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S.Mauro a Signa (FI). Don Roberto Berti accusato di abusi su minori. Trasferito per motivi di salute, Congregazione per la dottrina della fede lo condanna. Allontanato dal ministero

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view post Posted on 27/6/2008, 11:32
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Un alto prelato interviene in quella che il corriere chiama una "mediazione". O un tentativo di impedire di inguiare penalmente il prete?




www.nostalgiatoscana.it/newsite/ind...6414&Itemid=106




Firenze, parroco accusato di molestie: rimosso dalla chiesa | Stampa |
Friday 27 June 2008
Firenze - Nuove ombre sulla chiesa a Firenze. Secondo quanto pubblicato oggi dal quotidiano “il Firenze” dietro la rimozione di un sacerdote di una piccola frazione della provincia di Firenze, non ci sarebbero la stanchezza ne l’esaurimento nervoso ma un processo ecclesiastico, cominciato dopo che alcune famiglie hanno puntato il dito verso il prete, accusandolo di aver abusato dei loro figli, minorenni all’epoca dei fatti. A pochi mesi di distanza dallo scandalo don Cantini, anche stavolta, quei ragazzini di allora, oggi sono diventati adulti. E soltanto adesso hanno trovato il coraggio di confessare le violenze subite da quel parroco. Le molestie risalirebbero infatti, all’inizio degli anni novanta - quando il parroco, adesso poco più che cinquantenne, era stato appena ordinato - e la fine del 2001, periodo in cui venne trasferito ad un’altra chiesa, dove è rimasto fino a poche settimane fa. Secondo il quotidiano del gruppo Epolis “ a far conoscere il caso direttamente ai vertici locali della Diocesi sarebbe stato un genitore, venuto “casualmente” a sapere di quanto suo figlio avrebbe patito. Il padre-coraggio ha anche cercato e in parte trovato il sostegno di altre famiglie del paese, per denunciare i fatti alla magistratura. Denuncia che però non è stata formalizzata


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http://corrierefiorentino.corriere.it/cron..._denuncia.shtml

Sacerdote accusato di molestie
Prime confessioni dei ragazzi Al tempo dei fatti il ragazzo era minorenne ma la vicenda emerge adesso con la denuncia del padre. Nessuno ancora si è rivolto alla magistratura. Sacerdote rimosso dall'incarico


Un altro sacerdote che molesta un ragazzino. La storia, emersa come spesso accade a distanza di molti anni, è di un paesino di duemila anime in provincia di Firenze. La notizia è stata riportata questa mattina dal quotidiano Il Firenze.

LA "DENUNCIA" DEL PADRE. Tutto parte dal padre di un ragazzo che quasi casualmente è venuto a sapere delle molestie subite dal figlio tra l'inizio degli anni Novanta e il 2001. Epoca in cui il giovane era ancora minorenne. A questo punto il padre-coraggio ha contattato altri genitori per denunciare i fatti alla magistratura.

PROCESSO CANONICO. Per ora l'unico processo in corso è quello canonico. Il sacerdote è stato rimosso dall'incarico, formalmente per motivi di salute e per la stanchezza dovuta a «un anno pastorale molto intenso». Ora si trova in un convento dove si è ritirato per ordini superiori.

LA MEDIAZIONE. Pare che in questa ennesima storia di abusi sessuali all'interno della Curia fiorentina sia intervenuto un alto ministro di culto. Quest'ultimo infatti di recente avrebbe visitato il paesino di sorpresa e incontrato gli accusatori.

CONFESSIONI. Alcuni ragazzi hanno trovato il coraggio di raccontare le molestie subite. Inizialmente il sacerdote era molto ben visto anche dalle famiglie. Appariva come il prete moderno che stava bene coi giovani. «Tu dormi con me. All'ora di andare a letto m'infilai il pigiama, lui invece entrò sotto le lenzuola completamente nudo. Mi abbracciò e mi chiese di essere abbracciato. Io mi ritrassi e il giorno dopo chiesi di cambiare stanza». È la testimonianza di uno dei ragazzi che andava in gita col parroco. Sembra gli piacesse dormire con loro e anche giocare con l'acqua. «Un giorno dopo pranzo ci bagnammo coi gavettoni. Con il pretesto di non stare bagnati, altrimenti ci saremmo ammalati, impose a tutti di toglierci gli indumenti». A volte aveva scatti d'ira e riusciva ad avere un forte controllo sui ragazzi: «Riusciva a far piangere una ragazzina semplicemente dicendole: Piangi».

27 giugno 2008

Edited by GalileoGalilei - 8/7/2013, 03:01
 
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Da Il Firenze di oggi, venerdì 27 giugno 2008

Pag. 1

Il caso. Processo canonico per un sacerdote sospettato di aver approfittato di alcuni adolescenti
«Molestie sui ragazzini»
la Chiesa rimuove il prete

A denunciare quanto accaduto alla Curia un genitore. La testimonianza choc di una vittima: «Era nel letto nudo, mi abbracciò e mi chiese di fare altrettanto»


Da don Cantini ai festini hard,
ecco gli ultimi scandali. P.18-19

Pag. 18

Il caso. Nuove ombre sulla Curia fiorentina: la condotta di un parroco finisce sotto processo canonico
sacerdote accusato di molestie

La chiesa lo rimuove dall'incarico

La denuncia è partita dal padre di un ragazzo.
ma non si è rivolto alla magistratura

■ Motivi di salute, un forte esaurimento nervoso, la stanchezza per un anno pastorale molto intenso. Così è stato raccontato ai fedeli. Ma dietro alla rimozione di un sacerdote dalla parrocchia di una piccola frazione della provincia di Firenze, ci sarebbe ben altro: un processo ecclesiastico, cominciato dopo che alcune famiglie hanno puntato il dito verso il prete, accusandolo di aver abusato dei loro figli, minorenni all’epoca dei fatti. Nuove ombre sulla Curia fiorentina, a pochi mesi di distanza dallo scandalo don Cantini. Anche stavolta, quei ragazzini di allora, oggi sono diventati adulti. E soltanto adesso hanno trovato il coraggio di confessare quanto avrebbero subìto.

LE MOLESTIEIE IN ESAME, infatti, sarebbero collocate tra l’inizio degli anni Novanta - quando il parroco, adesso poco più che cinquantenne, era stato appena ordinato - e la fine del 2001, periodo in cui venne trasferito ad un’altra chiesa, dove è rimasto fino a poche settimane fa.

A far conoscere il caso direttamente ai vertici locali della Diocesi sarebbe stato un genitore, venuto “casualmente” a sapere di quanto suo figlio avrebbe patito. Il padre-coraggio ha anche cercato (e in parte trovato) il sostegno di altre famiglie del paese, per denunciare i fatti alla magistratura. Denuncia che però non è stata formalizzata. Forse per la paura del giudizio altrui, che ha sempre accompagnato la vicenda da quasi vent’anni a questa parte, o forse per la mediazione di un alto Ministro di culto, avvenuta durante un recente blitz nel piccolo centro, duemila anime, dove si sarebbero verificati gli abusi.

L’arrivo del porporato nei giorni della processione annuale, meno di un mese fa, ha colto tutti di sorpresa, spiazzato perfino gli stessi adepti, che altrimenti avrebbero preparato una diversa accoglienza. Fra l’altro in paese si sussurra che quella del rappresentante partito improvvisamente da Piazza San Giovanni non sarebbe stata una semplice visita, ma una vera e propria missione per risolvere una questione in ebollizione. Nonostante l’epicentro dello scandalo disti pochi chilometri dal capoluogo, si sarebbe fermato addirittura a dormire nell’abitazione dell’attuale parroco e avrebbe incontrato anche gli “accusatori”.

Prima di quella visita, inoltre, alcuni di questi “ex adolescenti”, oggi poco più che ventenni, sarebbero stati “convocati” in parrocchia. Probabilmente si è trattato di un vertice per valutare l’entità del problema, anche se sul contenuto del confronto è calata quella cortina fatta di imbarazzi e mezze ammissioni che spesso accompagna casi come questo. In paese circolavano infatti tante voci, in parte sopite dopo il suo primo allontanamento, ma che sono tornate alla ribalta in seguito alla “rimozione” del sacerdote dal suo incarico.

Molte le allusioni a strane condotte del parroco, al suo atteggiamento con i maschietti, alla sua influenza su alcuni ragazzi, ai suoi rapporti con certe famiglie: prima ottimi, poi, irrimediabilmente compromessi. Il prelato si è ritirato in un convento, su ordine della Curia. Protetto, in attesa di giudizio.


Della faccenda si sarebbe occupato un alto Ministro di culto, arrivato a sorpresa nella piccola frazione.

Da Il Firenze del 27 giugno 2008, pag. 19

Pag. 19
Il racconto. Aveva quattordici anni ed era in gita con gli altri adolescenti della parrocchia


"Nudo nel letto mi abbracciava". Confessione choc di una vittima

«Mi ritrassi e gli dissi: ho sonno. Il giorno dopo gli chiesi di cambiare stanza»

Stefano Brogioni
[email protected]

«Arrivammo all'albergo in Val di Fassa e quando fu il momento di assegnare le camere mi disse: tu dormi con me. Allora di andare a letto mi nfilai il pigiama, lui invece entrò sotto le lenzuola completamente nudo. Mi abbracciò e mi chiese di essere abbracciato, ma io mi ritrassi. Gli dissi: “Ho sonno”. E non andò avanti. Il giorno dopo gli chiesi di cambiare camera, gli feci notare che non mi sentivo a mio agio con lui».

E' IL 1991, ed in un matrimoniale, assieme al parroco, c'è un ragazzino di 14 anni. E' passato tanto tempo ma il ricordo di quel momento, nella testa di questo 14enne, è ancora vivo. «Allora non mi resi conto che ciò che mi era stato fatto era molto grave. Adesso sì». Lui ha frequentato la parrocchia finoal raggiungimento della maggiore età. Partecipando al catechismo, al trekking, alle gite parrocchiali d'estate. Tutte occasioni in cui le famiglie del paese affidavano i loro figli al parroco. Ma sarebbero state proprio queste le situazioni “preferite” dal sacerdote per allungare le mani. Oltre a tanti comportamenti insoliti. «Ricordo la prassi della doccia. Con la scusa che eravamo molti, ce la faceva fare tutti insieme. Lui era sempre nudo, e noi ragazzini, in fila, nudi pure noi, aspettavamo che ci spruzzasse l'acqua addosso. Ogni occasione era buona per spogliarsi: sempre durante le gite in montagna, finì che un giorno, dopo pranzo, ci bagnammo con i gavettoni. Con il pretesto di non stare bagnati, altrimenti ci saremmo ammalati, impose a tutti quanti di to-glierci gli indumenti».

Una personalità forte, che faceva presa su molti giovani. «All'inizio anche sui genitori, che lo vedevano come il parroco moderno, estroverso, che stava bene con i ragazzi. In effetti parlava molto con noi, i discorsi cadevano anche sul sesso. Ricordo che aveva un forte controllo nei nostri confronti: riusciva a far piangere una ragazzina semplicemente dicendole: piangi!, oppure aveva scatti d'ira violenti, talvolta era perfino manesco, soprattutto con i più ribelli».

Il dato
Dal 1990 al 2001 in quella chiesa
■ ■ Il parroco è rimasto nella piccola frazione nella quale vengono denunciate le molestie per più di dieci anni. Alla fine del 2001 venne trasferito in un'altra frazione, sempre della provincia di Firenze.


La chiave
1 I viaggi in montagna
■ ■ Ogni estate, durante la sua permanenza nel piccolo centro, il parroco organizzava viaggi in montagna. In alcune occasioni anche gite più intime, con due-tre ragazzi, per fare trekking.


2 Con lui in camera
■ ■ In albergo o in tenda, il sacerdote dormiva sempre assieme a qualcuno dei suoi ragazzi. «Entrò nel letto nudo, mi abbracciò e mi chiese di fare altrettanto. Il giorno dopo chiesi di cambiare stanza», racconta un "ex ragazzino" di allora.

3 La fiducia delle famiglie
■ ■ Le famiglie del paese vedevano di buon occhio il parroco: alla sua prima assegnazione, amava mescolarsi con i ragazzi e parlare molto con loro. Con il passare degli anni, però, sono cominciate le prime voci.

I precedenti. Le accuse della ��egina della Pace, le rivelazioni choc sui festini: gli ultimi scandali

Don Cantini e Maniago una bufera dietro l'altra

Da Don Cantini ai festini hard di monsignor Maniago.
Uno scandalo dopo l'altro, che ha investito la Curia fiorentina.

È il settembre del 2007, e due quotidiani nazionali, La Stampa e il Corriere della Sera, escono con una rivelazione choc: c'è
un testimone che accusa il vescovo ausiliario di aver partecipato a incontro hard, forse sul litorale toscano. Chiesa e Proura
sono uno di fronte all'altro. In molti gridano alla gogna mediatica, i magistrati provano a raccogliere i pezzi dell'indagine, «gravemente compromessa dalle rivelazioni», come sottolineò l'allora capo della procura, Ubaldo Nannucci. Nel calderone finisce di tutto: gestione scorretta del patrimonio della parrocchia, Maniago che conoscerebbe il “vizietto” di don Cantini e passa oltre. Prima del grande accusatore di Maniago sono arrivate le lettere degli “ex ragazzi” di Santa Regina della Pace. Aprile, Pasqua. Le accuse, come macigni in uno stagno di silenzi e mezze certezze, sono da brividi: abusi sessuali sui minori, plagio, coercizione. Alla bufera, ma soltanto dopo, il cardinale Antonelli rispose così: «Nell'estate del 2005 mi è pervenuto un dossier di lettere firmate, con accuse di gravi delitti nei confronti di don Lelio. Dopo ponderata valutazione, ho deciso un primo intervento. Ho chiesto e ottenuto la rinuncia scritta all'ufficio di parroco, permettendo a don Lelio di andare ad abitare in una casa isolata a Mucciano nel Mugello, senza alcun incarico pastorale. Essendo don Lelio ultraottantenne e malato ed essendo i fatti a lui contestati ormai lontani nel tempo e giuridicamente prescritti, ritenevo che questo primo provvedimento, almeno provvisoriamente, avrebbe potuto bastare. Dopo qualche mese mi sono reso conto che bisognava affrettare altri provvedimenti. Alcuni degli accusatori mi sono venuti a trovare e altri li ho chiamati io stesso. Ho costatato la loro sofferenza che si era riacutizzata dopo tanti anni».■

Da Il Firenze di oggi 28 giugno 2008

Pag. 1

Il caso. Il processo canonico è cominciato dopo il racconto di un 22enne alla sua compagna
Confessione alla fidanzata
«Il prete ha abusato di me»

Otto anni dopo la vittima ha avuto il coraggio di parlare.
Blitz di Antonelli in paese: «Incontrò gli accusatori». P.18

Pag. 18

Il caso. Il cardinale arrivò a sorpresa nella frazione quando le voci sulle molestie si facevano più insistenti
Antonelli nel paese degli abusi
"Ha incontrato gli accusatori"

Tutto è partito dalla fidanzata di un 22enne: ha raccontato ai genitori la verità di loro figlio

Stefano Brogioni
[email protected]


A 22 anni si è liberato del peso che teneva dentro sfogandosi con la sua ragazza. E la fidanzata, sconvolta da quella verità
così pesante, non ha potuto fare a meno di avvisare i genitori di lui. È grazie alla maturità di una ventenne che è stato avviato un procedimento canonico nei confronti dell’ex sacerdote della Ginestra, nel comune di Lastra a Signa. All'epoca dei fatti, il ragazzo aveva 14 anni.

Il parroco, don Roberto Berti, che ha lasciato il paesino nel 2001, è sotto processo canonico ed è stato “congelato”, anche se ufficialmente, durante l’ultima messa officiata a San Mauro a Signa lo scorso primo giugno, ha fatto sapere ai fedeli di «andare a curarsi». Di sicuro, per il prelato, 52 anni, è stato un periodo davvero stressante, quello strani abitudini con i ragazzi si rincorrevano e si moltiplicavano, ora i discorsi cominciano a rimbalzare anche nella frazione abbandonata poche settimane fa. Insomma due paesi s’interrogano, allibiti ma non stupiti.Perché se sotto il vecchio altare dal quale aveva predicato per più di dieci anni le voci sulle suestrani abitudini con i ragazzi si rincorrevano e si moltiplicavano, ora i discorsi cominciano a rimbalzare anche nella frazione abbandonata poche settimane fa. Insomma due paesi s’interrogano, allibiti ma non stupiti.

Perché qualcuno sapeva. Sarebbero infatti almeno cinque le vittime che avrebbero avuto il coraggio di uscire allo scoperto,
di riferire ai vertici della Diocesi quanto patito. Poi la Curia ha promesso provvedimenti nei confronti del sacerdote sotto accusa, confidando al tempo stesso nella riservatezza delle famiglie coinvolte. «Meglio non fare scandalo». Per questo tutti avrebbero assecondato il volere dei vertici ecclesiastici, che si sono subiti impegnati per rimediare ad eventuali soprusi. A correre in paese, nei giorni caldi, fu addirittura il cardinale Antonelli. Durante il blitz, si sussurra che abbia incontrato gli “accusatori”. Successivamente Antonelli ha incontrato il sacerdote incriminato. E il prete si è fatto da parte, accettando «prontamente di interrompere ogni servizio pastorale», precisa la Curia. Adesso però chi ha denunciato abusi all'autorità ecclesiastica potrebbe essere convocato in Procura. Il reato ipotizzato, anche se datato, non è prescritto.




Sporco sotto il tappeto
Marco Accorti Circolo UAAR Firenze

All'insegna del promuovere per rimuovere il Cardinale Antonelli va a Roma, l'aggiunto Maniago sta facendo le valige, mentre Don Cantini si gode la pensione nel residence curiale del viale Michelangelo. Dunque ai piani alti si sta facendo pulizia, ma questa nuova denuncia di abuso sui minori svela quanto sudicio ci sia ancora sotto il tappeto della Curia fiorentina. Si prova disgusto e si inorridisce di fronte a misfatti come la pedofilia ed il genocidio, ma che dire quando di questi delitti si macchiano non dei depravati qualunque ma degli uomini di Chiesa? E gli abusi di Don Cantini non sono certo meno efferati di quelli di padre Seromba. Chi è costui? E' un prete ruandese che sotto il nome di Don Atanasio è stato al servizio nella parrocchia di San Mauro a Signa e viceparroco a Montughi e accusato di crimini contro l'umanità per aver partecipato al genocidio dei Tutsi. Cosa c'entra con quest'ultimo caso? La soluzione è nella risposta a questa domanda: com'è riuscito ad arrivare nel '97 in Italia e diventare viceparroco? Mettendo il sudicio sotto il tappeto del silenzio. Come
per Don Cantini. Se il Ruanda è lontano i nostri bimbi sono qui, nelle nostre case, vigiliamo.


"Comportamenti riprovevoli"
Lo dice la Curia
■ ■ Un'inchiesta aperta per «comportamenti riprovevoli di un sacerdote fiorentino in ambito sessuale risalenti agli anni novanta». Così la Curia ha confermato l'esistenza dell'inchiesta nei confronti del parroco. Nella nota la diocesi precisa anche che il sacerdote «sotto inchiesta» ha accettato prontamente di «interrompere ogni servizio pastorale». L'addio del sacerdote, comparso anche su alcuni quotidiani, era stato motivato da motivi di salute. Ma non era mai stato comunicato dell'avvio del procedimento ecclesiastico nei suoi confronti. Attualmente il parroco si troverebbe in un convento,
in attesa di giudizio.

Edited by GalileoGalilei - 21/6/2013, 16:24
 
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http://www.metropoliweb.it/indexok.php?Archivio=578&Layout=1


San Mauro: don Roberto "si prende una pausa"


Don Roberto Berti in uno dei suoi tipici atteggiamenti

Che quella appena passata non fosse una domenica come le altre si era capito subito. Don Roberto Berti, infatti, reduce da un anno pastorale particolarmente stancante e dopo aver parlato con il cardinale, si è preso un periodo di riposo. Tornerà quando la situazione si sarà stabilizzata. (L'articolo completo su Metropoli Piana in edicola dal 6 giugno)



http://www.gonews.it/articolo.php?at=18175

Ginestra Fiorentina
Parroco accusato di abusi su minori, in corso un'inchiesta
Il sacerdote è stato denunciato dal padre di una vittima. I fatti risalgono agli anni Novanta
28/06/2008 - 08:42
E' in corso "un'inchiesta canonica" sul parroco rimosso dalla curia di Firenze per abusi su minori. E' quanto rende noto la diocesi con un comunicato, diffuso in serata, in cui si parla di "comportamenti riprovevoli di un sacerdote fiorentino in ambito sessuale risalenti agli anni Novanta". Nella nota la diocesi precisa anche che il sacerdote "sotto inchiesta" ha accettato prontamente di "interrompere ogni servizio pastorale". Si tratterebbe di don Roberto Berti, 52 anni, ex parroco di San Mauro a Signa. Pare che a scatenare la vicenda sia stata la denuncia del padre di una delle vittime. Le probabili violenze sembra siano avvenute nella parrocchia di Ginestra Fiorentina tra l’inizio degli anni Novanta e il 2001 e abbiano coinvolto giovani nati tra il ’77 e l’86. In corso le indagini.
 
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Un commento sul prete da parte di una persona che afferma di conoscerlo:

http://mammadolce.wordpress.com/2008/06/28...prete/#comments


quello di cui è accusato, roberto berti,che non merita di essere considerato un parroco,è solo una piccola parte ,di ciò che di grave ha veramente commesso. la curia lo ha coperto e protetto.lui nonostante che la curia sapesse come era, ha continuato a mettere nei sacchi a pelo nudi, ragazzi di san mauro.ha messo nel camper, nel suo letto ,ragazzi a dormire.ha picchiato bambini e ragazze,ha umiliato ragazzi e ragazze facendogli subire angherie di vario tipo,niente di strano, lo strano è che sono 3 anni che mi raccomando in curia di controllarlo,risultato?protezione silenzio. ha esercitato mobbing ad alcune persone alla casa famiglia da lui gestita ,ha licenziato senza giusta causa, ha subito processo, ha perso, ma ha licenziato ugualmente .ha plagiato un ragazzo e tutta la sua famiglia,ragazzo riconosciuto non in grado di intendere e volere.ha picchiato bambini di san mauro e ha creato una setta intorno a se,plagiando i deboli.Le persone intorno alla chiesa che vantano conoscenze in curia,sapevano benissimo che elemento e cosa facesse questo prete,sfido chi ha il coraggio di dirmi che non fossero a conoscenza di quello che faceva,che era omosessuale gliel’ho detto in faccia a lui alla curia e a tutti i difensori di san mauro.non pensavo fosse pedofilo.ma non è tutto,le cose veramente gravi le ha fatte alla mia famiglia,ma queste non contano.serviranno a gastigare questo essere immondo,quando calerà il buio su questa vicenda.già da oggi non ne parla più nessuno ,a san mauro da parte dei leccaculo della chiesa è gia partita la linea difensiva.la curia tapperà la bocca ai giornali,il falso prete lo manderanno in un altro posto, e continuerà a mettere nudi i ragazzi nel sacco a pelo in montagna, e a rovinare famiglie come ha fatto a san mauro.di tutto questo, devo fare i miei complimenti al cardinale Antonelli e al suo segretario don Alessandro Lombardi,loro sanno benissimo, che se negano quello che sapevano , vanno all’inferno.Avranno il coraggio di negare?


Commento di ora basta | Giugno 29, 2008

 
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view post Posted on 30/6/2008, 11:06
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Da Il Firenze di oggi 30 giugno 2008

Pag. 1

Il caso. Ancora ombre sulla condotta dell'ex sacerdote di Ginestra e San Mauro a Signa

Prete rimosso, nuovi dubbi
due paesi ora s'interrogano


Un ragazzino in lacrime dopo la notte passata in tenda
assieme al parroco: volle essere riaccompagnato a casa.

Sospetti su un matrimonio “scoppiato” tra due giovani
coniugi: «La Curia sapeva tutto e non ha fatto nulla».

Pag.18

Il caso. La frazione signese si è spaccata: c'è chi discute sulla condotta del sacerdote sott'inchiesta

Bambini in lacrime e separazioni
nuove ombre anche a San Mauro


Nudi nei sacchi a pelo «per scaldarsi in montagna». Ma un adolescente scappò

Stefano Brogioni
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Un matrimonio tra una giovane coppia finito dopo pochi mesi, bambini in lacrime durante le gite in montagna, l'abitudine di dormire nudo nel sacco a pelo assieme ai ragazzini.

Ancora ombre sulla condotta di don Roberto Berti, il parroco finito sott'inchiesta ecclesiastica per presunti abusi su minori. Il procedimento aperto nei suoi confronti ha in parte rotto quel muro di omertà e tabù che sembra aver accompagnato le abitudini del sacerdote per quasi vent'anni. E le voci, i dubbi, le accuse serpeggiano anche a San Mauro a Signa, il paese della Piana abbandonato poche settimane fa, ufficialmente per motivi di salute. Un paese spaccato, diviso tra chi difende a spada tratta il parroco 52enne e chi invece, forte delle testimonianze di presunte vittime di abusi, può affermare: «Io l'avevo detto».

Si raccontano fatti grotteschi, nella piccola frazione signese. Che però combaciano alla perfezione con l'immagine lasciata alla Ginestra, dove è rimasto fino al 2001. Emerge il suo carattere autoritario, ad esempio, che lo avrebbe portato anche allo scontro con alcuni fedeli. C'è stato un periodo in cui alla Messa presenziavano anche i carabinieri.

Alla base dei veleni, l'amicizia del sacerdote nei confronti del marito di una giovane coppia. Quella stessa coppia, dopo pochi mesi di matrimonio, si è separata.

A San Mauro a Signa don Roberto “importò” l'abitudine delle gite in montagna con giovani, ma pare anche quella di dormire nudo nei sacchi a pelo, assieme ai ragazzini. Atteggiamento motivato dal fatto che «nel freddo dell'altura i corpi nudi si scaldano di più», ma probabilmente non gradito a un adolescente che, al risveglio la mattina successiva, in lacrime, volle a tutti i costi abbandonare la vacanza.

La Curia è stata informata di tutto ciò che è successo a San Mauro, ma non ha mai fatto nulla», accusa un fedele che vuole restare anonimo.

Episodi simili si sarebbero ripetuti per anni anche quando Berti era alla Ginestra. Soprattutto nelle gite più intime, quando cioè partivano con lui, sul furgone, quattro-cinque ragazzini. Lui dormiva sempre assieme a uno di loro nella sua canadese, mentre gli altri venivano sistemati nella tenda più grande.

Racconti che le vittime saranno chiamati a rendere durante il processo canonico che si celebrerà non si sa quando. Ma forse si muoverà anche la magistratura.
 
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view post Posted on 6/9/2008, 09:17
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http://lanazione.ilsole24ore.com/firenze/2...arrocchia.shtml

MOLESTIE A MINORI
Sacerdote fiorentino lascia parrocchia
Da giugno si è ritirato in un convento
La decisione è arrivata pochi giorni fa nella piccola parrocchia alle porte di Firenze dove il religioso ha celebrato messa fino a giugno. 50enne, al terzo incarico pastorale, l'uomo resterà per il momento in un convento nel Nord Italia. Restano intanto tutte da verificare le accuse sporte dai genitori di un ragazzo (agli inizi degli anni '90 14enne oggi 30enne), secondo le quali il parroco avrebbe avuto comportamenti ambigui nei confronti degli adolescenti durante alcune gite in montagna

Firenze, 6 settembre 2008 - Si è dimesso dall’incarico di parroco il sacerdote fiorentino accusato di molestie ai danni di minori. L’annuncio è arrivato pochi giorni fa, nella piccola parrocchia alle porte di Firenze dove il religioso ha celebrato messa fino allo scorso giugno. Il sostituto, nominato amministratore parrocchiale a tempo indeterminato, ha comunicato ai fedeli la decisione del suo predecessore, a sua volta annunciata con una lettera ufficiale al vescovo di Firenze. Nessun elemento in più sulla delicata vicenda, probabilmente solo la scelta condivisa di tenere il parroco (che non ha comunque abbandonato gli abiti sacri) lontano dai suoi accusatori.



Così il sacerdote, cinquant’anni, al terzo incarico pastorale, resterà per il momento in un convento del Nord Italia, dove si è trasferito da giugno, pochi giorni prima che esplodesse lo scandalo. Restano intanto tutte da verificare le accuse, per le quali la Curia fiorentina ha aperto un’inchiesta ecclesiastica. I fatti in questione sarebbero accaduti agli inizi degli anni ’90, in una frazione della provincia fiorentina, diversa da quella nella quale il parroco ha operato fino a giugno. Sarebbero stati i genitori di un ragazzo allora quattordicenne e oggi sulla trentina, sollecitati dalla fidanzata di lui, a raccogliere la testimonianza del figlio e quindi a esporla ai vertici della Diocesi. L’allora minorenne avrebbe fatto riferimento non a specifici atti sessuali, ma ad atteggiamenti estremamente ambigui del sacerdote, registrati nel corso di alcune gite parrocchiali in montagna. In particolare, e sempre stando al racconto, il religioso avrebbe avuto l’abitudine di far spogliare i ragazzi e sollecitarli a fare il bagno tutti insieme senza costume, né biancheria intima.



In un caso poi, il figlio dell’uomo che ha denunciato i fatti sarebbe stato invitato a dormire insieme al parroco, vedendolo poi entrare nudo nel letto. Vicende rimaste comunque avvolte per anni nel più assoluto silenzio, anche quando, nel 2001, il sacerdote è stato trasferito nella parrocchia di un Comune vicino. E qui, il tempo ha continuato a trascorrere tranquillamente, con la sola eccezione di qualche critica per il carattere un po’provocatore del sacerdote. Infine, a giugno, l’annuncio di una partenza improvvisa, spiegata dall’altare ai fedeli con la necessità di prendersi un lungo periodo di riposo "per superare un anno di grande stress e un momento di smarrimento e depressione". Un gesto accolto con stupore, visto oltretutto che nelle settimane successive il paese sarebbe stato protagonista di alcuni festeggiamenti tradizionali che richiedevano la presenza del parroco. Ancora una volta comunque, nessun sospetto è stato sollevato. Fino a quando le accuse non sono diventate pubbliche.

Lisa Ciardi
 
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view post Posted on 22/9/2008, 11:50
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Altri commenti sul caso don Roberto Berti sul blog Mammadolce:

http://mammadolce.wordpress.com/2008/06/28...sato-dal-prete/

20 Commenti »
quello di cui è accusato, roberto berti,che non merita di essere considerato un parroco,è solo una piccola parte ,di ciò che di grave ha veramente commesso. la curia lo ha coperto e protetto.lui nonostante che la curia sapesse come era, ha continuato a mettere nei sacchi a pelo nudi, ragazzi di san mauro.ha messo nel camper, nel suo letto ,ragazzi a dormire.ha picchiato bambini e ragazze,ha umiliato ragazzi e ragazze facendogli subire angherie di vario tipo,niente di strano, lo strano è che sono 3 anni che mi raccomando in curia di controllarlo,risultato?protezione silenzio. ha esercitato mobbing ad alcune persone alla casa famiglia da lui gestita ,ha licenziato senza giusta causa, ha subito processo, ha perso, ma ha licenziato ugualmente .ha plagiato un ragazzo e tutta la sua famiglia,ragazzo riconosciuto non in grado di intendere e volere.ha picchiato bambini di san mauro e ha creato una setta intorno a se,plagiando i deboli.Le persone intorno alla chiesa che vantano conoscenze in curia,sapevano benissimo che elemento e cosa facesse questo prete,sfido chi ha il coraggio di dirmi che non fossero a conoscenza di quello che faceva,che era omosessuale gliel’ho detto in faccia a lui alla curia e a tutti i difensori di san mauro.non pensavo fosse pedofilo.ma non è tutto,le cose veramente gravi le ha fatte alla mia famiglia,ma queste non contano.serviranno a gastigare questo essere immondo,quando calerà il buio su questa vicenda.già da oggi non ne parla più nessuno ,a san mauro da parte dei leccaculo della chiesa è gia partita la linea difensiva.la curia tapperà la bocca ai giornali,il falso prete lo manderanno in un altro posto, e continuerà a mettere nudi i ragazzi nel sacco a pelo in montagna, e a rovinare famiglie come ha fatto a san mauro.di tutto questo, devo fare i miei complimenti al cardinale Antonelli e al suo segretario don Alessandro Lombardi,loro sanno benissimo, che se negano quello che sapevano , vanno all’inferno.Avranno il coraggio di negare?

Commento di ora basta | Giugno 29, 2008

Mi chiedo se chi condanna la gente così aspramente, sia un cristiano oppure no…a me hanno insegnato il perdono, e posso assicurare che se questo signore ha commesso dei reati così gravi, non lo avrà certo fatto in momenti di lucidità…perchè io l’ho conosciuto e so che può essere la persona più degna del mondo…purtroppo il suo animo deve esser stato turbato da qsa che lo ha spinto a sragionare..non per questo io mi sentirei di etichettarlo come un mostro. Don Roberto è un umano come tutti noi…ricordatelo.

Commento di Darkangel | Luglio 3, 2008

Mi dispiace deluderti,caro Darkangel,prova a metterti nei panni di chi ha subito le angherie di questo personaggio.Sai queste persone come sono felici ,dopo aver subito di tutto e di più,sentire parlare di cristianità e perdono.Questa persona era malata sin da ragazzo, e molto probabilmente si è fatto prete per sfuggire alle prese in giro dei suoi compagni di scuola.A lastra a signa i sui compagni di scuola ,lo chiamavano checchettina.Non ha avuto il coraggio di dichiararsi e si è nascosto dietro l’abito talare.lo sbaglio fatto dalla curia fiorentina è quello di voler a tutti costi nascondere e abbuiare le male fatte di questo personaggio,come di recente fatto con altri fatti successi nelle nostre zone.Non so se l’essere amico intimo di Maniago,abbia contribuito a dare la sicurezza di poter fare quello che gli è parso in questi anni.Ma una volta saltato Maniago è saltato anche lui,forse non c’è relazione di fatti,ma dubbi si.Visto che è un uomo,insomma..(per modo di dire)visto che è uno, e uno può anche sbagliare,anche se vestito da finto prete,se la curia lo avesse punito,non ora,ma quando ha saputo il macello che lui ha fatto,ne avrebbe guadagnato in credibilità,forse non lo sai,ma a firenze hanno fatto fuori tutti,arriverà un vescovo che farà ancor più pulito,e forse con il tempo,perchè ora ci vorrà tempo per riportare credibilità alla curia fiorentina,si potrà riparlare di preti davvero bravi che effettivamente ci sono,anche se pochi e si contano sulle dita di una mano,ma che esistono veramente.Se la curia avesse capito che non tutti i preti sono don roberto,forse qualche cristiano in più ci sarebbe stato.Per finire visto che non sai niente di niente,non dare giudizi,chi ha subito e sofferto ,patisce a sentire persone che non sanno niente difendere, non uno che ha sbagliato,ma la chiesa.state tranquilli,nessuno vuole accusare la vostra chiesa,ma per favore smettetela di proteggere questi elementi sbagliati.

Commento di ora basta | Luglio 9, 2008

Trovo che il commento di Darkangel sia del tutto fuori luogo. Tutta la mia solidarietà alle vittime di questo ennesimo caso.
Inoltre Darkangel non ti permettere più di insultare il genere umano definendo una persona autrice di simili atrocità “un umano come noi”. I mostri sono anche le persone come te, che con tanta freddezza ed indifferenza invocano perdono e parlano di cristianesimo… ma forse anche tu non l’hai fatto in un momento di lucidità, mi auguro.

Commento di veronika70 | Luglio 15, 2008

Se a qualcuno può interessare,il finto prete di San Mauro, ha finalmente avuto il coraggio di spretarsi,(molto probabilmente obbligato,visto che, si sta avvicinando una grossa bufera).Ora non gli rimane altro che dichiarare la sua omosessualità,che se non fosse sfociata nella pedofilia,sarebbe stata per lui, e per tutta la popolazione, una liberazione.
Devo fare i miei complimenti ai leccaculo che non demordono,che continuano a difendere questo essere immondo,lo difendono contrariamente alla posizione presa dalla curia,che finalmente a deciso di fermare questo non definibile elemento,e se la curia è arrivata a questo,potete star sicuri, che quello che siete venuti a sapere, è solo la punta di un iceberg.Un dubbio mi viene,non è che le difese sono portate avanti per paura che si venga a sapere di insospettabili che hanno dormito spesso nel letto di costui?
In un articolo uscito su Metropoli,qualcuno ha dichiarato che il finto prete,non era ben visto,perchè ha fatto pulito alla casa famiglia ,della vecchia dirigenza.Tanto per chiarire,quello di cui è accusato,non ha niente a che vedere con la casa famiglia.Ha accusato diverse persone di aver rubato,per lui tutti quelli intorno alla parrocchia rubavano,da chi gestiva il bar a chi gestiva la casa famiglia a chi gestiva la misericordia,il risultato è stato che, di tutte le accuse che faceva,non ne è risultata vera nemmeno una.Quello che però tutti hanno notato è stato che,appena preso possesso dei beni di San Mauro,ha cambiato l’auto,si è comprato il camper nuovo per andare a giro con gli amici di merenda,con il contributo a fondo perduto del comune per la sistemazione della chiesa, si è ristrutturato il suo appartamento,con vasca idromassaggio,da lui tanto decantata e decantava anche il megagalattico acquario,magari con babini nudi a nuotare al posto dei pesci.Praticamente voglio dire che il vecchio Priore ,la generosità della popolazione di San Mauro,la elargiva ai poveri e bisognosi,la investiva donando introiti alla misericordia e alla casa famiglia,il finto prete,visto che erano tutti ladri,si elargiva le donazioni per fare la bella vita,altrimenti ci dovrebbe spiegare come ha potuto per se spendere tutti questi soldi in breve tempo,visto che lo stipendio che passa la chiesa è un po misero.
Non pensate che con le dimissioni tutto sparisca,i fuochi sono partiti, preparatevi a sentire i botti finali.
Per ultimo,per il Paese si sente voci di persone che dicono che alla messa la domenica, predicava bene.
A loro rispondo con una lettera,non certo scritta da me,ma da uno che forse se ne intendeva:

I MERCANTI DEL TEMPIO: I VERI DEMONI
Messa 1 giugno 2008 - IX Domenica del Tempo Ordinario
“Non tutti quelli che dicono: “Signore, Signore!” entreranno nel regno di Dio. Vi entreranno soltanto quelli che fanno la volontà del Padre mio che è in cielo. Quando verrà il giorno del giudizio, molti mi diranno: “Signore, Signore! Tu sai che noi abbiamo parlato a tuo nome, e invocando il tuo nome abbiamo scacciato demòni e abbiamo fatto molti miracoli”.
“Ma allora io dirò: Non vi ho mai conosciuti. Andate via da me, gente malvagia!”
Matteo 7:21-23

Commento di ora basta | Settembre 5, 2008

Benvenuto. Vero è che la chiesa passa stipendi miseri e che quindi non dovrebbero essere nella disponibilità dei preti certe ricchezze ma ho letto un libro molto interessante che parla proprio di questo e ne riparlerò volentieri. Ma le cose che dici sono molto dettagliate e non penso che siano state solo sotto i tuoi occhi. Mi piacerebbe che altri confermassero quanto dici e credo che anche gli inquirenti le stanno valutando. Comunque se hai notizie inseriscile pure. Grazie per il contributo.

Commento di mammadolce | Settembre 6, 2008

le rispondo molto volentieri.
Quel tipo che si metteva la tonaca ed il crocifisso quando lo chiamavano i carabinieri per delle delucidazioni,tutto e dico tutto quello che ha fatto, lo ha progettato con maniacale impegno. Io sono a conoscenza di tutti i suoi progetti e che con il tempo ho visto che li ha portati a termine. Molto forte con i deboli,ma debolissimo contro i forti. Elementi Falsi come questo,io non li ho mai conosciuti. Il problema che le persone che erano intorno a lui,a partire dai dipendenti, a chi gestiva i vari settori,il consiglio della struttura,erano terrorizzate da lui,si spaccano in due per far si di essere ben viste da lui. In riferimento all’articolo uscito ieri su IL FIRENZE,
che parla della infermiera licenziata senza giusta causa,lei era una pedina,nel suo macchinoso progetto,da eliminare,tutti sanno che si è avvalso di false testimonianze,gestite da lui,cosa che nessuno dirà. Quello che è venuto fuori è stato che,precedentemente aveva in progetto di cambiare lo statuto interno della struttura,ha eliminato probabili votanti che non poteva gestire,ha formato lui il consiglio fedele,ed ha operato nella struttura agendo a nome del consiglio,ma spesso senza metterlo al corrente di quello che faceva,se non a cose già avvenute. Licenziare una persona ,nonostante la causa persa, perchè ha fatto si precedentemente che queste persone non fossero tutelate dall’articolo 18,in quanto socie lavoratrici,gli è servito a fare impaurire le altre lavoratrici,che stavano portando avanti una causa di mobbing contro di lui,chi è nelle sue grazie può fare le veci di un dottore,chi non sottostà a lui ,possono nascere dei problemi. è nata la gara a chi gli leccava il culo meglio. Lui ha brindato nella struttura per la vincita della causa di licenziamento,le dipendenti che nel frattempo avevano preso un mutuo per la casa,hanno bloccato la causa contro di lui,visto il risultato che ha avuto. Riconosciuto licenziamento senza giusta causa,obbligati a riassumerla, ma licenziata ugualmente. Ora io domando ai consiglieri della struttura,ma loro quando succedeva questo dove erano?
erano informati dei fatti reali?sono al corrente che la vittoria personale di quell’elemento è costata circa 120mila euro alla struttura? sicuramente risponderanno di si,ma vi posso garantire che forse non sanno nemmeno che devono sborsare circa 120mila euro,bella gestione complimenti,è stato come il marito che per far dispetto alla moglie, si e evirato.
Date retta a me,lui stava rischiando grosso li dentro, come stava rischiando un sindacalista da lui corrotto ed un medico del lavoro.
I 120mila euro non certo sborsati da lui,visto che si è tolto una soddisfazione personale,gli sono serviti a far si che non uscisse fuori altro. Ma queste sono solo delle piccolezze, solo per far si ,che venga un pò conosciuto che elemento è.
Ho letto anche che alla ginestra, chi ha il coraggio di dire la verità è guardato male, se capissero la sofferenza di chi ha subito questo elemento,non agirebbero così. Non abbiate paura a parlare, lo so che è una vergogna dichiarare che il proprio figlio è andato a letto con lui, se non avete il coraggio di parlare, domandatelo ai vostri figli se nelle gite organizzate c’era l’usanza di dormire nel letto del camper con lui e magari chi era il prescelto, è normale che sceglie i figli delle famiglie devote, le famiglie che la domenica sono intorno a lui, voi credete ciecamente a quello che fate, era lui il porco che si è sempre approfittato della vostra bella buona fede.
Non merita di essere solo punito dalla chiesa, lui deve essere giudicato penalmente, perché tutto quello che ha fatto lo ha fatto coperto da un incarico,che come hanno fatto a farlo prete questo ,solo il dio lo sa.
L’unica cosa di positivo è che nonostante la curia abbia fatto di tutto per nascondere ,visto quello che già aveva fatto alla Ginestra,non è riuscita nell’intento.
Un augurio al nuovo cardinale di Firenze, che possa far si che tutti i preti seguano delle direttive ben precise dettate dall’alto,e non come è stato permesso in questi anni di fare quello che gli pareva a tutti.Spero che riesca a dare credibilità, che per ora a Firenze e dintorni è molto bassa.

Commento di ora basta | Settembre 9, 2008

La dipendente licenziata ha una causa penale in corso per un presunto reato commesso all’interno della struttura.
Dei soldi spesi per il licenziamento ne sono tutti a conoscenza, visto che i conti della Cooperativa vengono controllati annualmente da un Revisore del Ministero del Lavoro, da un Revisore ufficiale dei Conti eletto dai soci e da un comitato tecnico. Nessuno ha avuto a che ridire visto il comportamento della persona!!!! Il bridisi, se c’è mai stato, è stato per la liberazione dei dipendenti da un simile demone. Il livore con cui ora basta sputa fuori il suo veleno condendolo di falsità mi fa pensare che sia uno o una di quelli a cui Don Roberto aveva tolto la bistecca di bocca e ora gliela fanno pagare cara, come gli avevano pubblicamente giurato…
Pensate che “il suo appartamento” con la vasca idromassaggio è la canonica, dove lui (se mai vi avesse traslocato) vi sarebbe stato solo qualche anno…. poi ci sarebbe stato qualche altro parroco. Pensate che per otto anni ha alloggiato in due stanze attigue alla Misericordia.
E l’auto ed il camper sono stati pagati dai suoi parenti.
Controllate i conti della Parrocchia, tornano!!!!
Prima di giudicare aspettate le sentenze, state mettendo le persone alla pubblica gogna, senza un contraddittorio, senza garanzie…. e questa gogna mediatica è pubblicata in tutto il mondo! Spero che non vi capiti di avere sulla coscienza nessun innocente.

Commento di innominato | Settembre 13, 2008

Inizierei sottolinenando la frase “presunto reato commesso”,che lascia molto spazio alla fantasia di quello che poi davvero è successo quel “famigerato giorno”visto che i processi per fortuna non si decidono in base alle presunzioni personali.
Tutti sono capaci a fare affermazioni,molti sono anche piuttosto sicuri di quello che dicono,ma pochi,forsi pochissimi parlano con cognizione di causa.
Quei pochi che parlano con cognizione di causa lo fanno nel bene e nel male perchè sono stati toccati da vicino da avvenimenti e fatti che hanno cambiato le loro vite.
Ahimè davanti ad una “persona”quale Roberto Berti”è difficile che esse siano state toccate in bene.
Tu “innominato”parli di una liberazione da “un simile demone”io direi piuttosto,il giorno del brindisi che ha segnato un vuoto che in molti hanno notato,forse tu no,ma non parlerei di demone licenziato,quanto più di demone che ha brindato.
Un brindisi dovuto ad una sceneggiatura calcolata con cura ,un cast scelto con effimera convinzione di ottenere una liberazione da una scomoda figura sul palcoscenico,un palcoscenico che ormai Roberto Berti voleva tutto per se.
Un brindisi dovuto alla felicità per la convinzione e la fermezza con cui è riuscito a muovere tutte le sue pedine,in particolare quella che poi ancora oggi stà recitando da oscar nelle aule dei tribunali penali,un brindisi che lo ha portato alla pazzia,una pazzia che deriva da molto prima.
Parlano della sua Jacuzzi,parlano del suo camper,parlano di tante cose vere effettivamente,anche se io metterei l’accento su quella che era la sua vita,e su quella che invece “quale uomo di chiesa”avrebbe dovuto essere.
Parlo di quel brindisi per liberarsi da un demone che ha sempre lavorato onestamente,infatti non ricordiamo solo il processo in corso,ma ricordiamo anche ciò che ormai è passato in giudicato,ovvero una sentenza di licenziamento illegittimo,non una liberazione,un licenziamento non conforme alle normative vigenti.

Commento di Valencia | Settembre 13, 2008

Complimenti innominato, vedo che finalmente qualcuno che crede di sapere quello che lui, il vero indemoniato, gli abbia fatto credere, si fa avanti. Non perdo tempo a parlare con te.
Ti dico soltanto di non dire chi sei, non ti merita. molto ma molto presto saresti sputtanato per tutto San Mauro. Siamo vicini alla svolta, poi, se quello che dici lo dici per dimostrare la tua fedeltà, per far vedere che non abbandoni la tua guida satanica, fallo pure, ma segui il mio consiglio che ti merita, non rivelare chi sei, faresti una figura di merda. Ti dimostro sicurezza perché solo chi sa, se lo può permettere, te non ti puoi permettere niente, perché te sei un suo oggetto messo lì ad eseguire solo e dico solo, quello che lui, il tuo santone, ti diceva di fare, hai mai provato a ragionare con il tuo di cervello?credo che anche tu sia uno di quelli che ha plagiato bene, studiano bene per far si che gli resti semplice plagiare i deboli come te, io credo di aver capito benissimo chi sei, e se non ho sbagliato, anche tu sei una creatura di don Roberto.Dimmi sei uno di quelli messi nel consiglio fatto ad personam da il tuo magico portatore di luce?
Ti accorgerai presto che era meglio da parte vostra far calare il silenzio su questi fatti,invece di fare i paladini.Preparati la bomba e più imminente di quello che ti puoi aspettare.
Ciao ci sentiamo molto ma molto presto.

Commento di ora basta | Settembre 13, 2008

Caro innominato mi sono dimenticato di dirti che carta canta. Il che vuol dire che non è niente di presunto ma solo e semplice verità.11 aprile 2007 Atto esposto Tribunale ordinario del lavoro numero di sentenza 508 n.r.g.1830/06 n.cron.4549.condanna il rappresentante pro tempore Don Roberto Berti, te sai benissimo la verità, pensi di far credere alla gente che sia falsità, sono atti pubblici esposti che chiunque può leggerli, vergognati ad insinuare, sei pietoso, come fai ad avere il coraggio di affermare il falso.
Invito tutti i lettori di questi commenti a verificare chi dice verità o falsità. Potete richiedere di leggere La sentenza, visto che è pubblica, con il riferimento dei numeri che io vi ho comunicato, poi chiederemo all’innominato il perché delle sue falsità.
Avete brindato alla vittoria, cara la vittoria 120.000 euro più, visto che di vittoria si tratta 3000 euro tra diritti e onorari più le spese, iva, e cpa.e da quello da te dichiarato, affermando di essere tutti informati ,mi lascia allibito. Io spero che la popolazione di San Mauro, quando vi vede passare, vi chieda il perché, avete permesso di sperperare i soldi in questa maniera, solo per un capriccio personale del vostro portatore di luce?Circola voci che per pagare la quattordicesima ai dipendenti, sia stato chiesto un mutuo, non mi dirai mica che è vero? Perché se ipoteticamente fosse vero, dovresti essere commissariati e denunciati, sicuramente non è vero. Sono dati difficili per venirne facilmente in possesso, quelli facili sono gli atti pubblici esposti. Se non sei soddisfatto prova a stuzzicarmi, e poi ti accorgi che non spargo veleno ma solo e semplice verità. Comunque se prima avevo un piccolo dubbio, ora sono sicuro è stato facile riconoscerti.

Commento di ora basta | Settembre 13, 2008

Anche per me è stato facile riconoscerti

Commento di innominato | Settembre 15, 2008

Bravo,visto che sai chi sono,sai che a me le barzellette non le raccontate.Ciao a presto.

Commento di ora basta | Settembre 15, 2008

Caro ora basta….
Hai scelto il nome giusto ORA BASTA di insinuare, provocare, odiare, sparlare, perche la verità e che hai sparlato troppo e che non hai niente di meglio da fare che stare a scrivere fesserie.
Non so dove sta la verita, ma qualcuno mi ha insegnato al rispetto di certi momenti che sono difficili per tutti noi, e prima di giudicare e emettere sentenze aspettate di sapere e non basatevi solo su alcune illazioni. San Mauro vive di falsita, chiacchere chiacchere e chiacchere.
Mi dispiace solo che sia finito tutto cosi, lui forse poteva cambiare le realtà parrocchiali dove tutte le persone vivevano le opere di carità come manie di protagonismo mettendo in primo luogo il proprio IO.

Commento di Flowers | Settembre 16, 2008

Se tu Flowers, fossi stato a conoscenza del progetto di vostro signore crocefisso, perché dopo quello che è stato scritto su metropoli, è così che bisogna chiamarlo, ti saresti accorto di come e perché lui, (Gesù)voleva cambiare le realtà parrocchiali, coadiuvato da un altro santo, che ad una riunione di paese qualche anno fa, vi ha salutato con il gesto dell’ombrello.
Ma ora basta,( come dici tu ed hai ragione), dice basta.
Con quello che io dico, si è spostato l’attenzione da quello che penalmente è importante,cioè, mettersi qualcuno a dormire insieme. Chi ha dormito con lui, chi ci ha dormito e poi si allontanato dal giro, il ragazzo che dopo una notte con lui, la mattina imbarazzato, ha raccontato di essersi “bagnato”senza capire il motivo, quello che alla sua compagna gli chiedeva di supplicare il Berti,perché non voleva dormire con lui, perché non aveva il coraggio di comunicarlo, queste sono le persone che devono parlare e queste persone non sono della Ginestra, ma è il continuo comportamento effettuato da vostro signore Gesù cristo, Roberto Berti,dalla Ginestra a San Mauro .Ora basta non vi dice più niente, perché quando sento dire che come don Roberto, c’è stato solo uno prima di lui, ed è Gesù, mi vengono i brividi, non c’è peggio cieco di chi non vuol vedere e peggio sordo di chi non vuol sentire.
Spero che qualcuno abbia il coraggio di parlare, tre di questi suoi compagni di letto, sono stati plagiati, confiderei in quello,che per primo è stato avvicinato e che ha avuto la forza di allontanarlo e non farlo più avvicinare, che possa parlare, ma la sua famiglia visto che è casa e chiesa glielo impedirebbe di sicuro, il che vuol dire che questo Gesù rischia di farla franca, come tanti altri come “Gesù” come lui.
Ora aspetto che qualcuno parli in prima persona.

Commento di ora basta | Settembre 16, 2008

Rischia di farla franca,come tanti altri “Gesù” come lui.

Commento di ora basta | Settembre 16, 2008

@ora basta - Forse ti stai aspettando troppo, non credi? se ci sono delle persone che non stanno parlando chiudendosi in silenzio, ormai da tempo, non penso che lo faranno ora. La coscienza o ce l’hai o non te la compri. Il silenzio può essere di mille modi e non tutto può essere condannato ma se una testimonianza può essere cruciale per scoprire la verità forse bisognerebbe dirla anche a scapito del singolo ma a salvaguardia di molti. Hai risposto tu al commento di Darkangel e non credo che sia l’unico/unica che pensa e scriva certe farneticazioni: l’essere cristiano non c’entra niente col perdono e men che meno gli accadimenti che a volte ci avvelenano la vita perchè questo non giustifica comportamenti del genere o saremmo tutti dei matti violentatori, assassini e pedofili.

Commento di mammadolce | Settembre 17, 2008

Grazie mammadolce di quello che mi dici,il tuo è un pensiero bello, ma leggo in questo tanta tua delusione,come quella che ho io.
Io in questo momento parlo con te fingendo di essere in privato.
Ho cercato di far venir fuori la parola, in prima persona,di chi ha subito le angherie di questo elemento.
Rispondo a te solo per dirti di non preoccuparti,se con il passare del dempo ci fosse bisogno,io sono l’ultima carta,non voglio essere quella determinante perchè per quello che lui ha fatto a tante persone non ce ne era bisogno,ma in casi estremi,estremi rimedi.

Commento di ora basta | Settembre 19, 2008

@ora basta - grazie invece a te che provi in ogni modo a smuovere le coscienze. Ricorda che in tanti lo facciamo, qui e altrove, e nessuno di noi è solo: noi possiamo contare su una solidarietà ed un altruismo che altri neanche sfiorano. Ritrovarsi da soli a fare i conti con i propri errori ed accorgersi che questi hanno provocato dolore ad altri è una condizione terribile: io sono dalla parte opposta e tenderò sempre la mia mano a chi ha bisogno di aiuto vero. Ricorda sempre di alimentare la tua forza, il tuo coraggio e non preoccuparti delle sciocche e vuote considerazioni di alcuni. Se vuoi aprire un discorso privato puoi scrivere alla mail che vedi sopra. Ti risponderò volentieri. Un caro saluto.

Commento di mammadolce | Settembre 19, 2008

Vorrei fare un’appello a pincopallino.
Visto che trovi facilmente i nomi di questi esseri,non è che per caso sai dove hanno nascosto “gesù” di san mauro?
Spero che sia in una stanzetta senza finestre chiuso e controllato,e non come è uso solitamente trattarli,cioè in strutture da far invidia ad un 5 stelle.
Comunque gli adepti di san mauro sanno dove è e qualcuno si è incontrato.Siccome si è sparsa la voce che qualcuno lo cerca,sarebbe bene far sapere dove è,in maniera che non dorma tanto tranquillo,come non ha fatto dormire tranquilli ,lui il “gesù” ,diverse persone.
un grazie anticipato.

Commento di ora basta | Settembre 21, 2008
 
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Felipe-bis
view post Posted on 11/11/2009, 16:35




http://corrierefiorentino.corriere.it/fire...990207492.shtml

la storia
Pedofilia, condannato l'ex parroco
Don Roberto Berti è stato riconosciuto colpevole di molestie sessuali e psicologiche su minori. Betori fa affiggere la sentenza nella bacheca della chiesa di Ginestra

FIRENZE - «Colpevole di molestie sessuali e psicologiche su minori». Questa la sentenza nei confronti di don Roberto Berti, ex parroco della parrocchia dell’Immacolata Concezione di Ginestra Fiorentina dal 1990 al 2001 e di San Mauro a Signa dal 2001 al 2008. La Congregazione della dottrina della fede ha riconosciuto il prete colpevole di pedofilia durante il suo mandato parrocchiale ed ha ufficializzato l’allontanamento dalla diocesi fiorentina, che era già avvenuto da tempo. Don Berti è ora obbligato a vivere, vigilato, in una struttura ecclesiastica fuori dalla diocesi.

LA SENTENZA - La sentenza è stata notificata dall’arcivescovo di Firenze monsignor Giuseppe Betori in una lettera inviata nei giorni scorsi a don James Savarirajan, parroco delle chiese di Ginestra Fiorentina e Carcheri. «Essendosi concluso il procedimento nei suoi riguardi, ritengo doveroso rendere noto alla comunità parrocchiale interessata che don Roberto Berti, a seguito di processo canonico penale amministrativo, è stato riconosciuto colpevole di molestie sessuali e psicologiche su minori e, in ottemperanza a indicazioni della Congregazione per la dottrina della fede, ho emesso e notificato una sentenza che prevede per il sacerdote la residenza obbligata, in regime di vigilanza, in una struttura fuori dalla diocesi di Firenze per un percorso di recupero spirituale e psicoterapeutico. L’arco di tempo complessivo previsto per portare a termine il programma di recupero sarà di otto anni. In questo periodo don Berti è escluso da ogni attività pastorale. Al termine degli otto anni la Congregazione per la dottrina della fede riesaminerà la situazione, valutando se il cammino di rigenerazione spirituale e psicologica avrà ottenuto i risultati sperati».

LETTERA AFFISSA IN BACHECA - Domenica 8 novembre, per volontà dello stesso arcivescovo, la lettera è stata affissa nella bacheca della chiesa di Ginestra Fiorentina. Un forte gesto pubblico, una richiesta di perdono nei confronti di una comunità colpita e ferita da una vicenda che ha lasciato nel dolore molte persone. «Nel ripensare alle grandi sofferenze che questa triste vicenda ha causato, l’Arcidiocesi ribadisce la sua vicinanza a quanti ne hanno subite le penose conseguenze e rinnova l’impegno affinché simili funesti episodi non accadano mai più, mentre accompagna con la preghiera il percorso di rigenerazione umana e spirituale del colpevole». Monsignor Betori poi conclude «chiedendo a tutti sensibilità, vicinanza a quanti hanno sofferto e soffrono, cristiano perdono e preghiera per tutti».

Alberto Cioni
10 novembre 2009(ultima modifica: 11 novembre 2009)

Edited by GalileoGalilei - 20/4/2017, 16:24
 
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view post Posted on 23/11/2009, 19:51
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Foro ecclesiastico
By Libertino Ortodosso

Sul Corriere on line di oggi 11 novembre appare un articolo che riporta un provvedimento dell’arcivescovo di Firenze che si sarebbe potuto leggere, cambiato ciò che è necessario, fino almeno a metà Ottocento, e anche qualche anno più in là, a seconda del luogo d’Italia in cui si avesse avuto la fortuna di vivere. Leggiamo: “ritengo doveroso rendere noto alla comunità parrocchiale interessata che don Roberto Berti, a seguito di processo canonico penale amministrativo, è stato riconosciuto colpevole di molestie sessuali e psicologiche su minori e, in ottemperanza a indicazioni della Congregazione per la dottrina della fede, ho emesso e notificato una sentenza che prevede per il sacerdote la residenza obbligata, in regime di vigilanza, in una struttura fuori dalla diocesi di Firenze per un percorso di recupero spirituale e psicoterapeutico”. La durata di ciò che con agile eufemismo viene chiamato “programma di recupero” è fissata in otto anni. La sentenza è affissa alla bacheca, certo luogo più moderno rispetto alle antiche porte, della chiesa in cui il sacerdote era stato parroco.

Converrà ricordare a cosa corrisponde questa procedura. Si tratta di un atto che proviene dal cosiddetto “Foro ecclesiastico”, l’istituto in cui si realizza la riserva di giurisdizione, la competenza a giudicare di alcune materie (questioni matrimoniali, beneficiali o relative, come in questo caso, a sacerdoti) in capo all’ autorità ecclesiastica. Nella mia sciocca presunzione pensavo che all’Italia si fosse estesa la disciplina universalistica della giurisdizione statuale, almeno in materia penale. Credevo addirittura di ricordare che le sabaude leggi Siccardi del 1850 avessero abolito il privilegio della gerarchia cattolica di emettere sentenze di quel tipo. Invece don Berti è a residenza obbligata per ordine dell’arcivescovo. E se le parole conservano il senso in cui sono abitualmente usate, “obbligato” significa non volontario; quindi ci si può chiedere se un provvedimento di questo tipo, in vigenza di un sistema che riserva la giurisdizione penale allo Stato, realizzi un qualche reato, magari di una certa gravità. Esistono nel nostro allegro paese una o più carceri ecclesiastiche? Corredate magari di psicologi, esperti di strategie di recupero? Quanti sono gli obbligati? Chi sta alla sacra uscita per controllare che i peccatori non escano? Il nostro vigile arcivescovo ci fa anche sapere che “al termine degli otto anni la Congregazione per la dottrina della fede riesaminerà la situazione, valutando se il cammino di rigenerazione spirituale e psicologica avrà ottenuto i risultati sperati”. E se così non fosse? Berti si vedrà solo rifiutata un’altra parrocchia o dovrà rimanere ad libitum nella pia cella? E in questo caso un organo della Santa Sede si pronuncerà davvero sulla libertà personale di un cittadino italiano? O forse, per evitare le seccature che certo verranno dai soliti laicisti, don Berti avrà firmato una carta secondo la quale si sottomette liberamente al soggiorno obbligato?

So bene che esiste nel Trattato Lateranense del 1929 un articolo 23 che riconosce piena efficacia giuridica, anche a tutti gli effetti civili alle sentenze ed ai provvedimenti “emanati da autorità ecclesiastiche ed ufficialmente comunicati alle autorità civili, circa persone ecclesiastiche o religiose e concernenti materie spirituali o disciplinari”. Già il testo è abbastanza chiaro nell’escludere materie non “spirituali o disciplinari”. Inoltre quando, nel 1984, si modificò il Concordato venne data all’articolo 23 un’interpretazione ancora più restrittiva. Dunque non può essere questa la base giuridica della vicenda. A meno che le autorità civili a cui fosse stata comunicata questa sentenza non abbiano dato il loro accordo, contro la legge e il diritto internazionale. Ma in questo caso la nostra magistratura, sempre attenta alle proprie competenze, lascerebbe davvero fare? Anche perchè occorrerebbe sapere molte cose: come e da chi è stata accertata la responsabilità di Berti? Qualche procura non ha esercitato l’azione penale, delegandola all’arcivescovo di Firenze? Oppure Berti è già stato giudicato, e con quale esito? O ancora siamo di fronte a una responsabilità penale ecclesiastica su fatti che non avrebbero rilevanza penale pubblica? E che si concludono sotto chiave in una privatissima e misteriosa “struttura” ? L’Italia avrebbe concesso alla Santa Sede di realizzare un formidabile colpo pubblicitario consentendole di punire da sola un delitto commesso da un cittadino italiano in Italia, delitto che avrebbe dovuto essere punito solo dallo Stato italiano? Tanto per dimostrare la ben nota inflessibilità ecclesiastica nei confronti di reati di questo tipo?

La cosa mi pare talmente enorme da non potere essere vera. Ci sarà certamente una spiegazione sensata per l’intera vicenda. Quindi, di sicuro, tutti i dubbi verranno sciolti e e ogni problema si chiarirà. O quasi. Resta infatti che, per ragioni nobilissime, per chiedere perdono alla comunità, per porre rimedio allo scandalo e alle sofferenze, per mille altre ottime ragioni, l’arcivescovo di Firenze ha fatto pubblicare (e un giornale non piccolissimo ha ripreso) un testo che lascia letteralmente sgomenti. Che ci fa ritrovare in redingote e parrucca senza che neppure ce ne accorgessimo. “Agnosco stylum Romanae Curiae “, diceva quel tale, certo un po’ eretico, nel momento supremo, proprio mentre riceveva il devoto coltello nella pancia. Oggi per eliminare i concorrenti, fosse anche ciò che resta dell’Italia laica, approfittando di un caso su cui nessuno oserà mettere bocca, non è certo più necessario agire in modo tanto brutale. Basta mettersi d’accordo con lo stato-vittima o con qualche suo zelante funzionario, trasformare uno o due conventi in prigione e metterci dentro il primo prete che ne ha combinata una più grossa del solito. Lo “stylum” è sempre lo stesso, efficiente e, possiamo dirlo?, sottilmente perverso.

http://corrierefiorentino.corriere.it/noti...zio-16019902074
 
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view post Posted on 23/11/2009, 21:43
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domenica 22 novembre 2009
Preti pedofili: quando c’è il diavolo sotto la tonaca
Preti pedofili: quando c’è il diavolo sotto la tonaca

Negli Stati Uniti le vittime dei preti pedofili hanno messo la Chiesa in ginocchio. In Italia, invece, i fedeli scendono in piazza per difendere coloro che sono stati bollati dalla giustizia come orchi. È successo a Firenze con Roberto Berti, condannato dalla Congregazione per la dottrina della fede per molestie sessuali.

Molti amici dell’ex parroco di Ginestra Fiorentina non hanno creduto alle accuse e si sono schierati dalla sua parte. Finché l’arcivescovo, Giuseppe Betori, ha fatto affiggere la sentenza di condanna nella bacheca parrocchiale, mettendo a tacere quanti sostenevano che don Berti fosse stato addirittura assolto.
Manifestazioni di solidarietà anche a Roma per Ruggero Conti, il parroco di Selva Candida accusato di pedofilia, atti sessuali con minorenni e prostituzione aggravata. Al processo si sono presentati decine di giovani indossando magliette con la scritta “don Ruggero, ti vogliamo bene”, mentre le presunte vittime venivano dileggiate.

In Vaticano c’è sconcerto: Benedetto XVI ha scelto la linea dura contro i preti pedofili. Ma sempre più spesso deve fare i conti con i fedeli che difendono i sacerdoti accusati di abusi e manifestano per loro con cartelli e striscioni. Su Berti l’ex Sant’Uffizio non ha avuto dubbi: accusato di molestie sessuali nei confronti di cinque minorenni, il parroco è stato condannato a 8 anni di domicilio coatto a Trento, in una casa per il recupero di preti con problemi psichici, unito al divieto assoluto di svolgere attività pastorale.
Berti era stato sollevato il 6 giugno 2008 dalla guida della sua nuova parrocchia di San Mauro a Signa, a seguito di una denuncia per molestie sessuali. In base alle norme sulla tolleranza zero varate nel 2001 dal cardinale Ratzinger (allora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede), il processo canonico a carico di Berti è stato affidato all’ex Sant’Uffizio. Per più di un anno non si è saputo ufficialmente nulla. Nel frattempo venivano ascoltati a Roma il prete fiorentino e i suoi accusatori: giovani nati tra il 1977 e il 1986 che hanno riferito di aver subito le attenzioni e le molestie del parroco di Ginestra tra il 1990 e il 2001.

Ma il silenzio e la riservatezza nella quale si è svolto il processo canonico a carico di Berti sono diventati un boomerang per la curia e per le stesse vittime delle molestie. Nelle due parrocchie della periferia fiorentina si è diffusa la voce che il prete era stato prosciolto e le accuse si erano rivelate infondate. Qualcuno ha anche cominciato a dubitare della buona fede degli accusatori. Impossibile persino ricorrere all’autorità giudiziaria perché, dal punto di vista penale, i reati di molestie contestati al sacerdote risultavano già prescritti.


Insomma, per qualche mese gli innocentisti hanno avuto buon gioco a sostenere che si era trattato di una bolla di sapone, mentre i colpevolisti sono finiti sotto accusa. Da qui è nata la richiesta dell’arcivescovo di Firenze di rendere pubblica la sentenza di condanna. Il nuovo parroco di Ginestra Fiorentina, James Savarirajan, domenica 8 novembre ha affisso in bacheca il pronunciamento della Congregazione per la dottrina della fede. Tuttavia, neanche questo gesto clamoroso è bastato a mettere fine alle polemiche: mentre i colpevolisti hanno diffuso la notizia ai giornali locali, gli amici di Berti hanno accusato la curia di aver creato “scandalo “ pubblicando la sentenza.

Ancora più pesante la situazione a Selva Candida, periferia nord di Roma, diocesi di Porto - Santa Rufina.
Il parroco della Natività di Maria Santissima, Ruggero Conti, 56 anni, è finito in carcere a Regina Coeli. Sette, secondo l’accusa, le giovani vittime dei presunti abusi sessuali compiuti dal sacerdote tra il 1998 e il marzo 2008. Per il pm, Francesco Scavo, gli adolescenti sarebbero stati indotti dal sacerdote a compiere o subire atti sessuali in cambio di denaro e capi di abbigliamento.

Ma don Ruggero è difeso persino dalle madri: “Per i nostri figli è stato come un padre” dicono alcune di loro. E puntano il dito invece contro l’ex viceparroco, Claudio Peno Brichetto. È lui a parlare per primo dei comportamenti di don Ruggero al vescovo di Santa Rufina, Gino Reali, ma viene trasferito in un’altra chiesa, mentre il parroco accusato di pedofilia resta al suo posto. Don Claudio non si dà per vinto e si rivolge a un’associazione antipedofilia, Caramella buona, con sede a Reggio Emilia.

I dirigenti dell’associazione informano l’autorità giudiziaria. I carabinieri mettono sotto controllo il telefono di don Ruggero, prendono nota degli sms che invia ai ragazzi, controllano il suo computer e i siti che abitualmente frequenta, raccolgono le prime testimonianze. Così, nel giugno 2008, scattano le manette: il parroco di Selva Candida finisce prima agli arresti domiciliari, poi a Regina Coeli.

Ma la vicenda assume subito una coloritura politica: don Ruggero, infatti, era stato scelto in campagna elettorale dal sindaco Gianni Alemanno come garante per le politiche della periferia e della famiglia. Tanto che la costituzione del Comune di Roma come parte civile nel processo contro il sacerdote è diventata un giallo. Alla prima udienza contro don Ruggero, il 16 giugno scorso, il comune non si è presentato.
Alemanno sostiene di avere dato mandato al Dipartimento promozione dell’infanzia di provvedere alla costituzione in giudizio. Ora la dirigente del dipartimento è stata sospesa e il comune, il 27 ottobre, si è costituito contro don Ruggero (la prossima udienza sarà il 26 novembre).

Nel frattempo sono arrivate anche minacce di morte: buste con proiettili indirizzate al pm Scavo, a Mario Staderini, neoleader dei Radicali italiani (anch’essi parte civile nel processo), e a Roberto Mirabile, presidente di Caramella buona.
E spuntano pure testimoni contro don Claudio, il grande accusatore di don Ruggero. Tra questi Antonio Savaiano: afferma che il giovane viceparroco gli avrebbe offerto 300 euro per bruciare la macchina di don Ruggero. Accuse tutte da provare. Intanto il presidente della VI sezione del tribunale penale, Luciano Pugliese, ha stabilito che il processo si svolgerà a porte chiuse.
Ma lo scontro tra innocentisti e colpevolisti continua.

MIGLIAIA DI CASI
4.392 sacerdoti denunciati per pedofilia negli Usa.
2,6 miliardi di dollari: il totale dei risarcimenti pagati fino a questo momento alle vittime dei preti pedofili negli Stati Uniti.
1.700 preti accusati di violenze, orge e uso di droga in Brasile a danno dei bambini piccoli.
800 sacerdoti, religiosi e suore chiamati a rispondere di 30 mila casi di abusi sessuali in Irlanda.
1,1 miliardi di euro di risarcimenti richiesti dalle vittime dei sacerdoti pedofili in Irlanda.
107 preti e religiosi condannati in Australia per abusi sui minorenni.
73 casi di presunti abusi sessuali su minori e più di 235 le vittime di sacerdoti e religiosi pedofili in Italia. Polonia, Gran Bretagna, Austria, Francia, Croazia gli altri paesi europei più colpiti dalla piaga della pedofilia nella Chiesa.

Ignazio Ingrao
 
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view post Posted on 21/6/2013, 07:34
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http://www.francescozanardi.org/2013/06/di...ritorsioni.html

[Diritto all'oblio] Minacce di ritorsioni legali dall'avvocato del pedofilo don Roberto Berti
Gentile signor Domenico,
credo di essere stato il primo ad essere contattato e minacciato dall'avvocato di "don" Roberto Berti, forse a causa della posizione occupata sul motore di ricerca google dalla pagina relativa al suo "assistito".

Premetto che per motivi personali non sto più seguendo ed aggiornando il blog e solo per un caso fortuito ho letto l'email inviatami dall'avvocato del Berti.

Purtroppo il "diritto all'oblio" non è regolamentato da nessuna legge ed è a discrezione del giudice valutare le presunte violazioni caso per caso e, vista la condanna inflitta alla testata giornalistica "PrimaDaNoi", ho ritenuto opportuno rimuovere i contenuti, lasciando una nota di sarcasmo, piuttosto che imbattermi in una battaglia legale che dovrei combattere da solo.

Ovviamente, il fatto che certi personaggi, come il Berti, possano rivendicare un tale diritto è assolutamente vergognoso, ma rischiare di regalare soldi a un pedofilo, riconosciuto come tale dall'arcivescovo di Firenze, sarebbe ancor più umiliante, sia per le vittime (vedendo il loro aguzzino addirittura premiato da uno Stato che non ha preso alcun provvedimento per i suoi crimini), sia per me stesso.

Invero, è un assoluto paradosso: le vittime, per quanto ne sappia, non sono state risarcite, ma il pedofilo potrebbe addirittura reclamare danni perché non viene dimenticato il suo crimine a causa degli articoli pubblicati online.

Il rischio oggettivo è che a termine del suo periodo di "cura", ossia fra circa 3 anni, questo criminale venga considerato riabilitato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (che riesaminerà il caso) e, come di solito accade, reinserito in un ambito parrocchiale di un paesino semi-sconosciuto, dove potrebbe riprendere gli abusi.

Ricordiamo che la pedofilia, secondo studi recenti, non è curabile. Solo la Chiesa fa finta di non saperlo, anzi: per molti prelati non si tratta neanche di un crimine, ma di un mero peccato.

Mi rendo perfettamente conto che dando seguito alle richieste (anche se sarebbe più consono parlare di minacce) si sta creando un precedente con il quale qualsiasi pedofilo potrà seguire l'esempio del sacerdote e richiedere l'eliminazione di articoli a lui scomodi, ma è necessaria una presa di posizione netta da parte di tutti contro il (ridicolo) diritto all'oblio rivendicato da chi abusa di bambini.

In realtà, sarebbe più opportuno chiedersi se le vittime potranno mai dimenticare gli attimi atroci nei quali questo criminale abusava di loro.
Evidentemente non interessa all'avvocato, né all'aguzzino e, forse, non interesserebbe neanche a un giudice.

A loro interessa solamente che ci si dimentichi di un pedofilo.

Dando seguito alla sua richiesta di contattare altri soggetti potenzialmente interessati alla vicenda, mi permetto di utilizzare questa mail a tale scopo, con la speranza che quanto sta accadendo non passi inosservato, invitando chiunque avesse bisogno di ulteriori informazioni a contattarmi.


Grazie
Pubblicato da Francesco Zanardi a venerdì, giugno 21, 2013
 
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