http://indiano1983.blogspot.com/2008/09/le...di-vicenza.htmldomenica 14 settembre 2008
Lettera al Vescovo di Vicenza
Prendendo spunto da quanto suggerito dall'ottima lettrice Bastian Cuntrari la settimana scorsa, relativamente alla vicenda di Padre Tully dell'ordine dei saveriani, che accusato di pedofilia, sconta la sua pena a vicenza piuttosto che altrove, ho mandato al seguente indirizzo di posta elettronica,
[email protected], riconducibile al Vescovo di Vicenza Mons. Nosiglia, la seguente lettera, sperando che abbia qualche effetto.
Se qualcuno volesse e se lo sentisse, modificando brevemente la lettera secondo il proprio gusto, potrebbe mandarla anch'esso al suddetto Vescovo, cosi per fargli capire che qui c'è gente che non sa solo parlare, ma anche agire.
Gentile Vescovo,
sono un ragazzo di 25 anni che Le scrive per sollecitare un Suo intervento relativamente alla presenza, a Vicenza, presso l'Ordine dei Saveriani, di Padre James Tully, della cui vicenda si è occupata anche la nota psicologa Vania Lucia Gaito sul suo Blog "Viaggio nel Silenzio", nella discussione "Una lettera dal buio".
Sono un ragazzo, dicevo, cresciuto con la convinzione che la Chiesa fosse "una grande Famiglia" con il Signore nostro come "capofamiglia" e noi fedeli come suoi figli, tra di noi accomunati da un sincero rapporto di fratellanza e di solidarietà.
Con questi ideali ho assunto i sacramenti della Comunione e della Confirmazione (Cresima).
Per quanto crescendo abbia cominciato a vedere atteggiamenti poco consapevoli da parte della Chiesa, ma sempre sospinto da ciò che nutrivo, ho partecipato con entusiasmo e rinnovata fiducia alla penultima Giornata Mondiale della Gioventù, tenutasi in Germania a Colonia.
Ho proceduto a questa breve digressione personale per farLe intuire come quanto mi accingo a dire non è alimentato da alcun pregiudizio nè condizionamento esterno, ma solo da una trasparente amarezza e desolazione.
Perchè, egregio Monsignore, essendo cresciuto nei valori dell'onestà, dell'etica, del rispetto e della solidarietà, trovo sconcertante che uomini di chiesa, che prima di essere sacerdoti sono uomini, possano macchiarsi di reati infernali e demoniaci come quello della pedofilia e della violenza su minori. Lo giudico gravissimo non solo da un punto di vista morale ed etico, quanto anche da un punto di vista sociale e culturale che infrange quel modello di cittadinanza esemplare e di nobile spiritualità che la Chiesa ha sempre cercato di costruire e di alimentare con il suo impegno e le opere dei suoi sacerdoti.
Ma reputo ancor più grave e inammissibile che possano esserci uomini cosi abietti, cosi pericolosamente dediti all'omertà e all'ubbidienza, nonostante il dolore che certe violenze causano in moltissime famiglie delle quali poi non si preoccupa assolutamente nessuno, che nascoste, talvolta, nelle loro alte cariche ecclesiali non reagiscono in alcun modo davanti ai "Fatti" che vengono denunciati cercando piuttosto di zittirli e di attutirne l'effetto mediatico.
Il silenzio e l'omertà non pagano mai!
Il silenzio e l'omertà non dovrebbero essere le peculiarità di uomini di chiesa quanto piuttosto la loro capacità di non smarrire il dono della comprensione, dell'ascolto, del coraggio di denunciare ogni singola nefandezza e immoralità che viene compiuta issandosi al livello di uomini di chiesa eccezionali come Padre Alex Zanotelli, Monsignor Bregantini, Don Luigi Ciotti, e tanti altri come loro che si sono spesi incessantemente nel passato, contro ogni forma di Male, come è attribuibile a Don Peppino Diana e Don Giuseppe Puglisi.
I bambini e i minori in genere sono il nostro presente e il nostro futuro, dovrebbero essere sempre protetti e salvaguardati al costo della nostra stessa vita, non violentati e abusati nelle sacrestie o durante gli incontri giovanili organizzati nelle case dei parrochi a causa di senili pruriti e capricci ormonali degni dei peggiori "fruitori" del sesso. Quante volte a questi sacerdoti indegni di essere giudicati tali, come pena, viene inflitta soltanto quella di essere spostati in altra parrocchia, e con le medesime funzioni, grazie a superiori, purtroppo, compiacenti?
Che la gente "per bene", quella che ha da sempre avuto fiducia nella Chiesa e nella stragrande maggioranza dei suoi sacerdoti, deve per caso cominciare a supporre che questa Istituzione sia una "Casta", come quella dei politici, con i suoi intoccabili e che quelli che sbagliano invece di essere puniti "fanno carriera"?
Con la speranza che da Vicenza sia immediatamente allontanato Padre Tully e che sia ridotto a laico cosi da non nuocere più su alcuna generazione di adolescenti, e in attesa di un Suo cortese riscontro, che non mancherò di pubblicare sul Blog Giro di Vite affinchè non poche persone possano leggere l'eventuale replica a questa mia lettera, ivi già presente, La saluto cordialmente.