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Sahaja Yoga: peggio della Chiesa Cattolica

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Qara.
icon8  view post Posted on 1/10/2008, 09:38




Sahaja Yoga: testimonianze personali di ex-membri


Come si viene intrappolati
Sahaja Yoga si presenta come un metodo per capire i modi in cui funzionano la tua mente e i tuoi sentimenti personali.

Generalmente si viene portati via dai pensieri, e si può addirittura rimanere vittima dei sentimenti. La meditazione Sahaja Yoga, come altre tecniche simili, ci permette di prendere le necessarie distanze da noi stessi, per vedere che cosa succede. Cioè quello che la pubblicità di Sahaja Yoga dice essere “conosci te stesso”.

Per il nuovo arrivato l’intera faccenda appare molto interessante, come lo è stato per me, ma avevo 21 anni e non ero un lettore di libri di psicologia. Oggi credo che chiunque con un minimo di senso critico scoprirebbe, in questi corsi di meditazione apparentemente innocenti, l’inizio di un lungo processo manipolativo.

Ho seguito Sahaja Yoga come si suppone debba essere seguito, lo consideravo un dono di Shri Mataji. Ero trascinato dall’entusiasmo collettivo, ed ero molto sensibile al sostegno caloroso dei Sahaja Yogi, non sospettando nemmeno per una volta che la loro apparente sincerità fosse in realtà un’attenta e ben allenata selezione di parole e argomenti attraenti.

Durante i mesi iniziali della pratica di Sahaja Yoga va tutto bene, ma ci si fa maggiormente coinvolgere quando riconosci logicamente Shri Mataji come una incarnazione divina: la sua fotografia sempre presente è lo strumento inevitabile per persuadere i nuovi arrivati che i benefici e l’esperienza della meditazione arrivano da lei, e che la sua natura divina risiede dentro di te sotto forma di quell’energia spirituale fonte della tua recentemente acquisita saggezza. Affermando quella appartenenza, ella diviene la tua guru personale interiore. Da qui l’importanza della meditazione davanti alla sua fotografia.

Dovete vedere la reazione tesa dei Sahaja Yogi quando un nuovo arrivato dice che preferisce meditare senza foto. La fotografia è la goccia iniziale di un processo lento ma regolare di avvelenamento/ intossicazione, la solida pietra su cui è costruito il castello di sabbia delle credenze dei Sahaja Yogi.

In questo stadio i Sahaja Yogi ti rassicureranno ancora più caldamente insistendo che «sei il maestro di te stesso», che sei il solo ad operare le tue scelte. Nella realtà inizi molto gradualmente ad essere controllato. Quello che all’inizio era un metodo per osservare il tuo funzionamento interiore diventa un metodo di manipolazione.

Come avviene? Nella vita quotidiana inizi ad analizzare le tue azioni, pensieri ed emozioni pensando «quel che faccio, penso, sento è Sahaj?» oppure «quel che faccio, penso, sento farà piacere a Shri Mataji?». La pratica regolare di questo controllo personale diviene così automatico che dopo pochi anni ti ritrovi a fare soltanto ciò che fa piacere a Shri Mataji. Sei così adattato al suo modello di comportamento ideale che addirittura ne godi, e ne sei felice, il che in realtà peggiora le cose: Shri Mataji diviene la fonte della tua felicità. I Sahaja Yogi continuano a ripetere «Jay Shri Mataji», oppure «Grazie a Shri Mataji».

Attraverso la venerazione quotidiana di Shri Mataji come Dio sulla terra, sei alla mercè di tutti i suoi desideri, preferenze, e idee sempre più fanatiche. Non c’è nulla che un Sahaja Yogi non farebbe per lei: le persone si sposano, divorziano, mandano via i loro figli e mandano giù tutte le loro sofferenze (si tratta soltanto di insignificanti accessori umani) semplicemente perché lei dice di fare così.

Naturalmente affermano in modo molto serio che fanno queste cose di loro spontanea volontà. È perfettamente vero: la volontà di Shri Mataji È la loro volontà. Sono suoi strumenti (questa è una citazione SY, non mia). Shri Mataji può fare qualsiasi cosa, mentire, rubare, imbrogliare. Non ha neppure bisogno di spiegare il suo comportamento, ogni Sahaja Yogi farà individualmente il lavoro per conto suo. L’imbroglio supremo è che quando non riescono a trovare alcuna interpretazione cosmica per il comportamento di SM, affermeranno che lei è Maha Maya (cioè la grande illusione, le cui azioni non possono essere spiegate dal cervello umano visto che il cervello è una sua creazione, anche questa è una citazione CY, non mia), e che lei si comporta in questo modo per mettere alla prova la devozione/credenza. Passare questi “test” diventa fonte di riconoscimento e rispetto.



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Ciò che mi ha aperto gli occhi
Quando M. divenne leader, era chiaro tra i genitori svizzeri che eravamo abbastanza avanti per decidere quando avremmo voluto mandare i nostri figli a Roma. Eravamo riusciti, in modo diplomatico, a far tornare i bambini da Roma per le vacanze estive (1991) e in settembre G. (il leader italiano) divenne sempre più insistente sul fatto che i bambini dovessero tornare a Roma.

All’epoca A. (una Sahaja Yogini italiana, grossa donatrice sul piano finanziario) mi disse che G. aveva bisogno di denaro per vivere, e quella era la ragione principale per cui i bambini svizzeri dovevano tornare. Parlai con M. (il nuovo leader svizzero) della faccenda, e suggerii che avremmo potuto continuare a mandare soldi ogni mese come solito, ma che noi, e non le necessità finanziarie di G., avremmo deciso se rimandare i nostri figli a Roma o no.

M. fu d’accordo, e al successivo Puja di Cabella avrebbe sollevato la faccenda con G. All’epoca solo pochi genitori conoscevano questa delicata informazione, e volevamo mantenerla confidenziale in modo che G. non si sentisse ferito. Eravamo tutti d'accordo sul fatto che, considerando il lavoro che i romani facevano per i nostri figli, era naturale compensarli con qualche tipo di aiuto finanziario. Avevo tenuta mia moglie completamente all’oscuro della cosa, per evitarle problemi. Mandare via i bambini per tanti mesi, per lei, era particolarmente doloroso.

Sebbene mia moglie fosse ancora nel mirino di Mataji, sapevo che se fosse venuta a conoscenza della vera causa per cui doveva separarsi dai bambini avrebbe reagito.

A questo punto faccio una digressione, perché dovete sapere che mia moglie era già passata per la traumatica esperienza della punizione diretta di Shri Mataji. Il leader che aveva preceduto M. era un fanatico che abusava del potere, e che godeva del sostegno al 100% di Shri Mataji.

Mia moglie ed io avemmo il primo figlio nel febbraio del 1987. Lei era davvero giovane, 19 anni, ed io ero un vecchio idiota di 24. Shri Mataji aveva combinato il nostro matrimonio nel giro di 48 ore, l’anno prima in India. Già due giorni dopo la nascita del bambino venni biasimato per aver lasciato perdere le priorità Sahaja Yoga, perché andavo a trovare mia moglie all’ospedale invece di partecipare alla meditazione collettiva: un errore che ci attrasse l’onnipotente attenzione del leader.

Vivevamo in un piccolo ashram con altre coppie e qualche ragazzo non sposato. Il leader ci faceva pressioni, auto-invitandosi ufficialmente con breve preavviso a pranzo o a meditare nel nostro ahram, in realtà al solo scopo di controllarci. Io ero nell’esercito, e tornavo a casa solo per il fine settimana, quando una volta mi invito a fare qualche havanna in mezzo alla natura, Dio solo sa dove. Gli risposi che avevo altri progetti e lui naturalmente si arrabbiò parecchio. Mia moglie mi prese la cornetta dalle mani, e fondamentalmente gli disse, in modo educato, di farsi gli affari suoi e di smetterla di mettersi tra di noi per cosiddette ragioni Sahaja Yoga.

Era caduta nella sua trappola: una ragazza indiana aveva avuto il coraggio di reagire ad un leader senior. Qualche mese dopo la faccenda venne riportata a Shri Mataji, nel corso della sua visita annuale in Svizzera. Mia moglie venne mandata a Roma per 9 mesi, e aveva un bambino che non le era permesso avvicinare.

Alla fine dei nove mesi, Shri Mataji mi diene istruzioni di mandare mia moglie in India, con un biglietto di sola andata, se avesse litigato di nuovo con il leader. Fino a quel momento mia moglie aveva fatto parte di quella folla silenziosa di donne represse, che possono facilmente essere identificate perché durante i puja siedono in ultima fila, terrorizzate che il bambino che tengono tra le braccia possa piangere in pubblico; mantengono un sorriso fasullo in modo da non poter essere incolpate di avere una faccia triste, evitano ogni situazione in cui la loro presenza possa venire notata; in poche parole, una vita di paura che molte Sahaja Yogini conoscono come il pane quotidiano.

G. prese il fatto molto male, e rispose sulla difensiva che si trattava solamente della volontà di Shri Mataji, non della sua, che i bambini dovessero essere mandati a Roma. Espose la materia a Shri Mataji. La sua reazione fu assolutamente spoporzionata. Convocò tutti i genitori svizzeri, urlò come non l’avevo mai sentita urlare prima accusandoci di essere, come sempre, così miserabili (ciononostante non parlò mai di denaro, e noi eravamo conosciuti per la nostra dannata generosità).

Urlò come una pazza contro una Sahaja Yogini, la ragazza era inchinata fino al pavimento, si teneva le mani sulle orecchie, e lei continuava a insultarla «stupida donna, creatura inutile», gridando così forte che per la prima volta sentii dentro di me che qualcosa non andava. Cacciai immediatamente quel pensiero malvagio dalla mia mente.

Alla fine dell’esplosione chiese a tutti di andarsene, e mi chiese di rimanere solo con lei. Voleva privacy assoluta, e mi chiese di seguirla nella sua stanza. Alcuni possono forse conoscere quella sensazione, sai che stai per entrare in un grosso guaio ma allo stesso tempo stai assolutamente godendo del privilegio di essere solo con lei.

Ricordo ancora le sue parole «voglio che mi dici chi ha dato il via a queste chiacchiere». Le dissi che era stata A. (la grossa donatrice). Shri Mataji mi disse immediatamente, con un’occhiata dritta negli occhi, «no, non è stata lei, non nominare mai più il suo nome» e disse che avrebbe controllato l’intera storia. Il giorno seguente mi chiamò solo davanti al puja e mi disse che aveva scoperto la verità: la colpevole era mia moglie. Era completamente eretica, e doveva essere mandata in Austria, e i bambini immediatamente a Roma.

Per la prima volta nella mia vita contestai «Shri Mataji, è impossibile, mia moglie, ancora adesso, non sa nulla della cosa». Lei si arrabbiò molto e mi disse «come puoi pensare che qualcuno possa tenermi nascosto qualcosa». Ero a pezzi, per la prima volta pensai: esco da questa merda. Il pensiero non durò abbastanza a lungo.

Di ritorno a casa, quella sera stessa dissi a mia moglie che cos’era successo, tutto quel che riuscii a dirle fu di considerare l’intera cosa come una prova. 3 giorni dopo lei era a Vienna, e la settimana seguente accompagnai in auto i miei bambini (di 1 e 4 anni) a Roma. Il fine settimana successivo incontrai A. (la grande donatrice romana) a Cabella, sulla strada di ritorno da Roma. Mi disse che Srhi Mataji le aveva parlato, e le aveva chiesto di non dare informazioni ai genitori svizzeri. Mataji sapeva che Alessandra era colei che aveva dato il via alle chiacchiere, ma aveva preferito una decisione politica migliore e se l’era presa con un obiettivo più facile: mia moglie.

Questo accadeva nel settembre del 1991. La mia famiglia passò un vero inferno, considerata eretica e divisa per tutta Europa. G. ebbe addirittura il coraggio di dire a mia moglie che l’avrebbe schiaffeggiata se avesse cercato di telefonare o mettersi in contatto con i suoi bambini. Settembre, ottobre, novembre, dicembre. Chiesi, attraverso il leader, di avere qualche notizia sul nostro futuro, Shri Mataji diceva sempre che era troppo presto per rimandare in Svizzera mia moglie. Speravo che dopo il giro in India avremmo avuto notizie, ma nulla.

Mia moglie chiese a W. e H. (i leader austriaci) di scoprire qualcosa. Nulla. Gennaio, Febbraio. Persi la pazienza, non potevamo sopportare oltre, non avevamo futuro in Sahaja Yoga: a Roma era stato progettato che mio figlio maggiore sarebbe andato in India un anno prima del previsto, e che il piccolo, come tutti i figli di genitori divorziati, sarebbe stato a Roma per sempre.

Pensavo ancora che si trattasse di una prova, sforzandomi di non mettere in dubbio la divinità di Shri Mataji. All’inizio di febbraio presi la macchina, raccolsi mia moglie a Zurigo – durante la notte aveva lasciato Melichargasse – ed andammo a Roma per prendere i bambini. Eravamo fisicamente fuori Sahaja Yoga, ma non mentalmente, e mi sentivo ancora così parte di essa interiormente che alla mattina vomitai. Ero pieno di paura di aver fatto una cosa sbagliata, di aver voltato le spalle a Dio per il mio attaccamento alla famiglia.

Solo un anno più tardi riuscii a far sì che la mia mente analizzasse l’intera storia, e si rendesse conto del vero essere di Shri Mataji.



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Dolore insopportabile
La mia storia non è insolita nel tipo di cose che succedono in Sahaja Yoga: per prima cosa Mataji mi sposò ad un ragazzo indiano che però non era tutto giusto nella testa. Durò sei settimane, poi mi disse che avrei fatto meglio a divorziare.

Il secondo uomo a cui mi sposò si dimostrò essere verbalmente, emotivamente e, infine, finanziariamente abusivo. Dopo circa 3 anni Mataji mi disse che avrei fatto meglio a divorziare.

A quel punto mi sposò a G., «ma solo se prometti che non avrai bambini». Accettai. G. in precedenza era stato sposato da Mataji. Poco dopo la nascita del loro terzo figlio, Mataji ordinò a lui e alla moglie di divorziare, perché la moglie era «posseduta, mentalmente malata». La moglie di G. fu mandata via, e le fu proibito avere contatti con i suoi bambini.

I bambini vennero mandati alla scuola di Roma. Avevano circa 1,3 e 4 anni. Nel frattempo G. visse in vari ashram, li vedeva occasionalmente, di solito a qualche funzione Sahaja Yoga internazionale, dove c’erano centinaia di altri seguaci raccolti per venerare Mataji. Quando ci sposammo sperai che potessimo prendere con noi i bambini (ora avevano 2,4 e 5 anni) e dar loro una casa stabile, con due genitori. Tuttavia ciò non accadde.

I bambini rimasero alla scuola di Roma per gran parte dell’anno, mentre noi vivevamo negli Stati Uniti. Mataji disse: «I bambini sono stati viziati da troppe attenzioni, sono molto difficili, e devono essere raddrizzati a Roma. Devono essere lasciati lì per almeno 2 anni. Lasciate che G. (il leader di Roma, non mio marito) insegni loro la disciplina e li raddrizzi».

Accidenti, erano piccolissimi...

«Non preoccupatevi, e non prestate loro attenzione» aggiunse, «sono i miei bambini».

Inoltre Mataji accusò G. di avere un ego troppo grande (un ritornello costante, nonostante all’epoca fosse assolutamente devastato) e lo intimidiva costantemente per aver “dato troppa attenzione” alla sua famiglia, “a sua madre, a sua sorella che sono diaboliche”.

A me venne ordinato di preoccuparmi soltanto della diffusione di Sahaja Yoga in America, e di svolgere i compiti di una “leader”. Cercammo di obbedire, di arrenderci, di “lasciar fare alla Madre”. Ma senza risultato. Dopo tre anni e mezzo Mataji ci ordinò di divorziare, e ordinò a G. di risposare la sua prima moglie.

Pensavo che sarei morta dal dolore, proprio come deve essersi sentita la sua prima moglie, quando divorziarono. I bambini vennero rispediti in Europa. Adesso i due più piccoli sono in una scuola Sahaja Yoga in India.

Perché tutto questo? La spiegazione ufficiale è che è tutto per la nostra “evoluzione spirituale”, per “mettere alla prova la nostra arrendevolezza alla Madre”, che noi “non dovremmo pensare”. Ma quando ci pensi, e permetti a te stesso di provare dolore (che in Sahaja Yoga ti viene insegnato a negare, reprimere, e razionalizzare) ti appare semplicemente come un altro metodo di Mataji per esercitare il totale controllo sulla tua vita.

Ecco che cosa può succedere in Sahaja Yoga.



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Prova di stupidità
Ho fatto parte di Sahaja Yoga per sette anni, in Portogallo. L’anno scorso, dopo una situazione familiare difficile, ho deciso di prendermi qualche settimana lontano dalla comunità per rimettermi insieme. È stato allora che ho iniziato a vederci chiaro.

Mi sono accorto che da anni non vedevo i miei amici, che avevo terribilmente ferito la mia famiglia con i miei commenti religiosi, che avevo praticamente interrotto ogni tipo di lettura, come consigliato da Mataji, che avevo vissuto nella paura di punizioni della divinità perché pensavo di non meditare a sufficienza, e che avevo cento volte più l’idea del peccato di quanto Mataji accusi la Chiesa Cattolica.

Mi resi anche conto chiaramente del grande numero di contraddizioni nel sistema di Mataji. Ripercorsi i vari testi pubblicati all’interno di Sahaja Yoga e vidi un sistema fondamentale di credenze superficiale e povero. Il maggiore strumento del gioco è: non pensare, smetti di pensare.

L’offerta di una esistenza di questo tipo apre le porte ai giochi mentali più sconclusionati che si possano immaginare. Ciò che non riesci a capire deriva dalla tua mancanza di metidazione, semplice. Ma semplicemente non ci pensi, così va tutto bene. Devo dire comunque che io stesso mi sono tenuto dentro il mio io, perché in qualche modo mi sentivo a mio agio con la meditazione, e le promesse di evoluzione erano più che tentatrici.

Un’altra cosa di cui mi resi conto fu che, con il mio consenso e collaborazione, ero stato derubato di circa 4.500 dollari.

Avevo anticipato questo denaro come secondo pagamento per un ordine di ceramiche che Mataji aveva fatto quando era venuta per essere venerata per il Diwali del 1996. Avevo anticipato il denaro per risolvere un ritardo nell’ordine di bonifico, ma quando l’avevo chiesto indietro il Sig. AMN, all’epoca leader della Francia, mi rispose che già me l’avevano restituito. Mi spiegò (Mataji non si prende certo la briga di spiegare) che alcuni anni prima Mataji e suo marito avevano anticipato la stessa cifra ad alcuni giovani portoghesi che stavano aprendo una comunità, e che in qualche modo il denaro era stato sprecato. Così il Portogallo aveva questo debito carmico alla Dea, e ora era stato pagato. Fortunati noi!

Dopo questo incidente rimasi ancora impegnato per organizzare un secondo Diwali puja (venerazione) nel 1997. Immaginavo che si trattasse di una prova di fede, e che alla fine sarebbe andato tutto bene.

Fu una prova, sì, della mia stupidità.



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Terapia costosa
Nota del Webmaster: Questa lettera proviene dal Sig. E a cui si riferisce Shri Mataji nella sua “Lettre Subtile”. Questa lettera ci è pervenuta il 15 dicembre 1999, tre mesi dopo che era stata scritta la “Lettre Subtile”

Cari Amici ex-Sahaja Yogi,

Mio fratello mi sta tampinando perché vi dia la mia testimonianza, e i dettagli abbastanza imbarazzanti su come Shri Mataji Nirmala Devi – la guru e autoproclamata Dea del Sahaja Yoga – mi abbia portato via una grossa somma di denaro.

All’inizio di luglio 1991 Mathias (il leader svizzero di Sahaja Yoga) informò Shri Mataji che possedevo una somma di denaro che poteva essere usata per la scuola Sahaja Yoga di Dharamsala, in India. Mio figlio maggiore ed altri bambini del collettivo svizzero di Sahaja Yoga dovevano recarsi a quella scuola, così volevo che avesse le migliori condizioni possibili. Come rivelato dalla stampa francese all’epoca dell’”Affare Yohann” [*], i bambini della scuola vivevano nello squallore, per esempio con i ratti che rosicchiavano i materassi.

La settimana dell’8 luglio ricevetti una telefonata da Alganesh (segretario personale e accompagnatore di Shri Mataji) che era in Italia e mi diceva che Shri Mataji voleva prendere a prestito quel denaro per contribuire all’acquisto di Palazzo Doria a Cabella Ligure. Sebbene avessi deciso che di quel denaro dovevano beneficiarne i bambini, piuttosto che finanziare una residenza di Shri Mataji, mi arresi alla sua volontà come ci si aspetta da un Sahaja Yogi. Shri Mataji diede istruzioni per farmi andare il prima possibile in Italia con 200 milioni di lire. Visto che la lira italiana non era ancora stata svalutata [ricordo che la grande svalutazione della lira, con una perdita di oltre il 30% sulle valute forti, risale alla fine del 1992 con l’uscita dallo SME-ndt], occorrevano ulteriori 30.000 franchi svizzeri per raggiungere la cifra tonda di 200 milioni di lire. Arneau de Kalbermatten, il precedente leader svizzero, offrì quella somma. All’epoca lavorava per la banca privata Hentsch di Ginevra, dove cambiò in lire i franchi svizzeri. Questa transazione può essere confermata perché ancora posseggo la contabile bancaria datata 11 luglio 1991 che indica il cambio di 234.500 franchi in 200 milioni di lire.

Il giorno seguente presi il treno da Ginevra a Milano. Nel pomeriggio raggiunsi l’appartamento del leader di Milano in via Boccaccio 29, dove Shri Mataji era alloggiata. Erano presenti, oltre a Shri Mataji e al leader, anche Javier Valderrama e Alganesh. Shri Mataji era estremamente grata per il prestito, grazie al quale riuscì ad acquistare Palazzo Doria di Cabella. Qualche mese dopo, prima di uno dei primi Puja tenuti nella nuova proprietà di Shri Mataji a Cabella, mi ringraziò di nuovo, alla presenza di mio fratello Mathias, per il prestito. Disse che suo marito, Sir C.P. Srivastava, insisteva che il denaro mi fosse restituito velocemente.

Un anno e mezzo dopo, nella primavera del 1993, lasciai Sahaja Yoga. Per farla breve, mi ero innamorato di una Sahaja Yogini che viveva nello stesso ashram (e che oggi è mia moglie). Shri Mataji mi diede la possibilità di rinunciare a questa relazione adulterina, oppure di lasciare Sahaja Yoga. Sapevo che Shri Mataji era estremamente ostile alla nostra relazione, visto che aveva definito la mia futura moglie come prostituta e cameriera (i due epiteti erano ugualmente derisori dalla prospettiva socialmente elitaria di Shri Mataji). Scelsi di lasciare l’organizzazione – mentre la relazione con la mia futura moglie si stava dimostrando magica e significativa, il Sahaja Yoga si stava rivelando falso e orientato al denaro. Avevo familiarità con altri aspetti delle finanze di Sahaja Yoga perché, in certe occasioni, ero stato il tesoriere di Shri Mataji, per esempio anticipando denaro per i regali dei puja che lei stessa si sceglieva, e recuperandolo poi dai centri Sahaja Yoga di tutto il mondo. Inoltre non riuscivo a non essere perplesso per il fatto che Shri Mataji aveva avuto un beneficio personale a spese dei bambini di Dharamsala.

I mesi passarono e all’inizio di ottobre 1993 scrissi a Arneau de Kalbermatten (che era stato di nuovo designato come leader svizzero dopo la morte prematura di Mathias) per dirgli che avevo bisogno del suo aiuto per recuperare il denaro che avevamo prestato a Shri Mataji. Fu riluttante, addirittura ostile all'idea, ma accettò di portare la faccenda davanti a Shri Mataji. Arneau mi telefonò qualche giorno dopo, suggerendo un incontro per pranzo. Mi accolse con un sorriso radioso e mi disse di avere notizie meravigliose per me – Shri Mataji aveva accettato di riaccogliermi nel Sahaja Yoga insieme alla mia fidanzata. Mi disse addirittura che c’era la possibilità che la nostra unione fosse benedetta personalmente da Shri Mataji in India, al matrimonio collettivo della fine dell’anno. La mia richiesta relativa al denaro sembrava coincidere con un ammorbidimento improvviso della posizione morale di Shri Mataji. Chiesi ad Arneau: «E a proposito del denaro?». E lui mi disse: «Prima devi ritornare in Sahaja Yoga, poi troveremo una soluzione al problema dei soldi». Dopo quell’incontro, il 7 ottobre 1993 scrissi ad Arneau ringraziandolo per la proposta inaspettata, ma insistendo educatamente per avere qualche notizia sui soldi, prima di prendere in considerazione qualsiasi altra cosa.

Poco più di una settimana dopo Arneau mi disse che Shri Mataji non aveva mai ricevuto denaro da me, e non aveva altro da dirmi. Gli dissi che lui più di chiunque altro sapeva che quel denaro era stato dato a Shri Mataji, visto che la somma comprendeva anche 30.000 franchi svizzeri suoi. Insistette seccamente che non aveva nient’altro da dirmi. Se volevo saperne di più dovevo parlare con Shri Mataji in persona.

Nei giorni seguenti chiamai ripetutamente Cabella, dove Shri Mataji soggiornava circa due volte la settimana. Ogni volta ricevevo le stesse risposte: Shri Mataji sta dormendo, Shri Mataji è uscita a fare spese ecc. Una volta parlai con Alganesh, un’altra con Javier, e tutti mi ripetevano la stessa storia: Shri Mataji non aveva mai ricevuto soldi che non fossero donazioni. Insistetti che volevo incontrare Shri Mataji, o parlarle al telefono, come lei stessa aveva richiesto. Allora mi fu dato il verdetto «Shri Mataji non vuole parlare con te». Arneau non avrebbe mai fatto ricorso alle ostilità, se non su istruzioni dirette di Shri Mataji. Con il senno di poi capisco che Shri Mataji aveva suggerito l’incontro come bluff – aveva dato erroneamente per scontato che non avrei mai osato chiedere indietro i miei soldi. Il 10 novembre 1993 scrissi una lettera a Shri Mataji spiegando la situazione. Non ebbi mai risposta. Il 14 settembre 1994 scrissi una lettera a Sir C.P. Srivastava, il marito di Shri Mataji. Non ebbi mai risposta. Ma potete ben immaginare che ormai avevo capito con che gente avevo a che fare. La terapia per uscire da Sahaja Yoga è stata costosa, ma molto efficace.

José E

[*] Nota del Webmaster: sarà di aiuto al lettore collegare questa lettera al seguente contesto storico:

Primavera 1991: L’affare Yohann esce sui media. I nonni avevano denunciato la loro figlia, in Francia, per fare uscire il nipote dalla scuola di Sahaja Yoga a Dharamsala, India.

Luglio 1991: Il denaro che il Sig. E aveva in mente per migliorare le condizioni della scuola di Dharamsala viene “prestato” a Shri Mataji, e deviato per contribuire all’acquisto di Palazzo Doria a Cabella Ligure, Italia.

Ottobre 1991: Yohann è ancora alla scuola Dharamsala. Elise Hager torna da una visita alla scuola indiana, lascia Sahaja Yoga e testimonia ai media le condizioni della scuola «È sporca, disgustosa. Non c’è riscaldamento, i materassi sono rosicchiati da topi e ratti, e ci sono pidocchi dappertutto. I bambini sono diventati aggressivi, perché vengono picchiati con un bastone “per scacciare il male che hanno dentro”. Durante il giorno si picchiano, e alla notte tornano bambini spersi che piangono di nostalgia per mamma e papà. In classe, ad ogni risposta sbagliata vengono schiaffeggiati sulla faccia con un righello. Non ci sono giocattoli, matite colorate, carta e neppure valigetta del pronto soccorso. Ho visto una bimbetta con un dente infetto e la bocca piena di pus. Ho proposto di portarla all’ospedale, ma era vietato perché ogni cosa deve essere curata con le vibrazioni dell’immagine di Shri Mataji».

Dicembre 1991: Yohann viene rimandato in Francia

Marzo 1992: Il tribunale francese decide in favore dei nonni di Yohann

Nel corso del 1991 e dei primi mesi del 1992, le sordide condizioni delle due scuole di Roma e Dharamsala erano note tra i Sahaja Yogi. C’erano dormitori sovraffollati, “ziette” oberate da troppi bambini, e niente riscaldamento centrale. Cibo, condizioni sanitarie ed igieniche erano sotto gli standard, e rappresentavano un rischio per la salute dei bambini. Queste condizioni erano accettate con molte difficoltà dai genitori che potevano giustificare questo trattamento anormale solamente come «lezione per staccarsi dal benessere dei loro bambini». È stato solo per gli sforzi diplomatici ancora in corso dei genitori Sahaja Yoga che Shri Mataji si è convinta a migliorare gradualmente le condizioni delle scuole di Roma e Dharamsala.

continua qui http://alessiaguidi.provocation.net/sahaja/saha_test.htm
 
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Kulkulcan
view post Posted on 2/10/2008, 15:51




.... povera autostima :( e che gran pezzi di m.!
 
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umberocco
view post Posted on 16/10/2008, 20:55




andavo anchio a sahaja yoga Scusate ma se e' cosi' perche' non si denuncia almeno a strisci la notizia
 
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Qara.
view post Posted on 16/10/2008, 22:20




Ciao Umberocco,
dicci qualche cosa di te nell'apposita sezione (Presentazioni) :)

Per quanto riguarda sahaja yoga hai avuto una bella idea, che ne dite ragazzi?
 
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perlanaturale
view post Posted on 17/10/2008, 19:57




ma come fanno i genitori, a permettere a gente simile di portargli via i figli? hai piu paura, del tuo "leader" che di non vederli+? Io vedo quello che ha fatto miamadre xriavermi e cosa m tocca leggere...
 
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Qara.
view post Posted on 25/10/2008, 19:30




Ed ora una mutazione di un pazzo di yoga che diventa un pazzo cattolico.


Quando avevo diciannove anni, mi interessavo molto dello yoga. Ho cominciato ad approfondire l’argomento con degli esercizi, che dovevano migliorare la condizione fisica del mio corpo, dopo elaboravo anche la mia psiche, tutto previsto e necessario per la piena comprensione dello yoga. Compravo libri, giornali, leggevo tantissimo; passo dopo passo miravo alla conquista della “vera felicità”, cioè, l’unione con l’universo. Mi esercitavo con molto zelo giorno dopo giorno, per parecchie ore. Dopo tre anni sapevo gestire la mia energia senza troppe difficoltà. L’ultima cosa rimasta era quella di saperla accumulare in un unico posto e aprirsi all’universo. Ero pronta.
Finalmente una sera sono rimasta da sola, nessuno mi doveva dare fastidio. Desideravo tanto assaggiare questa immensa felicità. Senza troppe difficoltà sono riuscita ad accumulare tutta l’energia, il mio corpo era pesantissimo, senza sensi, come se fosse estraneo a me. Sentivo come me ne liberavo, come ne uscivo fuori, ero leggera, stavo bene, molto bene… Il mio scopo era quello di unirmi a qualche energia non definita, essa doveva farmi provare la promessa felicità…
Ma invece, molto inaspettatamente e improvvisamente ho sentito come qualcosa che cominciava ad assorbirmi, a trascinarmi dentro. Era qualcosa di molto negativo, terribile, spaventoso, oscuro…non riuscivo a liberarmene anche se desideravo con tutta me stessa di tornare indietro, tornare nel mio corpo! Non so descrivere la paura, l’orrore e la disperazione che provavo – volevo tornare, tornare… ma questa cosa mi tirava dentro… mi assorbiva…mi prendeva… Ho pensato che probabilmente ero capitata all’inferno e mi sono subito rifugiata nel pensiero del buon Dio. Nello stesso momento tutto era sparito e io ero di nuovo tornata in me. Sono rimasta immobile per terra, nel panico fino alla mattina dopo. Facevo fatica a respirare, ero terrorizzata. Avevo visitato l’inferno o per lo meno ero capitata in un posto che gli assomigliava tanto, contrariamente a tutte le promesse scritte nei manuali dello yoga non avevo assaggiato la promessa e la tanto sospirata felicità.Quando mi esercitavo nello yoga la mia vita andava benissimo. Avevo addirittura certe capacità, ad esempio: sapevo come andavano a finire alcune situazioni nella vita dei miei amici, i risultati degli esami…. Mi divertiva questa cosa e mi dava un senso di superiorità rispetto agli altri, io sapevo tanto di più rispetto a loro. Non stavo li ad analizzare da dove mi venivano queste capacità, mi stavano comode e questo bastava. Invece è cambiato tutto dopo quella famosa notte. Avevo deciso di finire una volta per tutte con lo yoga e non avere più a che fare con quel mondo. La cosa che mi pesava di più era quella di non poterne parlare con nessuno, avevo paura di essere derisa o presa per una pazza.
Non sono mai più tornata a praticare lo yoga, ma nella mia vita qualcosa era cambiato e succedevano delle cose strane. Sentivo come se qualcosa, che prima era dalla mia parte, ora cominciava a distruggermi. Sono cresciuta nella fede cattolica, pregavo ogni giorno e andavo a messa ogni domenica, anche se più per abitudine e tradizione che per un desiderio del cuore. Ma adesso l’andare in chiesa era qualcosa d’impossibile. Già durante la strada mi sentivo male, qualcosa mi consumava le forze. Non ero malata, ma mi girava la testa, non riuscivo a camminare, avevo le nausee.
In chiesa rimanevo sempre vicino all’uscita, non riuscivo ad entrare dentro. Tante volte, visto il mio pallore e la mia debolezza, qualcuno mi portava la sedia. Io non capivo assolutamente che cosa mi stesse succedendo. Ho cominciato ad arrivare tardi per la messa così il tempo della sofferenza si accorciava. Mi sembrava che qualcosa mi stesse rubando l’energia, la vita stessa. Tutto questo andò avanti per tre anni. Ero sfinita. Avevo sempre paura di parlarne con qualcuno, anche se mi serviva davvero l’aiuto, era sempre più frequente il desiderio di farla finita con questa terribile sofferenza una volta per tutte. Desideravo la morte.
Ma qualcuno mi voleva salvare… io già da bambina nutrivo un sentimento particolare per la Madonna, le portavo i fiori in chiesa, le parlavo. Tanti anni fa ad una persona molto cara avevo fatto la promessa di dire almeno un piccolo pezzo del rosario ogni giorno. Ho mantenuto la mia parola, anche se spesso e volentieri il “pezzo” consisteva nella recita di una sola Ave Maria. Ma proprio questa piccola preghiera nei tre anni d’inferno mi faceva continuamente tornare in mente lo stesso pensiero insistente: “Vai, vai a prendere Gesù Eucaristico, Lui ti darà la forza!”. Io non ci credevo, che cosa mai avrebbe potuto fare per me una piccola ostia. Figuriamoci! Avevo già preso la comunione in passato e non mi ricordavo niente di particolare. Ma questo pensiero insisteva e insisteva. Finché non ebbi più forza per andare avanti. Solo a vedere la chiesa stavo male, tremavo, ero terrorizzata; un piccolo pensiero della Madonna mi riempiva la testa di bestemmie, cosa che mi pesava tanto, poiché in qualche maniera le avevo sempre voluto bene. In tutto questo disagio sentivo sempre dentro di me l’incitamento di andare a prendere Gesù Eucaristico. Allora ho fatto questa promessa: “Va bene, Signore, io ti prometto che per un anno intero andrò ogni domenica a comunicarmi, però Tu, per favore, aiutami perché sto malissimo!”. Mi rendo conto che ho messo Dio di fronte ad un ultimatum. La mia parola l’ho mantenuta, anche se il costo era altissimo. Ogni volta la strada per andare in chiesa, per andare all’altare era un supplizio, parecchie volte mi è capitato di perdere i sensi. Dopo qualche tempo mi sono accorta che questa forza negativa era meno potente. Sentivo crescere dentro un qualcosa di nuovo, qualcosa di grande e positivo. Non capivo niente, ma intuivo che era questo l’unico modo di salvarmi.
Un anno era passato, andavo in chiesa contenta di aver “terminato il compito”, a quel punto non ero più obbligata a comunicami e di conseguenza stare ancora male. Durante la comunione la gente si recava all’altare ed io stavo seduta al mio posto, immobile. Quando il sacerdote finiva la distribuzione del Santissimo io sentivo qualcosa di tanto strano nel cuore. Ero tristissima, come quando saluti la persona tanto amata che parte. Le lacrime mi scendevano sul viso, ho capito che mi mancava Gesù, lì mi sono resa conto che la piccola ostia è Dio in persona che veniva dentro di me. Ero triste di non averlo volontariamente accolto, fatto entrare. In quel momento ho percepito tante cose che prima non mi erano per niente chiare.
Oggi cerco sempre di essere in grazia di Dio, partecipare alla Eucaristia. Desidero che Gesù abiti nel mio cuore e che lo riempia d’amore. E anche se non mi risparmia con i problemi e con le croci non mi lascia mai sola. La mia battaglia con il male mi ha portato via tanti anni e non è terminata, però Dio mi protegge. Ciò che mi fa molta paura è vedere quante persone giocano con divinazione, magia e tanto altro… io so che cosa significa e che conseguenze se ne può avere. E anche per questo ho deciso di rilasciare questa testimonianza, vorrei davvero avvertire di stare alla larga da tutte queste cose!E poi, io devo proprio, un grande Grazie alla Madonna che mi ha salvato per quel piccolo “pezzo” di rosario, per quella misera “Ave Maria” che recitavo.

http://www.mimep.it/dettaglioArticolo.asp?IDArt=89
 
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Paolo_79
view post Posted on 25/10/2008, 22:04




CITAZIONE (Qara. @ 25/10/2008, 20:30)
Avevo addirittura certe capacità, ad esempio: sapevo come andavano a finire alcune situazioni nella vita dei miei amici, i risultati degli esami….

I numeri del superenalotto non apparivano? -_-
 
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verevibrazioni
icon12  view post Posted on 19/4/2009, 20:43




Sono un Sahaja Yogi molti lasciano questa meditazione per problemi psicologici e sicuramente per colpa di altri Sahaja Yogi ma se non diamo importanza a quello che dicono gli altri ed entriamo in profondità della meditazione noteremo che solamente il Sahaja Yoga dimostra in modo autentico quanto le vibrazioni siano vere e siccome le vibrazioni sono vere e voi ex sahaja yogi non lo dite vi siete allontanati dal albero della vita ma potrete ancora tornarci ascoltando il vostro cuore
io conosco tutti i falsi guru dello yoga ed avendo fatto questo percorso conosco tutti i movimenti e le sette pero' le vibrazioni sono vere e non è magia tra l'altro sono stato anche evangelico e esperto di ogni scrittura comunque ad ogni persona la sua strada sperando che la mente e i pensieri non vengano condizionati da quello che gli altri dicono e fanno
 
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Kulkulcan
view post Posted on 20/4/2009, 08:49




CITAZIONE (verevibrazioni @ 19/4/2009, 21:43)
Sono un Sahaja Yogi molti lasciano questa meditazione per problemi psicologici e sicuramente per colpa di altri Sahaja Yogi ma se non diamo importanza a quello che dicono gli altri ed entriamo in profondità della meditazione noteremo che solamente il Sahaja Yoga dimostra in modo autentico quanto le vibrazioni siano vere e siccome le vibrazioni sono vere e voi ex sahaja yogi non lo dite vi siete allontanati dal albero della vita ma potrete ancora tornarci ascoltando il vostro cuore
io conosco tutti i falsi guru dello yoga ed avendo fatto questo percorso conosco tutti i movimenti e le sette pero' le vibrazioni sono vere e non è magia tra l'altro sono stato anche evangelico e esperto di ogni scrittura comunque ad ogni persona la sua strada sperando che la mente e i pensieri non vengano condizionati da quello che gli altri dicono e fanno

Sicuramente non c'è bisogno di un santone a cui rivolgersi, deve essere un'esperienza personale.
 
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modulor
view post Posted on 13/9/2009, 20:58




Ragazzi ma scherziamo? Sono anch'io un Sahaja yogi a ROma e vi assicuro che queste testimonianze sono casi estremi di gentee che già stava male di suo! Non so se ridere o piangere, ma sti poveretti hanno incontrato maestri assurdi! E' tutto molto più semplice di quanto possa sembrare: la meditazione è molto delicata, non ci si concentra ma si pone attenzione quindi già qui siamo lontani da molte tecniche di meditazione stile new age..

Per quanto riguarda la foto: per lo yoga IN GENERALE ogni oggetto ha vibrazioni, negative o positive: prendete in mano una pistola e ve ne accorgerete! Comunque la foto di Shri Mataja stà lì come potrebbe stare la foto di Ghandi o la foto di qualsiasi personaggio positivo, in quanto si ritiene abbiano buone vibrazioni. Niente più! A me nessuno ha mai costretto di meditare con la foto davanti, anzi gli ho tranquillamente detto che non lo faccio, e se mai sentirò in futuro l'esigenza di meditare con vicino un oggetto dalle buone vibrazioni sicuramente non userò la foto di Shri Mataja (gli ho detto pure questo e per loro va benissimo)! E poi è gratuito, ci sono ragazzi che si fanno in 4 per seguire i corsi, ragazzi normalissimi e non squilibrati mentali ceh si fanno prestare le sedi da associazioni no profit proprio x non avere spese! ma suuuuu dai, trovateli voi corsi di meditazione gratuiti, mo solo perchè mettono la foto davanti tutti sti problemi! assurdo!!!!!!!!!!

Edited by modulor - 13/9/2009, 22:30
 
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modulor
view post Posted on 13/9/2009, 21:29




ho riletto meglio effettivamente parlano molto di un sistema un pò corrotto a livello centrale..bah che dire io non pago un euro e come me tantissimi ragazzi. Certo questa gente che ha testimoiato è un pò particolare: madri svizzere che mandano i figli a studiare in india, ragazze a cui Shri Mataja sceglie il futuro sposo, non so che dire a livello perifierico è una normale scuola di yog e pure gratis, con molti giovani svegli...e vabbè ogni cosa ha il suo sistema di potere che ruota attorno al denaro, che palle!
 
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shrikalki
icon13  view post Posted on 20/9/2009, 21:57




allora, io sono un ragazzo, felice di essere un sahaja yogi, vivo a Genova, e sebbene non sia qui a scrivere in sto forum per considerarmi il perfettino di turno ho trovado doveroso, anzi date le circostanze radenti al delirio direi "oneroso" apportare un contributo per mettere un po di chirezza ladove non vedo atro che una grande confusione offuscante ...

sono finito qui per sbaglio perchè avendo immesso in google "sahaja yoga" ho trovato la voce "sahaja yoga sette" e mi sono subito messo a ridere, e diconseguenza incuriosito ho voluto vedere di cosa si trattasse, allora ho riso ancora di più leggendo diverse righe di questi post .

La mia esperienza personale di Sahaja Yoga è stata grandiosa, fin da subito ho potuto sperimentare stati d'essere talmente elevati e sublimi simili da rendere davvero difficile ogni tentativo di descriverli attraverso le mie capacità comunicative comunque limitate, infatti non ci proverò nemmeno a dare dettagli perchè la loro analisi, di tali appaganti esperienze, sarebbe come formalizzare l'essenza di una poesia perdendone la gioia!
tuttavia mi basti accennare che a 19 anni appena compiuti, quado ottenni uno stato d'essere chiamato Realizzazione del Sè, tutti i problemi emotivi(ansi) e psicosomatici (preticamente ero nevrotico e mi torturavo coi miei stessi pensieri!) di cui soffrivo sono scomparsi tutti in blocco e improvvisamente!!! al loro posto è sopraggiunto in me uno stato magico (ma reale quanto lo è il bruciore della fiamma se la tocchi!) di consapevolezza lucida e serena , del tutto immersa nl presente,che mi permetteva di gioire dei più vari aspetti della vita nella loro semplicità sentendo pace, sicurezza, amore puro e disinteressato verso tutto e tutti, un senso di discernimento illuminato che aveva dissolto la confusione mentale precedente, e tutto questo derivava dalla meditazione fatta in casa mia per conto mio con la fotografia di Shri Mataji, un maestro spirituale di calibro straordinario, di cui però allora non sapeo nulla (ciò lo dico per sfatare il mito che chi medita in sahaja yoga è condizionato da idee su Shri Mataji o sulla meditazione, non è così è tutto reale e lo si può sperimentare, il 99% di chi medita in sahaja yoga lo sa, se poi c'è un 1% che non è mai riuscito a beneficiare di questo stato di beatitudine che è già dentro ogniuno di noi... possa lui essere felice :P però non vada costui a dir fandonie in giro..) . Dopo ho ottenuto tutta la conoscenza sottile in merito all'argomento Sahaja Yoga, che perquanto sia straordinaria e irraggiungibile con la mente, è tuttavia ottenibile da chiunque sia desideroso di crescere spiritualmente e di gioire di questa vita meravigliosa, basta andare a un programma di sahaja yoga sempre aperti a tutti coloro che hanno un onesto desiderio di ricerca, e sono anche sempre assolutamente gratuiti!!! invito con la presente tutti coloro che si sentono ineressati ma diffidenti a riguardo di venire a provare voi stessi, abbiate fiducia in voi stessi e provate voi stessi e poi ditelo voi a voi stessi come vi sembra, non precludetevi una possibilità a causa dell'opinione altrui, abbiate mente aperta e atteggiamento empirico, come con un ipotesi in cui non ce nulla da credere, ma se poi viene convalidato l'oggetto di verifica bisogna riconoscerlo onestamente. sahaja yoga non è un'istituzione formale , va bene, per motivi legali è stata designata come associazione nominale in molti paesi, ma "Sahaja Yoga" non è niente altro che uno stato di consapevolezza nel qule si entra attraverso la meditazione che a sua volta , merita di essere ciarito, è un processo vivente reale dove la nostra attenzione, cit, si fonde con l'atman , il nostro spirito o Sé per l'appunto, in altre parole ci identifichiamo con la nostra meravogliosa identità più profonda e autentica del nostro Sé e non più con questofalso ego, cioè con l'"io" mentale e i suoi cattivi condizionamenti. Ripeto,... potrei scriverci un libro ma non ho proprio intenzione di spendere più del dovuto pe dire che tutto ciò che è vero brilla di luce propria se voi incontraste me oppure ogni altra persona stabilizzata in questo stato (da tale stato deriva la competenza di portare altri a condividerne la gioia) spirituale di yoga ("sahaja vuol dire "spontaneo" "innato" perchè avviene attraverso un risvegli energetico già preposto dentro di noi per accadere in questo modo: è biologico potremmo dire!) potreste anche voi facilmente ricevere questo vero stato dal quale vedreste o no se siete a luce accesa o spenta.
è inutile discuterne! parlandone non saprete mai se è come dico oppure no, seppur quel che dico vi possa risultare convincnte o menonon fa differenza, Giusto??? non avrete mai la certezza, provate ragazzi, ne vale veramente la pena ;) !!!! questa estate siamo scesi in giro nel sud italia a far provare il metodo sahaj alle persone nele piazze o nelle strade dove ci mettavamo con un semplice stand e , non scherzo, migliaia di persone hanno potuto sperimentare pace, leggerezza , sollievo da malesseri di tutti i giorni di varia natura per il breve tempo che si sono dedicati per provare .. hanno ottenuto il risveglio di questa energia e hanno sentito le vibrazioni (fresche o meno a seconda delle condizioni personali) sulle loro mani e sopra l'osso della fontanella. è stato stupendo, noi nel frattempo eravamo in vacanza lo abbiamo fatto quasi ogni sera perchè ci dava gioia e avevamo un sacco di entusiasmo di condividere la nostra gioia con altri........ ma per sentirla in sintesi, questa gioia, non serve parlare, ne fare, ne ancor meno pensare e giudicare, bisogna meditare! sper con tutto il cuore che ogniuno di voi possa ottenere la sua Realizzazione del Sè. il Sè è la verità, non si può parlare, vedere, o pensare al Sè, ma si deve essere il Sè.
 
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modulor
view post Posted on 20/9/2009, 22:13




shrikalki anch'io pratico sahja yoga e la penso esattamente come te su tutto ciò che hai scritto, ma le testimonizìanze non erano in merito alla tecnica e ai benefici ma ai comportamenti scorretti di Shri Mataji...è probabile che il sistema non sia poi così pulito come sembrerebbe, bo non so cosa pensare, ciao
 
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shrikalki
view post Posted on 20/9/2009, 22:49




PS: "verevibrazioni" ha comunque ragione piena, ha mio avviso ha centrato il punto perfettamente! ho solo voluto aggiungere più righe per annunciare la gloria e la meraviglia di questo avvenimento senza pari che è la Realizzazione del Sè!



e poi dire che "...... è peggio della chiesa cattolica" è più assurdo di dire che "il fuoco è bagnato" !!!!! ora, veramente, lo dico con sincerita, mi spiace che la persona in causa abbia avuto tutti sti problemi, ma se è arrivata a dire un non-senso megagalattico come questo vuol dire proprio che ha perso la bussola, cioè o è in cattiva fede (èarrabbiata per motivi tutti suoi e cerca di travisare le cose nell'inutile tentativo di danneggiare una cosa troppo bella per lui???) oppure, se è davvero stata in sahaja yoga per anni come dice e se è finita a dire ste cose, hai dei seri problemi cognitivi e di percezione della realtà... assicuro tutti che quella è una visione veramente alterata, soprattutto anche quando si è messo a "straparlare" di Shri Mataji, (davvero inappropriato! Shri Mataji è una persona meravigliosa, ha milgiaia e migliaia di discepoli, io tra loro, che la amano perchè sentono e conoscono il suo amore puro e incondizionato, lei ha reso la mia vita bellissima, mi ha aiutato peronalmente in molti modi risolvendo tanti problemi della mia vita) ma secondo me non si rende manco conto di quello che dice, che "colleghi almeno il cervello alla tromba" prima di parlare che almeno si eviterebbe di fare brutte figure! tuttavia gli auguro di sanarsi tutti i casini che ha nella sua vita.....

quanto alla chiesa cattolica mi ha sempre fatto schifo anche ben prima di cominciare questo mio cammino spirituale di crescita personale che mi sta dando chiara e distaccata visione di ciò che va e di ciò che non và nella nostra società. basta sentirne le vibrazioni... la chiesa ce le ha terrificanti, per me rappresenta l'anticristo altro che frottole! Sahaja Yoga, come movimento di risveglio della consapevolezza spiritale di massa, integra i principi morali alla base di ogni religione riconoscendone l'originaria vadità incarnata nei loro rispettivi fondatori (Gesù Cristo, Buddha, Shri Krishna, Socrate, Maometto, lao Tze, Confucio e altre grandi personalità spirituali della storia...) e prende le distanze da tutte le orribili istituzioni umane che hanno sempre fatto la guerra in nome di Dio in una infinita corsa al denaro al potere, facendo di tutte le persone ingenue e molto innocenti al loro interno delle vittime .

ciao a tutti!
PASSO E CHIUDO
 
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shrikalki
view post Posted on 20/9/2009, 23:07




Modulor, sono felice che tu abbia potuto apprezzare l'aspetto della meditazione e della crescita della personalità che da essa poi deriva in ogniuno di noi; ma ribadisco il concetto, io conosco Shri Mataji, e proprio come non ho potuto descrivere lameraviglia delle esperienze di meditazione di cui ho gioito non sarei in grado di esprimere la fragranza della sua meravigliosa personalità, è una persona stupenda che ha dimostrato il suo amore verso l'umanità con totale equanimità, certo poi è Lei la prima a denunciare chi fa dei pasticci eventualmente, anche intorno a lei, ma se una persona, che abbia occhi per vedere, abbia la fortuna di avvicinarsi a lei e di conoscerla, questa persona non potrà mai confondere Lei con ste eventuali altre persone che seppur possano anche bazzicare intorno se non sono a posto non sono veramente vicine a Lei, ne tanto meno sono considerabili Sahaj yogi, non sono degni di essere considerati suoi figli. te lo dico io che sono fiero di sentirmi suo figlio (spiritualmente un maestro di questo tipo funziona anche da madre proprio perchè grazie a lei ricevi la realizzazione, se lei non ci fosse, guarda bene, cos'altro di tutto ciò di cu hai gioito in sahaja yoga potrebbe esserci?!? ) e ti assicuro che mi sono sempre comportato correttamente e potrei garatire su tutti quegli altri che come me cercano di crescere sulla scia di un ottimo esempio, quello del nostro maestro Shri Mataji Nirmala Devi ;)
 
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61 replies since 1/10/2008, 09:38   30701 views
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