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Don Marco Dessì condannato a 6 anni in Cassazione per violenze su bimbi in missione, Il pedofilo beneficia di sconto per prescrizione. Ecco che vanno a fare certi "missionari"

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Arammigu
view post Posted on 4/5/2007, 09:04 by: Arammigu




CITAZIONE (raspi @ 4/5/2007, 09:19)
quindi se ha chiesto il rito abbreviato, non è tanto innocente!!! dando per scontato, che sia una manovra per ottenere una pena lieve, questo lurido, ha di fatto accettato le accuse, o no?????

si,ma cmq stanno già parlando di complotto...berlusconi ha fatto scuola!


Don Dessì, il Gup concede il rito abbreviato al missionario Denuncia dei collaboratori: "Nei suoi confronti solo calunnie"


I difensori del missionario, l'avvocato cagliaritano Pierluigi Concas e il reggiano Romano Corsi hanno richiesto il rito abbreviato subordinato all'ammissione di "nuove fonti di prova". Padre Marco Dessì, 59 anni, deve rispondere del reato di abusi sessuali ai danni di bambini (oggi tutti maggiorenni) del "coro del GetsemanI", creato dallo stesso Dessì allo scopo di raccogliere fondi per la missione da lui fondata a Chinandega, La difesa conta molto sulle dichiarazioni di una testimone che sarà ascoltata in aula il 22 maggio. Una donna che, a detta del legale cagliaritano, potrebbe "introdurre molti elementi nuovi" che permetteranno di valutare la posizione dell'imputato sotto una nuova luce.

Don Marco Dessì sarà giudicato con rito abbreviato. Lo ha deciso il Giudice per l'udienza preliminare di Parma che ha così accolto la richiesta dei legali del missionario sardo accusato di abusi sessuali nei confronti di tre bambini nicaraguensi. La richiesta è stata presentata questa mattina al Gup del Tribunale di Parma Roberto Spanò, di fronte al quale si è tenuta l'udienza preliminare del processo che vede il sacerdote di Villamassargia (Cagliari) imputato di pedofilia e detenzione di materiale pedopornografico. La difesa del missionario sardo, rappresentata dall'avvocato cagliaritano Pierluigi Concas e dal reggiano Romano Corsi (assente in aula), ha subordinato la richiesta di giudizio abbreviato all'ammissione di "nuove fonti di prova". Si tratta di "dichiarazioni testimoniali, lettere di licenziamento ed estratti di stampa" raccolte in Nicaragua da un collaboratore dell'avvocato Concas. Il Gup Spanò ha accolto l'istanza e ha aggiornato il processo al 22 maggio alle ore 15. Padre Marco Dessì, 59 anni, attualmente detenuto nel carcere parmigiano, deve rispondere di molteplici episodi di abusi sessuali ai danni di bambini (oggi tutti maggiorenni) del "coro del GetsemanI", creato dallo stesso Dessì allo scopo di raccogliere fondi da utilizzare per il sostentamento della missione da lui fondata a Chinandega, in una delle regioni più povere del Nicaragua. Il sacerdote era stato arrestato il 4 dicembre in Sardegna, dopo che sei giovani nicaraguensi (tutti del coro fondato da Dessì) avevano deciso di denunciare gli abusi avvalendosi del sostegno di alcune associazioni di volontariato italiane.

IL LEGALE. "Abbiamo fatto una scelta precisa - ha spiegato l'avvocato Concas al termine dell'udienza - condizionando il rito all'ammissione degli elementi da noi raccolti in Nicaragua con attività d'indagine della difesa". in particolare, la difesa del missionario conta molto sulle dichiarazioni di una testimone che sarà ascoltata in aula il 22 maggio. Una donna che, a detta del legale cagliaritano, potrebbe "introdurre molti elementi nuovi" che permetteranno di valutare la posizione dell'imputato sotto una nuova luce. "Le accuse sono state confermate nel corso dell'incidente probatorio celebrato negli scorsi mesi - ha detto l'avvocato Marco Scarpati che assiste alcuni degli ex bambini del coro di don Dessì - adesso alcuni dei ragazzi che hanno denunciato don Dessì si sono costituti parti civili". Nel corso delle indagini, coordinate dalla Pm Lucia Russo, gli inquirenti hanno trovato sul computer portatile del missionario circa 1400 fotografie e filmati pedopornografici.

I COLLABORATORI. Tutte le accuse a don Marco Dessì, il sacerdote sardo imputato di abusi sessuali nei confronti di tre minori nicaraguensi, sarebbero "calunnie che hanno lo scopo di rovinare un uomo di fede molto amato in Nicaragua". Lo sostengono alcune persone vicine a don Marco Dessì, che questa mattina erano presenti all'udienza preliminare del processo che si è tenuta a Parma. "Padre Marco prega per i suoi accusatori", ha detto Cecilia Ferrari, che si è definita 'sorella spiritualè del sacerdote. La donna era accompagnata da Paolo Mazzacani, un medico che sostiene di aver aiutato don Dessì a creare un centro dialisi nella missione di Chinandega, in Nicaragua. "Perchè i suoi accusatori hanno deciso di svegliarsi tutti assieme e denunciare don Marco dopo così tanti anni?", ha chiesto Mazzacani ai cronisti presenti. L'ipotesi dei sostenitori di Dessì è che possa trattarsi di una sorta di complotto ai danni del missionario. Una tesi che pare essere sostenuta anche dalla difesa del sacerdote, che avrebbe chiesto l'ammissione agli atti di una denuncia presentata dallo stesso Dessì contro uno dei suoi attuali accusatori. Secondo il sacerdote il ragazzo avrebbe tentato di convincere altri ex bambini del coro del Getsemani a denunciare il missionario. Secondo la Procura di Parma, invece, il quadro accusatorio appare "solido" e Dessì ha sempre goduto in Nicaragua di protezione nelle più alte sfere.


03/05/2007 17:42
http://www.unionesarda.it/DettaglioSardegna/?contentId=7102
 
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