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Vaticano spreta don Caradonna, condannato per stupro e circonvenzione di incapace, Atti sessuali su giovane e soldi prestati da incapace. A processo per minacce, truffa, appropriazione indebita

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view post Posted on 18/2/2013, 10:58
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www.marsala.it/cronaca/giudiziaria/...75000-euro.html

Lunedì 18 Febbraio 2013 06:02
Tentata violenza sessuale. Oggi la sentenza per Don Caradonna? Chiesti danni per 75.000 euro

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E' attesa per oggi, salvo rinvii, la sentenza del processo a carico di Don Vito Caradonna, il prete di Marsala, oggi a Santa Ninfa, accusato di tentata violenza sessuale.

Nell'ultima udienza ha discusso la parte civile, che ha chiesto un cospicuo risarcimento danni. L’avvocato Gianfranco Zarzana ha, infatti, chiesto che il prete venga condannato anche al pagamento di 75 mila in favore di chi ha sporto la denuncia. Il legale, naturalmente, si è anche associato alla richiesta di pena (3 anni e 2 mesi di reclusione) avanzata a fine novembre dal pubblico ministero Anna Cecilia Sessa.

Dopo l’avvocato Zarzana, è stato il turno di uno dei due legali di don Vito, Stefano Pellegrino, che ha tentato di smontare l’accusa. Oggi interverrà l’altro difensore, Rosa Tumbarello. Poi, sarà emessa la sentenza..

All'epoca dei fatti, il 2005, Caradonna era parroco della Chiesa Madre di Marsala.
Caradonna, 38 anni, ex parroco della chiesa di contrada San Leonardo ed ex cappellano del carcere di piazza Castello è accusato dal 35enne P.L.C., che però, durante il processo, è andato qualche volta in contraddizione. Ciò rende incerto l'esito della sentenza. L'ultima volta che P.L.C. ha testimoniato è stato dalla Germania, in videoconferenza (la presunta vittima risiede in una città tedesca e ha detto di non avere i soldi per affrontare il viaggio in Italia per partecipare all'udienza) e ha ribadito il suo racconto: don Vito, sette anni fa, lo invitò in canonica, per prendere un caffè e che mentre era «stordito» (l’uomo ha sempre avuto il sospetto che nel caffè sia stato messo del sonnifero) avrebbe tentato di abusarne sessualmente. «Ad un tratto - ha detto P.L.C. - don Vito mi ha aggredito». Lui, però, è riuscito a divincolarsi e a fuggire. Accuse respinte sempre dalla difesa "non fosse altro - ha detto il legale di Caradonna - che è improbabile che in una sostanza eccitante come il caffè si metta del sonnifero. Piuttosto l'imputato era noto perchè chiedeva denaro ai preti...".
"Non è vero - ha ribattuto P.L.C. - che ho chiesto del denaro per non sporgere denuncia». Nel corso del processo, infatti, è stato ascoltato anche l’allora vescovo di Mazara Calogero La Piana, che in aula ha dichiarato: «Fui avvicinato da un uomo che mi disse di essere stato vittima di un tentativo di violenza sessuale da parte di don Vito Caradonna, ma che era disposto a chiudere la vicenda se indennizzato con una somma di denaro. Non diedi peso a quell’accusa e non feci denuncia». Epoca dei fatti contestati a don Vito - attualmente accusato anche per circonvenzione di incapace in un'inchiesta scaturita da una sua dipendenza da "Gratta e Vinci" - è il febbraio 2005.
 
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http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sic...ni_8269123.html


Abusi sessuali,prete condannato a 2 anni


A Marsala avrebbe tentato violenza su un uomo
18 febbraio, 16:45

Abusi sessuali,prete condannato a 2 anni (ANSA) - MARSALA (TRAPANI), 18 FEB - Il tribunale di Marsala ha condannato a due anni di reclusione, per tentatativo di violenza sessuale, un prete di 38 anni, don Vito Caradonna, ex parroco della chiesa di contrada San Leonardo ed ex cappellano del carcere di Marsala. I fatti contestati al religioso risalgono al febbraio 2005. Ad accusare il prete e' stato un uomo di 35 anni. Caradonna e' attualmente sotto processo anche per circonvenzione di incapace.

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/...rsala-52914836/

Tentò di abusare di un fedele
prete condannato a Marsala
Don Vito Caradonna avrebbe provato a violentare un uomo invitato nella canonica per un caffè. Il sacerdote è sotto processo anche per circonvenzione di incapace

Il Tribunale di Marsala ha condannato a due anni di reclusione, per tentativo di violenza sessuale, un prete di 38 anni, don Vito Caradonna, ex parroco della chiesa di contrada San Leonardo ed ex cappellano del carcere di Marsala. I fatti contestati al religioso risalgono al febbraio 2005. Ad accusare il prete è stato un uomo di 35 anni che nel corso del processo ha ribadito che don Vito lo invitò nella canonica della chiesa di San Leonardo per prendere un caffè e che mentre era "stordito" (l'uomo ha sempre avuto il sospetto che nel caffè sia stato messo del sonnifero) avrebbe tentato di violentarlo.

Alla vittima che ha accusato il prete, il Tribunale ha riconosciuto un risarcimento danni di 25 mila euro. Don Vito Caradonna - che è stato anno trasferito dal vescovo di Mazara a Santa Ninfa (Trapani) - è attualmente sotto processo anche per circonvenzione di incapace: avrebbe impiegato giocandoli i risparmi di un altro fedele.

(18 febbraio 2013)

http://www.gazzettadelsud.it/news/35143/Pr...a-due-anni.html

Prete condannato
a due anni per
tentata violenza sessuale

18/02/2013
Il Tribunale di Marsala ha condannato a due anni di reclusione, per tentativo di violenza sessuale, un prete di 38 anni, don Vito Caradonna, ex parroco della chiesa di contrada San Leonardo ed ex cappellano del carcere di Marsala
Prete condannato a due anni per tentata violenza sessuale

Il Tribunale di Marsala ha condannato a due anni di reclusione, per tentativo di violenza sessuale, un prete di 38 anni, don Vito Caradonna, ex parroco della chiesa di contrada San Leonardo ed ex cappellano del carcere di Marsala. I fatti contestati al religioso risalgono al febbraio 2005. Ad accusare il prete è stato un uomo di 35 anni che nel corso del processo ha ribadito che don Vito lo invitò nella canonica della chiesa di San Leonardo per prendere un caffé e che mentre era "stordito" (l'uomo ha sempre avuto il sospetto che nel caffé sia stato messo del sonnifero) avrebbe tentato di violentarlo. Alla vittima che ha accusato il prete, il Tribunale ha riconosciuto un risarcimento danni di 25 mila euro. Don Vito Caradonna - che è stato anno trasferito dal vescovo di Mazara a Santa Ninfa (TP) - è attualmente sotto processo anche per circonvenzione di incapace.(ANSA).
 
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www.marsalaviva.it/index.php?option...ione&Itemid=211

Martedì 19 Febbraio 2013 15:12
Scritto da marsalaviva

È stato "sospeso a divinis" don Vito Caradonna, prete condannato a 2 anni di reclusione


"Esclusione di ogni atto legato all'ordine sacerdotale" - A darne notizia è stato l'ufficio stampa della Diocesi di Mazara del Vallo.

È stato «sospeso a divinis» don Vito Caradonna, il prete condannato dal Tribunale di Marsala, a due anni di reclusione, pena sospesa, per tentata violenza sessuale. A darne notizia è stato l'ufficio stampa della Diocesi di Mazara del Vallo.

«Il Vescovo Domenico Mogavero, preso atto della sentenza del Tribunale di Marsala, che ha riconosciuto la colpevolezza di don Vito Caradonna per il reato contestato (violenza sessuale con la diminuente della speciale tenuità del fatto, pena sospesa), dopo aver incontrato stamattina personalmente il sacerdote, gli ha comunicato la sanzione canonica della sospensione ''a divinis''. Questo provvedimento dell'ordinamento canonico comporta l'esclusione di ogni atto legato all'ordine sacerdotale e, quindi, l'impossibilità di celebrare sacramenti e di impartire benedizioni. Non comporta, invece, la privazione dell'abito ecclesiastico e non esonera dagli obblighi connessi con lo stato di vita di ministro ordinato».
 
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http://www.siciliaunopolis.com/2014/03/enn...ia-per-don.html

domenica 9 marzo 2014
ENNESIMA TEGOLA GIUDIZIARIA PER DON VITO, IL PRETE MARSALESE SOSPESO A DIVINIS

Altri guai giudiziari per don Vito Caradonna, l'ex parroco di San Leonardo, 39 anni marsalese, noto già alle cronache per essere stato condannato in primo grado a due anni di reclusione, pena sospesa, con l'accusa di tentata violenza sessuale ai danni di un uomo, con conseguente sospensione a divinis. L'ex prete si trova, adesso, sotto processo, davanti il giudice monocratico del Tribunale di Marsala, per minacce e molestie telefoniche. Il procedimento è nato dalla denuncia, contro ignoti, del 40 enne Antonino La Rosa, al cui telefono cellulare, nel 2011, per alcuni giorni, arrivarono minacciosi sms anonimi. "Ti uccido – recitava uno di questi sms - non hai capito niente sei tu quello che devo distruggere. Saluta per sempre le persone che ami perché non le rivedrai mai più". In aula, La Rosa ha dichiarato di non aver mai avuto sospetti sull'autore dei messaggi. "L'unico contatto diretto con don Vito – ha precisato La Rosa, costituitosi parte civile - l'ho avuto quando lavoravo per un'agenzia di recupero crediti. Gli portai una cartella, ma poi - ha aggiunto - il pagamento non andò a buon fine". Tra i due, pare, comunque non vi fossero motivi di astio. Don Vito Caradonna, sotto processo per truffa, appropriazione indebita e circonvenzione di incapace, in quanto secondo la Procura di Marsala, aveva sottratto con raggiri ad un suo parrocchiano circa 70.000 euro, cifra scaturita, sempre secondo l'accusa, da una dipendenza di don Caradonna per il "Gratta & Vinci", adesso inspiegabilmente si trova accusato di molestie telefoniche e minacce. A difendere Caradonna sono gli avvocati Stefano Pellegrino e Luigi Pipitone. "La parte offesa - affermano i due legali - ha escluso che le minacce telefoniche anonime ricevute possano essere riconducibili a Vito Caradonna, per il timbro di voce completamente diverso e per l'accento palermitano. Inoltre non è accertato che la scheda telefonica sia stata in uso a Don Vito".
REDAZIONE Siciliauno Polis del 9.3.14
 
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http://www.ansa.it/sicilia/notizie/2015/01...f9a4e426b7.html

Violenza sessuale: prete condannato
Ex parroco e cappellano carcere Marsala è sospeso a divinis

MARSALA (TRAPANI)
28 gennaio 2015
17:52

(ANSA) - MARSALA (TRAPANI), 28 GEN - La Corte d'appello di Palermo ha confermato la sentenza a 2 anni di reclusione, per tentativo di violenza sessuale, a don Vito Caradonna, 40 anni, ex parroco ed ex cappellano del carcere di Marsala. Ad accusare il prete un uomo di 37 anni. Dopo la condanna in primo grado Caradonna fu "sospeso a divinis" dal vescovo di Mazara.
 
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Chiesti tre mesi di reclusione per don Vito Caradonna, accusato di molestie telefoniche
Apertura, Giudiziaria, MARSALAmercoledì 24/06/2015 - 16:10:02 A+A-SHARE ON EMAILEMAILSHARE ON PRINTPRINT
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Chiesti tre mesi di reclusione per don Vito Caradonna, accusato di molestie telefoniche
I difensori ribattono: “è innocente. La stessa persona offesa, pur conoscendolo, ha sporto denuncia contro ignoti, visto la chi ha chiamato aveva un forte accento palermitano”

Il pubblico ministero Calò ha chiesto una condanna a tre mesi di reclusione per don Vito Caradonna, accusato di minacce e molestie telefoniche. Il processo si sta celebrando innanzi al giudice monocratico Matteo Torre e scaturisce dalla denuncia di Antonino La Rosa, di 40 anni, persona offesa, assistita dall’avvocato Edoardo Alagna, che quattro anni fa ricevette per quattro giorni alcuni messaggi anonimi a tema minaccioso: “Ti uccido. Non hai capito niente sei tu quello che devo distruggere. Saluta per sempre le persone che ami perché non le rivedrai mai più”. Prima ancora era gli era arrivata una telefonata anonima altrettanto minacciosa. “La parte offesa – ha detto l’avvocato Stefano Pellegrino che, insieme a Luigi Pipitone difende don Vito – ha escluso che le minacce telefoniche anonime ricevute possano essere riconducibili a Vito Caradonna perché il timbro di voce era completamente diverso anche per via dell’accento palermitano”. Tuttavia la scheda telefonica usata per chiamata ed sms risulta intestata a don Vito, ma i legali hanno sottolineato che non c’è prova che sia stato lui ad usarla. La sentenza è attesa per il 6 luglio. Don Vito è stato condannato in primo e secondo grado a due anni, con pena sospesa, per tentata violenza sessuale, ma anche per questa vicenda i legali hanno affermato l’innocenza del sacerdote e annunciato il ricorso in Cassazione. Caradonna è stato sospeso “a divinis” circa due anni fa dal vescovo Domenico Mogavero. Questo provvedimento dell’ordinamento canonico comporta l’esclusione di ogni atto legato all’ordine sacerdotale e, quindi, l’impossibilità di celebrare sacramenti e di impartire benedizioni. Non comporta, invece, la privazione dell’abito ecclesiastico e non esonera dagli obblighi connessi con lo stato di vita di ministro ordinato.
 
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http://www.marsalaviva.it/cronaca/cronaca-...-vito-caradonna

Giovedì 09 Luglio 2015 18:31
Marsala, "Molestie telefoniche": assolto don Vito Caradonna Featured
Scritto da marsalaviva
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Marsala, "Molestie telefoniche": assolto don Vito Caradonna


Il giudice monocratico Matteo Torre, del Tribunale di Marsala, nel processo che vedeva don Vito Caradonna imputato per molestie telefoniche e minacce, ha assolto il prete marsalese "per non aver commesso il fatto".

Gli avvocati difensori di Caradonna, Stefano Pellegrino e Luigi Pipitone: "Siamo soddisfatti del risultato raggiunto e riteniamo che sia il primo passo di un percorso che ci consentirà di rendere giustizia al nostro assistito. La parte offesa ha escluso che le minacce telefoniche anonime ricevute possano essere riconducibili a Vito Caradonna perché il timbro di voce era completamente diverso anche per via dell'accento palermitano".

Per l'ex parroco della chiesa di contrada San Leonardo ed ex cappellano del carcere di Marsala il pm Calò aveva chiesto la condanna a 3 mesi di reclusione. Il processo in questione scaturisce dalla denuncia di Antonino La Rosa (40 anni), persona offesa, assistita dall'avvocato Edoardo Alagna, che nell'estate 2011 ricevette per quattro giorni alcuni messaggi anonimi a tema minaccioso: "Ti uccido. Non hai capito niente sei tu quello che devo distruggere. Saluta per sempre le persone che ami perché non le rivedrai mai più". L'avvocato Alagna: "Il mio assistito ha ricevuto questo genere di messaggi per circa quattro giorni. Poi ha sporto denuncia contro ignoti".

Prima ancora era gli era arrivata una telefonata anonima altrettanto minacciosa. Tuttavia la scheda telefonica usata per chiamata ed sms risulta intestata a don Vito, ma i legali hanno sottolineato che non c'è prova che sia stato lui ad usarla".
 
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http://www.tp24.it/2015/07/13/cronaca/mars...nzo-amato/93045

13/07/2015 16:57:00
Marsala. Processo a don Vito Caradonna. Chiamato a testimoniare padre Enzo Amato
Citato due volte, ma ancora assente in aula, il giudice monocratico Matteo Giacalone ha disposto l’accompagnamento coatto per padre Enzo Amato, ex missionario in Ecuador e attualmente parroco a Paolini, chiamato a testimoniare nel processo che vede don Vito Caradonna (prete sospeso a divinis dopo la condanna per tentata violenza sessuale su un uomo) per circonvenzione di incapace. Accusa sulla base della quale, tre anni fa, il gip aveva disposto per don Vito il divieto di dimora nel Comune di Marsala. Dall’indagine, condotta dalla sezione di pg della Guardia di finanza presso la Procura è emerso che don Vito Caradonna, nel 2010, quando era parroco a San Leonardo, riuscì a farsi consegnare quasi 70 mila euro da un parrocchiano, M.D.G., ex militare della Marina, noto nella zona per i suoi problemi di natura psichica. Problemi di salute per i quali, nel 1991, dopo 9 anni di servizio, fu congedato. Ma gli fu riconosciuta la “causa di servizio”. E per questo percepisce una pensione di circa 1200 euro al mese. Solo a fine ottobre 2011, grazie all’intervento di un legale, M.D.G. è riuscito a rientrare in possesso del denaro prestato al prete. In pratica, tutti i suoi risparmi. Per don Vito la Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari. Il denaro, secondo l’accusa, era stato spillato più soluzioni “abusando – secondo l’accusa – dello stato di infermità o deficienza psichica” del parrocchiano.
 
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http://www.primapaginamarsala.it/index.php...-ma-lo-restitui

Don Vito Caradonna processato per circonvenzione d’incapace. Altro prete: “Chiese denaro anche a me, ma lo restituì”

“Mi chiese un prestito di 45 mila euro per esigenze di parrocchia. Prestito che io gli concessi dopo aver avuto l’avallo del vescovo (Domenico Mogavero). Dopo circa un mese, mi restituì il denaro”.

E’ quanto ha dichiarato don Enzo Amato, all’epoca dei fatti (fine 2010) parroco alla chiesa di Grazia Puleo nel processo che davanti il giudice monocratico Matteo Giacalone vede imputato, per circonvenzione d’incapace, un altro prete, seppur sospeso a divinis.

E cioè Vito Caradonna, ex parroco della chiesa di San Leonardo ed ex cappellano del carcere, sospeso “a divinis” dal vescovo Mogavero dopo la condanna subìta per tentata violenza sessuale su un uomo. In questo procedimento, secondo l’accusa, don Vito riuscì a farsi consegnare quasi 70 mila euro da un parrocchiano, M.D.G., ex militare della Marina con problemi di natura psichica. E solo a fine ottobre 2011, grazie all’intervento di un legale, M.D.G. riuscì a riavere i suoi soldi. In pratica, tutti i suoi risparmi.

Il denaro, secondo gli investigatori della sezione di pg della Guardia di finanza della Procura, era stato chiesto e ottenuto in più soluzioni “abusando dello stato di infermità o deficienza psichica” del parrocchiano. Un prestito lo chiese anche a don Enzo Amato, che dopo due citazioni andate “a vuoto” ha finalmente testimoniato. Nella precedente udienza, il giudice aveva addirittura ordinato l’accompagnamento coattivo con i carabinieri.

Provvedimento poi revocato dopo che il prete ex missionario in Ecuador ha spiegato che era impegnato in un funerale. Prossima udienza, il 14 ottobre, quando saranno chiamati a testimoniare l’arciprete don Giuseppe Ponte e Gaspare Marino, legale rappresentante dell’Autoservizi Salemi.

P.A.

22/09/2015

http://www.tp24.it/2015/09/22/cronaca/Pret...20Trapani/94441

22/09/2015 06:25:00
Preti alla sbarra.Continuano i processi a Don Caradonna a Marsala e Don Librizzi a Trapani
Don Enzo Amato, parroco della chiesa di contrada Paolini, è stato ascoltato come testimone nel processo a don Vito Caradonna, ex parroco della chiesa di San Leonardo “sospeso a divinis” a causa di una condanna subìta per tentata violenza sessuale su un uomo, accusato di circonvenzione di incapace. Secondo la Procura (indagine della sezione di pg delle Fiamme Gialle), Caradonna si fece consegnare quasi 70 mila euro da un parrocchiano, M.D.G., ex militare della Marina con problemi di natura psichica. E solo a fine ottobre 2011, grazie all’intervento di un legale, M.D.G. riuscì a riavere i suoi soldi. Un prestito lo chiese anche ad un altro prete, don Enzo Amato, che alla fine del 2010 era parroco della chiesa di Grazia Puleo. Per don Enzo il giudice Matteo Giacalone, dopo due assenze senza alcuna preventiva giustificazione, aveva addirittura ordinato l’accompagnamento coatto con i carabinieri, per poi revocarlo dopo che l’ex missionario in Ecuador ha spiegato che il giorno della precedente udienza era impegnato in un funerale. Finalmente in aula, padre Enzo Amato ha raccontato: “Don Vito mi chiese un prestito di 45 mila euro per esigenze di parrocchia. Prestito che io gli concessi, con bonifico dal conto della mia parrocchia a quello della sua, dopo aver avuto l’avallo del vescovo (Domenico Mogavero). Dopo circa un mese, mi restituì il denaro”. Il 14 ottobre, sarà ascoltato l’arciprete don Giuseppe Ponte e Gaspare Marino. Nel marzo 2012, quando scattò l’accusa di circonvenzione d’incapace, il giudice delle indagini preliminari Francesco Parrinello dispose, per don Vito, il divieto di dimora nel Comune di Marsala. Misura cautelare poi revocata. Dall’indagine, coordinata dal procuratore Di Pisa e dal pm Scalabrini, è emerso che il giovane parroco (difeso dagli avvocati Stefano Pellegrino e Luigi Pipitone) aveva sempre bisogno di denaro perché dedito al vizio del gioco (“Gratta e vinci”, con cui ha anche vinto 50 mila euro) e per questo, spesso, chiedeva prestiti anche ad altri parrocchiani. Da un accertamento alla Camera di commercio, inoltre, è emerso che sono ben 17 gli assegni a vuoto protestati al sacerdote (indebitatosi per il vizio del gioco), per un ammontare complessivo di 170.454 euro. E anche la Banca d’Italia ha confermato l’esistenza di “anomalie” nel tourbillon dei crediti - mutui, affidamenti, etc. - accordati al prete. Un continuo bisogno di denaro che ormai l’aveva condotto dentro un vortice che poco aveva a che fare con la sua funzione di “ministro del culto cattolico”. Anzi, questa veste gli era utile per chiedere denaro a chiunque riteneva nelle condizioni di potere aderire alle sue richieste. Non soltanto, quindi, all’ex militare della Marina in pensione con problemi mentali, ma anche ad altri parrocchiani. Come è emerso dalle indagini delle Fiamme Gialle. Tra le persone dalle quali il giovane parroco, ex cappellano del carcere, ha ottenuto denaro (10 mila euro) anche l’avvocato Antonino Sammartano, il legale grazie alla cui intermediazione, la vittima riuscì, dopo parecchio tempo, a rientrare finalmente in possesso del denaro prestato a don Vito. L’ex assessore comunale all’urbanistica, tra i parrocchiani più attivi della borgata, ha anche fornito un importante contributo all’indagine. Il vescovo Domenico Mogavero aveva anche revocato la competenza a gestire i beni patrimoniali della parrocchia di San Leonardo perché don Vito si sarebbe impossessato di oggetti votivi della chiesa per impegnarli.

LIBRIZZI. Battute finali a Trapani per il processo a Don Librizzi. Si aggrava la posizione del prete sotto processo a Trapani con l'accusa di violenza sessuale. "L'esame clinico diretto ha consentito di escludere la presenza di psicopatologie strutturate e clinicamente rilevanti". E' questo il quadro psichiatrico tracciato dai consulenti nominati dalla Procura di Trapani per descrivere le condizioni di don Sergio Librizzi, l'ex direttore della Caritas di Trapani, arrestato nel giugno 2014 per violenza sessuale ai danni di richiedenti asilo e attualmente sotto processo con il rito abbreviato. Sulle condizioni psichiche del prete si era gia' espresso il medico Gaetano Vivona, nominato come consulente di parte dai legali di Librizzi, ma in quel caso l'uomo era stato considerato "non capace di intendere e volere". La relazione redatta dal dottor Maurizio Marguglio e dallo psichiatra Domenico Micale (nominati come consulenti del Tribunale) dunque ha capovolto l'esito. "Nel periodo della commissione di fatti contestati - si legge nella relazione - il Librizzi non presentava infermita' di mente, di misura tale da incidere sulla capacita' di intendere e di volere". I medici inoltre hanno risposto alle domande del gip Antonio Cavasino e del pm Paolo Di Sciuva arricchendo lo scenario sanitario di Librizzi. Oggi avranno inizio le discussioni, che seguiranno il 22 settembre.
 
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Rinviato il processo a carico di don Vito Caradonna
Apertura, Giudiziariagiovedì 10/12/2015 - 06:38:30 A+A-SHARE ON EMAILEMAILSHARE ON PRINTPRINT
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Rinviato il processo a carico di don Vito Caradonna
Era attesa per ieri mattina, davanti il giudice monocratico di Marsala Matteo Giacalone, l’intervento in aula in sua difesa di don Vito Caradonna, l’ormai ex sacerdote della chiesa di contrada San Leonardo che si trova sotto processo per circonvenzione di incapace. Davanti al giudice è intervenuto però uno dei suoi legali, l’avvocato Stefano Pellegrino che lo assiste assieme al collega Luigi Pipitone. L’avvocato marsalese ha chiesto il rinvio della deposizione del suo assistito. La richiesta è stata avanzata per produrre in dibattimento la copia degli assegni che, secondo la tesi difensiva, fornì in garanzia a chi gli aveva prestato del denaro. Gli assegni però non furono mai incassati perché andarono in “protesto”, in quanto in banca il prete non aveva la necessaria copertura finanziaria. Secondo la difesa però il fatto che i titoli furono emessi “dimostra la buona fede di don Vito, che saldò in seguito il debito vendendo la casa”. Denaro che fu restituito, ha sottolineato in udienza l’avvocato Pellegrino, direttamente da un notaio contestualmente all’incasso per la cessione dell’abitazione. Su questi fatti, e su altri ancora, l’ex prete della chiesa di San Leonardo dovrebbe deporre nella prossima udienza fissata per l’otto gennaio 2016. Secondo l’accusa, don Vito che si trova attualmente “sospeso a divinis” dalla sua funzione religiosa, a causa di una condanna subita per tentata violenza sessuale, si sarebbe fatto consegnare quasi 70 mila euro da un parrocchiano, M.D.G., ex militare della Marina. E solo a fine ottobre 2011, grazie all’intervento di un legale, l’ex militare riuscì a riavere i suoi soldi.
 
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Circonvenzione d’incapace, don Vito Caradonna si difende in aula

don vito caradonna2058Don Vito Caradonna, l’ex prete della chiesa di contrada San Leonardo processato davanti il giudice monocratico di Marsala Matteo Giacalone per circonvenzione di incapace, cerca di difendersi.

In aula ha, infatti, dichiarato: “Non ho voluto approfittare di Di Girolamo. Non volevo circuirlo. Avevo bisogno di un prestito perché avevo fatto un mutuo per l’acquisto di un’abitazione. E a garanzia del prestito ho rilasciato degli assegni. Se avessi voluto tenere nascosto il prestito, non solo non avrei fatto gli assegni, ma non avrei neppure accompagnato la persona a cui avevo chiesto il denaro alla posta, dove alla presenza della direttrice è stato detto che la somma era prelevata perché avevo bisogno di un prestito”.

Da un’indagine condotta dalla sezione di pg della Guardia di finanza presso la Procura di Marsala è emerso che il prete, nel 2010, riuscì a farsi consegnare quasi 70 mila euro da un parrocchiano, M.D.G., ex militare della Marina, noto nella zona per i suoi problemi di salute, per i quali, nel 1991, dopo nove anni di servizio, fu congedato. Per la sua patologia gli fu riconosciuta la ‘’causa di servizio’’ e per questo percepisce una pensione di circa 1200 euro al mese.

Secondo quanto raccontato dalla vittima (che solo grazie all’aiuto dei sui familiari e all’intervento di un legale, riuscì a rientrare in possesso del denaro prestato al prete: in pratica, tutti i suoi risparmi), don Vito Caradonna all’ex militare chiese il denaro dicendogli che gli serviva per la chiesa e perché ‘’doveva darlo agli angeli’’. Per circa quindici mesi, poi, avrebbe continuato a non pagare il debito. L’indagine è stata coordinata dal procuratore Alberto Di Pisa e dal sostituto Nicola Scalabrini.

Nel corso del processo, infine, anche l’arciprete don Giuseppe Ponte e il missionario don Enzo Amato hanno dichiarato che don Vito chiese denaro in prestito anche a loro.

A.P.

09/01/2016
 
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Rinviato il processo a carico di Vito Caradonna. L’ex sacerdote deve rispondere di circonvenzione di incapace
Apertura, Giudiziaria, MARSALAvenerdì 12/02/2016 - 16:43:28 A+A-EMAILPRINT
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Rinviato il processo a carico di Vito Caradonna. L’ex sacerdote deve rispondere di circonvenzione di incapace
Rinviato al prossimo 16 marzo il processo che vede imputato per circonvenzione di incapace l’ex sacerdote marsalese Vito Caradonna. L’aggiornamento dell’udienza è dovuto alla assenza del giudice monocratico, Matteo Giacalone. La vicenda riguarda il sacerdote che, secondo l’accusa, aveva ottenuto un prestito da un suo parrocchiano della chiesa di san Leonardo. Si trattava di una somma di circa 70 mila euro. Nel corso delle indagini la Guardia di Finanza riuscì a scoprire che il prete avrebbe ottenuto il prestito perché l’uomo aveva dei problemi di invalidità mentale, tanto che da ex militare in carriera nella Marina era stato “dimesso” con una pensione per motivi di salute, dopo circa 9 anni di servizio. Aveva anche ottenuto il riconoscimento per causa di servizio. Secondo l’accusa, Caradonna approfittò dell’incapacità del soggetto per lo stato di infermità. Il sacerdote ha sempre sostenuto che a garanzia del prestito erano stati dati alcuni titoli, risultati poi inesigibili. La casa che l’ex cappellano del carcere di Marsala aveva acquistato, sembra con quel denaro, dovette poi vendere per saldare il debito. Insomma il debito è stato saldato. La difesa dell’ex sacerdote (sospeso dalla funzioni dal vescovo di Mazara perché condannato in primo grado e in appello in un procedimento che lo vedeva imputato per tentata violenza su di un uomo), sostenuta dagli avvocati del foro di Marsala, Luigi Pipitone e Francesco Fontana, mira a dimostrare che l’ex militare era capace di intendere e di volere e prestò il denaro al Caradonna i maniera consapevole. Per questo oggi era stato convocato tra i testi della difesa uno psichiatra di parte. “Non volevo circuirlo – aveva dichiarato Vito Caradonna nella scorsa udienza –, mi occorreva del denaro per pagare un mutuo che avevo acceso per l’acquisto di una abitazione. A garanzia del prestito ho dato degli assegni. Nessuna segreto ho pure accompagnato l’ex militare alle poste ”. In merito al fatto che l’uomo fosse affetto da una patologia invalidante Caradonna aveva dichiarato di non esserne a conoscenza. “Sapevo che era autonomo – ha detto al giudice l’ex sacerdote -. Viveva da solo, faceva acquisti autonomamente e sul conto che aveva alla posta solo lui poteva operare. Non c’erano cointestatari o persone che dovevano autorizzare al prelievo o a disinvestire i buoni fruttiferi che aveva”.
 
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view post Posted on 15/2/2016, 12:15
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Alcune precisazioni sulla vicenda di don Vito Caradonna…
Giudiziaria, MARSALAlunedì 15/02/2016 - 10:57:44 A+A-EMAILPRINT
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Alcune precisazioni sulla vicenda di don Vito Caradonna…
In riferimento all’articolo dal titolo “Rinviato il processo a carico di Vito Caradonna, l’ex sacerdote deve rispondere di circonvenzione di incapace”, pubblicato dal nostro sito in data 12 febbraio 2016, ci scrive uno dei due legali del sacerdote. Nell’articolo in riferimento abbiamo definito Vito Caradonna ex sacerdote. Ci scusiamo con l’interessato che è soltanto sospeso a divinis e non può esercitare le funzioni del suo ministero. Ma in quanto tale, rimane comunque sacerdote. L’avvocato che lo assiste, Francesco Fontana non è iscritto al foro di Marsala come da noi erroneamente riportato ma, come lui stesso sottolinea, è appartenente al foro di Milano.
 
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view post Posted on 17/3/2016, 17:48
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http://www.tp24.it/2016/03/17/cronaca/circ...caradonna/98827

17/03/2016 09:20:00
Circonvenzione d'incapace. Continua a Marsala il processo a don Vito Caradonna http://www.tp24.it/immagini_articoli/17-03...o-caradonna.jpg
Lo psichiatra Gaetano Gurgone è stato ascoltato in qualità di consulente tecnico della difesa nel processo, davanti al giudice Matteo Giacalone, a don Vito Caradonna, ex parroco della chiesa di contrada San Leonardo ed ex cappellano del carcere di Marsala, accusato di circonvenzione di incapace. Dall’indagine, condotta dalla sezione di pg della Guardia di finanza presso la Procura, è emerso che don Vito Caradonna, nel 2010, quando era parroco a San Leonardo, riuscì a farsi consegnare quasi 70 mila euro da un parrocchiano, M.D.G., ex militare della Marina, con problemi di salute per i quali, nel 1991, dopo 9 anni di servizio, fu congedato. Ma gli fu riconosciuta la “causa di servizio”. E per questo percepisce una pensione di circa 1200 euro al mese. Solo a fine ottobre 2011, grazie all’intervento di un legale, M.D.G. è riuscito a rientrare in possesso del denaro prestato al prete. Il denaro, secondo l’accusa, era stato spillato più soluzioni “abusando – secondo l’accusa – dello stato di infermità” del parrocchiano. Per oltre un anno, poi, sempre secondo l’accusa, la vittima sarebbe stata presa in giro. Gli venivano, infatti, consegnati assegni a vuoto e falsi documenti postali che attestavano bonifici. L’indagine è stata coordinata dal procuratore Di Pisa e dal pm Scalabrini. Da un accertamento alla Camera di commercio è emerso che furono ben 17 gli assegni a vuoto protestati al sacerdote, per un ammontare complessivo di 170.454 euro. E anche la Banca d’Italia ha confermato l’esistenza di “anomalie” nel tourbillon dei crediti - mutui, affidamenti, etc. - accordati al prete. Tra le persone dalle quali il giovane parroco ha ottenuto denaro (10 mila euro) anche l’avvocato Antonino Sammartano, il legale grazie alla cui intermediazione, la vittima riuscì, dopo parecchio tempo, a rientrare finalmente in possesso del denaro prestato a don Vito. Adesso, però, il dottor Gurgone, contestando di fatto le conclusioni del ctu della Procura, secondo il quale l’ex militare è incapace di intendere, afferma che “non è affatto scontata l’equivalenza tra problematiche psichiche e assenza di responsabilità”. Per Gurgone, infatti, “bisogna accertare, caso per caso, come l’infermità mentale possa alterare le funzioni dell’io”. Alla prossima udienza, il 15 aprile, sarà ascoltato un altro medico psichiatra (Sammartano) citato dalla difesa. Legali di don Vito sono gli avvocati Luigi Pipitone e Francesco Fontana. Attualmente, don Vito Caradonna è sospeso “a divinis” per una condanna, confermata anche in appello, per violenza sessuale su un uomo.
 
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view post Posted on 16/4/2016, 14:22
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16/04/2016 11:00:00
Marsala, altra udienza del processo per circonvenzione d’incapace a don Vito Caradonna www.tp24.it/immagini_articoli/16-04...o-caradonna.jpg
La difesa di don Vito Caradonna, ex parroco della chiesa di contrada San Leonardo, accusato di circonvenzione di incapace, ha rinunciato ad ascoltare l’ultimo consulente (lo psichiatra Sammartano) che doveva esprimere un parere sulle condizioni psichiche della persona a cui il prete chiese un prestito di 70 mila euro. Per un impegno fuori sede, infatti, lo psichiatra non si è presentato in aula. Il processo, ormai alle battute finali, è stato quindi rinviato al 27 aprile. A difendere don Vito sono gli avvocati Luigi Pipitone e Francesco Fontana. In una precedente udienza, un altro psichiatra nominato dai legali (Gaetano Gurgone) aveva affermato che “non è affatto scontata l’equivalenza tra problematiche psichiche e assenza di responsabilità”. Per l’accusa, don Vito si sarebbe fatto consegnare 70 mila euro da un parrocchiano, M.D.G., ex militare della Marina con problemi di salute. M.D.G. riuscì ad avere indietro il suo denaro dopo non poche difficoltà. Il prete, per restituirlo, vendette la casa che con quel denaro aveva acquistato.
 
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