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La sapienza infinita di Padre Livio Fanzaga su Radio Maria, Dalle sciagure volute da Dio, all'impiccagione dei giornalisti, agli atei da tagliare a fette

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Morning star
view post Posted on 8/4/2009, 14:18




CITAZIONE
anche la croce delle nostre incapacità a prevedere, a conoscere

quanti, come me, si trovano in totale disaccordo con questa frase?
 
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view post Posted on 9/4/2009, 12:17
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http://www.asca.it/news-TERREMOTO__DOMANI_...22444-ORA-.html

09-04-09
TERREMOTO: DOMANI CARD. BERTONE E MONS. GAENSWEIN A FUNERALI


(ASCA) - Citta' del Vaticano, 9 apr - Ci saranno il Segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone e il segretario particolare del papa, mons. Georg Ganswein, a celebrare domani il rito di suffragio per le vittime del terremoto che ha colpito il capoluogo abruzzese e le zone circostanti. Lo ha comunicato oggi la Sala Stampa vaticana, confermando le notizie circolate ieri.

Il card. Bertone celebrera' i funerali, per i quali, ''in considerazione dell'eccezionalita' dell'evento la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha concesso l'indulto per la celebrazione di una Santa Messa di suffragio, nonostante, di norma, la liturgia del Venerdi' Santo non preveda altri riti, eccetto quelli 'In Passione Domini'''.

La presenza, oltre al card. Bertone, rappresentante ufficiale del Vaticano, anche del segretario di papa Ratzinger e' da interpretare, si legge nel comunicato, come un ''segno di personale vicinanza del Papa a quanti soffrono a causa del terremoto''.
 
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view post Posted on 1/7/2009, 11:53
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http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=362425&START=0&2col=

"Prego anche per Scalfari: e così lo strapperò all’inferno"
di Giancarlo Perna

È un uomo felice don Livio Fanzaga. Felice di essere prete. Da 25 anni è il factotum di Radio Maria, quella dei rosari recitati in diretta. Ogni giorno, due milioni di persone pendono dalle sue labbra. Molti ascoltano don Livio guidando l’auto mentre proclama con allegra cadenza bergamasca che la Madonna è tra noi, Dio esiste, Gesù ci ama, il Paradiso ci aspetta.
Questa succursale del Padreterno è nel centro di Meda, tra Como e Lecco. Ora è in una palazzina in affitto. Entro l’anno traslocherà nei pressi, in una sede di proprietà. Don Livio, capelli candidi corti, mi accoglie in una stanzetta al termine della sua seguitissima rassegna stampa mattutina in un simil clergyman di sua creazione. Camicia azzurro oratorio da cui sbuca la maglia bianca che fa le veci del solino, croce al petto, pantaloni grigi.
«Mi sono appena cambiato. Al microfono faccio certe sudate!», dice e non gli daresti mai 69 anni per l’energia che sprizza, né più di 20 per l’entusiasmo che ti comunica.
«Sarà fiero del suo enorme seguito», dico sedendo tra una statua bianca della Madonna di Medjugorje e i ritratti, dono di un seguace pittore, degli idoli di don Livio: De Gasperi, La Pira, Wojtyla e un altro paio di papi.
«Alla quantità non penso mai. Farei lo stesso anche se l’ascoltatore fosse uno solo. Considero Radio Maria una grande famiglia cui indicare la meta della vita. Un popolo in cammino con la Chiesa verso l’eternità», dice con largo sorriso. Annotazione che faccio una volta per tutte, perché don Livio sorride sempre. Su uno scaffale sono allineati dei pescecani di legno a fauci spalancate. Chiedo lumi. «Rappresentano chi, pur desiderandolo, non si converte mai. La fame del mondo è infatti molto più forte della fame di Dio», risponde con l’aria di saperla lunga sul gregge di Radio Maria.
Un gregge che don Livio ha allargato a dismisura negli anni. Non solo in Italia, con i suoi 850 ripetitori, Radio Maria ha una copertura nazionale superiore alla Rai, ma è un network diffuso nelle varie lingue in 50 Paesi. Solo in Tanzania, a maggioranza islamica, ha sei milioni di ascoltatori.
«Al microfono ripete di continuo “Cari amici”. Chi pensa di avere di fronte?».
«Prima della radio, mi ero abituato per 20 anni a parlare alla gente in una parrocchia di Milano. Radio Maria è una grande parrocchia dell’etere. Con una differenza su quella reale: molti ascoltatori non vengono in chiesa da anni. Io li spingo a Dio e a migliaia, ascoltandomi, si avvicinano di nuovo a Lui. È una radio di conversione».
«Nella rassegna stampa con quali criteri giudica i giornali e i fatti del mondo?».
«In base all’etica cristiana attenendomi all’insegnamento della Chiesa. Non mi piace cantare per conto mio».
«Critica spesso Corsera e Repubblica. Sono antireligiosi?».
«Più Repubblica che il Corriere il quale dà qualche spazio alle prospettive cristiane. Repubblica è invece inaccettabilmente atea e materialista. Passi l’anticlericalismo, sempre legittimo. Ma il giornale di Scalfari, a cominciare dal fondatore, fa dell’anticristianesimo militante. Non c’è un cristiano in tutta la redazione».
«Che giornali legge più volentieri, a parte Avvenire?».

«Corriere e Giornale. Il primo per editorialisti come Galli della Loggia. Del Giornale mi piace il direttore, che ha fatto con coraggio la battaglia per la vita. Ho anche due amici Brambilla e Tornielli. È un quotidiano laico, ma con una forte componente cattolica».
«Le filippiche di don Sciortino su Famiglia cristiana?».
«Non le condivido. Sono il primo ad auspicare maggiore sobrietà negli uomini pubblici. Ma non accetto che si usi il pretesto della vita privata per attacchi politici».
«Giorni fa ha lodato Montezemolo che l’ha spuntata su Mosley per la Formula uno. “Mai mettersi contro Luca”, ha chiosato. È un suo ascoltatore?».
«Lo ignoro, ma penso che prima risorsa di un Paese siano gli uomini capaci. Ovunque vada, Luca fa bene. Guardi la Ferrari prima e dopo di lui. Ce ne fossero», dice da tifoso ed ex sportivo: pallone in parrocchia; salto in lungo, in alto e molto altro in seminario.
«Ogni tanto al microfono parla in rima. È il suo lato folle?».
«Finita la rassegna stampa, faccio la pausa del “caffeino”. Una gag in rima, come la vignetta di un giornale. La rima non è molto intellettuale ma ha efficacia popolare».
«Quella di oggi?».
«“Sto Barroso è diventato palloso” per la multa Ue all’Italia perché le donne vanno in pensione prima degli uomini. Solo chi ignora la loro vita - lavoro, casa, figli - può pretendere di equipararle» dice e mimando i gesti della massaia aggiunge: «Vivo solo e so bene la fatica di lavare e stirare».

Com’è nata la sua vocazione?
«Famiglia operaia molto religiosa. A quattordici anni, finite le Commerciali, papà si aspettava che lavorassi. Ma conobbi un missionario in Cina e volli fare lo stesso. Andai in seminario a Finale Ligure e per nove anni non sono più tornato a Dalmine (Bg) dai miei. Era la regola dei seminari di allora. Mi sono laureato in Teologia, a Roma in Filosofia e ho mancato, per un esame, Scienze politiche».

Nemmeno un flirt adolescente?
«Nulla. Mai avuto dubbi sulla vocazione. Oggi, Dio lo sento molto e non mi manca niente. Da ragazzo avevo in testa l’avventura eroica della missione. Ho trascorso un anno in Africa. La famiglia non mi ha mai attirato. Non poteva soddisfare l’ideale che mi affascinava: dedicarmi al prossimo e alle grandi realizzazioni come Radio Maria».

Che nacque dopo il suo incontro con la Gospa di Medjugorje.
«La svolta radicale della mia vita nell’85, quattro anni dopo l’apparizione ai ragazzi croati. Che fosse apparsa in un Paese comunista mi ha sempre colpito. Sono andato a Medjugorje e mentre concelebravo la messa ho avuto un’illuminazione: qui la Madonna vive, perciò il cristianesimo è la religione vera».

Pensa davvero che la Madonna appaia ai contadinelli croati, di Lourdes o di Fatima?
«Appare per una ragione precisa: il mondo rischia l’autodistruzione e la Madonna viene per salvarci. Ho imparato il croato e parlato tanto con i sei veggenti. La loro sincerità è assoluta. Non ho mai sentito fischiarmi le orecchie. E non sono un credulone».

Crede sul serio nell’Aldilà?
«Credo nella vita eterna, nell’immortalità dell’anima, nell’incontro con Gesù. Dio mi dà ogni giorno dei segni».

L’ultimo?

«Quello di ieri, non glielo posso dire. Gliene racconto un altro. Guidavo l’auto per Medjugorje. Ebbi un colpo di sonno e precipitai restando in bilico su un burrone. Agli angeli ho gridato: “Anche voi dormite!”. Riuscii a uscire dall’auto. Mi inerpicai e sulla strada incontrai un gruppo di operai che con una corda tirarono su la macchina. Un quarto d’ora dopo ero di nuovo in viaggio verso la Madonna. Il Padreterno con cui mi ero arrabbiato mi aveva dato la risposta».

Aspira alla santità?
«È dovere di ogni cristiano. Io sento un’intima amicizia con Gesù. Se invece s’intende la perfezione, sono lontano mille miglia».

Ha dei vizi?
«Il principale è essere uomo di battaglia: demolisco l’avversario. Poi mi pento e prego per lui».

Anche per Scalfari?
«Tutti i giorni. Non riuscirà ad andare all’inferno. Prego troppo. Quando si saprà salvato, mi ringrazierà».

La considerano un cattolico conservatore.
«Socialmente sono un mezzo sindacalista, come due dei miei sei fratelli. Sono per un’equa distribuzione della ricchezza. Ma non ritengo che la sinistra faccia per la gente più della destra. La ricchezza, per distribuirla, va prodotta. In teologia seguo l’ortodossia cattolica di Ratzinger».

Ha detto: “Il cristianesimo è l’unica religione vera”. Ma la Chiesa dialoga, è sfumata, relativista.
«Gesù è il solo salvatore del mondo. Buddha, Maometto, gli altri, sono uomini. Hanno frammenti di verità, ma solo Cristo è Dio. Loro sono marciti, l’unico risorto è Gesù».

Cosa pensa del Concilio?
«Grande creatività e grandi sconquassi. I seminari, introdotta una malintesa libertà, in pochi anni si sono svuotati. Il Concilio ha valorizzato il mondo, ma senza indicarne i pericoli. Solo Wojtyla e Ratzinger, il suo braccio dogmatico, hanno risalito la china».

Che impressione ebbe degli islamici in preghiera davanti al Duomo?
«Pessima. Ho assistito sulla spiaggia di Dakar alla preghiera di migliaia di musulmani col sole che sorgeva e un silenzio celeste. Lì vedevi la trascendenza. A Milano solo provocazione politica».

Il silenzio diplomatico del cardinale Tettamanzi?
«La sua linea è integrare ed evitare conflitti. Credo possa avere effetto. I musulmani quando trovano persone che gli vogliono bene, si aprono. In Italia si convertono dai 50 ai 100 islamici l’anno, in Francia dai 400 ai 500. Conversioni vere, non emotive come spesso nelle spose di musulmani».

Rosy Bindi ha detto: “Non possiamo lasciare che sia Radio Maria a formare la coscienza dei cristiani”.
«I cattolici del Pd ci sentono lontani, ma sui temi etici sono loro a essere lontani dalla Chiesa. Bindi è per i Dico, la Chiesa è contro. Noi siamo per il cattolicesimo integrale, loro per un cristianesimo diluito. Bindi è un politico, a me interessa l'Aldilà».

Chi è più attento ai valori cristiani, destra o sinistra?
«Il centrodestra perché nelle sue file ci sono più cattolici. A sinistra la loro presenza è poco incisiva».

Come si rilassa dai rumori del mondo?
«Pregando. È la mia attività principale. Passo il tempo con Gesù e Maria che per me sono vivi. Altri svaghi non ho. In vacanza vado a Medjugorje. Di lì, mi collego per telefono con Radio Maria. Scrivo cinque libri l’anno. Ma sono in gran forma e non sono mai depresso».

Quale peccatuccio si concederà nella pausa estiva?
«Farò lunghe sieste a Medjugorje. Così la notte potrò salire sulla montagna dell’apparizione e pregare guardando le stelle».
 
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fermakon
view post Posted on 1/7/2009, 14:25




a leggerlo tutto non ce la fo proprio
comunque io ascolto radio maria tuuutta l'estate, in macchina.
e assicuro, provare per credere, ch'è da morir dal ridere :D
 
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drjekill
view post Posted on 14/2/2010, 10:37




Sono un assiduo ascoltatore di SuperLivio. La mattina il commento alla stampa è un'imperdibile iniezione di buon umore. Altro che Zelig etc.
Nessun è piu' pazzo e ben inserito nel Medioevo di lui e cosi' inizi la giornata sentendoti intelligente ed evoluto ...
Quando poi parla dei misteri delle veggenti , che sono misteri , ma verranno svelati boh, e la sua interpretazione della storia ( la Madonna che ha sconfitto l'URSS etc) sono l'apoteosi del buoumore.
Grazie SuperLivio.
 
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Varre
view post Posted on 14/2/2010, 11:03




Ma Fanzaga non era quel coglione che aveva detto che il terremoto in Abruzzo era stato "voluto dal Signore"?
 
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Leonessa_63
view post Posted on 14/2/2010, 17:42




Quello che mi meraviglia e scandalizza non sono le cazzate sparate a raffica da sto Fanzaga e dagli altri come lui, che chissà di quali sostanze fanno uso prima di parlare e che hanno tutto l'interesse a terrorrizzare e imbrogliare la gente, ma che c'è gente che gli crede e ancora gli va dietro ma come si fa ad accettare una simile presa per il culo, ma veramente sta gente ha atrofizzato parte del cervello.
 
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Paola Maestri
view post Posted on 9/2/2014, 01:49




RIDIAMO UN PO' TUTTI...ANCHE QUELLI CHE SONO A FAVORE DI PADRE LIVIO...........Nella mia vita ho studiato un po' e che io mi ricordi l'unico uomo che è morto e poi è risorto è Gesù...molto probabilmente sono tutte balle ma pensa un po' se è vero ! se è vero questo è vero tutto il Vangelo ...ma porca miseria , io faccio tanto il furbo ...non è vero questo , non è vero quello , sono tutti degli imbecilli, non capiscono un *****, sembra un circo , rido io che ridi tu , ridiamo tutti come dei pazzi poi muoio ( e non è un augurio ...ci mancherebbe altro...è solo una certezza ...l'unica che c'è) e mi ritrovo abbracciato a satana...e se è vero il Vangelo, satana non è per un bel cavolo buono ma è cattivissimo e non ci sto solo per 100.000.000.000.000.000.000.000.000.000.... di anni ma ancora peggio per l'eternita'e allora vedi come rido...va' che rido che è un piacere...io e satana ci facciamo delle risate che non ti dico PIANGO...STRAPIANGO dal ridere...e magari tra un pianto e l'altro nella disperazione piu' bella penso "...se avessi ascoltato Padre Livio di Radio Maria magari adesso non sarei qui...Padre Liviooooo aiutoooo" e padre Livio Beato o forse addirittura Santo tra gli angeli del Paradiso da lassu' mi guarda e mi dice" ...e tu chi ***** sei ? chi ***** ti conosce? e io cosa ci posso fare...***** tuoi!!" (perche' va bene Santo ma anche un po' arrabbiato lo è e Gesù che è tanto buono gli permette di dire qualche parolaccia per tutte le cose brutte che gli hanno detto in vita) e così San Padre Livio si gira dall'altra parte cantando e salterellando come un bimbo felice in braccio alla sua Mamma ( la Madonna naturalmente ...la Mamma di Gesù e di tutti gli uomini per la quale Padre Livio si è sgolato dai microfoni di Radio Maria per la maggiorparte della sua vita ) e non è cattiveria perchè per chi è all'inferno non c'è piu' niente da fare...e sì ...è così...Tu hai scelto Gesù ? No! e allora vai con chi hai scelto...auguri e tante risate ! Paola Maestri
 
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view post Posted on 11/5/2017, 15:23
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www.corriere.it/cronache/16_novembr...0a0d7325e.shtml
Corriere della Sera
/ CRONACHE
LA POLEMICA DOPO LE FRASI SUL TERREMOTO
Radio Maria e la «punizione divina»
Le parole senza via di mezzo di padre Livio per i tre milioni in ascolto
L’emittente con sede a Erba è famosa anche per la ruvida franchezza del suo fondatore
di Gian Guido Vecchi
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Padre Livio Fanzaga, 76 anni, nato in una frazione di Dalmine e «orgogliosamente figlio di un operaio», è un uomo che non conosce l’uso dell’eufemismo. Nella sua personale interpretazione dell’evangelico «il vostro parlare sia “sì, sì”, “no, no”», è capitato talvolta che gli scappasse la frizione. Gli archivi dei giornali pullulano di aneddoti, come quando si rivolse in diretta a Monica Cirinnà, autrice della legge sulle unioni civili («signora, arriverà anche il suo funerale, stia tranquilla») o se la prese con i giornalisti Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi, autori di due libri sugli scandali vaticani («io li impiccherei, quasi quasi… »). Va detto che in Vaticano, al netto degli imbarazzi, gli riconoscono «di aver fatto del bene». Perché parlare di padre Livio significa parlare di Radio Maria. E parlare di Radio Maria vuol dire parlare di un’emittente che solo in Italia arriva a un milione e mezzo di ascoltatori nei dati ufficiali, quasi tre in quelli ufficiosi. C’è un mondo, un’Italia profonda composta spesso (ma non solo) di persone anziane, che attraverso la radio segue ogni giorno messe, rosari, lectio divine, le parole del Papa.

Il network
Semmai i problemi, al direttore, sono arrivati nel corso del tempo dalla seguitissima rassegna stampa mattutina, e dai suoi commenti politici e non. Le polemiche ricorrenti non lo hanno mai scalfito: «Mi fanno passare per un pirla, maledetti!». Stavolta però è diverso. Forse è il momento più difficile da quando trent’anni fa, il 12 gennaio 1987, quel padre scolope rilevò con l’«Associazione Radio Maria» un’emittente parrocchiale in una frazione di Erba, vicino a Como, e la trasformò in uno dei più clamorosi successi mediatici che si siano mai visti. Oggi Radio Maria è un network di 76 emittenti nei cinque continenti, «il più grande del mondo», 27 radio in Europa, 22 in America, 20 in Africa, 5 in Asia e una in Oceania, più un gemellaggio in Libano. Trasmette pure in arabo «con studi mobili in Iraq e Siria». In Italia conta 850 ripetitori e un bilancio di una ventina di milioni annui «coperti dalle offerte degli ascoltatori e dal 5 per mille».


Le offerte
La faccenda delle offerte ha creato qualche problema, nel corso degli anni. Un po’ per gli slogan talvolta arditi («Radio Maria è come uno zaino che cammina appoggiato alle vostre spalle: sostenetela con amore e la Madonna vi sarà grata») e un po’ per le polemiche ricorrenti intorno al corteggiamento degli ascoltatori più anziani in vista dei lasciti testamentari. Padre Livio non ha mai fatto una piega ed è andato avanti. Radio Maria è la più vasta e capillare fonte di diffusione di Medjugorje e dei «messaggi» della Vergine, intorno ai quali la Chiesa non ha ancora pronunciato una parola definitiva. Lo stesso Padre Livio ha raccontato a «Famiglia Cristiana» che tutto cominciò da lì: «Il 1985 segna uno spartiacque tra il prima e il dopo. Andai per la prima volta a Medjugorje. Ho avuto l’intima certezza che lì appariva davvero la Madonna. E che la mamma di Gesù mi spronasse a percorrere l’apostolato radiofonico». La difesa della famiglia, le insidie del Maligno, le preghiere mariane. Una simpatia non troppo velata per il centrodestra: «Sto là dove si colloca la Dottrina sociale della Chiesa, non vedo la sinistra molto impegnata nel difendere la vita nascente e quella che declina o nel tutelare la famiglia fondata sul matrimonio. Mi sono distratto?». E «trenta milioni di ascoltatori» stimati nella rete delle emittenti mariane. Certo quella frase dal Vaticano sull’«offesa alla Madonna» dev’essere stata un duro colpo. Nella sua radio, ieri, nessuno osava sbilanciarsi: tutti in attesa, come sempre, della rassegna e di ciò che padre Livio dirà stamattina.

5 novembre 2016 (modifica il 5 novembre 2016 | 03:04)
 
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view post Posted on 31/12/2018, 09:24

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http://espresso.repubblica.it/attualita/20...iccare-1.237632

Vatileaks, Radio Maria: «Quei giornalisti da impiccare»
Il direttore della popolare emittente cattolica Don Livio Fanzaga, attacca Fittipaldi e Nuzzi, autori dei due libri che hanno terremotato il Vaticano. «Voglio semplicemente dire, a chi ha venduto i documenti, a chi li ha comprati…dico loro che Giuda dopo aver concluso l'affare andò ad impiccarsi»
DI R.I.
06 novembre 2015

Vatileaks, Radio Maria: «Quei giornalisti da impiccare»
Radio Maria scatenata contro il giornalista de "L'Espresso" Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi di Mediaset, protagonisti dell'ultimo scandalo Vatileaks. «Gli autori di questi libri, le case editrici, diventeranno milionari. Poi vengono a far le prediche, dite che l'avete fatto per guadagnare! Voglio semplicemente dire, a chi ha venduto i documenti, a chi li ha comprati…dico loro che Giuda dopo aver concluso l'affare andò ad impiccarsi. Andò a cercare l'albero dove si impiccò. Mi dispiace per lui, per tutti i suoi…diciamo i suoi discendenti, a cui auguro di pentirsi. Quello che mi scandalizza sono i Giuda di ieri e di oggi».

L'attacco di Don Livio Fanzaga, direttore dell'emittente cattolica, a Fittipaldi e Nuzzi per i libri bomba che hanno sconvolto il Vaticano

«Giornalisti cattolici che dicono delle cattiverie….che hanno la lingua biforcuta, la penna biforcuta. È una cosa che mi fa rimettere…Mi fa nausea, mi fanno stomacare. E devo fare fatica a pregare per loro, perché io li impiccherei quasi quasi…».

Nel suo programma quotidiano il direttore di Radio Maria Don Livio Fanzaga ha attaccato duramente Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi, autori di "Avarizia" e "Via Crucis", i due libri che hanno terremotato il Vaticano in questi giorni. Una scarica di insulti (i due libri definiti come «sterco», «letame di mucche») che si conclude con un misericordioso «ti fan sudare sangue, a leggerli. Ma siccome il papa ieri a parlato di perdono, per carità perdoniamoli».
06 novembre 2015

Edited by pincopallino2 - 16/4/2022, 08:23
 
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view post Posted on 16/4/2022, 05:23

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www.foglimariani.it/index.php?optio...d=37&Itemid=116

Radio Maria: la storia, le luci e le ombre
Scritto da Francesco di Maria on 14 Ottobre 2012. Postato in I miei scritti mariani



Recentemente la ben nota Radio Maria ha incassato le congratulazioni, l’incoraggiamento e gli auguri del papa, e in questa circostanza il direttore spirituale dell’emittente di Erba, l’altrettanto famoso don Livio Fanzaga, ha espresso la sua personale soddisfazione affermando che sinora «abbiamo fatto bene i compiti, ma non ci accontentiamo perché noi vogliamo fare meglio» (Intervista a “Zenit” del 10-12-2012). Egli si è detto convinto che «solo Maria poteva pensare un’iniziativa di questo tipo. Un’associazione in cui la responsabilità, il funzionamento e la raccolta delle offerte pesano sui laici, ma dove la dottrina è illuminata dagli ordinari. I direttori infatti sono tutti sacerdoti indicati dalle varie Diocesi». E ha tenuto poi a sottolineare come «l’adesione popolare sia incredibile», dal momento che «ci sono posti nel mondo dove anche i musulmani fanno offerte per Radio Maria». Ma ciò di cui don Livio Fanzaga è apparso particolarmente fiero è che Radio Maria è una radio inequivocabilmente cattolica: «quando si ascolta una radio cattolica», ha precisato con un tono sottilmente polemico, «si deve capire subito che è cattolica, apostolica, romana. Che dice le cose pane al pane, vino al vino. Vanno bene gli incontri, il dialogo, ma deve emergere una chiara e forte identità cattolica».

D’altra parte, egli non ha dimenticato di chiarire un concetto fondamentale, e cioè che «non c’è Nuova Evangelizzazione senza Maria. Chi sta aiutando il Pontefice in questa opera di rinnovamento è Maria. Mi dicono che parlo sempre di Medjugorje, ma è evidente che in quella parte del mondo i messaggi di Maria vengono tradotti in tutte le lingue, corrono per tutto il pianeta, nutrono milioni e milioni di fedeli. Maria è quella che dice: pregate per i pastori, guai se parlate male dei pastori, non permettete di giudicare i pastori. La Madonna sta lavorando per il Papa e per la Chiesa…La Nuova Evangelizzazione la sta facendo Maria. Con parole semplici mette il Vangelo nella vita concreta e pratica di ognuno. Ci sono decine di migliaia di siti internet sulla regina della Pace. Questa è la Nuova Evangelizzazione» (Ivi).

A prescindere dalle affermazioni di don Livio, che non si intende qui porre come oggetto di analisi e di giudizio, non si può non riconoscere che, da un punto di vista cattolico, Radio Maria eserciti veramente in Italia e in diverse parti del mondo sia una funzione importantissima di diffusione della fede e della dottrina cattoliche sia una funzione essenziale anche da un punto di vista sociale. Basti pensare a tutte le persone malate o provate che l’ascoltano quotidianamente in tutto il mondo e che si sentono spesso confortati dai programmi da essa trasmessi oppure, a livello nazionale, ed è un merito notevole di questa emittente, allo spazio da essa riservato ai carcerati ai quali non di rado vengono dedicate trasmissioni molto serie ed impegnative. Ma anche l’apporto della radio alla crescita sociale o almeno al diffuso bisogno di crescita sociale non è affatto da trascurare.

Radio Maria era nata come radio parrocchiale nel 1983 ad Arcellasco d’Erba, in provincia di Como, per volontà e iniziativa di don Mario Galbiati che oggi, dopo averla fondata a seguito della sua epurazione dal gruppo di responsabili di Radio Maria, è il responsabile di Radio Mater. Nel 1987 si era costituita l’“Associazione Radio Maria” diventando presto una emittente nazionale con la copertura di tutte le regioni italiane a partire dal 1990. Ma tra il 1991 e il 1992 don Mario Galbiati, il vero fondatore dell’Associazione suddetta, ne veniva per l’appunto escluso. Qualcuno disse perché non in linea con una gestione editoriale che andava facendosi troppo manageriale, in quanto nel frattempo si erano trovati coinvolti nell’iniziativa sia don Livio Fanzaga (in un primo tempo braccio destro di don Mario) sia l’attuale presidente di Radio Maria, Emanuele Ferrario, un imprenditore caseario del Varesotto, che avrebbe poi lasciato l’azienda ai figli e che avrebbe effettivamente trasformato quella che era nata come una semplice radio parrocchiale nel più diffuso e vasto network radiofonico cattolico del pianeta; mentre proprio Ferrario, come si legge in un articolo del “Corriere della Sera” del 1994, disse che la rottura si era determinata a causa del fatto che «don Mario voleva che fra i soci dell'emittente, proprieta' dell'Associazione amici di Radio Maria, di cui sono il presidente, entrasse la comunita' che si formava attorno a lui. Sarebbe stato stravolgere la radio. Cosí il divorzio e' stato inevitabile. Siamo indipendenti né la curia ha mai fatto pressioni» (A. Biglia, La guerra santa dell’etere, in “Corriere della Sera” del 13 gennaio 1994).

Tuttavia, va segnalato che ancora oggi, nel momento stesso in cui la Radio Mater di don Mario è stata condannata dal tribunale comasco ad abbandonare la vecchia e pericolante “cappellina di Maria” che ne ha costituito la sede per poco meno di un paio di decenni, non mancano coloro che affermano pubblicamente che «a sancire la rottura tra il religioso e l’associazione che fa capo a Radio Maria, di cui è presidente il varesino Emanuele Ferrario», fu «il rifiuto di don Mario di trasformare quella radio, nata per portare la parola di Dio e i sacramenti nelle case della gente, in un network privato. E cosí, come ha spesso raccontato il religioso erbese, quando dalla Curia di Milano il Cardinal Martini chiese un passo indietro rispetto ai fatti controversi di Medjugorje, si consumò il divorzio con l’allora braccio destro padre Livio Fanzaga», che notoriamente è ancor oggi un appassionato sostenitore dei presunti veggenti della cittadina della Bosnia-Erzegovina (R. Cavalli, Radio Meter, Conto alla rovescia per trovare la nuova sede, in “Il Giorno” di Como). In realtà, da allora Radio Maria tratta le presunte apparizioni che vi si verificherebbero come una reale manifestazione divina mentre Radio Mater è rimasta fedele alle disposizioni della Curia di Milano.

Sul sito di “Radio Mater”, la radio, come si è detto in precedenza, fondata da don Mario dopo il suo forzato allontanamento da Radio Maria, si legge quanto segue: nel successo pastorale che presto aveva cominciato a riscuotere Radio Maria, «proprio perché nato e domiciliato nella parrocchia di Arcellasco, don Mario, in cuor suo, voleva entrasse direttamente la Chiesa come "garante e guida". Tuttavia, non dello stesso parere erano alcuni soggetti con i quali don Mario aveva formato un'apposita associazione - ente al quale egli aveva affidato la cura dell'emittente - che preferivano un assetto di tipo "privato". Ciò, unitamente ad accadimenti motivati da fattori decisamente meno spirituali legati alla gestione della radio, portò ad allontanare don Mario dall'emittente che egli aveva voluto e che tanto aveva rappresentato per la sua vita e per la comunità cui egli apparteneva».

Ovviamente, a queste critiche hanno sempre reagito con apparente sdegno sia Livio Fanzaga che Emanuele Ferrario, il “Berlusconi di Radio Maria”, come viene chiamato dalle sue parti. Ma è un fatto innegabile che Radio Maria, sotto la guida del tandem Ferrario-Fanzaga, è diventata la radio non già della Chiesa o che quanto meno vedesse la compartecipazione della Chiesa ma di una società privata, la “World Family of Radio Maria”, e quindi di un imprenditore che, sia pure per consentire alla radio stessa di funzionare a certi livelli qualitativi sia di equipaggiamento tecnologico che di diffusione e di programmazione, di fatto maneggia quotidianamente le assai cospicue offerte in denaro di ascoltatrici e ascoltatori e i contributi pubblici in vero occasionali, ma che soprattutto a partire dal 2006 riceve rilevanti offerte anche attraverso il canale del 5 per mille, dopo aver incassato ben un milione di euro per il potenziamento e l’aggiornamento tecnologico della sua emittente in virtù della legge finanziaria del 2005.

D’altra parte, negli ambiti giuridico-finanziari-amministrativi di questa iniziativa che, essendo stata dedicata alla Madre di Dio, dovrebbe cingersi strada facendo di ammirevole spirito d’amore e di pace fraterni se non addirittura di celestiale concordia, e che appare invece continuamente turbata da vicende molto “terrene”, sembra proprio che le acque, pur senza più l’incomodo di don Mario, continuino ad essere molto agitate. Si leggeva infatti quanto segue solo cinque anni or sono, con riferimento alla questione relativa al destino dell’ingentissimo patrimonio dell’associazione “World Family of Radio Maria” nel caso in cui le 800 antenne, di cui la radio e la casa madre di Erba dispongono sul territorio nazionale, dovessero cessare la loro attività: «Una delle lettere al centro del caso porta la firma di Luigi Farina, Costantino Ghioni e Mario Meroni, tre soci fondatori della radio. In essa si fa riferimento a “recenti provvedimenti contradditori e devianti” e chiede il ritorno di Radio Maria alla “sintonia iniziale con la Chiesa”, poichè “due persone decidono per tutti gli altri e all'insaputa di tutti gli altri”. Nella lettera viene richiamata una questione di sostanza, la modifica dell'articolo 23 dello statuto. Quest' ultimo, fino a un anno fa, prevedeva che, in caso di chiusura, tutti i beni di Radio Maria (e le donazioni, in denaro o altre forme, arrivano a getto continuo) sarebbero stati devoluti a un ente della Chiesa “con analoghe finalità”. Nella nuova formulazione il “tesoretto” viene destinato all'associazione Onlus “World Family of Radio Maria” con sede a Roma, gestita dagli attuali vertici della Radio. “Questo - scrivono i soci fondatori - rappresenta un troncamento del legame con la Chiesa a favore di una associazione civile” (Claudio del Frate, Battaglia sul tesoretto di Radio Maria, in “Corriere della Sera” del 12 luglio del 2007).

Ma perché due cattolicissimi signori, un laico, perenne presidente dell’Associazione, e un prete, perenne direttore spirituale della stessa, avvertono il bisogno di stabilire statutariamente che, in caso di chiusura della stessa associazione, tutto il “tesoro” non vada o non vada più alla Chiesa Cattolica ma alla associazione di cui Ferrario e Fanzaga sono unici titolari e responsabili? Il titolo che un sito on line come NewsLinet.it dava al resoconto di questa stessa vicenda in data 16 luglio 2007 è drammaticamente significativo: Questioni terrene attanagliano l’emittente spirituale: è battaglia per l’eredità di Radio Maria.

Questa è la vera storia di Radio Maria, che ha molte luci perché, checché ne dicano tanti laici o laicisti e nonostante le stesse critiche non sempre ingiustificate di taluni ambienti o esponenti cattolici, essa diffonde nel mondo con sostanziale fedeltà dottrinaria, anche se talvolta non completamente esemplare dal punto di vista spirituale e non del tutto capace di cogliere le radicali implicazioni del messaggio evangelico, la Parola di Dio e di nostro Signore Gesù Cristo, ma che ha anche non poche ombre che don Livio Fanzaga farebbe bene a dissipare presto riconciliandosi innanzitutto con don Mario Galbiati in spirito di verità e preparandosi poi ad uscire umilmente di scena con azioni esemplarmente caritatevoli sia dal punto di vista spirituale che dal punto di vista finanziario e testamentario. Perché la nostra Madre celeste apprezza molto tutte le cose che si facciano su questa terra in suo onore e in ossequio alla volontà del suo Figlio divino, alla sola condizione che non ci siano né ombre né macchie nel cuore di chi le fa e che ci si preoccupi realmente di non dare scandalo ai “semplici”, a tutti coloro che seguono il Signore fiduciosamente e onestamente.

Edited by pincopallino2 - 16/4/2022, 08:22
 
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