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Il ricco testamento dell'amante del vescovo di Messina, rimosso dal Vaticano, "Ho avuto con monsignor Calogero La Piana un bellissimo rapporto omosessuale"

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view post Posted on 18/1/2017, 18:50
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"Ho avuto con monsignor Calogero La Piana un rapporto bellissimo di rapporti omosessuali"

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http://espresso.repubblica.it/attualita/20...rpresa-1.293370

Il vescovo e il dottor B, storia d'amore e di denari
Tra le vicende che il Vaticano ha cercato di oscurare c'è anche quella che riguarda monsignor Calogero La Piana e un'eredità di un facoltoso medico che prima di morire ha rivelato: «Era il mio amante: ci vedevamo dopo le 22»
DI EMILIANO FITTIPALDI
18 gennaio 2017

Il vescovo e il dottor B, storia d'amore e di denari
Calogero La Piana vescovo emerito
A Messina c’è un’altra storia che il Vaticano ha preferito coprire con una coltre di silenzio. Riguarda un pezzo da novanta della curia siciliana, il vescovo emerito di Messina Calogero La Piana. Un potente salesiano nominato nel 2006 da Benedetto XVI metropolita della città. Per nove anni La Piana indossa la mozzetta con rigore inflessibile, respingendo con fermezza le accuse di chi lo considerava troppo vicino al sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea (l’ex seminarista Salvatore Bucolo), e soprattutto rimuovendo e trasferendo arcipreti (come don Salvatore Sinitò e don Maurizio Colbacchini) accusati da voci maligne di aver infranto il sesto comandamento con ragazze e parrocchiane tramutatesi in amanti.
VEDI ANCHE:
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Così il Vaticano protegge i preti pedofili

Alti prelati del Vaticano, italiani e stranieri. Molto vicini a papa Francesco. Che per anni hanno insabbiato le violenze sessuali sui minori da parte degli orchi con la tonaca. Lo rivela "Lussuria", il nuovo libro del giornalista processato dalla Santa Sede per Vatileaks. Che fa luce su responsabilità, silenzi e omertà

Nel pieno delle funzioni di governo, improvvisamente, il 24 settembre del 2015 Calogero detto “Lillo” annuncia ai fedeli sgomenti di aver dato nelle mani di Francesco rinuncia irrevocabile al mandato pastorale della diocesi. Motivo ufficiale delle dimissioni, spiega la sala stampa vaticana, le difficili condizioni di salute del monsignore. Nient’altro. «Questa Chiesa è stata distrutta, così come la mia famiglia e chi mi sta vicino. Ho servito la città come ho potuto ma non la lascio bene», attaccò durante una conferenza stampa due giorni dopo aver dato la ferale notizia.

In realtà, le dimissioni - più che alla salute - sono dovute all’incredibile vicenda, iniziata qualche anno prima, che ruota attorno all’eredità del dottor B. Un uomo mai sposato e senza figli, da sempre devoto alla Madonna e alle gerarchie ecclesiastiche della città che, essendosi ammalato gravemente, scrive un testamento olografo davanti al notaio. Dopo aver deciso di regalare uno dei suoi appartamenti a una lontana parente e una cospicua somma di denaro divisa tra parenti di secondo e terzo grado, nomina erede universale del suo considerevole patrimonio un suo carissimo amico. Un grande appartamento «con tutto il suo contenuto», «due posti auto», «presepi antichi, quadri di carattere religioso, orologi antichi, icone e statue della Madonna... L’erede universale dovrà poi vendere i gioielli, gli avori, l’argenteria, gli investimenti bancari, titoli, azioni, conti correnti e quant’altro depositato negli istituti bancari e il ricavato per desiderio di mia madre dovrà essere diviso tra Medici senza Frontiere, Casa generale delle suore missionarie di Calcutta e i missionari carmelitani».

In questo testamento compare come beneficiario anche il vescovo La Piana, a cui il dottor B. decide di donare, come si legge, solo «un crocifisso in argento e corallo». Un anno dopo, però, l’uomo - ormai allo stremo delle forze - decide di tornare davanti al notaio. Per rifare il testamento pubblico. Chiama due testimoni, davanti ai quali scrive di revocare «l’istituzione d’erede universale contenuta nel testamento olografo, e la nomina del medesimo e del di lui padre a esecutore testamentario. Istituisco erede universale monsignor Calogero La Piana, il quale sarà tenuto ad adempiere tutti gli oneri da me indicati nel più volte citato testamento olografo». La Piana prende il posto del prediletto amico anche come esecutore testamentario. Il lascito è milionario, e diventerà esecutivo qualche settimana più tardi, quando il dottore muore.

La donazione non è fatta a La Piana in quanto vescovo o capo di una diocesi, ma è indirizzata direttamente alla persona fisica: di fatto, è “Lillo” a ricevere l’appartamento e tutto quello che c’è dentro, ed è sempre lui a dover vendere e gestire i beni, gioielli e obbligazioni comprese, da lasciare in beneficenza.

Nessuno a Messina sa che La Piana è diventato ricco. Per più di due anni del testamento nessuno, in curia, sa nulla. E solo tra la fine 2015 e l’inizio del 2016 (quando il vescovo emerito, ormai dimissionario, è stato spedito in una parrocchia di Roma e papa Francesco ha mandato nella città dello Stretto un amministratore apostolico, il vescovo Antonio Raspanti) i soldi dell’eredità vengono bonificati alle fondazioni benefiche, come conferma l’ufficio stampa di Medici senza Frontiere.

Ora, non sappiamo se La Piana abbia, come raccontano i malpensanti, voluto tenere per sé casa e gioielli, o se invece i due anni e mezzo siano serviti al monsignore a risolvere questioni burocratiche prima di dare esecuzione alle ultime volontà del suo caro devoto.

Sappiamo, però, che la curia di Messina ed esponenti della Congregazione dei vescovi sono venuti a conoscenza delle motivazioni per cui il nostro signor Rossi decise di cambiare all’improvviso il suo testamento. C’è un biglietto scritto di proprio pugno dal “testatore”, pochi giorni dopo l’ultimo appuntamento avuto dal notaio, che qualcuno ha deciso di rendere pubblico, quantomeno in Vaticano: «Con questa lettera voglio comunicare che ho avuto con monsignor Calogero La Piana un rapporto bellissimo di rapporti omosessuali che ho tenuto segreto per molti anni, ma penso che ora sia il caso di manifestarli, dato il caso particolare del momento in cui ci troviamo, che potrebbe farli cadere nell’oblio. Questa lettera esporla e farla conoscere in caso di necessità per non far cadere tutto nell’oblio. Gli incontri avvenivano dopo le 22 o le 22 e 30 nel mio studio e spesso è stato incontrato dai miei vicini, dopo le 22, o le 22 e 30».

Edited by pincopallino2 - 12/10/2022, 22:11
 
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view post Posted on 21/1/2017, 16:42
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http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ves...to-1353808.html

"Con questa lettera - si legge - voglio comunicare che ho avuto con monsignor Calogero La Piana un bellissimo rapporto omossessuale che ho tenuto segreto per molti anni, ma penso che ora sia il caso di manifestarlo, dato il caso particolare del momento in cui ci troviamo, che potrebbe farlo cadere nell’oblio. Questa lettera esporla e farla conoscere in caso di necessità per non far cadere tutto nell’oblio. Gli incontri avvenivano dopo le 22 o le 22 e 30 nel mio studio e spesso è stato incontrato dai miei vicini, dopo le 22, o le 22 e 30".
 
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view post Posted on 24/1/2017, 11:02
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www.imgpress.it/notizia.asp?idnotizia=93291&idSezione=4

IL BIGLIETTO DEL MORENTE
(23/01/2017)
di ANDREA FILLORAMO
Sulla questione sollevata dalla
pubblicazione di “Lussuria” di
Fittipaldi, in cui c’è un paragrafo sul
vescovo emerito di Messina,
pubblico solo alcune email, di cui
riportiamo le iniziali di nome e
cognome, pervenutemi. Non ho
ritenuto di “dare spazio” a quelle offensive nei confronti di un
vescovo, al quale magari possono essere riconosciute delle
“debolezze”, ma al quale dobbiamo dare il rispetto che diamoa
tutti.
LA RICERCA DELLA VERITA’
Ritengo che sia un diritto dell’arcivescovo La Piana difendersi
finché può dalle accuse contenute nel libro di Fittipaldi,
Lussuriama non di stravolgere, come leggo sul web,totalmente
la verità, affermando che esse siano invenzioni anzi calunnie di
pochi preti che hanno covato rancore nei suoi riguardi, che
addirittura li indica come pedofili. Così, infatti, c’è scritto in
un’intervista ivi pubblicata: “Quel capitolo non è frutto di
Fittipaldi, ma il veleno di un gruppetto di preti locali scontenti
verso di me per motivi di interesse, da vescovo li avevo toccati
nelle loro prerogative e si sono vendicati. Aggiungo che il
capitolo dedicato a me è fuori tema, perché il libro tratta della
pedofilia. Sembra quasi un atto di omaggio del giornalista a chi
ha fornito delle notizie, ovviamente false. ”La verità è, come tu
hai scritto,in IMGPress, tutti sapevano del testamento, tanti del
biglietto e molti (l’aggiungo io) mormoravano di un’amicizia
“particolare” fra il vescovo e il dottore.

F.S.
LA SOLIDARIETA’ DELLA DIOCESI
E’ senz’altro un dovere della diocesi intervenire, così come ha
fatto. Ma, rimanendo perplessa di fronte a delle accuse molto
gravi fatte al suo ex arcivescovo,si arrampica sui vetri, cerca
motivazioni, pur di far vedere che dà solidarietà per non
precipitare anch’essa nel fango.Tali tesi difensive certamente
non possono essere accettate da quanti e sono tanti conoscono
intera la verità, inclusa la Curia, che Fittipaldi chiama, nel libro in causa.
G.A.
IL TESTAMENTO
Quel che scrivo non è il risultato di pettegolezzi. Il testamento è
stato pubblico. Corre voce certa a Messina, proveniente da
qualcuno che allora era molto vicino al vescovo che Mons. La
Piana, temendo che il dottore potesse da un momento all’altro
morire,manifestò urgenza per far stilare il testamento, che
volle davanti al suo notaio,scelse due testimoni, traendoli
personalmente e velocemente dagli uffici della Curia, impose il
silenzio e dopo, non rispondeva al telefono, quando alcuni eredi
chiedevano il rendiconto. Si deve a IMGPress, che più volte l’ha
incalzato su questo tema se ad un certo punto (ma allora già
c’era in diocesi Raspanti) forse ha iniziato a procedere sulla
strada della giustizia. Mai però ha notificato il rendiconto.
G.R.
IL BIGLIETTO DEL MORENTE
Persone molto vicine al dottore, che sono tante, fra le quali c’ero
anch’io, a differenza di quanto dice il vescovo in una intervista,
dove, per giustificare l’assegnazione a lui dell’eredità, vuol far
pensare, anzi afferma che solo lui gli è stato vicino, sostengono
che il biglietto è vero,autentico, certificato, scritto quando il
dottore era pienamente compos sui. Esso è stato consegnato dal
medico negli ultimi giorni di vita, ad una determinata persona
con il seguente ammonimento: “Custodiscilo, vedi che per
questo biglietto avrai grossi problemi”.Come è uscito dalla
cerchia ristretta di alcune persone, da chi è stato fatto
esaminare (un grafologo che ne ha garantito l’autenticità), chi
l’ha inviatoalla Santa Sede, nessuno lo sa, anche se circola
qualche indiscrezione. Autentico è quindi anche il suo contenuto.
A.D.
AMICIZIA PARTICOLARE
Nessuno mai si è meravigliato dell’amicizia particolare del
vescovo con il dottore, neppure chi l’ha visto nell’ospedale di
Taormina, il giorno in cuiMons. La Piana si precipitò all’ospedale
per portare al dottore una asciugamani che egli aveva
dimenticato di portare con sé. Il commento che le suore, allora,
hanno fatto è stato: “…ma il dottore non poteva rivolgersi a noi
?! abbiamo tanti asciugamani”. Non si meravigliavano neppure i
condomini se vedevano di sera, come c’è scritto nel biglietto, il
vescovo varcare il portone.

F.G.

http://www.lafedequotidiana.it/esclusivo-m...mai-arricchito/

Home > Italia & Ultime notizie > ESCLUSIVO – Monsignor La Piana: “Fittipaldi mi infanga, io non mi sono mai arricchito”
ESCLUSIVO – Monsignor La Piana: “Fittipaldi mi infanga, io non mi sono mai arricchito”
Michele M. Ippolito 21 gennaio 2017 Italia, Ultime notizie Nessun commento
Monsignor La Piana
Monsignor La Piana
“Il giornalista Emiliano Fittipaldi ha dato voce e credito a sacerdoti della mia diocesi che mi sono ostili. Questa è opera del diavolo.” E’ lo sfogo a La Fede Quotidiana di monsignor Calogero La Piana, arcivescovo emerito di Messina. Che cosa è accaduto? Il giornalista Fittipaldi ha da poco pubblicato “Lussuria”, un volume che si occupa del caso pedofilia nel clero ed anche di lobby gay. Un capitolo, anticipato da l’Espresso, è dedicato a Monsignor La Piana . Secondo il giornalista, monsignor La Piana avrebbe intrattenuto relazioni omosessuali con un ricco medico della sua diocesi ottenendo da questi una ricca disposizione testamentaria in deroga ad una precedente dello stesso dottore. Insomma, secondo Fittipaldi, il vescovo di Messina, per via dei suoi presunti rapporti omosess
uali col medico, avrebbe conseguito un lucroso lascito ereditario. Monsignor La Piana che oggi vive a Roma ospite della Basilica del Sacro Cuore, pensionato dei Salesiani, nei pressi della stazione Termini.

Eccellenza, ha letto?

“Sì. Fittipaldi sbaglia. Nei miei confronti da tempo si è scatenata una vera offensiva priva di sostanza per infangarmi. Una volta hanno sostenuto che avevo creato problemi economici alla diocesi. Non potendo suffragare questa accusa priva di ogni valore, ecco quella della omosessualità e della eredità. Una domanda: lei che fa il giornalista mi ha contattato qui con facilità. Perchè Fittipaldi dopo aver raccolto, a suo dire, quegli elementi, non ha sentito la minima esigenza di ascoltare la mia versione?”.

Perchè secondo lei si è arrivati a scrivere quelle cose?

” Fittipaldi ha seguito acriticamente i veleni di alcuni sacerdoti diocesani che nutrono rancore verso di me, sono due nel particolare. Qeal capitolo non è frutto di Fitipaldi, ma il veleno di un gruppetto di preti locali scontenti verso di me per motivi di interesse, da vescovo li avevo toccati nelle loro prerogative e si sono vendicati. Aggiungo che il capitolo dedicato a me è fuori tema, perchè il libro tratta della pedofilia. Sembra quasi un atto di omaggio del giornalista a chi ha fornito delle notizie, ovviamente false. Siccome la bugia è figlia del diavolo, lo dice il Vangelo, ecco che questo libro è opera del demonio alla pari di chi anonimamente calunnia per motivi di rancore”.

La sua versione sul lascito ereditario…

” Fittipaldi poteva benissimo chiedere alla diocesi di Messina e sarebbe stato tutto chiaro. Io ho donato tutto sino all’ultimo e non ho tenuto nulla per me, non mi sono arricchito, vivo qui in un pensionato dei salesiani. In quanto ai rapporti omosessuali sono una bufala. Il benefattore che mi ha dato il lascito ereditario era un noto medico della diocesi, vicino alla Chiesa e molto credente che aveva curato, gratuitamente, preti e vescovi. Una volta ammalatosi e ormai solo, nessuno di quelli che aveva riempito di attenzioni lo ha degnato di cure e allora scelse autonomamente di cambiare il testamento donando a me i sui beni. Lo fece perchè io sono stato il solo che nel tempo del bisogno ho mostrato attenzione e vicinanza, chiamandolo al telefono o anche facendogli visita. Lui si era sentito abbandonato e gratificato dalle mie attenzioni, tutto qui. Scelse spontaneamente di cambiare il beneficiario del testamento, io neppure volevo. Ma mi costituì erede in qualità personale non di vescovo, sia ben chiaro”.

Cosa pensa di Fittipaldi?

“Il libro non passerà alla storia, è il solito sensazionalismo anti Chiesa. Fa leva su questo per motivi di banale cassetta, del resto è recidivo basti vedere la sua opera precedente. Sono felice delle tante attestazioni di solidarietà nella Chiesa che ricevo ogni giorni, la memoria del mio cellulare è piena”.

Bruno Volpe
 
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view post Posted on 9/7/2017, 22:15

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http://www.lastampa.it/2017/07/09/vaticani...1eI/pagina.html

Primo chiarimento sul caso La Piana
Nel libro “Lussuriaˮ di Fittipaldi veniva accusato di aver intascato un'eredità segreta e di aver ritardato i lasciti di beneficenza. Ma il Tribunale dà ragione al vescovo

Monsignor Calogero La Piana

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Pubblicato il 09/07/2017
Ultima modifica il 09/07/2017 alle ore 17:45
PAOLO PETRINI
ROMA
Inizia a chiarirsi la vicenda che ha interessato monsignor Calogero La Piana quando era arcivescovo di Messina. Il prelato ha presentato un ricorso urgente al Tribunale di Milano contro l’autore, il giornalista dell'Espresso Emiliano Fittipaldi, e l’editore Feltrinelli, del volume “Lussuria” per ottenere il riconoscimento del proprio diritto di replica con l’aggiunta di note che dessero evidenza ai documenti prodotti. Fittipaldi aveva scritto che un medico collaboratore della Curia messinese avrebbe dato un'eredità rimasta segreta a monsignor La Piana al contempo nominandolo esecutore testamentario per alcuni lasciti di beneficienza, a motivo di una relazione omosessuale che sarebbe intercorsa tra i due. E scriveva pure che l'arcivescovo avrebbe atteso due anni e mezzo prima di provvedere a eseguire i lasciti.

La causa è stata decisa dallo stesso Presidente della I sezione del Tribunale ambrosiano, Paola Gandolfi, che ha rigettato il ricorso «per carenza del requisito» del danno imminente in quanto la pubblicazione della seconda edizione del libro di Fittipaldi non è «programmata in tempi certi» ma segnalando che «naturalmente nulla impedisce che la richiesta venga reiterata ove la situazione di fatto fosse modificata».

Il Tribunale ha, infatti, riconosciuto in punto di diritto le ragioni del ricorso. Il provvedimento ha ritenuto «ingiustificato» l’inserimento delle vicende nel capitolo «denominato “La lobby gayˮ, non risultando alcuna attività lobbistica o in qualche modo associativa imputata a mons. La Piana», ed ha riconosciuto che «la scelta appare dettata più da una volontà scandalistica, priva di pertinenza, che alla denuncia di quello che il giornalista ritiene sia stato un grave caso di appropriazione indebita».

Anche con riferimento alla presunta appropriazione indebita, il Tribunale ha sottolineato che «sui tempi di attribuzione dei fondi ai legatari, quindi, nessuna responsabilità può essere addossata a mons. La Piana, contrariamente a quanto fa intendere Fittipaldi, accostando la notizia vera della tempistica a quella della loro coincidenza con il trasferimento del ricorrente, ormai dimissionario, a Roma».

Nel procedimento cautelare è stato depositato l’atto con il quale, nello stesso giorno in cui ha accettato la nomina ad esecutore testamentario, l'arcivescovo La Piana si è fatto sostituire dall’avvocato A. Vermiglio che ha curato l’esecuzione del testamento, rendicontando periodicamente al Presidente del Tribunale di Messina.

Nel libro “Lussuriaˮ venivano riportate le voci dei «malpensanti» che avevano accusato l’arcivescovo di «tenere per sé casa e gioielli» e di aver tardato la esecuzione dei legati in favore di Medici senza Frontiere, la Casa generale delle Suore Missionarie di Calcuttaˮe i Missionari carmelitani, tenendo segreta l’eredità.

A questo proposito, nel provvedimento si legge che «il testamento, pubblicato dal Notaio, non è stato circondato da una particolare segretezza e comunque doveva essere noto in Curia, in relazione alla carica ricoperta da uno dei testimoni alla sua pubblicazione».

A conclusione dell’inventario, l’avvocato Vermiglio ha dato corso ai legati e il 9 dicembre 2015 monsignor La Piana ha donato all'arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela la proprietà di tutti i beni, mobili e immobili, «allo stesso pervenuti in dipendenza della successione in morte dal dottor Bertolami Antonio Guido Gennaro», per anni medico curante della Curia e di ordini religiosi della zona.

La vicenda, dunque, inizia a chiarirsi, anche se per il definitivo accertamento della verità dei fatti occorrerà attendere il processo di merito che, secondo quanto ha dichiarato l'arcivescovo La Piana, sarà introdotto a breve.
 
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tanaca
view post Posted on 10/7/2017, 11:16




niente imbrogli quindi ... solo un grande amore e una vistosa eredità???
 
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dannyarc
view post Posted on 14/8/2017, 14:34




"il ricavato per desiderio di mia madre dovrà essere diviso tra Medici senza Frontiere, Casa generale delle suore missionarie di Calcutta e i missionari carmelitani"

il punto degno di nota mi sembra che sia che, sebbene una parte sia arrivata a Medici senza Frontiere, e non sappiamo quanta parte, il resto sembra sia stato deviato verso l'arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela


QUOTE (pincopallino2 @ 9/7/2017, 23:15) 
www.lastampa.it/2017/07/09/vaticani...1eI/pagina.html

A questo proposito, nel provvedimento si legge che «il testamento, pubblicato dal Notaio, non è stato circondato da una particolare segretezza e comunque doveva essere noto in Curia, in relazione alla carica ricoperta da uno dei testimoni alla sua pubblicazione».

A conclusione dell’inventario, l’avvocato Vermiglio ha dato corso ai legati e il 9 dicembre 2015 monsignor La Piana ha donato all'arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela la proprietà di tutti i beni, mobili e immobili, «allo stesso pervenuti in dipendenza della successione in morte dal dottor Bertolami Antonio Guido Gennaro», per anni medico curante della Curia e di ordini religiosi della zona.
 
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