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Porno-recensioni cattoliche. Poverini, è il "dovere" che li obbliga a recensire i pornazzi!!!, L'estenuante lavoro dei preti del Centro Cinematografico Cattolico nel giro dei film per adulti

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view post Posted on 10/12/2007, 14:35
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E sicuramente è sempre il "dovere" che li obbliga ad ammazzarsi di seghe!





www.liber.ta.it/2004/12/porno-recensioni-cattoliche.html

Porno-recensioni cattoliche

9.12.04
Da segnalare un divertente articolo di Giordano Bruno Guerri sulle recensioni dei film porno del Centro Cinematografico Cattolico. In un'orgia (è proprio il caso di dirlo) di INACCETTABILE/ DEGRADANTE/ ABERRANTE/ LICENZIOSO/ NEGATIVO le valutazioni pastorali dei prelati non potevano essere più scontate: chissà che cosa si spettavano di trovare in film del genere. A parte il fatto che è già abbastanza esilarante pensare al prete che, nel buio della sala, si guarda le prodezze di Linda Lovelace o di Moana Pozzi con fiero cipiglio critico-censorio, viene da chiedersi se, per svolgere tale delicato lavoro a contatto con la carne del demonio, i sacerdoti preposti abbiano ottenuto una speciale dispensa papale oppure un'assoluzione preventiva da parte del vescovo. Ma soprattutto: è possibile che un capolavoro del cinema come il "Casanova" di Fellini abbia lo stesso giudizio di un "Dracula ti succhio" qualunque?

http://213.215.144.81/dagosex/articoli/15/dagosex_15462.html

PRETE TI SUCCHIO
Giordano Bruno Guerri per L'Indipendente

Che attempati sacerdoti, al buio della sala cinematografica, sforzando gli occhi, si siano presi la briga di prendere appunti sulle deliranti trame dei film hard, mi sembra molto divertente. Ma dato che non era di sicuro il mio divertimento il loro scopo, non riesco a immaginare quale altro fosse stato. Il militare, nei cinema porno, ci andava a fare gazzarra, il pensionato a ricordare ciò che tanto l'aveva divertito in gioventù. Ma loro, i preti, che ci andavano a fare? Se una qualità indiscutibile il cinema porno ce l'ha, è quella di essere prevedibile. Uno entra perché sa cosa trova. Oppure non entra, perché sa cosa trova.

Possibile che proprio i sacerdoti non sospettassero che dietro le locandine di "Dracula ti succhio" si celasse un film giudicabile da un cattolico in divisa come inaccettabile, licenzioso? Tra l'altro, e questo è l'ennesimo paradosso di una vicenda già di per sé paradossale, i severi censori del Centro cinematografico cattolico, si sono dimostrati molto più benevoli nei confronti del porno che dei maestri del cinema.

Così, appunto, il "Casanova" di Fellini ha lo stesso giudizio di "Dracula ti succhio": inaccettabile, licenzioso. Spero ciò sia accaduto per mancanza di fantasia nella ricerca di aggettivi. La stessa che gli imponeva di vedere ciò che era facile immaginare.

(Giordano Bruno Guerri ed Alain Elkann)



IL PORNO: VEDERE PER CREDERE
Nel numero precedente vi avevamo proposto alcune recensioni del Centro Cattolico Cinematografico. Di seguito ve ne segnaliamo altre, che si distinguono per un piccolo e insignificante particolare: sono recensioni di film porno. Ma una domanda sorge spontanea: perché dare valutazioni pastorali a pellicole pornografiche? Brani estratti da Segnalazioni cinematografiche, edito dal Centro cattolico cinematografico




1 - LA VERA GOLA PROFONDA
Soggetto: Linda Lovelace, preoccupata perché nel corso delle sue numerose prestazioni amorose mercenarie non prova il massimo del piacere, si confida con l'amica e collega Jenny che le consiglia, dopo una intensa e inutile ulteriore esperienza, di ricorrere al sessuologo Freudus. Finita, invece, nello studio di Jung, rivale di Freudus, Linda si scopre affetta da una strana anomalia sessuale e si assesta presso lo studioso come assistente.

Quando Jung e Freudus scoprono che le stravaganze fisiche di Linda sono comuni alle congiunte, si accaparrano anche Laura Lovelace e invitano altre parenti. Poi organizzano una vasta rete clientelare e finiscono per perdere le due donne: Linda si mette con il fidanzato Calogero e Laura viene comperata da uno sceicco petroliere per i suoi 84 figli.

(Linda Lovelace)


Freudus e Jung, rimasti soli, si dovranno consolare a vicenda con prestazioni innaturali.

Valutazione pastorale: L'indescrivibile intruglio, imbottito di cretinaggine, di livello tecnico men che amatoriale, lurido oltre ogni dire, esige un cenno più come simbolo estremo di "malcostume cinematografico" che come pellicola.

Infatti, comparso negli Stati Uniti e in Francia come pornofilm (ampiamente reclamizzato per essere "hardcore", ovverosia "senza finzioni" nelle prestazioni erotiche), ha fatto una barca di soldi (in America è stato visto da 10 milioni di spettatori!). [...] Se altamente immorale è il film, non meno diabolica è la serie di manovre della pubblicità; e assai allarmanti sono gli annunci di prossime gole profonde nere, gialle, orientali, e così via! Inaccettabile/aberrante. (Vol. 82, primo semestre 1977)


2 - I PECCATI DI UNA GIOVANE MOGLIE DI...
Soggetto: In un cascinale della campagna toscana, che è di sua proprietà, giunge dall'Irlanda, con moglie e figli, il pastore protestante Clemente Argonni.
A condurre il podere è l'anziano Tommaso, semi-impotente, la cui moglie Angelina se la fa perciò con Rocco il garzone. Un altro servitore, Gigetto, fidanzato con la cameriera Cecilia, tenta invano di ottenerne i favori.

Dopo l'arrivo dei padroni Rocco deve dividersi tra Angelina e la moglie del pastore, mentre Gigetto è concupito dalla figlia di quest'ultimo. Un giorno giunge dall'Irlanda, con la sua famiglia, un altro pastore: è il vero Argonni, essendo l'altro soltanto un suo cameriere, spacciatosi per lui credendolo morto in un incidente aereo.

La sua presenza, tuttavia, non cambierà nulla, renderà anzi ancora più complicato lo scambio dei letti fra i molti ospiti del cascinale.


(Linda Lovelace)

Valutazione pastorale: Concentrato delle peggiori caratteristiche del cinema cosiddetto "pecoreccio", il film si riduce a una noiosissima sarabanda di spogliarelli e amplessi. La presenza, tra i personaggi di questa miserrima farsa pornografica, di un sacerdote, consente inoltre ai suoi ideatori di farsi beffe della morale cristiana. Inaccettabile/degradante. (Vol. 84, primo semestre 1978)


3 - ALICE NEL PAESE DELLE PORNOMERAVIGLIE
Soggetto: Alice, una ragazza 19enne abitualmente immersa tra i libri della biblioteca ove lavora, è fidanzata con William al quale non concede nulla per l'educazione ricevuta. Una notte, in preda alla ribellione dei propri istinti, si trova in un mondo fantastico dove tutto, dalle pietre o i ruscelli alle figure di animali antropomorfici che incontra, la proiettano verso i molteplici piaceri della carne.

(Virna Anderson dal ..Paese delle Pornomeraviglie..)


Abbandonata agli stessi, la ragazza percorre in breve tutte le esperienze dell'erotismo. Risvegliatasi con una coscienza del tutto diversa, non appena William si presenta di nuovo, Alice lo sbalordisce per ciò che fa e per il disinibito stile raggiunto.

Valutazione pastorale: Il film è commedia musicale, favola grottesca e iperrealista, testo didattico su tutti gli aspetti dell'erotismo consumato in solitudine o in compagnia svariata. È anche un terrificante modello di dissacrazione delle gentili favole per bambini che, ricordando le analoghe contaminazioni già accadute per Biancaneve e i 7 nani e per Cenerentola, annuncia un'era in cui cineasti senza coscienza potranno saccheggiare qualsiasi materia per fini pornografici.

Infatti, nonostante la dolcezza di alcune canzoni e la naturale grazia di qualche coreografia, la commedia è in definitiva una antologia di erotismo. [...]. La medesima negatività morale, inoltre, è contenuta nelle affermazioni di dialoghi che esplicitamente invitano le giovanette ad abbandonarsi agli istinti e ai piaceri del sesso senza alcuna remora di rispetto per i valori dello spirito e del corpo e con il massimo disprezzo per principi morali condannati come retrogradi e contro natura. Inaccettabile/negativo. (Vol. 85, secondo semestre 1978)

(Linda Lovelace e Harry Reem da Gola Profonda)


4 - LE AVVENTURE EROTICHE DI PINOCCHIO
La giovane vergine Geppetta, che ha tanto bisogno d'amore, per consolarsi ricava da un tronco d'albero la statua di un bellissimo ragazzo cui dà il nome di Pinocchio. Grazie all'intervento di una fata questi acquista la vita e, inesperto com'è, viene subito irretito da una coppia di prosseneti, Jo-Jo e Mabel.

Iniziato all'amore da quest'ultima, Pinocchio, la cui potenza sessuale è straordinaria, ci prende tanto gusto da dimenticarsi di Geppetta. Per convincerlo, allora, che altra è la strada per diventare un vero uomo - questo è il suo prepotente desiderio - la fata lo punisce dando al suo sesso proporzioni smisurate.

Malgrado tutto, l'astuto Jo-Jo trova il modo di trarre profitto anche dalla nuova condizione di Pinocchio. Sarà questi, alla fine, a disgustarsi di se stesso e, tornato normale pur con un nuovo intervento della fata, a ritrovare Geppetta e il suo pulito amore.
Valutazione pastorale: [...]. Malgrado la sua impostazione grottesca il film non si distingue molto, quanto a contenuto, dagli altri dello squallido genere. Inaccettabile/licenzioso. (Vol. 87, secondo semestre 1979)

5 - ECCITAZIONE CARNALE
Soggetto: Seduto alla macchina per scrivere, nel suo misero appartamento parigino, Robert, sceneggiatore di film pornografici, immagina avventure erotiche ambientate in una lussuosa villa a Palma de Mallorca, delle quali sono protagonisti, oltre a lui stesso, sua moglie, il padre, le loro amiche e i vicini di casa.

Valutazione pastorale: Il film, che è privo di un pur minimo intreccio e a proposito del quale è impossibile parlare di regia e di interpretazione, può trovare accoglienza soltanto fra chi ami il lerciume. Inaccettabile/licenzioso. (Vol. 87, secondo semestre 1979)

6 - LA PORNO VERGINE
Soggetto: Una ragazza che non riesce, per un senso di colpa, ad avere rapporti sessuali, intraprende, su consiglio del suo medico, un giro attraverso vari paesi europei. Al termine del viaggio e dopo molte esperienze, riuscirà finalmente a guarirsi dalla sua inibizione.
Valutazione pastorale: Un po' di vedute turistiche, di folklore, di night clubs, e tanto sudiciume, tanta stupidità e tanta noia. La parola fine è il meglio che offre questo film.
Inaccettabile/licenzioso. (Vol. 89, secondo semestre 1980)



7 - FEMMINE CALDE PER SUPERMASCHIO BOLLENTE
Soggetto: Aiako, giovane donna nipponica, immediatamente dopo il matrimonio celebrato in America con lo statunitense Harry torna in patria col marito e con l'assillo di un grave problema da risolvere. Harry, infatti, non le concede soddisfazioni perché moralista ad oltranza e perché in possesso di organi sessuali troppo minuscoli. Stimolata dalla madre, la sposina si rivolge al prof. Yzuzo, specialista in trapianti. Dopo alcune ovvie resistenze, Harry si sottopone al trapianto e ai successivi collaudi con donne selezionate dallo stesso clinico. Quando finalmente l'americano tenta di congiungersi con Aiako si scopre che i suoi nuovi organi, validissimi con le altre donne, mancano allo scopo nei contatti con la legittima moglie.

Aiako e la mamma, sottratto al dottore il nome del donatore, indagano sulle abitudini dello stesso per scoprire le attuali anomalie di Harry. Le indagini non approdano a nulla perché il nome di Nakamura è falso. In realtà Okita, l'assistente di Yzuzo, per sbaglio ha preso dal frigorifero e ha offerto al professore il membro di Nero, un cavallo di razza. Aiako otterrà ugualmente quanto desidera facendosi trovare in compagnia di Okita e provocando la gelosia del marito.
Valutazione pastorale: Con pesantezza e spudoratezza tipiche di certe produzioni triviali del Giappone, il film dalla assurda e stentata trama prende l'occasione per fornire immagini e situazioni di degradante erotismo. [...]. Inaccettabile/degradante.
(Vol. 89, secondo semestre 1980)

8 - LA PORNO MATRIGNA
Soggetto: L'antropologa Elena, seconda moglie di un ricco uomo d'affari, ospita, nell'isola in cui si è ritirata a vivere per compiere i suoi studi, il giovane Alex, figlio di primo letto del marito, e lo inizia all'amore. Le sue lezioni, però, avranno per lei un seguito doloroso: ché Alex, dopo averla tradita con una coetanea, se ne andrà dall'isola.

Valutazione pastorale: La qualità morale del film, immagini e situazioni a parte, è benissimo riassunta dalla sua conclusione nella quale si assiste al compiacimento di un padre, che avendo saputo che suo figlio e la matrigna sono amanti, proclama soddisfatto: "Quel che è mio è tuo, senza eccezioni". Inaccettabile/negativo.
(Vol. 89, secondo semestre 1980)

9 - VACANZE EROTICHE DI UNA MINORENNE
Soggetto: La collegiale Stella non è quella innocente "bambina" che sua madre Suzan, vedova in cerca di marito, si ostina a ritenere. Lo prova quando, in vacanza con lei e il suo ultimo amante, Paolo, tenta di sedurre un seminarista, si abbandona a giochi erotichi [sic, ndr] con la cameriera, si fa fotografare nuda dal domestico, si diverte a eccitare Paolo.

Un bel giorno questi reagisce possedendola quasi con la forza. Stella, allora, escogita qualcosa che le consente di vendicarsi sia di lui, costretto a sloggiare, sia della madre, che resta nuovamente sola.
Valutazione pastorale: Il film non si limita a descrivere, nei modi propri del genere "porno", le prodezze di una ragazza morbosamente attirata dal sesso, ma ne teorizza addirittura il comportamento come affatto compatibile con la morale e con la religione. Inaccettabile/negativo. (Vol. 89, secondo semestre 1980)



10 - PORNORELLA
Soggetto: Alla corte del Principe, mentre si sta celebrando il suo 21° genetliaco, le alte autorità sono preoccupate perché l'illustre personaggio non denota segni di virilità. In realtà, il Principe è innamorato della principessa Bonona, di cui conserva il ritratto ma che è scomparsa da anni.

Per non perdere il diritto al trono, il rampollo si mette in viaggio verso la terra delle Fate. Gli si fa incontro la Pastorella la quale, avendo perso tutti i suoi montoni, si offre al Principe che non la tocca. Nel frattempo, oltre al Principe, pervengono alla casa di Madame Pornorella, detta "La Scarpa del Piacere", il re Pippetta, la squadra del Buon Costume ed altri ancora.

Naturalmente la Scarpa è una casa di tolleranza, piena di porno-girls, e di pornoboys, diretta da Pornorella con i consigli di Cirus. In una delle appartate stanze si trova una Vergine che, in attesa del Principe che la svegli con un bacio, è brutta e appassita. E puntualmente il Principe la raggiunge; la bacia per sbaglio, cadendole addosso; la vede rifiorire e la riconosce per la Bella Addormentata che cercava. Era l'ultima vergine nella terra delle Fate.
Valutazione pastorale: [...] quando il lavoro si getta a capofitto nel porno diviene grottesco per lo stridente contatto tra il tipo di spettacolo lascivo che propone e il modo con cui è pervenuto a tale indegna meta. Inaccettabile/licenzioso. (Vol. 90, primo semestre 1981)

11 - DRACULA TI SUCCHIO
Soggetto: Dracula - proveniente misteriosamente dalla Transilvania - dorme nei sotterranei di una clinica, diretta dal dr. Val Helsing. Il sonno secolare ha mutato le tendenze del conte vampiro che, ora, non ha bisogno di sangue bensì di sesso. La prima "vittima" è la fragile e bella Mina. Ma a Dracula servono donne sempre nuove e queste non difettano nell'isolato e turrito manicomio.

Tra l'altro, sembra che gli sfrenati abbandoni erotici del vampiro producano nelle pazienti e gioia ed equilibrio mentale. Naturalmente si potrebbe erigere un monumento al conte che, viceversa, si lascia raggiungere dalla luce del giorno e finisce in polvere.
Valutazione pastorale: [...]. Qualche buon spunto umoristico, di tipo comicosurreale nei dialoghi e alcune qualità della fotografia avrebbero potuto aiutare la pellicola e non scivolare nel basso fango della pornografia sfacciata. Viceversa, avendo il regista mirato a servire più i guardoni che non gli esteti, il prodotto rientra nel novero di quelli da dimenticare. Inaccettabile/licenzioso. (Vol. 90, primo semestre 1981)

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La locandina di Gola Profonda



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Linda Lovelace

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Linda Lovelace

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(Virna Anderson dal ..Paese delle Pornomeraviglie..)



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(Linda Lovelace e Harry Reem da Gola Profonda)

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Linda Lovelace

Edited by pincopallino1 - 29/8/2023, 16:53
 
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Paolo_79
view post Posted on 24/10/2008, 23:17




Grazie al centro Cinematografico Cattolico, per le loro recenzioni ora ho un forbito elenco di pellicole da visionare. :D
 
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perlanaturale
view post Posted on 26/10/2008, 16:08




ahhhhh questa mi mancava!!!
 
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Felipe-bis
view post Posted on 26/10/2008, 17:36




CITAZIONE
Ma una domanda sorge spontanea: perché dare valutazioni pastorali a pellicole pornografiche?

La domanda ha trovato risposta? A parte, intendo, il bisogno del censore di sfogare il suo istinto all'onanismo...
 
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perlanaturale
view post Posted on 26/10/2008, 21:48




forse xchè affittando i dvd a scopo lavorativo pagava il capo e loro risparmiavano?:D
 
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view post Posted on 30/3/2009, 13:55
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http://metilparaben.blogspot.com/2009/03/c...-clericale.html

venerdì 27 marzo 2009
Cineforum clericale

Non so quanti di voi siano a conoscenza del fatto che la CEI (Conferenza Episcopale Italiana) dispone di una Commissione Nazionale per la Valutazione dei Film.
Era una vita che mi ripromettevo di dare un'occhiata al loro sito, nel quale vengono accuratamente riportate tutte le recensioni con tanto di archivio storico, ma fino ad oggi non ne avevo mai trovato il tempo; stamattina ho deciso di rompere gli indugi, e ho rubato una mezzoretta al lavoro per controllare il giudizio della Commissione su alcuni dei miei film preferiti.
Vi giro qua sotto alcuni stralci delle valutazioni più esilaranti: leggetele, se trovate il tempo di farlo, perché vi assicuro che ne vale davvero la pena.
L'occasione mi è gradita, qualora non abbiate ancora avuto modo di guardare alcuni di questi film, per esortarvi a colmare la lacuna appena possibile.
I giudizi della CEI confermano che si tratta davvero di pellicole imperdibili.

PULP FICTION (Quentin Tarantino)
Inaccettabile/Grandguignolesco
Il lavoro è malsano e violento (si veda l'episodio della sodomizzazione), di una verbosità per lo più insopportabile, oltre che macchinoso nel montaggio.

IL CATTIVO TENENTE (Abel Ferrara)
Inaccettabile/Farneticante
Anche per la rozzezza delle immagini, troppo facile affermare (ma sempre più amaro constatare) che il vilipendio dei sentimenti religiosi continua impunemente sugli schermi. (...) Ci si chiede se, di fronte a film simili, sia lecito sforzarsi ad attribuire valenza di messaggi a convulsioni e deliri di tal scorta.

MARIA FULL OF GRACE (Joshua Marston)
Discutibile/Ambiguità
Appare inoltre fin tr
 
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view post Posted on 10/3/2016, 10:55
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03/09...schifo/2531644/

Weekend, i vescovi bocciano la storia gay del film: “Scabroso”. La casa di distribuzione: “La CEI ci fa schifo”
di Davide Turrini
Cesare Petrillo di Teodora al Fattoquotidiano.it: "Di fronte ad una vetusta e omofoba categorizzazione come questa nessuno mi toglie dalla testa che non avrebbero usato le stesse parole se la coppia fosse stata eterosessuale. Questi giudizi dimostrano l’orrore provato per il corpo maschile e verso l’omosessualità da parte di una Chiesa Cattolica ferma a secoli fa"
di Davide Turrini | 9 marzo 2016
COMMENTI (208)
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Più informazioni su: Cei, Gay
“Sconsigliato, non utilizzabile, scabroso”. Questo il giudizio che la Commissione Nazionale Valutazione Film della CEI ha dato a Weekend, il film diretto da Andrew Haigh – il cui trailer è stato pubblicato in esclusiva sul Fatto.it – che uscirà nelle sale italinane giovedì 10 marzo 2016 con protagonisti due ragazzi gay di Nottingham che nel giro di poche ore si incontrano, si amano, si allontanano, si reincontrano, per una storia d’amore tutta al maschile priva di eccessi e spettacolarizzazione.

La Commissione, presieduta da don Ivan Maffeis, e che tra i diciotto membri ha come segretario Massimo Giraldi, si è espressa definitivamente sul film mettendo online soltanto tre sintetiche parole di valutazione che, spiegano dall’ufficio stampa della CNVF, nelle prossime ore saranno accompagnate dalla scheda completa del film. Un giudizio che potrebbe aver influito per esempio sui cinema d’essai che si ritrovano con le mura di proprietà del Vaticano.

Ma è il distributore italiano Teodora a rimanere perplesso sulla valutazione della Commissione CEI: “Pur essendo abituati a questo tipo di giudizi per alcuni dei titoli più innovativi e irriverenti del proprio catalogo, colpisce che stavolta la valutazione riguardi un film che racconta una semplice storia d’amore, “un’onesta, intima, autentica storia d’amore” come la descrivono le parole del regista, appena reduce dal trionfo di 45 anni con Charlotte Rampling”.

All’interno della scheda nel paragrafo “Tematiche” il tutto è ridotto a “Droga e omosessualità”. Quando ad esempio nello stesso spazio per un film come Il caso Spotlight - vincitore dell’Oscar come miglior film - erano riportati “Giovani, potere, tematiche religiose”, o in un lavoro intimista come Anomalisa di Charlie Kaufman le parole “Libertà, metafore del nostro tempo, psicologia” che potrebbero essere intercambiabili anche per Weekend, film altrettanto intimista tutto costruito sullo scavo interiore e psicologico dei due protagonisti.

“Aspettiamo una valutazione completa, Giraldi è un critico cinematografico di prim’ordine”, spiega Cesare Petrillo di Teodora al Fattoquotidiano.it. “Però di fronte ad una vetusta e omofoba categorizzazione come questa nessuno mi toglie dalla testa che non avrebbero usato le stesse parole se la coppia fosse stata eterosessuale. Questi giudizi dimostrano l’orrore provato per il corpo maschile e verso l’omosessualità da parte di una Chiesa Cattolica ferma a secoli fa”.

Curioso infatti che un film, in cui la vita amorosa di due ragazzi gay che non viene sbandierata ma osservata e raccontata in tutta la loro “normale” problematizzazione sentimentale, diventi oggetto di una durissima presa di posizione escludente. “Forse Brokeback Mountain con questi cowboy gay, belli, e con i jeans attillati non hanno fatto lo stesso effetto di Weekend. L’approccio realistico evidentemente turba di più”.

Raramente la CNVF, istituzione ecclesiale volta alle “valutazioni morali ai fini pastorali” è arrivata ad un giudizio così tranchant per un film, suggerendo ben tre stadi di valutazione: dal non essere consigliato, alle stigmate della scabrosità, fino alla richiesta diretta della non utilizzabilità per le sale. “Anche il nostro Lo sconosciuto del lago venne classificato inutilizzabile, ma lì avevamo immagini di fellatio in primo piano e di sesso anale. Chiaro, non condivido quel giudizio, ma comprendo che per la categorie della Commissione si potesse prestare a una tale proibizione – continua Petrillo – però qui mi scandalizzo di più perché il film parla di una storia d’amore, e racconta di paure ed incertezze nel parlare e confrontarsi con l’altro. Una questione dell’anima e del sentimento molto complessa ridotta a ‘droga e omosessualità’. Per questo affermo serenamente che la CEI ci fa schifo”.
 
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6 replies since 10/12/2007, 14:30   16022 views
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