http://stage7.presstoday.com/_Standard/Articles/3963705Nazione, La (Prato)
"La prudenza delle gerarchie ecclesiastiche"
Data: 13/06/2008
Stampa
Prima Pagina
PRATO
--------------------------------------------------------------------------------
PRIMO PIANO pag. 3
La prudenza delle gerarchie ecclesiastiche
IL CASO
FRÀ ELIA afferma di avere avuto ordine da Gesù Cristo di lasciare l’ordine Cappuccino e di fondarne uno nuovo, quello degli Apostoli di Dio, che vestono come i Domenicani, ma le cui tuniche bianche sono bordate di verde. Un ordine che fino a questo momento non ha ricevuto approvazione: per questo i voti di Frà Elia non sono perpetui, ma ogni anno deve recarsi al suo ex convento Cappuccino per rinnovarli.
QUALI sono obiettivi e finalità degli Apostoli di Dio? «I confratelli degli Apostoli di Dio saranno pellegrini nel mondo e per il mondo, e parleranno dell'amore di Dio ovunque si troveranno: nelle famiglie, nelle piazze, nelle chiese». Loro scopo dichiarato è di «promuovere l’assistenza di tutte le persone sole ed abbandonate, di quelle economicamente più deboli, bisognose di qualsiasi aiuto, giovani e vecchi, sani e malati nell'anima e nel corpo; in particolare dei ragazzi dai 12 ai 16 anni in difficoltà, a rischio di esclusione sociale, emarginati e violentati».
LA REGOLA della comunità religiosa si fonda sulla parola di Gesù Cristo che ha detto ai suoi Apostoli: «mi è stato dato ogni potere in cielo ed in terra, andate dunque ad ammaestrare tutte le nazioni, insegnando tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo».
CAUTELA e prudenza. La diocesi di Terni tiene ovviamente ‘sotto osservazione’ il «caso» Fra’ Elia e dei suoi Apostoli di Dio. Al momento non si registrano comportamenti che non siano in linea con i canoni dell’ortodossia cattolica. Tra curia e congregazione, insomma, non sembrano soffiare venti di guerra. L’ultima presa di posizione delle gerarchie risale a due anni or sono, quando, sull’«onda mediatica» che investì il frate laico pugliese, la curia di Terni lo invitò «a non animare incontri di preghiera nelle chiese parrocchiali e non parrocchiali del territorio diocesano».
http://stage7.presstoday.com/_Standard/Articles/3963704Nazione, La (Prato)
"La voce dei devoti: «Ha le stimmate E' come Padre Pio»"
Data: 13/06/2008
Stampa
Prima Pagina
PRATO
--------------------------------------------------------------------------------
PRIMO PIANO pag. 2
La voce dei devoti: «Ha le stimmate E’ come Padre Pio»
IL PERSONAGGIO
I SUOI DEVOTI vedono in lui addirittura un nuovo Padre Pio. Lui è Fra’ Elia, all’anagrafe Elia Cataldo, nato il 20 febbraio 1962 a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, da genitori contadini. E’ il frate laico, ovvero che ancora non ha pronunciato i voti, che fra le antiche mura dell’ex Convento San Francesco di Calvi dell’Umbria, in provincia di Terni — in cui si è trasferito nel 2003 — ha creato la Fondazione Fra’ Elia degli Apostoli di Dio. Ed è qui che afferma di avere colloqui con Padre Pio, con la Madonna e con il suo angelo custode Lechitiel. Ma, anche e soprattutto, è sempre qui, nell’eremo francescano, che rivive la Passione di Cristo: dopo aver digiunato per quaranta giorni, durante i tre giorni che precedono la Pasqua rivive passione, morte e rinascita come le ha vissute Cristo, con la comparsa di stimmate su mani e piedi, sanguinamenti spontanei su fronte e costato. «Segni» che appaiono il Venerdì Santo e, dopo aver raggiunto un acme, spariscono a Pasqua. Ferite che tornano ciclicamente. E così per tutti quelli che la domenica fanno la fila per vederlo, prendendo un numerino per parlargli, è il nuovo Padre Pio. Fra i suoi devoti c’è anche un non meglio precisato principe e anche Vip del mondo del calcio come il capitano della Roma Totti, che, dopo averlo incontrato, ha detto: « E’ una persona che trasmette serenità e forza d'animo». Ma molti altri si recano da Fra’ Elia per chiedere che interceda direttamente presso il Signore o per invocare miracolose guarigioni.
SECONDO quanto afferma Fiorella Turolli, seguace e portavoce ufficiale di Fra’ Elia, già all’età di 7 anni il piccolo Cataldo cominciò a soffrire di strani stati di malessere, come svenimenti, inappetenza, dimagrimento, durante il periodo di Quaresima. In età più adulta entrò nei Minori Cappuccini a Bergamo e dopo qualche tempo iniziarono a comparire le prime stigmate, nonché i fenomeni mistici, le estasi, le apparizioni. Fra’ Elia qualche anno fa è diventato anche un vero e proprio fenomeno mediatico grazie alla trasmissione televisiva «Miracoli» condotta da Piero Vigorelli. Le telecamere in quell’occasione mostrarono Fra’ Elia durante l’agonia con il viso livido, le stigmate, la ferita al costato, le flagellazioni, la corona di spine, che piange sangue, pronunciando di tanto in tanto qualche parola in ebraico o aramaico. La trasmissione riprese due giorni dopo (a Pasqua) con Fra’ Elia che usciva dalla sua camera completamente pulito, con le lacerazioni perfettamente cicatrizzate, il letto come nuovo, mentre affermava che erano stati gli angeli ad averlo lavato.
ECCO CHI È Fra’ Elia, fratello laico consacrato, uno di quelli che un tempo erano chiamati i «frati da cerca» perché stavano in mezzo alla gente, come sottolinea don Luca Rosati, il parroco di Galciana, ovvero la «piccola città» alle porte di Prato dove ad attendere il «nuovo padre Pio» ci saranno dalle tremila alle quattromila persone per un momento di preghiera. Ma anche con la speranza, magari inconfessata, di poter asssistere a qualche miracolosa guarigione. Maurizio Sessa