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Spotlight. A Venezia il film sui preti pedofili, "Avevo 12 anni e quando il prete mi diceva di fare certe cose, pensavo che fosse Dio"

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view post Posted on 4/9/2015, 02:58
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"Avevo 12 anni e quando il prete mi diceva di fare certe cose, pensavo che fosse Dio"

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http://www.huffingtonpost.it/2015/09/03/sp..._n_8083586.html

"Spotlight", a Venezia 72 il film-scandalo sui preti pedofili (FOTO)
Giuseppe Fantasia, L'Huffington Post
Pubblicato: 03/09/2015 17:38 CEST Aggiornato: 03/09/2015 17:38 CEST MARK RUFFALO

"Avevo solo dodici anni e quando il prete mi diceva di fare certe cose, pensavo che fosse Dio a dirmi di farle: come si fa a dire di no a Dio?" A parlare così è una vittima di un prete pedofilo, al centro delle tristi vicende realmente accadute e abilmente raccontate dal regista Thomas McCarthy in "Spotlight", il film del giorno più atteso qui al Lido e il più applaudito dalla stampa.

Protagonisti assoluti, i giornalisti del gruppo premio Pulitzer che sotto il nome di Spotlight portò avanti inchieste all'interno del Boston Globe rivelando - nel 2002 - quello che per trent'anni era accaduto nell'omertà generale: la pedofilia tra i preti di Boston e, soprattutto, lo scandalo della copertura della Chiesa.

Quel gruppo di lavoro straordinario riuscì a raccogliere prove contro settanta preti pedofili e a dimostrare che esisteva una pratica diffusa in base alla quale quando il vescovo Bernard Law (oggi arciprete emerito della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma) veniva a sapere di denunce fatte dalle famiglie dei ragazzini abusati, patteggiava con i familiari un rimborso, spostava di parrocchia il religioso, per poi rimetterlo poco tempo dopo al suo posto.

Furono scritti più di 600 articoli per raccontare le oltre 1000 violenze subite dai bambini e mai venute fuori fino ad allora. Il profilo delle vittime era sempre lo stesso: quasi tutti loro provenivano da famiglie povere, con padri e madri assenti e tanto disagio. "Quello che subirono, fu un abuso fisico, sicuramente, ma anche spirituale", ha tenuto a precisare il regista durante la conferenza stampa. "Per tutti loro, la religione contava moltissimo e davanti a quelle richieste, si sentivano persi e smarriti, non sapevano più a chi rivolgersi, le loro famiglie non erano in grado di comprendere e facevano quello che i preti volevano che fosse fatto".

McCarthy (regista de L'ospite inatteso, ma anche sceneggiatore del cartoon Up ed interprete di commedie come Vi presento i nostri) ha portato alla Mostra del Cinema di Venezia un film dai personaggi molto forti, interpretati da Mark Ruffalo, Stanley Tucci, Michael Keaton, Rachel McAdams, Liev Schreiber e John Slattery.

"Spero che il Papa e tutti i cardinali vedano questo film ma nonostante abbia grandi speranze in Papa Francesco rimango pessimista - ha aggiunto il regista - Sono stato educato dalla mia famiglia nella religione cattolica e ho molto rispetto e ammirazione per quel che fanno certi sacerdoti, questo film non è un attacco alla Chiesa cattolica ma è una storia che andava raccontata. Soltanto il tempo ci darà se quello che è stato fatto è sufficiente".

Sulla stessa linea d’onda le parole dell’attore Mark Ruffalo: "Spero che il Papa e il Vaticano utilizzino questo film, questa storia sobria e semplice, come opportunità per cominciare a curare le ferite che la Chiesa ha provocato. Non solo per le vittime ma anche per tutti quelli che, dopo aver scoperto questa vicenda, si sentono confusi".

"Spotlight" è un film di denuncia, ma anche un omaggio al giornalismo d’inchiesta e va a riallacciarsi alla tradizione di tanto cinema americano dedicato ai media ("Tutti gli uomini del Presidente" e i film di Sidney Lumet): "il giornalismo negli Stati Uniti ma anche altrove è stato decimato - ha detto McCarthy - forse ora è troppo tardi per poter in qualche modo correre ai ripari, ma spero che questo film riesca a far capire l'importanza del giornalismo investigativo a livello locale, nazionale e internazionale", ha aggiunto. "Non so se il pubblico si renda conto quanto la libertà individuale sia condizionata dalla libertà della stampa - conclude il regista - forse questo film può aiutare a prenderne consapevolezza".

"Spotlight" è un film che racconta una dolorosa verità e, in quanto tale, vederlo vi farà male e bene allo stesso tempo. Imperdibile. (In Italia esce a novembre distribuito dalla BIM).
 
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