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"Don Andrea Bru. mi ha violentata 3 volte in canonica". Condannato a 5 anni e 2 mesi, Verona. Il prete di San Zeno in Zai: "Mi ero innamorato". Diocesi condannata a risarcimento

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view post Posted on 9/3/2016, 16:51
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Relazione con 30enne finita: "molestata più volte in canonica".

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www.tgverona.it/pages/477942/cronac...a_processo.html

DENUNCIA
Molestie sessuali,
parroco a processo

09/03/2016 11:44
Un sacerdote veronese, alla guida di una parrocchia della Diocesi, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di molestie sessuali.

Il parroco avrebbe toccato le parti intime e baciato con la lingua una donna, che poi lo ha denunciato.

Il fatto risale a due anni fa; il sacerdote e la donna - collaboratrice della parrocchia - avrebbero avuto una breve relazione affettiva, poi interrotta e dalla 30enne che avrebbe subito le molestie sessuali in canonica in tre diverse circostanze.

I legali del parroco hanno ribadito che si tratta di falsità, ma il giudice ha deciso per il rinvio a giudizio.

Edited by GalileoGalilei - 3/8/2020, 11:55
 
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view post Posted on 10/3/2016, 09:39
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www.veronasera.it/cronaca/accusato-...marzo-2016.html

Accusato di molestie sessuali da una donna, un prete viene rinviato a giudizio
Il sacerdote avrebbe avuto una breve relazione con una collaboratrice della parrocchia, che ha deciso di denunciarlo una volta interrotta la storia per tre episodi che si sarebbero verificati in canonica

La Redazione
09 marzo 2016 16:42

Avrebbe toccato le parti intime di una donna per poi baciarla appassionamente, ma lei po lo ha denunciato. Peccato che il soggetto in questione non sia un comune cittadino, bensì un sacerdote veronese alla guida di una parrocchia della Diocesi che, come riporta TgVerona, sarebbe stato rinviato a giudizio con l'accusa di molestie sessuali.
Si tratta di un episodio risalente a due anni fa: i due avrebbero avuto una relazione poi terminata e poi la 30enne collaboratrice della parrocchia avrebbe affermato di aver subito le molestie in canonica in altre tre circostanze. Il religioso si sarebbe dichiarato innocente, negando ogni fatto, ma il giudice ha comunque optato per il rinvio a giudizio.

http://primoweb.it/sacerdote-veronese-a-pr...estie-sessuali/

Sacerdote veronese a processo per molestie sessuali

marzo 9, 2016 1:09 pm Category: Cronaca, In evidenza, ultimaora Scrivi un commento A+ / A-
tribunalevr

Un sacerdote veronese, alla guida di una parrocchia della Diocesi, è stato rinviato oggi a giudizio dal Tribunale di Verona con l’accusa di molestie sessuali. Ad accusare il parroco, una donna di 30 anni, collaboratrice della parrocchia che ha denunciato molestie sessuali avvenute in tre diverse occasioni. I legali del don hanno ribadito nell’udienza preliminare che si tratta di complete falsità. Ma il giudice ha deciso, dopo aver sentito la donna, di rinviare il parroco a processo.

Secondo l’accusa, il parroco avrebbe toccato le parti intime della donna ed in un’occasione l’avrebbe pure baciata con la lingua. Il fatto risale a due anni fa, quando il sacerdote e la donna, collaboratrice della parrocchia, avrebbero avuto una breve relazione affettiva, poi interrotta e dalla 30enne che a quale punto avrebbe subito le molestie sessuali in canonica in tre diverse circostanze.

I legali del parroco hanno ribadito che si tratta di falsità dette non si sa per quali motivi dalla donna, ma il giudice ha deciso per il rinvio a giudizio.
 
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view post Posted on 6/4/2019, 10:59

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Diocesi condannata al risarcimento. Il 50ntenne sospeso a divinis e protetto da complice anonimato

Giuseppe-Zenti
Vescovo Zenti

www.larena.it/territori/citt%C3%A0/...prete-1.7245973

06.04.2019
Molestie sessuali
Condannato
un ex prete


Sospeso a divinis, non è più un prete e non copre più alcun ufficio ecclesiastico. E ieri per quei tre approcci avvenuti in canonica tra maggio e giugno 2014 tra l’allora sacerdote e una componente del gruppo di preghiera che lui stesso aveva creato, per quelle carezze e gli approcci (seguiti da messaggi che il pm Valeria Ardito ha ritenuto avessero «una valenza erotica ed erano ossessionanti») il cinquantenne è stato condannato dal collegio presieduto da Laura Donati (Camilla Cognetti e Carola Musio a latere) a cinque anni e due mesi di reclusione.



Stabilito anche un risarcimento di 15mila euro per la donna di trent’anni che dopo essersi rivolta al Vescovo per segnalare quanto avvenne lo denunciò. E obbligati in solido a versare la somma saranno l’imputato e la Curia, chiamata in causa in qualità di responsabile civile per l’operato dell’allora sacerdote. Una condanna superiore di un terzo alla richiesta del rappresentante dell’accusa

www.tgverona.it/pages/804149/crona...n=1554544607813

PENA PESANTE
Prete molestatore
condannato a 5 anni
06/04/2019 11:51
Ha abusato sessualmente di una parrocchiana. Così un prete (ormai ex) è stato condannato a 5 anni e 2 mesi di reclusione. All’epoca dei fatti il sacerdote prestava servizio alla parrocchia di San Zeno in Zai.

La donna ha denunciato di essere stata molestata sessualmente tre volte in canonica. Ma il prete ha sempre negato tutto davanti agli inquirenti. Secondo la versione del religioso la donna si è inventata tutto.

I giudici, però, non hanno creduto all'uomo e lo hanno condannato ad un pena pesante, superiore anche alle richieste del Pm.

Anche la Diocesi di Verona è stata condannata a risarcire la vittima. Danni morali che ammontano a 15 mila euro.

Edited by pincopallino2 - 7/5/2019, 10:04
 
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view post Posted on 6/4/2019, 11:31

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www.bsnews.it/2019/04/06/molestie-s...-a-cinque-anni/

Molestie sessuali a una fedele, ex prete condannato a cinque anni
Ora per l'ex sacerdote - nel frattempo è stato anche sospeso a divinis - è scattata la condanna, superiore di un terzo rispetto a quanto chiesto dall'accusa

Di Redazione BsNews.it - aprile 6, 20190

Sacerdote condannato per molestie
Cinque anni e due mesi di reclusione e 15mila euro di risarcimento alla vittima. E’ questa la sentenza che il tribunale di Verona ha emesso per un ex sacerdote che nel 2014 si era reso protagonista di pesanti attenzioni sessuali nei confronti di una fedele.

Secondo quanto ricostruito, tra il maggio e il giugno del 2014, il 50enne aveva ripetutamente molestato una 30enne del gruppo di preghiera da lui creato, sottoponendola a carezze non gradite e bombardandola di messaggi. La donna, quindi, si era rivolta prima al vescovo e poi alla magistratura.

Ora per l’ex sacerdote – nel frattempo è stato anche sospeso a divinis – è scattata la condanna, superiore di un terzo rispetto a quanto chiesto dall’accusa. A pagare il risarcimento, però, sarà anche la curia.

Edited by pincopallino2 - 7/4/2019, 09:54
 
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view post Posted on 6/4/2019, 16:51

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Verona. Il prete di San Zeno in Zai: "Mi ero innamorato". Diocesi condannata a risarcimento


Zenti_Ringraziamento-1-1-1
Il vescovo di Verona Zenti

https://www.pressreader.com/italy/corriere...281547997263194

Abusi, 5 anni e 2 mesi all’ex parroco
«Molestò parrocchiana». Condannata anche la Diocesi: deve risarcire con l’imputato
Corriere di Verona

6 Apr 2019

Laura Tedesco

Dovrà scontare 5 anni e 2 mesi di reclusione per aver secondo l’accusa - «abusato sessualmente» di una parrocchiana di cui lui, che all’epoca dei fatti guidava la parrocchia di San Zeno in Zai, sostiene di essersi in realtà «innamorato». A puntargli il dito contro in aula e porre fine alla sua vita sacerdotale è stata proprio lei, la presunta vittima, costituita parte civile contro il suo ex «padre spirituale» per averla stando alla sua denuncia «molestata sessualmente tre volte in canonica».

Sospetti e colpe che il diretto interessato invece ha sempre negato, rinfacciandole al contrario di essersi «inventata la violenza sessuale per risentimento verso di me». Sette le ore di udienza che si erano resse necessarie un mese fa, davanti al Tribunale collegiale (tutto al femminile) presieduto dal giudice Laura Donati, per ascoltare vittima, imputato e testimoni ma, soprattutto, per far emergere verità diametralmente opposte sui presunti abusi in canonica che nel 2016 hanno costretto l’ormai ex prete veronese sotto accusa a compiere un passo indietro e lasciare la vita sacerdotale attiva. E anche ieri, nel corso della discussione, in aula è andato in scena un autentico scontro tra la parte civile (tutelata dal legale Luca Nicoli) e l’imputato (difeso dagli avvocati Claudio Fiorini ed Emanuele Fragasso jr) a suon di verità, tesi e ricostruzioni contrapposte. Ad aprire il muro contro muro però è stato il pm, che al termine della sua requisitoria ha chiesto la condanna dell’imputato a 3 anni e sei mesi. Una pena di gran lunga inferiore rispetto ai 5 anni e 2 mesi inflitti nel tardo pomeriggio all’ex prete dal Tribunale, che ha anche condannato la Diocesi di Verona a risarcire la vittima in solido con l’imputato. I danni morali da corrisponderle ammontano a 15 mila euro, mentre le motivazioni del verdetto verranno depositate entro il termine massimo di tre mesi. In aula, anche ieri, c’erano entrambi: presunta vittima e imputato che, a detta di lei, la parrocchiana veronese di 37 anni che lo ha denunciato nel 2014 facendolo finire a processo, l’allora «parroco della chiesa di San Zeno in Zai mi ha costretta per tre volte a subire atti sessuali in canonica dopo avermi spinta con forza contro le pareti, messo le mani sotto i vestiti e baciata in bocca con la lingua contro la mia volontà... ». Alla lettura della sentenza, la difesa ha subito preannunciato «ricorso in appello» ribadendo «l’estraneità agli abusi sessuali» da parte dell’allora sacerdote veronese B. A. ,secondo cui invece quello costruito dalla vittima sarebbe solo un castello di bugie: «Mi ero innamorato di lei, lungi da me anche solo l’idea di costringere una donna a subire atti sessuali non consenzienti». Ma la vittima non gli ha fatto sconti: «Mi ha chiesto di avere rapporti con lui, poi mi ha molestata tre volte. Credevo di redimerlo, sono anche andata dal vescovo e in Curia, ma mi hanno consigliato di affidarmi a un avvocato. Così ho fatto, l’ho denunciato per evitare che facesse del male ad altre parrocchiane». Un caso che, dopo la condanna di ieri, non si è ancora chiuso. Tutt’altro.

Edited by pincopallino2 - 7/4/2019, 09:54
 
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view post Posted on 8/5/2019, 22:58
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https://www.pressreader.com/italy/corriere...281560882105941

Sesso in canonica, in aula le opposte verità di prete e parrocchiana
San Zeno in Zai, verità contrapposte al processo sui presunti abusi dell’ex parroco
Corriere di Verona9 Mar 2019Laura Tedesco © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lei, la parrocchiana, lo accusa di averla «molestata sessualmente tre volte». Lui, il sacerdote che si ritrova adesso a processo, le rinfaccia di essersi «inventata la violenza sessuale per risentimento verso di me». Sette ore di udienza per ascoltare vittima, imputato e tutti i testimoni ma, soprattutto, per far emergere verità diametralmente opposte sui presunti abusi in canonica.

Lei, la parrocchiana, lo accusa di averla «molestata sessualmente tre volte». Lui, il sacerdote che si ritrova ora a processo, le rinfaccia di essersi «inventata la violenza sessuale per risentimento verso di me».

Sette ore di udienza per ascoltare vittima, imputato e tutti i testimoni ma, soprattutto, per far emergere verità diametralmente opposte sui presunti abusi in canonica che nel 2016 hanno costretto il prete sotto accusa a compiere un passo indietro e lasciare la vita sacerdotale attiva. Ieri, davanti al Tribunale collegiale presieduto dal giudice Laura Donati, è andato in scena un autentico scontro tra la parte civile (tutelata dal legale Luca Nicoli) e l’imputato (difeso dagli avvocati Claudio Fiorini ed Emanuele Fragasso jr) a suon di dichiarazioni contrapposte. A detta di lei, la parrocchiana veronese di 37 anni che lo ha denunciato nel 2014 e fatto finire a processo ieri, l’allora «parroco della chiesa di San Zeno in Zai, nonché mio padre spirituale, mi ha costretta per tre volte a subire atti sessuali in canonica dopo avermi spinta con forza contro

San Zeno in Zai Un prete (foto

d’archivio) sotto accusa per presunti abusi in canonica le pareti, messo le mani sotto i vestiti e baciata in bocca con la lingua contro la mia volontà...». Per circa quattro ore, la parte civile ha risposto alle domande del pm Elisabetta Labate e della difesa, confermando

in toto i contenuti della querela con cui cinque anni fa inguaiò l’imputato. Ma per il diretto interessato, il sacerdote veronese B. A. di 53 anni che, alla notizia dell’inchiesta a suo carico per molestie sessuali, aveva poi deciso di autosospendersi e abbandonare la guida della parrocchia, quello costruito dalla vittima sarebbe solo un castello di bugie: «Ha inventato la violenza sessuale per risentimento. Lungi da me anche solo l’idea di costringere una donna a subire atti sessuali non consenzienti». Durante l’udienzafiume di ieri, che è terminata alle 18 e ha visto esaurire la fase dibattimentale del processo che riprenderà tra un mese con la requisitoria del pm , l’imputato ha parlato per due volte: dapprima, in avvio, rilasciando spontanee dichiarazioni e poi, nel pomeriggio, sottoponendosi all’esame delle parti. In entrambe le circostanze, quelli che ieri la vittima ha definito «abusi» e «violenze, nelle parole del sacerdote - che attualmente di professione opera come «comunicatore» in attesa delle decisioni pendenti a suo carico sia in ambito penale che ecclesiastico (dove rischia di dover tornare allo stato laicale) - diventano invece «fattacci».

Come quando lei, in occasione del «secondo fattaccio a giugno 2014, si è abbassata repentinamente i leggins e le mutandine - secondo la versione di lui - ma fortunatamente le è arrivata la telefonata del padre... ». E poi: «Lei mi piaceva, ma trovarmi davanti a una ragazza che si rendeva così disponibile per me rendeva il contesto più squallido perché aspiravo a una situazione più romantica, meno frettolosa visto che non ho mai avuto rapporti sessuali completi». E se ieri, in aula, la perpetua ha dichiarato che «quel parroco è un sant’uomo», la vittima invece non gli ha fatto sconti: «La prima volta che mi ha parlato di sesso è stato mentre mi stava confessando, quando mi ha chiesto di avere rapporti con lui - ha ricostruito la parte civile-. Da allora, mi ha molestata tre volte. Credevo di redimerlo, sono anche andata dal vescovo e in Curia, dove mi hanno consigliato di affidarmi a un avvocato. Così ho fatto, l’ho denunciato per evitare che facesse lo stesso con altre parrocchiane. Non volevo che facesse del male anche a loro».

Parte civile Mi ha spinta alle pareti, toccata, baciata con la lingua

Imputato

Tutto falso, è stata lei a rendersi così disponibile e denudarsi

Edited by pincopallino2 - 6/7/2019, 18:02
 
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view post Posted on 16/6/2019, 19:27

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www.lavocedidoncamillo.com/2016/05...a-brugnoli.html

Dalla parte di don Andrea Brugnoli!

Fede & Cultura sta con don Andrea Brugnoli!
Davanti all'infame, vile, pretesco curiale attacco a don Andrea Brugnoli, Fede & Cultura sta dalla sua parte con fierezza. La chiesa deve evangelizzare, non fare sporchi affari e vivere nella assoluta autoreferenzialità o nell'imbelle ricerca della pace col mondo. Fuori i don Abbondio, i pedofili, affaristi e arraffoni dalla Chiesa, quelli che perseguitano i santi e che se ne fregano del bene delle anime, dell'evangelizzazione, del rispetto e amore dovuti a nostro Signore!

Preghiamo per don Andrea e diffondiamo il suo libro che tanto prurito ha fatto venire agli affaristi e corrotti di curia.
www.fedecultura.com/p/vetrina_30.ht...tegory=18198140
‪#‎donandreabrugnoli‬ ‪#‎sentinelledelmattino‬ ‪#‎cafeteologico‬ ‪#‎fedecultura‬ ‪#‎giovannizenone‬
il maggio 09, 2016

Reazioni:
3 commenti:
Anonimo ha detto...
Forse è il caso di tacere.

21 febbraio 2017 09:52


La Voce di don Camillo ha detto...
No., ora più che mai bisogna gridare dai tetti l'infamia che hanno fatto a don Andrea e stare dalla sua parte. Ora è sempre più evidente che l'autodemolizione della Chiesa è in fase avanzatissima e che solo pochi ne stanno fuori, quelli cioè perseguitati. Caro anonimo, forse è il caso di dire il tuo nome e spiegarti un po' meglio, mister cuordileone!

7 marzo 2017 14:39


Paolo Di Turo ha detto...
Apprendo solo ora... sono vicino a Don Andrea in preghiera... Non lo conosco di persona ma negli anni ho ammirato il suo operato attraverso le sue magnifiche intuizioni e il perseguimento delle stesse con tenacia e grande coraggio... Forza Don...

23 settembre 2017 18:40

http://www.lanuovabq.it/it/parrocchie-da-i...li-non-buonisti

IL LIBRO
Parrocchie da incubo, manuale per fedeli non "buonisti"
ECCLESIA13-11-2015
Don Andrea Brugnoli è un sacerdote di Verona, parroco a San Zeno alla Zai. Ha fondato le Sentinelle del Mattino e il Café teologico presente in altre diocesi e anche all’estero. E autore di un libro che il cui titolo suona truce e terrificante: Parrocchie da incubo. Ma all’interno di terrificante non c’è nulla.

La copertina del libro di don Andrea Brugnoli
Don Andrea Brugnoli è un sacerdote di Verona, parroco a San Zeno alla Zai. Da molto tempo ormai si è messo sulla strada del rinnovamento pastorale della Chiesa. Ha fondato le Sentinelle del Mattino e il Café teologico presente in altre diocesi e anche all’estero. E ha creato Una luce nella notte. Ha scritto libri sulla rivitalizzazione pastorale ed è stato invitato da varie Conferenze episcopali – dalla Spagna a Taiwan - a parlare ai preti di nuova evangelizzazione e pastorale giovanile.

Ora egli dà alle stampe un libro che ha chiamato nel sottotitolo Manuale per cambiare stile di Chiesa. Il titolo suona truce e terrificante: Parrocchie da incubo (edizioni Fede & Cultura 2015). Ma all’interno di terrificante non c’è nulla. Certamente non è un libro tenero, che accarezzi, il nostro don Andrea è deciso e tagliente nelle sue valutazioni e coraggioso e originale nelle proposte. Il suo motto è «o si cambia o si muore». Non apprezza le «nostre riunioni verbose» e i «nostri catechismi antropologici» che, secondo lui, «hanno formato ben pochi cristiani veri, testimoni impegnati a portare le persone in Paradiso».

Secondo don Andrea bisogna cambiare anche i luoghi delle nostre parrocchie. «La chiesa», dice, «è la casa di Dio e Lui solo deve parlare. Non di noi, delle nostre attività: la gente deve vedere che in chiesa si entra per dare gloria a Dio e a Dio solo» Ce l’ha, don Andrea, con le bacheche disordinate, le candele elettriche, i volantini e gli avvisi sparsi ovunque, con il Tabernacolo messo in disparte perché «dopo il Concilio, al posto di Gesù, si sono messi i preti con la loro sedia», lo «scempio»– come lui lo chiama - dei due altari («mai una chiesa ha avuto due altari nello stesso presbiterio»), l’altare rivolto al popolo «così la liturgia si è ridotta da dialogo dell’uomo con Dio a un dialogo tra di noi», l’eliminazione della balaustra dove inginocchiarsi per la Comunione, le aule del catechismo sporche e disadorne, con sedie scomode.

Nella sua chiesa di San Zeno alla Zai a Verona – spiega don Andrea – la facciata è pulita, la bacheca ordinata e c’è solo una grande scritta: “Benvenuto a casa!”. In chiesa c’è sempre una musica di sottofondo in gregoriano, le candele sono di cera, al centro dell’altare c’è un grande crocefisso verso cui si rivolgono sia il celebrante sia i fedeli. Il Tabernacolo è posto al centro. Non è stata ripristinata la balaustra, ma viene data la possibilità di prendere la Comunione in ginocchio, con degli inginocchiatoi mobili, e il 95 per cento dei suoi fedeli fa così. Don Andrea non è un patito della messa antica. Dedica un capitolo del libro alla Messa di Paolo VI, che è stata ed è la sua messa. Però auspica una ulteriore riforma liturgica che unifichi i due riti

La Chiesa ha come ultimo scopo – dice don Andrea – di dare gloria al Signore. Per fare questo ha un obiettivo interno: edificare i discepoli, ed uno esterno: evangelizzare quelli che non conoscono Gesù. Tutto deve essere orientato al grande mandato di fare discepoli. Si incontra Gesù tramite l’incontro con dei cristiani che lo hanno già incontrato, ossia con dei discepoli-missionari. Bisogna formare persone in grado di evangelizzare e per questo, dice don Andrea, ci vuole una “visione”. Quella che lui propone è «Risvegliamo la Chiesa!» e tutta la vita della parrocchia vi ruota attorno, perché la visione deve essere conosciuta da tutti ed espressa in modo conciso e chiaro come la destinazione sul display di un autobus.

La cosa principale è formare una équipe. Anche da zero se necessario, mentre la vita della parrocchia intanto procede. Sono le persone che fanno la differenza, non le attività. Si fanno le attività in base alle persone e non il contrario. Il cristiano modello oggi è il filantropo. Deve tornare a essere l’apostolo che evangelizza. «Vedo diocesi», scrive don Andrea, «dove si organizzano costosi festival, convegni su ogni argomento, assemblee dove il microfono viene dato ai pagani e nemici della Chiesa, presentati come profeti e maestri di quello che dobbiamo fare noi». Ecco che anche il catechismo «si limita a un blando richiamo ai valori antropologici e a un moralismo terzomondista che persino un extracomunitario troverebbe risibile e anti-storico».

A proposito di catechismo. Nel suo libro-manuale don Andrea si sofferma molto sul catechismo, sulla preparazione ai sacramenti, sulla liturgia. Il catechismo – dice – è fatto per chi ha già incontrato il Signore. La catechesi non è l’annuncio, viene dopo di esso. Prima di tutto bisogna suscitare l’atto iniziale di fede nei confronti di Gesù Salvatore. Bisogna pensare a fare il primo annuncio ai bambini e ai ragazzi, tenendo conto che il test per sapere se l’annuncio è arrivato a destinazione è vedere se il bambino (o adulto) adora Gesù, se si inginocchia davanti al Tabernacolo e Gli parla. Se questo c’è, allora la catechesi diventa un cammino di discepolato.

Don Andrea è anche contro la “pastorale del ricatto”, che è l’esatto opposto del primo annuncio: approfittare del fatto che i genitori vogliono battezzare il figlio per obbligarli a un certo numero di incontri. Anche qui: prima ci vuole la fede e la conversione, poi la Chiesa forma i suoi figli. Ci sono tanti tipi di parrocchie. C’è la Parrocchia Addams, dove tutto è in disordine e piuttosto lugubre; c’è la Parrocchia Social, brulicante di volontari, tutti con la barba, i sandali ai piedi e dove si fa un sacco di cose: lavoretti per il Terzo mondo, raccolte equosolidali, vendita di prodotti missionari; c’è la Parrocchia Milàn, dove i preti recitano la messa con l’i-Pad e si fanno progetti pastorali con organigrammi e votazioni in Consiglio pastorale; c’è la Parrocchia Asilo, dove si ospitano i bambini quando i genitori lavorano, si organizzano campi scuola e grest quando le scuole sono chiuse, si fanno feste di compleanno e si ospitano riunioni condominiali e comitati di quartiere.

Don Andrea cerca di costruire una parrocchia diversa. Il suo sogno lo esprime con chiarezza alla fine del libro: «Sogno una Chiesa tutta protesa a formare gli evangelizzatori. Dove tu vai a Messa una domenica e senti un’aria di famiglia; dove tutti si conoscono perché tutti condividono la passione per portare le persone all’incontro con Gesù e quelli che sono nuovi, lì per la prima volta, vengono accolti con un bel sorriso e comprendono subito che quella può essere la loro casa».

 
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L’ex prete condannato per abusi I giudici: «Molestò altre donne»
Anche la Diocesi dovrà risarcire la vittima: «Nessuno intervenne»
Corriere di Verona6 Jul 2019

Anche «altre due giovani donne» che si erano rivolte a quel prete «nel percorso di fede, avevano da lui subìto analoghe condotte sessualmente invasive»: la prima parrocchiana,«nel 2004 in occasione di un incontro spirituale a Pescantina», mentre la seconda «rivelò di aver patito un abuso ma non intese rivelare i dettagli dell’accaduto».

Lo scrivono i giudici del Tribunale collegiale a pagina 7 delle motivazioni con cui spiegano su quali basi, tre mesi fa, hanno inflitto una condanna pari a 5 anni e due mesi di reclusione a un (ormai ex) sacerdote veronese: in base a quella decisione di primo grado, è stato ritenuto colpevole di aver «abusato sessualmente» di una giovane donna di cui lui, che all’epoca dei fatti guidava la parrocchia di San Zeno in Zai, sosteneva di essersi in realtà «innamorato». A puntargli il dito contro in aula e porre fine alla sua vita sacerdotale è stata proprio lei, la presunta vittima, costituita parte civile (con il legale Luca Nicoli) contro il suo ex «padre spirituale» per averla «molestata sessualmente tre volte in canonica». Stando alla parrocchiana veronese di 37 anni, «mi ha spinta con forza contro le pareti, messo le mani sotto i vestiti e baciata in bocca con la lingua contro la mia volontà». Sospetti e colpe che il diretto interessato invece ha sempre negato: una linea che i difensori Claudio Fiorini ed Emanuele Fragasso jr sosterranno nei prossimi mesi anche davanti alla Corte d’appello.Tutt’altra verità, invece, è quella che emerge dalle 16 pagine di motivazioni appena depositate dai magistrati scaligeri, San Zeno in Zai L’ ex parroco

condannato a 5 anni e due mesi per presunti abusi in canonica Violenza domestica Spesso la donna avrebbe percosso i figli che ritengono si sia «trattato di vere e proprie coercizioni fisiche agevolate dalla profonda fiducia riposta dalla persona offesa nel proprio padre spirituale». Dai tabulati acquisiti durante le indagini, «è stato rilevato un flusso di messaggi sms tra le utenze della parte offesa e dell’imputato, iniziato il primo maggio 2014 e interrotto il 31 luglio 2014, per cui dall’utenza del parroco partirono 364 messaggi diretti alla vittima e in senso contrario ne sono stati rilevati appena 51». Sms, quelli dell’allora prete, «contenenti esplicite richieste sessuali, spesso usando l’espediente di confondere il piano sessuale con quello teologicoreligioso». Secondo il Tribunale, «per le modalità di esecuzione dei reati, per la ripetizione degli abusi sessuali, per le forme subdole di realizzazione degli stessi e l’assenza di qualsiasi sintomo di pentimento o presa di coscienza del disvalore dei fatti commessi, l’imputato non è meritevole della concessione delle attenuanti generiche». Per i giudici, l’ex religioso avrebbe «caratteristiche comportamentali sintomatiche dell’incapacità di frenare i propri istinti»: ragione per cui l’ex prete e anche la Diocesi di Verona sono stati entrambi condannati in solido tra loro a risarcire (con 15 mila euro) i danni morali alla vittima, «come conseguenza della lesione all’integrità personale». Nello specifico, riguardo alla Diocesi, il Tribunale evidenzia come «sia emerso che all’interno del mondo ecclesiastico nel quale l’imputato operava, i suoi comportamenti impropri erano già emersi e, malgrado ciò, non vi è stato alcun intervento diretto ad evitare che l’imputato venisse a contatto con altre possibili vittime». Se ne riparlerà in secondo grado a Venezia.

www.sentinelledelmattino.org/it/blo...a-infedele.html

VERONA INFEDELE
Alla ZAI un evento per risvegliare la fede della città
San Zeno in parrocchia
01 Aprile 2013 Sentinelle Verona Verona
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Verona, aprile 2013 – Due giorni con i giovani e con il corpo di San Zeno, artefice nel IV secolo della diffusione della fede nella città di Verona. È questa l’occasione che ha scelto don Andrea Brugnoli, parroco dell’omonima chiesa cittadina di S. Zeno alla ZAI e iniziatore di un innovativo progetto di evangelizzazione europeo chiamato “sentinelle del mattino”, per rilanciare una grande sfida: «Sono passati 1700 anni dall’Editto di Costantino e 1650 dalla consacrazione del vescovo evangelizzatore di Verona - dice don Andrea, appena tornato da Taiwan, dove ha parlato in un importante simposio asiatico sul cristianesimo -, e si vede che c’è ancora molto da fare: Verona ha bisogno nuovamente di risentire l’annuncio del Vangelo, come allora».

Presso la chiesa in ZAI dedicata a questo santo proprio 50 anni fa, davanti al corpo di S. Zeno verranno presentate mercoledì 3 e giovedì 4 aprile 2013 le nuove metodologie di evangelizzazione necessarie per l’oggi: le cene Alpha, Una luce nella notte, le cellule di evangelizzazione, le “barche”. Tra canti “worship” e testimonianze di neo-convertiti, la figura di S. Zeno sarà di stimolo per comprendere come evangelizzare oggi una città che Giovanni Paolo II salutò nel 1988 ancora come “fidelis”.

“Verona infedele” è il provocatorio titolo dell’evento, che comprende una veglia mercoledì 3 alle 21 e una Messa giovedì 4 con una riflessione dal titolo: S. Zeno ci consegna la nuova evangelizzazione. Durante tutto il giorno di giovedì sarà possibile venerare il corpo del Santo dalle 8 alle 21, al quale si devono - come avveniva nei secoli scorsi - innumerevoli grazie di miracoli e guarigioni.

In allegato il poster dell’evento

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Andrea Brugnoli
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Andrea Brugnoli (Verona 1966), sacerdote diocesano, insegna Filosofia nell’Università di Verona. Ha collaborato con la nostra rivista “Sensus communis” (Roma).

Edited by GalileoGalilei - 3/8/2020, 11:49
 
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