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Chioggia.Prete a letto con donna sposata. Il marito s'incazza, il vescovo lo perdona, Don Gastone Boscolo "insigne biblista"

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GalileoGalilei
view post Posted on 14/9/2008, 17:12 by: GalileoGalilei
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http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticol...8-9-14&Pagina=1

CHIOGGIA
Il prete a luci rosse spedito in una casa di "rieducazione"


Chioggia
Il prete "dongiovanni" si trova lontano da Chioggia. Ha lasciato la città il giorno dopo la scenata in Curia da parte del marito tradito, che inutilmente ha chiesto di parlare con il vescovo. Il sacerdote sarebbe stato accolto in una casa del clero specializzata in percorsi di "rieducazione" per casi come questi. L'insegne biblista martedì scorso avrebbe dovuto presiedere un incontro sulla catechesi, ma è stato sostituito all'ultimo minuto. Allo stesso modo gli addetti ai lavori mettono in dubbio che potrà proseguire, almeno nei primi tempi, l'attività di docente di Sacra Scrittura a Padova, alla Facoltà Teologica dell'Italia settentrionale. E intanto monsignor Meneguolo, delegato patriarcale, non usa mezzi termini per condannare la vicenda: «È un fatto gravissimo, la realtà non può essere negata: c'è uno sdoppiamento di personalità».

Boscolo a pagina XI

http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticol...-9-14&Pagina=11

CHIOGGIA Dopo il clamore suscitato dal sexy-scandalo il prelato ha lasciato la città: gli verrà offerto un supporto psicologico
Corso di rieducazione per il prete "dongiovanni"
La Curia ha disposto in extremis la sua sostituzione alla guida dei gruppi diocesani impegnati nella catechesi

Chioggia
Tempo e silenzio. Questa la ricetta per rimediare all'errore di un prete stimato, per usare le parole che il vescovo Daniel ha utilizzato per inquadrare l'increscioso episodio di lunedì scorso. Il "prete che ha sbagliato" manca da Chioggia da martedì scorso, il giorno seguente alla scenata nei locali della Curia da parte del marito tradito che inutilmente ha chiesto di poter parlare con ill vescovo. Il sacerdote sarebbe stato accolto in una casa del clero specializzata in percorsi di "rieducazione" per casi come questi.

Alla base della decisione di far allontanare il prete da Chioggia una comprensibile ragione di "incompatibilità ambientale" e insieme la necessità di aiutare, anche con il sostegno psicologico, chi ne ha verosimilmente bisogno. Da ricucire, prima di tutto, c'è uno strappo della coscienza. Casi del genere esistono e sono gestiti da un ordine religioso con strutture previste proprio per prestazioni del genere, nelle quali viene fornito anche supporto psicologico.

L'insegne biblista che martedì scorso avrebbe dovuto presiedere un incontro sulla catechesi è stato sostituito all'ultimo minuto. Allo stesso modo gli addetti ai lavori mettono in dubbio che potrà proseguire, almeno nei primi tempi, l'attività di docente di Sacra Scrittura a Padova, alla Facoltà teologica dell'Italia settentrionale (il religioso ha infatti conseguito la licenza in Scienze bibliche e il dottorato in Teologia biblica all'Università Gregoriana).

Ma più di tutto, in questo momento, serve che si spegnino i riflettori della curiosità e della morbosità che inevitabilmente il caso ha scatenato a Chioggia. La cronaca, il succedersi degli avvenimenti manderanno presto in archivio, questa la speranza, una vicenda che ha scosso per alcuni giorni la vita della città ma che, fatalmente, poco alla volta finirà con lo spegnersi.

La gente, a Chioggia, sta già dimostrando quale può essere la chiave di lettura dell'avvenimento e i segni che potrà lasciare. Ha affollato l'altro ieri e ieri i botteghini del lotto per giocare, la maggior parte, un terno secco sulla ruota di Venezia ma anche su tutte le ruote, perché, come si dice, in questi casi non si sa mai...: in fondo la fortuna è cieca. Sfruttando le scarne indicazioni della cronaca hanno giocato il 53, 39 e 36 le età dei tre protagonisti, volontari o involontari poco importa, di questa clamorosa vicenda.

Giorgio Boscolo

http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticol...-9-14&Pagina=11

IL DELEGATO PATRIARCALE MONSIGNOR MENEGUOLO
«Fatto compiuto da una personalità dissociata»


Chioggia
«Parliamo di un fatto grave ed assolutamente non giustificabile». Monsignor Antonio Meneguolo, delegato patriarcale alla Basilica di San Marco, non usa mezzi termini per stigmatizzare quanto è accaduto a Chioggia e salito alla ribalta delle cronache. «Ritengo afferma che il sacerdote coinvolto nella vicenda non possa non essere affetto da un disturbo psicologico, qualificabile come dissociazione della personalità. Non credo alla storia della doppia vita, mi parrebbe qualcosa di troppo insostenibile: piuttosto si dovrebbe ragionare sul fatto che c'è un evidente contrasto tra il compito che spetta a una persona che in piena libertà e consapevolezza ha scelto per la sua vita il ministero del sacerdozio, con tutti i valori che fondano questo tipo di decisione, e quanto è accaduto. Parlare di malattia forse è esagerato, ci vorrebbero le virgolette, ma allo stesso tempo penso che, trattandosi di un prete, ci sia qualcosa di patologico».

Monsignor Meneguolo, figura molto conosciuta e stimata nella Diocesi, ricorda che in questione ci sono due peccati gravissimi: quello di adulterio e quello di sacrilegio e già questo basta e avanza per suggerire tutta la delicatezza che merita la vicenda.

«Ma la condanna senza appello riguarda esclusivamente il fatto, tenendo conto che, essendoci la flagranza, a quanto è riferito, la realtà non può e non dev'essere negata. Discorso diverso, invece, per le due persone coinvolte. Il giudizio ultimo spetta solo a Dio e, peraltro, noi uomini non possiamo conoscere quali condizionamenti psicofisici siano intervenuti giocando un ruolo determinante in tutto ciò».

Secondo monsignor Meneguolo, comunque, è necessario non trasformare il caso in un fatto esemplare, facendo di tutta l'erba un fascio, e pensando piuttosto a che cosa fare nell'immediato. «Adesso occorrono silenzio e riservatezza: questo certamente non significa non assumere i provvedimenti che servono. Su quest'ultimo punto preferisco non esprimermi visto che sono convinto che il vescovo sappia quale sia la strada migliore da imboccare»

Quanto alla signora interessata, che ha tradito il marito con il prete amico di famiglia, il prossimo dovrebbe essere il tempo della riflessione senza, però, buttarle la croce addosso. «Per lei, come per il sacerdote, ci vuole un percorso di accompagnamento, sapendo bene l'errore commesso. In questo senso anche la comunità cristiana ha una responsabilità perché è chiamata a darle attenzione e vicinanza e non certo il pettegolezzo. L'importante è non dimenticare l'insegnamento che ci viene da Gesù Cristo, ossia che nella vita è sempre possibile ripartire: la Maddalena è stata la prima testimone del Risorto».

Alvise Sperandio



 
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