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Libri: John Allen Paulos, La prova matematica dell'inesistenza di Dio

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Roberto De Rosa
view post Posted on 9/9/2014, 18:11 by: Roberto De Rosa




Salve, ho trovato una cosa che non comprendo nel libro di Paulos (La prova matematica dell'inesistenza di Dio), che sto leggendo; quindi la propongo a chi magari ne capisce di più.
A pagina 18 del libro (ed. Rizzoli, 2008) l'autore afferma:
"L'argomento delle leggi naturali sfrutta le regolarità presenti in natura facendo di Dio l'autore delle leggi (...) Perché insomma ha scelto proprio quelle leggi naturali e non altre? Se lo ha fatto arbitrariamente, senza alcun motivo, allora esiste qualcosa che non è soggetto alle leggi della natura. In questo caso (...) possiamo benissimo non stare a scomodare Dio e prendere le leggi stesse come risposta (...)"
NB: credo che i miei tagli, dove ho messo i puntini, NON stravolgano il senso del discorso, ma invito chi avesse il libro a rileggere il passo, se aiuta.
Non mi è chiaro il passaggio dove Paulos conclude dicendo:
"Se lo ha fatto arbitrariamente (...) allora esiste qualcosa che non è soggetto alle leggi della natura"; poi: come fa ad affermare "possiamo benissimo non stare a scomodare Dio e prendere le leggi stesse come risposta (...)".
Il mio dubbio è: se Dio è cosiddetto onnipotente, allora potrebbe benissimo avere concepito leggi arbitrariamente sapendo che poi esse avrebbero funzionato.
Quindi un credente potrebbe ribattere dicendo che "Dio è talmente potente da poter creare leggi arbitrariamente, sapendo che funzionano comunque".
Il libro poi si dilunga su un'altra questione collegata a questa, ma ritengo che il nocciolo stia qua.
Saluti, Roberto
 
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6 replies since 14/9/2008, 10:43   1251 views
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