - per il momento il parroco don Peter Gschnitzer non seguirà più le parrocchie di Maragno/Castelbello e Ciardes».
A don Peter Gschnitzer, dunque, la Curia ha riservato un trattamento del tutto uguale a quello messo in atto nei confronti di don Hansjörg Rigger, il decano dello studio teologico accademico di Bressanone finito nei guai tre anni fa con la stessa imputazione poi sfociata in una condanna in primo grado a 18 mesi di reclusione.
Per don Gschnitzer l’inchiesta è ancora tutta in piedi. Come noto il parroco venostano sarebbe stato segnalato da alcuni tecnici informatici a cui lo stesso religioso aveva affidato il proprio computer per problemi di carattere tecnico. Dopo la segnalazione alla magistratura, la posizione del sacerdote si è ulteriormente aggravata perchè altre foto di carattere pedofilo (questa volta cartacee) sono state rinvenute e sequestrate sempre nell’abitazione dell’indagato. Perchè si possa parlare di materiale pedopornografico è necessario che le foto o le immagini elettroniche facciano riferimento a «materiale pornografico prodotto mediante lo sfruttamento sessuale dei minori di anni 18». Le foto di cui era in possesso il parroco inquisito ritraevano bambini maschi nudi ripresi in comportamenti erotici tra loro.
Intanto l’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Igor Secco sta procedendo in maniera spedita. Il magistrato ha disposto una serie di test peritali sul computer del sacerdote. Si tratta di accertamenti tecnicamente irripetibili che dovranno essere effettuati con il rispetto di tutte le procedure e dei diritti della difesa. Compito principale del perito sarà stabilire l’esatto contenuto del disco fisso e se le foto in questione siano anche state diffuse a terze o solo scaricate dalla rete.(10 ottobre 2008)Torna indietro

Edited by GalileoGalilei - 29/6/2009, 10:59
 
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Chiusura indagini per don Peter Gschnitzer.

Secondo la procura non ci sarebbero dubbi che don Peter era coinvolto in un traffico di materiale pedopornografico. Nel computer dell'ex parroco di Castelbello Ciardes (sospeso dalla curia) trovati album catalogati di materiale pèedopornografico.

I magistrati avrebbero accertato che il p.c. era nella esclusiva disponibilità del prete.

Il prete è difeso da uno degli avvocati di don Giorgio Carli, prete di Bolzanno condannato per pedofilia in appello (in attesa di verdetto in Cassazione).

Secondo la difesa del prete gli album a contenuto pedopornografico sarebbero una racolta di publicazione di interesse scientifico e sociale.

L'articolo qui: http://ricerca.gelocal.it/altoadige/archiv...M3PO_AM301.html

Edited by GalileoGalilei - 19/2/2009, 14:15
 
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http://www.libero-news.it/adnkronos/view/145247

BOLZANO: CHIEDE PATTEGGIAMENTO EX PARROCO SOSPESO PER POSSESSO FOTO PEDOPORNOGRAFICHE


Bolzano, 27 giu. - (Adnkronos) - Don Peter Gschnitzer, 56enne ex parroco di Castelbello, in provincia di Bolzano, inquisito dalla magistratura per detenzione di materiale pedopornografico sul proprio computer, ha chiesto di patteggiare una condanna ad un anno e 4 mesi di reclusione. I risultati della perizia web non avrebbero lasciato spazio di manovra alla difesa che dunque ha deciso, nell'interesse del proprio assistito, di avanzare, appunto, la richiesta di patteggiamento. Sara' il giudice delle indagini preliminari, a questo punto, a decidere se la proprosta di condanna patteggiata sia sufficientemente congrua rispetto alla gravita' dei fatti.

Il sacerdote e' gia' sospeso da tempo da ogni incarico religioso e si trova attualmente in cura a seguito di una pesante depressione. Anche per questo gli avvocati difensori hanno deciso di evitare all'indagato lo stress di un processo pubblico.

La storia aveva preso il via in maniera casuale: il parroco, infatti, si era rivolto ad un negozio di riparazione di materiale elettronico per far riparare il proprio computer. Il tecnico aveva rilevato cartelle di file con foto oscene di minori ed aveva avvertito i carabinieri. Nello scorso settembre, i carabinieri avevano bussato alla casa parrocchiale di Castelbello Ciardes in Venosta con un mandato di perquisizione. In canonica, durante quel controllo, erano stati scoperti album fotografici contenenti foto oscene con protagonisti minorenni. Nella memoria del computer del religioso sarebbero state rinvenute foto ottenute con collegamento internet con un sito della Russia. Gli inquirenti avrebbero accertato che, in effetti, si trattava di una sorta di scambio di immagini pedo pornografiche; il tutto utilizzando una password personale di accesso.

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...M2PO_AM201.html

Per le foto pedofile l'ex parroco sospeso chiede di patteggiare

Alto Adige — 27 giugno 2009 pagina 31 sezione: PROVINCIA
BOLZANO. Don Peter Gschnitzer, l’ex parroco di Castelbello di 56 anni, inquisito dalla magistratura per detenzione di materiale pedopornografico sul proprio computer, ha chiesto di patteggiare una condanna ad un anno e 4 mesi di reclusione. I risultati della perizia web non avrebbero lasciato spazio di manovra alla difesa (avvocati Alberto Valenti e Nicola Nettis) che dunque hanno deciso, nell’interesse del proprio assistito, di avanzare la proposta di una condanna «indolore» sotto il profilo della sanzione penale. Sarà il giudice delle indagini preliminari, a questo punto, a decidere se la proprosta di condanna patteggiata sia sufficientemente congrua rispetto alla gravità dei fatti. Ricordiamo che il sacerdote è già sospeso da tempo da ogni incarico religioso e si trova attualmente in cura a seguito di una pesante depressione. Anche per questo gli avvocati difensori hanno deciso di evitare all’indagato lo stress di un processo pubblico. L’odiosa vicenda risale allo scorso settembre, quando i carabinieri avevano bussato alla casa parrocchiale di Castelbello Ciardes in Venosta con un mandato di perquisizione. In canonica, durante quel controllo, erano stati scoperti album fotografici contenenti foto oscene con protagonisti minorenni. Precedentemente, analoghe immagini erano state scoperte nella memoria del computer del religioso. La brutta storia, infatti, aveva preso il via in maniera quali casuale: il parroco si era rivolto ad un negozio di riparazione di materiale elettronico in quanto il suo computer non funzionava. Il tecnico che vi aveva messo le mani, non senza sconcerto, aveva notato le cartelle di file con catalogate foto oscene di minori, che avevano evidenziato le devianze segrete del prete, ed aveva avvertito i carabinieri. Evidentemente, il parroco non aveva messo in preventivo il fatto che le foto conservate nella memoria del pc potessero essere notate. I successivi interventi tecnici hanno permesso di appurare che le foto custodite nella memoria del computer sarebbero state ottenute con collegamento internet con un sito della Russia. Più che l’acquisizione di foto, si trattava di una sorta di «file sharing» con scambio di immagini pedo pornografiche: il tutto utilizzando una password personale di accesso.

Edited by GalileoGalilei - 29/6/2009, 15:05
 
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