Laici Libertari Anticlericali Forum

Scandali a ripetizione alla Curia di Salerno., Processi e indagini sui maneggi dei preti

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view post Posted on 6/6/2017, 14:16

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www.salernotoday.it/cronaca/moretti...iugno-2017.html

Il vescovo Moretti riconosce ad experimentum l’associazione del “Gregge”
Nella sua opera di discernimento Moretti si è avvalso anche delle valutazioni delle Congregazioni della Santa Sede e dell'opera di Canonisti esperti di Aggregazioni ecclesiali

Redazione
06 giugno 2017 10:08

27 maggio 2017
L’arcivescovo di Salerno Luigi Moretti, con un decreto emesso lo scorso 31 maggio, ha deciso il riconoscimento canonico all’associazione “Opera del Gregge del Bambino Gesù”. Com’ è prassi nella Chiesa, il riconoscimento è ad experimentum per un triennio. Il decreto rappresenta l’atto conclusivo dell’itinerario di proficuo dialogo con i sacerdoti e i laici del Gregge che l’arcivescovo salernitano ha avviato sin dallo scorso anno.

Nella sua opera di discernimento Moretti si è avvalso anche delle valutazioni delle Congregazioni della Santa Sede e dell’opera di Canonisti esperti di Aggregazioni ecclesiali. “L’esito dell’articolato percorso – si legge in una nota della Curia - ha realizzato un miglioramento di alcuni aspetti dell’Associazione e un suo più profondo inserimento nella vita della Chiesa diocesana. Il cammino compiuto rappresenta per l’intera Chiesa diocesana il superamento di pregresse difficoltà e un evidente progresso della comunione ecclesiale”.
 
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view post Posted on 23/12/2023, 12:30

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https://cronachesalerno.it/2023/12/23/cent...ex-arcivescovo/

23 Dicembre 2023

Centrale di dossieraggio contro l’ex vescovo Pierro guidata da due preti già nel mirino dell’ex arcivescovo
di Antonio Manzo

Muore un sacerdote. Nella casa dove viveva, da solo, arrivano i parenti per preparare gli scatoloni del trasloco con pacchi colmi di libri, antiche stole, documenti vari L’operazione di trasloco, ad un certo punto, deve essere interrotta per la scoperta di una sorpresa, imprevista ad inaspettata. Nella canonica del prete morto i parenti ritrovano un computer con hard disk che testimonia una lunga e scientifica operazione di dossieraggio organizzata, sia pure per motivi e ragioni diverse, in danno del loro arcivescovo Gerardo Pierro alla guida della diocesi salernitana dal 1992 fino al giugno 2010, quando festeggia il 75esimo compleanno ma anche la canonica età di pensionamento. Il sacerdote appena morto ha in casa un computer con hard disk, compromettente e scioccante, che archivia i documenti operati dai due sacerdoti nella loro attività di spionaggio e dossieraggio. Una coppia diabolica, il prete appena morto, don Antonio Cipollaro, ed un suo confratello tuttora vivente e parroco di Campagna oltre che leader spirituale del gruppo ecclesiale, passato tra mille dissensi, Il Gregge. M monsignore Gerardo Pierro ha 88 anni e vive in un appartamento attiguo al seminario di Pontecagnano. E’ stato un protagonista della Chiesa campana con buone referenze in Vaticano chiamato dapprima al governo delle diocesi di Tursi-Lagonegro e poi nel 1981 alla guida della diocesi di Avellino e dal 25 maggio 1992 alla guida dell’arcidiocesi di Salerno: dodici lunghi anni vissuti tra lavoro pastorale molto inteso, sia pure inframezzato da esperienze dolorose ma anche segnato da indubbi successi come le visita di Woytila a Salerno e poi l’inaugurazione del mega seminario fatta proprio dal papa polacco. Ora ad 88 anni vive in una villetta contigua al seminario metropolitano costruito a Pontecagnano Faiano. E non desidera parlare di vicende, come quelle del dossieraggio, archiviate dalla sua pietà e misericordia.
Nella casa del sacerdote appena morto i familiari trovano e custodiscono una copia dell’hard disk successivamente finito anche nelle mani di un parente che ora ha deciso di parlarne ad uno incredulo e sbigottito arcivescovo Andrea Bellandi alla guida della diocesi. L’archivio di proprietà del sacerdote morto è custodito dall’autore del dossieraggio, don Antonio Cipollaro insieme ad un suo confratello parroco a Campagna, don Carlo Magna che amava qualificarsi come “Angelo Maria” nei documenti prodotti in anonimato ma registrati nellìhard disk. Sia pure per circostanze diverse, i due sacerdoti entrano in conflitto con i loro arcivescovo Pierro, bocciato dal Vaticano, fino ad ottenere sentenze alla Segnatura Apostolica (la Cassazione del Vaticano) su due defenestrazioni ecclesiali dei due sacerdoti: il primo allontanato da Campagna dove viveva, dopo aver chiesto al vescovo Pierro l’utilizzo di diverse migliaia di euro a beneficio della ricostruzione della Cattedrale di Campagna, dopo il sisma dell’80 ed il secondo , don Magna, destituito dal suo incarico di vice rettore del Seminario nell’ambito della controversa vicenda del gruppo ecclesiale de il Gregge che la Chiesa salernitana avrebbe archiviato tra sofferenze e lacerazioni. Don Carlo Magna vince anche lui contro il vescovo Pierro, alla Segnatura Apostolica. Lui, presso alti prelati, a partire dal cardinale Re non solo descrive il provvedimento del vescovo, guyducati da kui del tutto ingiusto, ma etichetta la rimozione e l’espulsione di quattro seminaristi che, secondo Pierro, sarebbero stati plagiati dallo stesso Magna per aderire all’organizzazione laicale “Il Gregge”. Il Gregge finì nel mirino del vescovo Pierro nel febbraio 2005 che chiese a tredici sacerdoti aderenti di sconfessare l’adesione all’una associazione , secondo Pierro “parareligiosa” laicale per presunto plagio fatto in danno di seminaristi e un elenco di preti. Di tutt’altro tenore la “vendetta” di don Cipollaro. La chiesa di Campagna era titolare della proprietà del Fondo Rialto che venduto avrebbe dovuto procurare danaro per la ricostruzione della Cattedrale di Campagna Soldi che, invece, Pierro dirotta per costruire il Seminario. Nell’hard disk ci sono documenti storici come quelli su monsignor Giovanni Caramuel, vescovo di Campagna noto matematico del Seicento, oppure il trasferimeno di ben 812 pergamene sottratte alla chiesa di Campagna per essere trasferite a Salerno, la protesta fu inviata anche a papa Francecso. Nelle cartelle dell’hard disk c’è un capitolo “intitolato” impropriamente . È solo una rivista dell’Arcigay che contesta un atteggiamento di denuncia del vescovo Pierro per l’attivismo dell’Arci Gay nel comune capoluogo. Così come sono catalogati tutti gli atti e la rassegna stampa dell’incivile aggressione a monsignor Moretti dei cosiddetti portatori nel corso della processione del Patrono il 21 settembre 2014. Oltre che registrati i colloqui tra i due sacerdoti e alcuni confratelli anti-Pierro e relazioni inquietanti su presunti casi di omosessualità nel seminario regionale. Naturalmente, c’è molto materiale relativo alla gestione di nomine della Curia e di capitoli relativi ad azioni diffamatorie compiute contro monsignor Pierro anche attraverso il recapito anonimo di lettere nei maggiori centri della Provincia. L’operazione è guidata dagli stessi sacerdoti che impegnano nella diffusione un manipolo di sconosciuti cittadini di Campagna.
Non è certamente una vicenda edificante per la Chiesa salernitana retta ora dal fiorentino Andrea Bellandi, uomo e sacerdote molto colto ma alla guida di una diocesi segnata da antiche rivalità e rancori maturati nel tempo, frutto di un esasperato clericalismo. Deve combattere, l’arcivescovo Bellandi, una sorta di guerra morale a quella che papa Francesco ha denunciato proprio giovedì scorso nel discorso di auguri alla Curia romana. ha detto Papa Francesco. Quello che emerge dalla triste vicenda diocesana del dossieraggio contro il vescovo Pierro è nel labirinto di due sacerdoti in guerra con l’autorità ecclesiale. La storia di Salerno è la classica situazione di un clero colpito da una “labirintizzazione” ( per usare il neologismo creato da papa Francesco) della loro missione spirituale. I due sacerdoti hanno fatto fatica ad ascoltare, discernere, camminare, . (papa Francesco alla Curia romana). Ma hanno, forse, ecceduto in una legittima difesa personale con la finalità di una tutela al di fuori di ogni misericordia che pure non era stato degnamente praticata.
 
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view post Posted on 10/2/2024, 10:51

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Salerno, l'arcivescovo Bellandi commissaria il Gregge: «Criticità non superate e forti divisioni»
L'associazione privata di fedeli sotto la lente dell'Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno

L'arcivescovo di Salerno Andrea Bellandi

Venerdì 9 Febbraio 2024, 12:53 - Ultimo agg. 13:19

È stata commissariata, oggi, 9 febbraio 2024, con il decreto firmato dall’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, Andrea Bellandi, l’Opera del Gregge del Bambino Gesù.

L'associazione privata di fedeli - si legge nel comunicato diffuso dall'Arcidiocesi - nasce dall’esperienza spirituale della signora Caterina Tramontano (1911-1996). Attratti dalla sua testimonianza di fede e di carità, dal 1939 ad oggi, si è andato costituendo un numeroso gruppo di persone, laici e sacerdoti, che si sono poi costituiti in associazione privata di fedeli, con sede a Montecorvino Pugliano.

Doveroso ricordare come, con il decreto del 31 maggio 2017, l’allora Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno Luigi Moretti, approvò ad experimentum atque triennium lo Statuto, conferendo personalità giuridica canonica all’associazione. «Essendo scaduti i termini dell’approvazione ad experimentum, pur riconoscendo ed apprezzando la natura e le finalità dell’associazione, in virtù del mio dovere di vigilanza, in vista dell’approvazione definitiva dello Statuto, ho ritenuto necessario acquisire ulteriori elementi di valutazione», si legge sul decreto di Bellandi.

Le svariate vicissitudini che si sono susseguite negli anni sono culminate nel mancato superamento delle diverse criticità più volte evidenziate e in forti divisioni all’interno dell’associazione, accompagnate da non rari abbandoni.

Dal canto suo, il «Dicastero per i laici, la famiglia e la vita» ha invitato l’arcivescovo a porre in atto tutti i mezzi per addivenire ad una chiarezza circa la natura autenticamente ecclesiale dell’associazione.

L’Arcivescovo ha nominato commissario monsignor Erasmo Napolitano del clero della Diocesi di Nola e Vicario giudiziale di diversi Tribunali ecclesiastici; vicecommissari monsignor Pasquale Silvestri del clero dell’Arcidiocesi di Napoli, vicario aggiunto del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Partenopeo, e don Antonio Russo del clero della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Giudice del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Calabro. «Nell’espletamento delle loro mansioni - si legge ancora nella nota - il commissario arcivescovile e i vicecommissari assumeranno tutte le competenze attribuite alla presidente e al consiglio direttivo che, dalla data di notifica del decreto alla presidente dell’associazione, devono ritenersi decaduti. Al commissario spetta la legale rappresentanza e l’amministrazione ordinaria e straordinaria dei beni dell’Associazione. Intanto, l’esercizio del culto e delle attività pastorali nella cappella dei “SS. Cuori di Gesù e di Maria” - nel territorio della Parrocchia dei SS. Giuseppe e Vito, in località “Pagliarone” di Montecorvino - continuerà come già stabilito dall’arcivescovo».

«Auspico una proficua collaborazione, soprattutto da chi ha avuto responsabilità direttive, con il commissario e i suoi vice al fine di rendere più proficuo questo mio provvedimento e portare a conclusione in breve tempo il loro mandato – ha concluso Bellandi - Sono certo che questa mia decisione, frutto di lunga e approfondita preghiera e riflessione e finalizzato esclusivamente al bene dell’associazione, venga dagli associati accolto come segno di doverosa attenzione dell’arcivescovo per il bene dell’associazione e della Chiesa, al fine di un auspicato pieno, concorde e trasparente inserimento di essa nella vita diocesana».
 
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view post Posted on 11/2/2024, 19:22

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https://cronachesalerno.it/2024/02/11/doss...arso-a-salerno/

Dossier “Gregge” insabbiato in Vaticano e scomparso a Salerno
11 Febbraio 2024 in Ultimora

di Antonio Manzo
Il decreto di scioglimento dell’associazione para-ecclesiale “Il Gregge” è stato ufficialmente pubblicato con firma dell’Arcivescovo Bellandi e del cancelliere della Curia don Francesco Sessa. Allo scioglimento l’Arcivescovo arriva dopo una serie di elementi citati nel decreto tra cui le” evidenti ed ingiustificate censure” del Consiglio direttivo dell’associazione espresse allo stesso arcivescovo Bellandi al momento della rimozione di uno dei due parroci nominati alla cappella di Montecorvino Pugliano, don Emanuele Vivo. Trascorsi sette giorni, trenta membri dell’associazione inviano una lettera a Bellandi nella quale esprimono una netta presa di distanza nella forma e nella sostanza del dissenso espresso solo da una parte di essa. Ora sono noti i protagonisti della disciolta associazione laicale salernitana “Il Gregge”. Il dossier sulla “setta” para-ecclesiale era, da ben diciassette anni, all’attenzione della Congregazione per la Dottrina della Fede . . Dossier “coperto” a Roma e fatto scomparire a Salerno. Ora arriva il coraggioso decreto di scioglimento dell’arcivescovo Bellandi al termine di una attenta valutazione degli elementi di “divisioni e disordini” dell’associazione che duravano già da mesi. Decisione confortata nella difficile operazione di “ingegneria curiale “ anche dal parere di teologi ecclesiologici e canonisti (tra questi il sacerdote don Mauro Gagliardi). Il decreto di scioglimento è stato pubblicato sul bollettino della diocesi, una sorta di gazzetta ufficiale ecclesiale, sottoscritto dall’arcivescovo e dal cancelliere della curia. Il coraggio di Bellandi è frutto di una robusta indole pastorale maturata nel governo della diocesi di Firenze (era il vicario generale del cardinale Betori) oltre per la riconosciuta preparazione teologica. E’ stato autore, tra l’altro, di interessanti studi su Benedetto XVI che non sono noti al grande pubblico, soprattutto salernitano. Governa la diocesi salernitana, pur tra ostacoli e difficoltà, con la pazienza di chi offre il suo servizio con la umiltà della presenza. Il suo nome viene fatto comparire in un indecifrabile “fantanomine” vaticana per la successione di Betori a Firenze.
Il dossier “coperto” a Roma e scomparso a Salerno, fu inviato all’allora segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede arcivescovo Angelo Amato. Era stato redatto valutando la complessità dell’esperienza de “Il Gregge” ma con una confusione temporale e teologica del prima, legato alla testimonianza di fede iniziale fino al 1996 , e il dopo successivamente segnato da elementi distorsivi sviluppatisi all’interno del gruppo di preghiera.
Le segnalazioni al numero due dell ‘ex Sant’Uffizio offrivano la disponibilità di un incontro anche con altri sacerdoti del presbiterio salernitano guidati dall’allora Vicario episcopale per la Carità, don Mario Salerno. Il sacerdote, che poi fu vittima dell’accanimento ecclesiale contro il vescovo Pierro perché fu destinatario di infondate polemiche nella gestione dell’istituto diocesano per il sostentamento del clero che lui presiedeva. Ma l’obiettivo, rivedendo il contesto ecclesiale dell’epoca, non era lui bensì Pierro. Monsignor Salerno fu destinato alla parrocchia salernitana di San Demetrio protagonista di un indimenticato servizio pastorale. Trasferito ad Acerno, suo paese natale, ora è fuori diocesi. E’ a Santa Marinella, comune in provincia di Roma, dove svolge il ministero sacerdotale di assistente spirituale della famiglia religiosa “Ancelle della Visitazione”. Lui aveva già visto e denunciato tutto, ma inascoltato, subendo incomprensioni ora finalmente cancellate dal decreto di scioglimento del “Gregge”.
 
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