C'è chi è meno vincolato degli altri alle restrizioni del Coronavirus
https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/ne...-polemiche.htmlCerignola, in 25 al funerale del parroco: scattano le polemiche
Per via dei presenti alle esequie di don Saverio Del Vecchio. Si difende anche il sacerdote che al rione Fornaci ha svolto una processione
Michele Cirulli
17 Aprile 2020
Cerignola, in 25 al funerale del parroco: scattano le polemiche
Cerignola - La comunità cerignolana saluta don Saverio Del Vecchio, dal 1991 parroco della chiesa del Carmine e scomparso l’11 aprile scorso, all’età di 87 anni, a causa del Coronavirus presso l’ospedale “Casa sollievo della sofferenza” di San Giovanni Rotondo. Al funerale, officiato dal vescovo della diocesi Cerignola-Ascoli Satriano, mons. Luigi Renna, hanno partecipato circa 25 persone. Le foto, diffuse online proprio dalla chiesa locale, hanno generato polemiche sui divieti ancora una volta infranti dalla comunità religiosa ofantina: ai cittadini comuni, infatti, in questo periodo di emergenza non è permesso salutare in massa il defunto, ma in cimitero possono recarsi soltanto i parenti più stretti appartenenti allo stesso nucleo familiare.
La partecipazione in massa con oltre 25 persone, al di là del distanziamento più o meno applicato, ha innescato più di qualche dubbio nella popolazione. Al funerale hanno partecipato i familiari più stretti della vittima e molti sacerdoti della diocesi per dare l’ultimo saluto a don Del Vecchio, tra i preti di riferimento in città.
Nato il 30 novembre 1933 e ordinato presbitero il 16 settembre 1956, don Saverio – tra i suoi molteplici incarichi ricoperti in diocesi e oltre i confini della chiesa locale – è stato prima parroco, quindi rettore della chiesa della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo a Cerignola.
«Il nostro don Saverio – è stata la prima espressione del vescovo Renna – è andato a celebrare la Pasqua eterna. Non gli bastavano più le nostre liturgie. Era pronto e lo diceva spesso». Don Saverio ha lasciato nei sacerdoti di Cerignola e dell’intera diocesi, molti dei quali suoi giovani studenti nel Pontificio seminario regionale “Pio XI” di Benevento, «una traccia indelebile, e non sono pochi coloro che ne ricordano l’amabile figura ancora oggi, dopo tanti anni, senza dimenticare che il cammino neo catecumenale aveva dato allo stesso una nuova consapevolezza della sua vocazione battesimale e sacerdotale».
La Vergine Maria – è la riflessione orante del presule – che don Saverio aveva insegnato ad amare nella Confraternita del Carmelo, ora accoglie il suo figlio, che, senza veli, le canta: Fiore del Carmelo». Al ricordo di una personalità di spessore si è affiancata la polemica per un trattamento che invece non sarebbe stato concesso a tutti gli altri cittadini e defunti. Ancora da chiarire chi abbia autorizzato la celebrazione con oltre 25 persone. Cerignola vive momenti di forte conflittualità con la chiesa locale, anche dopo la via crucis tenuta nel quartiere Fornaci da don Carmine Vietri nel giorno del venerdì santo. Una manifestazione vietata per decreto, ma svolta nelle vie cittadine, che ha scatenato polemiche e su cui proprio il parroco, tramite video diffuso sui social, è tornato in maniera piccata: «La legge può essere interpretata, si può compararla ad altre leggi, cercando di capire lo spirito e non la lettera. Il Concordato parla chiaro: la Chiesa e lo Stato, ciascuna nel proprio ordine, indipendenti e sovrani, si impegnano a collaborare per promuovere il bene dell’uomo». Come a dire, al di là del bene e del male.