Laici Libertari Anticlericali Forum

Udine, istituto Bearzi: "Violentato per 6 anni dai salesiani". Archiviazione

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view post Posted on 6/9/2008, 07:16
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Certamente i preti non sono tutti pedofili, però qualcosa non quadra


http://www.agi.it/cronaca/notizie/20080905...t11262-art.html

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=288409

VIOLENZA SESSUALE
RAGAZZO DENUNCIA PRETE SALESIANO

Un religioso della Comunita' salesiana di Udine risulta indagato con l'ipotesi di violenza sessuale su un minore. A far scattare l'inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Udine e' stata la denuncia presentata da un ragazzo ora maggiorenne che avrebbe rivelato di aver subito per anni attenzioni particolari da parte del sacerdote quando aveva 12 anni ed era ospite della struttura di accoglienza. Le attenzioni nei confronti del giovane sarebbero durate sino al raggiungimento della maggiore eta' e quindi alla decisione di lasciare la casa-famiglia. Dalla Procura di Udine fanno sapere che si tratta di un'indagine molto delicata. E' stato lo stesso sostituto Procuratore del Tribunale di Udine Giancarlo Bonocore ad avvisare la Curia udinese che nella mattinata c'era stata una perquisizione da parte dei Carabinieri nella struttura dove era stato ospitato l'autore della denuncia. Sembra che gli sviluppi dell'indagine avrebbero permesso agli uomini dell'Arma di aprire uno squarcio sul fenomeno della prostituzione maschile a Udine. La Comunita' dei salesiani di Udine ha intanto precisato che 'dalla perquisizione minuziosa effettuata dai Carabinieri non e' stato trovato nulla di quanto si pensava secondo la denuncia sporta dal giovane'. I salesiani hanno aggiunto anche che non comprendono il motivo della denuncia del ragazzo che 'e' stato peraltro molto aiutato dalla loro struttura in passato'. (AGI) - Udine, 5 set. -

Edited by GalileoGalilei - 6/9/2008, 13:22
 
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view post Posted on 6/9/2008, 07:48
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http://www.ilgazzettino.it/ParteMobile/Udine/06-09-2008.pdf

Gli episodi di violenza sessuale sarebbero avvenuti all’istituto salesiano Bearzi di Udine
Denuncia il prete per abusi
La Procura apre un’inchiesta. I carabinieri: «Indagine complessa»

Udine
Avrebbe subito per sei anni violenze sessuali in un istituto salesiano e una volta diventato maggiorenne, ha lasciato la struttura e ha deciso di denunciare gli abusi. L'episodio sarebbe accaduto a Udine, dove la Procura della Repubblica ha
aperto una inchiesta. Il ragazzo, secondo quanto si è appreso, era stato accolto dai salesiani quando aveva 12 anni. Le violenze, secondo il suo racconto, sarebbero cominciate subito e durate per cinque anni. Ieri i Carabinieri di Udine hanno perquisito l'istituto salesiano "Bearzi" dove il ragazzo era ospite, alla ricerca di riscontri.

Il padre responsabile del centro dei Salesiani non ha voluto dire nulla limitandosi a precisare che i Carabinieri non hanno trovato nulla di quanto cercavano. Gli uomini dell'Arma hanno confermato il sopralluogo e ricordato che «si tratta di una indagine complessa e molto delicata». Gli istituti dei salesiani a Udine sono stati fondati nel 1932 da don Guglielmo Biasutti. All'inizio la struttura accoglieva ragazzi bisognosi e orfani ed erano tutti ospiti dell' istituto. Dal 1960 le varie strutture cominciarono ad accogliere anche giovani semiconvittori.

A pagina IV
 
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http://www.friulinews.it/modules.php?op=mo...order=0&thold=0

Perquisizione alll'istituto salesiano Bearzi



Un sacerdote accusato di pedofilia e violenza su minore

Una brutta storia di presunta pedofilia investe una delle istituzioni scolatiche religiose più prestigiose del Friuli, L'istituto Bearzi di Via Don Bosco. Giovedì scorso l'epilogo di una inchiesta che dura da parecchi mesi con la perquisizione di un sacerdote salesiano nell’ambito di un’inchiesta della Procura della repubblica di Udine che ipotizza a suo carico il gravissimo reato di violenza sessuale su minorenne.

I fatti sarebbero avvenuti fra il il '96 ed il '99. La perquisizione dell'alloggio e dello studio ddel sacerdote è stta svolta dai militari dell'arma alla presenza del sacerdote sotto accusa e del direttore dell'istituto don Dino Marcon. Sembra che data la delicatezza della situazione e per rispetto alle gerarchie religiose sia stato lo stesso Pm Bonocore a recarsi in Curia allo scopo di avvertire l’arcivescovo Brollo di quanto stava accadendo in quegli stessi istanti al Bearzi. L'inchiesta sarebbe nata dalla denuncia della vittima e avrebbe trovato alcuni riscontri nel racconto di altri studenti presenti all'istituto nello stesso periodo, da questo la necessità della perquisizione in particolare del computer del sacerdote alla ricerca, evidentemente, di tracce informatiche di una sua insana passione.
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Edited by GalileoGalilei - 6/9/2008, 11:41
 
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view post Posted on 6/9/2008, 10:26
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http://www.udine20.it/bearzi-choc-violenze-sessuali/

Bearzi choc: violenze sessuali?
6 September 2008
Avrebbe subito per sei anni violenze sessuali in un istituto salesiano e una volta diventato maggiorenne, ha lasciato la struttura e ha deciso di denunciare gli abusi. comunicato dell’Ansa di ven 5 sett.

Avrebbe subito per sei anni violenze sessuali in un istituto salesiano e una volta diventato maggiorenne, ha lasciato la struttura e ha deciso di denunciare gli abusi.L’episodio sarebbe accaduto a Udine, dove la Procura della Repubblica ha aperto una inchiesta che si annuncia molto complessa e difficile. Il ragazzo, secondo quanto si è appreso, era stato accolto dai salesiani quando aveva 12 anni. Le violenze, secondo il suo racconto, sarebbero cominciate subito e durate per sei anni. Oggi i Carabinieri di Udine hanno perquisito l’istituto salesiano dove il ragazzo era ospite, alla ricerca di riscontri. Il padre responsabile del centro dei Salesiani non ha voluto dire nulla limitandosi a precisare che i Carabinieri non hanno trovato nulla di quanto cercavano. Gli uomini dell’arma hanno solo confermato il sopralluogo e ricordato che “si tratta di una indagine complessa e molto delicata”

Gli istituti dei salesiani a Udine sono stati fondati nel 1932 da don Guglielmo Biasutti. All’inizio la struttura accoglieva ragazzi bisognosi e orfani ed erano tutti ospiti dell’istituto. Dal 1960 le varie strutture cominciarono ad accogliere anche giovani semiconvittori la cui presenza soppiantò quella dei convittori. Oggi gli allievi delle varie scuole sono tutti esterni. L’istituto salesiano ‘Bearzi’ di Udine - dove, secondo quanto si è appreso, si sarebbero consumate le violenze - è noto anche per una molto intensa attività sportiva e culturale praticata dai ragazzi

Ecco il commento del direttore de “La Vita Cattolica” apparso sul sito del giornale stesso

IL COMMENTO. Dell’indagine si sa davvero poco. Gli stessi inquirenti la definiscono “complessa e molto delicata”. Dal Bearzi si fa sapere che i carabinieri nel sopralluogo non hanno trovato riscontri a quanto denunciato. Eppure i mezzi di comunicazione vi si sono gettati a capofitto, a solleticare la curiosità morbosa inevitabilmente suscitata da una vicenda come questa. La Chiesa non si nasconde e non vuole trattamenti di favore. Ma ci si chiede come mai la denuncia sia arrivata tanti anni dopo il caso.
Parlando della pedofilia da parte di preti e religiosi lo scorso luglio durante la visita pastorale in Australia, il Papa ha detto “che i responsabili di questi mali devono essere portati davanti alla giustizia”. Anche la Chiesa, infatti, è vittima delle deviazioni dei suoi membri, perché le causano grande dolore e danneggiano la testimonianza evangelica. L’atteggiamento giusto da tenere di fronte alle notizie trapelate venerdì 5 settembre è, dunque, quello di lasciar fare il proprio corso alle indagini e trarre le conclusioni solo a processo finito. Purtroppo, dopo aver fatto del bene a migliaia di giovani friulani, i salesiani del Bearzi sono già finiti sulla graticola mediatica e c’è il rischio che, come sempre succede in casi del genere, il giudizio di condanna venga emesso immediatamente, a “furor di popolo”.

Ezio Gosgnach
 
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view post Posted on 6/9/2008, 11:34
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La strana reazione della Diocesi di Udine che lamenta la curiosità morbosa della stampa intorno al caso. Da notare che, nonostante questa curiosità morbosa, il prete è ancora una volta protetto dall'anonimato.




http://s2ew.udine.chiesacattolica.it/pls/u...?id_pagina=1064

IL CASO NEGLI ANNI NOVANTA
Bearzi, denunciata violenza. La Procura indaga
I salesiani: i carabinieri non hanno trovato riscontri


UDINE (6 settembre, ore 8.15) - La Procura della Repubblica di Udine ha aperto un'inchiesta dopo la denuncia di un giovane di 27 anni che da ragazzo, nel periodo 1995-1999, avrebbe subito violenze sessuali nell'istituto “Bearzi” da parte di un religioso salesiano. L'inchiesta si annuncia difficile. Il ragazzo, secondo quanto si è appreso, era stato accolto dai salesiani quando aveva 14 anni. Venerdì 5 settembre i Carabinieri di Udine hanno perquisito l'istituto dove il ragazzo era ospite, alla ricerca di riscontri. Il responsabile del centro dei Salesiani, don Dino Marcon, ha precisato che gli agenti non hanno trovato nulla di quanto cercavano. «Se solo avessimo avuto il sospetto che nel nostro istituto si praticavano azioni illecite saremmo stati i primi a intervenire», ha affermato.
Da parte loro i Carabinieri hanno solo confermato il sopralluogo e ricordato che "si tratta di una indagine complessa e molto delicata".

IL COMMENTO. Dell'indagine si sa davvero poco. Gli stessi inquirenti la definiscono “complessa e molto delicata”. Dal Bearzi si fa sapere che i carabinieri nel sopralluogo non hanno trovato riscontri a quanto denunciato. Eppure i mezzi di comunicazione vi si sono gettati a capofitto, a solleticare la curiosità morbosa inevitabilmente suscitata da una vicenda come questa. La Chiesa non si nasconde e non vuole trattamenti di favore. Ma ci si chiede come mai la denuncia sia arrivata tanti anni dopo il caso.
Parlando della pedofilia da parte di preti e religiosi lo scorso luglio durante la visita pastorale in Australia, il Papa ha detto “che i responsabili di questi mali devono essere portati davanti alla giustizia”. Anche la Chiesa, infatti, è vittima delle deviazioni dei suoi membri, perché le causano grande dolore e danneggiano la testimonianza evangelica. L'atteggiamento giusto da tenere di fronte alle notizie trapelate venerdì 5 settembre è, dunque, quello di lasciar fare il proprio corso alle indagini e trarre le conclusioni solo a processo finito. Purtroppo, dopo aver fatto del bene a migliaia di giovani friulani, i salesiani del Bearzi sono già finiti sulla graticola mediatica e c'è il rischio che, come sempre succede in casi del genere, il giudizio di condanna venga emesso immediatamente, a “furor di popolo”.
Ezio Gosgnach

Edited by GalileoGalilei - 6/9/2008, 13:22
 
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Il Gazzettino da dei dettagli sul giovane di origini somale che ha denunciato il prete

http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticol...08-9-6&Pagina=4

Molestie, un giovane denuncia il prete
I carabinieri hanno perquisito l’alloggio e lo studio del salesiano all’Istituto Bearzi

Nel marzo scorso un ragazzo di 27 anni si è presentato dai carabinieri per denunciare presunti abusi sessuali, che, stando quanto ha dichiarato ai militari, avrebbe subìto per cinque anni, dal 1995 al 1999, quando ancora era minorenne, mentre era ospite di una struttura di accoglienza dell'Istituto salesiano Bearzi di Udine. Stando a quanto riferito, il ventisettenne, nato all'estero ma con cittadinanza italiana, ha indicato una persona precisa come presunto autore delle violenze di cui sarebbe stato vittima da ragazzino, fino a quando, diciottenne, avrebbe lasciato l'istituto. Al Bearzi, a quanto si è appreso, sarebbe stato affidato perché i genitori non potevano prendersi cura di lui.
La Procura ha aperto un'inchiesta, che si annuncia molto delicata e complessa, affidata ai pm Del Giudice e Tripani. Nei mesi scorsi, i carabinieri del Nucleo investigativo coordinato dal tenente Fabio Pasquariello, hanno sentito molte persone, fra cui circa una quindicina di ragazzi che si trovavano al Bearzi in quegli anni. Giovedì mattina, alle 10.30, il sostituto procuratore Giancarlo Buonocore e il tenente Pasquariello sono andati nella sede della Curia per annunciare che si stava procedendo alla perquisizione nei confronti di un salesiano dell'Istituto Bearzi, che - stando a quanto riferito - sarebbe sotto indagine: le ipotesi di reato su cui si è aperto il fascicolo sarebbero quelle di violenza sessuale aggravata e atti sessuali con minorenne. L'arcivescovo era fuori Udine per un ritiro spirituale: a quanto si è appreso, ad accogliere il tenente e il magistrato è stato il cancelliere della Curia, monsignor Pierluigi Mazzoccato.

Giovedì, quindi, i militari dell'Arma, su delega della Procura, hanno perquisito lo studio e l'alloggio del salesiano, che, contestualmente, ha ricevuto l'avviso di garanzia. Un atto dovuto, in questi casi. Gli esiti della perquisizione sono stati tenuti riservati, ma pare che non sia stato sequestrato nulla: gli investigatori cercavano di scoprire se ci fossero degli eventuali riscontri al racconto del ragazzo. Sarebbero stati controllati anche il computer e dei cd. Il salesiano avrebbe indicato come persona di fiducia, in quella circostanza, il responsabile del Bearzi: finora, è stato incaricato di assisterlo un avvocato d'ufficio, Romani, del foro di Udine. Il sacerdote responsabile dell'istituto non ha voluto dire nulla, limitandosi a precisare che i carabinieri non hanno trovato nulla di quanto cercavano.

 
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view post Posted on 6/9/2008, 13:46
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L'anonimo prete avrebbe 60 anni

http://www.corriere.it/ultima_ora/notizie....BE-39E6FDA0564E}

Udine: religioso salesiano denunciato per violenza sessuale
06 set 13:51 Cronache

UDINE - Violenza sessuale aggravata e atti sessuali con minorenne. Queste le accuse per un sacerdote salesiano denunciato a Udine. Secondo la Procura l'uomo, 60enne, avrebbe abusato di un ragazzo, all'epoca dei fatti, di 14 anni. I carabinieri hanno perquisito l'alloggio del religioso, presso l'istituto G. Bearzi di Udine, e il suo computer. Riserbo sugli esiti della perquisizione. (Agr)
 
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donnaconlapistola
view post Posted on 6/9/2008, 22:11




La solita storia. Loro hanno aiutato questo ragazzo ed adesso lui denuncia abusi sessuali? E si fanno passare per dei santi uomini che cadono nella rete di malvagi ragazzetti pronti a denunciare il prete di turno. Non sanno quale male vive e sopravvive per sempre nell'animo di un bambino abusato! Questi non sanno proprio niente. Le loro larole sono aria fritta.

Ragazzo denuncia abusi: salesiani udine, siamo sereni
(ANSA) - UDINE, 6 SET - ''Siamo sereni e assolutamente certi di dimostrare l'inconsistenza dell'accusa'': cosi' oggi, don Dino Marcon, direttore dell'istituto Bearzi di Udine, ha commentato la denuncia di un ragazzo italiano di origini somale, ospite dell'istituto salesiano fino al 1999, secondo la quale avrebbe subito sei anni di violenze e abusi nella struttura friulana. ''Siamo amareggiati e rattristati per la denuncia - ha aggiunto don Marcon - perche' per quel ragazzo, come per tutti gli altri, abbiamo fatto di tutto. Abbiamo continuato a seguirlo e ad aiutarlo anche dopo il suo abbandono della nostra struttura. Solo pochi giorni fa gli avevamo dato una televisione perche' la sua si era guastata. Insomma non potevamo immaginare queste sue denunce che a mio avviso sono del tutto campate in aria''. (ANSA).


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Link:
http://209.85.135.104/search?q=cache:T0Zxu...clnk&cd=3&gl=it

Edited by GalileoGalilei - 7/9/2008, 09:03
 
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view post Posted on 7/9/2008, 08:19
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http://wildgreta.wordpress.com/2008/09/06/...luta-riscontri/

Vviolenza sessuale:ragazzo denuncia abusi, dopo perquisizione pm valuta riscontri

(ANSA) - UDINE, 6 SET - La Procura della Repubblica di Udine e i Carabinieri stanno valutando gli esiti del sopralluogo effettuato ieri all’istituto Bearzi di Udine, dove un ex alunno ha denunciato di aver subito violenze sessuali per sei anni, fino al 1999, ad opera - a suo dire - di un salesiano. Dalle perquisizioni - si e’ saputo da fonti vicino all’inchiesta - sono emersi elementi compatibili con il racconto del ragazzo la cui fondatezza - hanno precisato le stesse fonti - resta comunque all’esame e alla valutazione degli investigatori e dei pm della Procura della Repubblica di Udine titolari dell’inchiesta, Lorenzo Del Giudice e Matteo Tripani, che sulla vicenda stanno indagando dal marzo scorso.(ANSA).
 
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http://messaggeroveneto.repubblica.it/dett...?edizione=Udine

Prete del Bearzi accusato di pedofilia da un ex allievo
Un sacerdote salesiano dell'istituto Bearzi di via Don Bosco giovedì è stato perquisito nell'ambito di un'inchiesta della Procura della Repubblica di Udine che ipotizza a suo carico il reato di violenza sessuale su minorenne. I fatti sarebbero stati commessi tra il 1995 e il 1999 ai danni di un ragazzo che, all'epoca, aveva 14 anni e adesso ne ha 27. Il giovane era stato affidato alla sezione dell'istituto che si occupa di bambini che, per qualche motivo, non possono essere seguiti dalla famiglia. Si tratta di un'indagine molto delicata e complessa avviata dai sostituti procuratori Lorenzo Del Giudice e Matteo Tripani dopo la denuncia presentata spontaneamente a marzo dalla vittima dei presunti abusi. Da allora i carabinieri del Nucleo investigativo sono al lavoro per verificare le circostanze riferite dal ragazzo. La loro attività, come detto, è culminata nella perquisizione dell'alloggio e dello studio del religioso, un sessantenne che da tempo fa parte della comunità salesiana. È stato lo stesso procuratore aggiunto Giancarlo Buonocore, giovedì mattina, a recarsi in Curia per avvertire l'arcivescovo di quanto stava accadendo in quei minuti in via Don Bosco. Monsignor Pietro Brollo, però, si trovava fuori città in ritiro spirituale e così la notizia è stata raccolta dal cancelliere, monsignor Mazzoccato. La magistratura ha inteso avvertire la Curia, anche se l'ordine salesiano ha una propria gerarchia. I militari dell'Arma, coordinati dal tenente Fabio Pasquariello, hanno esaminato anche il computer personale del religioso e tutti i suoi cd. Il sacerdote era presente al momento dei controlli ed è stato assistito dal direttore dell'istituto, don Dino Marcon, indicato come persona di fiducia. Gli esiti della perquisizione, naturalmente, sono coperti dal riserbo. Anche se i responsabili dell'istituto salesiano hanno voluto precisare che gli inquirenti non hanno trovato nulla di quanto stavano cercando. Le ipotesi d'accusa finora formulate dalla Procura sono quelle previste dagli articoli 609 bis, ter e quater del codice penale: violenza sessuale aggravata e atti sessuali con minorenne. Infatti il periodo su cui i Cc stanno svolgendo accertamenti arriva fino al '99, anno in cui il giovane – che è italiano, ma è nato all'estero – ha compiuto 18 anni. Il procuratore aggiunto Giancarlo Buonocore, interpellato sul caso, si è limitato a confermare che da tempo è in atto un'articolata investigazione. «Altro, al momento, non si può dire in quanto l'indagine è tuttora in corso» ha concluso il magistrato. I carabinieri stanno continuando a raccogliere elementi e, nelle scorse settimane, hanno sentito diverse persone. Tra queste ci sono anche i giovani che hanno frequentato il Bearzi negli stessi anni in cui era presente il ragazzo che ha presentato la denuncia. In tutto, circa, una quindicina di persone. Quel che è certo è che la notizia della perquisizione per ipotesi di pedofilia ha scosso profondamente tutta la comunità religiosa e non solo.
(06 settembre 2008)

Edited by GalileoGalilei - 8/9/2008, 15:25
 
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http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3

Molestie, «ecco perché l'ho denunciato»


«Ho fatto la denuncia perché un amico mi ha convinto ad andare dai carabinieri. Mi sono detto: devi farlo perché è giusto che non succeda ad altri». Dice così il ragazzo che a marzo scorso ha raccontato ai militari che avrebbe subìto presunti abusi sessuali quando, ancora minorenne, era ospite del Bearzi di Udine. Il giovane ha anche denunciato una persona precisa, un salesiano. Accuse pesantissime, che starà all'inchiesta avviata dalla Procura verificare. Il Bearzi fa quadrato intorno al sacerdote, ritenuto «uomo integerrimo».
A pagina III

http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticol...08-9-7&Pagina=3

Ha ventisette anni, è nato in Eritrea: «Mi sono successe cose che non posso dimenticare. C’è un video con le prove»
«L'ho denunciato perché non accada più»
Parla il giovane che accusa un salesiano di molestie sessuali: «Sono sereno e non ho paura»

Lui, racconta, è «uno che vive la notte». Un'esistenza «a marengo», per usare le sue parole, «di uno che si arrangia». Vuol dire «a remengo» e si corregge, ma va bene così. Perché, nella storia che racconta, le cose che stravolgono la visione "normale" del "giusto" e "sbagliato" sono molto più pesanti di un errore lessicale.
Camicia blu, jeans, la barba di qualche giorno e due cerchietti ai lobi delle orecchie, il ragazzo che ci siede di fronte in un bar della zona vicino alla stazione è lo stesso ragazzo che a marzo scorso è andato dai carabinieri del Nucleo investigativo coordinato dal tenente Fabio Pasquariello per raccontare la sua verità: ai militari ha riferito che avrebbe subìto presunti abusi sessuali quando, ancora minorenne, era ospite della casa famiglia del Bearzi di Udine, e ha anche denunciato una persona precisa, un salesiano. Accuse pesantissime, che starà all'inchiesta avviata dalla Procura verificare. Accuse che il ragazzo ripete davanti al bloc notes del cronista.

Lui, 27 anni da compiere fra poco, ha un nome che non diremo, è «nato in Eritrea da mamma italo-etiope e papà eritreo» ma vive in Italia fin da piccolo: al Bearzi ha studiato «meccanica industriale» e ha fatto mille lavori, dal saldatore al fresatore. Ora si dice disoccupato. Ma perché ha deciso di denunciare nel 2008, fatti che - stando alle sue accuse - si sarebbero svolti fra il '95 e il '99? «In realtà - racconta il ragazzo - ho iniziato a parlare di quanto accadeva già all'epoca, ma nessuno mi ha ascoltato. Non ho fatto denuncia, allora. Poi, sono passati gli anni. Un amico mi ha dato una mano moralmente, mi ha capito e mi ha convinto a fare la denuncia. Mi sono detto: devi farlo perché è giusto che non succeda ad altri. Ma non l'ho fatto per vendicarmi, anche se da quel prete mi sono sentito tradito», conclude, mentre aspira una Marlboro light. Ordina «un rosso»: «Mi piace bere», dice. È un ragazzo dalla personalità complessa, direbbe uno psicologo (lui, infatti, afferma di essere stato seguito «da uno psichiatra»). Appena vede il cronista, dice di conoscere volti notissimi della tv. E sostiene di essere in procinto «di andare a Londra a brevissimo: ci sono dei media che mi hanno promesso ospitalità se racconto la mia storia». Ma potrebbe anche essere un modo per darsi importanza. Nessun problema con la legge? «Qualcosina per baruffe e basta», sostiene.

Rotto il ghiaccio, racconta: «Sono entrato nella casa famiglia del Bearzi a 13 anni - dice il giovane - perché non stavo bene con mia madre e il suo nuovo compagno. Lì dentro mi sono accadute cose che non posso dimenticare. La vicenda con il prete è durata a lungo: sia quando ero minorenne, accolto al Bearzi, sia dopo, da maggiorenne». L'inchiesta, però, verte sul periodo dal '95 al '99. «Quando ero al Bearzi, dopo che avevamo fatto, mi diceva: "Prendi quello che vuoi" - sostiene il ragazzo -. Di solito, prendevo diecimila lire, cose così. Il sabato e la domenica io non tornavo a casa. E, nel weekend, la sera, lui arrivava. Una volta, c'era la sagra al Bearzi, ero in uno stand e ho preso qualche soldo in anticipo. Tanto sapevo la sera cosa mi aspettava». «Una volta uscito dal Bearzi, a 18 anni - prosegue la denuncia del ragazzo -, ho continuato ad avere questi rapporti con lui perché mi stava comodo per i soldi. Io mi vendevo e lui mi comprava. Quando mi mancava il denaro per pagare l'affitto, passavo da lui. È proseguita fino a quest'anno. L'ultima volta, è venuto a prendermi in stazione: c'è un testimone. Abbiamo fatto. Poi, però diceva di non trovare più una busta con dei soldi. Ma io non l'ho presa», sostiene il ragazzo.

L'accusatore che, con la sua denuncia, ha aperto l'inchiesta, sostiene anche di sapere dell'esistenza di «un dvd con delle prove», ambientato in luoghi riconoscibili: «un video con bambini coinvolti», giura il ragazzo. Forse uno dei riscontri che gli investigatori cercavano (e pare non abbiano trovato) durante la perquisizione al Bearzi? «Chi non ha subìto quello che ho passato io - prosegue l'autore della denuncia - non sa il dolore e la tristezza che ti restano attaccati addosso. Quel malessere non ti lascia più». «Alla mia morosa - racconta - non ho detto quello che è successo, che ero io quello di cui parlano i giornali. Oggi (ieri ndr), però, una signora dopo aver letto i quotidiani, si è messa a piangere e mi ha abbracciato». Le conseguenze della sua accusa non lo preoccupano. «Il faccia a faccia con il prete - dice il giovane -, non vedo l'ora che avvenga. Sono sereno. E non ho paura, anche se stamattina (ieri ndr) mi è arrivata una telefonata che diceva: "Non parlare con nessuno" e se l'altro giorno al parco del Cormor mi hanno chiamato "spione". Adesso vivo un po' anche al campo di via Monte Sei Busi. I nomadi mi proteggono».

 
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Questo video è stato girato a Udine e messo on line sul web il 28 meggio 2007,
circa due settimane dopo la pubblicazione del video "Sex crimes and Vatican".



 
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I salesiani del Bearzi, per bocca del direttore don Dino Marcon, già hanno scritto la sentenza: l'accusa è infondata. Millantano fantomatici linciaggi e si dichiarano (tutti) esposti ai pericoli causati dal loro essere annunciatori di Dio (come dire che i preti pedofili sono vittime dell'odio anticristiano).

Se la prendono col giovane in quanto "problematico" (come se non sapessero che i ragazzi problematici sono, nella realtà, le vittime preferite dei pedofili, appunto perchè non hanno figure di riferimento).

L'arcivescovo emerito Alfredo Battisti dice a chiare lettere che il ragazzo "ci calunnia". Io sapevo che la responsabilità penale è personale. Evidentemente il vescovo è a conoscenza di altri preti indagati in materia o si sente in qualche modo tirato in ballo?

E in tutto questo il prete salesiano 60enne del Bearzi è ancora protetto da un complice anonimato.


http://ricerca.quotidianiespresso.it/messa...NZ_09_UDA1.html

In una lettera dall'altare il dolore del Bearzi
Messaggero Veneto — 08 settembre 2008 pagina 09 sezione: NAZIONALE

Molestie e pedofilia: le accuse dell’ex allievo dell’istituto nei confronti di un padre salesiano ha scosso il Bearzi. «Addolorata». La comunità religiosa udinese si definisce così in un testo preparato dal direttore, don Dino Marcon, e letto ieri mattina poco prima della conclusione di tutte e tre le messe celebrate nella chiesa dedicata al fondatore don Giovanni Bosco. «Siamo addolorati per l’infondata accusa mossa nei confronti di un nostro confratello (accusato di pedofilia, ndr)», si legge nella dichiarazione ufficiale diramata dall’altare ai fedeli che, nell’occasione, sono stati mobilitati per partecipare in massa alla veglia di preghiera fissata per domani sera alle 18.30, sempre nella chiesa dell’Istituto salesiano.Ha voluto ringraziare tutti don Dino, attravero la sua comunicazione ai parrocchiani e ai fedeli delle messe salesiane alle 8.30 alle 9.30 e alle 11: «Esprimiamo viva riconoscenza e gratitudine a tutti quelli che, in un modo o nell’altro, ci sono stati vicini e ci stanno vicino e li invitiamo alla veglia perché il Signore ci sostenga e ci dia forza in questo momento di prova». Il vertice della comunità declassa l’accusa a «infondata», e sotto il profilo spirituale si vive secondo un atteggiamento di «prova». Nelle parole dell’omelia pronunciate dai salesiani emergeva, in controluce, qualche riferimento alla vicenda che vede un salesiano denunciato per pedofilia. E’ stata la liturgia della parola della 23esima domenica a indurre a riflessioni sulla carità, la comprensione e la legge della fede. «Noi cristiani - ha detto durante l’omelia don Gustavo Marangone - dobbiamo essere capaci, più degli altri, di capire e compatire e non solo di fare processi e linciaggi; dobbiamo essere noi comprensivi verso gli altri». Dentro la comunità i religiosi cercano di vivere come sempre. «Siamo sereni e tranquilli», ci ha detto, a messa conclusa, don Gustavo che ha aggiunto: «Siamo nelle mani del Signore». Ma se l’accusa si rivelasse fondata? «Continueremo ad avere fede e a pregare», ha rivelato. Anche don Fabrizio Iacuzzi, durante l’omelia, ha sottolineato il ruolo delicato di quanti annunciano la fede: «Sono quelli che rischiano di più la vita; l’annunciatore della parola di Dio può essere colpito per primo, esposto ai maggiori pericoli. Ma questa è la nostra responsabilità». I fedeli, numerosi come sempre, non credono ancora a quanto è successo: «Sono scossa, ma stento a crederci», afferma Angela, 36 anni. «Pure illazioni, senza alcun fondamento», dice Ruggero. «Chi denuncia il salesiano è una persona problematica, probabilmente non riusciva ad ottenere quello che voleva e quindi si è vendicato in questo modo», secondo altre testimonianze raccolte. Intanto, si mobilitano i credenti friulani per la grande veglia.In duomo, invece, nessun riferimento nelle omelie di ieri riguardo alla vicenda del sacerdote dell’Istituto salesiano Bearzi, indagato per presunti episodi di pedofilia. Un fatto che ha profondamente scosso la città. La gente ne parla e si interroga su quanto ipotizzato dalla magistratura. E molte sono state le attestazioni di solidarietà da parte della popolazione nei confronti del sacerdote coinvolto. (i.g. e r.s.)

http://ricerca.quotidianiespresso.it/messa...NZ_09_UDA2.html


«Confido che venga fatta chiarezza»
Messaggero Veneto — 08 settembre 2008 pagina 09 sezione: NAZIONALE

«Prego il Signore perché si faccia luce e perché la fiducia espressa dal direttore dell’istituto Bearzi nei confronti del sacerdote indagato per l’ipotesi di pedofilia sia riconosciuta anche dalla magistratura». Sono le parole dell’arcivescovo emerito Alfredo Battisti, vescovo di Udine dal 1973 al 2000, che in 35 anni di permanenza in Friuli assicura di «non aver mai avuto a che fare con fenomeni di pedofilia». Non a caso, Battisti esprime gratitudine ai salesiani per il ruolo di educatori che svolgono anche in Friuli.Chiarito questo punto, l’arcivescovo si allinea alla tesi di Papa Benedetto XVI che anche nel suo viaggio in America ha espresso parole severe nei confronti della pedofilia. «Abusare degli innocenti minorenni – aggiunge monsignor Battisti – deve terrorizzare la coscienza di qualsiasi educatore. I momenti di debolezza vanno condannati sia dal punto di vista morale che giuridico».Per quanto riguarda, invece, le accuse mosse da un ventisettenne al sacerdote dell’istituto Bearzi, l’arcivescovo preferisce attendere l’esito delle indagini in corso. «Da sempre stimo i salesiani che in Friuli sono presenti a Udine, a Tolmezzo e a Santa Maria la Longa per i tossicodipendenti, nella nostra Diocesi sono una presenza luminosa. Anche per questo mi auguro che la magistratura chiarisca e confermi la fiducia già espressa dal direttore del Bearzi nei confronti del sacerdote».L’arcivescovo, insomma, non riesce a immaginare che il religioso del Bearzi sia stato sopraffatto da un momento di debolezza e ribadisce la tesi del direttore dell’istituto, don Dino Marcon, che fin da subito ha sottolineato: «Se c’è una persona che in tanti anni ha sempre ricevuto tutto il nostro aiuto, quella è proprio il ragazzo che oggi ci calunnia. E che getta così fango sull’istituto e sulle tante persone che, di giorno e di notte, lavorano al solo scopo di aiutare chi ne ha bisogno. Non ne capiamo la ragione, siamo allibiti e, soprattutto, respingiamo qualsiasi tipo di accusa».
 
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view post Posted on 9/9/2008, 12:06
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http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3

Il vescovo ne fa cenno a Castelmonte
Caso Bearzi, la voce di Brollo


Udine
L'ex alunno che ha raccontato ai carabinieri di aver subito violenze sessuali da parte di un salesiano dell'Istituto Bearzi di Udine, sarà nuovamente ascoltato oggi dagli uomini dell'Arma. Il sopralluogo effettuato non ha portato a sequestri ma gli investigatori, coordinati dai sostituti procuratori Lorenzo Del Giudice e Matteo Tripani, ritengono di aver raccolto riscontri positivi che andranno ora ulteriormente approfonditi sentendo di nuovo il giovane, un italiano di origini somale. Gli abusi si sarebbero protratti fino al 1999, anno in cui il ragazzo aveva lasciato la scuola. Dal Bearzi si continua però a sostenere "l'assoluta infondatezza" delle accuse mosse al religioso, e lo stesso arcivescovo Brollo, partecipando ieri pomeriggio al tradizionale pellegrinaggio a Castelmonte, ha invitato a non condannare anzitempo nessuno, con un implicito riferimento al caso-Bearzi.

Alle pagine IV e VII



http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticol...08-9-9&Pagina=4

Al Bearzi preghiere di solidarietà
Sarà riascoltato oggi l'accusatore del prete
Nell’indagine altri due indagati

L'ex alunno che ha raccontato ai carabinieri di aver subito violenze sessuali da parte di un salesiano dell'Istituto Bearzi di Udine, convinto da un amico, sarà nuovamente riascoltato oggi dagli uomini dell'Arma. Il sopralluogo effettuato non ha portato a sequestri ma gli investigatori, coordinati dai sostituti procuratori Lorenzo Del Giudice e Matteo Tripani, ritengono di aver raccolto riscontri positivi che andranno ora ulteriormente approfonditi sentendo di nuovo il giovane, un italiano di origini somale. Gli abusi si sarebbero protratti fino al 1999, anno in cui il ragazzo aveva lasciato la scuola. La sua personalità, la sua esistenza, sono state davvero pesantemente segnate dalla violenza?
Dal Bearzi si continua a sostenere "l'assoluta infondatezza" delle accuse mosse al religioso. Oggi stesso, alle 18.30, nella chiesa di San Giovanni Bosco, è stata programmata una veglia di preghiera comunitaria per manifestare solidarietà al sacerdote coinvolto nell'inchiesta. Ieri era attesa anche la nomina del legale incaricato di tutelare l'indagato, il cui telefonino continua a squillare a vuoto, ma il suo nominativo non è stato ancora reso noto. Irreperibile il responsabile dell'Istituto friulano, don Dino Marcon, che si è recato a Torino.

Ed è confermato che sono state svolte ulteriori perquisizioni dai carabinieri ma per un filone della medesima indagine che non interessa per nulla il Bearzi ma che si sviluppa invece nell'ambiente della prostituzione maschile.

Per questa parte dell'inchiesta sono due le persone indagate le quali avrebbero rivestito il ruolo di intermediari nel campo della prostituzione maschile.



http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticol...08-9-9&Pagina=7

PREPOTTO Migliaia di fedeli hanno partecipato ieri al tradizionale appuntamento di fede. Ricordato il centenario di San Cromazio
Brollo: «No alle facili condanne»
Ieri il pellegrinaggio diocesano a Castelmonte, l’arcivescovo fa riferimento al caso-Bearzi



Brollo si è rivolto all'intera comunità cristiana dalle alture di Prepotto. «C'è un comportamento negativo di diversi fedeli e sono gravi le calunnie che continuano ad abbattersi sulla Chiesa. Venendo ai fatti di casa nostra, esprimiamo vicinanza e dimostriamo il nostro dolore a quanti sono coinvolti in vicende di cronaca dai contorni ancora indefiniti, la cui fondatezza non è stata provata, che si sentono condannati ancora prima di essere giudicati». Il riferimento è chiaro: l'indagine in corso per molestie sessuali che si sarebbero verificate all'Istituto Bearzi di Udine.

Paola Treppo
 
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view post Posted on 9/9/2008, 23:20
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Alcune parole di un testo ormai non più reperibile in rete

http://www.regione.fvg.it/rafvg/ansa/detta...cms/RAFVG/ansa/

Ha confermato oggi le accuse, l'ex allievo dell'Istituto salesiano 'Bearzi' di Udine che ha denunciato un sacerdote del convitto per

http://ricerca.quotidianiespresso.it/messa...UD_05_UDE3.html

Oggi un nuovo confronto con l'ex allievo
Messaggero Veneto — 09 settembre 2008 pagina 05 sezione: UDINE

Giovedì scorso la perquisizione dell’ufficio e dell’alloggio del salesiano del Bearzi, oggi un nuovo confronto con il ragazzo che lo ha accusato di violenza sessuale: l’attività investigativa dei carabinieri del Nucleo investigativo potrebbe aggiungere un nuovo tassello all’inchiesta della Procura della Repubblica di Udine che vede indagato un religioso di 62 anni per pedofilia.Il giovane, un 27enne nato in Eritrea da mamma italo-etiope e papà eritreo, sarà riascoltato per approfondire alcune delle sue dichiarazioni, alla luce dei riscontri emersi dalla perquisizione eseguita nei locali che l’ormai ex allievo aveva frequentato durante la propria permanenza al Bearzi, dal 1995 al 1999, quando i salesiani lo avevano accolto e aiutato, ancora minorenne. Pesantissime le accuse sollevate dal ragazzo, che degli anni trascorsi in via don Bosco ha fornito ai carabinieri un racconto molto dettagliato.Secondo la sua ricostruzione dei fatti, il prete lo avrebbe più volte invitato ad avere rapporti sessuali con lui e lo avrebbe poi ripagato con regali e denaro. L’accusatore sostiene anche di sapere dell’esistenza di un dvd, nel quale sarebbero contenute immagini relative ad abusi su bambini. Durante la perquisizione, però, i carabinieri non hanno trovato alcun video, nè posto sotto sequestro altro materiale.


http://ricerca.quotidianiespresso.it/messa...UD_05_UDE5.html

Prostituzione maschile, ci sono due indagati
Messaggero Veneto — 09 settembre 2008 pagina 05 sezione: UDINE

Ci sono due indagati nel fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica di Udine per far luce sul mondo della prostituzione maschile in Friuli. L’inchiesta, nella quale rientra anche la vicenda del sacerdote del Bearzi indagato per ipotesi di pedofilia, vede coinvolti un pensionato di 60 anni residente nella Bassa friulana e un operaio di nazionalità romena di 30 anni che abita invece in città: per entrambi, l’accusa è di favoreggiamento della prostituzione giovanile maschile. Secondo l’ipotesi accusatoria, i due, che si conoscono e che operano nello stesso giro della prostituzione locale, avrebbero svolto attività di intermediazione a favore di persone interessate a incontri a luci rosse con giovani di sesso maschile.Gli episodi contestati dalla magistratura risalgono allo scorso mese di giugno, quando i carabinieri eseguirono due distinte perquisizioni nelle abitazioni di entrambi gli indagati, trovando e sequestrando materiale attinente all’attività d’indagine. In tutti e due i casi, si tratta di fatti avvenuti a Udine, ma completamente slegati dalla vicenda che vede indagato il religioso del Bearzi. A quanto appreso, gli appuntamenti, concordati grazie all’intermediazione dei due indagati, avvenivano all’interno di appartamenti privati. Le indagini, in corso da diversi mesi ed estese all’intero territorio provinciale, avrebbero quindi portato all’individuazione di due procacciatori di ragazzi disponibili a offrire prestazioni sessuali a pagamento.Una delle due persone iscritte sul registro degli indagati è un pensionato di 60 anni residente in un Comune della Bassa friulana e già noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti specifici. L’altra persona finita nella rete dei carabinieri è un romeno di 30 anni che invece risiede a Udine. Nessuno dei due è stato ancora sottoposto a interrogatorio.Saranno i pubblici ministeri che coordinano l’inchiesta, Matteo Tripani e Lorenzo Del Giudice, a decidere se e quando convocarli, anche alla luce degli ulteriori elementi emersi dalle indagini condotte dai carabinieri comandati dal tenente Fabio Pasquariello. Per il momento, l’attività investigativa ha permesso anche di precisare alcuni dei luoghi nei quali avvengono molti degli incontri preliminari al rapporto sessuale vero e proprio: si tratta di parchi pubblici della periferia, di alcune stazioni di servizio e di altri ambienti particolarmente isolati.Tutt’altro il filone scaturito a seguito della denuncia di un giovane di 27 anni nei confronti di un educatore del Bearzi e che giovedì scorso è culminato nella perquisizione eseguita dai carabinieri nell’ufficio e nell’alloggio del religioso. Riferendosi al periodo compreso tra il 1995 e il 1999, quando, ancora minorenne, fu accolto nella Casa famiglia di via don Bosco, il giovane ha raccontato di avere subìto violenze sessuali da parte del sacerdote.


http://ricerca.quotidianiespresso.it/messa...UD_05_UDE2.html

Stasera veglia di preghiera nella chiesa dei salesiani
Messaggero Veneto — 09 settembre 2008 pagina 05 sezione: UDINE

Una veglia di preghiera per riflettere sulla vicenda giudiziaria che ha investito un educatore del Bearzi e, con lui, inevitabilmente anche l’intera comunità salesiana: l’appuntamento, deciso dal direttore dell’istituto di via don Bosco, don Dino Marcon, all’indomani della pubblicazione sui giornali della notizia dell’inchiesta, è stato fissato per stasera, alle 18.30, nella chiesa parrocchiale del Bearzi. «L’invito è aperto a tutta la comunità – ha ricordato don Marcon – e vedrà arrivare anche diversi ex allievi dell’istituto che subito dopo avere letto delle accuse mosse contro il nostro sacerdote non hanno esitato a scriverci o a contattarci telefonicamente, per esprimerci tutta la loro solidarietà». Intanto, in un documento letto domenica mattina, dall’altare, poco prima della conclusione di tutte e tre le messe celebrate al Bearzi, l’istituto si è dichiarato «addolorato per l’infondata accusa mossa nei confronti di un nostro confratello».

http://ricerca.quotidianiespresso.it/messa...UD_17_LET5.html

Solidarietà ai salesiani
Messaggero Veneto — 09 settembre 2008 pagina 17 sezione: UDINE

Ho letto stamani con vero dolore la notizia, che occupava integralmente la prima pagina della cronaca locale del Messaggero, riguardante il sacerdote del Bearzi accusato di pedofilia. Conosco i salesiani del Bearzi fin da quando ero bambino, e frequentavo le colonie estive da loro organizzate a Pierabeck. Ricordo con gratitudine e commozione quelle giornate in montagna piene di stupore e di bellezza, in cui diversi salesiani, di cui dopo oltre 30 anni conservo chiaramente nella memoria nomi e volti, hanno insegnato a me e a tanti altri ragazzi a raccogliere i funghi, riconoscere i fiori, lavorare il legno, camminare in montagna, giocare e cantare attorno al fuoco, crescere e pregare assieme.Leggere ora che tra di essi si nasconderebbe da più di 10 anni un “orco cattivo” mi lascia del tutto incredulo. In particolare, mi chiedo perché una notizia così venga diffusa prima che si siano concluse le indagini e si siano accertati davvero i fatti. È chiaro che di fronte a un’accusa esplicita le autorità hanno il dovere di effettuare delle indagini, ma prima della conclusione delle stesse il riserbo dovrebbe essere assoluto e senza eccezioni, soprattutto quando la questione è così delicata. In questo caso, invece, qualcuno ha informato la stampa. Chi l’ha fatto, e perché? Non voglio pensare che siano stati i Carabinieri che stanno conducendo le indagini, visto che il loro motto originario mi sembra fosse “Usi obbedir tacendo”. Nemmeno posso immaginare sia stato il procuratore aggiunto Giancarlo Bonocore, che, interpellato sul caso, ha dichiarato con cristallina correttezza: «Non posso dire nulla perché le indagini sono tuttora in corso». Eppure qualcuno ha parlato, fornendo tempestivamente al cronista la notizia e i dettagli sia del blitz («hanno esaminato anche il computer personale del religioso») sia delle azioni del procuratore aggiunto stesso («si è recato in Curia per avvertire l’arcivescovo»).Chi l’ha fatto, sfruttando una vicenda emersa a dieci anni di distanza e dai contorni francamente inverosimili, ha voluto riversare tonnellate di fango su una delle istituzioni educative più amate della nostra città e su persone che hanno fatto crescere con pazienza e amore decine di migliaia di ragazzi. Spero davvero che le autorità competenti sappiano ora concludere rapidamente le indagini e che, qualora le accuse si rivelassero inconsistenti, il Messaggero voglia darne notizia con lo stesso rilievo utilizzato oggi. Nel frattempo, chiunque abbia avuto in questi anni modo di conoscere e stimare ciò che i salesiani sono e ciò che la loro presenza ha voluto e vuol dire per la nostra città, si stringa attorno a loro per aiutarli a superare questo momento mostrando loro tutto l’affetto e la gratitudine che meritano.Giovanni ComelliUdine
 
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