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Il rapimento di Emanuela Orlandi. Intrecci tra Vaticano e banda De Pedis, De Pedis voleva rientrare da un prestito alla IOR di Marcinkus?

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view post Posted on 24/6/2008, 18:06
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http://notizie.alice.it/notizie/politica/2...o,15226114.html

E.ORLANDI/ LO SCRITTORE PARISI: MARCINKUS PAGO' IL RISCATTO
Vaticano fa male a smentire coinvolgimento di presidente Ior
postato 1 ora fa da APCOM
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caso orlandi; vaticano: accuse…
emanuela orlandi/ su depistaggio lupi…
e. orlandi; inquirenti valutano…
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Roma, 24 giu. (Apcom) - "Il Vaticano fa molto male a smentire" il coinvolgimento di monsignor Paul Marcinkus nel caso Orlandi, "perchè esistono riscontri sull'enorme debito del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi pagato dalla Ior e contemporanemente esistono riscontri di un enorme debito di reciclatori di Roberto Calvi nei confronti della Banda della Magliana".

Lo afferma Max Parisi, autore di inchieste giornalistiche tra le quali la scoperta della sepoltura del capo storico della banda della Magliana, Enrico De Pedis, nella chiesa di Sant'Apollinare, e per vent'anni studioso del caso Orlandi, il legame tra banda della Magliana, Ior e caso Orlandi è chiaro. A giudizio di Parisi, autore del libro "Assassini in libertà" edito da Koinè Nuove Edizioni, che uscirà in luglio, la teste Sabrina Minardi, moglie di Bruno Giordano, "è attendibile" ed "è sicuramente coinvolta direttamente nel sequestro di Emanuela Orlandi".

"Roberto Calvi aveva un debito enorme con la banda della Magliana e su questo ci sono le prove. Calvi muore o viene ucciso - dice Parisi - e la banda della Magliana non sa a chi chiedere questa enorme somma: parliamo di decine di milioni di dollari. Una settimana prima del sequestro Orlandi, Marcinkus dichiara che lo Ior non risponderà in alcun modo dei debiti del Banco ambrosiano. La settimana dopo questa dichiarazione, ecco che sparisce la Orlandi".

"Tutto questo - prosegue Parisi - è assolutamente verificato e riscontrato. Sono venti anni che mi interesso della vicenda. Io non entro nel merito della figura della persona di Marcinkus, entro nel merito della figura del banchiere Marcinkus, per altro rimasto latitante in Vaticano un paio di anni per il crack dell'ambrosiano".

"Marcinkus - afferma - è la persona ricattata dalla banda della Magliana, che rapisce l'Orlandi. È la persona che paga il riscatto per la sua liberazione". E allora perchè muore? "Chi uccide la Orlandi - risponde l'esperto - non è nè la prima nè l'ultima volta che uccide dei giovani. È un mostro che, tra il 1982 e il 1990, uccide almeno altre 5 ragazzine di età vicine a quelle di Emanuela Orlandi, e comunque minorenni. La rapisce, le violenta, le strangola e le uccide. Il corpo della Orlandi poi viene fatto sparire".

E perchè proprio Emanuela Orlandi? "La famiglia Orlandi - dice Parisi - è originaria di Ronciglione e qui rimase al confino un capocosca molto importante della mafia. Fu lui a indicare alla banda della Magliana di rapire proprio la Orlandi". Quindi niente pista Alì Agca e Lupi grigi? "Lo escludo categoricamente", dice Parisi.
 
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ulisse62
view post Posted on 25/6/2008, 18:17




Se a Marcinkus piacevano le 'signorine' immagino che qualcuna in vita esista ancora e, se fosse vero, potrebbe testimoniare. Siamo però nel campo delle ipotesi, comunque sia che nella sparizione di Emanuela Orlandi fosse coinvolto il Vaticano lo si sapeva, anzi lo si diceva, già allora. Se così fosse non mi stupisco che all'epoca non sia emerso nessun fatto concreto, sappiamo tutti il potere che ha in Italia quel minuscolo staterello.
 
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Arammigu
view post Posted on 25/6/2008, 18:22




pare che vogliano riesumare il tipo della banda della magliana....potrebbe trovarsi li il corpo della ragazza!
 
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perlanaturale
view post Posted on 26/6/2008, 18:20




Io sapevo che fosse incinta di un' alto prelato ma non di Marcinkus.
Mercato di "signorine", e poi vanno a parlare di carità cristiana...
 
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Sinopia
view post Posted on 27/6/2008, 14:57




Un'amica, appassionata di storie di papi, è da anni che va in giro dicendo questa tesi, che appunto la Orlandi sarebbe sparita nella "tratta" di ragazzine rapite per soddisfare le pulsioni sessuali degli alti prelati vaticani. Questo gliel'avrebbe detto un vaticanista suo amico.
Per Marcinkus, quello era ovunque all'epoca.....

Sta storia mi ricorda tanto "Le sventure della virtù" di De Sade (quando Justine viene rapita e seviziata dai preti che organizzano orge tutte le notti)
 
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Arammigu
view post Posted on 27/6/2008, 15:15




Il caso di Emanuela ancora insolutoOrlandi, De Pedis trasferito da Sant'Apollinare
La tomba di Enrico Renatino De Pedis non sarà più all'interno della chiesa di Sant'Apollinare. Lo ha annunciato il legale della famiglia dell'esponente di spicco della Banda della Magliana che si dice abbia avuto un ruolo nella sparizione di Emanuela Orlandi, avvenuta nel 1983, ed ucciso in un regolamento di conti nel 1990. Il polverone sollevato dalle polemiche seguite alle rivelazioni fatte da Sabrina Minardi sul caso di Emanuela Orlandi - che trovano i primi riscontri nella conferma dell'esistenza del sotterraneo presunta prigione - e sull'opportunità di seppellire De Pedis proprio in una basilicaa, ha indotto la famiglia di De Pedis a fare questa scelta.

Il corpo di De Petris sarà cremato e trasferito altrove - In una dichiarazione al Tg de La7, l'avvocato Lorenzo Radogna ha spiegato che "il corpo di Enrico De Pedis sarà cremato e trasferito dalla tomba dove è attualmente sepolto nella chiesa di Sant'Apollinare", senza fornire altre indicazioni sulla futura sepoltura. "E' questa - ha aggiunto Radogna - la volontà della famiglia, che dopo tanti anni intende mettere fine a questa storia". Ieri la famiglia De Pedis si era detta disponibile a concedere il consenso per l'ispezione e la riapertura della tomba e la riesumazione del corpo."Parli solo per amore di verità". I funzionari della squadra mobile di Roma, guidati da Vittorio Rizzi, a Sabrina Minardi durante un colloquio del marzo scorso sul caso Orlandi, per responsabilizzarla sulla necessità, davanti all'importanza e alla serietà della storia, di essere il più precisa possibile. Un invito, quello degli investigatori, che nasce evidentemente dalla consapevolezza dell'esistenza di alcuni riscontri a quanto già rivelato dalla donna. Gli inquirenti tengono a chiarirle che non deve raccontare per avere in cambio aiuti, vista la sua esigenza di conoscere quanto meno le procedure per ottenere una casa del Comune. L'invito sembrerebbe raccolto dalla Minardi che afferma di volersi pulire la coscienza. Ammette, invece, che avrebbe rilasciato un'intervista alla trasmissione Chi l'ha visto?, nel corso della quale avrebbe parlato di Roberto Calvi, anche per un secondo fine legato al bisogno di cercare un medico in grado di risolvere un suo problema di salute. Dopo alcuni giorni dall'intervista, la donna sostiene di essere stata convocata dalla Dia, nei cui uffici, a suo dire, non ci sarebbe mai entrata.
Si lavora sull'attendibilità della Minardi - Il lavoro sull'attendibilità di Sabrina Minardi si annuncia articolato: dovranno essere sentite le persone da lei citate come destinatarie delle sue confidenze sulla Orlandi; saranno svolti accertamenti sui personaggi indicati come coinvolti nel rapimento; sarà verificata l'esistenza dei luoghi d'incontro (ristoranti, case e così via) elencati dalla ex amante di Renato De Pedis. Quanto ai suoi racconti sugli episodi più importanti (quello del bar del Gianicolo o della betoniera di Torvaianica), tranne qualche particolare e tenendo ben presenti gli sballati riferimenti temporali, la donna ripete nella sostanza le stesse dichiarazioni.
Tutto da verificare il racconto sull'incontro con Emanuela - E' sulla descrizione di Emanuela Orlandi e sullo scambio di battute avuto con lei (quando la ragazza - secondo la Minardi - si trovata all'interno della Bmw color cipolla/grigio-rosa guidata dalla donna perché Renatino era ricercato) che la compagna del boss della banda della Magliana fornisce dettagli a più riprese la cui contraddittorietà o meno sarà stabilita da chi indaga. In un primo momento Sabrina Minardi afferma che vedeva dallo specchietto la giovane (dice di ricordare benissimo che indossava un pantalone, una maglietta e un giubbino di jeans), in stato confusionale, che si buttava sul sedile perché voleva dormire. La donna le avrebbe fatto i complimenti sulla chioma, dei bei capelli lunghi, ma la ragazza sembrava su un altro pianeta e, stando sempre alle dichiarazione rese agli inquirenti, continuava a chiedere "mamma, mamma, ma dove mi porti". Successivamente la ex amante di De Pedis sostiene che la giovane, alla quale avrebbero tagliato i capelli in maniera oscena ("un taglio tutto paro"), voleva andare da un certo Paolo.
Riscontri positivi sul sotterraneo della Gianicolense - Riscontri, invece, già ci sono sull'esistenza di sotterranei nel punto rivelato da Sabrina Minardi. A questo proposito, dice sia che arrivavano quasi fino al Vaticano sia che raggiungevano l'Ospedale San Camillo. La testimone - tecnicamente lo diventerà se ci sarà un processo - avanza anche ipotesi sulle motivazioni del sequestro (tra queste, l'errore di persone e il perserverare nel rapimento dopo aver visto il grande interessamento del Vaticano) e da' interpretazioni su alcune circostanze, come quella delle telefonate giunte a casa Orlandi: per la Minardi erano gli sciacalli perché De Pedis non si muoveva in questo modo. Quello che è certo, però, per lei, è che "Renato c'entrava proprio con tutte le scarpe nella storia di Emanuela Orlandi".


http://notizie.tiscali.it/articoli/cronaca..._tomba_123.html
 
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perlanaturale
view post Posted on 27/6/2008, 15:38




CITAZIONE (Sinopia @ 27/6/2008, 15:57)
Un'amica, appassionata di storie di papi, è da anni che va in giro dicendo questa tesi, che appunto la Orlandi sarebbe sparita nella "tratta" di ragazzine rapite per soddisfare le pulsioni sessuali degli alti prelati vaticani. Questo gliel'avrebbe detto un vaticanista suo amico.
Per Marcinkus, quello era ovunque all'epoca.....

Sta storia mi ricorda tanto "Le sventure della virtù" di De Sade (quando Justine viene rapita e seviziata dai preti che organizzano orge tutte le notti)

Allora era davvero così, ora mi spiego perchè solo ora con l' interesse dei media hanno deciso di togliere dalla basilica il corpo .
 
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view post Posted on 14/8/2008, 16:54
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http://www.corriere.it/cronache/08_agosto_...44f02aabc.shtml

«Sequestro Orlandi, ecco l’auto». Parcheggiata da 13 anni
Trovata la Bmw indicata dalla teste Minardi per il trasporto di Emanuela. Era di un boss della Magliana

ROMA—C’è un nuovo colpo di scena nella vicenda di Emanuela Orlandi, rapita e scomparsa a Roma all’età di 15 anni il 22 giugno 1983. Dopo Sabrina Minardi, la supertestimone, un’altra persona ha deciso di confidarsi con gli inquirenti. È accaduto durante uno degli ultimi interrogatori: «Andate al parcheggio di Villa Borghese, il parcheggio sotterraneo. Là troverete la macchina, la Bmw che state cercando... ». Una rivelazione precisa, senza tentennamenti. La Squadra Mobile è andata sul posto e l’ha trovata. Sì, è proprio la Bmw 745i di color grigio scuro di cui parlò nei mesi scorsi Sabrina Minardi, l’ex moglie del calciatore della Lazio Bruno Giordano, poi diventata la donna di Enrico De Pedis, detto «Renatino», il boss della Banda della Magliana. La Scientifica la sta già esaminando palmo a palmo alla ricerca di qualche traccia di Emanuela. Potrebbe essere un passo avanti importantissimo per l’inchiesta della Procura di Roma, diretta da Giovanni Ferrara.

«Renato e Sergio me la misero in macchina — raccontò agli investigatori nei mesi scorsi la Minardi, che era alla guida di quella Bmw—La ragazza era frastornata, confusa. Piangeva, rideva. Le avevano tagliato i capelli in maniera oscena. Mi disse: Mi chiamo Emanuela...». In quell’occasione — già qualche tempo dopo il rapimento—secondo la Minardi lo stesso De Pedis le chiese di accompagnare la Orlandi con quella Bmw dal benzinaio del Vaticano, dove l’aspettava a bordo di una Mercedes targata Città del Vaticano un uomo distinto, che la supertestimone non ha esitato a descrivere con l’aspetto di un prete, un monsignore.

A rivelare l’ultima novità è il settimanale Visto, oggi in edicola, che pubblica anche la foto dell'auto ritrovata. Ma il particolare che ha suscitato molte perplessità a Palazzo di Giustizia è che la Bmw risulta parcheggiata a Villa Borghese dal 1995: il ticket d’ingresso parla chiaro, cioè ben dodici anni dopo il rapimento e senza che nessuno in questi 13 anni che nel frattempo sono passati si sia mai insospettito per quell’auto abbandonata. Inoltre, secondo Visto, «dai primi accertamenti risulta che il primo proprietario dell'auto sia stato Flavio Carboni, l'imprenditore indagato e poi assolto nel processo di primo grado nell'inchiesta sulla morte del banchiere Roberto Calvi. La Squadra Mobile di Roma sta ancora analizzando l'automobile ma si è già saputo che ha trovato tracce interessanti».

Non è tutto, però. Se è vero che il primo proprietario dell’auto è Flavio Carboni, l’ultimo intestatario della vettura risulta essere un ex appartenente alla Banda della Magliana, ma non De Pedis. Ora, naturalmente, gli agenti della Scientifica stanno già setacciando l’auto nella speranza di trovare qualcosa, anche solo un capello, che possa portarli, venticinque anni dopo, a scoprire la verità sulla sorte della ragazza scomparsa (secondo la Minardi, il corpo chiuso in un sacco fu gettato da Renatino dentro una betoniera a Torvajanica).

Forse si tratta anche della stessa macchina utilizzata per il rapimento (quel 22 giugno di 25 anni fa un vigile urbano sostenne di aver visto Emanuela entrare proprio in una Bmw scura davanti al palazzo del Senato). Quello che è certo è che l’ultima scoperta costituisce un puntello solidissimo al racconto dell’ex donna di De Pedis, anche se in molti punti rimane ancora oscuro e sgangherato: «Io a monsignor Marcinkus a volte portavo le ragazze lì, in un appartamento a via di Porta Angelica. Lui era vestito come una persona normale. C’era poi il segretario, un certo Flavio...».

Fabrizio Caccia
14 agosto 2008
 
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view post Posted on 15/8/2008, 08:28
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Salve, buongiorno a tutti, come si è risolta la questione "riesumazione"? è stato reso pubblico qualcosa in merito!?
 
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perlanaturale
view post Posted on 15/8/2008, 08:51




CITAZIONE (GalileoGalilei @ 24/6/2008, 16:02)
Proviamo a mettere insieme degli elementi, così per gioco.

Secondo l'amante di De Pedis a Marcinkus piacevano le ragazzine minorenni.

Secondo l'amante di De Pedis la sua banda riforniva l'arcivescovo di ragazzine.

Il padre della Orlandi era dipendente e cittadino vaticano, quindi conosceva Marcinkus.

De Pedis è sepolto in territorio Vaticano, in una basilica con extraterritorialità.

Una telefonata anonima a "Chi l'ha visto" disse "Se volete risolvere il caso di Emanuela Orlandi guardate nella tomba di Renatino De Pedis...".

Il Vaticano si è sempre opposto ad ogni intervento sulla tomba del criminale.

E' già tutto qui... non mi sembra ci voglia un lampo di genio, per capire la verità.
La scoperta, dell' auto nel parcheggio ferma da anni, è curioso, un pò come se l ' avessero lasciata apposta per farla ritrovare e per non farla mai portare via .Si chiama un carro attrezzi per molto meno, sopratutto nei parcheggi a pagamento.
Per la riesumazione, ho trovato solo quest' articolo, nessuna data.
Caso Orlandi.La famiglia De Pedis chiede la riesumazione di Renatino
Hanno ribadito la volontà della famiglia di Renato De Pedis a far cremare la salma del congiunto e a farla esaminare prima dagli inquirenti, una volta che sarà riesumata dalla cripta della basilica di Sant'Apollinare. L'intenzione dei familiari dell'ex boss della banda della Magliana è stata sostenuta dai loro legali, gli avvocati Maurilio Prioreschi e Lorenzo Radogna, ai pm titolari dell'inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. In questi giorni la Procura quindi sta valutando questa opportunità. Il nome di Enrico De Pedis, ucciso nel gennaio del 1990, nei giorni scorsi è tornato alla ribalta in conseguenza delle dichiarazioni rese da Sabrina Minardi, sua ex amante, la quale ha riferito che l'ex compagno avrebbe avuto un ruolo nella scomparsa di Emanuela Orlandi. Tale circostanza era già stata, nei giorni scorsi, categoricamente smentita dai familiari di 'Renatino', che annunciarono, tramite i loro legali, la volontà di riaprire la tomba del congiunto, farla esaminare insieme al suo contenuto agli inquirenti, quindi di cremarne i resti, "in modo da porre la parola fine a questa storia". Intanto il coordinamento dell'inchiesta sulla scomparsa della Orlandi, è stata preso dal procuratore capo della Repubblica Giovanni Ferrara, dopo il trasferimento al ministero della giustizia del procuratore aggiunto Italo Ormanni. Continueranno invece a svolgere le indagini i pm Andrea De Gasperis, Simona Maisto, cui è stato affiancato il pm della dda capitolina.

Ma gia una volta il Vaticano si oppose:

L'eventuale ispezione della tomba, che comunque dovrebbe essere autorizzata dalla Santa Sede, è stata più volte sollecitata dai familiari di Emanuela Orlandi. Tra l'altro, in una puntata del programma «Chi l'ha visto» di qualche anno fa andò in onda la telefonata di un uomo il quale sosteneva che per scoprire la verità sulla ragazza scomparsa 25 anni fa si doveva «andare a vedere nella tomba di De Pedis». In passato, alla richiesta di notizie sui motivi della sepoltura di «Renatino» a Sant'Apollinare, il Vaticano non ha mai risposto agli inquirenti. Nel 2005 inoltre il Vicariato di Roma non autorizzò la riesumazione del cadavere di De Pedis.
 
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view post Posted on 30/9/2008, 14:11
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http://pdf.presstoday.com/viewclip.php?pdf...0020,592.589976

La Repubblica pag. 9
""moana sapeva notizie risevate sul caso orlandi""
Data: 30/09/08


Cronaca Locale


Elenco Titoli Stampa questo articolo

MARTEDÌ, 30 SETTEMBRE 2008

Pagina IX - Roma

Il giallo

"Moana sapeva notizie risevate sul caso Orlandi"






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I destini di Moana Pozzi ed Emanuela Orlandi si sarebbero incrociati. È quello che sostiene Brunetto Fantauzzi, il giornalista che in più di un´occasione si è definito il biografo ufficiale della pornostar morta a Lione nel 1994. La Pozzi avrebbe saputo qualcosa della scomparsa di Emanuela Orlandi nel giugno del 1983: secondo Fantauzzi «l´attrice era entrata in confidenza con esponenti del Vaticano che le avevano dato alcune "chicche" che voleva inserire in un libro che stavamo preparando». Convinzioni che lo scrittore avrebbe ripetuto nei giorni scorsi anche davanti agli uomini della squadra mobile capitolina, che lo hanno sentito in seguito alla sua partecipazione a una trasmissione televisiva. In quell´occasione Fantauzzi aveva riportato una serie di confidenze fattegli dalla Pozzi anche in merito alla vicenda Orlandi. Talmente riservate che l´attrice sarebbe stata combattuta sulla possibilità di svelare «tutto quello che ho saputo da un cardinale di Emanuela Orlandi, su Mirella Gregori, su Calvi e sulla morte di papa Luciani». Ma sul contenuto del colloquio con gli investigatori, almeno per il momento, resta il massimo riserbo.
 
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view post Posted on 30/9/2008, 17:57
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Purtroppo queste "voci" rimarranno tali, non credo che sarà possibile fare luce completamente sulla vicenda, queste notizie poi, erano già "circolate"! chissà.....

cmq grazie Galileo
 
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view post Posted on 23/11/2009, 17:09
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http://www.libero-news.it/pills/view/25139

"Emanuela Orlandi è morta"
Dopo 26 anni c'è un indagato
OKNOtizie
Dillo a un amico Testo piccolo Testo medio Testo grande | 19/11/2009 |
"Emanuela Orlandi è morta". A ribadirlo di fronte al pm, ieri, è stata Sabrina Minardi La donna, ex compagna di Renatino De Pedis, ha ripetuto ai magistrati che la Orlandi fu uccisa qualche mese dopo il sequestro e che il cadavere, messo in un sacco, fu gettato assieme a un altro in una betonier a Torvajanica. Con De Pedis c'era un altro uomo, probabilmente quello che era divenuto noto come il telefonista Mario. Oggi Sabrina Minardi sembrerebbe aver riconosciuto l'identità di quest'uomo, lo stesso che nei giorni immediatamente successivi alla scomparsa di Emanuela Orlandi telefonò ripetutatamente alla famiglia.

Tuttavia, già il 20 febbraio 2006, Antonio Mancini, un pentito della banda della Magliana, disse di aver riconosciuto in uno dei killer di fiducia di Renatino quel "Mario" che telefonò alla famiglia di Emanuela Orlandi per depistare le indagini. Dalle sue dichiarazioni nacque un'inchiesta nel corso della quale una consulenza fonetica escluse che il killer della Banda della Magliana indicato dal pentito Mancini potesse essere stato il «telefonista»

La vicenda- Emanuela Orlandi, cittadina vaticana, figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia, scomparve in circostanze misteriose il 22 giugno 1983 all'età di 15 anni. Quella che all'inizio poteva sembrare la "normale" sparizione di un'adolescente, divenne presto uno dei casi più oscuri della storia italiana che coinvolse Vaticano, Istituto per le Opere di Religione (IOR), Banda della Magliana, Banco Ambrosiano e servizi segreti di diversi Stati.

Domenica 3 luglio 1983 il Papa, durante l'Angelus, rivolge un appello ai responsabili della scomparsa di Emanuela Orlandi, ufficializzando per la prima volta l'ipotesi del sequestro. l 5 luglio, giunse una chiamata alla sala stampa vaticana. All'altro capo del telefono un uomo, che parlava con uno spiccato accento straniero (ribattezzato dalla stampa "l'Amerikano"), afferma di tenere in ostaggio Emanuela Orlandi, sostenendo che molti altri elementi erano già stati forniti da altri componenti della sua organizzazione, Pierluigi e Mario, e richiese l'attivazione di una linea telefonica diretta con il Vaticano.
Chiamava in causa Mehmet Ali Ağca, l'uomo che aveva sparato al Papa in Piazza San Pietro un paio di anni prima, chiedendo un intervento del pontefice, Giovanni Paolo II affinché venisse liberato entro il 20 luglio.

In totale, le telefonate dell'"Amerikano" furono 16, tutte da cabine telefoniche. Nonostante le richieste di vario tipo, e le presunte prove, l'uomo (mai rintracciato) non aprì nessuna reale pista da battere.
La "pista turca" dei Lupi grigi, tuttavia, è stata sconfessata dall'ex ufficiale della Stasi Günter Bohnsack, il quale ha dichiarato che i servizi segreti della Germania Est sfruttarono il caso di Emanuela Orlandi scrivendo finte lettere a Roma per consolidare la tesi che metteva in relazione Ağca con i Lupi Grigi, al fine di scagionare la Bulgaria dalle accuse durante le indagini per l'attentato a Papa Giovanni Paolo II. L'estraneità dei Lupi grigi fu confermata da un pentito della Banda della Magliana Antonio Mancini, che nel 2007 ha dichiarato "Si diceva che la ragazza era robba nostra, l'aveva presa uno dei nostri".

La pista dello IOR- Secondo alcuni giornali e pubblicazioni, l'identikit dell'Amerikano, stilato dall'allora vicecapo del SISDE Vincenzo Parisi in una nota rimasta riservata fino al 1995, corrisponderebbe a Monsignor Paul Marcinkus, che all'epoca era presidente dello IOR, la "banca" vaticana.

La Banda della Magliana- Nel luglio del 2005, alla redazione del programma Chi l'ha visto?, in onda su Rai Tre, arrivò una telefonata anonima in cui si diceva che per risolvere il caso di Emanuela Orlandi era necessario andare a vedere chi è sepolto nella basilica di Sant'Apollinare e controllare «del favore che Renatino fece al cardinal Poletti». Si scoprì così che "l'illustre" defunto altri non era che il capo della Banda della Magliana, Enrico De Pedis.
L'inviata Raffaella Notariale era riuscita a ottenere le foto della tomba e i documenti originali relativi alla sepoltura del boss in territorio vaticano, voluta dal cardinale Ugo Poletti, allora presidente della Cei. Il 20 febbraio 2006, come accennato prima, il pentito Antonio Mancini sostenne di aver riconosciuto nella voce di Mario quella di un killer al servizio di De Pedis, tale "Rufetto"-

Le dichiarazioni della Minardi- Il 23 giugno del 2008 la stampa italiana riporta le dichiarazioni agli organi giudiziari di Sabrina Minardi, una donna che tra la primavera del 1982 ed il novembre del 1984 ebbe una relazione con Enrico De Pedis. Secondo quanto detto dalla Minardi, Emanuela Orlandi sarebbe stata uccisa ed il suo corpo, rinchiuso dentro un sacco, sarebbe stato gettato in una betoniera a Torvaianica.
Stando a quanto riferito da Sabrina Minardi, il rapimento di Emanuela Orlandi sarebbe stato effettuato materialmente da Enrico De Pedis, su ordine del monsignor Paul Marcinkus.

Le dichiarazioni della Minardi, riconosciute dagli inquirenti come incoerenti (anche a causa dell'uso di droga da parte della donna in passato), acquistano più credibilità nell'agosto 2008, con ill ritrovamento della BMW che la stessa Minardi ha raccontato di aver utilizzato per il trasporto di Emanuela Orlandi e che risulta appartenuta prima a Flavio Carboni, imprenditore indagato e poi assolto nel processo sulla morte di Roberto Calvi, e successivamente ad uno dei componenti della Banda della Magliana.

La pubblicazione dei verbali resi alla magistratura dalla Minardi ha suscitato le proteste del Vaticano, che, per bocca di padre Federico Lombardi, portavoce della Sala Stampa della Santa Sede, ha dichiarato che oltre alla "mancanza di umanità e rispetto per la famiglia Orlandi, che ne ravviva il dolore", ha poi definito come "infamanti le accuse rivolte a Mons. Marcinkus, morto da tempo e impossibilitato a difendersi".
 
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view post Posted on 24/11/2009, 10:10
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http://stage7.presstoday.com/_Standard/Articles/16059403

Corriere della Sera
"«Monsignor Marcinkus venne a trovare Emanuela»"

Data: 22/11/2009
Stampa
Cronaca Locale
Corriere della Sera
sezione: Cronaca di Roma data: 22/11/2009 - pag: 2
La Minardi: durante il sequestro

«Monsignor Marcinkus venne a trovare Emanuela»

«Monsignor Marcinkus venne a trovare Emanuela Orlandi» durante il sequestro nella casa al mare, a Torvaianica. A rivelarlo è Sabrina Minardi, la testimone dell’inchiesta sulla scomparsa, nell’83, della figlia del dipendente del Vaticano condotta dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dai pm Roberto Staffa, Simona Maisto e Andrea De Gasperis. La donna, ex moglie del calciatore della Lazio e del Napoli Bruno Giordano, aveva raccontato l’episodio ai magistrati e lo ha ribadito in una intervista a Rai News 24.
La Minardi ha anche aggiunto che sentiva le urla di Emanuela e che aveva intenzione di intervenire ma «De Pedis mi disse di farmi gli affari miei». La donna nell'intervista sostiene che lei stessa, «Renatino» De Pedis e Sergio «Er macellaro» avevano portato la ragazza nella casa al mare. «Doveva restare solo un giorno - sostiene la Minardi - ma è rimasta 15 notti assistita da una zia di De Pedis, Adelaide». E ancora: «Ho sentito la voce di tale Mario che chiamò a casa Orlandi, l'ho riconosciuto: ha la mia età, era ricco di famiglia». Secondo la Minardi, Mario sarebbe un «grande amico di Renatino, sono certa della sua identità».
Intanto la magistratura ha chiuso un altro filone dell’indagine sulla scomparsa della Orlandi. Il gip Sante Spinaci ha archiviato nella scorsa primavera (ma la notizia è trapelata solo ieri) la posizione di Raul Bonarelli, ex numero due della Gendarmeria vaticana. Era stato indagato per sequestro di persona e favoreggiamento dopo le dichiarazioni (non confermate davanti al giudice) della madre di Mirella Gregori, la giovane sparita un mese prima della Orlandi: inizialmente aveva sostenuto di averlo visto in compagnia della figlia. Era stata la stessa procura, dopo tredici anni di indagini, a chiederne il proscioglimento ritenendo che Bonarelli non aveva avuto alcun ruolo nella vicenda Orlandi.
 
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Italoromano
view post Posted on 1/12/2009, 22:56




Cari amici,


ho seguito con estrema attenzione i vostri interventi postati in questo thread, ed ancor di più la vicenda Orlandi, poichè all'epoca fece parlare moltissimo qui, nella mia città; senza assolutamente voler insegnare alcunchè però, mi permetto di invitare tutti ad una maggiore prudenza nel tirare conclusioni che rischierebbero di risultare (quantomeno) affrettate.

L'ex alto magistrato Ferdinando Imposimato, che da giudice istruttore indagò a lungo sul sequestro, e non ha mai smesso di interessarsene nemmeno dopo il pensionamento, si è detto invece sicuro che la Orlandi fosse rimasta in vita almeno sino al 1997, non dando molto credito alle tardive dichiarazioni di una cocainomane pluripregiudicata come la Minardi; e Imposimato è un laico e democratico a 24 carati, un vero segugio, certo più credibile della donna di "Renatino" De Pedis.

Sicuramente l'amministrazione vaticana non collaborò granchè alle indagini, ed è altresì un fatto accertato che il De Pedis fu appunto sepolto nei sotterranei di Sant'Apollinare, un onore concesso a ben pochi laici (= e allora la domanda sorge spontanea: cosa mai avrà fatto per meritarselo, un simile onore?).

I collegamenti del De Pedis - e quindi della famigerata Banda della Magliana - col cardinal Marcinkus, per il tramite del banchiere R. Calvi, sono oramai cosa certa, ma da qui ad ipotizzarli come causa scatenante del sequestro ed omicidio della Orlandi ce ne corre, eh...

All'epoca sparì anche un'altra ragazza, Mirella Gregori, poco più grande, non si sa bene se ciò avvenne nel quadro del medesimo disegno criminoso, purtroppo qui di sicuro abbiamo solo che siamo ancora ben lontani dalla verità, verità che forse non conosceremo mai, temo.

Questa mia splendida città, purtroppo, è più che mai al centro di simili intrighi e misteri...

Un cordialissimo shalòm a tutti voi
 
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