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Forum. Santi Licheri applica la sharia cattolica invece della legge "Battezzare a forza i bambi

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Federico III
view post Posted on 16/7/2008, 16:09




CITAZIONE (qara @ 16/7/2008, 15:50)
Per cattolici intendevo le gerarchie ecclesiastiche non i fedeli. Ovviamente la colpa della legislazione non è dei fedeli.
Rispetto tantissimo la tua posizione e non è mia intenzione offenderti.

Ti ringrazio per la precisazione. Ma mi permetto di farti osservare che anche riguardo le gerarchie ecclesiastiche non tutto è da buttare.

CITAZIONE
Prima hai detto:
CITAZIONE
il significato delle parole è il loro contenuto

Ora dici:
CITAZIONE
il vocabolario spiega il significato di una parola, non il suo senso

Credo ci sia una contraddizione.

Se il significato della parola coincide con il suo contenuto, il senso è il significato (ovvero il contenuto) della parola legato al contesto in cui si iscrive la stessa parola. Se non si può parlare di 'preistoria' riguardo alle credenze cristiane (per i motivi che ho spiegato), la parola 'preistoria' non ha per me senso nel contesto in cui l'hai inserita in precedenza, perché parlare di qualcosa di ancora esistente e funzionale al presente come di qualcosa di retrogrado e non funzionale al presente è inappropriato. Spero di essere stato più chiaro.

CITAZIONE
La Chiesa è medioevale perchè spesso da risposte "da medioevo" come "Una tale decisione significa uno strappo alla tradizione apostolica mantenuta da tutte le chiese del primo millennio" in risposta alla recente scelta della Chiesa Anglicana sui vescovi donna. http://napoli.repubblica.it/dettaglio-news...a-15:37/3206314

Ma qui si parla d'altro. Ed entreremmo nell'ennesimo OT se ti rispondessi... Dimmi tu cosa devo fare.

CITAZIONE
Per il resto sono stanco di ripetere per la quarta volta le stesse cose e sottolineare l'errore logico alla base del ragionamento. Siamo OT.

Ricordo che l'argomento della discussione è "Santi Licheri applica la sharia cattolica invece della legge ...."
La risposta è: il giudice ha sbagliato perchè in palese contrasto con il Can.111.

Bene. Questa la mia risposta: dal punto di vista legislativo il giudice, come tale, deve osservare le leggi. Dal punto di vista cristiano, però, non vi è nulla di errato nella decisione del giudice, perché la questione se donare o meno il battesimo al proprio figlio non dovrebbe nemmeno essere una questione da 'tribunale'...
 
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Felipe-bis
view post Posted on 16/7/2008, 18:38




CITAZIONE (Federico III @ 16/7/2008, 12:51)
CITAZIONE (Felipe-bis @ 16/7/2008, 12:48)
Se può essere cancellato, allora perché farlo? Perché non aspettare che uno sia adulto e possa fare una scelta consapevole in modo che poi non ci sia più la possibilità di decidere tornare indietro? Così, per sapere...

Ragazzi, non fatemi ripetere le stesse cose, vi prego... E' da diversi posts che rispondo a questa tua domanda.

Mi scusi tanto se Le ho recato disturbo.
Quali sarebbero le risposte alla mia domanda, che peraltro era una domanda retorica, queste?

CITAZIONE
Mi domando se il padre penserà la stessa cosa quando avrà intenzione di mandare il bambino in piscina, al calcetto, a studiare pianoforte, a lezione di violino, al tennis o alla scuola superiore... In molte cose i bambini non sono affatto liberi di scegliere, ma nessuno apre bocca in merito. Quando si parla di battesimo, apriti cielo, nonostante il battesimo non implichi affatto che il bambino debba, da grande, continuare ad essere cattolico. Se la madre, fervente cattolica, crede fermamente in ciò che è il battesimo per un cattolico (ovvero il sacramento più importante della vita di un uomo), credo che lei volesse fare al bambino il più grande dono che gli si potesse fare, dono cui il padre si è opposto. Vista la miscredenza del padre, infatti, appare immotivato il fermo rifiuto alla richiesta della moglie, dato che non gli sarebbe cambiato nulla... mentre alla moglie sì.
(...)

Se sapessi cosa rappresenta il battesimo per un cattolico forse non diresti questo... Non vi è alcuna imposizione, e l'insegnamento cattolico non implica affatto che vengano su dei cattolici: tu ne sei l'esempio.
(...)
Il linguaggio di Dio non è la discriminazione: quella è propria dell'uomo. Le strade di Dio sono infinite, e certamente vi sarà una strada di salvezza anche per chi non lo conosce. Ma chi sa, per fede propria, che il battesimo ha un valore altissimo, perché non donarlo al proprio figlio? E se un padre non crede in questo valore, ma ci crede la madre, cosa cambierebbe per lui?
(...)

Non mi sembra che abbia risposto, mi perdoni la franchezza. Ha solo esposto la Sua -peraltro ottima- conoscenza dei dogmi cattolici, svicolando completamente dalla sostanza della questione: se, in uno Stato laico, l'adesione formale ad una fede (che non ha nulla a che fare coi banali esempi che Lei ha fatto) debba essere imposta a un individuo quando è privo di raziocinio, oppure se non sia il caso di dargli la possibilità di scegliere consapevolmente e liberamente.
Lei ha una grande sapienza, non c'é che dire. Ma il suo schema di ragionamento è assolutamente identico a quello della stragrande maggioranza dei cattolici, che siano colti o ignoranti, fatti con lo stampino, dicono -gira e rigira- tutti le stesse identiche cose. A pensarci bene ciò spiega perché certe "scelte" vi vengano imposte: perché sprecare tempo a darvi la possibilità di scegliere, quando poi, tanto, vi dovete tutti allineare?

"dovete essere come questi bambini", diceva quel tale... lo avete preso alla lettera!
La saluto caramente.

(PS: io sono sbattezzato: ho dovuto impiegare del tempo a farlo per essere tolto dalla 'lista obbligatoria' dei cattolici italiani, e meno male che sono venuto a conoscenza di questa possibilità, perché la maggioranza di quelli che non vorrebbero avere niente a che fare con santamadrechiesa non lo sa, che ci si può sbattezzare! La uaar -giustamente- la chiama campagna di bonifica statistica)
 
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Federico III
view post Posted on 16/7/2008, 20:33




CITAZIONE (Felipe-bis @ 16/7/2008, 19:38)
CITAZIONE (Federico III @ 16/7/2008, 12:51)
CITAZIONE (Felipe-bis @ 16/7/2008, 12:48)
Se può essere cancellato, allora perché farlo? Perché non aspettare che uno sia adulto e possa fare una scelta consapevole in modo che poi non ci sia più la possibilità di decidere tornare indietro? Così, per sapere...

Ragazzi, non fatemi ripetere le stesse cose, vi prego... E' da diversi posts che rispondo a questa tua domanda.

Mi scusi tanto se Le ho recato disturbo.
Quali sarebbero le risposte alla mia domanda, che peraltro era una domanda retorica, queste?

Non era mia intenzione essere evasivo alla Sua domanda, semplicemente perché ho già esposto il mio punto di vista che, in quanto cattolico, non può escludere una determinata visuale comunque cosciente e consapevole.

CITAZIONE
CITAZIONE
Mi domando se il padre penserà la stessa cosa quando avrà intenzione di mandare il bambino in piscina, al calcetto, a studiare pianoforte, a lezione di violino, al tennis o alla scuola superiore... In molte cose i bambini non sono affatto liberi di scegliere, ma nessuno apre bocca in merito. Quando si parla di battesimo, apriti cielo, nonostante il battesimo non implichi affatto che il bambino debba, da grande, continuare ad essere cattolico. Se la madre, fervente cattolica, crede fermamente in ciò che è il battesimo per un cattolico (ovvero il sacramento più importante della vita di un uomo), credo che lei volesse fare al bambino il più grande dono che gli si potesse fare, dono cui il padre si è opposto. Vista la miscredenza del padre, infatti, appare immotivato il fermo rifiuto alla richiesta della moglie, dato che non gli sarebbe cambiato nulla... mentre alla moglie sì.
(...)

Se sapessi cosa rappresenta il battesimo per un cattolico forse non diresti questo... Non vi è alcuna imposizione, e l'insegnamento cattolico non implica affatto che vengano su dei cattolici: tu ne sei l'esempio.
(...)
Il linguaggio di Dio non è la discriminazione: quella è propria dell'uomo. Le strade di Dio sono infinite, e certamente vi sarà una strada di salvezza anche per chi non lo conosce. Ma chi sa, per fede propria, che il battesimo ha un valore altissimo, perché non donarlo al proprio figlio? E se un padre non crede in questo valore, ma ci crede la madre, cosa cambierebbe per lui?
(...)

Non mi sembra che abbia risposto, mi perdoni la franchezza. Ha solo esposto la Sua -peraltro ottima- conoscenza dei dogmi cattolici, svicolando completamente dalla sostanza della questione: se, in uno Stato laico, l'adesione formale ad una fede (che non ha nulla a che fare coi banali esempi che Lei ha fatto) debba essere imposta a un individuo quando è privo di raziocinio, oppure se non sia il caso di dargli la possibilità di scegliere consapevolmente e liberamente.

No, forse non è chiara la risposta, che non può prescindere, come ho detto, da una visuale cattolica, poiché stiamo parlando di una pratica cattolica che si svolge tra cattolici. Ripeto che se il battesimo rappresenta per il cattolico qualcosa di fondamentale per la vita umana, è ovvio che si voglia dare tale dono anche al proprio figlio. Si tratta di un dono, non di una imposizione. Vorrei capire dove sarei 'evasivo'...

CITAZIONE
Lei ha una grande sapienza, non c'é che dire. Ma il suo schema di ragionamento è assolutamente identico a quello della stragrande maggioranza dei cattolici, che siano colti o ignoranti, fatti con lo stampino, dicono -gira e rigira- tutti le stesse identiche cose. A pensarci bene ciò spiega perché certe "scelte" vi vengano imposte: perché sprecare tempo a darvi la possibilità di scegliere, quando poi, tanto, vi dovete tutti allineare?

La invito a riflettere che chiunque, in quanto facente parte di una determinata società o gruppo, non può non avere comportamenti comuni agli altri componenti della stessa società o gruppo, poichè non esisterebbe alcuna coesione sociale, altrimenti. Vorrebbe anche mettere in dubbio ciò? Le faccio notare che anche lei si esprime come molti atei fondamentalisti che ho conosciuto, colti o meno.

CITAZIONE
"dovete essere come questi bambini", diceva quel tale... lo avete preso alla lettera!
La saluto caramente.

Mi sa, altresì, che è Lei a non aver compreso appieno la frase di 'quel' Tale... Lo ritiene possibile, o forse crede di essere più 'saggio' di quello stesso 'Tale'?

CITAZIONE
(PS: io sono sbattezzato: ho dovuto impiegare del tempo a farlo per essere tolto dalla 'lista obbligatoria' dei cattolici italiani, e meno male che sono venuto a conoscenza di questa possibilità, perché la maggioranza di quelli che non vorrebbero avere niente a che fare con santamadrechiesa non lo sa, che ci si può sbattezzare! La uaar -giustamente- la chiama campagna di bonifica statistica)

Non Le avevo chiesto nulla in merito... ma grazie dell'informazione. :blink:

Edited by Federico III - 16/7/2008, 22:55
 
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view post Posted on 18/7/2008, 16:04
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Scusate, per avere restituito il mio peccato originale, basta fare lo sbattezzo, o serve una raccomandazione o cos'altro! scusate l'ardire! :P
 
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aggadym
view post Posted on 19/7/2008, 12:26





Guarda qua, informazione sullo sbattezzo:

http://www.uaar.it/laicita/sbattezzo/


CITAZIONE
PERCHÉ CANCELLARE GLI EFFETTI DEL BATTESIMO?

Non certo per fare un contro-rito vendicativo: nessuna associazione laica lo riterrebbe una cosa seria.


Ci sono invece motivazioni ben più importanti per “sbattezzarsi”:

per coerenza: se non si è più cattolici non v’è alcuna ragione per essere considerati ancora tali da chi non si ritiene più degni della propria stima;
per mandare un chiaro segnale a tutti i livelli della gerarchia ecclesiastica;
per una questione di democrazia: troppo spesso il clero cattolico, convinto di rivolgersi a tutta la popolazione della propria parrocchia, “invade” la vita altrui (pensiamo alle benedizioni natalizie o, più banalmente, al rumore prodotto dalle campane).
Si crea così una sorta di “condizionamento ambientale” e si diffonde la convinzione che bisogna battezzare, cresimare, confessarsi e sposarsi in chiesa per non essere discriminati all’interno della propria comunità. Abbattere questo muro, rivendicando con orgoglio la propria identità di ateo o agnostico, è una battaglia essenziale per vivere in una società veramente libera e laica.
per la voglia di far crescere il numero degli “sbattezzati”, contrapponendolo alla rivendicazione cattolica di rappresentare il 97% della popolazione italiana;
perché si fa parte di gruppi “maltrattati” dalla Chiesa cattolica: gay, donne, conviventi, ricercatori…
per rivendicare la propria identità nei passaggi importanti della propria vita.
Non essere più cattolici comporta l’esclusione dai sacramenti, l’esclusione dall’incarico di padrino per battesimo e cresima, la necessità di una licenza per l’ammissione al matrimonio (misto), la privazione delle esequie ecclesiastiche in mancanza di segni di ripensamento da parte dell’interessato. Significa quindi non dover sottostare alle richieste del proprio futuro coniuge di voler soddisfare la parentela con un rito in chiesa, non vedersi rifilare un’estrema unzione (magari mentre si è immobilizzati), e avere la relativa sicurezza che i propri eredi non effettueranno una cerimonia funebre in contrasto con i propri orientamenti.
il catechismo della Chiesa cattolica ricorda (nn. 1267 e 1269) che il battesimo «incorpora alla Chiesa» e «il battezzato non appartiene più a se stesso […] perciò è chiamato […] a essere «obbediente» e «sottomesso» ai capi della Chiesa». Qualora non lo siano, le autorità ecclesiastiche sono giuridicamente autorizzate a “richiamare” pubblicamente il battezzato.
Nel 1958 il vescovo di Prato definì «pubblici peccatori e concubini» una coppia di battezzati sposatasi civilmente. La coppia subì gravi danni economici, intentò una causa al vescovo e la perse: essendo ancora formalmente cattolici, continuavano infatti a essere sottoposti all’autorità ecclesiastica. Ogni prelato può dunque tranquillamente permettersi esternazioni denigratorie nei confronti dei battezzati: perché rischiare? perfino per un vantaggio economico: se si è battezzati e capita di dover lavorare, anche saltuariamente, in Paesi come la Germania o l’Austria, si finisce per essere tassati per la propria appartenenza alla Chiesa cattolica, e in modo assai salato (anche 60 euro al mese su uno stipendio di 2.000 euro…).

Ma tante altre ancora possono essere le motivazioni: non c’è certo bisogno di ricevere suggerimenti da parte dell’UAAR!

 
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Nefele
view post Posted on 14/8/2008, 20:30




lo dico sempre gli atei si devono trovare:
a) un altro ateo;
b) un valdese;
c)un agnostico;

io sono fortunata perchè ho trovato un agnostico difficilmente avremo qualche motivo per litigare.
di sicuro è poco indicato che si sposino con un cattolico uno dei due deve soccombere in genere chi soccombe è l'ateo. ho visto con i miei occhi le pressioni fatte dai cattolici non solo per l'educazione dei figli ma anche per lo stile di vita che l'ateo dovrebbe adottare. la coppia in questione era costituita da un ateo e da una finta cattolica (per la cronaca di quelle che sono cattoliche solo di facciata) bene ha costretto il marito a sposarsi in chiesa, l'ha costretto a battezzare, far fare la prima comunione e la cresima ad entrambi i figli, lo costringe regolarmente ogni domenica a seguire la messa addirittura l'ha obbligato a visitare Città del Vaticano. se muore minimo gli fa fare pure il funerale cattolico. è ingiusto io avrei già divorziato da tempo.
 
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perlanaturale
view post Posted on 15/8/2008, 21:58




Non è giusto battezzare, chi non è in grado di esprimere la propria volontà.
 
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36 replies since 4/7/2008, 12:05   780 views
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